Mirella Zanobini Professore straordinario Dipartimento di Scienze della Formazione Corso A. Podestà 2, 16128, Genova. Curriculum scientifico

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1 Mirella Zanobini Professore straordinario Dipartimento di Scienze della Formazione Corso A. Podestà 2, 16128, Genova Curriculum scientifico Mirella Zanobini è stata ricercatore (dal ) e professore associato (dal ) per il SSD M-PSI/04, Psicologia dello sviluppo e dell educazione, presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell Università di Genova. Dal è professore straordinario presso la medesima Facoltà, in cui, dal novembre 2008, è Presidente del Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia. Attualmente è professore straordinario presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Scuola di Scienze Sociali. Da agosto 2014 è delegata dal Rettore per l integrazione universitaria degli studenti disabili ATTIVITÀ SCIENTIFICHE Principali interessi di ricerca recenti: 1. Competenze comunicative e linguistiche nello sviluppo tipico e atipico: a. Competenze fonologiche e sviluppo del linguaggio Gli studi sulle competenze fonologiche in bambini non anglofoni, inclusi bambini che imparano l italiano, sono relativamente pochi. La ricerca in quest ambito analizza le caratteristiche fonologiche delle produzioni linguistiche di 30 bambini di età compresa tra 36 e 42 mesi (Prove per la valutazione Fonologica del Linguaggio Infantile PFLI, Bortolini, 1995), mettendo a confronto il repertorio consonantico e i processi di semplificazione in bambini con livelli differenti di competenza linguistica e valutando le connessioni tra competenze fonologiche e altri aspetti dello sviluppo linguistico (misurati con il Test di Valutazione del Linguaggio TVL di Cianchetti e Sannio Fancello, 1997) In linea con altre ricerche sulla lingua italiana, emerge come i bambini meno competenti commettano più omissioni di sillabe non accentate, di consonanti e vocali e riduzioni di dittonghi, mentre altre tipologie d errore sono più generalizzate e presenti in tutti i bambini di quest età, a prescindere dal livello di competenza linguistica (ad esempio la riduzione di gruppi consonantici e la confusione tra suoni simili, come /r/ e /l/). b. Sviluppo del linguaggio e funzioni esecutive nella prima infanzia. Il linguaggio e più in generale le capacità comunicative costituiscono un dominio fortemente correlato ad altri del funzionamento cognitivo. La ricerca in questo settore si pone due obiettivi principali: da una parte è volta a indagare longitudinalmente lo sviluppo del controllo cognitivo e comportamentale e le sue relazioni con il linguaggio nel terzo anno di vita. Dall altra vuole studiare su un campione di bambini selezionato per competenza lessicale medio bassa gli effetti su entrambi i costrutti indagati (linguaggio e FE) di un training condotto all interno dell abituale contesto educativo basato sul metodo Drežančić. Il campione era costituito da 67 bambini frequentanti gli asili nido del Comune di Genova. Per la valutazione del linguaggio sono stati utilizzati strumenti di valutazione diretta (Prove per la valutazione Fonologica del Linguaggio Infantile PFLI, Bortolini, 1995) e indiretta (Il Primo Vocabolario del Bambino - PVB, di Caselli, Pasqualetti & Stefanini, 2007); per la valutazione delle funzioni esecutive si sono selezionati, sulla base della letteratura e di lavori precedenti del gruppo di ricerca, compiti sperimentali adatti per questa fascia d età. 1

2 Dai risultati emerge che bambini con diverse competenze linguistiche mostrano profili esecutivi parzialmente diversi. L inibizione di una risposta impulsiva e l inibizione complessa di una risposta preponderante sembrano le variabili maggiormente coinvolte nel differenziare campioni con differenti competenze a livello lessicale e sintattico. I risultati relativi all applicazione del training con il metodo Drežančić mostrano la sua efficacia su diversi aspetti delle competenze indagate: i bambini del gruppo sperimentale commettono meno errori di pronuncia, producono una maggiore varietà di parole e frasi più complete. Inoltre il training linguistico influenza