CAMINO de SANTIAGO de COMPOSTELA. el CAMINO CALINES. Parrocchia San Michele Arcangelo - Calino

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1 CAMINO de SANTIAGO de COMPOSTELA el CAMINO CALINES Parrocchia San Michele Arcangelo - Calino

2 TABELLA DI MARCIA Tappa Ora Partenza Ora Colazione Ora Pranzo Ora Arrivo Km Ore Ponferrada Villafranca del B Ponferrada 0 Km Fuentes Nuevas 10 Km Cacabelos 8 Km Villafranca del Bierzo 9 Km Villafranca del B. O'Cebreiro 7.00 Villafranca del Bierzo 0 Km Trabadelo 11 Km La Faba 14 Km O'Cebreiro 4 Km O'Cebreiro Samos 6.30 O'Cebreiro 0 Km Alto de Poio 9 Km Triacastela 12 Km Samos 10 Km Samos Portomarin 6.00 Samos 0 Km Sarria 14 Km Morgade 12 Km Portomarin 11 Km Portomarin Melide 6.00 Portomarin 0 Km Ventas de Naron 14 Km Palas de Rei 12 Km Melide 15 Km Melide Arca O'Pino 6.30 Melide 0 Km Boente 11 Km Salceda 14 Km Arca O'Pino 8 Km Arca O'Pino Santiago de C Arca O'Pino 0 Km Monte do Gozo 15 Km Santiago de Compostela Note: 1. Sotto le varie località sono riportati i Km che separano una sosta dall altra (esempio: partendo da Ponferrada, la prima sosta è a Fuentes Nuevas che si raggiunge dopo 10 Km; dopo altri 8 Km si arriva a Cacabelos e, infine, dopo altri 9 Km si arriva a Villafranca del Bierzo, località dove si conclude la prima tappa. In totale abbiamo percorso 27 Km) 2. La partenza per la tappa conclusiva è prevista molto presto perché bisogna giungere a Santiago a metà mattinata; a mezzogiorno c è la Messa del Pellegrino, ma prima bisogna passare dall Ufficio dell autorità ecclesiastica di Santiago per ritirare la Compostela. 3. Variazioni delle soste sono sempre possibili in base ad esigenze particolari; comunque è meglio attenersi alla pianificazione. 4. Il tempo è calcolato su una media di 4/5 Km all ora. Se siamo più veloci faremo più pause.

3 1ª tappa PONFERRADA / VILLAFRANCA del BIERZO CASTILLA KM 27 DISLIVELLO: 30 SALITA: DISCESA: Tempo di percorrenza: ore 5:30 Descrizione Albergue C'inoltriamo per la regione del Bierzo fino a Villafranca ed oltre. Il percorso rimane pressoché pianeggiante per un lungo tratto fino a Cacabelos e, dopo una leggera salita, si arriva a Villafranca del Bierzo. A Ponferrada raggiungere l'albergue San Nicola de Flue non è proprio facile, le segnalazioni sono insufficienti ma consola il fatto che l'albergue, annesso all'iglesia del Carmen in Avenida del Castillo, è una moderna e bella costruzione, inaugurato nel Ha 110 posti letto a castello in diverse camere, più spazio per materassi sul pavimento, buoni i servizi, ogni cosa è nuova e moderna, ricordarsi che in cucina è proibito "friggere", aperto tutto l'anno. Nella chiesa adiacente la domenica alle 21 viene celebrata la Santa Messa per i Pellegrini. A Cacabelos l'albergue è all'uscita del villaggio, sulla destra in Plaza del Santuario, sembra un motel, ha 74 posti letto in piccole stanze, buoni servizi ma senza cucina nè posto per consumare i pasti, ha un bel patio, apre da aprile ad ottobre. C è un altro albergue, l'hogar del Peregrino, appena passato il ponte sul Rio Cua A Villafranca del Bierzo ci sono tre albergues: 1. l'albergue Ave Fenix, tel , in Calle Santiago, adiacente l'iglesia de Santiago, ha 50 posti letto a castello più spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi ma senza cucina, è richiesta un'offerta, pasti in comune sono serviti per 6 compresa la colazione. Questo è un albergue unico sul Camino: è gestito da Jesus Jato e la sua famiglia con abnegazione ormai divenuta leggendaria mette a disposizione dei Pellegrini vari ed utili servizi: aperto tutto l'anno. 2. il secondo è un albergue Municipal di recente costruzione e ben mantenuto, a breve distanza dal primo, ha 64 posti letto, di cui 32 in 4 stanze ed altrettanti nell'attico, che può essere molto caldo in estate; buoni servizi ed un bel giardinetto con vista sul villaggio, chiede 4, chiuso da novembre ad aprile. 3. il terzo è l'hospederia del Convento de San Nicolas el Real, tel , un austero ex monastero dei Gesuiti, con 150 posti letto e ristorante che serve semplici pasti. Sembra ci sia anche l'albergeria de los Padres Paules, ma non si hanno precise informazioni.

4 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 Ponferrada : :50 Compostilla, Columbrianos Fuentes Nuevas, Camponaraya :00 Cacabelos :40 Pieros :10 Villafranca del Bierzo note La città si può dividere in due distinte aree: il centro storico costituito dalla cittadina medievale e, oltre il fiume, il moderno e anonimo agglomerato industriale. La città deve la sua fama al Castillo de los Templarios più che al Puente Ferrado che le dà il nome. Dell originale ponte in ferro venne costruito da Osmundo, vescovo di Astorga, nell'xi sec., non resta infatti traccia. Il castello è del XII sec. e fu un importante centro di potere dei Templari, molto interessante per la sua quasi perfetta conservazione. Ricca di numerosi monumenti, la città merita una visita. Chi ha poco tempo può limitarsi a visitare le chiese, le piazze, i palazzi ed i musei del centro storico. Chi avesse più tempo, non dovrebbe perdere l'occasione di visitare, e non sono molto distanti dal centro, la stupenda Iglesia de Santo Tomas de las Ollas in stile Mozarabico del X sec. e la Iglesia de Santa Maria de Vizbayo in stile Romanico, sec. XI. Usciti dal paese si incontra subito il bivio per il percorso alternativo, a sinistra, e dopo 2 km si arriva alla Carretera Nacional N-120 che corre parallela alla vecchia strada fino a pochi chilometri prima di San Justo de la Vega, dove il percorso si ricongiunge al Camino. Lasciato il centro città inizia un'altra brutta periferia; quando si arriva a Compostilla, dove c'è un monumento a Santiago Peregrino, si è ormai alla fine. Columbrianos è un anonimo villaggio satellite di Ponferrada, con vari bar e ristoranti. All'entrata di Fuentes Nuevas c'è la bella Fuente de Peregrino, più oltre circa un paio di km, si arriva a Camponaraya. Piccolo centro industriale, si attraversa un modesto giardino, che offre un po' di verde, con una fontana e si passa davanti alla moderna chiesa parrocchiale vicino al Rio Naraya Bel paesotto nel cuore della regione del Bierzo, ricca di frutteti e vigne, produce un vino ottimo ma poco conosciuto. Percorrendo la Calle de los Peregrinos si passa davanti al bel palazzo in pietra del Prado del Torpe, grande negozio di vini: si dice ne offra, gratis, un bicchiere ai Pellegrini insieme ad una tapa. Ci sono molti negozi, palazzi, un museo archeologico con bei reperti romani, l'iglesia de Santa Maria del sec. XVI ed il curioso Sanctuario de la Capilla de la Quinta Angustia. Allungando il percorso di circa km 6, si può andare a visitare il Monasterio de San Salvador de Carrecedo del sec X, ora chiamato Abadia de Santa Maria la Real; e Castro Ventosa, il romano Bergidum Flavium, luogo natale di El Bierzo. Da qui il Camino segue principalmente la carretera nacional; volendo si può seguire il percorso alternativo, appena usciti dal paese si prende a destra la strada secondaria per Arbobuena che si lascia presto per un sentiero di campagna e ci si ricongiunge al Camino 3 km prima di arrivare a Villafranca del Bierzo. Questo percorso è circa 6 km più lungo ma è molto bello, nella campagna tra vigneti e boschi, e si attraversa il villaggio di Valtuille de Arriba. Si passa la Iglesia de San Martin e l'arroyo Valtuilles, dopo 2,5 km si lascia la carretera e ci s'inoltra fra i vigneti per El Camino de la Virgen salendo un po' per poi ridiscendere. Grazioso paese di reminescenze francesi, come il Castillo de los Marqueses. Sopra la Plaza Mayor c'è l'iglesia de San Francisco, che si vuole sia stata fondata da San Francesco d'assisi, ed ancora l'iglesia de San Nicolas, il Convento Divina Pastora, l'iglesia Colegiata, il Convento de la 4

