Palazzo Gatti Gubbio. Edificio condominiale in Gubbio Via dei Consoli n. 93
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- Lidia Biagi
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1 Edificio condominiale in Gubbio Via dei Consoli n. 93 Proprietari: Geom. Anselmo Riccardini Dott. Luigi Riccardini Sig. Umberto Ajò Sig.ra Spogli Ines Sig.ra Martinelli Bruna Dott. Arch. Teodolo Manganelli Sig.ra Priolo Joseline Palazzo Gatti Gubbio Intervento di consolidamento edificio condominiale in Gubbio via dei Consoli n. 93 Progetto e direzione dei lavori: Geom Anselmo Riccardini Dott. Arch. Francesco Riccardini Perito Edile Angelo Riccardini Consulenza tecnica: Dott. Ing. Augusto Napoleone Farneti Esecuzione lavori strutturali: Impresa Edile Cav. Carlo Pierotti di Gubbio Realizzazione copertura: Impresa edile Nicchi Alberto e Menichetti Giancarlo di Gubbio Fornitura carpenterie metalliche: Officina f.lli Tomassini di Gubbio Realizzazione opere di rifinitura rimontaggio pavimenti e ripristino decorazioni in gesso: Impresa edile Ramacci Franco di Gubbio
2
3 Fig. 1
4 Fig. 2 Operazioni preliminari di rilievo del fabbricato, delle lesioni e delle deformazioni. Pur avendo rilevato, fotografato ed osservato attentamente il fabbricato, alcuni aspetti sono emersi dopo aver effettuato le demolizioni, come vedremo più avanti.
5 Fig. 3 Con il filo a piombo si è riusciti a quantificare le deformazioni assunte dalla facciata soggetta alla spinta delle volte e delle coperture.
6 Fig. 4 Distacco del fronte principale dalla volta Il distacco della facciata e la sua tendenza al ribaltamento, sono evidenziati dalle lesioni visibili all'interno del fabbricato.
7 Fig. 5 Lesione su muro centrale in prossimità dell'innesto con il fronte esterno
8 Fig. 6
9 Fig. 7 I cedimenti delle murature cagionano perdita di contrasto alle volte Figg. 6-7 causando il fessuramento delle stesse.
10 Fig. 8 Le coperture, tutte in legno o pianelle, nella zona centrale sono costituite da un doppio colmale in legno notevolmente inflesso e già consolidato con cravatte metalliche. Su questo si appoggiano dei diagonali spingenti sormontati da altri travi longitudinali, che sorreggono i vergoli e le pianelle. Il colmale, pur essendo costituito da una doppia travatura, non sopporterà il grande carico, fino ad indurre ai primi del secolo a dimezzare l eccessiva luce con un sostegno centrale in laterizio e legno (figg. 8 e 9 ) risolvendo così un problema ed accentuandone un altro. I carichi in precedenza sopportati dai muri portanti vennero così in parte sgravati su un complesso sistema di travature, archi e volte di certo non troppo sicuro.
11 Fig. 9
12 Fig. 10 La demolizione dei solai al 2 piano mette a nudo il sistema di volte, archi e travature di legno che sorreggono I tramezzi portanti.
13 Fig. 11
14 Fig. 12 I solai del 2 piano erano appoggiati sulle nervature della sottostante volta.
15 Fig. 13 E visibile la chiave in legno posta in opera durante la costruzione della volta, per contrastarne la spingenza (A). Si nota in fondo la trave lunga ml 8.20 che sorregge il tramezzo portante (B).
16 Figg. 14 e14 bis E visibile la chiave in legno posta in opera durante la costruzione della volta, per contrastarne la spingenza (A). Si nota in fondo la trave lunga ml 8.20 che sorregge il tramezzo portante (B).
17 Fig. 15 Nei vani adiacenti la zona centrale, i solai di legno sono completamente sollevati rispetto alle sottostanti volte.
18 Fig. 16
19 Fig. 17 Al di sotto del pavimento, le lesioni mai ricucite evidenziano le deformazioni subite nel tempo dai muri portanti soggetti alla spingenza delle coperture.
20 Fig. 18 In corrispondenza di una vistosa lesione, si riscopre un antica apertura tamponata con un muretto di mattoni ad una testa.
21 Fig. 19 Nell eseguire un intervento di ricucitura di lesione, si riscopre all interno del muro una vecchia canna fumaria tamponata a secco.
22 Fig. 20
23 Fig. 21
24 Fig. 22
25 Fig. 23 Quando si impone l internamento sotto intonaco del tirante, questo viene rivestito con una guaina, che lo separa dall intonaco. Si nota nella fig. 23 una feritoia di ispezione lasciata per la regolazione della tesatura, in corrispondenza del tenditore centrale.
26 Fig. 24 Secondo quanto prescritto dalle competenti Autorità ai sensi delle L.L. 1/6/39 n 1098 e 29/6/39 n 1497 i capochiave sono stati internati sotto cortina. L ottemperanza di questa prescrizione ha portato ad una notevole riduzione della sezione resistente delle murature, così che si è dovuta adottare una piastra nervata di notevoli dimensioni, alloggiata sotto cortina e dotata di feritoie di ispezione per la tegolazione della tesatura dei tiranti metallici.
