Qualsiasi elemento portante si intenda realizzare,

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Qualsiasi elemento portante si intenda realizzare,"

Transcript

1 elementi strutturali Teoria e pratica: le regole del gioco In questo momento storico di fermento normativo il mercato del vetro per applicazioni strutturali sta rispondendo in maniera molto vivace, e a volte anche scomposta, alle sollecitazioni architettoniche che riceve da professionisti sempre più smaliziati e architettonicamente aggressivi. L obiettivo del presente articolo è quello di fare un po di chiarezza sulle modalità operative da seguire per non commettere errori grossolani, dalle ricadute pesanti per la propria attività lavorativa Ing. Michel Palumbo, Ing. Maria Teresa Mazzucchelli (progettisti Glass Safety Service) Qualsiasi elemento portante si intenda realizzare, sia esso una scala, un soppalco, un calpestabile, una parete portante o una copertura eccetera, richiede inevitabilmente un progetto strutturale che deve essere realizzato ai sensi delle leggi e dei documenti tecnici pertinenti, anche se si tratta di elementi strutturali secondari (come richiesto dal paragrafo delle NTC 2008 avente per titolo: Criteri di progettazione di elementi strutturali SECONDARI ed elementi NON strutturali ). Nel caso di elementi in vetro con applicazioni strutturali, i documenti da cui non si può prescindere per la progettazione sono: 1) Decreto Ministeriale Llpp del 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni (Ntc 2008); 2) Norma nazionale Uni 7697:2015 Criteri di sicurezza per le applicazioni vetrarie ; 3) Documento tecnico Cnr DT 210:2013 Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di costruzioni con elementi strutturali di vetro. Esclusivamente per gli elementi soggetti a carico distribuito lineare orizzontale (tamponamenti e parapetti), le Ntc 2008 consentono (Par ) di procedere alla verifica anche per via sperimentale. Risulta evidente che l impianto logico della verifica sperimentale deve essere coerente con quello del dimensionamento teorico: a) per misurare le deformazioni si procede con la combinazione dei carichi definita allo Stato Limite di Esercizio (S.L.E.); b) per valutare la resistenza si procede con la combinazione dei carichi amplificati così come previsto allo Stato Limite Ultimo (S.L.U.); 50 rivista del vetro 2~Aprile/Maggio 2015

2 Non si vive di solo vetro La forte dipendenza del comportamento meccanico del pvb dalla temperatura ha evidenti ricadute sul comportamento del prodotto stratificato c) per valutare la sicurezza del manufatto, se mancano presidi esterni anticaduta è necessario procedere alla verifica sullo Stato Limite di Collasso (S.L.C.) come previsto dal Cnr DT-210:2013. Condizione fondamentale, richiesta da tutti i documenti normativi di riferimento, Ntc 2008, Uni 7697:2015 e Cnr DT/210, è ovviamente quella che il sistema testato deve avere le stesse caratteristiche di quello che poi verrà installato. Tale concetto viene esplicitato nei tre documenti nel modo seguente: Ntc 2008 par I carichi orizzontali lineari Hk devono essere applicati a pareti - alla quota di 1,20 m dal rispettivo piano di calpestio - ed a parapetti o mancorrenti alla quota del bordo superiore. In proposito deve essere precisato che tali verifiche locali riguardano, in relazione alle condizioni d uso, gli elementi verticali bidimensionali quali tramezzi, pareti, tamponamenti esterni comunque realizzati, con esclusione di divisori mobili (che comunque devono garantire sufficiente stabilità in esercizio). Il soddisfacimento della prescrizione può essere documentato anche per via sperimentale, e comunque mettendo in conto i vincoli che il manufatto possiede tutte le risorse che il tipo costruttivo consente. Uni 7697:2015 par. 9 Una volta effettuata la scelta del tipo di vetro se ne definisce lo spessore atto a sopportare i carichi ed i sovraccarichi mediante calcolo in conformità alle norme pertinenti ( ). Qualora si ritenesse necessario verificare per via sperimentale l effetto delle sollecitazioni previste sulle vetrate, è Come viene sollecitato un parapetto al variare del tipo di vincolo scelto? Prendiamo ad esempio un parapetto in vetro incastrato al piede. Quando si pensa ad un parapetto in vetro si fa riferimento quantomeno a due elementi costituenti fondamentali: 1) il vetro stratificato; 2) il sistema di vincolo scelto. Escludiamo come variabili di cui tenere necessariamente conto, per semplicità, le guarnizioni utilizzate, la consistenza della muratura a cui verrà vincolato il parapetto e i sistemi di vincolo scelti per vincolarsi alla muratura (barre con ancorante chimico, tasselli a battere, ). È ben noto che molteplici sono i possibili sistemi di vincolo che possono essere utilizzati e, a parità di forza esterna applicata, ciascuno di essi sollecita il vetro in maniera differente. Un parapetto con attacchi puntuali vedrà fortemente localizzato lo sforzo sul vetro, perché tutta la forza esterna verrà trasferita alla muratura di vincolo attraverso un limitato numero di punti di sostegno. Un parapetto vincolato con continuità per l intera larghezza, consentendo al vetro sotto sforzo di appoggiarsi per tutta l estensione del vincolo, risulterà molto meno sollecitato della situazione precedente. Infine, una soluzione commercialmente molto diffusa consiste nel vincolare un parapetto in un estruso unico facendo appoggiare il vetro in maniera discontinua su supporti di opportuna larghezza posizionati ad intervalli prestabiliti. In questo caso, il vetro sotto sforzo si appoggerà in maniera discontinua a dispetto della continuità visiva e risulterà molto meno sollecitato di quanto non avvenga con gli attacchi puntuali, ma ovviamente più stressato di quanto descritto nella situazione di vincolo continuo. Figura a: Stima degli sforzi indotti nel vetro da un carico nominale di 2 KN/m testato all SLU (q=2 KN/m x 1,5 = 3 KN/m). I vincoli sono attacchi puntuali. Figura b: Stima degli sforzi indotti nel vetro da un carico nominale di 2 KN/m testato all SLU (q=2 KN/m x 1,5 = 3 KN/m). Il vincolo è lineare continuo. Figura c: Stima degli sforzi indotti nel vetro da un carico nominale di 2 KN/m testato all SLU (q=2 KN/m x 1,5 = 3 KN/m). Il vincolo è lineare continuo. 2~Aprile/Maggio 2015 rivista del vetro 51