5 Anunciada con le tombe dei Marqueses de Villafranca, la medievale Calle Agua che porta all'uscita del paese passando davanti al Convento San Jose e molti negozi bar e ristoranti. Lasciato il paese ci si presenta con la possibilita di tre percorsi: 1. la Ruta Pradela segue il Camino attraversando una bella zona panoramica ricca di verde, passa per Pradela e si ricongiunge a Trabadelo. 2. la Ruta Carretera segue sempre la strada fino a Trabadelo via Pereje, ed è un percorso piuttosto brutto. 3. il terzo percorso alternativo detto Camino Dragonte segue un sentiero sempre tra la campagna fino a poco dopo al villaggio di Ruitelan, dove si ricongiunge al Camino, quindi salta Trabadelo e Vega de Valcarce. Questo percorso è il meno frequentato ma il più bello: attraversa una campagna intatta e villaggi fuori del tempo. Però è necessario percorrerlo in un unica tappa da Villafranca del Bierzo al Cebreiro, in quanto lungo la strada non ci sono albergues. Abbiamo percorso 27 Km del CAMINO CALINES 5

6 2ª tappa VILLAFRANCA del BIERZO / O CEBREIRO CASTILLA/GALICIA KM 29 DISLIVELLO: 630 SALITA: DISCESA: Tempo di percorrenza: ore 6:00 Descrizione Albergue Tappa impegnativa per il dislivello da compiere: nella prima parte, da Vega de Valcarce al Cebreiro, si sale un dislivello di mt Poco prima di arrivare al Cebreiro si lascia la Castilla y Leon e si entra in Galicia, Provincia di Lugo. Dopo Villafranca del Bierzo, se si è scelto di passare per l'alto Pradela, si attraversano vigneti e boschi di pini e si gode una magnifica vista sulla valle del Valcarce, poi si passa tra boschi di castagno e dopo una rapida ma breve discesa sulla carrettera si arriva alla Portela, qui s'imbocca una valle secondaria e si ritrova la quiete della campagna. A Pereje c'è l'albergue Municipal, tel , ha 30 posti con letti singoli, buoni servizi, offre il pasto serale in comune, limitato l'uso della cucina, aperto da aprile ad ottobre. Ad Ambasmestas nuovo albergue privato (apertura 2005) A Vega de Valcarce l'albergue Municipal è una posizione sovrastante il villaggio ma sotto la strada sopraelevata, ha 30 posti letto a castello, modesti servizi, non c'è acqua calda, chiede 4, aperto tutto l'anno. C'è anche, all'ingresso del paese un albergue gestito da brasiliani A Ruitelan l'albergue Paqueña Potala, tel , ha 35 posti letto e buoni servizi, chiede 4, per la cena 6 e per la colazione 2, sono in offerta altri utili servizi, ha anche un bar/negozio; aperto tutto l'anno. A La Faba c'è un nuovo albergue gestito dalla Confraternita tedesca, ha 30 posti letto e servizi, chiede 4, aperto da aprile ad ottobre. A Laguna de Castilla c'è un albergue privato, con 14 posti letto e servizi, aperto solo per luglio ed agosto. Al Cebreiro l'albergue situato alla fine del villaggio, è una bella e moderna costruzione, con 80 posti letto a castello su tre piani, buoni servizi, si richiede un'offerta, è generalmente affollato, i letti sono troppo ammucchiati e non è proprio ben mantenuto. Sulla facciata c'è una webcam che trasmette all'indirizzo 6

7 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza : : : :40 località Villafranca del Bierzo Pradela, Trabadelo Portela, Ambasmestas Vega de Valcarce :25 Ruitelan :50 Herrerias, Hospital Ingles note La Ruta Pradela segue il Camino attraversando una bella zona panoramica ricca di verde, passa per Pradela e si ricongiunge a Trabadelo. Ancora villaggi come i tanti che punteggiano il Camino, il primo è un centro di ristoro per camionisti che si fermano al motel privato. Bel villaggio rovinato dall'autostrada che lo sovrasta, ci sono negozi bar e ristoranti. Lasciato il villaggio, sulla sinistra, appare il minaccioso Castro Sarracin. Usciti dal paese si incontra subito il bivio per il percorso alternativo, a sinistra, e dopo 2 km si arriva alla Carretera Nacional N-120 che corre parallela alla vecchia strada fino a pochi chilometri prima di San Justo de la Vega, dove il percorso si ricongiunge al Camino. In cima alla collinetta che sovrasta il villaggio c'è il romitaggio di San Froilan, vescovo di Leon nel sec. X e nel villaggio la piccola Iglesia de San juan Bautista. Il modesto villaggio, un po' spostato rispetto al sentiero, ha una fonte ed un bar; da documenti del sec. XII risulterebbe che qui sorgeva un ospizio eretto da Pellegrini inglesi, con una cappella dove venivano seppelliti i Pellegrini morti. Ora inizia il vero assalto al Cebreiro, 8 km di salita ripida e faticosa :50 La Faba Buon punto di ristoro alla cantina di Mariano :30 Laguna de Castilla :30 o' Cebreiro Questo minuscolo villaggio è l'ultimo centro abitato della Castilla y Leon, fra poche centinaia di metri si è in Galicia. Iniziano a fare la loro presenza le "pietre miliari": paletti in cemento che ci accompagneranno fino a Santiago de Compostela. Posti lungo il Camino, ogni cinquecento metri, con l'indicazione della distanza da Santiago: sono molto rassicuranti, la loro presenza conferma che si è sulla giusta via e che la meta si avvicina. Piccolo villaggio di una ventina di case e probabilmente il più carico di storia per quanto riguarda il Camino. L'Iglesia de Santa Maria Real risale al sec. IX, anche se quella che vediamo è il risultato di tanti restauri, compreso uno recente. Il villaggio nacque dai e per i pellegrini; dopo la chiesa, nell'xi sec. fu costruito un ospizio dai monaci dell'abbazia di Aurillac, in Francia, che lo gestirono fino al Nella chiesa c'è una bella statua della Vergine del sec. XII; e si possono ammirare anche il calice e la patena del famoso Milagro d'o' Cebreiro. Caratteristiche del Cebreiro sono interessanti le case rotonde dal tetto di paglia dette Pallozas, di origine celtica. C'è un piccolo e curioso museo in una palloza restaurata di recente; o' Cebreiro è oggi anche un centro turistico, in estate è difficile trovare posto all'albergue. Abbiamo percorso 56 Km del CAMINO CALINES 7

