9 PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO
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1 COMUNE DI PIEVE TORINA -MACERATA- UTILIZZO IDROELETTRICO DEL BACINO DEL FIUME CHIENTI DI PIEVE TORINA IMPIANTO DI SANT ANGELO PROGETTO DEFINITIVO 9 PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO PROPRIETA': HIDROCHIENTI srl - v. Trento 21 - Comunanza ( AP ) Comunanza 29 Giugno 2015 IL PROGETTISTA LA PROPRIETA' ( Dott. Ing. Renato Del Papa) Hidrochienti srl L Amministratore Unico 1
2 IMPIANTI IDROELETTRICI NEL BACINO DEL FIUME CHIENTI DI PIEVE TORINA IMPIANTO DI SANT ANGELO PROGETTO DEFINITIVO PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO 2
3 PREMESSA Il progetto dell impianto idroelettrico di Sant angelo prevede che per la realizzazione dello stesso debbano essere impegnate aree di proprietà privata sulle quali, con diversa modalità amministrativa e realizzativa, dovranno essere impostate opere a carattere definitivo e temporaneo. In termini pratici, ove prima dell inizio dei lavori, direttamente e preliminarmente, non sia stato possibile acquisire in via definitiva i suoli interessati dalle opere stabili ed emergenti dal piano campagna ed i permessi per la posa delle opere in sotterraneo, si dovrà provvedere in primo luogo all occupazione temporanea di tutte le aree interessate dai cantieri fissi e mobili. A lavori eseguiti i e ripristinata la situazione primaria, riferita questa alle condizioni iniziali delle stesse aree interessate, si provvederà all acquisizione definitiva delle aree interessate dalle opere emergenti ed all asservimento di quelle impegnate per la realizzazione di opere nel sottosuolo, avendo cura di restituire immediatamente alla proprietà originaria tutte quelle superfici, peraltro occupate in via temporanea, che non fossero direttamente impegnate dalle opere eseguite e finalizzate al miglior utilizzo regolamentare dello stesso impianto. In via concreta il progetto considera l acquisizione a carattere definitivo delle aree necessarie alla realizzazione : - dei lavori di miglioramento ed integrazione impiantistico- strutturale dell opera di presa di Fiume, - della centrale idroelettrica di Capecchiara e delle opere di miglioramento della strada di acceso alla medesima, - dei piccoli manufatti di alloggio delle saracinesche di servizio e degli accessori della condotta forzata di alimentazione della centrale idroelettrica ( sfiati e scarichi ). Esso prevede inoltre l imposizione di una servitù di acquedotto a protezione della condotta posata nel sottosuolo, estesa ad una superficie caratterizzata da una fascia lunga quanto il tracciato della condotta posata e larga 6,00 mt, mt 3,0 per parte rispetto all asse della condotta stessa, nonché l occupazione temporanea preliminare di tutte le aree di prevista acquisizione definitiva e della pista necessaria per la esecuzione dei lavori di posa della condotta. 3
4 La pista si identifica con una fascia di terreno lunga quanto la stessa condotta e larga mt 15,00, posta a cavallo dell asse del tracciato della medesima. L occupazione temporanea è definita tale per aver durata temporanea e, nel caso di specie, non superiore ad anni uno a decorrere dalla data di presa di possesso della superficie interessata dall opera correlata. Il piano particellare di esproprio e la sua attivazione amministrativa debbono considerarsi momenti eminentemente relativi e finalizzati ad operare, con ogni possibile certezza, nel procedimento di acquisizione in disponibilità delle aree necessarie alla realizzazione e conduzione dell impianto idroelettrico. In ogni modo l amministrazione concessionaria e realizzatrice dei lavori ritiene di farsi preliminarmente ed immediatamente carico del tentativo di acquisizione bonaria per trattativa diretta con le proprietà interessate, per addivenire al possesso dei diritti superficiali in via semplificata, riservandosi doverosamente di intraprendere e condurre a fondo la procedura espropriativa solo ove si accertasse l impossibilità di addivenire ad acquisizioni dirette dei diritti in questione in termini temporali utili all esecuzione delle opere in condizioni di mera economicità. Conseguentemente il progetto viene corredato del piano particellare di esproprio e la richiesta dell approvazione dello stesso progetto ai sensi dell art. 12 del D. Lgs. 387/2003, contempla anche il rilascio della dichiarazione di pubblica utilità necessaria ed indispensabile per l attivazione della procedura espropriativa. LA PROCEDURA ESPROPRIATIVA Ancorchè il proposito del concessionario sia quello di procedere per acquisizioni dirette ( o bonarie ), la procedura espropriativa deve essere comunque attivata per poter essere immediatamente utilizzata nel caso in cui il predetto proposito non trovi soddisfacente sviluppo ; essa costituisce la ruota di scorta del percorso di acquisizione dei diritti superficiali. La procedura è quella stabilita dal vigente TESTO UNICO PER L ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ di cui al D.P.R. n 327 / 2001 e successive modifiche ed integrazioni, aggiornato al D. Lgs. 2 Luglio 2010, n 104 codice del processo amministrativo. Ai sensi dell art. 12 del D. Lgs 387/2003 il progetto è sottoposto alla competente Autorità Regionale affinchè lo approvi e rilasci la cosiddetta autorizzazione unica 4
