Immagine 1 localizzazione del tratto indagato

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Immagine 1 localizzazione del tratto indagato"

Transcript

1

2 1. Premessa La presente relazione tecnica agronomica, viene redatta in conformità a quanto previsto da contratto di appalto aggiudicato al Consorzio Alpi scarl in merito alle opere a verde previste per il rinnovamento degli impianti tramviari di Viale Mac Mahon, relativamente al tratto compreso tra Piazzale Diocleziano e viale Monte Ceneri. Immagine 1 localizzazione del tratto indagato Prima della progettazione sono state eseguite le verifiche fitostatiche sul popolamento arboreo presente lungo il viale, a tal proposito si veda la specifica documentazione 2. Il popolamento arboreo esaminato - generalità Si tratta di un doppio filare di olmi messo a dimora nel Le piante appartengono alla specie Ulmus pumila (olmo siberiano) ed in parte alla specie Ulmus hollandica (olmo olandese ibrido tra Ulmus glabra ed Ulmus carpinifolia). L Ulmus pumila è tra le specie che in passato sono state tra le più utilizzate per l arredo dei viali, soprattutto per la sua resistenza alla grafiosi (il pumila) e per le sue caratteristiche di buona adattabilità a suoli estremi con falda alta. E una specie oggi un po discussa in quanto alloctona, probabilmente utilizzata con frequenze eccessive e con una gran capacità di disseminazione (ed invasività). Nonostante la bibliografia affermi che la specie prediliga terreni freschi e profondi, ha una ottima capacità di adattamento anche situazioni estreme con terreni poco spessi, aridi e poveri di nutrienti. Questa grande adattabilità ad ambienti non fertili è dovuta al fatto che la specie ha la capacità di formare con facilità palchi radicali alti o inconsueti. Usando una espressione poco tecnica si può dire che la specie ha la capacità di formare radici dove essere servono, e dove è possibile trovare nutrienti. Caratteristiche simile sono possedute dall Ulmus x hollandica. Il comportamento morfologico delle due specie è molto simile e non è stato possibile vista la stagione in cui si sono svolte le indagine identificare quali degli alberi presenti appartenessero alla specie Ulmus hollandica. Se ne ammette la presenza perché il dato è riportato nel progetto definitivo e non abbiamo motivo di dubitarne. La bibliografia segnala che la specie Ulmus hollandica è suscettibile agli attacchi grafiosi (Ophiostoma ulmi) mentre l Ulmus pumila sembra per ora resistente. In ogni caso non è stata rinvenuta la presenza del parassita e neanche del suo vettore (scolitidi).

3 Il popolamento arboreo di via Mac Mahon è composto da due file di alberi distanti tra loro circa 8 metri, mentre sulla fila le piante distano circa 6,7/7 metri. Il popolamento è disetaneo, composto da 174 piante di cui 135 adulte e 39 più giovani di recente impianto (in sostituzione di piante abbattute). L impianto è molto fitto e tutte le piante hanno un comportamento slanciato o filato. Il filare è poco soleggiato, in quanto su entrambi i lati son presenti edifici alti che normalmente lo ombreggiano. La competizione fototropica ha determinato la loro forma assurgente e slanciata. Tutte le piante adulte sono impalcate a 3, 4 o 5 metri e portano la chioma su 2, 3 o 4 branche principali che a loro volta poi si dividono. Hanno un comportamento slanciato anche le branche primarie e secondarie, spesso zigzagante, nella maggior parte dei casi con vegetazione solo all apice. La competizione per la luce ha inoltre fatto in modo che spesso le branche siano molto divaricate e sciabolate. La vegetazione è soprattutto apicale e rappresentata da getti epicormici derivanti dal riscoppio di gemme latenti conseguenti a cimature. Si tratta di una forma innaturale dalla quale è ora difficile tornare indietro, in quanto le branche principali sono di dimensioni tali da non consentire tagli di ritorno, tagli non eseguiti quando c era ancora la possibilità di farli. I getti epicormici sommitali sono generalmente fragili, in quanto competono con i loro simili in uno spazio ristretto, con giunture normalmente deboli e facilmente suscettibili di sbrancamento, soprattutto in caso di importanti carichi da vento o da neve. Immagine 2 e 3 forma slanciata con rami epicormici sommitali deboli

4 I parametri dendrometrici di ogni esemplare sono stati rilevati e sono riportati nei dossier di ogni pianta. Generalmente le piante sono comunque alte tra i 18 ed i 24 metri. Moltissime piante del popolamento hanno una anomala rugosità corticale, spesso nella zona del castello in estensione verso l alto. Su molte piante sono presenti diffuse escrescenze tumorali, verosimilmente da ricondurre ad infezioni batteriche. In molti casi la sintomatologia è decisamente riconducibile a Agrobacterium tumefaciens. Da un punto di vista statico la patologia non è da considerarsi di particolare gravità, salvo i casi (presenti) in cui tali formazioni tumorali siano in necrosi. Sicuramente si tratta comunque di un fastidio che riduce la vigorosità dell esemplare e la sua capacità di reazione a sollecitazioni dinamiche (viene rallentato il deposito di legno di distensione per la ridotta attività del cambio). Immagine 4, 5, 6, 7 Escrescenze tumorali e rugosità anomale Tutte le piante hanno ferite da potatura lungo le branche, in parte non cicatrizzate, ma nella maggior parte dei casi il legno scoperto è cariato solo superficialmente.

5 Decisamente particolare la struttura dell apparato radicale. La specie per sua natura forma un fittone quando è giovane poi tende ad abbandonate tale fittone ed ad organizzarsi con palchi radicali laterali piuttosto espansi e fascicolati. Nello specifico caso le piante hanno una storia agronomica particolare (vedi capitolo specifico) ed una location altrettanto particolare (si veda lo specifico capitolo). Le piante hanno di fatto uno spazio radicale estremamente ridotto, delimitato lateralmente al senso del filare dal cordolo stradale su un lato e dalle rotaie dal altro e sono limitate a svilupparsi in profondità dalla presenza di una soletta lapidea e di asfalto di fatto impenetrabile che si trova a -30/35 cm dalla superficie. In pratica le piante sono ancorate al luogo mediante il fittone originale e mantengono la loro stabilità grazie ad un piatto radicale molto espanso che galleggia in un ridotto volume di suolo. Nella maggior parte dei casi le radici affioranti hanno un andamento parallelo alla linea del filare. Sono molti comunque i casi di alberi con alcune radici addossate alla rotaia ed in alcuni casi ci sono affioramenti di radici anche tra i binari Immagine 8 e 9 radici superficiali, spesso addossate alla rotaia La struttura del resto non sorprende, le piante hanno avuto una crescita adattativa che ha fatto loro assumere la forma staticamente più conveniente, anche a livello radicale. Il capilizio radicale è comunque molto espanso, tanto che sono state ritrovate radici ben oltre la strada, e tutte le condutture della zona non perfettamente isolate sono diventate per le radici dell olmo dei luoghi esplorati e conquistati a decine di metri dalla pianta. Immagine 10 (tratta da web) La foto è ben esemplificativa della struttura radicale della specie

6 In pratica le piante hanno sicuramente il fittone poco strutturato e poco espanso (ed in molti casi atrofizzato) ed hanno invece un espanso apparato radicale superficiale spesso affiorante. In molte casi le radici sono tra loro in anastomosi, formando una sorta di colletto ipertrofico espanso anche alcuni metri quadrati. Immagine 11 Radici affioranti ed anastomizzate Il comportamento degli apparati radicali, nello specifico caso non è paragonabile a quello di altri olmi della stessa specie in crescita in spazi diversi. La tavola , rappresenta la mappatura delle radici affioranti, e dall osservazione della stessa si percepisce che le condizioni edafiche di via Mac Mahon son particolari ed hanno determinato un comportamento particolare degli apparati radicali. In fase di elaborazione del progetto esecutivo sarà fondamentale tenerne conto Immagine 12 Rappresentazione della mappatura delle radici affioranti

7 Particolarmente utile è risultata l analisi radicale con l uso della tomografia elettrica ad alta frequenza. I risultati delle piante esaminate confermano che nella maggior parte dei casi il fittone originario è atrofizzato e ben poche sono e radici che riescono a sopravvivere nel suolo asfittico sotto la soletta. I dettagli sono consultabili nello specifico allegato. Si riportano d seguito soltanto le conclusioni relative agli alberi esaminati (estratto della relazione prodotta dalla SO.I.ING) Blocco 1, Albero L albero 02 ha una diffusione laterale molto ampia, di oltre 4m. Lo stesso vale in profondità, in cui questi 4 m rimangono anche oltre 1 m ma con ovviamente maggior contenuto di terreno limoso rispetto alla percentuale di radici presenti.

8 Blocco 1, Albero Questo albero ha uno sviluppo superficiale molto limitato, ed uno sviluppo in profondità molto allungato in direzione parallela ai binari, per una media di circa 6 m di larghezza totale. Il volume oltre i 60 cm è sempre a possibile percentuale dominante di terreno limoso. Blocco 2, Alberi e Lo strato di ghiaia compattata in questa parte è molto continuo ed omogeneo ed ha permesso di visualizzare bene la radice ed il terreno limoso con radici grazie al forte contrasto con la resistività molto elevata di strato ghiaioso. L albero 160 ha una buona parte di radici fuori terra (vedi zona in azzurro della tavola 6), per un ingombro di circa 4-5m laterali ed una profondità media di circa 1 m. dal piano campagna. Tra 60 e 100 cm si può valutare la presenza percentuale maggiore di terreno limoso con radici rispetto alla sola presenza di radici del volume superiore fino alla superficie. L albero 159 non ha lo stesso sviluppo superficiale del 160 ed in profondità la massa si allarga per circa 3-4 ma con meno densità di volume interessato dalle radici rispetto al 160. In profondità la concentrazione maggiore si limita ai primi 60 cm, lo sviluppo tra 60 e 100 si ha in presenza di maggior terreno limoso. Blocco 2, Alberi e Questo è uno dei casi peggiori dal punto di vista della interpretazione dei risultati delle indagini geofisiche eseguite. Il contrasto di resistività è molto disorganizzato e la distinzione delle radici dal terreno non è perfetta. Sia la sezione verticale che i piani orizzontali mostrano questa completa disorganizzazione del volume di terreno indagato per cui su queste due piante i risultati potrebbero non essere molto attendibili. Come avrete notato nell allegato grafico è stato molto difficile selezionare le zone con radici oltre i 30 cm di spessore di terreno. Blocco 3, Alberi e L albero 137 ha uno sviluppo superficiale laterale di circa 3m per lato rispetto al centro del fusto. Il terreno ghiaioso e compatto (alto resistivo-rosso) è abbastanza omogeneo fino a circa 30cm. Gli strati inferiori, fino a circa 1m sono quasi divisibili in due zone diverse, di cui quella più vicina ai binari è molto più conduttiva (blu). Questa situazione tra 60 e 100cm dal piano campagna rende meno chiara l effettiva delimitazione tra la presenza di terreno limoso con radici e di solo terreno limoso. L unico modo di verificare al meglio in profondità la maggior distinzione è quella di dare maggior importanza alla sezione verticale in asse al fusto, rispetto alla quale si può definire un ingombro in larghezza di circa 2,0-2,5m ed in profondità al massimo di 1m. E valido anche in questo caso che la percentuale maggiore di radici ricade entro i primi 50-60cm dal paino di campagna. L albero 136 ha uno sviluppo superficiale inferiore, al massimo di circa 2m in larghezza. Tale ingombro laterale resta lo stesso anche in profondità entro 1m dal paino di campagna.

