ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE E PROGETTO DEL VERDE

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1 Comune di MACERATA AMPLIAMENTO E RISTRUTTURAZIONE DEL CENTRO COMMERCIALE VAL DI CHIENTI VIA VELLUTI - LOC. PIEDIRIPA DI MACERATA ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE E PROGETTO DEL VERDE Consulente Dr. Agr. Euro Buongarzone.. Dr. Euro Buongarzone Via Francesco Crispi, Macerata (MC) euro.buongarzone@alice.it cel. 333/

2 INDICE 1. PREMESSA AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE Area vasta Indagine botanico vegetazionale e floristica di dettaglio Rilievo delle piante presenti nell area di progetto PROGETTO DEL VERDE Lotto Verde a compensazione... 34

3 1. PREMESSA Nel presente elaborato viene illustrata l analisi botanico vegetazionale per l ampliamento e la ristrutturazione del Centro Commerciale Val di Chienti situato in via Velluti Piediripa di Macerata. Il progetto è oggetto di specifica variante urbanistica a seguito di Deliberazione del comune di Macerata n. 77 del 2 maggio 2011 (Rep. N. 552) pur non comportando aumenti di volumetrie rispetto a quanto approvato all atto della sua realizzazione da oltre 10 anni. La variante urbanistica al piano di lottizzazione PL22 interessa solamente i lotti L2 e L4 aventi ancora potenzialità edificatorie e riguardanti il centro commerciale (lotto L4) e un area adiacente a esso ora occupata da una casa colonica (lotto L2). La società Promo Centro Italia spa, che è la proponente dell iniziativa, ha la necessità di avere un permesso a costruire per eseguire una serie di investimenti sul centro commerciale per adeguare l intera struttura alle rinnovate necessità di concorrenza, che evidentemente provengono da altri centri commerciali. Gli interventi proposti nei lotti contigui L2 e L4 riguardano: 1) la ristrutturazione dell ala Nord del Centro commerciale Val di Chienti con conseguente spostamento del negozio Self ed un piccolo ampliamento: l intervento interessa in particolare l area ora occupata dai negozi Toys e Self con l inserimento di un piccolo volume nell area retrostante, dove fino ad ora erano ubicati e posizionati i magazzini per il carico e scarico merci; 2) l ampliamento del Centro commerciale nella piazza circolare esterna di fronte alla zona della ristorazione: l ampliamento del centro interessa l area ora occupata dalla piazza circolare esterna da destinare alla ristorazione in ampliamento/aggiunta ai servizi esistenti, specificando che parte dello spazio manterrà comunque la sua funzione pubblica di aggregazione e ritrovo dei fruitori delle attività commerciali mediante l inserimento di una fontana e di una pedana con tavolini; 3) la costruzione di un nuovo corpo collegato mediante un percorso pedonale al centro commerciale in cui collocare il Self: sull angolo sud-est del lotto L4 attualmente occupato dal parcheggio pubblico, l edificio ad un piano avrà una copertura carrabile da destinare a parcheggio pubblico per circa 160 posti auto raggiungibile tramite rampa esterna; 4) la realizzazione di un parcheggio ad uso pubblico sul lotto 2 su 4 piani, di cui tre fuori terra ed uno interrato per circa 513 posti auto collegato al centro commerciale tramite percorso pedonale coperto. Questo parcheggio serve a compensare la perdita dei posti macchina che verranno occupati dall ampliamento. Essendo il centro commerciale in esercizio da oltre 10 anni, in un contesto territoriale che ha subito una profonda trasformazione con aumento considerevole della pressione antropica, con il presente studio si vuole fare una disamina di alcune problematiche ambientali, finalizzando l attenzione su alcuni aspetti ambientali ed urbanistici verso i quali il progetto di ampliamento e ristrutturazione si è confrontata introducendo mitigazioni progettuali (esempio il ricorso alle energie rinnovabili e la ricerca dell efficienza energetica degli edifici) in alcuni casi e verificando la compatibilità dell intervento in altri. 3

4 2. AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO L area oggetto di studio interessa la bassa valle del fiume Chienti. Essa è caratterizzata da una forte antropizzazione con diffusione di insediamenti produttivi e commerciali che nel tempo hanno sottratto spazi importanti alle superfici agricole. Il progetto in esame si caratterizza per interessare un area già urbanizzata, che il PRG già destina ad attività commerciale. L unica superficie che subisce una modifica dell uso attuale è quella del lotto L2 che, pur se destinata dal PRG ad attività commerciale, di fatto è occupata da un edificio colonico con accessori e da uno spazio verde nell intorno utilizzato ad orto. Il fondovalle si caratterizza, oltre che per la diffusa urbanizzazione, per la presenza dell ambito fluviale del Chienti, il quale rappresenta il principale corridoio ecologico dell area in grado di connettere la zona costiera con quella montana.. Il sito di progetto è caratterizzata da una morfologia pianeggiante, tipica dei depositi alluvionali. 4

5 3. ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE Nel presente studio sono stati rilevati e valutati gli elementi vegetazionali naturali, seminaturali e antropici presenti. Essi sono stati definiti mediante l'indagine sul terreno, attraverso dei rilievi e attraverso la verifica dei limiti tra le diverse formazioni. Le varie fitocenosi, sono state distinte sia da un punto di vista fisionomico-strutturale, che sintassonomico, ponendo in evidenza le specie vegetali dominanti o significative. La descrizione delle tipologie è stata corredata da note sulla localizzazione e diffusione nel territorio indagato, caratteristiche floristico-vegetazionali, stato di conservazione, naturalità. Per meglio definire la valenza ambientale di ogni tipologia di vegetazione, è stato attribuito ad ognuna un valore di naturalità adottando una scala qualitativa decrescente da 5 a 0, ampiamente utilizzata nella letteratura geobotanica (naturalità assente, naturalità molto bassa, naturalità bassa, naturalità media, naturalità elevata, naturalità molto elevata) (Maiorca e Spampinato, 2003) che esprime la naturalità delle diverse tipologie riferita alla distanza di esse dalla vegetazione climax o comunque matura. Una certa tipologia di vegetazione può essere infatti considerata tanto più naturale quanto meno è interessata da disturbo antropico. Sulla base di queste considerazioni la naturalità della vegetazione del territorio indagato risulta riassunta nella tabella che segue. 0 naturalità assente: (è riferita agli ambienti antropizzati) 1 naturalità molto bassa (è riferita alle fitocenosi legate agli ambienti umani e prive di elementi di naturalità: 2 naturalità bassa (è riferita alle fitocenosi sinantropiche ma con presenza di elementi spontanei o stadi primi stadi di colonizzazione) 3 naturalità media (è riferita alle fitocenosi seminaturali) 4 naturalità elevata (è riferita alle fitocenosi prossime allo stadio più evoluto, dal quale si differenziano per aspetti fisionomico-strutturali come la ceduazione) 5 naturalità molto elevata (è riferita alle fitocenosi mature nello stadio climax) 5