3 elementi strutturali 1 Con stesse caratteristiche si intende anche la stessa temperatura, aspetto che spesso viene trascurato. Come sempre, sia in fase di calcolo che nel caso di sperimentazione, bisogna porsi nelle condizioni di temperatura più gravose per verificare e validare il comportamento dello stratificato. La forte dipendenza del comportamento meccanico del pvb dalla temperatura ha evidenti ricadute sul comportamento del prodotto stratificato. Non ha alcun significato effettuare le prove di carico su un parapetto ad una temperatura di 20 C se esso verrà installato in esterno in una zona soleggiata, dove tranquillamente le temperature estive faranno raggiungere al plastico la temperatura di 40 C. La sicurezza va garantita sempre nelle Figura 1_ Andamento della rigidezza a taglio del pvb al variare della temperatura. Timmel et Al. in Int.J. Impact Eng. 34 (2007) pp.: TAbella 1 Elementi verticali Verifica teorica Validazione sperimentale Confronto tra attività di calcolo ed equivalenti verifiche sperimentali Effettuato da Professionista abilitato Laboratorio accreditato con presidio anticaduta senza presidio anticaduta Norme di riferimento NTC 2008 NTC DT 210 in interno climatizzato in esterno SLU SLC T=20 C T=45 C SLU SLC T=20 C T=45 C NTC 2008 par NTC 2008 par necessario essere certi che le prove riproducano con sufficiente approssimazione tutte quelle azioni che si vogliono simulare. Cnr DT 210 par I produttori e/o i fornitori che sono in grado di proporre sistemi completi (vetri + sistemi di connessione) devono fornire, oltre alle caratteristiche meccaniche e fisiche dei singoli componenti, anche le caratteristiche meccaniche del sistema completo. Tali valori devono essere supportati da validazioni sperimentali effettuate in laboratorio o in situ (prove su strutture in scala reale) e documentate da dettagliati rapporti di prova. Con stesse caratteristiche si intendono non solo le stesse misure e la stessa tipologia e stratigrafia di vetro, ma soprattutto gli stessi sistemi di vincolo. Qualsiasi differenza tra quanto testato sperimentalmente e quanto verrà successivamente installato va ad inficiare la possibilità di estendere il valore della prova a ciò che viene effettivamente messo in opera. condizioni più critiche dell applicazione. La dipendenza della rigidezza del pvb dalla temperatura è stata abbondantemente caratterizzata, in letteratura. Si riporta, per semplicità, l andamento della rigidezza del pvb in funzione della temperatura così come pubblicato da Timmel et Al. in Int.J. Impact Eng. 34 (2007) pp.: È facile evincere dal grafico, anche per un occhio inesperto, che dopo i 20 C di temperatura si manifesta un crollo della rigidezza a taglio del pvb. La conseguenza diretta è un abbattimento del momento di inerzia del multistrato in vetro e quindi un conseguente abbattimento della sua resistenza (vedere box). Continuiamo ora parlare di verifiche per via sperimentale. Anche se si eseguono una o alcune prove presso laboratori di prova accreditati, questo non costituisce in alcun modo una certificazione del prodotto e men che meno di un sistema più complesso costituito dalla somma di più oggetti. Il laboratorio certificato non fa altro che condurre il test richiesto e comunicare i risultati ottenuti nelle condizioni dichiarate. Oltre a condurre il test richiesto con mezzi e strumenti tarati e certificati il laboratorio di prova agisce 52 rivista del vetro 2~Aprile/Maggio 2015

4 Le verifiche analitiche o le prove vanno effettuate nella condizione di temperatura più gravosa, quindi più elevata, che il manufatto possa raggiungere nella sua vita come un notaio e garantisce il valore dei risultati, descrivendo tanto le condizioni operative quanto il comportamento del campione analizzato. Nulla di più. Il test o le prove di un sistema composito vanno effettuati secondo criteri ben precisi, indicati da norme specifiche e condotti da laboratori accreditati in modo che i risultati ottenuti possano avere una valenza formale e non solo indicativa dei risultati. Per tutto quanto detto il resoconto di prova deve riportare, oltre ai risultati ottenuti, le esatte condizioni in cui la prova è stata effettuata in termini di temperatura, di vincolo, di tipologia di vetro e dei carichi applicati. Proviamo ora ad esplicitare meglio i concetti sopra esposti con esempi. Ipotizziamo di dovere dimensionare per via teorica o sperimentalmente la resistenza di una parete di tamponamento o di un parapetto con rischio di caduta nel vuoto. Il punto di partenza di ogni considerazione è la consultazione delle Ntc 2008, Tab. 3.1.II Valori dei carichi di esercizio per le diverse categorie degli edifici. La tabella riporta i valori di esercizio che devono quindi essere ulteriormente amplificati per un coefficiente γ Q =1,5, per la verifica allo Stato Limite Ultimo. Es. 1 categoria di carico C2 a cui corrisponde un carico lineare nominale H k = 2,00 KN/m (200 kg/m); il valore da considerare per le verifiche all S.L.U. e all S.L.C. è pari a 2,00 KN/m x 1,5 = 3,00 KN/m (200 kg/m x 1,5= 300 kg/m). Es. 2 categoria di carico C3 a cui corrisponde un carico lineare nominale H k = 3,00KN/m (300 kg/m); Come aumenta la sollecitazione nel vetro di un parapetto al variare della temperatura Profilo con appoggio continuo Categoria B1: H k = 2,00 KN/m Carico per dimensionamento allo S.L.U.: q = H k γ = 2,00 KN/m 1,5 = 3,00 KN/m (300 Kg/ml) Modalità di prova: carico SLU applicato per 15 minuti secondo Uni 10806:1999 Analisi Fem 1: T=20 C - Ntc 2008 par Figura I): Stima degli sforzi indotti nel vetro da un carico nominale di 2 KN/m testato all SLU (q=2 KN/m x 1,5 = 3 KN/m) alla temperatura di T=20 C. Il vincolo è lineare continuo. In un ambiente climatizzato è coerente testare il sistema vetro+vincolo ad una temperatura di 20 C; invece, qualora lo stratificato dovesse essere installato in ambiente esterno soleggiato, la temperatura di prova non dovrebbe essere inferiore ai 40 C dato che questa temperatura è facilmente raggiungibile per il plastico di stratifica sottoposto ad irraggiamento solare. Analisi Fem 2: T=45 C - Ntc 2008 par Figura II): Stima degli sforzi indotti nel vetro da un carico nominale di 2 KN/m testato all SLU (q=2 KN/m x 1,5 = 3 KN/m) alla temperatura di T=40 C. Il vincolo è lineare continuo. Come si può vedere, l effetto della temperatura sullo stratificato dipende fortemente dalle proprietà del plastico di stratifica. La correlazione è inversa: la rigidezza dello stratificato decresce all aumentare della temperatura, in perfetta coerenza con quanto riportato nella Figura 1 dell articolo. Per questo motivo le prove sperimentali, qualora si dovesse adottare questa strategia di validazione della scelta progettuale, devono essere condotte non solo in perfetta corrispondenza tra sistema testato e sistema che verrà effettivamente installato, ma tali prove devono essere condotte nelle condizioni di temperatura più sfavorevoli che l applicazione prevista prevede. 2~Aprile/Maggio 2015 rivista del vetro 53

