Un santuario (?) a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia)
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- Isidoro Fiorini
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1 Pietro Monti * Pithekoussai Segnalazione di siti archeologici Un santuario (?) a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Il fatto nuovo, più importante e determinante, che caratterizza la piccola acropoli di Colamarina, posta a settanta metri sul livello del mare, potrebbe essere un impronta sacrale, che si qualifica con la comparsa di alcuni materiali dipinti, arcaici. Per il momento nessun nome di divinità, né formula rituale, né pali sacri; manca persino un cippo per altare. Una pura testimonianza, invece, sono alcune terrecotte che si riferiscono alla copertura dell edificio: pallida immagine del suo splendore; compaiono tegole ed embrici dipinti in rosso, nero, bianco e marrone che conferivano al tempietto, sotto il sole sfavillante, una specie di maestà. Informazioni più convincenti ci vengono dal recupero di alcuni blocchi forati di trachite, trasportati lassù non a caso ma per realizzarvi qualcosa di più consistente (Fig. 56) Fig Monoliti di trachite sfaccettati, con foro 42 La Rassegna d'ischia
2 Le grosse pietre squadrate e sfaccettate, anche se estratte dal loro contesto originale dal palista durante i lavori di sterro, dovevano formare un basamento di antica costruzione; e i fori quadrati, praticati nel centro, costituivano elementi funzionanti per fissarvi i pali sacri: un uso antichissimo che troviamo, spesso, presso le popolazioni primitive e anche nell Antico Testamento(*). A questo punto d insieme s inserisce, per accentuare la perfezione del rituale, un loutherion (**) che conteneva l acqua lustrale, usata forse per aspergere le vittime. Infine sono da tenere in conto i pithoi globulari dipinti in rosso che si mettevano fuori al recinto sacro (***). Un ultimo punto di discussione è costituito dalla scelta e natura del luogo sacro, dedicato chissà a quale dea! Tutto questo e altro lo diranno gli scavi archeologici, se la Sorpintendenza alle Antichità di Napoli prenderà visione della presente segnalazione. E in questa ottica s impone sempre più il problema della musealizzazione all aperto dei siti archeologici, come è stato realizzato negli scavi di S. Restituta, a Lacco Ameno e a Punta Chiarito. *) Sacra Bibbia, I, Re, 16/33: "Acab, re d'israele, eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che aveva costruito in Samaria. Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori ( a. C.). Esodo 34, 13: "Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri". **) Esodo. 40, 18: "Mosè eresse la dimora, pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne... Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della dimora... Mise la conca (loutherion) fra la tenda del convegno e l'altare e vi versò l'acqua per le abluzioni" (la data di Mosè esita tra il sec. XV - 18 a dinastia, regno di Tumomosis III in particolare) - e il sec. XIII - 19 a dinastia, regni di Seti I, Ramses II o Merneptah). **) Bargellino P., Belvedere: Arte Etrusca, Vallecchi editore, Firenze, 1962 p. 96. Il tempio pithecusano non subì quel processo di grandiosità e d imponenza architettonica colossale, ma rimase piccolo con le sue strutture di legno fino all ultimo, sia nelle proporzioni e sia nelle decorazioni. Probabilmente era a pianta quadrata come il nostro di Colamarina. Quattro pali sacri, a fusto liscio, bastavano a sostenere l architrave di legno e il frontone in cotto che pesava meno di quello di pietra. Il tetto spiovente a triangolo, con larga sporgenza in tegoli, dipinti, tendenti ad allontanare l acqua piovana dal legno che marciva e dal basamento; esso era internamente ricoperto da una tessitura di terracotta dipinta a fasce in nero, rosso, bianco, di produzione locale. La Rassegna d'ischia 43