6 3.1 Area vasta L area indagata, si colloca nella fascia medio collinare marchigiana, nel settore pianeggiante di fondovalle, a quote comprese tra gli 80 mslm e i 190 mslm ed è attraversata trasversalmente del Fiume Chienti che riceve il Torrente Fiastrone nelle vicinanze dell area industriale di Corridonia. Dal punto di vista fitoclimatico il macroclima del territorio maceratese corrisponde al temperato submediterraneo, Piano bioclimatico subcollinare proprio delle zone adiacenti al settore centrale della fascia costiera adriatica delle Marche. Secondo la classificazione in Sistemi di paesaggio, il territorio indagato rientra nel sistema dei substrati politico-sabbiosi, per la parte collinare e in quello dei depositi alluvionali per le Valli dei Fiumi Potenza e Chienti. Il territorio esaminato, si caratterizza per una forte presenza di superfici edificate, costituite da aree industriali e da insediamenti abitativi. Le aree agricole rappresentano la forma di uso del suolo più significativa, con estese colture agrarie erbacee (seminativi a rotazione), coltivazioni di orticole nelle piane alluvionali adiacenti al fiume Chienti e in misura minore e più frammentata colture legnose (vigneti e oliveti con gestione estensiva). Le formazioni vegetali naturali presenti risultano variegate e dislocate nell area in maniera tale da conferire al territorio una notevole diversità nonostante la ridotta estensione della superficie esaminata. Va segnalata la formazione igrofila ripariale del fiume Chienti, a Salix alba e Populus nigra, che in alcuni tratti risulta abbastanza rigogliosa e di notevole spessore. Fig. 3/1: Asta fluviale del Chienti all intero dell Area Vasta, vegetazione igrofila tipica delle aree ripariali. Sulle scarpate e in aree agricole abbandonate, vegetano alcune aree boscate a dominanza di Roverella (Quercus pubescens) con sporadica presenza di farnia (Quercus robur) in alcune rare stazioni pianeggianti. Sono inoltre abbastanza frequenti le formazioni lineari come siepi e filari che contribuiscono a svolgere un azione di collegamento biologico tra le comunità vegetali del territorio, come la vegetazione igrofila di fiumi, fossi e canali, i boschetti residui. 6

7 TIPOLOGIE NATURALI E SEMINATURALI Bosco a dominanza di roverella (Quercus pubescens) talvolta con presenza di specie sempreverdi (Ordine Quercetalia pubescentis, All. Ostryo carpinion orientalis). L area osservata presenta bassissima presenza di boscaglie o tracce di formazioni boschive relitte planiziali. In prossimità di piccole scarpate e in aree sub pianeggianti con substrato fresco e sciolto si sviluppano delle piccole superfici boscate caratterizzate dalla dominanza di roverella (Quercus pubescens). Dal punto di vista fisionomico, questi nuclei boschivi presentano una struttura molto diradata, irregolare e discontinua; nelle situazioni più mature ed evolute, nello strato arboreo prevale generalmente la roverella, ma vi si osservano anche altre specie come acero campestre (Acer campestre), olmo (Ulmus minor), carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello (Fraxinus ornus). Data la localizzazione di questi lembi boschivi in ambito semiplaniziale, è stata osservata anche la presenza puntuale della farnia (Quercus robur). Lo strato arbustivo che caratterizza il contesto, risulta abbastanza ricco di specie, localizzate nell area in base alle condizioni edafiche e microclimatiche; è stata rilevata la presenza di ligustro (Ligustrum vulgare), beretta da prete (Euonymus europaeus), corniolo (Cornus mas), biancospino (Crataegus monogyna), rosa selvatica (Rosa canina) ed altre specie minori che concorrono alla composizione specifica in maniera meno rilevante. Nei settori esposti a sud, la compagine floristica si arricchisce di specie termofile, a impronta mediterranea quali: asparago (Asparagus acutifolius), robbia (Rubia peregrina), viola (Viola alba). Il bosco a dominanza di roverella, presenta uno stato di conservazione per lo più in condizioni di degrado e in alcuni settori risulta fortemente compenetrata con elementi infestanti (Robinia pseudoacacia), a tratti dominanti e con elementi igrofili come pioppo nero (Populus nigra) o olmo (Ulmus minor). L attribuzione fitosociologica per queste formazioni viene riferita all Ordine Quercetalia pubescentis, Alleanza Ostryo Carpinion orientalis. Questi lembi boscati risultano comunque debolmente rappresentati nell area, interessando alcune aree periurbane ai margini dell area presa in esame. Vegetazione igrofila a dominanza di pioppo (Populus nigra) e salice bianco (Salix alba) con presenza di roverella nei tratti più esterni. (Ordine Salicetalia purpureae, Classe Salici purpureae-populetaea nigrae) Questa cenosi si sviluppa lungo le rive del Fiume Chienti che attraversa l area in oggetto, e nel tratto terminale de Torrente Fiastra che si immette nel Chienti. E presente in forma più o meno continua lungo tutto il tratto esaminato, con alcuni settori particolarmente rigogliosi dal punto di vista fisionomico strutturale. E' caratterizzata prevalentemente dalla dominanza di specie arboree di pioppo nero (Populus nigra) e in misura minore di salice bianco (Salix alba). Presenti, anche se rari, pioppo bianco (Populus alba) e ontano (Alnus glutinosa). In alcuni tratti, la vegetazione igrofila arborea è assente o rarefatta e le radure vengono colonizzate da una vegetazione erbaceo/arbustiva a dominanza di rovi (Rubus sp), sambuco (Sambucus nigra), prugnolo (Prunus spinosa), vitalba (Clematis vitalba), sanguinella (Cornus sanguinea), formando piccoli nuclei arbustivi al margine della compagine arborea. Riguardo le specie erbacee esse colonizzano i settori dei margini e del mantello privi di vegetazione arborea e con adeguato soleggiamento; sono state osservate specie 7

