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1 LEZIONE: LA SICUREZZA E LA TUTELA DELLA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO PROF. DIAMANTE MAROTTA

2 Indice 1 La sicurezza e la tutela della salute sui luoghi di lavoro Il sistema istituzionale Bibliografia Normativa di 14

3 1 La sicurezza e la tutela della salute sui luoghi di lavoro Con l introduzione del D.M. 21 giugno 1996, n 292, il Dirigente scolastico è stato individuato datore di lavoro, ai fini e per gli effetti dei Decreti legislativi n 626/94 e n 242/96. Tale attribuzione sottopone i Dirigenti scolastici a nuove responsabilità in quanto chiamati a rispondere anche penalmente per eventuali inadempienze od omissioni. Queste nuove responsabilità si concretizzano principalmente in nuovi compiti tesi ad istituire un sistema organizzato per la prevenzione e la sicurezza negli Istituti scolastici. In attuazione della delega al Governo di riordinare la materia di sicurezza sul lavoro disposta dall art. 1 Legge 123/2007, il 30 aprile 2008 è stato pubblicato il D. Lgs 81 del , un dispositivo di revisione, riordino e razionalizzazione dell intera disciplina prevenzionistica. Lo scopo della riforma è quello di ridisegnare, revisionare la materia della salute e sicurezza sul lavoro, fino ad oggi contenute in molteplici fonti promulgate in un arco di 60 anni, in un ottica di sistema, nonché di aggiornare la normativa tenendo conto delle esperienze maturate e delle più recenti evoluzioni dell organizzazione del lavoro. Il Decreto Legislativo n. 81 del , detto anche Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 Serie Generale del 30 aprile 2008, si compone di 306 articoli e 51 allegati e abroga i DPR 547/56, 164/56, 303/56, il D. Lgs 277/91, il D.Lgs 626/94, D.Lgs 493/96, D. Lgs 494/96. La centralità della persona trova piena realizzazione nel nuovo testo, che si applica: al lavoro in qualunque forma svolto; alla persona sotto ogni aspetto; alle attività qualunque siano. Con il nuovo Decreto Lgs 81/2008 vengono introdotte una serie di novità, tra le quali si evidenziano: l estensione delle norme di sicurezza a tutti i settori di attività pubblici ( e quindi alla scuola) e privati, a tutte le tipologie di rischio, a tutti i lavoratori subordinati e autonomi, la rivisitazione della attività di vigilanza, la revisione del sistema della sanzioni, il rafforzamento della funzioni dei responsabili dei lavoratori per la sicurezza. Il titolo I riguarda il campo di applicazione, il sistema istituzionale, la gestione della 3 di 14

4 prevenzione nei luoghi di lavoro, la valutazione dei rischi, il servizio di prevenzione e protezione (SPP), la formazione, la sorveglianza sanitaria, la gestione dell emergenza, la partecipazione dei RLS, la documentazione tecnico amministrativa e le statistiche degli infortuni e delle malattie professionali. Il Titolo II e III disciplinano: luoghi di lavoro, attrezzature di lavoro e i dispositivi di protezione individuale (DPI, Dispositivi di Protezione Individuali), impianti ed apparecchiature elettriche. Il titolo IV è dedicato ai cantieri temporanei o mobili I titoli successivi disciplinano: segnaletica di sicurezza, movimentazione manuale dei carichi, videoterminali, agenti fisici (esempio rumore, vibrazioni) sostanze pericolose, agenti biologici, atmosfere esplosive. Il D.Lgs 81/2008 persegue le finalità nel rispetto delle normative comunitarie e delle convenzioni internazionali, nonché in conformità all art. 117 della Costituzione e degli statuti regionali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano, garantendo l uniformità della tutela dei lavoratori sul territorio nazionale, attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali anche con riguardo alle differenze di genere, età e alle condizioni degli immigrati. Le attuali incombenze, quindi, del dirigente scolastico in ordine alle problematiche della sicurezza e salute nella scuola sono sempre più onerose e cariche di responsabilità. Non è raro che edifici scolastici siano stati costruiti in aree degradate ed a rischio ambientale, strutturalmente non funzionali, per cui tutti gli utenti scolastici (docenti, operatori scolastici ed alunni) sono costretti a vivere in ambienti fatiscenti ed impropri, senza locali adeguati, come mense, palestre e laboratori, non in conformità alle principali norme di sicurezza, igiene e salute. La nuova e più diffusa sensibilità sociale sul ruolo e sulla funzione della scuola, le continue notizie di cronaca sugli incidenti che accadono negli edifici scolastici, le norme derivanti da contratti collettivi del lavoro più moderni e pronti ad assicurare condizioni di lavoro migliori e più sicurezza, l introduzione di nuove strumentazioni nella scuola come i computer, e quindi le connesse problematiche legate agli aspetti ergonomici ed igienici, l uso di sostanze pericolose e molti altri elementi connessi allo svolgimento delle attività educative e didattiche in una istituzione scolastica, pongono il dirigente in una posizione di serie e gravi responsabilità per cui è tenuto ad usare tutti gli atteggiamenti necessari nel rispetto della numerosa e complessa normativa vigente. L attuazione della D.lgs di 14