8 3ª tappa O CEBREIRO / SAMOS CASTILLA / GALICIA KM 31 DISLIVELLO: 30 SALITA: 785 DISCESA: 775 Tempo di percorrenza: ore 7:05 Descrizione Albergue Già dalla tappa precedente avevamo rivisto boschi di castagni. Oggi è una full immersion nel verse. Scendendo dal Cebreiro ci sono viste spettacolari sulle valli sottostanti che sembrano non finire mai. Si cammina per umidi boschi, si attraversano pascoli sempre più aperti e s'incominciano a vedere i caratteristici horreos. Santiago è ora più vicina. Per un po' si cammina in alto, poi inizia la lunga discesa che ci porterà all'alto de Pojo per poi riprendere a scendere fino a Triacastela. Si attraversano costellazioni di piccoli villaggi che hanno assistito per secoli al passaggio dei pellegrini. Appena fuori Triacastela si può seguire il Camino che, via San Cristobo e Renche, va al Monastero di Samos e raggiunge Anguiada, a circa 21 km. (Questa la nostra scelta) Oppure si può optare per il percorso alternativo che, via Balsa e San Xil, va a Montan e Furela poi Calvor e raggiunge Anguiada dopo 14 km. In Galicia la maggior parte degli albergues sono gestiti dalla Xunta de Galicia e sono gratis, raramente viene chiesta un'offerta ma sono un po' standardizzati. Ad Hospital de la Condesa l'albergue è sopra la strada all'entrata del villaggio, tel , ha 18 posti letto a castello in due camerate più spazio per materassi sul pavimento e buoni servizi, aperto tutto l'anno. A Triacastela ci sono tre albergues: 1. il primo, tel , è sulla sinistra all'entrata del villaggio con 68 posti a castello in diverse camerette, buoni servizi, si chiede un'offerta, aperto tutto l'anno. 2. l'albergue Aitzenea privato, tel , al centro del paese, con 30 posti letto a castello, ha buoni servizi, chiede 7 per dormire, 3 per il bucato in lavatrice. 3. c'è il nuovo Albergue Berce do Camino privato, in Avenida Camillo Jose Cela 11, con 40 posti letto e servizi, chiede 7. A Samos c'è l'austero albergue del Monasterio de los Benedictinos, ha 44 posti letto a castello in un grande dormitorio, servizi modesti, senza cucina ne area per consumare i pasti, aperto tutto l'anno. Alle 19,30 si recitano i Vespri. A Calvor sul percorso alternativo, c'è un tipico albergue gestito dalla Xunta, ospitato come molti altri in Galicia in una ex scuola, tel ; ha 22 posti letto a castello con spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi, aperto tutto l'anno. 8

9 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 o' Cebreiro : :00 Liñares, Alto de San Roque Hospital de la Condesa :20 Padornelo :35 Alto de Poio :40 Fonfria :10 Biduedo, Filloval :30 Triacastela :00 San Cristobo Renche :20 Samos note Villaggio con un bar, un negozio ed un ostello privato; si va lungo la vecchia strada e si passa davanti alla chiesa di San Esteban. Lasciato il villaggio si arriva subito all'alto de San Roque caratterizzato dalla drammatica scultura/monumento raffigurante un Pellegrino; da qui si gode anche una bellissima vista delle valli circostanti. Un tempo qui sorgeva uno dei più antichi ospizi per i Pellegrini di tutto il Camino, oggi il monumento più interessante è la vecchia chiesa con il campanile dal tetto di pietra sormontato dalla croce di Santiago. Arrivati al villaggio, sulla destra del sentiero c'è l'antica e bella Ermita de San Oxan con la Cappella dedicata a San Juan, testimone delle molte opere che l'ordine degli Ospitalieri di San Giovanni ha lasciato lungo il Camino. Siamo a mt. d'altitudine, uno dei punti più alti del Camino; si può fare una sosta per colazione in uno dei due bar. Modesto villaggio, deve il nome alle fresche acque della fonte, dal latino Fons Frigida. Ed ancora As Pasantes e Ramil, modestissimi villaggi sull'antico Camino La cittadina dei tre castelli, fu un importante centro di ristoro per i pellegrini che scendevano dai monti: qui sorgevano diversi ospizi ed un grande monastero, che, come i tre castelli, è scomparso. Rimane un bel paesino con numerosi bar e negozi, albergues ed ostelli privati e la chiesetta parrocchiale di Santiago. Nei dintorni c'erano cave di pietra, utilizzate per la costruzione della cattedrale di Santiago : il Codex Calistinus racconta che i Pellegrini si caricavano di grossi sassi da portare a Casteñeda dove si preparava il materiale per i lavori della Cattedrale di Santiago. C è la possibilità di un percorso alternativo via San Xil. Chi ha scelto il Camino lungo il corso del Rio Auribio attraverso verdi boschi per circa 5 km, arriva al villaggio di San Cristobo, poi a Renche dove può fare una prima breve sosta al bar Carlos e quindi raggiunge Samos. Samos, tranquillo villaggio in una piccola valle famoso per il maestoso Monasterio de los Benedectinos, uno dei più antichi di Spagna. Le visite guidate al monastero sono organizzate regolarmente, soprattutto il chiostro è da non perdere ; alle 19,30 nella cappella si recitano i Vespri. Lasciato Samos, dopo 2 km si arriva alla piccola chiesetta di Teixos, da qui si prosegue per circa 8 km di verde seguendo il fiume fino a Anguiada, dove ci si ricongiunge con il percorso alternativo. Abbiamo percorso 87 Km del CAMINO CALINES 9