8 erbacee nitrofile quali ortica (Urtica dioica), galio (Galium aparine), artemisia (Artemisia verlotorum), setaria (Setaria viridis), veronica (Veronica arvensis). In diversi casi la vegetazione igrofila viene affiancata nella parte esterna da lembi di querceto miste a vegetazione infestante a dominanza di robinia. Questa vegetazione, e i boschi di roverella sono esempi di vegetazione naturale, e costituiscono un notevole interesse dal punto di vista ecologico; insieme agli altri elementi naturali e seminaturali, esse contribuiscono al mantenimento della diversità del paesaggio vegetale, nell ambito di un territorio il cui uso è prevalentemente agricolo. Da evidenziare la tipologia della skyline delle formazioni igrofile (vedi Fig.1), le chiome degli alberi dominanti rappresentati per lo più da pioppo nero sono intervallate da un piano codominante e dominato di specie come salice e ontano, caratterizzando il paesaggio e le viste panoramiche con variazioni di forme e rottura dell omogeneità delle aree ad elevata antropizzazione come l area in esame. La boscaglia igrofila viene attribuita all Ordine Salicetalia purpureae, Classe Salici purpureae-populetaea nigrae. Essa interessa in maniera molto marginale l area in esame; è presente nel margine sud e sud-est. Rimboschimento a prevalenza di conifere (Pinus pinea, Cupressus sempervirens, Cupressus arizonica) Il rimboschimento è presente in un settore interessato dagli svincoli e raccordi della superstrada, recentemente sede di attività di cantiere. Si tratta di un impianto a dominanza di conifere in cui sono presenti diverse specie di conifere utilizzate per i rimboschimenti. Le specie maggiormente rappresentate sono; Pino domestico (Pinus pinea), Cipresso dell Arizona (Cupressus arizonica), cipresso sempreverde (Cupressus sempervirens). Questa tipologia è identificata in una sola area limitata a sud ovest del contesto territoriale preso in esame. Arbusteti a prugnolo (Prunus spinosa), rovi (Rubus spp.), clematide (Clematis vitalba), mantelli a corniolo (Cornus mas) e ligustro (Ligustrum vulgare). Tale formazione vegetale è pressoché inesistente all interno del contesto territoriale analizzato, ciò è dovuto al fatto che morfologicamente le facies di tale arbusteto sono rappresentate da siepi monoplane o da siepi pluriplane stratificate. La differenziazione in un tipo vegetazionale a se stante quindi non è dovuto prettamente alla composizione specifica, tra l altro molto comune in molte formazioni lineari del paesaggio marchigiano, bensì dalla distribuzione spaziale, identificabile in un patch isolato insediatosi tra due macchie di boscaglia di roverella. L arbusteto a prugnolo è localizzabile nella parte più a nord dell area cartografata, ai margini di un area naturaliforme non ricadente nel contesto territoriale esaminato. Siepi miste a dominanza di olmo (Ulmus minor), con presenza di spinocristo (Paliurus spina-christi), biancospino (Crataegus monogyna), prugnolo (Prunus spinosa), acero campestre (Acer campestre) (ordine Prunetalia, Classe Rhamno Prunetea) Le siepi rilevate, principalmente assimilabili a cenosi di origine seminaturale, sono formate generalmente da diversi strati di vegetazione: arboreo, arbustivo ed erbaceo. Nel territorio indagato sono state osservate lungo le strade secondarie, in alcune delimitazioni poderali e lungo i tratti ferroviari. 8

9 La componente arbustiva è rappresentata in gran parte da olmo (Ulmus minor), sempre dominante, prugnolo (Prunus spinosa), sanguinella (Cornus sanguinea), corniolo (Cornus mas), a volte ligustro (Ligustrum vulgare), biancospino (Crataegus monogyna) e rosa selvatica (Rosa canina). (Tab 5.2/1) Lungo scarpate stradali la tipologia delle siepi è riconducibile sostanzialmente in formazioni monospecifiche a spinacristi (Paliurus spina-christi) monoplane basse. Le siepi e gli altri elementi lineari del territorio sono di estrema importanza per il mantenimento e la funzionalità dell agroecosistema e rappresentano dei collegamenti irrinunciabili per il mantenimento della biodiversità in un territorio fortemente antropizzato. Tab 3/1 n. rilievo ,3 - Coordinate utm ,3 Località Macerata altitudine (m s.l.m.) 189 inclinazione( ) - esposizione - superficie rilevata (mq) 100 copertura totale (%) 70 Fisionomia Siepe Specie caratteristiche dell'ordine Prunetalia e della Classe Rhamno- Prunetea Lonicera etrusca. Ligustrum vulgare + Cornus sanguinea 1 Crataegus monogyna + Prunus spinosa 1 Euonymus europaeus 1 Tamus communis + Paliurus spina christi 1 Rosa canina + Clematis vitalba 1 Prunus avium 1 Specie caratteristiche dell'ordine Quercetalia pubescentispetraeae e della Classe Querco-Fagetea Quercus pubescens 3 Fraxinus ornus + Viola alba + Hedera helix 2 Acer campestre + Buglossoides purpuro-caerulea 1 Ulmus minor 1 Rosa cfr arvensis + Specie compagne 9

10 Rhamnus alaternus + Rosa sempervirens + Rubia peregrina 1 Rubus sp + Sambucus nigra + Silene alba 1 Artemisia verlotorum + Arum italicum 1 Asparagus acutifolius 1 Brachypodium rupestre 1 Cistus incanus + Dorycnium hirsutum 1 Galium aparine + Hypericum perforatum + Lamium purpureum + Marrubium incanum + Filari di roverella (Quercus pubescens), farnia (Quercus robur), Filari di specie arboree a valenza storico culturale: gelsi (Morus alba, Morus nigra), cipressi (Cupressus sempervirens). Filari di olmo (Ulmus minor) Si tratta di formazioni vegetali disposti in filari, che si localizzano nel paesaggio agrario, frequentemente lungo le delimitazioni poderali e parallelamente alla rete viaria periurbana. In questa tipologia risulta dominante la compagine arborea e in misura minore quella arbustiva. Sono costituiti generalmente da due o tre specie diverse, anche se nei filari osservati la specie più rappresentata è la roverella. Oltre alla roverella nei filari sono presenti elementi arbustivi come olmo campestre (Ulmus minor), corniolo (Cornus mas), sanguinella (Cornus sanguinea). Altre specie osservate, sempre di carattere arbustivo, prugnolo (Prunus spinosa), rosa (Rosa sempervirens), biancospino (Crataegus monogyna). In prossimità delle case coloniche, o in delimitazioni poderali, talvolta si osservano filari di gelsi (Morus alba) e limitati filari di olmo campestre (Ulmus minor). Ad est dell area di intervento, nei pressi dell Abbadia di San Cluadio vi è un filare di Cipressi anch esso ascrivibile a formazioni vegetali di interesse storico culturale (vedi Fig.5.2/2). 10