5 elementi strutturali il valore da considerare per le verifiche all S.L.U. e all S.L.C. è pari a 3,00 KN/m x 1,5 = 4,50 KN/m (300 kg/m x 1,5= 450 kg/m). Trattandosi delle prescrizioni di un Decreto ministeriale devono essere seguite scrupolosamente per tutti i tipi di progettazione. È necessario attenersi alle prescrizioni sia per l individuazione corretta dei carichi da applicare sia per la definizione dei coefficienti di amplificazione da adottare per la verifica della resistenza (sia che si proceda con un calcolo sia che si opti per una prova pratica). Troppo spesso abbiamo sentito affermazioni del tipo: Ma tanto chi vuoi che passi?, oppure Quando mai sui parapetti di una scala si arriva a carichi così elevati?, oppure ancora Quei carichi sono così elevati che solo noi in Italia. Ebbene, se si decidesse di deviare da questo percorso, facendo prevalere considerazioni e interpretazioni soggettive sulla oggettività della disciplina normativa ci si posizionerebbe fuori dalla legge alla pari di un automobilista spregiudicato. Sarebbe come dire che, se in autostrada il limite di velocità imposto è di 130 km/h, nel caso in cui si stia guidando un auto di grossa cilindrata si ha il diritto di superare detto limite se la visibilità è buona e il traffico è scarso. Inutile dire che, in caso di controllo, l automobilista verrebbe sanzionato con multa e decurtazione di punti dalla patente se non con il ritiro di quest ultima. Le verifiche analitiche o le prove vanno poi effettuate Il mio prodotto è certificato Innanzitutto è necessario chiarire il significato del termine certificato, che con troppa leggerezza viene utilizzato in ambito vetrario e che troppe volte risulta abusato rispetto al suo valore formale. Si può asserire che un prodotto è certificato se e solo se esiste una norma di prodotto che consente di operare prove di caratterizzazione a loro volta codificate. Laddove queste prove esistano, ogni prodotto realizzato in conformità ad esse può ritenersi prodotto certificato. In mancanza di una norma di prodotto il prodotto stesso non può essere né certificato né essere venduto come prodotto certificato. In alcuni Paesi quali la Francia esiste la possibilità di certificare un prodotto o un unione di più prodotti (ad esempio, un vetro e i relativi sistemi di vincolo) attraverso l impiego di procedure e protocolli nazionali, realizzando un set di prove di caratterizzazione sistematica al variare dei parametri ritenuti significativi dall ente di certificazione stesso, in modo tale da potere ritenere sempre validi e quindi certificati tutti i casi intermedi ricadenti nell intervallo di misure minime e massime indagate. Queste certificazioni hanno un costo molto elevato, perché si tratta di realizzare uno studio ed una conseguente sperimentazione molto ampia e onerosa. Tra l altro, le certificazioni rilasciate hanno una scadenza temporale. A scadenza, la commissione che ha deliberato la certificazione valuta se norme o conoscenze nel settore sono cambiate rispetto alla delibera precedente. In caso negativo la certificazione viene prorogata, altrimenti si devono condurre nuove sperimentazioni, così come deliberato dalla commissione certificatrice. In Italia, il ruolo di garante è demandato al progettista abilitato. È questa figura formale che dimensiona e dichiara, sotto la propria responsabilità, che il sistema costituito da vincoli, ancoraggi e vetro abbia le caratteristiche coerenti con i carichi agenti e con le richieste normative. Anche in presenza dove consentito dalle Ntc 2008 di prove sperimentali, è il progettista che sottoscrive la coerenza tra prova di carico ed esigenze normative, assumendosene la responsabilità. Se manca il progettista abilitato, colui che installa il sistema si assume implicitamente tutte le responsabilità che le scelte condotte comportano. Nell ambito delle attività di cantiere oltre al progettista altre figure abilitate, quali il Direttore dei lavori ed il collaudatore, possono operare ulteriori verifiche secondo quanto di loro competenza sia dal punto di vista tecnico-operativo, sia dal punto di vista formale di raccolta e verifica dei documenti. 54 rivista del vetro 2~Aprile/Maggio 2015

6 NON è legge, ma non si può nascondere la testa sotto la sabbia Le leggi che disciplinano un attività devono necessariamente essere rispettate. Per quanto riguarda la realizzazione di elementi in vetro in ambito edile le Norme tecniche per le costruzioni (DM Llpp del NTC 2008) rappresentano il cardine imprescindibile da cui desumere: 1) i valori dei carichi variabili dovuti all affollamento, al vento, alla neve, ad eventuali terremoti eccetera (cap. 3); 2) quali Stati Limite verificare e quali coefficienti di amplificazione dei carichi devono essere utilizzati per il dimensionamento statico allo Stato Limite Ultimo (cap. 2); 3) le specifiche progettuali cui devono sottostare gli elementi strutturali secondari (par 7.2). Per quanto riguarda le norme tecniche bisogna chiarire innanzitutto che la loro applicazione è di natura volontaria, ma quando vengono richiamate da testi di legge esse assumono un carattere di cogenza. Lo stesso dicasi per i documenti tecnici di comprovata affidabilità. Il rispetto di alcune norme tecniche è reso obbligatorio da regolamenti europei o da leggi nazionali. Nel nostro caso: 1) il Regolamento europeo Cpr 305/2011, che sostituisce la Direttiva Cpd 89/106/Cee, prevede l obbligo della marcatura CE per tutti i prodotti da costruzione e quindi prevede l obbligatorietà, limitata al campo dei prodotti da costruzione, delle norme di prodotto; 2) il DM 14/01/2008 (Ntc 2008), al Capitolo 12 afferma che: in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle presenti norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di seguito indicati che costituiscono riferimenti di comprovata validità, tra cui si annoverano anche le Istruzioni e i documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.); 3) il DL 206 del 6/9/2005 (Codice del Consumo) asserisce che la sicurezza di un prodotto è, tra l altro, valutata in base: a) alle norme in vigore nello Stato membro in cui il prodotto è commercializzato; b) ai codici di buona condotta in materia di sicurezza vigenti nel settore interessato; c) agli ultimi ritrovati della tecnica; d) al livello di sicurezza che i consumatori possono ragionevolmente attendersi. Per i sopracitati punti a) e b) desunti dal Codice del Consumo e per il Cap. 12 delle Ntc 2008: I) la Uni 7697:2015 Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie risulta elevata di rango da semplice norma tecnica a documento derimente ogniqualvolta si faccia riferimento alla sicurezza di elementi in vetro; II) parimenti il Cnr DT 210:2013 Istruzioni per la progettazione, l esecuzione ed il controllo di costruzioni con elementi strutturali di vetro, laddove si focalizza sui criteri di progettazione e verifica di elementi strutturali in vetro al fine di garantirne il requisito fondamentale ER1: Resistenza meccanica e stabilità secondo l Allegato 1 del Cpr 305/2011 risulta elevato di rango da semplice documento tecnico a comprovato documento di progettazione. nella condizione di temperatura più gravosa, quindi più elevata, che il manufatto possa raggiungere nella sua vita. Una volta stabilito il valore del carico da applicare e la temperatura di esercizio, il manufatto deve essere verificato o testato nelle esatte condizioni di vincolo stabilite. Al variare della natura dei vincoli e dalla posizione degli stessi cambia notevolmente la sollecitazione indotta nel vetro e quindi la resistenza del manufatto complessivo. Concludiamo ricordando che le verifiche sperimentali, se effettuate rispettando i criteri descritti, possono essere condotte per il soddisfacimento della prescrizione di carico lineare, quindi per le verifiche di parapetti o pareti. Per quanto riguarda il progetto degli altri elementi strutturali quali calpestabili, scale eccetera soggetti ad altro tipo di carico, è obbligatoria la verifica analitica da parte di un progettista abilitato e le prove sperimentali possono essere effettuate o richieste come ulteriore avvallo del calcolo ad esempio in fase di collaudo. 2~Aprile/Maggio 2015 rivista del vetro 55

[NUOVO QUADRO NORMATIVO NEL SETTORE DEL VETRO PIANO]

[NUOVO QUADRO NORMATIVO NEL SETTORE DEL VETRO PIANO] 2013 Ing. Michel PALUMBO [NUOVO QUADRO NORMATIVO NEL SETTORE DEL VETRO PIANO] Riportiamo il nostro parere relativamente ad alcuni quesiti fondamentali indotti dai nuovi testi di riferimento sul vetro piano

Dettagli

Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale

Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale Distonie normative nella progettazione del vetro strutturale Laddove il progettista del vetro si scontra con il disordine di riferimenti normativi PhD - : progettista di vetro strutturale di Distonie normative