5 del 94 nella scuola è stato molto importante per sviluppare una cultura della sicurezza che proprio nella scuola in questi ultimi anni ha trovato il suo massimo propulsore. Le successive circolari hanno maggiormente delineato il quadro della sicurezza nell ambito scolastico. In particolare la C.M. 119/99 citando il D.M. 292/96, all art. 1 lett. C, individuando nel Dirigente scolastico il datore di lavoro ed attribuendogli i doveri e le competenze riguardo la gestione della sicurezza nella scuola, ha fugato i dubbi che ancora permanevano: la scuola è oggi equiparata alle aziende private. Le importanti novità previste dal precedente D. Lgs. 626/94 sono ribadite ed ampliate ora dal nuovo D. Lgs. 81/2008, che prevede: la valutazione preventiva dei rischi e la loro eliminazione o riduzione, sulla scorta delle più aggiornate conoscenze tecniche; la predisposizione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza; l individuazione delle misure di prevenzione necessarie ed il programma di attuazione delle misure stesse; la priorità nell adozione di misure collettive rispetto a quelle individuali; l individuazione dei dispositivi di protezione individuale per i lavoratori che necessitano di tali protezioni; l intervento attivo, responsabile ed integrato, di tutti i soggetti interessati alla sicurezza, coinvolgente i lavoratori e i loro rappresentanti, a partire dalla individuazione delle situazioni di rischio fino alla scelta delle soluzioni per prevenirle e ridurle; la nomina, ove previsto, del medico competente e la predisposizione della sorveglianza sanitaria per i lavoratori adibiti a specifiche lavorazioni a rischio; un continuo percorso formativo per tutte le figure sensibili (RSPP, ASPP, Squadre per la gestione delle emergenze e per il soccorso, RLS); la predisposizione di un programma di informazione e formazione dei lavoratori, atto a realizzare una maggiore consapevolezza nell affrontare le situazioni di rischio; la regolare manutenzione e pulizia degli ambienti. Un dirigente scolastico che vuole in breve tempo assumere piena conoscenza della situazione inerente la sicurezza dovrebbe: coinvolgere e far partecipare tutte le componenti scolastiche alla costituzione di un clima favorevole alla cultura della sicurezza; 5 di 14

6 creare un clima complessivo di benessere all interno della comunità scolastica, come continua ricerca della qualità della vita, di cui l attenzione alla sicurezza costituisce una componente significativa, e considerare il trinomio vita scolastica-sicurezza-salute, come progressiva acquisizione di comportamenti sociali nell ambiente scolastico ed extrascolastico, al fine di attuare uno stato di benessere generale con il rispetto delle regole, l accettazione dei propri limiti, il rispetto degli altri e delle cose comuni; individuare la prevenzione non solo come eliminazione dei pericoli, ma anche come conoscenza dei rischi e loro valutazione, e come assunzione di comportamenti autonomi e sicuri per sé e per gli altri; costituire una guida metodologica per un obiettivo di sicurezza e di salute in ambito scolastico e nel mondo del lavoro; promuovere all interno delle istituzioni scolastiche una cultura della sicurezza del lavoro per valorizzare i contenuti e per sollecitare il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche in un processo organico di crescita collettiva con l obiettivo della sicurezza sostanziale nella scuola nel presente e della sensibilizzazione per il futuro ad un problema sociale di grande rilevanza. Per fare quanto sopra riportato è opportuno fissare una procedura che metta in breve tempo il Dirigente a conoscenza della situazione della sua nuova scuola. La necessità, quindi, di pianificare i processi in questo modo: studio della documentazione inerente la sicurezza relativa all anno precedente, ponendo particolare attenzione al registro degli incidenti al fine di formarsi un idea sulle tipologie di incidenti più comuni che accadono nell istituto; incontro con il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), per giungere alla definizione di un elenco delle criticità; incontro con il medico allo scopo di individuare i fattori che mettono a repentaglio la salute; incontri tra le figure sensibili ed il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, per giungere alla redazione di un elenco delle criticità. Poi, quindi, passare: alla redazione del Documento inerente la valutazione dei rischi (Dirigente e Responsabile del servizio di prevenzione e protezione); alla predisposizione dei piani di evacuazione ed alle relative prove; 6 di 14