11 Fig. 3/2: Filare di Cipresso ai bordi della strada d ingresso dell Abbadia di San Claudio Come per le siepi, i filari sono elementi utili al mantenimento ecologico, a maggior ragione in aree ad elevato disturbo antropico, soprattutto alla funzionalità dell agroesosistema connettendo i diversi ecotopi presenti. Incolti erbacei a dominanza di enula ceppitoni (Inula viscosa) con presenza di senecio serpeggiante (Senecio erucifolius), erba mazzolina (Dactylis glomerata), erba medica (Medicago sativa) Associazione Senecio erucifolii Inuletum viscosae La fisionomia di questa formazione è quella di un incolto a dominanza di specie erbacee in cui si notano elevati valori di copertura delle emicriptofite legnose, tra le quali l enula ceppitoni (Inula viscosa) che in molte situazioni ricopre per la quasi totalità la superficie dell incolto. Verificata anche la presenza frequente di un'altra composita, il senecio serepeggiante (Senecio erucifolius). 11

12 Fig. 3/3: Incolto a dominanza di Inula Viscosa La compagine floristica è abbastanza ricca, in particolar modo si annoverano Leguminose, Composite, Graminacee e Ombrellifere. Tra le piu osservate, erba mazzolina (Dactylis glomerata), bardana (Artcium lappa), cicoria (Cichorium intybus), digitale (Digitalis micrantha), ortica (Urtica dioica), trifoglio bianco (Trifolium repens). Dal punto di vista fitosociologico, questa formazione è riferibile all Associazione Senecio erucifolii-inuletum viscosae. Tale tipo di formazione è localizzata soprattutto all interno delle aree industriali, in suoli non ancora occupati da piazzali, fabbricati o rete viaria, dove comunque il grado di antropizzazione elevato, ha favorito questo tipologia rispetto ad altre colonizzazioni erbacee e arbustive. Gli incolti erbacei sono discretamente rappresentati nel contesto di riferimento. Dato il carattere sinantropico, la naturalità di queste fitocenosi è da ritenersi bassa. Tab 3/2 n. rilievo 1 Coordinate utm , ,7 Località Macerata altitudine (m s.l.m.) 230 inclinazione( ) 20 esposizione N superficie rilevata (mq) 70 copertura totale (%) 100 Fisionomia incolto erbaceo 12

13 Sp. Classe Artemisietea vulgaris Inula viscosa 2 Dactylis glomerata 2 Brachypodium rupestre 1 Agrostis stolonifera 1 Convolvolus arvensis 1 Daucus carota 2 Artemisia vulgaris 1 Hypericum perforatum + Malva sylvestris 1 Avena sterilis 1 Hordeum murinum + Trifolium repens + Specie Compagne Arundo pliniana + Clematis vitalba 1 Trifolium campestre 1 Plantago lanceolata + Cichorum intybus 2 Robinia pseudoacacia + Rubus sp. 1 Blakstonia perfoliata + Medicago sativa + Medicago lupulina + Vicia sativa 1 Onobrychis viciifolia + Hedysarum coronarium + Agruppamenti a canna domestica (Arundo donax) - (Classe Artemisietea) Si tratta di formazioni erbacee igrofile che colonizzano settori di territorio con un modesta presenza di umidità, spesso affiancate ad aree legate all attività antropica. Nell area indagata, è stato osservato il canneto a canna domestica (Arundo donax) sviluppato lungo vie di drenaggio delle acque meteoriche, ai margini delle cementificazioni delle canalette artificiali. Il canneto è una cenosi tipicamente monoscecifica, formando ambienti con un ridotto numero di specie accessorie. Questa fisionomia è stata osservata in prossimità dei canali che costeggiano la viabilità del sito. Aree agricole - Colture permanenti Sotto la voce Colture permanenti, vengono indicate le colture arboree; esse sono state osservate sia nella parte pianeggiante sia nelle prime aree sub-collinari, costituiscono un elemento primario per la caratterizzazione del paesaggio agrario rurale. Sono 13

14 costituite da ridotti appezzamenti particellari definiti di oliveto e vigneto, sempre in prossimità di case coloniche o comunque affiancati ad abitazioni nell area periurbana. Fig. 34: Scorcio del paesaggio collinare a nord del sito di intervento dove si può notare la presenza di colture legnose localizzate e filari di roverella nelle aree interpoderali. Aree agricole - Seminativi Il resto del territorio agricolo è occupato da vaste superfici di seminativi a rotazione, talvolta intervallati da appezzamenti dedicati alla produzione di orticole (nei suoli più sabbiosi con bassa presenza di argilla, con assenza di ristagno d acqua). La superficie media dei singoli lotti coltivati resta comunque bassa e i vari appezzamenti vanno a creare un mosaico nelle aree pianeggianti. 14

15 Fig. 3/5: Area di seminativo, con filari di roverella sullo sfondo Fig. 3/6: Aree coltivate ai margini delle superfici urbanizzate, vista da nord est dell area di interesse. Vegetazione ornamentale, di aree verdi urbane e periurbane, di corte delle case coloniche, di viali, parchi e giardini privati con elementi autoctoni (Acer campestre, Ulmus minor, Populus nigra) ed esotici a dominanza di conifere (Cupressus arizonica, C. Sermpervirens, Pinus pinea) Pur essendo un settore fortemente antropizzato, la vegetazione ornamentale è particolarmente ricca e ben distribuita nei settori urbanizzati abitativi e infrastrutturali del territorio. Si può considerare come verde costruito dall uomo, e risulta sufficientemente rappresentato sia nella fascia urbana che in quella extra urbana con 15

16 parchi e giardini che spesso occupano posizioni suggestive e fanno da contorno ad antichi edifici. La vegetazione ornamentale, è stata osservata nei giardini, parchi pubblici e privati e in aree perturbane insieme alla vegetazione di corte delle case coloniche. Essa è importante soprattutto dal punto di vista estetico-ricreativo e paesaggistico, mentre riveste minore importanza dal punto di vista naturalistico. Per la caratterizzazione dell area vasta sono state prese in esame tutte le tipologie elencate nella carta vegetazionale (1: ), tralasciando comunque spot o piccole aree cartograficamente non significative alla scala utilizzata. E il caso di alcune limitate aree private a verde ornamentale, rappresentate spesso solo da alcuni individui arborei. Tale esclusione di piccoli giardini privati non ha comunque abbassato la bontà della caratterizzazione. La descrizione degli elementi trascurati nel computo delle superfici verdi saranno affrontate nelle relazioni di area di dettaglio per una maggiore significatività. Le specie più utilizzate nell impianto di giardini pubblici e privati, nonché di verde ornamentale di case coloniche sono identificabili sia in specie autoctone alloctone. Le specie da evidenziare per maggiore peso nella composizione specifica sono: cipresso dell'arizona (Cupressus arizonica), cipresso sempreverde (Cupressus sempervirens), pino domestico (Pinus pinea), cedro del Libano (Cedrus sp.), abete bianco (Abies alba), abete rosso (Picea abies), acero campestre (Acer campestre), frassino maggiore (Fraxinus excelsior), Quercus pubescens, albero di Giuda (Cercis siliquastrum), pioppi (Populus sp. pl.), tiglio (Tilia platyphyllos), orniello (Fraxinus ornus), tamerice (Tamarix spp.). Tra le naturalizzate acero americano (Acer negundo), platano (Platanus sp. Pl). Molto comuni sono alcune specie di tipo mediterraneo, quali pino d Aleppo (Pinus halepensis), leccio (Quercus ilex), alaterno (Rhamnus alaternus), alloro (Laurus nobilis), fillirea (Phyllirea latifolia) corbezzolo (Arbutus unedo), che vengono impiegate nelle ville e parchi privati di antica costruzione sia per il portamento che per la caratteristica di essere sempreverdi. La vegetazione ornamentale rientra in un settore dell area di indagine di dettaglio. 16