positivamente le capacità di inibizione. c. Stesura del volume Le difficoltà e i disturbi del linguaggio attraverso le lenti dell ICF, Milano, Franco Angeli, in collaborazione con P. Viterbori e A.M. Scopesi 2. Psicologia della disabilità: a. Autismo i. Memoria visiva e profili cognitivi in bambini autistici a basso e ad alto funzionamento. Ci si propone valutare diverse aree della memoria visiva di bambini con autismo ad alto (HFA) e basso funzionamento (LFA) per confrontare la prestazione dei due gruppi ed evidenziarne i punti di forza e di debolezza. Un secondo obiettivo è quello di valutare la relazione esistente tra memoria, funzionamento cognitivo e flessibilità cognitiva. Lo studio, che ha coinvolto finora 8 bambini HFA e 8 LFA di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, ha interessato diverse aree di valutazione, analizzate attraverso i seguenti strumenti: valutazione cognitiva: QI Breve della scala Leiter-R; memoria visiva: Corsi; Memoria di Facce (TEMA); Associated Pairs, Forward Memory, Immediate Recognition, Delayed Recognition e Delayed Pairs (Leiter-R). flessibilità cognitiva: Dimensional Change Card Sort Test (DCCS). La scala di valutazione socio-emotiva della Leiter-R è stata utilizzata per valutare gli aspetti di regolazione del comportamento e delle emozioni. Sia i bambini con HFA sia quelli con LFA sembrano avere maggiori abilità nelle prove che richiedono il ragionamento visivo e la ricerca visiva, mentre emergono difficoltà, di entità diversa per i due gruppi, nei compiti che richiedono ragionamento induttivo e deduttivo. Entrambi i gruppi sembrano mantenere una memoria associativa intatta, a dispetto di alcune difficoltà nella memoria e nel ragionamento sequenziale. Nei bambini con LFA emerge inoltre un deficit marcato nella memoria di volti. Per quanto riguarda la valutazione socioemotiva, i bambini con LFA sembrano mostrare maggiori difficoltà sia nella regolazione delle emozioni sia in quella del comportamento. ii. Il problema dell authorship nella comunicazione facilitata. In tale filone di ricerca si esplora la produzione scritta di 6 ragazzi con autismo che necessitano di un supporto fisico ed emotivo da parte di un interlocutore competente per comunicare. Tale tecnica, definita originariamente comunicazione facilitata (CF) pone il problema dell autenticità degli scritti e la comunità scientifica internazionale si è espressa con scetticismo: molti studiosi e società scientifiche ne sconsigliano l utilizzo perché, sulla base di un certo numero di studi sperimentali, il facilitatore viene ritenuto l autore dei messaggi. I lavori in questo filone cercano di superare la diatriba tra detrattori e fautori del metodo, analizzando il processo stesso di comunicazione, con la finalità di trovare espressioni scritte o comportamenti che mettano in discussione l ipotesi dell influenza del facilitatore. Ci si aspettano le seguenti prove di authorship: scrittura senza facilitazione; commenti dei partecipanti in disaccordo con la forma o i contenuti espressi dal facilitatore; disaccordi del facilitatore con quanto espresso dal partecipante; risposte incongruenti dei partecipanti; informazioni sconosciute al facilitatore; anticipazioni verbali (quando l linguaggio è presente) della comunicazione scritta; 2

3 richieste di chiarimento del facilitatore; comportamenti o reazioni emotive dei partecipanti che anticipano congruamente ciò che stanno per scrivere; anticipazioni scorrette di quanto i ragazzi stanno per scrivere da parte dei facilitatori. Dai risultati emerge come tutte queste categorie di authorship siano rappresentate nei protocolli di comunicazione analizzati. b. Integrazione scolastica: Quest area di ricerca si è concretizzata principalmente in due attività: i. Partecipazione a un recente dibattito internazionale sulla tematica dell inclusione scolastica, promosso dalla rivista Life Span and Disability a partire da un articolo di Giangreco, Doyle e Suter (2012) e che ha coinvolto diversi autori (Di Nuovo, 2012; D Alessio, 2013; Ianes et al., 2013; Vianello et al., 2013; Zanobini, 2013); nel dibattito si confronta la realtà italiana con quella statunitense e con la situazione degli altri