10 4ª tappa SAMOS / PORTOMARIN GALICIA KM 37 DISLIVELLO: -330 SALITA: 530 DISCESA: 880 Tempo di percorrenza: ore 6:00 Descrizione Albergue Tappa lunga e faticosa per i numerosi saliscendi. Da Aguiada c'è il solo Camino fino a Sarria e Portomarin. Il Camino, via meridionale, è di circa 8 km più lungo ma con meno saliscendi, segue la bella valle del Rio Ouribio e da la possibilità di visitare il Monastero de Samos. Il percorso alternativo, via settentrionale, è ritenuto più antico e quindi tradizionale. Entrambi sono bei percorsi che percorrono strade di campagna e sterrati in continuo saliscendi. Si cammina tra fitti boschi e pascoli rigogliosi, ruscelli, ponticelli e fontane. Si attraversa una moltitudine di piccoli villaggi dalle case di pietra e legno, ciascuno col proprio horreo per il granoturco. Infine si arriva a Portomarin, adagiato sul lago artificiale. A Sarria ci sono quattro albergues: 1. Xunta albergue sulla collina, nella vecchia parte della città, in Rua Major 79, con 40 posti letto a castello più spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi, aperto tutto l'anno. 2. nuovo albergue privato in Rua Major 31, tel , con 50 posti letto, buoni servizi e ben tenuto, chiede 6, il bar della porta a fianco apre alle altro nuovo albergue privato, O Durminento, in Rua Major 44, tel , ha 38 posti letto e buoni servizi, ha una stanza attrezzata per disabili, chiede 8 per dormire e 7 per la cena. 4. l'albergue dos oito Marabedis, in Rua Conde de Lemos, tel , non si hanno altre informazione. A Barbadelo ci sono tre albergues: 1. l'albergue della Xunta, ex-scuola ristrutturata, 1 km prima di arrivare al paese a destra, con 22 posti letto a castello, buoni servizi ma la cucina non è attrezzata, è ai bordi di un grande prato, circondato d'alberi, aperto tutto l'anno. 2. sulla sinistra appena entrati in paese c'è un albergue privato, tel , con 12 posti letto e buoni servizi, chiede anche Casa Carmen ha posti letto e chiede 8. A Ferreiros albergue della Xunta, con 22 posti letto a castello e buoni servizi, aperto tutto l'anno. A Portomarin attraversato il ponte, dopo un chilometro c'è il nuovo albergue, aperto nel 2004, quasi alla fine della cittadina, ha 40 posti letto a castello più numerosi posti aggiuntivi in estate, buoni servizi ma senza spazio per consumare i pasti, in compenso ha un grande giardino, aperto tutto l'anno. è molto popolare e potrebbe essere difficile trovar posto. Appena attraversato il ponte sulla destra c'è l'ostello YHA, è richiesta la tessera, chiede 8/5, a seconda dell'età. 10

11 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 Samos note :20 Teixos Piccola chiesetta di Teixos: da visitare :00 Aguiada Qui ci si ricongiunge al Camino che viene da San Xil - Calvor :00 Sarria :20 Barbadelo, Rente, Laiman :50 Morgade :20 Ferreiros :20 Villacha :20 Portomarin Città di origini celtiche, che nel medioevo fu un importante punto di sosta per i Pellegrini. L'antica atmosfera è ancora percepibile nel centro storico che sale lungo la Rua Major fino alle rovine del castello del sec. XIV. Interessante il vecchio Monasterio de la Magdalena con la bella facciata, poi si scende giù al ponte medievale sul Rio Celerio; da visitare anche l'iglesia de San Salvador in stile romanico e quella di Santa Marina. A Barbadelo si può visitare la romanica Iglesia de Santiago; si segue la strada fra un susseguirsi di querce e castagni: questa è la migliore Galicia rurale: umida e verde, con i diversi odori della campagna, viuzze scavate nel terreno o strette tra le case e le stalle. Il paletto miliare c'informa che siamo a km 99,500 da Santiago. Dietro il villaggio sorge la piccolissima Ermita tappezzata di messaggi lasciati dai Pellegrini. I villaggi ora si snocciolano come grani di un rosario, piccoli e quieti. Deve il suo nome ai ferrari, maniscalchi e calderai del passato; poco dopo il villaggio si arriva alla romanica Iglesia de Santa Maria de Ferrarios. Prima di arrivare, sulla sinistra un po' fuori del Camino, c'è il villaggio di Cortes, nella remota valle del Rio Loio, con le rovine del Monasterio de Santa Maria de Loio, di cui rimane la piccola Capilla de Santa Maria. Si ritiene che qui venne fondato nel sec. XII il grande Ordine di Santiago. Dalle pendici dell'alto del Paramo si scende piuttosto rapidamente fin sulle sponde del bacino artificiale dell'embalse de Belesar, si attraversa il moderno ponte e si entra in città: l ingresso è tutto in salita, in particolare quello "stronca-gambe" che è la scalinata di fronte, ma la si può aggirare seguendo la strada sulla destra. Il vecchio ponte romano, come gran parte della città, è stato sommerso dal lago, mentre alcuni monumenti sono stati smontati e ricostruiti nel centro dell'attuale Portomarin. Tra questi la bella chiesa fortificata del sec. XII dei Cavalieri Ospedalieri di San Giovanni, l'iglesia de San Nicolas, il cui portale si ritiene sia opera di Mastro Mateo, lo stesso che fece il Portico de la Gloria. Città di origine romana ed importante centro strategico nel medioevo, fu roccaforte dei Templari e dei Cavalieri di Santiago che ne occupavano il distretto meridionale di San Pedro; mentre gli Ospitalieri di San Giovanni risiedevano in quello settentrionale di San Nicolas. Oggi è un paese dall aspetto moderno e meta turistica, importante punto di riferimento del Camino Frances. Abbiamo percorso 124 Km del CAMINO CALINES 11

12 5ª tappa PORTOMARIN / MELIDE GALICIA KM 41 DISLIVELLO: 120 SALITA: 390 DISCESA: 160 Tempo di percorrenza: ore 8:45 Descrizione Albergue Tappa simile alla precedente, con paesaggi che variano in continuazione, e si alternano fra loro: boschi, prati, pascoli, piccoli paesi e villaggi, torrenti e ponti ed innumerevoli saliscendi. Da Portomarin a Hospital de al Cruz si fiancheggia, ora a destra ora a sinistra, la carretera nacional, poi si percorrono strade secondarie, con le salite della Sierra Ligonde e dell'alto do Rosario e si raggiunge Palas de Rei. Da qui fino a Melide il Camino segue bellissimi sentieri ed in quest'ultima parte si sale, per poi ridiscendere, attraversando tre vallate, in gran parte immerse nei boschi. A Gonzar l'albergue è al margine della strada, quindi molto rumoroso, ha 18 letti a castello e spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi. La famiglia dell'hospitalera gestisce un bar dove si può fare colazione ed acquistare panini, nel villaggio non c'è altro. Aperto da aprile ad ottobre. A Hospital de la Cruz l'albergue è alla fine del villaggio, conosciuto come Albergue Ventas de Naron, come il villaggio a 1,5 km da qui, ha 22 posti letto a castello e spazio per 50 materassi sul pavimento, buoni servizi, aperto tutto l'anno. A poca distanza, in un garage, servono bevande e bocadillos e l'hospitalero cucina il pasto serale. Più avanti, a sinistra, c'è il bar/ristorante El Labrador, serve pasti a 7. A Ligonde c'è l'albergue privato Fuente de Peregrino, gestito da Evangelici, con soli 8 posti letto, offre un'atmosfera amichevole, è aperto da metà maggio a metà settembre. Risulta esserci anche un Albergue Municipal con 20 posti letto, chiede 6, aperto tutto l'anno. Ad Eirexe l'albergue della Xunta Refugio de Ligonde è nella piazza alla fine del villaggio, ha 18 posti letto a castello più spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi, l'hospitalera offre colazione e pasti nei locali della porta accanto, aperto tutto l'anno. Ad Alto del Rosario c'è un modesto albergue con 20 posti per materassi sul pavimento, servizi inadeguati ma con cucina, non ci sono bar o negozi nelle vicinanze. A Palas de Rei l'albergue della Xunta è all'incrocio della Traversia de la Iglesia nel centro del paese davanti al Municipio, ha 60 posti letto a castello più spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi, aperto tutto l'anno. A San Xulian c'è l'albergue òabrigadorio, privato, con 20 posti letto, chiede 20, aperto da Pasqua ad ottobre. A Ponte Campana l'albergue privato Casa Domingo, tel , ha un bar ed offre pasti a 6, sembra sia aperto solo in estate. A Mato Casanova c'è l'albergue della Xunta in una tranquilla strada di campagna, con 20 posti letto a castello e buoni servizi, aperto tutto l'anno. A Leboreiro c'è il modestissimo albergue Municipal, offre 18 posti sul pavimento, no letti o materassi, servizi inadeguati, senza acqua calda, se è chiuso chiedere la chiave alla casa accanto. A Melide l'albergue della Xunta è usato anche come Albergue Juvenil, quindi può essere affollato od esaurito, particolarmente in estate. È vicino all'iglesia de Santa Maria in Rua San Antonio, alla fine del paese, con 130 posti letto a castello più spazio per materassi sul pavimento, buoni servizi, con la possibilità di poter usare la lavatrice per il bucato al costo di 3, aperto tutto l'anno. 12