Dettagli

Dimensionamento di Elementi in Vetro per Applicazioni Strutturali ai sensi delle più Recenti Norme Tecniche

Dimensionamento di Elementi in Vetro per Applicazioni Strutturali ai sensi delle più Recenti Norme Tecniche Dimensionamento di Elementi in Vetro per Applicazioni Strutturali ai sensi delle più Recenti Norme Tecniche Le novità nella progettazione del vetro per applicazioni strutturali secondo il CNR DT210:2013

Dettagli

[REPORT SUL DOCUMENTO UNI/TR PROCEDURA DI CALCOLO 2/2]

[REPORT SUL DOCUMENTO UNI/TR PROCEDURA DI CALCOLO 2/2] 2013 Ing. Michel PALUMBO Ottobre, 2013 n 6 www.glassafetyservice.it [REPORT SUL DOCUMENTO UNI/TR 11463 PROCEDURA DI CALCOLO 2/2] Report sul documento UNI/TR 11463 promulgato da UNI nel mese di ottobre

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO. Ing. Domenico Tesoro CODICE DI PREVENZIONE INCENDI STRATEGIE ANTINCENDIO RESISTENZA AL FUOCO Ing. Domenico Tesoro Comando Provinciale Vigili del Fuoco Varese Premessa La finalità della resistenza al fuoco è quella di garantire

Dettagli

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Linee guida per l utilizzo di travi travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante e procedure per il rilascio dell autorizzazione

Dettagli

Più sicurezza nel vetro, più mercato per tutti il contesto del nuovo DT 210:2014

Più sicurezza nel vetro, più mercato per tutti il contesto del nuovo DT 210:2014 Glas Müller Vetri Ag - Spa 16/05/2014 Più sicurezza nel vetro, più mercato per tutti il contesto del nuovo DT 210:2014 Ing. Michel Palumbo: Iscr. Ord. BS: 2989 michel.palumbo@vetrostrutturale.it info@glassafetyservice.it

Dettagli

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Università degli Studi di Pavia 1/38 Laboratorio di progettazione strutturale A 1 Sommario 1) Criteri base della progettazione 2) Componenti del sistema

Dettagli

La responsabilità di chi si assume il ruolo di progettista

La responsabilità di chi si assume il ruolo di progettista La responsabilità di chi si assume il ruolo di progettista di Ing. Michel PALUMBO, progettista strutture in vetro portante per ogni comunicazione: michel.palumbo@vetrostrutturale.it Se da una parte le

Dettagli

IL METODO DEGLI STATI LIMITE

IL METODO DEGLI STATI LIMITE Corso sulle Norme Tecniche per le costruzioni in zona sismica (Ordinanza PCM 3274/2003, DGR Basilicata 2000/2003) POTENZA, 2004 IL METODO DEGLI STATI LIMITE Prof. Ing. Angelo MASI DiSGG, Università di

Dettagli

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 105

Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 105 NORME TECNICHE PER IL PROGETTO SISMICO DEI PONTI 1 CAMPO DI APPLICAZIONE................................................ Pag. 253 2 OBIETTIVI DEL PROGETTO...............................................»

Dettagli

Ing. Gabriele ROMAGNOLI. NUOVA NORMA UNI : Prove su parapetti in vetro. Milano, 09 marzo In collaborazione con

Ing. Gabriele ROMAGNOLI. NUOVA NORMA UNI : Prove su parapetti in vetro. Milano, 09 marzo In collaborazione con Ing. Gabriele ROMAGNOLI NUOVA NORMA UNI 1601410: Prove su parapetti in vetro Milano, 09 marzo 2017 In collaborazione con Edificio nel centro di Milano PRIMA: Alta dispersione termica di pareti e infissi:

Dettagli

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po Pag. 1 di 11 totali LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE Comune di Bagnolo di Po UBICAZIONE TENSOSTRUTTURA PRESSO COMUNE DI BAGNOLO

Dettagli

Valutazione del rischio strutturale degli ambienti di lavoro

Valutazione del rischio strutturale degli ambienti di lavoro Valutazione del rischio strutturale degli ambienti di lavoro Vulnerabilità sismica delle strutture: il caso di un capannone tipo in area industriale Dott. Ing. Giuseppe Buda www.budaingegneria.jimdo.com

Dettagli

Vetri di strutturali e di sicurezza

Vetri di strutturali e di sicurezza Vetri di strutturali e di sicurezza Elementi in vetro! - involucro edilizio (building skin)! - componenti costruttivi (structure-forming elements)! progettazione! capacità portante in esercizio resistenza

Dettagli

1. PROGETTAZIONE STRUTTURALE

1. PROGETTAZIONE STRUTTURALE Corso di Progetto di Strutture - a.a. 2016/17 dott. ing. Isaia Clemente 1. PROGETTAZIONE STRUTTURAE Settembre 2016 v. 11.0 - Pag. 1.1-1.1. a terminologia Design of concrete structures une definizioni comuni

Dettagli

È di sua competenza, inoltre, indicare al Progettista delle Travi PREM come trattare i seguenti aspetti:

È di sua competenza, inoltre, indicare al Progettista delle Travi PREM come trattare i seguenti aspetti: 1.1 Prescrizioni Progettuali Travi PREM SD a1 Al Progettista del complesso strutturale spetta individuare, per le Travi PREM considerate nel progetto, la loro morfologia e la loro categoria strutturale.

Dettagli

CEMENTO ARMATO CENNI SULLA TEORIA DEL CEMENTO ARMATO

CEMENTO ARMATO CENNI SULLA TEORIA DEL CEMENTO ARMATO CEMENTO ARMATO CENNI SULLA TEORIA DEL CEMENTO ARMATO Normativa di riferimento Normativa di riferimento Le prescrizioni relative a! calcolo delle strutture dei componenti strutturali e alle caratteristiche

Dettagli

Regolamento dei prodotti da costruzione. Testimonianza degli attori coinvolti I produttori Scianatico Laterizi S.r.l.

Regolamento dei prodotti da costruzione. Testimonianza degli attori coinvolti I produttori Scianatico Laterizi S.r.l. Regolamento dei prodotti da costruzione Testimonianza degli attori coinvolti I produttori Scianatico Laterizi S.r.l. Ing. Lorenzo Bari Bari, 26 settembre 2014 L AZIENDA Scianatico Laterizi S.r.l. Le aziende

Dettagli

1 PREMESSA MATERIALI INQUADRAMENTO NORMATIVO PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8

1 PREMESSA MATERIALI INQUADRAMENTO NORMATIVO PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 MATERIALI... 5 3 INQUADRAMENTO NORMATIVO... 6 4 PREDIMENSIONAMENTO DELL IMPALCATO... 8 4.1 ANALISI DEI CARICHI... 8 4.2 RISULTATI... 10 5 PREDIMENSIONAMENTO DELLE SPALLE... 14

Dettagli

f yd = f yk ; s 0, 7 f yk calcestruzzo armato. Le caratteristiche degli acciai, conformi con le Norme Tecniche, vengono presentate più avanti.

f yd = f yk ; s 0, 7 f yk calcestruzzo armato. Le caratteristiche degli acciai, conformi con le Norme Tecniche, vengono presentate più avanti. Acciaio per cemento armato ordinario. Le barre di armatura sono caratterizzate dal diametro della barra tonda equipesante, calcolato nell ipotesi che il peso specifico dell acciaio sia 7850 kg/m 3. Secondo