paesi europei; si evidenzia la mancanza di un linguaggio comune, che rende spesso difficile tale confronto; si analizzano modalità consuete e innovative di valutare i processi di inclusione e i meccanismi di esclusione. ii. Promozione di una ricerca, finanziata dal G.L.I.P. (Gruppo di Lavoro Inter-istituzionale Provinciale) nel , dal titolo Valutare la qualità dell integrazione scolastica dei disabili a Genova. Il percorso di integrazione scolastica degli alunni con disabilità si può ritenere consolidato e irreversibile. Infatti da circa quarant anni esso caratterizza il nostro sistema scolastico nel panorama internazionale (De Luca, Zappella, 2013). Tuttavia alcuni autori mettono in evidenza come anche nel nostro paese possano esistere forme striscianti di esclusione che minano la reale efficacia del processo. Problemi aperti evidenziati da più autori riguardano ad esempio: la delega all insegnante di sostegno; la mancata generalizzazione delle buone pratiche; le difficoltà nella collaborazione con le famiglie; la disomogeneità nelle metodologie e nella distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, ecc. L obiettivo primario della ricerca è cogliere la percezione della qualità di tale processo da parte di tutti i soggetti che, a diverso titolo, sono coinvolti (dirigenti scolastici, referenti della disabilità, coordinatori del consiglio di classe, insegnanti di sostegno, genitori e studenti di scuola secondaria di II grado). Lo studio prevede l impiego di questionari strutturati, realizzati appositamente o adattando per il presente progetto le classi di indicatori di qualità (istituzionali e strutturali, organizzativi e procedurali, clinici e di percorso, di risultato, di soddisfazione) tratte dalla Mappa degli indicatori di qualità per l integrazione scolastica dei disabili del Sistema ISIS (Indagine di Soddisfazione dell Integrazione Scolastica; Crispiani e Giaconi, 2009). Il campione estratto era formato da 581 alunni/studenti disabili (1/4 della popolazione +10%); i partecipanti effettivi sono stati 382 alunni/disabili distribuiti in 153 scuole facenti parte di 57 Istituzioni Scolastiche. Dai risultati emerge come il livello complessivo di soddisfazione sia molto alto, soprattutto per le famiglie. I genitori valutano positivamente il processo di integrazione in molti aspetti relative alle strutture, alle risorse umane, all attenzione ai bisogni e alle caratteristiche del figlio. Tuttavia emergono alcuni elementi di criticità relativi alla corresponsabilità educativa di tutte le figure docenti (il docente di sostegno continua a essere il riferimento privilegiato, valutato in modo decisamente positivo in più del 90% dei casi); ai sussidi disponibili; al coinvolgimento di compagni e famiglie. Inoltre, passando dalla scuola dell infanzia agli ordini successivi cala il livello di soddisfazione relativo a diversi aspetti. Per quanto riguarda le valutazioni dei Dirigenti e dei Referenti per l integrazione, entrambe le figure esprimono una valutazione significativamente migliore per gli insegnanti di sostegno rispetto a quelli di classe, pur con alcune differenze: infatti, i 3

4 dirigenti valutano più positivamente dei referenti il livello delle competenze/conoscenze scientifiche sulle patologie degli insegnanti curriculari, il livello delle competenze/conoscenze delle strategie educative e didattiche, delle buone prassi e dei materiali e sussidi degli insegnanti curriculari, mentre per quanto riguarda le competenze/conoscenze delle pratiche di accoglienza e integrazione degli insegnanti di sostegno sono i referenti a esprimere i giudizi più elevati. Altri dati relativi a indicatori organizzativi e di risultato sono ancora in fase di elaborazione. Promozione e coordinamento di centri di ricerca Promotore e responsabile per la Facoltà di Scienze della Formazione del Polo M. T. Bozzo Ricerca e intervento sui disturbi del linguaggio e dell apprendimento ( afferente al Dipartimento di Scienze della Formazione dell Università di Genova. All interno di tale contesto, ha progettato, organizzato, coordinato e in alcuni ambiti realizzato direttamente attività di ricerca e di formazione, prevalentemente in contesti