17 Fig. 3/1: carta della vegetazione di area vasta con individuazione in rosso del sito di progetto 17

18 3.2 Indagine botanico vegetazionale e floristica di dettaglio Di seguito viene illustrato il risultato dell indagine botanico vegetazionale e floristica nel sito di progetto e delle superfici adiacenti. L indagine è stata condotta attraverso l interpretazione delle foto aeree e successivamente con sopralluoghi sul sito di progetto, volti a verificare i limiti fotorestituiti. RISULTATI Il sito di progetto è attualmente interessato da aree commerciali e piazzali, non presenta al suo interno nessun elemento vegetale naturale, mentre risulta contornato da alcune formazioni vegetali tipiche del paesaggio agrario. Qualche elemento vegetale si ritrova nelle aree perimetrali prossimali, in particolare, lungo la strada che costeggia il confine est dell area è presente un filare di roverella (Quercus pubescens), con presenza di olmo (Ulmus minor) e gelso (Morus nigra), alternato ad aree a canneto (Arundo donax). Foto 3.2/1: Filare di roverella (Quercus pubescens) e olmo (Ulmus minor) In corrispondenza del limite est, adiacente al filare di roverella si può osservare un area incolta con presenza di Inula ceppitoni (Inula viscosa), senecio (Senecio erucifolius) ed erba mazzolina (Dactylis glomerata). Sempre nella parte ad est dell area di dettaglio troviamo un lago artificiale, circondato per alcuni metri da terreno incolto con le specie erbace precedentemente descritte. 18

19 Foto 3.2/2: Laghetto artificale Gli incolti ad Inula viscosa sono presenti anche al bordo dei piazzali abbandonati nei limiti dell area industriale, come ad esempio nella parte a nord rispetto al sito in esame e nel resto delle superfici verdi dell intorno. Le superfici destinate al verde ornamentale compongono un mosaico in tutte le superfici adiacenti al sito, rappresentate per la maggior parte da giardini privati di modeste dimensioni. I seminativi rappresentano la tipologia maggiormente presente, occupando tutte le aree periurbane esterne all area commerciale e industriale. All interno del sito troviamo filari di specie arboree disposte geometricamente all interno dei parcheggi del centro commerciale, dislocati sia nel lato nord che nel lato est. Foto 3.2/3: Filari arborei nei parcheggi. Si evidenziano le aiuole con un diametro contenuto. 19

20 Foto 3.2/4: Sistemazione a verde dei parcheggi Le specie che compongono i filari sono principalmente Gleditsia, Gelso, Frassino, Tiglio e Bagolaro, con la presenza di individui isolati di conifere. Nella zona più a nord del sito la viabilità e costeggiata in parte da una siepe di bosso. Nella parte a sud ovest, nel lotto adiacente a quello occupato principalmente dal centro commerciale, troviamo la seconda area oggetto di intervento, trattasi di un abitazione privata contornata da alberi di modeste dimensioni come ad esempio pino domestico, cipresso dell Arizona e leccio. 20

21 3.2.1 Rilievo delle piante presenti nell area di progetto Di seguito si riporta il rilevamento delle piante che saranno sottratte o per le quali necessita attenzione in fase di cantiere. Lotto L2 Gli individui arborei presenti all interno del lotto partecipano in gran parte alla composizione del verde ornamentale privato, mentre una parte è assimilabile a colture legnose intese come alberi da frutto isolati, ulivi e altre specie accessorie tipiche del contesto rurale. La presenza di due olmi (Ulmus minor) nella parte posteriore del casolare rappresentano gli unici elementi naturali all interno dell area in oggetto. Di seguito viene presentata la situazione attuale della vegetazione presente, differenziata in vegetazione ornamentale impiantata e vegetazione arborea spontanea che ha colonizzato l area. Fig. 3.2/1: Stralcio della cartografia della caratterizzazione botanico-vegetazionale, in allegato al presente elaborato. Vengono individuati con differente simbologia le specie ornamentali impiantate, che vanno a formare la componente antropica dell aspetto vegetazionale dell area. Per approfondimenti su grandezze, specie e numero si rimanda alla Tav. 14 di progetto. 21

22 Fig. 3.2/2: Elaborazione grafica: localizzazione degli elementi vegetali (cerchiati in rosso) spontaneamente isediatisi nell area prossimale ai volumi accessori della proprietà. Occorre precisare che i oltre ai due individui arborei individuati vi è la presenza di rinnovazione in forma di plantule e giovani polloni. Questo paragrafo si dividerà in due parti una tesa ad enucleare quantità e qualità degli alberi protetti ai sensi della L.R. 6/2005 (comunque in riferimento alle aree E individuate dagli strumenti urbanistici vigenti) e classificate ai sensi del regolamento Edilizio Comunale in base alle classi di altezza, l altra ad enucleare la presenza di soggetti non protetti e segnalarne l eventuale pregio naturalistico. Si premette che, per gli alberi protetti, si indicherà il diametro del tronco a petto d uomo e il diametro della chioma. Piante presenti, protette ai sensi della L.R. 6 del Art.20 comma 1: Pinus pinea Ai bordi della vecchia strada esistente soggetto n. 1: Pinus pinea (pino domestico) grandi dimensioni, diametro del tronco 46cm, diametro della chioma circa 8mt, stato vegetativo buono; soggetto n. 2: Pinus pinea (pino domestico) grandi dimensioni, diametro del tronco 65cm, diametro della chioma circa 10mt, stato vegetativo buono; In corrispondenza del confine del lotto con via Velluti, ai bordi del cancello dell ingresso carrabile. soggetto n. 3: Pinus pinea (pino domestico) modeste dimensioni, diametro del tronco 20cm, diametro della chioma circa 3mt, stato vegetativo buono; 22

