Relazione Geologico-Geotecnica

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2 Sommario 1. INTRODUZIONE ANALISI DEI DATI ESISTENTI INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELL AREA D INDAGINE PIANO STRALCIO DI BACINO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) CARATTERISTICHE IDROLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE LITOSTRATIGRAFIA E PARAMETRIZZAZIONE GEOTECNICA DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO ANALISI DELLE PERICOLOSITA GEOLOGICHE ANALISI DELLE AZIONI SISMICHE SINTESI DEI RISULTATI... 7 CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL SUOLO... 7 AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA... 8 VALORI DI PERICOLOSITA SISMICA... 8 CONCLUSIONI INTRODUZIONE Su incarico della società FIN.COS. di Tolentino è stata eseguita la presente indagine di fattibilità geotecnica relativa al progetto di ristrutturazione della traversa fluviale esistente che assolve le funzioni di regimazione idraulica sul fiume Potenza (n. 94 dell elenco Acque Pubbliche), in località Rotacupa nel Comune di Macerata. La presente indagine è stata eseguita in conformità con la vigente normativa tecnica ed in particolare: Legge n 64 del (edificazioni in zona sismica), relativo decreto attuativo D.M (quadro H) e Circolare LL.PP. n del ; Pag. 1 a 9

3 Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di Bacino della Regione Marche; D.M. 14 gennaio 2008: Testo Unico Norme Tecniche per le Costruzioni. Come basi cartografiche sono state utilizzate: la Carta Geologica Regionale in scala 1:10.000, Sezione Pieve Torina ; la Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, Sezione Pieve Torina. Per la ricostruzione della locale successione litostratigrafica, con formazione affiorante nell area di intervento, ci si è basati su studi bibliografici di attendibilità comprovata. La metodologia operativa adottata per eseguire il presente lavoro è la seguente: sopralluoghi diretti nell area oggetto di studio; rilievi e controlli geologici, geomorfologici e idrogeologici; inquadramento geologico ed idrogeologici; caratterizzazione geotecnica dei terreni presenti; stesura della relazione esplicativa. Le ricerche sono state estese in un intorno geologicamente e geomorfologicamente indicativo rispetto all area in esame. 2. ANALISI DEI DATI ESISTENTI I riferimenti geologici e litostratigrafici utilizzati nel presente studio traggono origine dalle seguenti pubblicazioni: - Cantalamessa G. et alii ( ) - Analisi dell evoluzione tettonico-sedimentaria dei Bacini minori torbiditici del Miocene medio-superiore nell Appennino umbro-marchigiano e laziale-abruzzese. - Centamore E. et alii (1991) - Carta geologica, geomorfologica ed idrogeologica delle Marche, scala 1: , a cura della Regione Marche, Assessorato Urbanistica-Ambiente (1991) in: "L'ambiente fisico delle Marche - Geologia-Geomorfologia-Idrogeologia". S.E.L.C.A. Firenze. - BONI C.F. - TARRAGONI C. - MARTARELLI L. - Cartografia idrogeologica sperimentale nel settore nord-occidentale dei monti sibillini (marche). - Regione Marche, Assessorato Urbanistica-Ambiente (1991) - L'ambiente fisico delle Marche - Geologia-Geomorfologia-Idrogeologia. S.E.L.C.A. Firenze. - Regione Marche, Autorità di Bacino Regionale (2001) - Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI). 3. INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO Il progetto prevede la ristrutturazione della traversa fluviale esistente che assolve le funzioni di regimazione idraulica sul fiume Potenza (n. 94 dell elenco Acque Pubbliche), in località Rotacupa nel Comune di Macerata. Il sito si trova a 96 m s.l.m. e ricade al foglio catastale 43, nell ambito del demanio idrico. Sotto il profilo cartografico è individuabile alla sezione Macerata, della carta tecnica regionale 1: e alle coordinate GPS ( , ). Le opere sono realizzate integralmente in aree demaniale ed autorizzate con apposito decreto di autorizzazione e nulla osta idraulico. Pag. 2 a 9