7 alla presentazione e divulgazione a tutti gli attori della scuola del documento di valutazione del rischio. Ma andiamo ad esaminare alcune novità apportate dal nuovo D.L.vo 9 aprile 2008, n. 81 La finalità per cui è stato emanato il suddetto decreto è quella di razionalizzare, semplificare ed innovare la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L.vo. 9 Aprile 2008, n. 81 e la conseguente entrata in vigore delle nuove disposizioni, sono state abrogate salvo poche eccezioni le principali normative fino ad allora esistenti, tra cui anche il D.Lvo n. 626/1994, il D.Lvo n. 494/96 e i decreti degli anni 50 e l intera materia della sicurezza e tutela della salute sul lavoro è stata ridisciplinata. Il provvedimento, entrato in vigore il 15 maggio 2008, apporta riforme radicali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, introducendo le seguenti principali novità: ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza, revisione del sistema delle sanzioni, con la previsione della pena dell arresto da sei a diciotto mesi per il datore di lavoro che non abbia effettuato la valutazione dei rischi cui possono essere esposti i lavoratori in aziende che svolgano attività con elevata pericolosità. Nei casi meno gravi di inadempienza, il testo prevede, invece, che al datore di lavoro si applichi la sanzione dell arresto alternativo all ammenda o della sola ammenda, con un attenta graduazione delle sanzioni in relazione alle singole violazioni. Restano, naturalmente, inalterate le norme del codice penale - estranee all oggetto della delega per l omicidio e le lesioni colpose (articolo 589 e 590) causate dal mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro; eliminazione o semplificazione degli obblighi formali, attraverso la riduzione degli adempimenti burocratici, in quanto non incidenti sulle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Rivisitazione e coordinamento delle attività di vigilanza. rafforzamento delle prerogative delle rappresentanze in azienda. Tra le principali novità introdotte dal D.Lvo n. 81/2008, rispetto alla normativa precedente, si segnalano l istituzione di una cabina di regia a livello istituzionale, l ampliamento del campo di applicazione della normativa in materia di sicurezza e tutela della salute sul lavoro, una più puntuale 7 di 14

8 ripartizione degli obblighi di prevenzione e protezione tra i diversi destinatari della normativa antinfortunistica (datori di lavoro, dirigenti e preposti), il rafforzamento del ruolo svolto dal medico competente e delle prerogative dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in azienda, in particolare quelle dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (RLST), la valorizzazione degli organismi paritetici, la creazione di un sistema informativo (art. 8), il finanziamento di azioni promozionali, private e pubbliche, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese (PMI), l inserimento nei programmi scolastici e universitari della materia della salute e sicurezza sul lavoro, la revisione, nonché l inasprimento, dell intero sistema sanzionatorio e la riformulazione di alcune delle disposizioni tecniche di cui ai decreti degli anni 50 ed alla restante previgente normativa, che sono state abrogate e sostituite dalle disposizioni di cui ai Titoli II-XII del D.Lvo. n. 81/2008. Inoltre relativamente alla scuola l articolo 11 del citato decreto prevede l inserimento in ogni attività scolastica di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie scolastiche. Per la realizzazione di tali attività sono previsti finanziamenti ministeriali che potranno essere integrati con risorse disponibili degli istituti. Di qui l importanza di inserire nel POF di ogni istituzione scolastica una progettualità mirata a promuovere il coinvolgimento di docenti e studenti in percorsi che pongano al centro il tema della sicurezza negli ambienti di Lavoro. 8 di 14

9 2 Il sistema istituzionale Con riferimento al sistema istituzionale, ossia agli organismi che svolgono funzioni specifiche in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori, il D.L.vo 9 Aprile 2008, n. 81 ha regolamentato i seguenti organismi: il Comitato per l indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di sicurezza e tutela della salute sul lavoro, con compiti di programmazione, coordinamento, scambio di informazioni e di individuazione di obiettivi e priorità della ricerca in tema di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro (art. 5); la Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, con compiti incentrati essenzialmente sull applicazione e sul perfezionamento della legislazione vigente, nonché sulla redazione e validazione di buone prassi e procedure standardizzate in materia di sicurezza e salute (art. 6); i Comitati regionali di coordinamento delle attività di vigilanza da parte delle ASL (art. 7); il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) (art. 8). Inoltre, ha riordinato i compiti e le funzioni dell ISPESL (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) e dell INAIL (Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), nella materia della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (art. 9). Sempre nel settore dell attività istituzionale, ha regolamentato le attività promozionali, prevalentemente a carattere di finanziamento. Ha, quindi, ribadito le precedenti competenze in materia di vigilanza (art. 13) e confermato le disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare. Infine, va sottolineato l istituzione della Commissione per gli interpelli, con il compito di fornire risposte ai quesiti che verranno rivolti in materia di sicurezza e salute, i quali costituiranno criteri interpretativi e direttivi per l esercizio delle attività di vigilanza (art. 12). 9 di 14