5 che afferisce l emissione del permesso a costruire, il rilascio della concessione di derivazione ed il rilascio della dichiarazione di pubblica utilità, ed alla quale è anche associata l Autorizzazione paesaggistica. In dipendenza di tale proposizione, ai sensi del art. 19 del T.U., per le espropriazioni finalizzate alla realizzazione di opere private, l Autorità espropriante è l ente che emana il provvedimento dal quale deriva la dichiarazione di Pubblica Utilità ; conseguentemente l autorità espropriante è la Regione Marche. Per l art. 19 del T.U., poiché l opera non è di competenza comunale, la Regione, quando avrà approvato il progetto, trasmetterà il suo atto di approvazione al Consiglio comunale ( dei comuni interessati dall opera) il quale, se lo ritiene necessario, può disporre l adozione della variante allo strumento urbanistico. Con la determinazione del consiglio comunale, allorchè sarà diventata efficace, i beni interessati dal progetto saranno sottoposti al vincolo preordinato all esproprio. In alternativa questo può essere disposto anche col metodo di cui al comma 1 dell art. 10 del T.U. In ogni modo della procedura di apposizione del vincolo devono essere informati i proprietari dei beni interessati cui va inviato l avviso di avvio del procedimento e del deposito degli atti secondo le modalità chiarite dall art. 11 del T.U.. Con le stesse modalità di cui all art. 11 del T.U., l emissione della dichiarazione di Pubblica utilità deve essere portata a conoscenza dei proprietari dei beni interessati dalla realizzazione dell opera. I proprietari dei beni, a questo punto della procedura, sono quelli che risultano dalle iscrizioni catastali. Divenuto efficace l atto di dichiarazione della pubblica utilità, viene notificato a ciascun proprietario, con le forme di notificazione degli atti processuali civili, l elenco dei beni che gli saranno espropriati e le somme che gli saranno offerte per la loro espropriazione. E il caso di ricordare che ai sensi dell art. 36 del T.U. che, poiché l espropriazione è finalizzata alla realizzazione di opere private di pubblica utilità, l indennità di esproprio è determinata nella misura corrispondente al valore venale del bene. Quest ultimo valore è determinato sulla base delle caratteristiche del bene quali risultano al momento dell accordo di cessione o alla data di emanazione del decreto di esproprio. In questa fase il beneficiario dell espropriazione esperirà il tentativo di accordo per l acquisizione bonaria dei beni. 5
6 Nel caso che l acquisizione bonaria non dia, o dia solo in parte, risultati utili l acquisizione procederà secondo i termini procedurali stabiliti dall art. 20 del T.U. fino all emissione del decreto di esproprio sulla scorta del quale si procederà comunque all immissione in possesso del bene, quando tale ultimo obbiettivo non sia stato raggiunto in corso di procedura. Per i proprietari che non abbiano inteso concordare l indennità di espropriazione, quest ultima sarà determinata con le modalità ed i tempi stabiliti dall art. 21 del T.U. IL PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO E l elaborato tabellare che elenca e descrive i beni immobiliari interessati dalla realizzazione delle opere, i relativi proprietari e le porzioni degli stessi investite dall occupazione temporanea, dalla acquisizione definitiva e dall imposizione di servitù; detto elaborato è di seguito allegato al presente documento. Esso è composto da due elenchi, quanti sono i comuni interessati dalla realizzazione delle opere. Ciascun elenco trascrive tutte le particelle catastali interessate dalle opere ivi comprese le loro caratteristiche, unitamente ai loro proprietari e/o comunque portatori di interessi reali, e per ciascuna di esse descrive quantitativamente le aree di pertinenza sottoposte ad occupazione temporanea, acquisizione definitiva ed accensione di servitù, non mancando di esprimere, per ciascuna delle forme di prestazione elencate, la relativa indennità di progetto. In quanto alla determinazioni di detti valori, tenuto conto del contenuto del citato art. 36 del TU che stabilisce che le valutazioni preliminare delle indennità di esproprio, nel caso di opere private di pubblica utilità, debbano essere espresse sulla scorta del valore venale attribuibile ai singoli beni oggetto di attenzione in base alle loro qualità fondiarie catastalmente rilevabili, i valori unitari ( venali ) dei terreni sono stati convenzionalmente fissati maggiorando del 40 % i valori agricoli medi stabiliti dalla Commissione Provinciale espropri per la provincia di Macerata, per la 1 regione agraria cui appartengono i comuni di Muccia e Pieve Torina, e per l anno 6
7 2013, secondo la più recente pubblicazione, avvenuta sul BUR Marche n 3 del 17 /01/2013. Per quanto attiene alla determinazione del valore delle occupazioni temporanee, la cui durata nel caso di specie è stata progettualmente stabilita in anni 1, in analogia a quanto stabilito dall art. 50 del T.U. essa è fissata pari ad 1/12 dell indennità di esproprio, come necessariamente determinabile, per ogni anno di occupazione. Con la stessa impostazione e sulla scorta del contenuto dell art. 44 del T.U. l indennità per imposizione di servitù è stata valutata pari ad 1/3 della indennità di esproprio. La rappresentazione grafica di quanto descritto col piano particellare di esproprio si concretizza con la specifico elaborato grafico di progetto ( TAV. n 16 ) che descrive, su supporto catastale, il perimetro delle aree da acquisire in via definitiva, le aree da occupare in via provvisoria ed il tracciato della condotta forzata di collegamento tra l opera di presa di Fiume e la centrale di Capecchiara. L area da sottoporre ad asservimento per la protezione della condotta è individuabile con una fascia di terreno a sviluppo nastriforme larga mt 6,00 ed avente per asse mediano l asse della condotta posata. Tale ultima precisazione consente di dedurre che l effettiva posizione delle superfici asservite, ancorchè essere contenuta all interno dell area sottoposta ad occupazione temporanea, sarà definibile solo allorquando la condotta sarà stata compiutamente realizzata. Comunanza 29 Giugno 2015 Il Progettista Del Papa ing. Renato 7
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