4 4. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Il contesto geomorfologico generale dell area in esame è caratterizzato da ampie superfici pianeggianti e/o subpianeggianti raccordate da scarpate d erosione fluviale di varia altezza, per alcuni tratti modificate dall azione antropica, comunque evidentemente stabili. Il lotto in oggetto, ubicato alla destra idrografica del Fiume Potenza ad una quota di circa 96 metri s.l.m., è caratterizzato da una morfologia pianeggiante ed è raccordata al sovrastante terrazzo più antico da una scarpata di erosione fluviale che presenta attualmente un buon grado di stabilità. Solo le scarpate delimitanti alvei fluviali in cui è marcata l erosione sono soggette a progressivi dissesti che ne determinano un periodico, seppure limitato, arretramento. Nel tratto di pertinenza la scarpata di raccordo con il sottostante alveo è delimitata da un muro di cemento armato, con altezza di circa 5,0 metri, che presenta una buona condione di stabilità. L azione erosiva delle acque meteoriche è inesistente o comunque insignificante, lungo tutta l area pianeggiante, proprio in ragione delle caratteristiche topografiche mentre è piuttosto limitata lungo le scarpate in cui la coltre erbosa costituisce un efficace fattore limitativo. In tale contesto complessivo l area di stretto interesse progettuale, pianeggiante è caratterizzata da condizioni di assoluta stabilità del terreno non soggetto all azione di spinte che possano innescare fenomeni gravitativi di sorta. 5. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELL AREA D INDAGINE L'area esaminata, estesa ad un intorno significativamente ampio rispetto a quella di stretto interesse progettuale, è caratterizzata da depositi alluvionali terrazzati (IV ordine) legati alla dinamica olo-pleistocenica del Fiume Potenza. Si tratta di alluvioni essenzialmente ghiaiose, a matrice sabbiosa e/o sabbioso-limosa generalmente piuttosto abbondante, in cui s'intercalano, a luoghi, lenti e livelli di limi argillosi e/o sabbiosi caratterizzati da spessori ed estensioni diversificate. Tale coltre alluvionale maschera i litotipi del substrato che, sulla base di quanto rilevabile lungo gli affioramenti presenti nei pendii circostanti e lungo le scarpate di erosione fluviale, sono costituiti dai terreni dell Associazione arenaceo pelitica (Pleistocene inf.). Si tratta di sabbie e arenarie con intercalazione argillose.. Le unità del bedrock sono state interessate, durante il sollevamento appenninico, da movimenti tettonici i quali, creando canali trasversali alla dorsale, hanno condizionato l evoluzione del reticolo idrografico dettando l'impostazione delle valli principali. Pag. 3 a 9

5 Estratto carta geologica regionale sito in esame Pag. 4 a 9

6 6. PIANO STRALCIO DI BACINO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) Non sussistono problematiche idraulico-ambientali o vincolistiche che siano ostative alla realizzazione dell opera. Qui a fianco è riportato un estratto della cartografia PAI (Piano Assetto Idrogeologico) della Regione Marche, aggiornata al Decreto del Segretario Generale 14/SABN del 06/08/2010. Da tale immagine è possibile vedere come la zona destinata alla realizzazione dell opera (sponda destra del fiume), sia riparata dalle esondazioni grazie al muro adiacente alla briglia già presente in loco. Oltre agli aspetti tecnico-idrologici illustrati, le scelte progettuali hanno tenuto conto degli aspetti prescritti dall allegato A del PAI. Gli aspetti prescritti dall allegato A del PAI, nell ideazione dell opera si è considerato: 1. di evitare interazioni negative tra il normale deflusso in alveo e le opere in progetto; 2. di evitare qualunque elemento che potesse orientare la corrente di piena (come pure il deflusso normale) in senso indesiderabile o comunque dannoso; 3. di evitare interventi che potessero comportare una riduzione o una parzializzazione della capacità di invaso, ovvero una riduzione della sezione di piena dell alveo; 4. per la posizione dell impianto, comunque esterno a perimetrazioni di PAI, il progetto si pone in condizione di indifferenza rispetto ad eventuali fenomeni di piena. Per quanto riguarda infine il punto 6.5 dell all. A al PAI, la soluzione prospettata è tale da non avere alcuna interferenza né attiva, né passiva con eventuali esondazioni anche se non perimetrate. L impianto è esterno anche a perimetri a rischio frana (cfr. stralcio allegato, tav. RI 57). Quanto agli aspetti paesaggistico vincolistici infine, è stato ideato un intervento compatto tale da poter essere definito puntiforme, senza modifica sostanziale dei luoghi. Le poche opere, se non interrate, restano comunque al di sotto del profilo del terreno, non hanno percettibilità visiva, non determinano alterazioni irreversibili e non producono alcuna sostanziale emissione di tipo negativo o comunque di disturbo. 7. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE Dal punto di vista dell'idrologia superficiale, a parte la presenza del Fiume Potenza, si osserva che in tutta l area pianeggiante non esiste un reticolo idrografico articolato che raccolga le acque essendo esse soggette ad una rapida e pressoché uniforme infiltrazione in profondità, favorita dalla litologia essenzialmente ghiaiosa dei depositi alluvionali. Data la discreta permeabilità degli orizzonti ghiaioso-sabbiosi alluvionali, essendo essi sovrapposti ad un substrato e quindi tale da costituire un orizzonte impermeabile (acquiclude), sussistono le condizioni per cui possa essere presente acqua al fondo delle alluvioni. Pag. 5 a 9