3 D1 D2 D3 D4 Tegole e embrici rossi Le tegole e gli embrici, che coprivano il tetto spiovente a triangolo, s ispirano chiaramente ai tipi e alle forme dei modelli pithecusani: di basso spessore e limitata lunghezza. Le tegole s ispirano ad un tipo iniziale, con la lastra marginata da alette laterali a sezione rettangolare senza gocciolatoio: sono tutti frammenti non combacianti con i quali si rende impossibile la costruzione di una tegola integra. Lo stesso discorso vale per gli embrici caratterizzati da un arco di circa 180 gradi. Da essi emergono i dati decorativi: tre colori (rosso, bianco e nero), e alcuni motivi (a fascia orizzontale, trasversale e a clessidra). Tegola templare, locale, fine VII sec. a. C. (Fig. 57). Argilla rosea, ingredienti marini, punti neri, mica aurea, grosso nucleo grigio, scialbatura rosea. Conservazione: fr. 1 di sezione interna del corpo - h. 9, largh. 8 -; faccia superiore dipinta in rosso, fattura buona. (Inv. n. 6, vol. IV, p. 241) Tegola templare, dipinta, fine VII sec. a. C. (Fig. 57). Argilla rosea, inclusi neri, micata aurea, grosso nucleo grigio, grezza di una faccia, dipinta dall altra. Conservazione: fr. 1 di parte laterale, con inizio di aletta - h. 10, largh. 7 -; fascia rossa obliqua, a clessidra. (Inv. n. 28 vol. IV, p. 247) Tegola templare, locale, fine VII sec. a. C. (Fig. 58). Argilla marrone, grossi ingredienti marini, puntini neri, micata aurea, grosso nucleo grigiastro. Conservazione: fr. 1 sezione laterale con aletta - h. 4, largh. 6 -; scialbatura biancastra su bordo e fascetta del piano; fascia orizzontale in rosso sulla faccia superiore. (Inv. n. 78 vol. IV, p. 260) Embrice templare, locale, fine VII sec. a. C. (Fig. 58). Argilla rosea con puntini neri, atomi di mica aurea, grosso nucleo grigiastro fin sotto la superficie. Conservazione: fr. 1 di sezione centrale, arrotondata, del corpo - h. 3,5, largh. 6,5-; all interno grezzo, sulla faccia superiore dipinta in rosso e bianco a fascia trasversale. (Inv. n. 37 vol. IV, p. 249) 44 La Rassegna d'ischia D5 Fig Tegole dipinte in rosso Fig Embrici e tegole dipinti in rosso Embrice templare locale, fine VII sec. a. C. (Fig. 58). Argilla rosea, ingredienti marroni, puntini neri, micata. Conservazione: fr. 1 di sezione laterale con base del corpo arrotondato - h. 7, largh. 8, raggio cm 5, spess. cm 1,5 -; base e interno grezzo; faccia superiore, fascia trasversale dipinta in rosso. (Inv. n. 77 vol. IV, p. 253)
4 D6 Tegola locale dipinta, fine VII-VI sec. a. C. (Fig. 58). Argilla rosea, inclusi marini, puntini neri, micata aurea, grosso nucleo violastro. Conservazione: fr. 1 di sezione laterale - h. 6,5, largh. 7,5, spess. 1,6 -. Più convincente e decisivo è questo tegolo terminale, perché dipinto sulle due facce e sullo spessore in marrone e in rosso. (Inv. n. 30 vol. IV, p. 247) Tegole dipinte in bianco e nero D7 D8 Tegola locale dipinta, fine VII-VI sec. a. C. (Fig. 59). Argilla marrone-scuro, con grossi ingredienti, micata aurea, nucleo grigio. Conservazione: fr. 1 di sezione interna - h. 11,5, largh. 12, spess. 2,2 -; faccia interna scialbatura in bianco; faccia esterna due fasce, una di colore nero, l altra in bianco, distinte da una linea incisa orizzontale. (Inv. n. 29 vol. IV, p. 247) Tegola locale dipinta, fine VII-VI sec. a. C. (Fig. 60). Argilla grigio-violastra, ingredienti marini, puntini neri e marroni, micata aurea. Conservazione: fr. 1 di sezione laterale di bordo con aletta e corpo - h. 4,5, largh. 