Dettagli

Accorgimenti sul comportamento delle compartimentazioni Casi di studio

Accorgimenti sul comportamento delle compartimentazioni Casi di studio LA SICUREZZA ANTINCENDIO NELLA TUTELA E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI STORICI Corso di perfezionamento per professionisti del restauro e antincendio Ferrara, sabato 9 maggio 2015 Accorgimenti sul comportamento

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

Laboratorio di Costruzione dell architettura

Laboratorio di Costruzione dell architettura Laboratorio di Costruzione dell architettura Sopraelevare ed ampliare edifici in muratura è una pratica diffusa nel territorio nazionale. La normativa consente tali interventi (anche utilizzando diverse

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE RELAZIONE ILLUSTRATIVA RIGUARDANTE LE STRUTTURE Proprietà: Ubicazione: RONCONI & LIVERANI Srl Comune di Cotignola Via Madonna di Genova n 39/41 Prog. e DDL Strutturale: Progetto architettonico: Ing. Peroni

Dettagli

IL SOLAIO PREDIMENSIONAMENTO E ANALISI DEI CARICHI

IL SOLAIO PREDIMENSIONAMENTO E ANALISI DEI CARICHI Facoltà di Ingegneria - Corso di Ingegneria Civile Progetto di Strutture A/A 2009-2010 Docente Ing. Fabrizio Paolacci Facoltà di Ingegneria g Corso di Laurea in Ingegneria Civile A/A 2009-2010 IL SOLAIO

Dettagli

Fondazioni dirette: Plinti

Fondazioni dirette: Plinti Fondazioni Fondazioni La fondazione è quella parte del manufatto a diretto contatto con il terreno, al quale vincola stabilmente il manufatto stesso. La geometria della fondazione deve essere tale da trasferire

Dettagli

Calcolo degli spessori

Calcolo degli spessori Il metodo di dimensionamento dei vetri nelle applicazioni trattate in questo Manuale è conforme alle nome in vigore al momento della redazione. Formula generale Lo spessore teorico minimo ammesso per le

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: II MODULO. Modellazione

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: II MODULO. Modellazione Modellazione La struttura spaziale può essere analizzata nel suo complesso, con le attuali capacità del P, abbastanza agevolmente. Tuttavia con opportuni accorgimenti è possibile suddividere la struttura

Dettagli

ANALISI DEI CARICHI AGENTI SULLE STRUTTURE

ANALISI DEI CARICHI AGENTI SULLE STRUTTURE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Facoltà di Ingegneria gg Corso di Laurea in Ingegneria Edile Corso di Architettura Tecnica II Prof. Francesco Polverino ANALISI DEI CARICHI AGENTI SULLE STRUTTURE

Dettagli

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5 Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA... 2 Introduzione... 2 1. INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 2. MODELLO GEOTECNICO... 3 3. VALORI CARATTERISTICI... 5 4. ANALISI SISMICA... 7 Parametri sismici... 7 Combinazioni

Dettagli

Decreto Ministeriale del 16/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione.

Decreto Ministeriale del 16/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. Decreto Ministeriale del 16/02/2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. DM 16/02/2007 Decreto Ministeriale del 16/02/2007 Definisce le modalità

Dettagli

PROGETTO DI ELEMENTI IN VETRO STRUTTURALE SECONDO LA NORMA pren (CEN/TC129/WG8).

PROGETTO DI ELEMENTI IN VETRO STRUTTURALE SECONDO LA NORMA pren (CEN/TC129/WG8). PROGETTO DI ELEMENTI IN VETRO STRUTTURALE SECONDO LA NORMA pren 13474-3 (CEN/TC129/WG8). Ing. Leonardo Lani 1 INTRODUZIONE La progettazione di elementi in vetro strutturale ha avuto negli ultimi quindici

Dettagli

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø114 ART. 25040/25050

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø114 ART. 25040/25050 Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø114 ART. 25040/25050 2 EDIZIONE MAGGIO 2012 Indice SOMMARIO ELEMENTO DI ANCORAGGIO STRUTTURALE Descrizione del prodotto Modalità d uso e limite di utilizzo

Dettagli

HB-Evoflex. Scheda progettisti. HB-Evoflex. Verifica del fissaggio Disegno piastre base Calcolo dell altezza minima d installazione

HB-Evoflex. Scheda progettisti. HB-Evoflex. Verifica del fissaggio Disegno piastre base Calcolo dell altezza minima d installazione Scheda progettisti HB-Evoflex Verifica del fissaggio Disegno piastre base Calcolo dell altezza minima d installazione 0505 Manutenzione 4 1/anno C certificato UNI EN 795:2002 Distanza max tra i pali 15

Dettagli

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012)

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012) ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (DECRETO ASS.TO REG.LE DELLA SALUTE del 05/09/2012) ELABORATI FASE 1: RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PRESENTAZIONE PRATICA EDILIZIA AL COMUNE DI PATERNO Identificazione

Dettagli

Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10

Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10 Analisi dei carichi: travi T1-9 9 e T1-10 10 Carico q Solaio interno Fascia piena s=20 cm 2.50-0.42=2.08 0.28 4.96 5.00 10.32 1.4 1.80 5.00 T1-7 9 10 Solaio balcone Fascia piena s=16 cm Tamponatura Parapetto

Dettagli

corso di Progetto di Strutture

corso di Progetto di Strutture Università degli Studi di Cassino corso di Progetto di Strutture Laurea Specialistica in Ingegneria Civile A.A.2011/12 Dott.Ing E. Grande Edifici i con struttura tt intelaiata i t in c.a.: Analisi dei

Dettagli

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE KIT STAFFE FISSAGGIO PALO ART

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE KIT STAFFE FISSAGGIO PALO ART Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE KIT STAFFE FISSAGGIO PALO ART. 50080 2 EDIZIONE LUGLIO 2012 Indice SOMMARIO ELEMENTO DI ANCORAGGIO STRUTTURALE Descrizione del prodotto Modalità d uso e limite di utilizzo

Dettagli

VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to E del NTC08

VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to E del NTC08 VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to 4.5.6.4. E 7.8.1.9 del NTC08 Punto 4.5.6.4 NTC08 VERIFICA ALLE TENSIONI AMMISSIBILI Punto 7.8.1.9 NTC08 COSTRUZIONI SEMPLICI INTEGRAZIONI

Dettagli

Tipologie di murature portanti

Tipologie di murature portanti Tipologie di murature portanti Le murature costituite dall assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta possono essere a singolo paramento, se la parete è senza cavità o giunti verticali continui

Dettagli

Fondazioni superficiali

Fondazioni superficiali Fondazioni superficiali Verifiche in condizioni statiche Capacità portante Dipende fondamentalmente da tre fattori. Contributo delle forze di attrito lungo la superficie di scorrimento. Contributo delle

Dettagli

PROVE DI CARICO STATICHE X.X. XXXXXX XXXXXX PORTO TORRES (SS)

PROVE DI CARICO STATICHE X.X. XXXXXX XXXXXX PORTO TORRES (SS) PROVE DI CARICO STATICHE X.X. XXXXXX XXXXXX PORTO TORRES (SS) PROVA n 2271-2272/CA 20 gennaio 2005 Committente: Collaudatore: Relatore: Xxxxxx Xxxxxx S.r.l. dott. Ing. Xxxxxxxxx Xxxxx Geom. Roberto Talarico