9 Blocco 3, Alberi e Anche in questo caso il terreno circostante gli alberi è molto disomogeneo ma la lettura del contrasto di resistività all intorno degli alberi è stata comunque buona. L albero 38 non ha radici fuori-terra ed un ingombro laterale che aumenta con la profondità. L albero 37 ha più di 5m in senso laterale (parallelo ai binari) di radici fuoriterra ed uno sviluppo in profondità molto ristretto. IN generale il volume di terreno a maggior concentrazione di radici è sempre quello compreso tra 0 e 50cm dal piano di campagna. Blocco 4, Alberi e L albero 106 e l albero 105 si trovano circondati dallo strato compatto e ghiaioso molto resistivo e molto continuo. Per questo il contrasto radice e radice con terreno limoso è sono molto ben distinguibili dal terreno circostante ghiaioso e compatto. L albero 106 ha circa 4m di radici fuori-terra. Lo stesso sviluppo si ha solo entro i primi 10cm di spessore mentre in profondità maggiori lo sviluppo laterale è circa di 2m. L albero 105 non ha evidenze di radici in superficie ed un sviluppo laterale di circa 3m entro i primi 10cm di terreno ed al massimo 2m a profondità maggiori. LA distinzione cm vale anche in questo caso. Blocco5, Alberi e L albero 90 ha un ingombro laterale limitato tra 0 e 30cm (max 2m) ma con possibile sviluppo oltre il binario 1. Lo strato ghiaioso sembra meno compatto e continuo ma il contrasto è stato comunque leggibile, ma non perfetto. Tra 40 e 100cm invece lo sviluppo laterale sembra aumentare fino a circa 3m di larghezza. Tale volume ha sempre la stessa caratteristica di essere prevalentemente terreno limoso con radici. L albero 89 ha uno sviluppo simile al 90 entro 30cm dal piano campagna mentre in profondità maggiori il volume con radici è molto più limitato, anche se con possibile difficoltà di lettura dato dal non perfetto contrasto ottenuto su questi dati a causa della disomogeneità dello strato molto resistivo. Blocco 5, Alberi e Lo sviluppo radicale dell albero 83 è abbastanza compatto ed omogeneo ma con sviluppo in direzione diversa da tutti i precedenti alberi studiati, quindi perpendicolare ai binari e non parallelo. Infatti le due sezione verticali analizzate son entrambe interessate dalle radici, cosa che in altri pochi casi si è verificato. In questo caso le radici potrebbero trovarsi anche oltre il primo binario. L albero 82 ha uno sviluppo laterale, oltre 30cm di spessore, inferiore del precedente. Rimane Il fatto confermato da tali indagini, che le piante hanno un apparato radicale sviluppato quasi esclusivamente negli starti superficiali, e che le parti profonde del suolo sono esplorate dalle radici quasi esclusivamente nella zona prossima all albero (la massimo qualche metro). Le condizioni di asfissia, e la natura del suolo molto povera di nutrienti di fatto sono un impedimento invalicabile.

10 3. Inquadramento geografico, storico, territoriale e paesaggistico del popolamento arboreo 3.1 Inquadramento geografico e paesistico Il viale Mac Mahon si trova nel quadrante nord ovest di Milano. Lo stesso viale ha un andamento sud/est nord/ovest e urbanisticamente viaggia praticamente parallelo a Corso Sempione, entrando da protagonista nel graticolato viabilistico di collegamento tra centro e periferia. Immagine 13 Via Mac Mahon Il tema apparentemente non è pertinente alla presente relazione, ma si ritiene che in ogni caso debba essere fatto un accenno all aspetto paesaggistico della situazione di studio, in quanto le valutazioni tecniche non possono essere asettiche ed indipendenti dalle condizione in cui si opera, ed impongono una diversa attenzione o una diversa focalizzazione del problema. E compito dei tecnici analizzare le situazioni e trovarne e soluzioni. Per comprendere sembra importante definire il concetto di paesaggio. Il paesaggio non deve infatti essere confuso con l insieme delle cose che compongono un ambiente ne con la loro somma, ma è l insieme sinergico delle cose facenti parte di un ambiente, sommato ad aspetti non fisici (emozionali) che produce il paesaggio; pertanto il paesaggio è definibile come la somma delle sensazioni che un ambiente trasmette. Si tratta di sensazioni derivanti da percezioni visive, olfattive, acustiche (quindi panorami), ma anche di sensazioni legate ad aspetti storici, di tradizione, o di significato percettivo. Che il paesaggio sia importante per il benessere, è facilmente intuitivo: sono apprezzati gli ambienti in cui si percepisce il senso di armonia, della vivacità o della singolarità (ciò che è armonico non è ostile, ciò che è vivace è allegro, ciò che è singolare prefigura cose nuove e quindi interessanti); non sono apprezzati invece gli ambienti disarmonici, piatti, e prevedibili.

11 In tal senso non deve essere confuso il concetto di panorama con il concetto di paesaggio: il panorama, o meglio i panorami sono componenti del paesaggio. I panorami diventano paesaggi quando ad essi si aggiungono gli aspetti non propriamente fisici, quali la storia, le tradizioni, i simbolismi o i significati. Un luogo vissuto ha una storia e solo per questo esprime dei panorami emozionali. Un panorama equilibrato e ordinato produce calma, sicurezza psichica e godimento estetico quindi un paesaggio gradevole; un panorama disarmonico o con elementi di casuale dissonanza produce un paesaggio sgradevole. Le dissonanze e le varietà possono produrre un paesaggio gradevole, purché non siano banali e gratuite. Peraltro, sarebbe riduttivo considerare i paesaggi soltanto come fonti di godimento estetico o assimilarli al concetto di ambiente. Se la piacevolezza è una qualità importante del paesaggio, il grado di benessere o di malessere che esso può produrre è legato a contenuti più complessi e meno immediatamente percepibili, che sono una condizione essenziale per un paesaggio vivibile. Dei ruderi possono essere esteticamente godibili perché toccano le corde di una visione romantica ancora presente nella nostra cultura: la loro veduta, però, è funzionale ad un paesaggio visitabile, ma non a un paesaggio abitabile. Una costruzione ipertecnica può essere bellissima come luogo di attrazione, ma disastrosa come luogo del vivere quotidiano, perché priva di elementi della memoria propri della nostra cultura. Per questo le scelte tecniche non possono prescindere dal contesto paesaggistico per cui devono essere prese. Analizzando il significato paesaggistico delle alberature di via Mac Mahon e scoponendone nelle sue componenti emerge che: - Non sono presenti elementi comparativi che possano attenuare le emozioni trasmesse dal viale alberato, ne sono presenti viste alternative interessanti - La massa visibile fornita dalle alberature è usueta e non sostituibile in tempi brevi - Gli alberi sono di fatto l elemento che caratterizza il luogo e rappresentano un elemento focale non sostituibile. - La skyline di via Mac Mahon è tipicamente ed indubbiamente determinata dagli olmi presenti. La sottrazione di quelle forme creerebbe un paesaggio diverso, non per forza peggiore ma diverso. Alle diversità ci si deve abituare altrimenti creano ansia, e l ansia è una componente non fisica del paesaggio Il progetto esecutivo, pur nell imparzialità delle analisi fitostatiche preliminari, dovrà trovare le opportune soluzioni alle criticità che emergeranno, che in altre condizioni paesaggistiche avrebbero suggerito scelte di completo rifacimento mentre nello specifico caso suggeriscono scelte più conservatrici e restauratrici 3.2 Inquadramento storico L analisi storica del popolamento di olmi di Viale Mac Mahon non ha finalità architettoniche o storicosociali, ma ha finalità meramente tecniche. Infatti le lavorazioni a cui possono essere state sottoposte le piante, possono aver influenzato anche in maniera decisa la loro morfologia, fisiologia e comportamenti biologici. Il filare di Olmi presenti al margine della linea tramviaria di Viale Mac Mahon venne messo a dimora nel 1953, direttamente dagli operai dalla Giardineria del Comune di Milano. Come si legge su un articolo comparso sulla rivista cronache milanesi in origine l impianto venne eseguito inserendo le piante lungo i marciapiedi laterali. Le cronache dell epoca (1951/52) riferiscono che tale sistemazione

12 avesse creato più disagi di quanti l impianto volesse risolvere, motivo per cui si cambiò idea e si decise di spostare l alberata lungo la linea tramviaria (marcia tram) Immagine 14 (tratta dal web) estratto di un articolo del 1953 Cronache milanesi I tecnici del Comune scelsero di recuperare tali alberi, che furono espiantati dai marciapiedi messi temporaneamente in sosta nei vivai comunali e successivamente (1953) rimpiantati lungo la linea tramviaria. Non è dato sapere le dimensioni che avessero le piante al momento del doppio trapianto, anche dalle foto sembra che comunque fossero piante di piccola dimensione (inferiori a 20 cm di circonferenza). L articolo dell epoca, precisa che si è trattato di un lavoro delicato in quanto le piante avevano già ben radicato. Le cronache indicano un attecchimento di reimpianto del 100 %. Con tutti i dubbi del caso, le conseguenze tecniche di tale lavorazione possono essere intraviste e si può ipotizzare, con serenità, che è altamente probabile che durante queste operazioni (tra l altro avvenute in breve tempo) le piante abbiano perso la funzionalità radicale del fittone originale e che già in quella fase giovanile l apparato radicale fosse composto da palchi radicali fascicolati laterali, proprio a causa degli inevitabili danni radicali derivati dai due trapianti. Le piante vengono messe quindi a definitiva dimora l ungo il marciatram o meglio il marciapiede che costeggia i due binari. Dalle foto dell epoca si desume che gli alberi siano stati sistemati entro piazzole ricavate dal marciapiede. Non si è in grado in questa sede di sapere se le piazzole siano state ricavare da un preesistente marciapiede o se la costruzione del marciapiede sia contemporanea al secondo trapianto degli alberi.

