A.S. Dott.ssa Maria Donzella
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1 A.S. Dott.ssa Maria Donzella
2 Il primo Servizio Sociale Ospedaliero venne istituito nei primi anni del 1900, grazie ad un intuizione del Dr Cabot dirigente medico in un Ospedale di Boston. Assume il primo assistente sociale nel 1905 per fornire servizi di assistenza sociale negli ambulatori. Nel 1906, il dottor Cabot incontra Ida Maude Cannon e l'ha assunta con il compito di organizzare congiuntamente il primo programma di lavoro sociale.
3 IDA CANNON commentava: "Lui stava presentando l'idea di servizio sociale all'interno dell'ospedale, dove i pazienti malati, anche se separati dalla loro casa e dalle famiglie, tuttavia, non possono separarsi dai loro problemi personali".
4 A quel tempo, Ida Cannon era iscritta alla Scuola di Boston di nuova costituzioneperil Lavoro Sociale(ora Simmons College). Dopo la sua laurea nel 1907, Cannon si unisce al personale di Cabot come membro permanente.
5 La signora CANNON era stata precedentemente un infermiera in visita, ma ha trovato le sue competenze infermieristiche insufficienti per soddisfare le esigenze psicosociali dei suoi pazienti costretti a casa e le famiglie. La signora Cannon è stata profondamente influenzata da JANE ADDAMS dopo aver ascoltato il suo un discorso sulle condizioni di salute dei bambini che vivevano in baraccopoli. La signora Addams è diventata nota per aver fondato il movimento casa insediamento negli Stati Uniti con l'apertura di Hull House a Chicago. E 'stata anche uno strumento per fornire cibo e vestiti per donne e bambini di nazioni nemiche, perchè era socialmente e politicamente senza precedenti. Il lavoro di Ms. Addams ha ispirato la signora Cannon, che reindirizzava la sua energia professionale da infermieristica al lavoro sociale e di assistenza sanitaria. Nel 1914 la signora Cannon è stata NOMINATA CAPO DEL DIPARTIMENTO MASS GENERAL SERVIZIO SOCIALE, il primo reparto di assistenza sociale organizzato in un ospedale. Questo è stato un importante evento che vede la presenza di solo tre responsabili: un primario di medicina, un primario di chirurgia, e, quindi, un capo di lavoro sociale.
6 ATTUALMENTE IN AMERICA Gli Assistenti sociali clinici sono assegnati a tutte le unità di degenza, di cura, per le pratiche ambulatoriali chiave, il dipartimento di emergenza, edituttiicentridisalutedellacomunità. Dal 2011 Marie Elena Gioiella, ha lavorato presso l'ospedale, dal 1994 come assistente sociale clinico e, dal 2006 ha operato come direttore clinico del Programma Oncologico Sociale. Gioiella ha conseguito un Diploma di Laurea presso l'università della Santa Croce e due Master in Lavoro sociale e Pastorale al College di Boston. È membro attivo della Clinica.
7 MANIFESTAZIONE DEGLI AA.SS. AMERICANI Gli assistenti sociali americani in anticipo erano anche sostenitori per le questioni che continuano ad essere gli obiettivi della professione oggi.
8 Le competenze dei primi AA.SS. ospedalieri Aumentare l'accesso a un alloggio adeguato e alle cure mediche Garantire salari equi favorendo il raggiungimento di un adeguato stato salute e l'educazione di vita per la comunità. Migliorare l'esperienza del parto Rimanere in prima linea per il controllo dell abuso di alcool e di stupefacenti.
9 Gli Assistenti Sociali, sono stati i primi a riconoscere che la povertà e la mancanza di istruzione aggravavano lo stato di malattia, favorendo il raggiungimento dell obiettivo di UGUAGLIANZA SOCIALE. Il lavoro sociale e l assistenza sanitaria, obiettivi condivisi comuni, hanno favorito negli anni il rapporto di lavoro tra il medico e l AS.
10 IL SERVIZIO SOCIALE OSPEDALIERO IN ITALIA Anni 50 In via sperimentale viene introdotto il Servizio Sociale in ospedale Legge 132/68 Prima legge emanata in ambito del Servizio Sociali DPR 128/69 Primo riconoscimento legislativo ufficiale Legge 833/78 Istituisce il Servizio Sanitario Nazionale (USSL) e garantisce anche la stesura periodica del Piano Sanitario Nazionale con possibilità di revisione
11 Con il Decreto Legislativo 502/92 «riordino della disciplina in materia sanitaria» Le USSL diventano Aziende, ASL, dotate di personalità giuridica pubblica, autonomia organizzativa, amministrativa e patrimoniale, articolate in distretti. Con D.Lg. 502 le regioni provvederanno alla disciplina delle ASL affidata a un Direttore Sanitario Generale, affiancato da uno staff, e da un coordinatore dei servizi sociali.