7 Nell area di intervento sono presenti, a testimonianza di quanto detto, delle falde acquifere profonde con spessore maggiore di 8 metri utilizzate con pozzi di aggottamento anche per uso idropotabile. 8. LITOSTRATIGRAFIA E PARAMETRIZZAZIONE GEOTECNICA Di seguito viene descritta; la parametrizzazione geomeccanica dell area di interesse progettuale che è stata fatta sulla base di prove di laboratorio eseguite su campioni di terreno simili, nonché sulla base di dati bibliografici esistenti: depositi alluvionali terrazzati Si tratta di litotipi coesivi, con matrice ghiaiosa e presenza di argille plastiche e compressibili, scarsamente consistenti, normalmente consolidati. Per tali litotipi possiamo assumere i seguenti parametri geotecnici medi: γ = peso di volume del terreno = g/ cm 3 φ = angolo di attrito interno = c = coesione drenata = Kg/cm 2 E = modulo di elasticità = Kg/cm 2 (variazione lineare legata alla profondità: E=E0+m z) 9. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO L opera consiste nella chiusura del varco attualmente presente sulla briglia di monte, la realizzazione di un canale laterale al muro di delimitazione della spalla destra del fiume con locale interrato, la realizzazione di una presa a monte della briglia ed una restituzione a valle della stessa, la disposizione di opportune paratie di apertura e di scarico. I nuovi manufatti realizzati in cemento armato risultano totalmente interrati senza modifica della linea del terreno. Ciò fatto salva la realizzazione di un piccolo manufatto in acciaio rivestito con legno di ridottissime. Le opere sono realizzate integralmente in aree demaniale ed autorizzate con apposito decreto di autorizzazione e nulla osta idraulico. L unico elemento affiorante rispetto alla linea del terreno è costituito da un piccolo manufatto delle dimensioni di 2x2,80. La turbina idroelettrica si trova sotto il piano di campagna rispetto al piano di monte, contenuto in una struttura in cemento armato interrata. il piccolo manufatto, di dimensioni 2x2.80 metri, per l alloggio dei quadri elettrici e dei gruppi di misura dell ENEL è realizzato con struttura in acciaio e rivestito in legno naturale o ricostruito. Pag. 6 a 9

8 10. ANALISI DELLE PERICOLOSITA GEOLOGICHE La zonizzazione prospettata nella Carta delle Pericolosità Geologiche, individua le seguenti classi: 1 Aree di fondovalle, a morfologia sub-pianeggiante, con copertura detritica di natura alluvionale, non interessate da fenomeni di instabilità PERICOLOSITÀ MOLTO BASSA. 2 Aree di versante, con pendenza < 30%, con substrato affiorante o con copertura eluvio-colluviale di spessore < 2,0 metri, non interessate da fenomeni di instabilità PERICOLOSITÀ BASSA. 3 Aree di versante con pendenza < 30%, con copertura eluvio-colluviale o alluvionale di spessore > 2,0 metri, non interessate da fenomeni di instabilità PERICOLOSITÀ MEDIA. 4 Aree di versante con pendenza > 30%, con copertura eluvio-colluviale o alluvionale di spessore > 2,0 metri, non interessate da fenomeni di instabilità PERICOLOSITÀ ALTA. 4a Aree interessate o potenzialmente interessate da processi morfogenetici attivi e/o quiescenti, dovuti all azione delle acque correnti superficiali (scarpate di erosione fluviale, sponde in erosione, alvei con tendenza all approfondimento, fossi di erosione concentrata, ecc) PERICOLOSITÀ ALTA. L area di interesse progettuale ricade all interno dello scenario 1 PERICOLOSITÀ MOLTO BASSA. 11. ANALISI DELLE AZIONI SISMICHE SINTESI DEI RISULTATI CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL SUOLO L Ordinanza della P.C.M. n del 25 marzo 2003 e ss.mm.ii. aggiornava la normativa sismica vigente con l attribuzione alle diverse località del territorio nazionale di un valore di scuotimento sismico di riferimento espresso in termini d incremento dell accelerazione al suolo e propone una classificazione di un sito basata sulle tipologie di suolo del profilo stratigrafico che vengono individuate in relazione ai parametri di velocità di propagazione delle onde di taglio (VS30) mediate sui primi 30 metri di terreno, o sulla base del valori Nspt ed infine sulla base del valori della CU. Tali tipologie, in base alla classificazione riportata nel D.M. 14 gennaio 2008: Testo Unico Norme Tecniche per le Costruzioni, sono: Il terreno nell area di interesse progettuale ricade all interno della classificazione tipo B. Pag. 7 a 9

9 AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA Il D.M prevede che nei siti suscettibili di amplificazione topografica venga introdotto un coefficiente moltiplicativo (St 1) per l accelerazione massima orizzontale di progetto, che tenga conto di tale caratteristica morfologica. Il terreno nell area di interesse progettuale ricade all interno della classificazione tipo T1. VALORI DI PERICOLOSITA SISMICA Pag. 8 a 9

10 CONCLUSIONI Lo studio geologico-geotecnico eseguito nell area di indagine ha permesso di trarre quanto segue: 1. l'area di pertinenza progettuale, unitamente ad un suo ampio intorno, è caratterizzata da condizioni geologiche e geomorfologiche tali da offrire sicure garanzie in relazione alla stabilità; 2. la presenza della falda non costituisce motivo di controindicazione o comunque di interferenza con le previsioni di progetto; 3. il sottosuolo di interesse progettuale è costituito da terreni essenzialmente ghiaiosi poggianti su di un substrato sabbioso e arenaceo; 4. l opere di ristrutturazione della traversa esistente con realizzazione di una mini centrale idroelettrica non presenta particolari problematiche geologiche o geotecniche fatto salvo l attenzione alla stabilità dei fronti di scavo nella fase di costruzione. Pag. 9 a 9

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