13 Nelle cartoline d epoca che seguono appare un tratto del viale, prima della ri-collocazione degli olmi. Si tratta verosimilmente del tratto della Mac Mahon dopo l incrocio con Viale Monte Ceneri, che da testimonianze risultava avere comune la stessa strutturazione del tratto oggetto di studio. Immagine 15 (tratta dal web) Diocleziano) Viale Mac Mahon anni 20 prima della messa dimora degli alberi (Sullo sfondo piazzale Immagine 16 (tratta dal web) Viale Mac Mahon fine anni 40 (dopo Monte Ceneri) con gli alberi lungo i marciapiedi

14 Finalmente nel 1953 Il viale assume la conformazione definitiva, con le piante che dopo la sosta nei vivai della Ghisolfa vengono riportate a Mac Mahon per la messa dimora in sede definitiva. Immagine 17 (tratta dal web) dimora definitiva Cartolina della fine degli anni 50, riferita a qualche anno precedente con i giovani olmi a Immagine 17 (tratta dal web) Nell ingrandimento i particolari dell impianto con il marcia tram

15 Si trattava di piante già impalcate (quindi certamente di origine vivaistica) piuttosto alte con chioma concentrata verosimilmente per le decise potature subite. Immagine 18 (tratta dal web) Cartolina della fine degli anni 50 con l infilata del viale Mac Mahon Immagine 19 (tratta dal web) Cartolina di metà anni 60 con gli olmi già cresciuti

16 Col passare degli anni la condizione del traffico di Milano cambia ed anche la sicurezza richiesta in prossimità delle linee del tram cambia. Il marcia tram non è più compatibile e verso la metà degli anni 80 (dato testimoniale non documentato) la linea tranviaria vien contornata da cordoli e viene interrato il marcia tram con un spessore di circa 30 cm di suolo. A quel punto le piante si trovano il coletto interrato ed iniziano a sviluppare un secondo palco radicale superficiale. Durante le indagini di dicembre 2014, sono stati eseguiti molti sondaggi, dai quali è emerso che la soletta di calpestio del vecchio marcia tram è ancora presente ed intatta, ma l argomento sarà trattato in uno specifico capitolo. Nel frattempo le piante si sono accresciute.. L impianto piuttosto fitto e la competizione per la luce, a causa anche degli alti e vicini edifici, ha fatto si che le piante assumessero un comportamento filato, raggiungendo altezze comprese tra i 18 ed i 23 metri. Purtroppo per gli alberi in città non è sempre possibile eseguire perfette tecniche colturali, con i giusti turni e nei tempi giusti, e bastano alcuni errori colturali per accentuare determinati comportamenti della pianta. Immagine 20 (tratta dal web) Cure colturali alle alberature L assenza di tagli di ritorno eseguiti nelle giuste età, e le continue cimature hanno portato alla odierna situazione con alberi filati e vegetazione solo apicale formata unicamente da getti epicormici derivanti dal riscoppio di gemme latenti.

17 4. Inquadramento climatico del viale Il clima di Milano è quello tipico della Val Padana, con tempo in prevalenza stabile, con presenza di foschie e nebbie nella stagione invernale. Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Milano ha un clima tipicamente temperato delle medie latitudini. Nelle giornate estive più torride si possono determinare condizioni di afa. Come in tutte le città di grandi dimensioni il calore cittadino rende le temperature più elevate rispetto alle campagne circostanti. Le temperature medie del centro di Milano vanno dai 0 ai +5 C nel mese di gennaio ai +20/+30 C del mese di luglio. Gli inverni milanesi sono freddi e molto umidi. Le estati sono in genere calde e umide, cioè decisamente afose e poco ventilate. In estate a Milano possono esservi diversi temporali che attenuano la calura: i mesi compresi tra giugno e agosto sono quindi discretamente piovosi, anche se la piovosità si ha soprattutto nelle stagioni intermedie. Le nebbie sono favorite sia dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, sia dal suolo superficialmente piuttosto umido, sia da configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori con gradienti barici molto deboli. Milano, come del resto gran parte della Pianura Padana, soffre infatti di scarsa ventilazione, che favorisce il ristagno delle nebbie e degli inquinanti. In questo quadro climatico è inserito anche il viale alberato Mac Mahon, che è una importante via di comunicazione del Comune di Milano, situata a Nord-Est del centro cittadino ed intersecante Viale Monte Ceneri, quest ultimo facente parte dei viali di circonvallazione esterna. Il viale Mac Mahon ha un andamento rettilineo con direzione Nord-Est/Sud-Ovest più precisamente 315 /135 Nord. La parte di viale interessata dalle valutazioni descritte in questo lavoro è esclusivamente la parte compresa fra Piazza Diocleziano e Viale Monte Ceneri. Il viale, e quindi anche l alberata stradale che vi cresce all interno, sono delimitati da alti edifici che raggiungono e superano l altezza degli alberi su quasi tutto il viale, raggiungendo e superando anche i 30 metri di altezza, mentre gli alberi più alti del viale raggiungono i metri. Questo viale, e con esso l alberata stradale, si sviluppa pertanto all interno di una grande città, con alti edifici e quindi con una rugosità del terreno che interferisce in modo particolare con la velocità del vento. Il vento, in particolare la velocità del vento, è il parametro climatico di maggiore importanza rispetto a tutti gli altri per quanto riguarda la stabilità delle piante arboree in quanto interferisce con la chioma degli alberi generando un carico ed una forza che, attraverso il fusto, viene scaricata alle radici sollecitandole più o meno intensamente in base alla intensità del vento stesso. Anche la neve ha una importanza non indifferente per quanto riguarda la statica degli alberi anche se, essendo un fenomeno prettamente invernale, ha massima importanza per le piante sempreverdi, alle quali può arrecare danni notevoli fino a causarne il ribaltamento. Per le latifoglie, nella maggior parte dei casi la neve può determinare la rottura di rami o branche, danneggiando la struttura e la forma della chioma. L area metropolitana di Milano è inserita in un contesto tipico della pianura padana situata lontano dalla costa del mare; questa area è circondata da alti rilievi montuosi su tre lati: Nord, Ovest e Sud, pertanto è piuttosto riparata da venti forti.

18 Elaborando i dati provenienti dalla stazione meteo dell aeroporto di Linate, posta a Sud-Est della città e quindi in area aperta e libera da infrastrutture e ostacoli che possono frenare l azione del vento, si è visto che nell ultimo cinquantennio la velocità massima del vento non ha mai superato gli 80 km/h, raggiungendo i 78 km/h (21,67 m/sec) in due sole occasioni: nel 1986 e nel Inoltre negli ultimi 50 anni il vento ha superato la velocità massima di 70 km/h in 16 occasioni, verificatesi nelle diverse stagioni dell anno. Man mano che si considera una minore intensità del vento si ha un maggior numero di episodi, (48 episodi con velocità > 60 km/h e 101 con velocità > 50 km/h). Immagine 21 Rappresentazione grafica della velocità giornaliera massima del vento negli ultimi 50 anni registrata dalla stazione meteo di Milano Linate 4.1 Raffiche di vento La raffica di vento viene così definita se la velocità del vento eccede di 5 m/sec (18 km/h) la velocità media misurata nell arco di 10 minuti. Le raffiche di vento sono pertanto colpi di vento molto forti che possono avere una durata anche molto breve ma che si discostano nettamente dalla velocità media del vento (misurata in un arco di 10 minuti). Ovviamente le raffiche di vento esplicano tutta la loro forza quando c è atmosfera molto instabile e soprattutto se ci si trova in aperta campagna, dove non ci sono ostacoli che ne limitino l intensità. Per quanto riguarda le velocità di raffica misurate all aeroporto di Milano Linate si può osservare che negli ultimi 50 anni sono state registrate raffiche con velocità superiore ai 100 km/h solo in una

19 occasione (nel 2006); velocità superiori ai 90 km/h (25 m/sec) sono state registrate in 11 casi, mentre velocità superiori agli 80 km/h sono state registrate in 27 casi. Immagine 22 Rappresentazione grafica della velocità giornaliera massima e la velocità di raffica del vento negli ultimi 23 anni registrata dalla stazione meteo di Milano Linate 4.2 Dati sul vento a Milano L alberata oggetto di studio, come già descritto in precedenza, è inserita in un contesto cittadino ed è circondata da alti edifici per gran parte della sua lunghezza. È sembrato pertanto opportuno valutare l intensità del vento anche nel contesto cittadino, per verificare eventuali differenze con i dati sul vento registrati dalla centralina di Milano Linate. Sono stati pertanto raccolti i dati meteo delle centraline gestite da Arpa Lombardia poste all interno della città, in vicinanza di Viale Mac Mahon in quanto in questa stessa via non sono presenti stazioni meteo. Le centraline Arpa individuate sono quelle di Milano-Brera e Milano-Viale Marche, distanti circa 2-3 km dal Viale Mac Mahon. I dati raccolti riguardano la velocità media giornaliera del 2014 e la direzione del vento sempre nell anno Confrontando i dati delle tre stazioni meteo risulta che la velocità media giornaliera del vento, misurata nel corso di un anno, è sempre maggiore presso Linate (area aperta) rispetto alle misurazioni registrate dalle centraline Arpa del centro cittadino; risulta infatti che nel corso di un anno la velocità del vento

20 registrata presso le 2 centraline poste in città sia di circa il 30% inferiore rispetto alla velocità registrata dalla centralina meteo di Linate, ovviamente con importanti differenze nel corso dell anno. Immagine 23 - Confronto fra le velocità medie giornaliere del vento nelle stazioni di Milano Linate, Milano Brera, Milano Viale Marche Dal grafico sopra riportato si può notare come, anche nei giorni di vento più intenso, la velocità registrata all interno della città sia inferiore rispetto alla velocità registrata all esterno della città stessa. Un dato importante riguardo al vento è la sua direzione; gli strumenti misurano la direzione di provenienza del vento che, nel contesto urbano, può essere influenzata dalla posizione degli edifici e dalla presenza di spazi aperti o canali in cui può scorrere più facilmente e più velocemente. La elaborazione dei dati relativi alla direzione del vento misurata dalla stazione meteo di Milano Linate mostra come il vento provenga principalmente da Sud-Ovest (225 ) ed in misura minore da Est o Est- Sud-Est (90 e 112 ); le altre direzioni sono meno rappresentate.. Immagine 24 rappresentazione schematica dei venti frequenti in viale Mac Mahon

21 Nel grafico seguente è rappresentata la frequenza di provenienza del vento registrata dalla stazione di Linate, su base annua Anche l elaborazione dei dati rilevati dalle centraline Arpa di Milano Brera e Viale Marche conferma che le principali direzioni da cui proviene il vento su Milano corrispondono alle direzioni registrate dalla stazione di Linate. Immagine 25 - Direzioni del vento misurate dalla stazione meteo di Milano Linate (Fonte: Windifinder.com) 4.4 Normativa europea sulla intensità del vento per le costruzioni edili La normativa europea che contiene le norme da seguire per la costruzione degli edifici, nello specifico per resistere all azione del vento, è riportata nell Eurocodice n. 8 ed in particolare nella norma UNI EN :2005 nella quale per l area del Nord Italia (in cui è compresa l area di Milano) viene prescritto di effettuare gli opportuni calcoli di resistenza degli edifici ad un vento di 25 m/sec (90 km/h), se non si è in possesso di dati meteorologici per l area di riferimento. Infatti l intensità del vento a cui fanno riferimento gli ingegneri, considerando un tempo di ritorno di 50 anni, è di 25 m/sec, mentre considerando un tempo di ritorno di 20 anni è di 23,2 metri al secondo, in quanto negli ultimi 20 anni ci sono stati eventi ventosi meno intensi (vedi grafico della velocità massima negli ultimi 50 anni). Se si è in possesso di dati meteo relativi all area in cui verrà costruito l edificio, i calcoli strutturali possono fare riferimento ai dati meteo registrati nella zona medesima. Nel nostro caso i dati derivanti dalla stazione meteo di Milano Linate indicano una intensità massima del vento negli ultimi 50 anni di 78 km/h (21,67 m/sec). È opportuno inoltre ricordare che nel centro cittadino, e quindi sul Viale Mac Mahon, l intensità del vento è inferiore a questa velocità, come dimostrato dalla elaborazione dei dati delle centraline di Milano Brera e Viale Marche (vedi grafico di confronto).