23 soggetto n. 4: Pinus pinea (pino domestico) modeste dimensioni, diametro del tronco 25cm, diametro della chioma circa 3mt, stato vegetativo buono; Quecus ilex Lungo la vecchia strada esistente. soggetto n. 1: Quercus ilex (leccio) grandi dimensioni, diametro del tronco 20cm, diametro della chioma circa 5mt, stato vegetativo buono; Tilia cordata In corrispondenza del confine del lotto con via Velluti, vicino all ingresso pedonale. soggetto n. 1: Tilia cordata (tiglio) modeste dimensioni, diametro del tronco 15cm, diametro della chioma circa 3,5mt, stato vegetativo buono; soggetto n. 2: Tilia cordata (tiglio) modeste dimensioni, diametro del tronco 12cm, diametro della chioma circa 3,5mt, stato vegetativo buono; Ulmus minor soggetto n.1: Ulmus minor (olmo campestre) di ridotte dimensioni, diametro 10cm, chioma irregolare, stato vegetativo buono; soggetto n.2: Ulmus minor (olmo campestre) di ridotte dimensioni, diametro 8cm, chioma irregolare di forma allungata, stadio vegetativo buono,branche ortotrope, esemplare giovane e vigoroso con incrementi di crescita in altezza sicuramente considerevoli; Piante presenti, non protette ai sensi della L.R. 6 del Intorno all abitazione e agli accessori agricoli si ritrovano per lo più alberi da frutto e ornamentali (palme, alloro, noci) impiantati dal proprietario. Sull angolo curvo del lotto a confine con la strada sono presenti piccoli alberi di ulivo, anch essi messi a dimora dal proprietario in epoca recente. Oltre a questi esemplari sono stati rilevati n.3 soggetti di Pinus nigra var. laricio e n. 1 soggetto di Cupressus arizonica (cipresso dell Arizona). Di seguito vengono riportati i dati degli individui presenti allo stato attuale in riferimento alle caratteristiche dettate dal R.E.C Alberi Nome scientifico Q.tà Sp. protetta L.R. 06/05 Classi di altezza degli alberi secondo l ALLEGATO E del Regolamento Edilizio Comunale I II III IV Pino domestico Pinus Pinea 4 SI X Leccio Quercus ilex 1 SI X Tiglio Tilia x europaea 2 SI X Olivo Olea europea 14 X Pino nero Pinus nigra var laricio 3 X Palma Chamaerops excelsa 1 X Noce Juglans regia 6 X Cipresso Cupressus 1 X 23

24 dell Arizona arizonica Alloro Laurus nobilis 1 X Olmo campestre Ulmus minor 2 SI X NB. Le valutazioni delle altezze sono state desunte dalle osservazioni dirette delle altezze attuali e delle potenzialità di accrescimento ulteriore. Esse differiscono leggermente dalle classificazioni riportate nell All. E del REC di Macerata - Alberi di prima grandezza (I) Alberi che a maturità di norma superano i 18 m di altezza - Alberi di seconda grandezza (II) Alberi che a maturità di norma raggiungono un altezza compresa tra 12 e 18 m - Alberi di terza grandezza (III) Alberi che a maturità di norma raggiungono un altezza compresa tra 8 e 12 m - Alberi di quarta grandezza (IV) Alberi (anche ad habitus arbustivo) che a maturità di norma raggiungono un altezza max. di 8 m In fase di cantiere si cercherà di mantenere tutte le specie site lungo il lato sud-ovest del lotto dove in sede di progetto verranno posizionati dei parcheggi. Per tale motivo si attueranno le prescrizioni del REC relativamente alle attenzioni da porre nella fase di scavo per evitare di danneggiare eccessivamente gli apparati radicali. Qualora vi sia l inesistenza di soluzioni tecnicamente valide per tutelare la vitalità degli individui nel lato sud-ovest, si procederà con il trapianto delle piante o con l abbattimento in mancanza di soluzioni alternative, previa autorizzazione degli enti competenti. Gli olivi presenti nell area verranno trapiantati dal proprietario del lotto in un altro terreno di sua proprietà. Per quanto riguarda le piante protette i 2 pini domestici e i 2 tigli siti lungo il confine del lotto verranno mantenuti mentre per gli altri esemplari verrà richiesta al Servizio Ambiente l autorizzazione all abbattimento (in virtù dell art. 21 e 23 della L.R. n. 6 del ) con l impegno alla piantagione secondo le modalità contenute nell atto autorizzativo e in base all art. 97-septies del Regolamento edilizio comunale, che al comma 2 definisce In caso di impossibilità tecnica, oggettivamente dimostrata, di miglioramento e/o mantenimento delle alberature esistenti, fatte salve le disposizioni di cui alla L.R. n. 6/05 sulla protezione della flora marchigiana, anche in relazione all autorizzazione all abbattimento, è prescritta, in ogni caso, la compensazione dell albero o degli alberi da abbattere con l obbligo di reimpiantarne secondo quanto di seguito: - un numero doppio se trattasi di alberi ricadenti nella prima classe di grandezza; - un numero quadruplo per tutte le tre classi. Lotto L4 Il lotto L4 interno alla lottizzazione convenzionata PL 22 comprende il centro commerciale Val di Chienti, per gran parte rappresentato da edifici commerciali e aree destinate a parcheggio. L area ha una una giacitura prevalentemente pianeggiante, contornata da aree agricole ad est e a nord, adiacente agli altri lotti L5 e L6. La parte principale dell intervento in oggetto riguarda la riqualificazione ed il potenziamento degli spazi aperti all esterno del nucleo commerciale val di Chienti, che sarà interessato da opere di ampliamento e ristrutturazione. All interno del lotto L4 è previsto l ampliamento delle superfici di vendita, sottraendo l equivalente in superficie alle aree di parcheggio. Nella figura che segue si riporta la localizzazione di una porzione dei volumi di ampliamento all interno del lotto L4. 24