13 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 Portomarin :20 Castromajor : :20 Hospital de la Cruz Ventas de Naron :40 Ligonde :30 Portos : : : : :15 Alto do Rosario Palas de Rei San Xulian do Camiño Mato Casanova Leboreiro, Furelos :20 Melide note Lasciato Portomarin attraversando il Rio Torres sulla Pasarela, stretto ponte per soli pedoni, inizia la lunga salita per l'alto San Anton, Toxibo, Gonzar e Castromajor. Quest'ultimo è un centro di origine celtica che ospita la piccola Iglesia de Santa Maria. La strada raggiunge bruscamente questo villaggio dove sorgeva anticamente un ospizio per i Pellegrini, ma che anche oggi tiene fede all'ospitalità della Galicia: in una vecchia costruzione agricola si offre sopa caliente y bocadillos. Minuscolo villaggio con la piccola Capilla de Magdalena: nell'anno 840 qui si svolse una sanguinosa battaglia tra Mori e Cristiani. In antico c'era un ospizio per i Pellegrini: una leggenda racconta che Carlomagno sostò in questo villaggio. Si passa davanti ad un bel Crocefisso in pietra ed ad una vecchia quercia da cui, si può deviare per andare, allungando il Camino di circa 5 km, a Vilar de Donas. un'antica sede dei Cavalieri di Santiago, dove si trova l'igrexa San Salvador, del sec. XIV, con splendidi affreschi e sculture, eretta sui resti di un monastero del X secolo. La tradizione vuole che i Pellegrini, nell'avvicinarsi al colle, iniziassero la recita del Rosario Purtroppo non rimane nulla dell'importante borgo medievale che fu, se non l'iglesia de San Tirso col portale romanico dell'xi secolo. Oggi è un moderno centro amministrativo e commerciale. Ha una piccola ed interessante chiesa parrocchiale del XII secolo. Il sentiero continua attraverso Pallota, il ponte sul Rio Pambre e sale tra boschi di querce. Villaggio medievale : notevole la romanica Iglesia de Santa Maria del XII secolo. Passato il Puente de Magdalena sul Rio Seco, si prosegue per Disicabo e Furelos: con il magnifico ponte romano sul Rio Furelos, la bella Iglesia de San Juan, con la caratteristica statua del Cristo in croce che tiene un braccio abbassato. C'è un bar ed una taberna, ma nulla resta dell'antico ospizio per i Pellegrini. Graziosa città dal centro storico ancora intatto. Bella l'igrexa Santa Maria di stile romanico con interessanti affreschi, la chiesa di San Roque e quella parrocchiale di Sancti Spiritus, ciò che rimane del monastero agostiniano del XIV secolo e dell'ospizio dei Pellegrini. Qui il Camino Primitivo che proviene da Oviedo si ricongiunge al Camino Frances. Appena entrati in città si incontra la romanica Iglesia de San Pedro dietro cui si trova il famoso incrocio tra la carretera nacional N-547 e la C-540: è il Crucero do Melide con la bellissima croce in pietra del XIV sec., ritenuta la più antica della Galicia. Sono molto conosciute, tra le specialità gastronomiche locali il polpo a la galega ed il pan de melide. Abbiamo percorso 165 Km del CAMINO CALINES 13

14 6ª tappa MELIDE / ARCA-'O PINO GALICIA KM 33 DISLIVELLO: -160 SALITA: 75 DISCESA: 255 Tempo di percorrenza: ore 6:30 Descrizione Albergue Tappa medio-lunga ma non difficile: ci sono diversi saliscendi ma contenuti in dislivelli accettabili, anche se qualche salita fa un po' tribolare, in particolare se la giornata è calda. Si attraversano numerose aree boschive, ma le querce ed i castagni ed i pini spariscono a poco a poco per far posto agli eucalipti. I ruscelli si susseguono ad un ritmo crescente e la tentazione di fermarsi, togliersi le scarpe e riposare un po' con i piedi nell'acqua, diventa irresistibile. Piccoli villaggi appaiono e spariscono rapidamente alle nostre spalle, simili gli uni agli altri e subito dimenticati. A Ribadiso do Baixo l'albergue della Xunta è tra i piu belli del Camino: un vecchio ospizio per Pellegrini ristrutturato, in una posizione idilliaca tra gli alberi e la sponda del Rio Iso. Ha 62 posti letto a castello e spazio per materassi sul pavimento, con buoni servizi ma con l'inconveniente che per usare le toilette è necessario attraversare il cortile, sono distanti circa 50 mt. dal dormitorio, non ci sono negozi nei dintorni ma il solo café Manuel, aperto tutto l'anno. Ad Arzua l'albergue è della Xunta, vicino all'iglesia de Santiago, a sinistra della strada principale, un posto poco felice, ha 41 posti letto, buoni servizi, non è molto popolare con i pellegrini ed è poco ben tenuto, aperto tutto l'anno. A Santa Irene ci sono due albergues: 1. l'albergue Santa Irena, di una rete privata, tel , a sinistra della piazza del villaggio, con 15 posti letto e buoni servizi, chiede 10 per dormire, si può avere la cena nel ristorante attiguo per l'altro è l'abergue della Xunta, a circa mt. 200 più avanti sul bordo della carretera, a destra: ha 36 posti letto a castello, buoni servizi, abbastanza tranquillo anche se è sulla strada, aperto tutto l'anno. Ad Arca l'albergue della Xunta Arco do Pino è una bella costruzione moderna appositamente ideata per i Pellegrini, è davanti alla prima farmacia che s'incontra sulla destra, dietro le Poste, ha 100 posti letto a castello, ottimi servizi, compreso un bagno, aperto tutto l'anno, spesso affollato in quanto rappresenta la tappa ideale per arrivare presto a Santiago. 14