22 Volendo pertanto mantenere un margine di sicurezza a garanzia della stabilità delle piante arboree indagate, le elaborazioni dei dati derivanti dalle prove di trazione sugli olmi del Viale Mac Mahon sono state effettuate con un vento di intensità minima di 22 m/sec; questa intensità è stata mantenuta per tutti gli alberi che si trovano all interno del filare e per quelli riparati dagli edifici. Per gli olmi che si trovano nei pressi degli incroci di Via Mac Mahon con le principali arterie di comunicazione (incroci con Piazza Diocleziano, Viale Principe Eugenio e Viale Monte Ceneri) e per gli olmi che si trovano nel tratto non protetto dagli edifici (compreso fra l intersezione con Via Caracciolo e Via Ollearo), è stata effettuata la valutazione statica con un vento minimo di 25 m/sec (90 km/h), come indicato dalla norma UNI EN :2005, in quanto questi alberi sono protetti solo parzialmente dagli edifici o da altri alberi vicini. In base ai criteri sino qui esposti, su un totale di 135 olmi verificati 95 sono stati valutati con velocità minima del vento di 22 km/h mentre i rimanenti 40 olmi sono stati valutati con velocità minima del vento di 25 km/h. 5. Inquadramento agronomico Da un punto di vista agronomico gli olmi oggetto di studio crescono su un substrato particolare. L analisi stratigrafica, ricavata dall esecuzione di una serie di carotaggi e di sondaggi ha rilevato la seguente situazione: Fasce laterali comprese tra il cordolo stradale e la prima rotaia da 0 a -20/25 cm: substrato terroso, di medio impasto, piuttosto organico mediamente dotato di fosforo e potassio, piuttosto povero di azoto. Lo strato è permeato da un fittissimo reticolo di radici, generalmente di piccole e medie dimensioni. Tale substrato in alcuni tratti è ricco di scheletro

23 a -20/25 cm (il alcuni casi 30 cm) è presente una soletta in asfalto spessa mediamente 2 cm, generalmente integra - sotto la soletta in asfalto per uno spessore variabile di 15/20 cm è presente uno strato di conglomerato calcareo estremamente compatto, formato da ciottoli frantumati (da 2 a 6 cm) legati da roccia calcare a grana sottile o molto sottile - sotto lo strato di conglomerato è presente un assortimento di suoli diversi, si alternano senza una logica preordinata : lenti di pura argilla compatta ed asfittica, ghiaie frammiste a residui di demolizione, terreno generalmente poco organico, sabbie. Si tratta verosimilmente di materiale di scarto di cantiere utilizzato per il riempimento. Lo stato è permeato da pochissime radici

24 Tra i due binari - da 0 a -10/15 cm: substrato terroso, di medio impasto, piuttosto organico mediamente dotato di fosforo e potassio, piuttosto povero di azoto. Lo strato è permeato da un fittissimo reticolo di radici, generalmente di piccole e medie dimensioni. Tale substrato in alcuni tratti è ricco di scheletro - per uno spessore variabile di 15/20 cm è presente uno strato di conglomerato calcareo estremamente compatto, formato da ciottoli frantumati (da 2 a 6 cm) legati da roccia calcare a grana sottile o molto sottile - sotto lo strato di conglomerato è presente un assortimento di suoli diversi, si alternano senza una logica preordinata : lenti di pura argilla compatta ed asfittica, ghiaie frammiste a residui di demolizione, terreno generalmente poco organico, sabbie. Si tratta verosimilmente di materiale di scarto di cantiere utilizzato per il riempimento. Lo stato è permeato da pochissime radici Le immagini proposte rendono l idea della situazione più di ogni altra descrizione. L aspetto critico è chiaramente rappresentato dalla presenza della soletta in asfalto, e del sottostante strato di conglomerato. Tale soletta è di fatto impenetrabile dalle radici dell albero che sembra quasi appoggiarsi su di essa. Gli alberi sono stati in origine collocati entro piazzole con il colletto (originario) in quota con la ritrovata

25 soletta. I sondaggi effettuati in prossimità di un pianta precedentemente abbattuta e non reimpiantata hanno permesso di rivedere la originaria piazzola di impianto, collocata circa 25 cm sotto l attuale piano di campagna e sotto il nuovo colletto dell albero Immagine 26 - la ritrovata piazzola che ospitava un albero originario nel frattempo abbattuto con la soletta di contorno 6. Inquadramento fitoiatrico aspetti generali e puntuali Che lo stato fitosanitario del popolamento arboreo di via Mac Mahon non sia ottimale è facilmente comprensibile dal osservazione dei numeri riportati nella seguente tabella: Impianto originario 192 Alberi residui del impianto originario (circa) 100 pari al 53 % Alberi sostituiti tra gli anni 80 e 90 (circa) 35 pari al 18 % Alberi sostituiti dopo il pari al 20 % Alberi non sostituiti 18 pari al 9 % I numeri indicano un tasso di sostituzione estremamente elevato ed assolutamente anomalo. Le cause di tale stato di sofferenza (e patogenicità) son molteplici, ma sostanzialmente riconducibili alle pessime condizioni edafiche in cui e piante si trovano a crescere ed alle cure colturali a cui sono state sottoposte, non sempre appropriate e tempestive. La causa diretta di deperimento è spesso riconducibile a parassiti, ma si tratta di parassiti che hanno trovato condizioni ottimali per estrinsecare al massimo la loro virulenza.

26 La situazione di criticità, non è tuttavia omogenea in tutte le zone del viale. In alcune zone sono chiaramente visibili tassi di mortalità o sofferenza maggiori che in altri. Si tratta di zone in cui sono già stati sostituiti alberi e dove le attuali indagini hanno riscontrato ulteriori seri problemi sulle piante residue. Immagine 27 - Zone a particolare patogenicità Lo schema riportato evidenzia le zone dove ci sono frequenze di criticità decisamente anomale, entro le quali quasi tutte le piante dell impianto originario hanno avuto o hanno problemi dall esito nefasto. Come già ricordato la causa madre di tale situazione è da ascrivere alle pessime condizioni in cui si trova ad esistere l apparato radicale: - radici vivaci presenti solo negli starti superficiali di terreno, comunque confinati da manufatti impenetrabili (vedi soletta) e soggette a deciso calpestio - radici poco attive, del fittone originale relativamente poco sviluppate per la specie, a causa di pesanti condizioni di asfissia negli strati di terreno sotto la soletta- Le piante si presentano pertanto strutturalmente deboli ed in perenne condizioni di fame per i nutrienti, per l acqua e per la luce, con livelli di ossigenazione del suolo (sotto soletta) assolutamente insufficienti. Ma la situazione è aggravata anche dalla presenza di patogeni, che in tali condizioni di stress esprimono al massimo la loro virulenza e la loro patogenicità, contribuendo quindi all ulteriore e progressivo

27 decadimento del popolamento arboreo. In particolare ci si riferisce a due patogeni normalmente poco aggressivi e normalmente trascurati: Agrobacterium tumefaciens e Agrocybe aegerita 6.1 Agrobacterium tumefaciens La patologia sulle piante di viale Mac Mahon risulta anomala per intensità e frequenza. Interessa circa il 35% delle piante adulte ed è presente sui fusti e sulle branche (ma in alcuni casi anche al colletto). Si manifesta con grosse escrescenze tumorali (già esplicitate) o con una esagerata rugosità degli strati corticali. Si tratta un batterio in grado di interferire con il metabolismo auxinico della pianta, determinando la proliferazione iperplastica (moltiplicazione eccessiva) dei tessuti con formazione di tumori anche molto voluminosi. Con il termine tumore si intende un cospicuo accrescimento indefinito di un tessuto privo di organizzazione interna che conserva la consistenza dell organo da cui è derivato. Immagine 28 - tumore da Agrobacterium tumefaciens Peculiarità delle cellule tumorali sono: l attenuazione dell adesione selettiva, la perdita dell inibizione da contatto, l attitudine all invasione e alla metastasi. L adesione selettiva delle cellule normali consiste nel fatto che quelle di un dato tessuto tendono ad associarsi ad altre dello stesso tipo; si ha inibizione da contatto quando le cellule normali tendono ad invadere i tessuti che le ospitano e a creare metastasi, cioè a formare, per spostamento di alcune di esse, nuovi centri di crescita tumorale a distanza da quello originario. La patogenicità è condizionata dalla possibilità di entrare in contatto con i tessuti viventi dell ospite appena interessati da un fatto traumatico; infatti, solamente in queste condizioni si determina lo stimolo necessario ad attivare la patogenesi nell ospite, derivato dalle variazioni