educativi prescolari e scolari. Promotore e socio dello Spin-off universitario Idee, Intervento sui disturbi in età evolutiva ( società che opera nel settore delle difficoltà del linguaggio, dell'apprendimento e dell'attenzione. Incarichi scientifici Da gennaio 2012 membro del comitato scientifico della rivista Autismo e disturbi dello sviluppo, Edizioni Erickson. Da ottobre 2011 Direttore della collana Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo dell Editore Franco Angeli, Milano. Membro del comitato scientifico della Scuola dello Sport del Coni Liguria (prot. N. 77 del 25 marzo 2010). Membro del comitato scientifico della rivista Mondozero3, Edizioni la Scuola. Dal 2012 Membro del comitato scientifico dei convegni AIRIPA. ATTIVITÀ DIDATTICHE Corsi di laurea Psicologia dello sviluppo presso il Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche Psicologia delle Disabilità presso i Corsi di Laurea: Scienze della Formazione Primaria; Scienze e Tecniche Psicologiche, Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Psicologia dello sviluppo e dell educazione per il Corso di Laurea Educatori Professionali (mutuato da Scienze e tecniche psicologiche) Altri corsi Nel 2014 docente di Psicologia dello sviluppo, dell'educazione e dell'istruzione: modelli di apprendimento presso il Corso di Specializzazione per insegnanti di sostegno, Disfor, Università di Genova, 12 ore. Post lauream Membro del collegio docenti del corso di Dottorato in Scienze umane, Corso di Psicologia, Antropologia e Scienze Cognitive presso l Università di Genova. 4

5 Docente nel Master di II livello Psicologia scolastica e dei disturbi dell apprendimento (Dipartimento di Psicologia, Università di Firenze). Dal 2009 docente al Corso di perfezionamento in Psicopatologia dell apprendimento, presso il Disfor, Università di Genova. Nel 2013 docente nel Master di I livello Psicopedagogia per alunni con disturbo autistico attivato presso il Disfor, Università di Genova e finanziato dal MIUR. Incarichi istituzionali Dal 2000 delegato della Facoltà di Scienze della Formazione per la commissione di Ateneo per l integrazione di studenti disabili. Nel membro del collegio docenti del Dottorato in Metodologia della ricerca in Psicologia dell Università di Genova, dal 1999 membro del collegio docenti del Dottorato in Metodologia della ricerca in scienze umane e attualmente del Dottorato in Scienze Umane, Corso di Psicologia Antropologia e Scienze Cognitive. Dal novembre 2008 Coordinatore del Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e della Laurea Magistrale in Psicologia della Facoltà di Scienze della Formazione. Dal 2008 membro della commissione laboratori e coordinatore della commissione didattica del Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e della Laurea Magistrale in Psicologia. Dal 2008 al 2012 membro della Giunta di presidenza della Facoltà di scienze della Formazione. Dal 2012 membro della commissione didattica del Dipartimento di Scienze della Formazione. Dal 2012 membro del consiglio della Scuola di Scienze Sociali. Nel 2013 coordinatore del Master di I livello Psicopedagogia per alunni con disturbo autistico attivato presso l Università di Genova e finanziato dal MIUR. Da agosto 2014 Delegato del Rettore per i servizi agli studenti disabili e con DSA dell Ateneo. 5

6 Principali pubblicazioni degli ultimi dieci anni A. Articoli di ricerca pubblicati in riviste nazionali e internazionali con referee 1. Zanobini M., Scopesi A., Solari S. (2004), Valutazione del trattamento in sei bambini autistici seguiti con il metodo AERC. Autismo e disturbi dello sviluppo, 2 (3), Zanobini M., Manetti M., Usai M.C. (2005), Madri e bambini disabili: risorse, strategie e processi di adattamento familiare, Giornale Italiano delle Disabilità, V, 2, Viterbori, P., Zanobini, M., Scopesi, A., Usai, M. C. (2006). Profili dello sviluppo linguistico precoce: analisi di alcuni indicatori di rischio. Psicologia Clinica dello Sviluppo, X, 1, 4. Zanobini M: (2006) Bibliografia ragionata. Comunicazione facilitata e autismo, Età Evolutiva, 84, Zanobini M:, Ascani L. (2007), Essere genitori con figli trisomici o con Ddai: analisi lessicale e confronto