Dettagli

CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ CE

CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ CE CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ CE DESCRIZIONE La Direttiva 89/106/CEE (Direttiva Prodotti da Costruzione CPD), recepita in Italia dal DPR 246:1993, ha introdotto l obbligo della Marcatura CE per la produzione

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO COMUNE di INDUNO OLONA - PROVINCIA DI VARESE PROGETTO di AMPLIAMENTO del CIMITERO COMUNALE PROGETTO STRUTTURALE ESECUTIVO RELAZIONE DI CALCOLO Brescia, 20 Ottobre 2011 1 Il dimensionamento e le verifiche

Dettagli

Il metodo Semi Probabilistico agli Stati Limite Azioni: tipi e combinazioni

Il metodo Semi Probabilistico agli Stati Limite Azioni: tipi e combinazioni Il metodo Semi Probabilistico agli Stati Limite Azioni: tipi e combinazioni Prof. Fabrizio Mollaioli Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica Azioni di calcolo Le combinazioni delle azioni da

Dettagli

Perfetto accordo tra elementi

Perfetto accordo tra elementi NOVITÀ Perfetto accordo tra elementi La Pensilina equilibrio nelle proporzioni e novità delle forme, utilizza un approccio minimalista dando un look pulito e luminoso. LA P ENSILINA KIT PER PENSILINA

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PREMESSA L Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 regolamenta in modo organico

Dettagli

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Antonio Formisano, Ricercatore Università di Napoli Federico II Francesco Fabbrocino, Ricercatore Università Telematica

Dettagli

Lezione Le azioni sulle costruzioni

Lezione Le azioni sulle costruzioni Lezione Le azioni sulle costruzioni Sommario Definizione delle azioni La caratterizzazione probabilistica Le azioni elementari Azioni sulle costruzioni Si definisce azione ogni causa o insieme di cause

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE

RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE Pagina 1 PREMESSA La presente Relazione Tecnica Specialistica riguarda la descrizione ed il calcolo (ove previsto) delle strutture da realizzare con il progetto esecutivo relativo ai lavori di Adeguamento,

Dettagli

Giorgio Monti CONCETTI BASILARI DEL PROGETTO DI RINFORZO E PROBLEMATICHE SPECIALI. Capitolo 3: Università di Roma La Sapienza CNR-DT 200/2004

Giorgio Monti CONCETTI BASILARI DEL PROGETTO DI RINFORZO E PROBLEMATICHE SPECIALI. Capitolo 3: Università di Roma La Sapienza CNR-DT 200/2004 CNR-DT 200/2004 Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l utilizzo di Compositi Fibrorinforzati Capitolo 3: CONCETTI BASILARI DEL

Dettagli

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza

Dettagli

corso di Analisi e Progetto di Strutture

corso di Analisi e Progetto di Strutture Università degli Studi di Cassino corso di Analisi e Progetto di Strutture Laurea Specialistica in Ingegneria Civile A.A.2012/2013 Edifici con struttura intelaiata in c.a.: Analisi dei carichi unitari

Dettagli

ANALISI DEI CARICHI. (Parte integrante della Relazione di calcolo strutturale redatta ai sensi del capitolo C Paragrafo 1.1 Circ. n.

ANALISI DEI CARICHI. (Parte integrante della Relazione di calcolo strutturale redatta ai sensi del capitolo C Paragrafo 1.1 Circ. n. ANALISI DEI CARICHI (Parte integrante della Relazione di calcolo strutturale redatta ai sensi del capitolo C10.1. - Paragrafo 1.1 Circ. n. 617/2009) Carichi permanenti Per la determinazione dei pesi propri

Dettagli

Prospetto 4.1. Pesi per unità di volume dei principali materiali strutturali

Prospetto 4.1. Pesi per unità di volume dei principali materiali strutturali 4.PESI PROPRI DEI MATERIALI STRUTTURALI. I pesi per unità di volume dei più comuni materiali, per la determinazione dei pesi propri. strutturali, possono essere assunti pari a quelli riportati nel prospetto

Dettagli

RELAZIONE SUL SISTEMA DI ISOLAMENTO SISMICO

RELAZIONE SUL SISTEMA DI ISOLAMENTO SISMICO RELAZIONE SUL SISTEMA DI ISOLAMENTO SISMICO Parte integrante della Relazione di Calcolo (Capitolo C10.1. - Paragrafo 1.1 Circ. n. 617/2009) CRITERI DI PROGETTAZIONE Il progetto del sistema di isolamento

Dettagli

PANNELLI IN POLICARBONATO SCHEDA TECNICA SERIE

PANNELLI IN POLICARBONATO SCHEDA TECNICA SERIE PANNELLI IN POLICARBONATO SCHEDA TECNICA SERIE CARATTERISTICHE TECNICHE Pannello modulare alveolare in policarbonato coestruso, protetto dai raggi UV sulla superficie esterna e con GARANZIA 10 ANNI all

Dettagli

METROPOLITANA AUTOMATICA DI TORINO STAZIONE PORTA SUSA

METROPOLITANA AUTOMATICA DI TORINO STAZIONE PORTA SUSA METROPOLITANA AUTOMATICA DI TORINO STAZIONE PORTA SUSA PROGETTO DI RIPRISTINO DELLE VETRATE INCLINATE REI120 RELAZIONE TECNICA Cliente: Infra.To Metropolitana di Torino Progettista: Redatto ing. A. Sanna

Dettagli

La progettazione delle strutture in vetro parte terza: Realizzazioni e progetti di strutture in vetro

La progettazione delle strutture in vetro parte terza: Realizzazioni e progetti di strutture in vetro parte terza: Realizzazioni e progetti di strutture in vetro La Spezia, Realizzazioni Opere realizzate Centrale solare "Diamante" Scala della Loggia dei Banchi, Pisa Pinne di facciata "Onda Bianca", Porta

Dettagli

mantengono inalterato il loro potere isolante; non emettono fumi o gas tossici. In aggiunta a quanto sopra si ricorda, inoltre, che il comportamento a

mantengono inalterato il loro potere isolante; non emettono fumi o gas tossici. In aggiunta a quanto sopra si ricorda, inoltre, che il comportamento a Via Gobetti, 9-37138 VERONA - Telefono 045.572697 - Fax 045.572430 - www.poroton.it - info@poroton.it Le nuove certificazioni di resistenza al fuoco delle pareti POROTON Il Consorzio POROTON Italia ha

Dettagli

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 1 IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione LA MODELLAZIONE INPUT

Dettagli

Università IUAV di Venezia

Università IUAV di Venezia Università IUAV di Venezia corso : Fondazioni a.a. 2016-17 17 D.M.14.01.2008.14.01.2008 - cap. 6 Progettazione geotecnica 6.2.2 INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA Le indagini geotecniche

Dettagli

L obiettivo è stato quello di verificare la relazione Rd > Ed, come indicato nelle NTC2008 al paragrafo 2.3.

L obiettivo è stato quello di verificare la relazione Rd > Ed, come indicato nelle NTC2008 al paragrafo 2.3. 1) PREMESSA La presente relazione viene redatta in supporto al progetto dell ampliamento della scuola secondaria di primo grado Istituto comprensivo Erasmo da Rotterdam sita in Via Giovanni XXIII, 8 a

Dettagli

VERIFICA SECONDO UNI EN 13374

VERIFICA SECONDO UNI EN 13374 Ferro-met SRL Via Medici 22/24/24a - 25080 Prevalle (BS) Tel. +39 030 6801973 Fax. +39 030 6801163 P.IVA - C.F. - C.C.I.A.A. BS: 01757240989 REA 349144 Cap. Soc. 300.000 Int. Vers. www.ferro-met.com info@ferro-met.com

Dettagli

In realtà la T(x) è differente non essendo il flusso monodimensionale (figura 4.3).