28 nello stato fisiologico delle cellule nelle zone contigue la ferita stessa. Ferite delle parti aeree e ferite radicali. Il processo di induzione tumorale avviene a seguito del trasferimento di una specifica regione (denominata T-DNA) di un plasmide (DNA batterico) induttore di tumore (Ti), proprio di tutti gli agrobatteri virulenti, al DNA nucleare della cellula attaccata dal batterio. Il T-DNA trasferito contiene i geni che codificano la sintesi di opine (sostanze amminoacidiche utilizzate dal batterio come sorgenti di azoto e per il mantenimento dello stato tumorale delle cellule) e di enzimi che catalizzano la produzione di ormoni le auxine e le citochinine che stimolano le cellule della pianta a dividersi e ad accrescersi in maniera incontrollata. L integrazione del segmento di T-DNA nel DNA nucleare della cellula vegetale avviene attraverso in processo di trasferimento genico controllato da un gruppo di geni, localizzati in una regione del plasmide. I tessuti interessati da tali degenerazioni cellulari, mantengono nella fase iniziale la loro elasticità, successivamente divengono sempre più rigide e spesso si evolvono in necrosi. Le piante inoltre hanno una crescita adattativa alterata, non riuscendo più ed in tempi ordinati all accumulo differenziato di legno da contrapporre alle sollecitazioni dinamiche ordinarie e di maggior frequenza. 6.2 Agrocybe aegerita (piopparello) Si tratta di un fungo patogeno generalmente poco aggressivo, e che solitamente si comporta da saprofita che degenera parti morte di pianta. L olmo è una sua pianta ospite, e sull olmo può comportarsi anche da parassita. Su numerosi esemplari in genere poco vigorosi, sono stati rinvenuti carpofori di tale fungo. Le analisi con resistorgrafo non hanno evidenziato particolari fenomeni degenerativi, ma la presenza del piopparello indica la presenza di uno stato di stress e la presenza di tessuti in degenerazione. Immagine 29 Carpofori al colletto di Agrocybe aegerita

29 7. Risultati delle indagini Le varie indagini fitostatiche eseguite, hanno rilevato le criticità presenti rispetto alla sicurezza del viale alberato. Sono risultate da abbattere le seguenti piante: pianta n incompatibilita radici Puling test VTA In sei casi l abbattimento è dovuto al fatto che le radici sono troppo espanse superficialmente tra i binari ed è irragionevole pensare di riuscire a fare gli scavi senza danni irrimediabili. In un caso i problemi riguardano solo la parte aerea, in due casi sono presenti problemi sia alla parte ipogea che epigea, negli altri casi i problemi sono di ordine radicale. 8. Raccomandazioni e suggerimenti per l elaborazione del progetto esecutivo prodotte in occasione delle analisi fitostatiche Una volta eseguiti gli abbattimenti previsti il viale torna in condizioni di accettabile e normale sicurezza. Il concetto di normalità è statistico, e ci si riferisce a ciò che è probabile in condizioni normali secondo una distribuzione gaussiana degli eventi. Chiaramente i problemi che sono all origine del progressivo decadimento, e che sono anche causa di disturbo alle linee tramviare permangono. Le piante residue rimangono confinate in spazi radicali esigui, gli strati profondi di suolo rimangono inesplorabili a causa

30 della soletta presente e delle condizioni di asfissia generale e le piante subiranno comunque dei danni radicali a causa dei lavori, pur con le estreme cautele del caso. Si suggeriscono pertanto i seguenti interventi: 1. rottura della soletta sub superficiale in asfalto e conglomerato calcareo. L operazione deve essere prevista nel progetto e potrà essere realizzata con un martello demolitore a punta montata su escavatore. La soletta dovrà essere soltanto rotta senza asportarla in quanto per ora in qualche modo serve da base di appoggio per l albero e l asporto della stessa sarebbe causa di danni radicali. Le forature dovranno comunque essere fitte (2 ogni metro quadro), anche con leggero movimento vibrante in modo da creare fratture tra la soletta Il lavoro è da farsi nella fascia tra il cordolo stradale e le rotaie. Il lavoro non sarà eseguito in prossimità degli alberi (1,5 metri prima e dopo). La lavorazione va eseguita anche dove sono presenti alberi piccoli. 2. Dove sono ora presenti le fermate, con manto in asfalto anche in superficie, è necessario asportare completamente tale manto bituminoso, asportando ovviamente in questo caso le risulte. La rottura della soletta sub superficiale deve essere eseguita anche in queste aree. 3. Creazione tra gli alberi ad una distanza dal tronco di almeno due metri di alcuni pozzi di approfondimento delle radici. Si tratta di eseguire una trivellazione (diametro circa 20 cm) alla profondità di almeno 100 cm, asportare il materiale ed inserire nel foro un materiale molto drenante, molto areato moto organico e ricco di nutrienti. In quel foro le piante dovrebbero infilarci le radici e migliorare il loro ancoraggio oltre che il volume di suolo esplorato 4. Eseguire una corretta ed ordinaria manutenzione delle chiome, eseguendo ove possibile tagli di ritorno finalizzati ad abbassare di 3-4 metri le chiome. L operazione è complicata in quanto le piante hanno quasi una chioma a forma di testa di salice molto apicale. L operazione di riconversione dovrebbe quindi avvenire per tornate di potatura diverse. Si potrà ad esempio cimare una delle due o tre branche più in basso, e nella tornata di potatura successiva selezionare alcuni rametti tra i molti che emergeranno, Nella stessa occasione sarà possibile abbassare la seconda branca e così via. 5. Devono essere ridotti al minimo indispensabile gli scavi in prossimità degli alberi di grandi dimensioni (entro la fascia compresa tra cordolo stradale ed attuale rotaia), neanche per la formazione delle rampe di accesso ai tram. In quella zona non è possibile collocare sottoservizi e nemmeno tubi interrati per l irrigazione 6. Non possono essere in alcun modo caricati materiali lapidei nella fascia compresa tra il cordolo stradale e la rotaia in prossimità degli alberi di grandi dimensioni, soprattutto se si prevede la compattazione di tali materiali. In tali zone si suggerisce che il progetto esecutivo adotti soluzioni diverse ad esempio banchine sospese 7. Essendo presenti, nel piano di sostegno dell attuale armamento tramviario, numerose radici anche di apprezzabili dimensioni e con importanti funzioni trofiche, di sostegno ed ancoraggio è opportuno evitare, ove possibile lo scavo di tale materiale. Ove possibile si suggerisce che il progetto esecutivo adotti soluzioni che tendano a ridurre al massimo possibile gli scavi alzando per esempio l altezza dei binari e posando il nuovo ballast sul preesistente. In tal modo si manterrebbe l integrità degli apparati radicali presenti in tale zona. Nell esecuzione degli scavi per la posa dell armamento tramviario ove indispensabili, si dovrà utilizzare, come previsto dal progetto

31 definitivo l escavatore a risucchio. Il taglio delle radici dovrà essere netto, ed in qualche modo la superficie di taglio è opportuno venga disinfettata con sali di rame 9. Il progetto esecutivo Il progetto esecutivo condivide le finalità espresse nel progetto definitivo, di rendere compatibili i lavori di rinnovo della sede tramviaria con il mantenimento dell alberata presente oltre a trasformare radicalmente il parterre dal punto di vista ornamentale e paesistico. Chiaramente al momento della redazione del progetto definitivo non potevano essere noti gli aspetti critici emersi con le analisi fitostatiche ed agronomiche propedeutiche all elaborazione dell esecutivo. Il progetto esecutivo pertanto integra il progetto definitivo e modifica quelle parti non più compatibili con le finalità del progetto alla luce dei risultati delle indagini preliminari alla progettazione esecutiva. Per chiarezza espositiva si tratteranno gli argomenti per punti evidenziando quando necessario le differenze tra progetto definitvo ed esecutivo. 9.1 Interventi sugli alberi E previsto l abbattimento di 29 alberi, in quanto risultati instabili o in condizioni non compatibili con le lavorazioni da eseguire. Tutti gli alberi saranno rimpiantati (tranne uno in corrispondenza dell attraversamento pedonale di Via Ollearo) della specie e con le caratteristiche indicate nel progetto definitivo. Rispetto alle quantità stimate dal progetto definitivo il numero delle piante da sostituire è inferiore. Il progetto esecutivo prevede inoltre, come da indicazioni di ATM di mettere a dimora nuove 3 piante anche nel torna-indietro di via Tellini. Rimane per ora sospesa (su indicazione di ATM) la decisione di mettere a dimora nuove piante dove già queste mancano Lavorazioni di miglioramento agronomico e attenzioni per le opere civili Come suggerito dagli studi preliminari si prevede di eseguire: la rottura della soletta sub superficiale in asfalto e conglomerato calcareo. L operazione sarà realizzata con un martello demolitore a punta montata su escavatore. La soletta sarà soltanto rotta senza asportarla in quanto per ora in qualche modo serve da base di appoggio per l albero e l asporto della stessa sarebbe causa di danni radicali. Le spaccature dovranno comunque essere fitte (2 ogni metro quadro almeno), anche con leggero movimento vibrante in modo da creare fratture tra la soletta Il lavoro è da farsi nella fascia tra il cordolo stradale e le rotaie. Il lavoro non sarà eseguito in prossimità degli alberi (1,5 metri prima e dopo). La lavorazione sarà eseguita anche dove sono presenti alberi piccoli. La creazione tra gli alberi ad una distanza dal tronco di almeno due metri di alcuni pozzi di approfondimento delle radici. Si tratta di eseguire una trivellazione (diametro circa 25 cm) alla profondità di almeno 150 cm, asportare il materiale ed inserire nel foro un materiale molto drenante, molto areato moto organico e ricco di nutrienti. Si tratta di una miscela formata da sabbia silicea, torba, pietra pomice, letame pelettato e concime. In quel foro le piante dovrebbero infilarci le radici e migliorare il loro ancoraggio oltre che avere un maggiore volume di suolo esplorato. Rispetto al progetto definitivo si è leggermente aumentato lo spessore di terra da apportare, per dare maggiori possibilità di esplorazione radicale alle erbacee perenni previste sui lati. Per