12 GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI SONO: la Prevenzione La cura La riabilitazione L assistenza DA ASSICURARE IN CONDIZIONI DI UNIFORMITÀ SUL TERRITORIO NAZIONALE
13 SERVIZIO SOCIALE NEL SSN IN ITALIA OGGI IL SERVIZIO SOCIALE SI CONFIGURA COME UN SERVIZIO AUTONOMO Dal Codice Deontologico, si evince che (Titolo II, art. 10, aa 2009 ) L ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE SI BASA : su fondamenti etici e scientifici, sull autonomia tecnico-professionale, sull indipendenza di giudizio, sulle conoscenze proprie della professione sulla coscienza personale dell assistente sociale. L assistente sociale ha il dovere di difendere la propria autonomia da pressioni e condizionamenti, qualora la situazione la mettesse a rischio
14 FORNIRE INTERVENTI SPECIFICI VOLTI A: PREVENIRE E RISOLVERE SITUAZIONI DI DISAGIO SOCIALE CONTRIBUIRE ALLA DIFFUSIONE DELLE INIZIATIVE DI INFORMAZIONI SUI SERVIZI SANITARI E SUI DIRITTI DEI CITTADINI COLLABORARE CON GLI OPERATORI SANITARI PER L UMANIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI DIFFONDERE I DIRITTI DI CITTADINANZA PROMUOVENDO LA PARTECIPAZIONE DELL UTENTE ALLA PROGRAMMAZIONE, ORGANIZZAZIONE E VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI (LEGGE 833/78; Dlg 502/92; Codice Deotologico AA.SS ultima revisione)
15 Aiutare i pazienti e i loro familiari in presenza di problemi di natura sociale Supportare nelle specifiche procedure amministrative durante il ricovero ospedaliero Risolvere stati di bisogno delle singole persone, di famiglie ma anche, in alcuni casi, di gruppi di utenti accomunati da problematiche inerenti medesime patologie Codice Deotologico
16 TRA L UTENTE E LE RISORSE, SIANO ESSE FAMILIARI, TERRITORIALI, DI VOLONTARIATO O ATTINENTI ALLA STRUTTURA OSPEDALIERA STESSA
17 1. SEGNALAZIONE DELL INTERVENTO Attraverso -il Reparto -il care-giver -il paziente -i Servizi Territoriali -la Valutazione Sociale pre-ricovero
18 2. CONSULENZA PSICO-SOCIALE -Colloqui di approfondimento e organizzazione -Colloqui di supporto -Colloqui informativi -Colloqui di orientamento
19 3. LAVORO DI RETE -Individuare e coinvolgere le risorse disponibili -Attivare i Servizi sociali di territorio -Attivazione di eventuali Tirocini Lavorativi
20 DIMISSIONE PROTETTE Garantire la Continuità Assistenziale Segnalare e inviare ai Servizi Territoriali per un percorso di Assistenza Domiciliare Collaborare con gli Enti Sanitari Locali per un percorso di inserimento adatto al paziente Segnalare alle Autorità Giudiziare specifiche Tutelare la persona nel percorso post-dimissione
21 GESTIONE DEL SERVIZIO (programmazione, organizzazione, attuazione e verifica delle attività) PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE STUDIO E RICERCA SOCIALE
22 per sorridere insieme!
23 «Io definisco servizio sociale l insieme degli sforzi degli sforzi fatti per cercare di riadattare gli uomini alla società o la società agli uomini, con l intento di evitare la sofferenza e FAR FIORIRE LA VITA. Se facciamo l inventario della sofferenza umana, scopriremo che esiste un intera un intera categoria di dolori che nascono dalla società. Ogni A.S. avrà il compito di essere quella che impedisce di avere male, che fascia, che cura, si preoccupa, lotta palmo a palmo con la sofferenza e prepara lentamente la strada per il ritorno alla GIOIA.»
sull utente, di mettere a disposizione degli altri la propria competenza, è stato utile per permettere l integrazione di professionalità diverse ma
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