15 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 Melide :00 Boente, Ribadiso :40 Arzua :10 Salceda :10 Santa Irene :30 Arca note Tradizionali villaggi della Galicia, movimentati dal passaggio dei Pellegrini e da tutto ciò che ruota intorno ad esso. A Boente, nell'igrexa de Santiago c'è la statua del Santo seduto, rappresentazione rara nell'iconografia iacobea, la stessa peraltro scelta da Mastro Mateo per il Portico de la Gloria. Qui ci sono un bar ed un ristorante, mentre a Ribadiso c'è solo il modesto café Manuel. Ricordarsi di far rifornimento di cibo e acqua a Boente, se si vuole far tappa a Ribadiso. Ultimo centro abitato di una certa importanza fino a Santiago, famoso per il suo formaggio. Non è molto attraente, il centro storico ha perso l'antica bellezza in favore di un espansione moderna e caotica. Lasciata la piazza centrale, sulla sinistra c'è la Chiesa Agostiniana della Maddalena, in completo abbandono, e non ci sono tracce dell'ospizio dei Pellegrini che sorgeva accanto. Il villaggio si stende lungo la strada, ci sono bar ed un negozio. Poco fuori l'abitato un piccolo monumento in ricordo di Guillermo Watt, un pellegrino che qui morì nel Il sentiero sale un po' fino all'alto de Santa Irene, tra fitti boschi di eucalipti, poi scende bruscamente fino ad Arca: ha un bel ristorante, un paio di bar, negozi e la settecentesca chiesa di Santa Irene. La cittadina inizia dopo l'albergue, circondato da un bosco di eucalipti; non offre gran che ma ha un supermercato e qualche negozio. Abbiamo percorso 198 Km del CAMINO CALINES 15

16 7ª tappa ARCA-'O PINO / SANTIAGO DE COMPOSTELA GALICIA KM 20 DISLIVELLO: -30 SALITA: 95 DISCESA: 85 Tempo di percorrenza: ore 5:00 Descrizione Albergue La prima parte della tappa odierna, l'ultima per chi si ferma a Santiago od ha deciso di non ritornare a piedi da dove è partito, si svolge ancora tra i boschi di alti ed onnipresenti eucalipti. Si passa San Anton, Amenal, Cimadevila e San Paio, alla cui sinistra s'intravede il modernissimo aeroporto. Siamo a Labacolla, un tempo i Pellegrini si lavavano nelle acque del Rio Labacolla per poi presentarsi alla tomba dell'apostolo nel migliore stato possibile: era un rito di purificazione. Si attraversa un'ampia area verde fino al Monte do Gozo (o Mon Xoi in galego), Monte della Gioia, è meglio godersi l'ombra e la pace di questi boschi perché appena s'inizia a scendere dal monte si cammina sull'asfalto della periferia. Fermatevi un attimo anche nella Capilla de San Marcos, prima di scendere dal monte: anche questa chiesetta è parte integrante del Camino. Si passa San Pedro, la Puerta del Camino, le viuzze strette e piene di vita che escludono la vista sulla città, la Via Sacra, Calle de Azabacheria ed ecco, finalmente, Plaza del Obradoiro... la Cattedrale... solo 33 gradini ci separano dal Portico della Gloria. A Monte do Gozo l'enorme albergue della Xunta è all'inizio della discesa verso Santiago, in posizione panoramica: ha 800 posti letto a castello, 8 in ogni camera, ottimi servizi ma senza cucina, tel , è gratuito. Ha l'inconveniente di essere piuttosto lontano dal centro, anche se c'è un regolare servizio di autobus. A Santiago de Compostela l'albergue Seminario Menor de Belvis è fuori del centro storico, ma ad una distanza ragionevole ancora nell'antica periferia, in un enorme palazzo in Rua de Belvis, tel : ha 150 posti in letti singoli, in grandi camerate su diversi piani, buoni servizi ma senza cucina, vengono richiesti 5. Si può restare fino a 3 giorni purché si esca alle 10 del mattino, dopo la prima notte, e si rientri dopo le 11, ripetendo la procedura del giorno di arrivo, è quindi obbligatoria la presentazione della Credenziale o della Compostela. Sono possibili molte altre soluzioni a prezzi abbordabili: chiedere all'oficina de Acogida al Peregrino, tel e , in Rua do Vilar 1, aperto dalle 9 alle 21. Oppure all'informacion Turistica, tel , in Rua do Vilar 63, od in Plaza de Galicia, Tel

17 km parz. progr. alt. s.l.m. tempi di percorrenza località :00 Arca : : :10 San Paio, Labacolla Monte do Gozo Santiago de Compostela note Villaggi che punteggiano il Camino ma che hanno perso ogni segno del passato: da San Paio a Labacolla si percorre l'ultimo tratto di sentiero, d'ora in poi sarà sempre e solo asfalto. Un po' fuori del Camino, alla periferia occidentale di Labacolla, c'è la bella Capilla de San Roque. Per il resto è tutta attività turistico/commerciale. Da qui si dovrebbero vedere i pinnacoli della cattedrale di Santiago. La collina è però caratterizzata dal discusso monumento a ricordo della visita di Giovanni Paolo II, mentre poco oltre sorgono il mega-albergue, il Palazzo dei Congressi, l'università; fortuna che Santiago è tutta un'altra faccenda! Il centro storico, Plaza Obradorio, la Cattedrale, il Portico de la Gloria. Si vive il proprio personale incontro con San Giacomo. Chi se ne sta in silenzio, un po' attonito, quasi smarrito dopo aver toccato la meta, senza sapere cosa fare. Chi cede alla tensione e piange in silenzio, o abbraccia qualche compagno di cammino. Chi fa festa, canta, balla. Chi entra in cattedrale, prega, compie i riti tradizionali. E poi, per tutti, la messa per i pellegrini, l'oscillare del Botafumeiro, l'abbraccio alla statua del Santo. È finito il cammino, questo cammino. Non è ancora ora di bilanci: quelli si faranno in seguito. Per ora quello che vale è la gioia di avercela fatta, la consapevolezza che oggi si è compiuta un'esperienza importante per la vita. Abbiamo percorso 218 Km del CAMINO CALINES 17