32 evitare la deriva del terreno e delle pacciamature in strada, si è prevista la collocazione a ridosso della balausta di una lama in corten alta 20 cm (si veda la sezione). Recependo le raccomandazioni derivanti dalle analisi fitostatiche, gli scavi per la posa di opere civili in prossimità degli alberi saranno ridotte la minimo indispensabile. Le banchine in prossimità degli alberi di grandi dimensioni saranno sospese senza la stesa di materiali apidei compattati Recependo le raccomandazioni derivanti dalle analisi fitostatiche, saranno rialzati i binari, posando il nuovo ballast sul preesistente (ove compatibile) evitando in tal modo di danneggiare le radici presenti nel preesistente piano di posa. 9.3 protezione degli alberi Il progetto definitivo prevedeva la costruzione delle banchine di fermata del tram, con autobloccanti posati su un massetto costruito direttamente sul piatto radicale degli alberi. Considerata l architettura della radici (molto superficiali o fuoriuscenti) si sarebbero caricati gli alberi di ulteriori interferenze, impacchettando il piatto radicale tra la soletta sottosuperficiale e la nuova soletta di posa degli autobloccanti. A tal fine il progetto esecutivo prevede che in prossimità degli alberi le banchine siano sopraelevate e non interferiscano con le radici (si vedano gli elaborati grafici) 9.4 Sistemazione del parterre spazi tra le rotaie e tra i binari Viene mantenuta l idea del progetto definitivo di allestire tra le rotaie e tra i binari il tappeto erboso. Il tappeto erboso non sarà a ridosso delle rotaie come previsto dal definitivo perché non vi è sufficiente spessore di suolo per consentirne l insediamento. Pertanto nella fascia di circa 15 cm a cavallo delle rotaie si è prevista la stesa di lapillo vulcanico, previa stesura di una membrana. In tal modo sarà anche più agevole agire sulle apparecchiature a servizio della rotaia. La sezione di progetto indica con precisione le misure Spazi laterali Lungo le fasce laterali non occupate dalle banchine, si è mantenuta l idea del progetto definitivo, di allestire un parterre con erbacee perenni. Considerati i suoli, decisamente permeati dalle radici degli olmi, si rende necessario utilizzare specie in grado di colonizzare tali suoli e che mantengano un loro effetto decorativo durante tutto l anno. Rispetto al progetto alcune sono state proposte alcune variazioni: 1) Si è sostituita la Reineckia carnea con l Iris japonica, ritenendo l iris japonica una specie più adatta a suoli permeati da radici legnose superficiali. Essendo spiccatamente rizomatosa (e quasi stolonifera) è in grado di insediarsi tra le radici anche scavalcandole infilando poi le radichette sottili in ogni spazio utile. L Iris japonica non ha patologie particolari, non necessita di particolari manutenzioni e conquista velocemente gli spazi disponibili (ostacolando anche le malerbe). Ha una fioritura di particolare fascino e mantiene una sua dignità estetica anche nei periodi in cui non è fiorita. E una specie da ombra anche se tollera senza problemi il sole mattutino

33 2) Lungo il parterre, il tratto compreso tra Va Caracciolo (zona coltivata) e Via Ollearo, diversamente dagli altri tratti si trova per molte ore al giorno (e di pomeriggio) in pieno sole, soprattutto il lato sud al piede degli alberi (piuttosto slanciati e radi). Si è pertanto previsto di inserire una specie (non prevista dal definitivo) adatta a tali condizioni: L Hemmerocallis stella d oro. La specie è sufficientemente aggressiva, ha ma lunga fioritura estiva e resiste bene al sole. Ha radici rizomatose sottili in grado di esplorare ogni spazio libero. La specie è rustica e non ha particolati patologie o esigenze manutentive. 3) Il disegno del parterre è sostanzialmente simmetrico tra il lato nord e sud con due lunghe onde compenetranti. L iris o l Hemerocallis (luoghi soleggiati) sul alto esterno, ed il Carex o la Liriope sul alto più interno Pacciamature Rispetto a quanto previsto dal progetto definitivo si propone di pacciamare tutte le aree investite con erbacee perenni. Allo scopo si propone di utilizzare un telo sintetico in poliammide tipo Plantex gold Dupont. Si tratta di un telo dall ottimo effetto pacciamane ma molto più permeabile all acqua di altri.

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n Specie Ulmus pumila. Vigoria Normale Classe SIA B

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n Specie Ulmus pumila. Vigoria Normale Classe SIA B Esemplare n 8479 141 Specie Ulmus pumila diam 53,0 h 18,0 h imp 4,0 Verticalità Verticale Vigoria Normale Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Apparato radicale molto superficiale

Dettagli

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Specie Ulmus pumila

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Specie Ulmus pumila Esemplare n 8455 169 Specie Ulmus pumila diam 57 h 21 h imp 4,5 Verticalità Verticale Vigoria Normale Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Pianta con una grossa radice affiorante che

Dettagli

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n Specie Ulmus pumila. Vigoria Poco vigoroso Classe SIA B

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n Specie Ulmus pumila. Vigoria Poco vigoroso Classe SIA B Fusto Nessuna particolare anomalia. Esemplare n 8500 118 Specie Ulmus pumila diam 52,0 h 14,0 h imp 5,0 Verticalità Verticale Vigoria Poco vigoroso Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto

Dettagli

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n 8671 61 Specie Ulmus pumila diam 54,0 h 17,0 h imp 4,0 Verticalità Verticale Vigoria Normale Classe SIA C DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Pianta con piatto radicale superficiale

Dettagli

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon

COMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n 8486 134 Specie Ulmus pumila diam 65,0 Vigoria h 19,0 h imp 4,0 Normale Verticalità Verticale Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Presenza di radici affioranti. Alcuni

Dettagli

Immagine 1 localizzazione del tratto indagato

Immagine 1 localizzazione del tratto indagato 1. Premessa La presente relazione tecnica, viene redatta in conformità a quanto previsto da contratto di appalto aggiudicato al Consorzio Alpi scarl in merito alle analisi agronomiche, vegetazionali, fitostatiche

Dettagli

COMUNE DI ODERZO - Scuola primaria Dall'Ongaro Pianta n 2 Specie Aesculus hippocastanum

COMUNE DI ODERZO - Scuola primaria Dall'Ongaro Pianta n 2 Specie Aesculus hippocastanum Pianta n 2 Specie Aesculus hippocastanum D 31 h. 9 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale Vigoria normale chioma parzialmente assente Pianta naturaliforme con metà della chioma priva di vegetazione

Dettagli

INDAGINE TOMOGRAFICA VIALE DELLE RIMEMBRANZE NN SCUOLA MATERNA GOBETTI SCUOLA LAGO DI COMO SCUOLA RIOLO ASILO VIA DELLA COSTA

INDAGINE TOMOGRAFICA VIALE DELLE RIMEMBRANZE NN SCUOLA MATERNA GOBETTI SCUOLA LAGO DI COMO SCUOLA RIOLO ASILO VIA DELLA COSTA Spett.le ASTEM Gestioni s.r.l. Strada Vecchia Cremonese 1 26900 LODI alla c.a. P. Agr. G. Manfredini Oggetto: Sopralluogo n. 03/2014 Il sopralluogo odierno ha interessato le piante delle seguenti aree

Dettagli

Situazione meteorologica

Situazione meteorologica Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici

Dettagli

STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE DI PIANTE ABBATTUTE e/o DANNEGGIATE

STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE DI PIANTE ABBATTUTE e/o DANNEGGIATE STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE DI PIANTE ABBATTUTE e/o DANNEGGIATE Il presente allegato fornisce delle linee guida per la stima del Valore Ornamentale (VO) delle piante arboree e/o arbustive soggette ad

Dettagli

Sito d intervento Specie arborea n pianta n 450 Classe C.P.C. Diametro (cm) 101 Data analisi aprile ANALISI VISIVA: punti critici dell albero

Sito d intervento Specie arborea n pianta n 450 Classe C.P.C. Diametro (cm) 101 Data analisi aprile ANALISI VISIVA: punti critici dell albero SCHEDA ANALISI ALBERO ANALISI STRUMENTALE: valori rilevati in campo: Resistograph 3450-P (Rn) - Martello ad impulsi sonori (Mn) Tomografo ARBOTOM (Tn) M R R2 R3 R4 R5 T T2 Sito d intervento Specie arborea

Dettagli

COMUNE DI San Ferdinando di Puglia SETTORE LL.PP. Relazione sullo stato delle alberature di Parco di Vittorio

COMUNE DI San Ferdinando di Puglia SETTORE LL.PP. Relazione sullo stato delle alberature di Parco di Vittorio COMUNE DI San Ferdinando di Puglia SETTORE LL.PP. di Parco di Vittorio PREMESSA La presente relazione si occupa di analizzare lo stato qualitativo di alcuni esemplari arborei presenti nel Giardino Di Vittorio

Dettagli

Report mensile: MARZO 2013

Report mensile: MARZO 2013 Report mensile: MARZO 213 INDICE DI QUALITA' DELL'ARIA MARZO LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO DOMENICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 11 12 13 14 15 16 17 18 19 2 21 22 23 24 26 27 28 29 3 31

Dettagli

ORDINANZA SINDACALE ABBATTIMENTO D URGENZA DI ALBERI PUBBLICI, UBICATI SULLE MURA CITTADINE DI TREVISO, A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA.

ORDINANZA SINDACALE ABBATTIMENTO D URGENZA DI ALBERI PUBBLICI, UBICATI SULLE MURA CITTADINE DI TREVISO, A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA. C I T T À D I T R E V I S O Comune di Treviso - Via Municipio, 16 31100 TREVISO - C.F. 80007310263 P.I. 00486490261 Centralino 0422 6581 telefax 0422 658201 email:postacertificata@cert.comune.treviso.it

Dettagli

Gestione del verde arboreo

Gestione del verde arboreo Appunti d i Gestione del verde arboreo ornamentale 1. Corretta manutenzione delle alberature: principi generali e criteri di potatura 2. Responsabilità legale nella gestione 3. Introduzione alla VTA: perché

Dettagli

Il verde pensile ed il costruito. Matteo Fiori

Il verde pensile ed il costruito. Matteo Fiori Il verde pensile ed il costruito matteo.fiori@polimi.it Perché intervenire? 2 Creazione di nuovi spazi di relax Riqualificazione architettonica Miglioramento della qualità ambientale dell ambiente confinato

Dettagli

Le opzioni di intervento

Le opzioni di intervento Via Mac Mahon Le opzioni di intervento Opzione 1 Intervento parziale L INTERVENTO IN PILLOLE - Valutazione olmo per olmo tramite risucchio del terreno e scavi a mano, per definire la consistenza delle

Dettagli

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Il termovalorizzatore di san Vittore del Lazio si trova

Dettagli

O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 01 Aprile al 30 Settembre 2011

O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 01 Aprile al 30 Settembre 2011 O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 1 Aprile al 3 Settembre 211 L ozono, componente gassoso presente nella troposfera, si crea quando i gas inquinanti emessi dalle sorgenti antropiche

Dettagli

COMUNE DI GALLIERA VENETA CONDIZIONI ESECUTIVE LAVORI DI POTATURA DELLE PIANTE VIALE MONTE GRAPPA

COMUNE DI GALLIERA VENETA CONDIZIONI ESECUTIVE LAVORI DI POTATURA DELLE PIANTE VIALE MONTE GRAPPA COMUNE DI GALLIERA VENETA PROVINCIA DI PADOVA FOGLIO CONDIZIONI ESECUTIVE LAVORI DI POTATURA DELLE PIANTE DI TIGLIO VIALE MONTE GRAPPA 1 Art. 1 - Principi generali La finalità dell'intervento è di ridimensionare

Dettagli

FATTORI CHE CONDIZIONANO LO SVILUPPO

FATTORI CHE CONDIZIONANO LO SVILUPPO GIORNATE TECNICHE SOCIETA ITALIANA D ARBORICOLTURA ARCHITETTURE ARBOREE E CONDIZIONAMENTO METEO CLIMATICO CARMELO FRUSCIONE DOTTORE FORESTALE TORINO 19 APRILE 13 FATTORI CHE CONDIZIONANO LO SVILUPPO DELL