25 Fig. 3.2/3: Ampliamento previsto all interno dei parcheggi del centro commerciale Le interferenze sulla vegetazione riguardano essenzialmente l abbattimento delle piante arboree, che fanno parte del patrimonio vegetale del complesso. In particolare si abbatteranno individui di medie dimensioni disposti in filari all interno dei posteggi per automezzi. Nella tabella che segue si riportano le piante che saranno abbattute, le dimensioni e le caratteristiche di interesse nello studio del verde ornamentale. Attraverso sopralluoghi speditivi si è potuto constatare visivamente lo stato di salute delle piante, le principali criticità e soprattutto la quantificazione del patrimonio arboreo. Gli alberi, indicativamente impiantati circa quindici anni fa, non presentano particolare vigore, salvo alcuni casi sporadici e isolati, tutti gli alberi sono caratterizzati da accrescimenti ridotti e chiome poco sviluppate. Ciò è dovuto anche alla tipologia di messa a dimora, impiantando gli individui arborei su terreno di riporto, al di sopra degli strati di massicciata stesi per la creazione dei piazzali. La presenza di strati sotterranei compatti ha limitato certamente l accrescimento delle radici. Profondità della chioma Ampiezza della chioma cod nome comune nome scientifico Ø* [cm] h** [m] GB_EST GB_NORD 1 Gelso Morus spp , ,253 BASSA BASSA 2 Acero Acer spp , ,557 BASSA BASSA 3 Gelso Morus spp , ,911 MEDIA BASSA 4 Gelso Morus spp , ,310 BASSA BASSA 5 Gelso Morus spp , ,709 BASSA BASSA 6 Gelso Morus spp , ,109 BASSA BASSA 7 Acero Acer spp , ,508 BASSA BASSA 8 Acero Acer spp , ,722 BASSA BASSA 9 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,026 ELEVATA MEDIA 10 Acero Acer spp , ,379 BASSA BASSA 11 Acero Acer spp , ,779 BASSA BASSA 12 Gelso Morus spp , ,178 BASSA BASSA 13 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,578 ELEVATA MEDIA 14 Gelso Morus spp , ,977 BASSA BASSA 25

26 15 Acero Acer spp , ,386 BASSA BASSA 16 Gelso Morus spp , ,690 BASSA BASSA 17 Frassino Fraxinus spp , ,044 BASSA MEDIA 18 Gelso Morus spp , ,443 BASSA BASSA 19 Frassino Fraxinus spp , ,843 BASSA MEDIA 20 Gelso Morus spp , ,242 BASSA BASSA 21 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,542 BASSA MEDIA 22 Acero Acer spp , ,846 BASSA BASSA 23 Albizzia Albizia julibrissin , ,200 BASSA MEDIA 24 Acero Acer spp , ,599 ELEVATA MEDIA 25 Gelso Morus spp , ,999 BASSA BASSA 26 Frassino Fraxinus spp , ,398 BASSA BASSA 27 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,797 MEDIA BUONA 28 Acero Acer spp , ,470 BASSA BASSA 29 Gelso Morus spp , ,362 BASSA BASSA 30 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,666 BASSA BASSA 31 Acero Acer spp , ,020 BASSA BASSA 32 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,419 BASSA BASSA 33 Gelso Morus spp , ,819 MEDIA BUONA 34 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,218 BASSA BUONA 35 Acero Acer spp , ,617 MEDIA MEDIA 36 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,436 BASSA BASSA 37 Acero Acer spp , ,263 BASSA MEDIA 38 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,567 BASSA BASSA 39 Gelso Morus spp , ,921 MEDIA MEDIA 40 Acero Acer spp , ,320 BASSA BASSA 41 Acero Acer spp , ,720 BASSA BASSA 42 Acero Acer spp , ,119 BASSA BASSA 43 Gelso Morus spp , ,518 BASSA BASSA 44 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,440 ELEVATA BUONA 45 Gelso Morus spp , ,794 BASSA BASSA 46 Gleditsia Gleditsia triacanthos , ,193 BASSA MEDIA 47 Gelso Morus spp , ,593 MEDIA MEDIA 48 Gelso Morus spp , ,992 BASSA BASSA 49 Acero Acer spp , ,391 BASSA BASSA 50 Ippocastano Aesculus hippocastanum , ,965 BASSA BASSA 51 Tiglio Tilia spp , ,364 ELEVATA BUONA Aesculus 52 Ippocastano hippocastanum , ,764 BASSA MEDIA 53 Tiglio Tilia spp , ,163 ELEVATA BUONA 54 Gelso Morus spp , ,563 BASSA BASSA 55 Bagolaro Celtis australis , ,381 ELEVATA BUONA 56 Bagolaro Celtis australis , ,502 ELEVATA BUONA 57 Bagolaro Celtis australis , ,895 MEDIA BUONA 58 Tiglio Tilia spp , ,177 ELEVATA BUONA 59 Bagolaro Celtis australis , ,887 MEDIA MEDIA 60 Bagolaro Celtis australis , ,498 ELEVATA BUONA 61 Bagolaro Celtis australis , ,658 ELEVATA MEDIA 62 Tiglio Tilia spp , ,704 ELEVATA BUONA * cavallettamento dei fusti effettuato a 1,30 metri di altezza ** misurazione delle altezze attraverso clisimetro Tab.3.2/1: Individui da abbattere ricadenti all interno dell area di intervento 26

27 La caratterizzazione quantitativa delle chiome mira ad inquadrare gli individui per le specifiche funzioni del verde ornamentale. La classificazione è riferita alle condizioni medie potenziali di ciascuna specie nello stesso sito. Di seguito vengono inquadrati il numero di individui, eventuali vincoli secondo la Legge Forestale Regionale e in particolar modo l appartenenza alle diverse classi di altezza del Regolamento Edilizio Comunale. Alberi Nome scientifico Q.tà Sp. protetta L.R. 06/05 Classi di altezza degli alberi secondo l ALLEGATO E del Regolamento Edilizio Comunale I II III IV Acero Acer spp.* 15 NO X Gelso Morus spp. 20 SI X Tiglio Tilia spp. 4 SI X Gleditsia Gleditsia triacanthos 11 NO X Ippocastano Aesculus hippocastanum 2 NO X Albizzia Albizia julibrissin 1 NO X Bagolaro Celtis australis 6 SI X Frassino Fraxinus spp. 3 NO** X TOT 62 * La classe di altezza degli aceri si riferisce all acero bianco (Acer negundo), il maggiormente rappresentato nella composizione specifica del sito. ** varietà di Frassino ornamentale (Fraxinus americana), non ascrivibile a Fraxinus excelsior. Nessuna delle piante da abbattere risulta secolare e circa la metà non rientrano nella flora protetta. La gran parte delle piante da abbattere presenta segni di sofferenza, come precedentemente affermato, salvo alcuni casi di Celtis Australis e Tiglio, molto sviluppati con chioma globosa e basso coefficiente di snellezza (h/ø). 27