di testimonianze, Psicologia dell educazione e della formazione, 1, Zanobini M., Camba R., Scopesi A (2008), Il lessico psicologico di soggetti autistici in situazione di comunicazione facilitata, Età Evolutiva, 91, Zanobini M., Viterbori P. (2009), La relazione fra sviluppo fonologico e lessicale nel terzo anno di vita, Rivista di psicolinguistica applicata, Semino S., Zanobini M., Solari S. (2011), Valutazione cognitiva di bambini con autismo con le scale WISC-III e Leiter-R, Autismo e disturbi dello sviluppo, 3, Zanobini M., Camba R., Cozzani F., Scopesi A.M. (2011), The analysis of written communication between an autistic boy and his mother: a case study, Giornale di Psicologia dello Sviluppo, Journal of Developmental Psychology, 99, Zanobini M., Viterbori P., Saraceno F. (2012). Phonology and language development in Italian children: An analysis of production and accuracy. Journal of Speech Language and Hearing Research, Bigozzi L., Zanobini M., Tarchi C., Cozzani F., Camba R. (2012), Authorship in facilitated communication in autism. Life Span and Disability, Vol. 15, n Cozzani F., UsaiM.C., Zanobini M. (2013) Linguistic abilities and executive function in the third year of life, Rivista di psicolinguistica applicata / Journal of Applied Psycholinguistics, XIII, 1, Volumi Cozzani F., Zanobini M., Usai M.C. (submitted), Language and executive function in the third year: the efficacy of the Drežančić method in preschool settings. B. Volumi 1. Zanobini M. e Usai M.C. (2005: nuova edizione aggiornata), Psicologia della disabilità e della riabilitazione: i soggetti, le relazioni, i contesti in prospettiva evolutiva, Franco Angeli, Milano. 2. Scopesi A., Zanobini M. (2010) (a cura di). Lavorare per e con le persone autistiche. Verso un integrazione tra ricerca, valutazione e intervento, Unicopli, Milano. 3. Basili A., Lanzara C., Zanobini M. (2011), Il metodo Drežančić nei bambini dai primi mesi di vita ai tre anni. Guida all utilizzo delle prime stimolazioni, dei giochi fonici e dei primi vocaboli, Giunti O.S.,. Firenze. 4. Zanobini M., Usai M.C. (2011, nuova edizione aggiornata), Psicologia della disabilità e dei disturbi dello sviluppo: elementi di riabilitazione e d intervento, Franco Angeli, Milano. 5. Pinto M.A., Zanobini M., Viterbori P. (2012, eds), Language Development and Executive Functions, Rivista di psicolinguistica applicata / Journal of Applied Psycholinguistics, Special Issue XII, Zanobini M., Viterbori P., Scopesi A.M. (in stampa), Le difficoltà e i disturbi del linguaggio attraverso le lenti dell ICF, Milano, Franco Angeli 6

7 C. Contributi in volumi 1. Viterbori P., Zanobini M., Usai M.C., Scopesi A. (2007). Early predictors of language development in preschool children. In J. Arabski (ed.) Challanging tasks for psycholinguistics in the New Century, University of Silesia, Katowice, Poland. 2. Morra S., Zanobini M. (2009), Lo sviluppo cognitivo. In L. Barone (a cura di), Manuale di psicologia dello sviluppo, Carocci, Zanobini M. (2010). Resilienza individuale e resilienza familiare. In: Battaglia L., Carpanelli I., Tuveri G. Etica della cura in oncologia. p , Roma, Carocci. 4. Zanobini M., Usai G., Oreste C. (in stampa), Insegnanti curricolari e di sostegno nel processo di inclusione, in: R. Vianello e S. Di Nuovo (a cura di), Quale scuola inclusiva in Italia? Oltre le posizioni ideologiche: risultati della ricerca, Trento, Erickson. D. Contributi in atti di convegni 1. Viterbori P., Scopesi A., Usai M.C., Zanobini M. (2006), La valutazione dello sviluppo linguistico nelle istituzioni prescolastiche. In: M. Manetti, Le ricerche per l infanzia: soggetti, contesti, rappresentazioni sociali e metodi. Ed. Junior, Bergamo, Viterbori P.; Zanobini M.; Usai M.C.; Scopesi A.M. (2007). Early predictors of language development in preschool children. In J. Arabski (ed.) Challanging tasks for psycholinguistics in the New Century, University of Silesia, Katowice, Zanobini, M., Usai, M.C., Cozzani, F., (2012), Relationship between language development and self regulation in 2-to-3 year-old children. G.Mininni, A. Manuti (Eds.), Applied Psycholinguistics. Positive effects and ethical perspectives. Volume