Campagna mobile di recupero rifiuti inerti

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1 Parolini Giannantonio S.p.A. via Garibaldi 66 fraz. Sandrà Castelnuovo del Garda (VR) Sede cantiere: Viale della Vittoria - Soave (VR) Regione Veneto Provincia di Verona Comune di Soave Campagna mobile di recupero rifiuti inerti INTEGRAZIONI Committente Parolini Giannantonio S.p.A. Studio Tecnico Associato ingeco Dott. ing. Marco Torresendi Data: Ottobre 2016 Revisione: Prima revisione Studio Tecnico Associtao ingeco p.tta Btg. Alpini Verona, 7/C Lugagnano di Sona (VR) Tel Fax info@ingecogroup.it

2 Premessa Il presente documento risponde alla richiesta di integrazioni da parte della Provincia di Verona con nota trasmessa al SUA di Soave il , prot. n , relativa a una campagna di attività di recupero rifiuti non pericolosi mediante impianto mobile da realizzare in Comune di Soave (VR), all interno dell ambito di intervento del PUA della Cantina di Soave SAC. Dalla nota suddetta si evince quanto segue: Al fine di poter giungere utilmente alla conclusione del procedimento, si inoltrano le seguenti integrazioni. Punto 1 - VIncA Si evidenzia che nella relazione per l attività rifiuti in esame che ha valutato la non necessità di predisporre la relazione di valutazione d incidenza, unitamente alle dichiarazioni predisposte ai sensi della D.G.R.V. n. 2299/2014, le quali sono parte integrante della documentazione inviata al SUAP in data 14/04/2016, Pratica n , si è considerato come fatto implicito che la valutazione in tema di VIncA della VAS del PUA Cantina di Soave in viale della Vittoria a Soave (VR) comprendesse anche le operazioni di demolizione degli edifici. Dal punto di vista operativo e sostanziale non vi è alcuna differenza tra dette operazioni e l aggiunta di una successiva campagna di attività per il recupero dei rifiuti inerti generati dalle demolizioni. Anzi, dal punto di vista ambientale, si è dimostrato esattamente il contrario nello Studio preliminare ambientale relativo al procedimento in corso. Tant è vero che i medesimi apprestamenti di protezione ambientale, per ridurre emissioni sonore, emissioni in atmosfera, la produzione di polveri, ecc, sono previsti in egual misura anche nelle usuali operazioni di cantiere. A pagina seguente, si riporta per completezza la tabella di sintesi della valutazione degli impatti del rapporto ambientale in parola. Integrazioni 2

3 Tabella di sintesi degli impatti in fase di cantiere del Rapporto ambientale preliminare della VAS al PUA Cantina di Soave Integrazioni 3

4 In ogni caso si ritiene che la dichiarazione già allegata alla documentazione già agli atti possa essere riferita specificatamente alla attività di gestione dei rifiuti, in quanto ad essa esplicitamente richiama ed alla relativa documentazione tecnica allegata alla istanza di cui sopra (Relazione illustrativa, planimetrie, Studio preliminare ambientale, ecc ). Punto 2 Aree di stoccaggio Per quanto riguarda la fragilità idraulica della zona si precisa che: il sito produttivo della cantina di Soave è classificato dal PAI in parte a pericolosità idraulica moderata e in parte a pericolosità media. In particolare l area individuata per l attività rifiuti della durata complessiva di circa 20 giorni, ricade in aree a pericolosità idraulica moderata (P1), che rappresentano aree esondabili con eventi di piena meno frequenti (tempo di ritorno=200 anni) e non pone limitazioni all intervento in esame. L ambito di PUA inoltre ricade parzialmente all interno delle zone allagate nel corso degli eventi dal 31 ottobre al 2 Novembre 2010; l area individuata per lo svolgimento della campagna di recupero rifiuti, è esterna a tale perimetrazione. Lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dalla demolizione selettiva degli edifici, avverrà in regime di deposito temporaneo, in un area del cantiere appositamente preposta e dotata di segnaletica, nel rispetto dei seguenti criteri: - i rifiuti inerti saranno tenuti distinti per tipologia (CER); - sarà posta una adeguata segnaletica con l indicazione del rifiuto in deposito; - gli altri rifiuti (legno, metalli, cartoni, plastica ecc.) saranno posti in adeguati contenitori e/o cassonetti. Lo stoccaggio dei rifiuti avverrà dunque nel rispetto delle modalità definite nell Allegato A della DGR n.1773 del 28/08/2012 che tra l altro definisce: i rifiuti da costruzione e demolizione possono essere accumulate separatamente anche sul suolo in terra battuta, purché sagomato con adeguate pendenze in modo da evitare ristagni da acque meteoriche. Si ritiene pertanto possibile predisporre l attività temporanea di gestione rifiuti su area non impermeabilizzata. Punto 3 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali di cui al DCR n.30 del 29/04/2015, regolamenta la localizzazione e la gestione degli impianti connessi allo smaltimento e recupero dei rifiuti all interno del Titolo VI delle Norme tecniche di attuazione. In particolare individua all interno dell Elaborato D Criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti dei criteri di esclusione assoluta per alcune aree, alcuni criteri di esclusione relativi a specifiche tipologie impiantistiche ed infine indica delle raccomandazioni, indirizzate alle Provincie, le quali hanno la facoltà di stabilire ulteriori specifiche prescrizioni rispetto a quelle già previste dai rispettivi strumenti normativi. I casi di esclusione sono trattati nello specifico nell articolo 13 delle NTA, che al comma 1 testualmente recita: E esclusa la realizzazione di impianti nelle aree sottoposte a vincolo assoluto, come individuate nei Criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, di cui all Elaborato D del presente Piano. Integrazioni 4