28 Fig. 3.2/4: Esatta collocazione degli individui da abbattere, le caratteristiche di ciascun albero opportunamente numerato sono riportate in Tab.5.3/1. L esatta programmazione degli abbattimenti si potrà avere solo con la definizione del cantiere, pertanto si reputa necessario fare una verifica preventiva prima dell avvio dei lavori. Una volta definita la fase esecutiva del progetto ed avviare l eventuale richiesta al competente ufficio Ambiente del comune per l ottenimento del relativo permesso. Occorrono comunque attuare una serie di accortezze riferendosi a quanto riportato nell allegato F del REC con particolare riferimento agli aspetti legati al taglio delle radici in prossimità delle piante arboree ed alle operazioni di movimento mezzi d opera nell area sottesa alla chioma, che deve essere temporaneo e senza soste prolungate. Foto 3.2/5: Particolare del colletto di uno degli individui e del diametro dell aiuola 28

29 Foto 3.2/6: Filare lungo le aree a parcheggio all entrata del centro commerciale. Gli esemplari di gleditsia mostrano in media uno sviluppo della chioma maggiore. Foto 3.2/7: Vista delle aree interessate dall ampliamento 29

30 Foto 3.2/8: Esemplari di Celtis australis e Tilia x europaea nella parte più a est dell area di dettaglio. Lo sviluppo delle chiome in profondità e in ampiezza sono notevolmente maggiori rispetto agli individui impiantati su aree con presenza di massicciata al centro del parcheggio Foto 3.2/9:Verde ornamentale all interno della proprietà Coppari 30

31 4. PROGETTO DEL VERDE 4.1 Lotto 2 Come indicato sopra con la realizzazione del nuovo parcheggio saranno abbattuti alcuni elementi arborei presenti all interno della proprietà Coppari, alcuni dei quali protetti. Nella fase di cantiere si cercherà di mantenere tutte le specie site lungo il lato sud-ovest del lotto dove in sede di progetto verranno posizionati dei parcheggi esterni. Qualora vi sia l inesistenza di soluzioni tecnicamente valide per tutelare la vitalità degli individui nel lato sud-ovest, si procederà con il trapianto delle piante o con l abbattimento in mancanza di soluzioni alternative, previa autorizzazione degli enti competenti. Gli olivi presenti nell area verranno trapiantati dal proprietario del lotto in un altro terreno di sua proprietà. Per quanto riguarda le piante protette, 2 pini domestici e due 2 tigli situati lungo il confine del lotto verranno mantenuti mentre per gli altri esemplari verrà richiesta al Servizio Ambiente l autorizzazione all abbattimento (in virtù dell art. 21 e 23 della L.R. n. 6 del ) con l impegno alla piantagione secondo le modalità contenute nell atto autorizzativo e in base all art. 97-septies del Regolamento edilizio comunale, che al comma 2 definisce In caso di impossibilità tecnica, oggettivamente dimostrata, di miglioramento e/o mantenimento delle alberature esistenti, fatte salve le disposizioni di cui alla L.R. n. 6/05 sulla protezione della flora marchigiana, anche in relazione all autorizzazione all abbattimento, è prescritta, in ogni caso, la compensazione dell albero o degli alberi da abbattere con l obbligo di reimpiantarne secondo quanto di seguito: - un numero doppio se trattasi di alberi ricadenti nella prima classe di grandezza; - un numero quadruplo per tutte le tre classi. Sistemazione a verde dei parcheggi di progetto a piano terra del lotto l2 Per quanto riguarda i parcheggi al piano terra del lotto L2, si interverrà con una piantagione di alberi come previsto dall art. 97-septies c. 4 del R.E.C. La superficie del parcheggio esterno ha una superficie di mq derivante dalla differenza di superficie tra i mq del lotto e i mq della sup. coperta dell edificio adibito a parcheggio pubblico. PARCHEGGIO ESTERNO DA PIANTUMARE (superficie mq 1.325): Le alberature di nuovo impianto, sono state selezionate principalmente in base alle seguenti finalità e caratteristiche: - Protezione dai raggi solari; - Creazione di perimetrazioni naturali; - Utilizzo di specie resistenti all inquinamento atmosferico e con adeguata resistenza ai carichi di polveri ed emissioni della rete viaria; - Ridotte esigenze di manutenzione (fatto salvo per la manutenzione straordinaria); - Elevata resistenza alla siccità in assenza di irrigazione pianificata (irrigazione di emergenza comunque prevista) - Apparato radicale profondo per evitare danneggiamento al manto stradale; - Apparato fogliare facilmente degradabile al fine di evitare problemi di deflusso idrico all interno dei sistemi di drenaggio; - Esclusione di specie potenzialmente allergeniche o con elevata vocazione alla produzione di melata 31

32 La piantagione a maturità dovrà coprire almeno il 30% dell area adibita a parcheggio ovvero mq 397,5 (in base ai dati delle proiezioni delle chiome a maturità degli individui così come riportato nel Regolamento Edilizio) rispettando le Z.P.A. (Zone di Pertinenza dell albero) come descritto nella TAB. A dell Allegato D del R.E.C E prevista la piantagione di : n. 9 Celtis australis, albero di seconda grandezza che a maturità in sito (in aree urbane) potrebbe raggiungere un diametro di chioma di ml 7,00 con una proiezione della stessa a terra di m2 38,46 per una superficie totale di (38,46 m 2 /albero x 9 alberi) 346,18 m 2. Il bagolaro (Celtis australis) necessita, secondo il regolamento Edilizio di una superficie permeabile pari a 8 m 2. la pavimentazione del parcheggio e l apertura al colletto dovranno quindi essere in grado di garantire un corretto approvigionamento delle acque meteoriche da parte degli individui arborei. n. 7 Albizia julibrissin, albero di terza grandezza molto frugale, che a maturità potrebbe raggiungere nel sito in esame un diametro di chioma di ml 4,00 con una proiezione della stessa a terra di 12,56 m 2 per una superficie totale di (12,56 m 2 /albero x 7 alberi) 87,92 m 2. L acacia di Costantinopoli, oltre ad essere presente nelle aree limitrofe al sito in esame, rappresenta l albero ornamentale che potrebbe offrire molteplici benefici pur non essendo specie autoctona. La superficie totale della proiezione delle chiome di tutti gli alberi assomma a 434,10 m 2. In aggiunta è prevista la piantumazione di siepi ampie 50 cm che metteranno in comunicazione le piante arboree fra di loro. La presenza di siepi perimetrali nei parcheggi favorirà l inserimento ambientale e paesaggistico della superficie di variante, aumentando la naturalità e la permeabilità del nuovo parcheggio. Inoltre si creerà un ambiente edafico per gli apparati radicali sicuramente migliore rispetto alla situazione attuale, favorendo anche un maggiore indice di accrescimento delle specie arboree da impiantare. Nelle figure che seguono si riportano gli schemi tipologici che saranno realizzati. Fig. 4/1: Sistemazione a verde con siepi e alberi 32

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