Dettagli

nell'autunno-inverno 2015-'16

nell'autunno-inverno 2015-'16 nell'autunno-inverno 2015-'16 8 gennaio 2016 - Altopiano di Marcesina dal Rifugio Barricata di Grigno (1351 m s.l.m.) (maggio, 2016) INNEVAMENTO 2015-2016 L'autunno-inverno appena trascorso è stato caratterizzato

Dettagli

COMUNE DI ODERZO COMUNE DI ODERZO. D 55 h. 14 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale

COMUNE DI ODERZO COMUNE DI ODERZO. D 55 h. 14 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta n 1 Via Altinate Classe A Specie Cupressus sempervirens D 51 h. 12 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta naturaliforme che cresce su aiuola stretta, con base del fusto nuda e chioma

Dettagli

COMUNE DI MANZIANA PROVINCIA DI ROMA

COMUNE DI MANZIANA PROVINCIA DI ROMA Dott. For. Marcello Roncoloni Via degli Scaloni n. 11, int. 13 00066 Manziana (Rm) Cell. 320 9737248 E mail: marcello.roncoloni@libero.it PEC: m.roncoloni@conafpec.it COMUNE DI MANZIANA PROVINCIA DI ROMA

Dettagli

PiCUS tomografo sonico

PiCUS tomografo sonico PiCUS tomografo sonico Dati albero - Città: Via: Albero in città LODI VIALE DELLE RIMEMBRANZE n. pianta 065 grado della latitudine: grado della longitudine: Specie dell'albero : Nome latino: Altezza albero

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

COMUNE DI ODERZO. D 36 h. 11 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale

COMUNE DI ODERZO. D 36 h. 11 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta n 2 Via C. Battisti Classe B Specie Quercus ilex D 36 h. 11 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta naturaliforme con anomala rugosità lungo il fusto, presenza in chioma di rami secchi

Dettagli

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Settembre 2014 In Piemonte il mese di Settembre 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio

Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio 2014 - I dati meteo registrati a febbraio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA I GEOLOGI: Dott.ssa - Daniela Alario Dott. Ambrogio Alfieri Dott.

Dettagli

D 51 h. 15 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale

D 51 h. 15 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale Pianta n 1 Via Area Ater Classe B Specie Pinus pinea D 70 h. 15 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale Pianta naturaliforme con presenza in chioma di rami secchi potenzialmente pericolosi, con

Dettagli

PERCEZIONE DEL TERRITORIO

PERCEZIONE DEL TERRITORIO 5.2 PERCEZIONE DEL TERRITORIO Di seguito viene proposta l identificazione del comune attraverso visuali di foto aeree, che ne riportano la reale conformazione fisica, e attraverso ricostruzioni tridimensionali

Dettagli

Elaborazione ERSAL CREMA ( )

Elaborazione ERSAL CREMA ( ) . INQUADRAMENTO CLIMATICO In generale, l area oggetto di studio è caratterizzata da un regime di tipo continentale sublitoraneo, tipico della Pianura Padana, con inverni rigidi ed estati relativamente

Dettagli

I PROBLEMI DELLA CITTA

I PROBLEMI DELLA CITTA LA CITTA CHE COS E LA CITTA LA CITTA la città è il luogo in cui vice una popolazione numerosa, organizzata e fissa comprende uno spazio geografico, un organizzazione economica ed è luogo di relazioni sociali

Dettagli

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE UMIDE CON ESTATE CALDA Introduzione Con questo articolo inauguriamo una rassegna sui climi italiani iniziando da quelli identificati, nella convenzione internazionale,

Dettagli

Il forte temporale osservato a Trento nella giornata del 5 luglio 2004

Il forte temporale osservato a Trento nella giornata del 5 luglio 2004 Il forte temporale osservato a Trento nella giornata del 5 luglio 2004 Roberto Barbiero Descrizione meteorologica della giornata del 5 luglio 2004 L analisi generale delle condizioni meteorologiche della

Dettagli

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016.

Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Come per gli anni precedenti, nel periodo compreso tra il 23 Maggio 2016 e il 04 Settembre 2016 presso il Servizio

Dettagli

Problematiche strutturali e stabilità degli alberi

Problematiche strutturali e stabilità degli alberi Problematiche strutturali e stabilità degli alberi Corpo Forestale dello Stato Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale Bosco Fontana UTB di Verona Instabilità Meccanismi

Dettagli

Fig Diagrammi Box-Whisker dei valori medi orari di O 3 misurati nelle stazioni di Bassano, Montecchio M., Schio, Vicenza Ovest e Valdagno.

Fig Diagrammi Box-Whisker dei valori medi orari di O 3 misurati nelle stazioni di Bassano, Montecchio M., Schio, Vicenza Ovest e Valdagno. Fig. 3.4. Diagrammi Box-Whisker dei valori medi orari di misurati nelle stazioni di Bassano, Montecchio M., Schio, Vicenza Ovest e Valdagno. 3 Livello di allarme 3 24 18 Livello di attenzione 12 Bassano

Dettagli

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CHIMICA, DEI MATERIALI E DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE TESI DI LAUREA Analisi dei dati di due campagne

Dettagli

Oggetto: Campagna di rilevamento di inquinanti atmosferici mediante analizzatore LAVOISIER TM

Oggetto: Campagna di rilevamento di inquinanti atmosferici mediante analizzatore LAVOISIER TM Milano, 31 luglio 2006 Oggetto: Campagna di rilevamento di inquinanti atmosferici mediante analizzatore LAVOISIER TM La campagna di rilevamento è stata effettuata nel giorno 28 luglio (venerdì) 2006. La

Dettagli

La tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania

La tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania La tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania Martin Balmer DLR - Rheinpfalz Kompetenzzentrum Gartenbau Walporzheimer Str. 48 D-53474 Bad Neuenahr-Ahrweiler Mail: martin.balmer@dlr.rlp.de

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA Introduzione Continuiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi del clima mediterraneo identificato, nella convenzione

Dettagli

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA SETTEMBRE 2015 Indice 1. Andamento meteorologico mensile... 2 2. Mappe dei principali parametri meteorologici... 3 2.1. Temperature... 3 2.2. Precipitazioni...

Dettagli

QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004

QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004 LEGENDA Lesioni passanti Giunto dilatato Pietra lesionata Lesione trascurabile QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004 Generalità: Le discontinuità rilevate sono principalmente

Dettagli

INDAGINI GEOFISICHE NON INVASIVE PER LA CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA E AMBIENTALE DI UNA DISCARICA

INDAGINI GEOFISICHE NON INVASIVE PER LA CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA E AMBIENTALE DI UNA DISCARICA INDAGINI GEOFISICHE NON INVASIVE PER LA CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA E AMBIENTALE DI UNA DISCARICA Supporto ai processi di caratterizzazione 471/99 TOMOGRAFIA ELETTRICA 2D E 3D METODO ERT - GMS VERIFICA

Dettagli

Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG

Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG Villafranca - 7 febbraio 2014 La Batteriosi e la moria del kiwi Lorenzo Tosi - Agrea Centro Studi Gianni Tacconi - CRA-GPG primi sintomi agosto 2012 esplosione estate 2013 nuovi sintomi giugno 2013 2 Actinidieti

Dettagli

6.9 Barriere verdi antirumore e di isolamento In terrapieno naturale

6.9 Barriere verdi antirumore e di isolamento In terrapieno naturale Foto 65 - Muro a nicchie cellulari in terra armata con piantagione di arbusti (Autostrada dei Trafori Foto G. Sauli 1990) Foto 66 - idem 15 anni dopo Foto 67 Svincolo SS 231 SP 134 CN (Foto R. Santero

Dettagli

utilizzano i dati relativi ad una sola stazione a terra e quelli che utilizzano due stazioni a terra più i profili verticali RASS e SODAR.

utilizzano i dati relativi ad una sola stazione a terra e quelli che utilizzano due stazioni a terra più i profili verticali RASS e SODAR. Capitolo 5 Applicazione di modelli diffusionali al caso di studio pag. 173 utilizzano i dati relativi ad una sola stazione a terra e quelli che utilizzano due stazioni a terra più i profili verticali RASS

Dettagli

CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE LIVELLO AVANZATO

CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE LIVELLO AVANZATO CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE LIVELLO AVANZATO Alessandro Tintori www.alessandrotintori.com photo@alessandrotintori.com 1 Unit 12 2 Il significato dei grafici Descrivono le performance ottiche di una lente.

Dettagli

Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento : temperature massime +2,1 gradi e minime +0,9 gradi.

Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento : temperature massime +2,1 gradi e minime +0,9 gradi. Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio 2017 - Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento 1961-90: temperature massime +2,1 gradi e minime

Dettagli

Interventi di manutenzione delle alberature cittadine

Interventi di manutenzione delle alberature cittadine Interventi di manutenzione delle alberature cittadine Conferenza stampa Lunedì 28 dicembre 2015 Settore Verde, Tutela rischio idrogeologico e Parchi Il verde cittadino Elemento di primaria importanza per

Dettagli

4) Il progetto di ampliamento degli insediamenti presenti in tessuti urbani consolidati dovrà dimostrare:

4) Il progetto di ampliamento degli insediamenti presenti in tessuti urbani consolidati dovrà dimostrare: PRONTUARIO DI ATTENZIONE AMBIENTALE Art. 35 - NORME GENERALI PER IL DISEGNO URBANO Tale P.A.A. costituisce elemento di guida, ove non vi sia presenza di elementi caratterizzanti diversi, per un corretto

Dettagli

Andamento meteorologico dell inverno a Bologna dati aggiornati a febbraio 2013

Andamento meteorologico dell inverno a Bologna dati aggiornati a febbraio 2013 Andamento meteorologico dell inverno a Bologna dati aggiornati a febbraio 2013 I dati meteo registrati a febbraio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA CASADIO & CO. studio tecnico associato Via V.Veneto 1/bis 47100 FORLI Tel: 0543 23923 Email: studio@casadioeco.it P.I. 03480110406 RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA Committente: Gruppo Marcegaglia divisione

Dettagli

MISURE DI RUMORE ALL INTERNO DI ABITAZIONI PRODOTTO DAL FUNZIONAMENTO DI TURBINE EOLICHE

MISURE DI RUMORE ALL INTERNO DI ABITAZIONI PRODOTTO DAL FUNZIONAMENTO DI TURBINE EOLICHE Associazione Italiana di Acustica 41 Convegno Nazionale Pisa, 17-19 giugno 2014 MISURE DI RUMORE ALL INTERNO DI ABITAZIONI PRODOTTO DAL FUNZIONAMENTO DI TURBINE EOLICHE Gino Iannace, Amelia Trematerra

Dettagli

Campagna di rilevamento della qualità dell'aria

Campagna di rilevamento della qualità dell'aria Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia Campagna di rilevamento della qualità dell'aria Monumento caduti A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Unità Monitoraggio e Valutazione Qualità

Dettagli

Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna.

Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna. 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della qualità dell

Dettagli

Andamento meteorologico dell autunno a Bologna - dati aggiornati a novembre

Andamento meteorologico dell autunno a Bologna - dati aggiornati a novembre Andamento meteorologico dell autunno a Bologna - dati aggiornati a novembre 2014 - I dati meteo registrati a novembre nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

Comune di Castelnovo Sotto

Comune di Castelnovo Sotto Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria

Dettagli

PAOLO ALLEVA AGRONOMO PAESAGGISTA

PAOLO ALLEVA AGRONOMO PAESAGGISTA PAOLO ALLEVA AGRONOMO PAESAGGISTA Spett.le AMGA Service Via per Busto Arsizio n. 53 20025 Legnano (Mi) Legnano, 17.10.2011 Oggetto: patrimonio arboreo area ex Cantoni - Legnano Sulla base della gentile

Dettagli

ISTRUTTORIA TECNICA. Piano di Monitoraggio Ambientale RUMORE. Risultati Monitoraggio Corso d Opera. Relazioni (settembre-dicembre 2015)

ISTRUTTORIA TECNICA. Piano di Monitoraggio Ambientale RUMORE. Risultati Monitoraggio Corso d Opera. Relazioni (settembre-dicembre 2015) SUPPORTO TECNICO ALL OSSERVATORIO AMBIENTALE CASCINA MERLATA ISTRUTTORIA TECNICA Piano di Monitoraggio Ambientale RUMORE Risultati Monitoraggio Corso d Opera Relazioni 33-40 (settembre-dicembre 2015) Febbraio

Dettagli

RELAZIONE: IL VERDE NELLA CITTA CHE CAMBIA

RELAZIONE: IL VERDE NELLA CITTA CHE CAMBIA Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini RELAZIONE: IL VERDE NELLA CITTA CHE CAMBIA Roberto Ceccarini Pistoia 30 aprile 2015 CESPEVI Direttrici azione di governo spending review Soppressione

Dettagli

LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO.

LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO. METEO E CLIMA LE PRECIPITAZIONI ALLUVIONALI DEL 30 GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2014 IN VENETO. Si riporta una breve sintesi della situazione meteorologica registrata con alcuni dati più significativi e confronti

Dettagli

L ANOMALIA TERMICA DELLA PRIMA DECADE DI APRILE 2011

L ANOMALIA TERMICA DELLA PRIMA DECADE DI APRILE 2011 L ANOMALIA TERMICA DELLA PRIMA DECADE DI APRILE 2011 30 25 20 C 15 10 5 0 1813 1833 1853 1873 1893 1913 1933 1953 1973 1993 Temperature medie della prima decade di aprile registrate a Bologna dal 1813

Dettagli

Laboratorio Mobile Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena. Campagna di monitoraggio della QUALITÀ DELL ARIA

Laboratorio Mobile Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena. Campagna di monitoraggio della QUALITÀ DELL ARIA Sezione Provinciale di Forlì-Cesena Viale Livio Salinatore, 2 47121 - Forlì Tel. 543/4514111 Fax 543/451451 E-mail: sezfo@arpa.emr.it Servizio Sistemi Ambientali Area Monitoraggio e Valutazione Aria Amministrazione

Dettagli

CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo.

CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo. CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo. Cause del clima in Italia: La latitudine: è la distanza dall

Dettagli

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto 2014 - I dati meteo registrati ad agosto nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

AREA EX FONDERIE, VIALE CIRO MENOTTI

AREA EX FONDERIE, VIALE CIRO MENOTTI COMUNE DI MODENA Settore Ambiente Unità Specialistica di Impatto Ambientale Telefax Settore: 059.206176 Telefono Centralino: 059.206111 VALUTAZIONE PREVISIONALE DEL CLIMA ACUSTICO AREA EX FONDERIE, VIALE

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE ALBERO O FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE N. scheda: 01_E085_VS_20 Data rilievo: 28/04/2015 Albero singolo Filare

Dettagli

INDAGINI GEO-ELETTRICHE

INDAGINI GEO-ELETTRICHE INDAGINI GEO-ELETTRICHE Il metodo di indagine geoelettrica multielettrodo consiste nel ricostruire la distribuzione della resistività reale del sottosuolo mediante immissione di corrente elettrica e misura

Dettagli

I TONI DEL VERDE VIALI ALBERATI ED AIUOLE SPARTITRAFFICO

I TONI DEL VERDE VIALI ALBERATI ED AIUOLE SPARTITRAFFICO I TONI DEL VERDE VIALI ALBERATI ED AIUOLE SPARTITRAFFICO FUNZIONI DELLA VEGETAZIONE IN AMBIENTE URBANO Ecologico-ambientale Sanitaria Protettiva Sociale e ricreativa Igienica Didattico-culturale culturale

Dettagli

COMUNE DI NOVARA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA CITTA SERVIZIO MOBILITA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO

COMUNE DI NOVARA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA CITTA SERVIZIO MOBILITA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO COMUNE DI NOVARA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA CITTA SERVIZIO MOBILITA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n 2 26 del 28/11/1991 REGOLAMENTO INTERVENTI

Dettagli

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Aprile Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Aprile 2014 In Piemonte il mese di Aprile 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori rispetto alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - Le Correnti a Getto

CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - Le Correnti a Getto CORSO DI METEOROLOGIA GENERALE E AERONAUTICA 6 - DEFINIZIONE - ANALISI - GETTO POLARE GETTI A BASSA QUOTA - GETTO SUBTROPICALE GETTO TROPICALE DA EST C.A.T. - CLEAR AIR TURBULENCE Dr. Marco Tadini meteorologo

Dettagli

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto 2016 - Estate con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento 1961-90, ma non molto elevate rispetto all andamento

Dettagli

Andamento meteorologico della primavera a Bologna - dati aggiornati a maggio

Andamento meteorologico della primavera a Bologna - dati aggiornati a maggio Andamento meteorologico della primavera a Bologna - dati aggiornati a maggio 2017 - Primavera con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento 1961-90: temperature massime +3,4 gradi e minime

Dettagli

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo 2002-2012 L anemometro e la banderuola all osservatorio

Dettagli

I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria

I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria L aria in prossimità delle piante assorbe in misura ridotta la radiazione solare. Le variazioni nella temperatura dell aria sono determinate perciò

Dettagli

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto

Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto Andamento meteorologico dell estate a Bologna - dati aggiornati ad agosto 2013 - I dati meteo registrati ad agosto nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

Nitrati e irrigazione

Nitrati e irrigazione Lisciviazione (kg ha -1 N-NO3) Irrigazioni (m 3 ha -1 ) Nitrati e irrigazione L irrigazione può diventare una pratica colturale in grado di influenzare negativamente l ambiente mediante il movimento dell'acqua

Dettagli

5.4. La matrice di correlazione

5.4. La matrice di correlazione 6 CO 4 (mg/m 3 ) 2 domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato Giorni della settimana P. Bissuola Outliers Extremes P. Matter Outliers Extremes Le distribuzioni degli inquinanti non mostrano

Dettagli

COMUNE DI COLLE DI VAL D ELSA Provincia di SIENA

COMUNE DI COLLE DI VAL D ELSA Provincia di SIENA COMUNE DI COLLE DI VAL D ELSA Provincia di SIENA CENTRO OPERATIVO COMUNALE Strada delle Lellere, 2 Tel. 0577/908213 Fax 0577/929834 Cantiere@comune.collevaldelsa.it RELAZIONE TECNICA In data 4 Ottobre,

Dettagli

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.

Dettagli

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag.

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 2 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di Michele Stortini e Marco Deserti ARPA - S M R) 2.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio

Dettagli

Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/01/2016

Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/01/2016 Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno Prova scritta di esame 11/1/16 Si richiede la progettazione delle fondazioni di un serbatoio circolare di diametro 15 m e altezza 5 m. Ai fini del

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA. - Laboratorio Mobile - Comune di Guastalla

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA. - Laboratorio Mobile - Comune di Guastalla Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria

Dettagli

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC)

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC) I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rapporto sulla sismicità tra

Dettagli

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014

Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Precipitazioni intense sulla bassa padovana del giorno 28 aprile 2014 Teolo, 29 aprile 2014 Tra domenica e lunedì una perturbazione presente sulla Francia si estende verso il Mediterraneo e interessa il

Dettagli

Processi meteorologici a scala urbana

Processi meteorologici a scala urbana Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Corso di Fisica dell Atmosfera e del Clima Processi meteorologici a scala 3 Maggio 2011 Lorenzo Giovannini 3 Maggio 2011

Dettagli

Legenda. Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud

Legenda. Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud Legenda Fig. 7 Lo stato di consistenza : Sud 97 98 Legenda Fig. 8 Lo stato di consistenza : Isole 99 5. LEGGE OBIETTIVO: POSSIBILI PRIORITÀ DI INTERVENTO In premessa rispetto alle elaborazioni successivamente

Dettagli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli IL GIARDINO ROCCIOSO QUANDO È NATO? Origini che risalgono al Rinascimento (1350-1550); ricchi Signori collezionavano pietre, spugne, conchiglie, ossa di animali acquatici, ecc Periodo del paesaggismo inglese

Dettagli

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA

Dettagli

Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica

Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica 1 1 Inquadramento climatico 1.1 Il clima del territorio di Giussano Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica Il territorio del Comune di Giussano, ricade nel cosiddetto mesoclima padano,

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE ALBERO O FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE N. scheda: 03_E085_VS_20 Data rilievo: 28/04/2015 Albero singolo Filare

Dettagli

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Il sisma ha la capacità di: porre in movimento corpi di frana quiescenti, esaltare l evoluzione di frane attive, rendere instabili

Dettagli

Settore Infrastrutture, Interventi Strategici e Mobilità

Settore Infrastrutture, Interventi Strategici e Mobilità ALLEGATO 5 Settore Infrastrutture, Interventi Strategici e Mobilità Oggetto Lavori di manutenzione ordinaria del verde, per la rete stradale della Provincia di Monza e Brianza (anno 2012 2013) CUP B86G12000110003

Dettagli

Andamento meteorologico dell autunno a Bologna dati aggiornati a novembre 2010

Andamento meteorologico dell autunno a Bologna dati aggiornati a novembre 2010 Andamento meteorologico dell autunno a Bologna dati aggiornati a novembre 2010 I dati meteo registrati a novembre nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa

Dettagli

Regolamento Comunale del Verde 1

Regolamento Comunale del Verde 1 Regolamento Comunale del Verde 1 ALLEGATO A Metodo per la stima del valore ornamentale delle alberature secondo il metodo Svizzero riadattato dal Comune di Ravenna Il valore ornamentale di una alberatura

Dettagli