7, spess. 2,3 -; faccia sottostante grezza, aletta, bianco all esterno e sull orlo, nero all interno, faccia superiore in nero, assenza di gocciolatoio. (Inv. n. 31 vol. IV, p. 247) Fig Tegole dipinte in bianco e nero D9 Tegola locale dipinta, fine VII-VI sec. a. C. (Fig. 59). Argilla marrone, ingredienti sabbiosi, puntini neri, micata aurea, nucleo violastro fin sotto la superficie. Conservazione: fr. 1 di sezione interna del corpo - h. 10,6, largh. 11, spess. 2;2 -; faccia sottostante grezza, faccia superiore dipinta con due fasce, una in nero e l altra in bianco, distinte da una linea orizzontale incisa. (Inv. n. 79 vol. IV, p. 260) Fig Tegola locale dipinta D10 Tegola locale dipinta, fine VII-VI sec. a. C. (Fig. 61). Argilla marrone, carica di ingredienti anche grossi, puntini neri, micata aurea, nucleo terroso-violastro. Conservazione: fr. 1 di sezione interna - h. 8, largh. 8, spess. 2,1 -; all esterno grezza, faccia interna scialbatura in nero. (Inv. n. 80 vol. IV, p. 262) La Rassegna d'ischia 45
5 Tavola VIII D 1,2,3,6 - Tegole tempari in rosso D 4,5 - Embrici templari in rosso D 7,8,9, 10,12 - Tegole in bianco e nero 46 La Rassegna d'ischia
6 D11 Tegola dipinta, locale, fine VII sec. a. C. (Fig. 61). Argilla marrone, ingredienti marini, puntini neri, atomi di mica aurea. Conservazione: fr. 1 di sezione interna del corpo - h. 8, largh. 4,5, spess. 2,2 -; parte superiore scialbatura giallina con fascia trasversale in nero, linea orizzontale di demarcazione incisa. (Inv. n. 89 vol. IV, p. 262) D12 Tegola locale dipinta, fine VII - VI sec. a. C. (Fig. 61). Argilla marrone, carica di ingredienti marini, puntini neri, micata aurea. Conservazione: fr. 1 di sezione interna - h. 7, largh. 6,5, spess. 1,5 -; all esterno molto grezza, interno scialbatura in nero. (Inv. n. 94 vol. IV, p. 264). Fig Tegole dipinte in bianco e nero La Rassegna d'ischia 47
7 Embrici dipinti in bianco e nero D13 Embrice locale dipinto, fine VII - VI sec. a. C. (Fig. 62). Argilla beige, ingredienti marini, puntini neri, micata aurea, grosso nucleo violastro fin sotto la superficie. Conservazione: fr. 1 frazione centrale del corpo e inizio di base - h. 10,5, largh. 11, spess. 1,8 -; base grezza, interno grezzo, esterno fascia orizzontale in nero e fascia risparmiata. (Inv. n. 2 vol. IV, p. 240) D14 Embrice locale dipinto, fine VII - VI sec. a. C. (Fig. 62). Argilla rosea, ingredienti marini, puntini neri, nucleo violastro. Conservazione: fr. 1 di sezione laterale con base - h. 5,5, largh. 6,5, spess. 1,7 -; base con scialbatura in bianco; interno grezzo, esterno in nero. (Inv. n. 4 vol. IV, p. 240) D15 Embrice locale dipinto, fine VII - VI sec. a. C. (Fig. 62). Argilla grigia, con ingredienti marini, puntini neri, nucleo fino alla superficie. Conservazione: fr. 1 sezione laterale del corpo - h. 3,3, largh. 3,7, spess. 1,5 -; interno grezzo; base scialbatura in bianco; all esterno fasce trasversali in nero e in bianco. (Inv. n. 81 vol. IV, p. 260) Fig Embrici locali dipinti in nero D16 Embrice locale dipinto, fine VII - VI sec. a. C. (Fig. 62). Argilla rosea, ingredienti marini, puntini neri, atomi di mica, nucleo grigiastro fin sotto la superficie. Conservazione: fr. 1 di sezione curva centrale del corpo - h. 6, largh. 7,5, spess. 1,5 -; interno grezzo; esterno fascia risparmiata e fascia orizzontale in nero. (Inv. n. 95 vol. IV, p. 264) 48 La Rassegna d'ischia
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