In realtà la T(x) è differente non essendo il flusso monodimensionale (figura 4.3). Richiami sui ponti termici (cap. 4) Autore: prof. ing. Francesco Minichiello, Università degli Studi di Napoli Federico II Anno di compilazione: 2005 Nota: si ringrazia vivamente il prof. ing. Pietro Mazzei,

Dettagli

1 INDICE 1 INDICE 1 2 PREMESSE 2

1 INDICE 1 INDICE 1 2 PREMESSE 2 1 INDICE 1 INDICE 1 2 PREMESSE 2 2.1 GENERALITÁ 2 2.2 LA STRUTTURA PORTANTE IN LEGNO 2 2.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO 2 2.4 METODOLOGIA VERIFICHE E SOFTWARE 2 2.5 MATERIALI 2 3 VERIFICHE STATICHE 3 3.1 CARICO

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO PARAPETTO IN FERRO VERNICIATO

RELAZIONE DI CALCOLO PARAPETTO IN FERRO VERNICIATO COMUNE DI CORNEDO VICENTINO PROVINCIA DI VICENZA REALIZZAZIONE DI PARCHEGGIO IN PIAZZA SAN MARCO A MUZZOLON Proprietari: Parrocchia San Marco Muzzolon Comune di Cornedo Vicentino RELAZIONE DI CALCOLO PARAPETTO

Dettagli

PROGETTAZIONE ANTISISMICA DEGLI EDIFICI MULTIPIANO CON STRUTTURE IN LEGNO. Napoli 23 Novembre 2012

PROGETTAZIONE ANTISISMICA DEGLI EDIFICI MULTIPIANO CON STRUTTURE IN LEGNO. Napoli 23 Novembre 2012 PROGETTAZIONE ANTISISMICA DEGLI EDIFICI MULTIPIANO CON STRUTTURE IN LEGNO Napoli 23 Novembre 2012 NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO D.MIN. INFRASTRUTTURE 14 GENNAIO 2008 Trattazione specifica della norma

Dettagli

Roma 29/11/2012. Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura

Roma 29/11/2012. Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura Roma 29/11/2012 Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura OPERARE SULL'ESISTENTE QUADRO NORMATIVO - Norme tecniche per le Costruzioni DM n. 14 Gennaio 2008 (Capitolo

Dettagli

ARGOMENTI: MATERIALIEPRODOTTIDACOSTRUZIONE TIPOLOGIESTRUTTURALIEDETTAGLICOSTRUTTIVI AZIONISULLECOSTRUZIONI RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI PROGETTAZIONE

ARGOMENTI: MATERIALIEPRODOTTIDACOSTRUZIONE TIPOLOGIESTRUTTURALIEDETTAGLICOSTRUTTIVI AZIONISULLECOSTRUZIONI RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI PROGETTAZIONE ARGOMENTI: MATERIALIEPRODOTTIDACOSTRUZIONE TIPOLOGIESTRUTTURALIEDETTAGLICOSTRUTTIVI AZIONISULLECOSTRUZIONI RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI PROGETTAZIONE BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE Footer Text

Dettagli

compartimentazioni verticali compartimentazioni verticali NoN portanti risultati di prove: metodo sperimentale

compartimentazioni verticali compartimentazioni verticali NoN portanti risultati di prove: metodo sperimentale COMPARTIMENTAZIONI VERTICALI NON PORTANTI Gli interventi tesi alla realizzazione di elementi di compartimentazione verticale non portanti sono rivolti: - alla realizzazione di pareti o setti tagliafuoco

Dettagli

INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA:

INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA: ORDINE INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI GENOVA Commissione Attività Civili PROVE SUGLI EDIFICI ESISTENTI MODULO II INDAGINI SPERIMENTALI SULLA MURATURA: TECNICHE E PROGRAMMAZIONE DELLE PROVE Ing. Giuseppe

Dettagli

CONSULTING. file Al-Costruzioni Esistenti- elementi primari e secondari. file Alicino. Amedeo Vitone

CONSULTING. file Al-Costruzioni Esistenti- elementi primari e secondari. file Alicino. Amedeo Vitone file 082.1- Al-Costruzioni Esistenti- elementi file 082.1 Alicino 1 Sistemi strutturali ad elementi Possibili interventi di adeguamento sismico di una costruzione esistente lavorando quasi esclusivamente

Dettagli

Problematiche di settore dal punto di vista delle imprese

Problematiche di settore dal punto di vista delle imprese Problematiche di settore dal punto di vista delle imprese 21 Ottobre 2016 Ambiente Lavoro Bologna Seminario: I sistemi di arresto caduta, stato dell arte ed innovazioni possibili Relatore: PhD Ing. Duci

Dettagli

Il Nuovo Regolamento della Regione Piemonte sulla installazione dei dispositivi di ancoraggio in copertura

Il Nuovo Regolamento della Regione Piemonte sulla installazione dei dispositivi di ancoraggio in copertura Torino 14 Settembre 2016 Il Nuovo Regolamento della Regione Piemonte sulla installazione dei dispositivi di ancoraggio in copertura ALLEGATO 1: Elaborato Tecnico della Copertura Walter Lazzarotto 1 ELABORATO

Dettagli

D.M. 14/01/2008, Il Regolamento(UE) n. 305/2011 sui prodotti da costruzione(cpr)

D.M. 14/01/2008, Il Regolamento(UE) n. 305/2011 sui prodotti da costruzione(cpr) Il contesto Normativo e gli obblighi per le aziende: D.M. 14/01/2008, Il Regolamento(UE) n. 305/2011 sui prodotti da costruzione(cpr) Igor SOLUSTRI RINA Services S.p.A. Product Certification Il panorama

Dettagli

IIL COLLAUDO NELLE CONDOTTE NON IN PRESSIONE

IIL COLLAUDO NELLE CONDOTTE NON IN PRESSIONE IIL COLLAUDO NELLE CONDOTTE NON IN PRESSIONE Scopo del collaudo (ad aria o ad acqua) e quello di verificare l efficienza e la funzionalità idraulica di un collettore posato in opera. In particolare si

Dettagli

Strutture di muratura: EC6 parte 1.2.