18 ATTREZZATURA INDISPENSABILI Zaino Sacco a pelo Scarpe Ciabatte Giacca leggera Pantaloni Calze Felpa Mutande, magliette, fazzoletti Cappello Borraccia Cordino Spille da balia Asciugamani Set pulizia Set per medicazione Coltello Sacchetti Penna, quaderno Telefonino Macchina fotografica Occhiali Tessera europea di assicurazione malattia 60 litri circa. Preferire zaini con tasche esterne. Secondo stagione diventa indispensabile il coprizaino per la pioggia. In piumino se la stagione è fredda. Comunque sia, deve essere leggero (< 1 kg) Un paio da trekking, di tipologia adatta alla stagione. Un secondo paio leggere; in alternativa un paio di sandali da trekking In gomma, per la doccia e per far stare i piedi il più possibile all aria durante i momenti di riposo. Se ne può fare a meno se si hanno i sandali impermeabili In materiale impermeabile e, per quanto possibile, traspirante 1 o 2 paia lunghi con cerniera a mezza coscia, 1 paio corti. Si trovano modelli leggerissimi, facilmente lavabili, abbastanza robusti. 4 o 5, senza cuciture, traspiranti, specifiche per trekking Una leggera ed una più pesante, in pile (leggero e caldo). 3 o 4 ognuno. Ne esistono in materiali (microfibra) che riducono al minimo la permanenza di sudore sulla pelle e asciugano in fretta Uno per il sole (o bandana) e uno impermeabile, a falda larga In materiale leggero e termica, meglio se è agganciabile esternamente allo zaino. Si può sostituire con due bottigliette in PET da 1/2 litro 5/6 metri, per stendere, e altri usi Di diverse dimensioni: servono anche per appendere la biancheria per asciugare Quelli in cotone a nido d'ape assorbono bene e occupano poco posto. Si trovano anche pezze in microfibra 40x40, vendute come stracci per pulire e di poco costo. Hanno una finitura che li rende simili ad asciugamani in spugna ed hanno uno straordinario potere assorbente; durante l'uso si può strizzare l'acqua in eccedenza e continuare ad usarle senza la sgradevole sensazione del cotone bagnato. Pesano pochissimo (45 grammi!) e asciugano in fretta: provare per credere! Per igiene personale e per lavare biancheria. Una buona soluzione è portarsi un sacchetto di sapone di marsiglia in scaglie (meglio passarle in un tritatutto e polverizzarle); è più leggero di quello liquido e di quello in pani e si può usare indifferentemente per le mani, per il corpo, per i capelli e per la biancheria. Un buon contenitore è quello sterile usato per l'urinocoltura. Spazzolino con manico componibile. Non scordare tagliaunghie o forbicina. Benda elastica, cerotti normali e soprattutto quelli speciali per vesciche (Compeed), antidolorifico, antinfiammatorio, crema per la protezione dei piedi, Mercurocromo o Betadine, aghi sterili per le vesciche, bisturi monouso, crema scottature. Comunque tutto questo si può comprare lungo il cammino. Multiuso Ripiegati bene, servono sempre Se si vuole scrivere un diario, prendere appunti. Fa piacere parlare o scambiare messaggi con la famiglia o con gli amici. Come si fa a rinunciare a qualche foto ricordo? Le macchine compatte pesano solo 200/300 g Da sole e da vista Guida al cammino Che sia leggera!!! Ago e filo Inviata a domicilio dal Ministeri delle Finanze: per avere assistenza sanitaria nei paesi CEE senza problemi Per rammendare vestiti e zaino 18

19 UTILI, MA SE NE PUO' FARE A MENO Sacco-lenzuolo Bastone telescopico Torcia Walkman, radio o CD drive Integratori salini, aminoacidi e prodotti simili Materassino Ombrellino pieghevole Ghette parapioggia Costume da bagno Marsupio 2 lenzuola cucite assieme: se ne può fare a meno se si usa il sacco a pelo Due, per alleggerire il carico sulla schiena, specialmente in salita e in discesa. Possono essere utili, ma dipende dalle abitudini, e comunque pesano anche questi può servire d'inverno Se si fa il cammino da soli possono far compagnia; altrimenti, meglio lasciarli a casa C'è chi dice siano indispensabili, chi dice che se ne può fare a meno, adottando una alimentazione equilibrata. Comunque è più saggio lasciarli a casa e comprarli, eventualmente, lungo il cammino Pesa poco e niente, e spesso diventa utile per sdraiarsi all'aperto o per una sistemazione di emergenza; può servire anche ad avvolgerci il sacco a pelo, se lo si mette fuori dallo zaino necessario, praticamente indispensabile, se si fa il cammino nei mesi non estivi; accertarsi che resista al vento utili se si fa il cammino nei mesi invernali d'estate serve può essere utile per alloggiare portafogli, cartine, spiccioli, telefonino 19

20 PONFERRADA Ponferrada è un comune spagnolo di abitanti situato nella provincia di León, comunità autonoma di Castiglia e Leon. Città industriale, sorge su un altopiano a 543 metri di altitudine alla confluenza dei fiumi Baeza e Sil. Importante nodo stradale, capoluogo della comarca di el Bierzo, prende il nome da un ponte costruito nel XII secolo per consentire ai pellegrini di superare il fiume Sil nel loro cammino verso Santiago de Compostela. Storia I primi nuclei abitativi fissi della zona furono costituiti da Liguri poi soppiantati e mescolati a popoli Celtici. La conquista romana di questi territori iniziò nel I secolo a.c. e con essa iniziò lo sfruttamento intensivo dei giacimenti auriferi locali. La tecnica estrattiva, detta in latino ruina montium, consisteva nello scavare nelle rocce aurifere delle gallerie e dei canali attraverso i quali veniva introdotta dell'acqua: questa erodeva la montagna trasportando il materiale aurifero in apposite vasche per il lavaggio e il recupero dell'oro. Questa erosione e la successiva azione degli eventi atmosferici hanno prodotto il complesso del tutto particolare e suggestivo chiamato Las Médulas, dichiarato nel 1997 patrimonio dell'umanità dall'unesco. Questa risorsa fece dell'attuale Ponferrada una città romana, sede di una mansio, citata ancora nel III secolo col nome di Interamnium Flavium nell'itinerario antonino. Con la caduta dell'impero romano e le invasioni dei Vandali il sito fu abbandonato, finché nel XII secolo il vescovo di Astorga, Osmundo, per agevolare i pellegrini di Santiago fece costruire sul fiume Sil un ponte rinforzato in ferro (Pons Ferrata) dal quale prese il nome il borgo, tappa del camino frances intermedia fra Mulina Seca e Villafranca del Bierzo. Il borgo di Puenferrada fu all'inizio in potere dei re di Leon che nel 1178 la donarono all Ordine dei Templari che si era preso cura della sicurezza del Camino. Scomparso l'ordine, Ponferrada passò più volte di mano fino a quando nel XVI secolo venne in possesso del conte di Lemos il quale però fu contestato dal figlio che pretendeva la proprietà del castello. Risolsero la disputa i Re Cattolici che rivendicarono la proprietà del castello e dell abitato facendoli restituire alla Corona di Spagna. Da allora non vi furono più fatti rilevanti nella storia di Puenferrada che seguì senza protagonismi la storia di Spagna nei suoi splendori e nei suoi periodi di declino. L'unica distinzione fu per lo sviluppo industriale che si accentuò a Ponferrada nel XX secolo. Monumenti Di grande importanza è il Castillo del Temple dichiarato monumento historico cultural, del quale si è provveduto di recente a coprire con tettoie i resti. Costruito nell'xi secolo fu modificato, ampliato, riformato e restaurato più volte nei secoli successivi fino ai nostri giorni. La cinta muraria e alcune torri del XV secolo sono infatti attualmente in restauro e si pensa di recuperare alcune parti per farne un centro culturale. La Torre del Reloy, del XVI secolo, fu un'antica porta della città, mentre al 1565 risale il Real Carcel (Carcere reale), edificio a due piani che ospita oggi il Museo del Bierzo, con al primo piano l'esposizione permanente e al secondo le mostre temporanee. La Basilica de Encina è stata fondata nel 1614 e ultimata nel XVIII secolo. Encina significa quercia e si riferisce qui alla tradizione che ricorda come un Templare trovò la scultura della vergine detta poi, Virgen de la Encina, che era stata nascosta in una quercia per sottrarla alla possibilità che se ne impadronissero i Musulmani. Popolarmente questa statua è detta La Morenita perché è una delle antiche Madonne nere della Spagna. Dintorni Negli immediati dintorni della città e nelle sue frazioni ci sono molte località e monumenti interessanti: 20