II. E-book, Franco Angeli, Milano, pp Codice ISBN: E. Altri contributi 1. Viterbori P., Scopesi A., Usai M.C., Zanobini M. (2006), Il bambino del nido e il linguaggio. Bambini, 12 (5), Zanobini M. (2009), Il difficile dialogo con I genitori degli alunni disabili, La vita scolastica, 64, 4, Zanobini M., Basili A, Lanzara C (2010), Il metodo creativo,stimolativo e riabilitativo della comunicazione orale e scritta con le strutture musicali di Zora Drežančić. Logopedia e Comunicazione, vol. 6 (1); Zanobini M. (2010), Sviluppo del linguaggio: indici di rischio e profili cognitivi, in: Polo M:T: Bozzo (a cura di), Educatori in rete: percorsi di lavoro nei servizi educativi della prima infanzia, Regione Liguria. 5. Zanobini M. (2011), Problemi aperti sull autismo, Psicologia e scuola, 31, 14, Zanobini M. (2013), Some considerations about inclusion, disability and special educational needs: a reply to Giangreco, Doyle & Suter (2012), Life Span and Disability, XVI, 1, Barzaghi C., Zanobini M. e Garello, V (2014), La famiglia nel processo di integrazione scolastica Psicologia dell educazione, 8, 2, Garello V., Zanobini M., Usai G. (2014), Il tempo scuola nell integrazione degli alunni disabili in Italia, Psicologia e scuola, settembre-ottobre,

8 Presentazioni a convegni nazionali e internazionali degli ultimi tre anni 1. Semino S., Zanobini M. e Solari S. (2012), Visual Memory Profile in Children with Autism, 9th ECIDD (European Conference on psychological theory and research on Intellectual and Developmental Disabilities), Trieste, giugno. 2. Cozzani, F., Zanobini, M., (2012), L autoregolazione cognitiva e lo sviluppo delle prime competenze linguistiche, XXV Congresso Nazionale AIP- Sezione Sviluppo ed Educazione, Chieti, settembre. 3. Bigozzi, L., Zanobini, M., Tarchi, C., Cozzani, F., Camba, R., (2012). Written communication of autistic children: the problem of the authorship, 9th European Conference on Psychological Theory and Research on Intellectual and Developmental Disabilities, 9th ECIDD (European Conference on psychological theory and research on Intellectual and Developmental Disabilities), Trieste, giugno. 4. Semino S., Zanobini M., Solari S (2012), "Prestazione di bambini autistici a basso funzionamento e ad alto funzionamento al DCCS: somiglianze e differenze", XXI Congresso AIRIPA, Bari, ottobre. 5. Semino S., Zanobini M., Solari S. (2013) Visual Memory Profile in Children with Autism: The Role of Cognitive Flexibility, (poster ) IMFAR - International Meeting For Autism Research, San Sebastian, Spagna, 2-4 maggio. 6. Viterbori P., Gandolfi E., M. Carmen Usai, Zanobini M. (2013). The role of executive functions in early language development, X International Congress of ISAPL, Moscow, June. 7. Semino S. e Zanobini M. (2013), Memoria visiva e flessibilità cognitiva in bambini con autismo ad alto e basso funzionamento, XXVI Congresso Nazionale AIP - Sezione Sviluppo ed Educazione, Milano Settembre. 8. Zanobini, M., Cozzani, F., (2013) L utilizzo del metodo Drežančić al nido in rapporto allo sviluppo del linguaggio e delle funzioni esecutive. XXVI Congresso Nazionale AIP, - Sezione Sviluppo ed Educazione, Milano, settembre. 9. Semino S. e Zanobini M. (2013), Memoria visiva e profilo cognitivo nei bambini con autismo: un confronto con bambini a sviluppo tipico, XXII Congresso AIRIPA, Pordenone, Ottobre. 10. Camba R., Zanobini M., Garello V. (2013), Qualità dell integrazione scolastica degli alunni/studenti disabili, XXII Congresso AIRIPA, Pordenone, Ottobre. 11. Zanobini (2013), Tavola Rotonda 3: Servizi DSA organizzati presso le Università Italiane, XXII Congresso AIRIPA, Pordenone, Ottobre. 12. Malagoli C., Semino S., Usai M.C., Zanobini M. (2014). Cognitive flexibility in autistic children: A comparison between high functioning and low functioning children using DCCS. 10 th European Conference on Psychological theory and Research on Intellectual and Developmental Disabilities, Linköping, Sweden, June. 13. Semino S. e Zanobini M. (2014), L utilizzo della Leiter-R e della WISC-III nella valutazione dei bambini con autismo, XXII Congresso AIRIPA, Lucca, Ottobre. 8

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