5 Nel presente caso, l intervento proposto riguarda lo svolgimento di una singola campagna di attività di un impianto mobile di recupero di rifiuti di cui alla Parte IV, Titolo I, art. 208, punto 15, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. Tale attività è normata, nella Regione del Veneto, nell Allegato A alla Dgr n. 499 del 04 marzo 2008 Criteri per il rilascio dell autorizzazione in via definitiva e di svolgimento delle singole campagne di attività degli impianti mobili di smaltimento o di recupero di rifiuti di cui alla Parte IV, Titolo I, art. 208, punto 15, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. e per l individuazione dei relativi oneri di istruttoria a carico del richiedente. Il rilascio dell autorizzazione definitiva prevista dall art. 208, punto 15, del D.Lgs. n. 152/2006 compete quindi all Amministrazione Provinciale competente sul territorio ove ha sede legale (o quella di rappresentanza in caso di società straniera proprietaria dell impianto) il soggetto titolare dell impianto. Spetta alla Provincia competente per territorio, ai sensi della L.R , n. 3, art. 6, comma 1, lett. l), la ricezione e la verifica della comunicazione preventiva all installazione degli impianti mobili autorizzati alle operazioni di smaltimento e di recupero ai sensi dell art. 208 comma 15, del D.lgs. n. 152/2006, per lo svolgimento delle singole campagne di attività. Si possono pertanto distinguere chiaramente due momenti essenziali nel percorso di valutazione delle attività degli impianti mobili di smaltimento o di recupero: A) l autorizzazione all utilizzo dell impianto B) le (successive) singole campagne di attività Il primo momento (A) si configura come un effettiva autorizzazione all utilizzo dell impianto, assimilabile alle autorizzazioni ordinarie per lo smaltimento o recupero rifiuti, tant è vero che il procedimento è previsto dall art. 208 del D.Lgs. 152/2006 e smi. Tale provvedimento autorizzativo comporta una preventiva e positiva valutazione d ordine tecnico dell idoneità dell impianto al trattamento dei rifiuti previsti nonché alla compatibilità degli effetti ambientali derivanti dal suo utilizzo, ancorché in via generale, cioè indipendentemente dalle condizioni sito-specifiche delle aree ove si troverà ad operare. Al momento dell invio della prevista comunicazione di installazione dell impianto presso il sito in cui svolgere la singola campagna di attività (B), la Provincia, sulla scorta delle eventuali osservazioni del Comune e dal Dipartimento dell ARPA competenti per territorio, può adottare prescrizioni integrative oppure può vietare l attività con provvedimento motivato, qualora lo svolgimento della stessa nello specifico sito non sia compatibile con la tutela dell'ambiente o della salute pubblica. Nel caso specifico, quindi, è pacifico che non si è in presenza di una realizzazione di impianti così come definita nell art. 13 delle NTA del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali. Infatti, nel caso di impianti mobili la effettiva realizzazione si concretizza formalmente con il passaggio fondamentale ed imprescindibile dell autorizzazione (A). E solo a partire da questo momento che diventano poi possibili (autorizzate) le operazioni sui rifiuti. In sostanza, l impianto in quanto adeguato allo smaltimento o recupero, diviene tale solamente a valle delle necessarie verifiche e garanzie espletate su di esso attraverso le procedure autorizzative da parte dell Ente competente. Basta infatti questa verifica per poter far diventare reale (realizzare) la possibilità di impiego effettivo dell impianto. Solo successivamente (B) è quindi possibile installare (complesso delle operazioni con cui si colloca e si monta un'apparecchiatura, un'attrezzatura) lo stesso impianto già realizzato in un sito ove poter svolgere legittimamente la campagna di smaltimento o recupero rifiuti, previa verifica della Integrazioni 5

6 compatibilità delle attività specifiche (frantumazione, vagliatura, ecc ) con la realtà ambientale e territoriale propria del sito di destinazione. Tale osservazione è quanto mai evidente, considerate le specifiche caratteristiche tecniche ed impiantistiche degli impianti mobili in oggetto, i quali, come per altro il nome suggerisce anche ad un non addetto ai lavori, possono essere installati in qualsiasi sito di destinazione e sono del tutto autonomi nel funzionamento, non avendo la necessità di opere strutturali o impiantistiche di apprestamento del sito (fondazioni, reti tecnologiche, alimentazione elettrica, ecc ). Ciò significa che tali impianti, quando giungono nel cantiere operativo, sono già realizzati, già idonei, già pronti, già concretamente adatti allo scopo per il quale sono stati autorizzati, vale a dire che una Amministrazione ha compiuto già tutte le verifiche tecniche ed amministrative necessarie al fine di considerarli idonei ad un utilizzo per lo smaltimento o il recupero di rifiuti. La Cantina di Soave, oggetto di ristrutturazione e ampliamento, non ricade in aree sottoposte a vincolo assoluto e, pertanto, non idonee a priori all'installazione di nuovi impianti rifiuti, secondo quanto stabilito dal Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali. In particolare il sito sorge al margine con l abitato di Soave; è stato pertanto scelto di posizionare il cantiere verso la zona sud in direzione dell autostrada, e non verso nord in direzione del centro storico di Soave. Si evidenzia che la campagna di attività avrà una durata massima di circa 20 giorni ed è pertanto una attività a carattere temporaneo. Si propone dunque di spostare il cantiere nell angolo sud-est del sito produttivo, modificando la distribuzione delle aree, ma non la superficie impegnata, al fine di garantire il rispetto della distanza minima dell attività di recupero rifiuti dalle abitazioni, come evidente dalla figura di seguito riportata. Integrazioni 6

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