10 Bibliografia D.lgs. 30 marzo 2001, n.165, Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. S.Auriemma (a cura di), Repertorio normativo della scuola, XXIII edizione, Tecnodid, edizione E.Barbieri, Governo della scuola, in Voci della scuola, Tecnodid, Napoli Le nuove regole per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Commentario al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 a cura di L. Zoppoli, P. Pascucci e G. Natullo, Ipsoa, Milano, 2008, pp di 14

11 Normativa D. Lgs 81 del 9 aprile 2008: Attuazione dell art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Suppl. n. 108/L alla G.U. del 30/04/2008). DM 37 del 22 gennaio 2008: Decreto Numero Unico di Emergenze. DM 37 del 22 gennaio 2008: Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. (G.U. del 12/3/2008). Legge 123 del 3 agosto 2007: Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia (G.U. n. 185 del 10/8/2007). Ministero degli Interni - Decreto dell 11 dicembre 2006: Aggiornamento delle tariffe orarie per l attivita di formazione tecnico-professionale svolta dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ai sensi dell articolo 12 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 (GU n. 3 del ). Accordo Stato - Regioni del 5 ottobre 2006: Linee guida interpretative dell Accordo Stato- Regioni su Formazione RSPP e ASPP. Circolare n. 19 del 4 aprile 2006: Alunni di scuole pubbliche e private. Criteri per la trattazione dei casi di infortunio nell ambito delle lezioni di scienze motorie e sportive. Aspetti contributivi. 11 di 14

12 Accordo Stato - Regioni del 26 gennaio 2006: Accordo tra lo Stato e le Regioni e Provincia autonome attuativo dell art. 2 del decreto legislativo 23 giugno 2003, n che integra il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro. CM del 25 novembre 2005: Somministrazione farmaci in orario scolastico. DL 266 del 9 novembre 2004: Proroga degli interventi necessari per adeguare le strutture scolastiche. DM del 3 novembre 2004: Disposizioni relative all istallazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l apertura delle porte istallate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d incendio. CM 39 del 3 dicembre 2003: Decreto legislativo 23 giugno 2003, n Chiarimenti interpretativi. DM 388 del 15 luglio 2003: Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni. D. Lgs 195 del 23 giugno 2003: Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, per l individuazione delle capacità e dei requisiti professionali richiesti agli addetti ed ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori, a norma dell articolo 21 della legge 1 marzo 2002, n. 39. Circolare INAIL del 31 marzo 2003: Insegnanti di scuole pubbliche e private. Criteri per la trattazione dei casi di infortunio. Aspetti contributivi. CM 4 del 1 marzo 2002: Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili. 12 di 14

13 CM 5 del 20 aprile 2001: Modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, titolo VI, uso delle attrezzature munite di videoterminali. DM Min. Lavoro del 2 ottobre 2000: Linee guida d uso dei videoterminali. CM 122 del 19 aprile 2000: Decreto legislativo 626/94 e successive modifiche ed integrazioni - Sicurezza nelle scuole. CM 119 del 29 aprile 1999: Decreto legislativo n. 626/94 e successive modifiche e integrazioni - DM n. 382/98: Sicurezza nei luoghi di lavoro - Indicazioni attuative. DM 382 del 29 settembre 1998: Regolamento recante norme per l individuazione delle particolari esigenze negli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, ai fini delle norme contenute nel decreto legislativo 19 settembre 1994,n. 626, e successive modifiche ed integrazioni. DM del 10 marzo 1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro. DM del 16 gennaio 1997: Individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. L.C. Min. Interno del 30 ottobre 1996: D.M. 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica - Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e 5.2. D.Lgs 493 del 14 agosto 1996: Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e sul luogo di lavoro. D.Lgs 626 del 19 settembre 1994: Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. 13 di 14

14 D.M. del 26 agosto 1992: Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. D.M. del 18 dicembre 1975: Norme tecniche aggiornate relative all edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. DPR 303 del 9 marzo 1956: Norme generali per l igiene del lavoro. DPR 547 del 27 aprile 1955: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 14 di 14

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