27 Fig. 25 Due tiranti in coppia contrastano la spinta delle arcate sulle quali grava il carico dei fondelloni del 2 piano.
28 Fig. 26 Il primo ordine di tiranti posto a contrasto delle volte del piano terreno ha imposto l escavazione a mano di due pozzi su via Galeotti, per permettere il fissaggio dei capochiave. Lo scavo ha ridato alla luce una vecchia intercapedine che separava due originarie case a schiera medievali, sulle quali è stato riedificato il palazzo.
29 Fig. 27 Le fatiscenti strutture lignee lasciano il posto ad una nuova in laterizio e cemento. Dopo avere constatato l impossibilità della conservazione dei materiali originali, la campata centrale viene dimezzata con una capriata realizzata in laterocemento, dotata di tirante e monaco in ferro.
30 Fig. 28 Le campate minori vengono realizzate con elementi in laterizio e cemento collegati a cordoli c.a. perimetrali.
31 Fig. 29 Preparazione delle carpenterie metalliche di fondazione e del giunto elastico. Dopo aver frenato le spinte con i tiranti, ridistribuito i carichi delle capriate sui muri portanti, si prepara la fondazione della struttura in c.a. che dovrà sostenere i muri realizzati in falso sulle volte.
32 Fig. 30 Immediatamente sotto il pavimento si è trovato un compatto banco di detrito di falda color rosso, cementato da concrezioni calcaree. La stabilità di questo materiale ci ha consentito di mantenere invariate le progettate dimensioni delle opere fondali.
33 Fig. 31 Le eccessive dimensioni della campata centrale, assieme ai problemi di quota dei solai e dei pavimenti, rispetto alla volta, anche al fine di mantenere gli stessi livelli di pavimento, hanno imposto la realizzazione di un armatura metallica, avente le seguenti funzioni: sgravare la sottostante volta dal peso dei tramezzi portanti, opportunamente affiancati da travature metalliche collegate tra di loro rinforzare la travature lignee che sopportavano da sole il peso dei tramezzi portanti costituire un orditura principale sulla quale appoggiare i solai di laterocemento costituire un ulteriore collegamento tra muri di centro e fronte esterno, agendo contemporaneamente da rompitratta per le travature di luce eccessiva.
34 Fig. 32 Le carpenterie metalliche sono state collegate anche con saldature ai cordoli perimetrali che ne hanno ripartito il carico su tutte le murature portanti. Sono stati realizzati frenelli in laterizio in corrispondenza dei costoloni della volta, al fine di ridare alla stessa un equilibrato contrasto.
35 Fig. 33 I nuovi solai in laterizio e cemento sono stati collegati alle travature metalliche con idonee saldature.
36 Fig. 34 Il tutto è stato poi uniformato dal getto di cls con il quale si è realizzata una soletta molto armata di cm 5 al di sopra delle travature metalliche.
37 Fig. 35 Nel punto di minor spessore si è realizzato il collegamento a sostegno del tramezzo portante mediante l applicazione di due tralicci metallici affiancati al tramezzo e saldati alla orditura principale.
38 Fig. 36 Medesimo procedimento è stato adottato nelle campate di luce minore.
39 Fig. 37 E visibile il cordolo realizzato sulla sommità del muro sostenuto alla base del nuovo arco in.c.a..
40 Fig. 38 Per la realizzazione degli architravi in c.a. si è in alcuni casi preferito lasciare le architravature di legno per non danneggiare le murature.
41 Fig. 39 La realizzazione degli architravi in c.a. ha consentito di effettuare ulteriori e migliori collegamenti tra i muri di centro e il fronte esterno.
42 Fig. 40 Nel tamponare le aperture e I vuoti si è ricostruita le tessitura muraria, operando anche ulteriori e migliori collegamenti tra I muri di centro e il fronte esterno.
43 Fig. 41
44 Fig. 42 Interventi molto esteso di cuci-scuci
45 Fig. 43 Cordolatura e consolidamento di solaio in legno del piano ammezzato.
46 Fig. 44 Un ampia zona del muro centrale soggetta a spanciamento per schiacciamento è stata iniettata con boiacca di cemento.
47 Fig. 45 Le due cortine di pietra costituenti il muro, allontanatesi tra di loro per effetto dell eccessivo carico, sono state ricollegate per mezzo di cuciture metalliche anti espulsione.
48 Fig. 46 I tramezzi portanti, una volta sostenuti dalle nuove strutture, sono stati riparati con riprese di muratura e con applicazioni di intonaci armati con rete elettrosaldata.
49 Fig. 47 I pavimenti accuratamente smontati e ripuliti vengono riposti in opera nella loro originale disposizione.
50 Fig. 48 Le decorazioni in gesso, smontate per la realizzazione delle architravature, vengono riposte in opera.
51 Fig. 49 Alcune mostre di gesso non recuperabili vengono rifatte sul posto con metodi tradizionali.
52 Fig. 50 Gli attrezzi: la Modina che disegna il profilo della mostra e due guide di legno poste su un piano di marmo.
53 Fig. 51 I pezzi realizzati vengono fatti asciugare
54 Fig. 52
55 Fig. 53 I pezzi vengono rimontati, adattati e modellati fino ad assumere il loro aspetto originario.
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