21 Le già citate miniere romane di Las Medulas; La chiesa mozarabica dichiarata Monumento Histórico Artístico di San Tomas de las Ollas, paese nel cui nome si indica la produzione di pentole (Ollas), cui si dedicava tradizionalmente la maggior parte dei suoi cittadini; A Otero la chiesa dell'xi secolo dichiarata BIC di Santa Maria de Vizbayo è di stile romanico con reminiscenze mozarabiche. Non distante è la Valle del Silencio - detta così dal nome del fiume che la solca, ma detta anche la Tebaida berciana per la moltitudine di monasteri mozarabici di fondazione visigota che la popolano - dove si incontrano diverse emergenze monumentali: Il Monasterio de San Pedro de Montes fondato nel VII secolo da San Fructuoso e dal suo discepolo Valerio, abbandonato ai Musulmani, ricostruito nell'895 da San Genadio e nella prima metà del XIX secolo espropriato e messo all'asta grazie alla legge di desamortisacion di Juan Álvarez Mendizábal, uno dei protagonisti dell'abolizione della manomorta in Spagna. Vicino al paese di San Pedro de Montes c'è la Ermita de Santa Cruz costruita nel XVIII secolo su una antica chiesa visigota e mozarabica del X secolo. La chiesa di Santiago de Peñalba, uno dei gioielli dell'architettura mozarabica del X secolo e anch'essa dichiarata BIC. Il centro storico del paese è dichiarato e tutelato come complesso storico urbano; La Cueva de San Genadio che servì da romitorio a San Genadio vescovo di Astorga. A Compludo c'è l'antica Herreria (ferriera) medievale a cui la forza motrice era fornita da una ruota idraulica mediante un meccanismo che funziona ancora oggi per i visitatori. È stata dichiarata monumento nazionale. Nel paese da notare anche la chiesa parrocchiale del

22 VILLAFRANCA DEL BIERZO Villafranca del Bierzo è un comune spagnolo di abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e Leon posto all'altitudine di 540 metri s.l.m. alla confluenza dei fiumi Burbia e Valcarce nella comarca del Bierzo a 23 Km. da Ponferrada, capoluogo della comarca. La città è collegata con l'autostrada A6 Madrid-La Coruña. È detta la perla del Bierzo o la piccola Compostela in quanto, essendo una delle ultime tappe del Camino francés, la sua chiesa di Santiago godeva di un particolare privilegio: i pellegrini che, giunti a Villafranca, non erano più in grado, per essersi ammalati, di raggiungere la meta fruivano ugualmente dell'indulgenza visitando la chiesa. La sua economia si basa sull'agricoltura in particolare dei vigneti che producono l'uva per il vino a documentazione di origine controllata (DOC) detto Bierzo e sulla coltivazione di ortaggi oltre che sull'allevamento del bestiame e sul turismo in crescita anche grazie al ritorno negli ultimi decenni dei pellegrinaggi a Santiago de Compostela. Storia I primi insediamenti umani nel Bierzo risalgono al neolitico e i primi popoli stabili furono i Celti che nel vicino Castro de la Ventosa abitavano il centro di Bergidum che, con l'avvento dei Romani, fu chiamato Bergidum Flavium. Questo villaggio è citato da Antonino nella sua descrizione delle strade preromane della zona. Nell'alto Medioevo la prima citazione di Villafranca è in un documento che riferisce di una battaglia che vi si svolse nel 791 fra Musulmani che venivano dalla Galizia e forze cristiane guidate dal re visigoto delle Asturie Bermudo I che lasciò poi il regno al nipote Alfonso II detto Il Casto. Secondo una leggenda la nascita di Villafranca è dovuta a due mandriani che pascolavano le loro bestie nella zona e, volendo cambiare il pascolo, decisero di affidarne la scelta ad una vacca che lasciarono libera di muoversi dove volesse. L'animale si fermò nel posto ove ora sorge Villafranca. In realtà l'origine della città è legata al camino de Santiago: dopo il rinvenimento del corpo di Sant Iago, nell'813 iniziarono i primi pellegrinaggi e sorsero alcuni centri dove i pellegrini potevano riposare ed eventualmente curarsi in caso di malattia. Villafranca fu uno dei primi di questi vilaggi, posto all'ingresso della Valle del fiume Valcarce e nei pressi dei guadi e dei ponti sul fiume stesso e sul fiume Burbia. Nel Codix Calixtinus Villanova è indicata come sosta intermedia fra quelle di Rabornal e Triacastela. Nel 1070 durante il regno di Alfonso VI su indicazione di pellegrini francesi alcuni monaci dell Ordine di Cluny fondarono il Monasterio de Santa Maria Cluniaca dove coltivarono la vite. Si formò anche un borgo di pellegrini francesi che vi si sistemarono definitivamente e la città prese il nome di Villa Franca cioè villaggio dei francesi da cui deriva il nome attuale di Villafranca e l'aggiunta dell'indicazione del Bierzo serve a distinguerla delle altre località di nome Villafranca. La cittadina si dotò in seguito di ostelli e ospedali come la Leproseria de San Lazaro per i degenti di malattie infettive, fondata nel XII secolo e ancora attiva nel XVI, l Hospital de Santiago del XV secolo rinnovato nel XVI, l Hospital de San Roque trasformatosi poi nel Convento de la Anunciada ed altri. L esigenza di avere ospedali nelle località di sosta dei pellegrinaggi era determinata dalla frequenza di malattie ed epidemie che colpivano i pellegrini particolarmente soggetti ad esserne preda perché indeboliti dalle fatiche dei viaggi, sfavoriti dalla promiscuità nei luoghi di sosta e dalle cattive condizioni igieniche di quei tempi. Per agevolare i pellegrini il re Alfonso VI nel 1072 concesse a loro l esenzione dal pagamento del pedaggio imposto dal Castillo de Santa Maria de Autares vicino a villafranca. Nel 1186 il vescovo di Astorga ottenne da Roma una bolla papale con la quale lo si autorizzava a costruire una chiesa in Villafranca che avrebbe goduto degli stessi privilegi d'indulgenza per chi, partito per effettuare il pellegrinaggio a Santiago e arrivato a Villafranca, non fosse stato in grado di proseguire il viaggio. Verso la fine del XII secolo Alfonso VII concesse la signoria della città alla sorella Sancha poi la ebbe doña Urraca moglie di Fernando II che la ripopolò. La signoria passò in seguito a doña Teresa moglie di Alfonso IX, che nel 1192 concesse alla città i Fueros, cioè lo statuto con i privilegi e gli obblighi verso la Corona, confermati poi nel La signoria passò successivamente a doña Maria de la Cerda contessa di Medinaceli per finire a Pedro Fernando de Cqstro, maggiordomo maggiore di Alfonso XI e conte di Benavente, al quale la tolse Enrique III per concederla nel

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