Strutture di muratura: EC6 parte 1.2. Strutture di muratura: EC6 parte 1.2. Mauro Sassu Dipartimento di Ingegneria Strutturale Università di Pisa e-mail: m.sassu@unipi.it 23/09/2008 M.Sassu 1 L Eurocodice 6 (strutture di muratura): EN 1996

Dettagli

W I. porte e partizioni vetrate tagliafuoco che si armonizzano in maniera coerente con tutti gli altri serramenti dell edificio

W I. porte e partizioni vetrate tagliafuoco che si armonizzano in maniera coerente con tutti gli altri serramenti dell edificio AF porte e partizioni vetrate tagliafuoco che si armonizzano in maniera coerente con tutti gli altri serramenti dell edificio E tenuta capacità del serramento di evitare il passaggio di fiamme, vapori

Dettagli

Verifiche di strutture in muratura secondo le NTC 2008

Verifiche di strutture in muratura secondo le NTC 2008 Verifiche di strutture in muratura secondo le NTC 2008 Normative di riferimento A LIVELLO NAZIONALE: D.M.LL.PP. 14/01/2008: Norme Tecniche per le costruzioni : CAPITOLO 7: Progettazione per azioni sismiche:

Dettagli

5.2 SCHEDA TECNICA ED INDICAZIONI DI MONTAGGIO

5.2 SCHEDA TECNICA ED INDICAZIONI DI MONTAGGIO 5.2 SCHEDA TECNICA ED INDICAZIONI DI MONTAGGIO PUNTO DI ANCORAGGIO WAxxP Di classe A1 secondo UNI EN 795:2002 e di tipo A secondo UNI 11578:2015 Certificato secondo UNI EN 795:2002 e UNI 11578:2015 UNI

Dettagli

Requisiti prestazionali e geometrici dei ponteggi per la protezione dei lavoratori in copertura

Requisiti prestazionali e geometrici dei ponteggi per la protezione dei lavoratori in copertura ESEM-CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza Milano Via Isaac Newton,3-29 settembre 2017 Convegno La ricerca sui ponteggi metallici: Utilizzo come protezione collettiva in sommità e comportamento strutturale

Dettagli

ADEGUAMENTO SISMICO DI EDIFICI INDUSTRIALI SECONDO L ORDINANZA : OBIETTIVI TIPOLOGIE DI INTERVENTO

ADEGUAMENTO SISMICO DI EDIFICI INDUSTRIALI SECONDO L ORDINANZA : OBIETTIVI TIPOLOGIE DI INTERVENTO ADEGUAMENTO SISMICO DI EDIFICI INDUSTRIALI SECONDO L ORDINANZA 74.2012: OBIETTIVI TIPOLOGIE DI INTERVENTO Adeguamento sismico degli edifici industriali secondo l ordinanza 74/2012 2 SOMMARIO 1 PROBLEMATICHE

Dettagli

LE STRUTTURE IN MURATURA

LE STRUTTURE IN MURATURA Istituto Luigi Einaudi Magenta Classe IV Anno scolastico 2015-2016 LE STRUTTURE IN MURATURA prof. Federica Caldi Calcolo strutturale 1 Caratteristiche generali delle strutture in muratura SCHEMI COSTRUTTIVI

Dettagli

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria.

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Politecnico di Torino Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Pag. 1 Pag. 2 Le norme per il calcolo delle strutture sotto azione sismica definiscono due

Dettagli

CERTIFICAZIONE RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI/ELEMENTI COSTRUTTIVI IN OPERA (con esclusione delle porte e degli elementi di chiusura)

CERTIFICAZIONE RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI/ELEMENTI COSTRUTTIVI IN OPERA (con esclusione delle porte e degli elementi di chiusura) CERTIFICAZIONE RESISTENZA AL FUOCO DI PRODOTTI/ELEMENTI COSTRUTTIVI IN OPERA (con esclusione delle porte e degli elementi di chiusura) Relazione n 1520120731-1-3 RIQUALIFICAZIONE REI 120 DI PARETE IN CEMENTO

Dettagli

EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1

EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1 CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA NORMATIVA SISMICA DI CUI ALL ORDINANZA 3274 DEL 20 03 2003 EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1 1 Indice della presentazione Esame sintetico delle prescrizioni e lezioni apprese

Dettagli

Azioni della Neve e del Vento. Prof. Fabrizio Mollaioli Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica

Azioni della Neve e del Vento. Prof. Fabrizio Mollaioli Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica Azioni della Neve e del Vento Prof. Fabrizio Mollaioli Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica Si definisce AZIONE ogni causa o insieme di cause capaci di indurre stati limite in una struttura.

Dettagli

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 5, comma 1 del Regolamento di Attuazione)

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 5, comma 1 del Regolamento di Attuazione) file: RELAZIONE TECNICA(ELABORATO TECNICO DELA COPERTURA).doc Pagina 1 di 8 (logo del comune) (spazio per il protocollo) (indirizzo del comune) ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 5, comma 1 del Regolamento

Dettagli

ESERCIZIO SVOLTO A. P 2 St

ESERCIZIO SVOLTO A. P 2 St ESERCIZIO SVOLTO A Effettuare le verifiche agli stati limite di ribaltamento, di scorrimento e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno per il muro di sostegno in calcestruzzo semplice

Dettagli

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 4, comma 1 del Regolamento di Attuazione)

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 4, comma 1 del Regolamento di Attuazione) Comune di Montale Provincia di Pistoia Via A. Gramsci, 19-51037 - Montale Tel. 05739521 - Fax. 057355001 CF. 80003370477 p. IVA 00378090476 www.comune.montale.pt.it e.mail: comune@comune.montale.pt.it

Dettagli

COMUNE DI LUSCIANO Provincia di Caserta

COMUNE DI LUSCIANO Provincia di Caserta COMUNE DI LUSCIANO Provincia di Caserta ADEGUAMENTO STRUTTURALE DELL EDIFICIO SCOLASTICO SCUOLA ELEMENTARE Via Boccaccio RELAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Novembre 2015 Il R.T.P. Prof. Ing.

Dettagli

COLLAUDO STATICO. Seminario Ordine Ingegneri Trapani del 15/11/2013. via C. Colombo, Trapani- tel./fax

COLLAUDO STATICO. Seminario Ordine Ingegneri Trapani del 15/11/2013. via C. Colombo, Trapani- tel./fax COLLAUDO STATICO Seminario Ordine Ingegneri Trapani del 15/11/2013 via C. Colombo,6 91100 Trapani- tel./fax 0923.871488-347.4731322 pec: pietro.barbera@ordineingegneritrapani.it ingegnere@pietrobarbera.it

Dettagli

I SOLAI: TIPOLOGIE E TECNOLOGIE REALIZZATIVE

I SOLAI: TIPOLOGIE E TECNOLOGIE REALIZZATIVE I SOLAI: TIPOLOGIE E TECNOLOGIE REALIZZATIVE Argomenti Funzioni del solaio Tipologie di materiali Tipologie realizzative dei solai latero-cementizi I solai latero-cementizi gettati in opera FUNZIONE STRUTTURALE

Dettagli

Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/01/2016

Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/01/2016 Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/1/16 Si richiede la progettazione delle fondazioni di un serbatoio circolare di diametro 15 m e altezza 5 m. Ai fini del

Dettagli

Informativa sull affidabilità dei codici - Muro di sostegno a gabbioni

Informativa sull affidabilità dei codici - Muro di sostegno a gabbioni Informativa sull affidabilità dei codici - Muro di sostegno a gabbioni D.M. 14.01.008 Norme tecniche per le truzioni paragrafo 10. Il processo di progettazione e sviluppo del software Muro di sostegno

Dettagli

Vetri di strutturali e di sicurezza

Vetri di strutturali e di sicurezza Vetri di strutturali e di sicurezza Elementi in vetro! - involucro edilizio (building skin)! - componenti costruttivi (structure-forming elements)! progettazione! capacità portante in esercizio resistenza

Dettagli

prof. Maurizio Piazza

prof. Maurizio Piazza prof. Maurizio Piazza dott. ing. Roberto Tomasi prepresidente UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO dott. ing. Mauro Andreolli CONTRIBUTO AL SISTEMA CASA IN LEGNO E AL GMH ITEA Normazione e certificazione su

Dettagli

PROGETTO DI STRUTTURE

PROGETTO DI STRUTTURE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione di Scienza delle Costruzioni CORSO DI PROGETTO DI STRUTTURE a.a. 2009 / 10 Docente: dott.

Dettagli