REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROPOSTA DI ATTO DELIBERATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE

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1 REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROPOSTA DI ATTO DELIBERATIVO DELLA GIUNTA REGIONALE COD.DOCUMENTO UNR/08/ ASSESSORATO SCUOLA. FORMAZIONE PROFESSIONALE. UNIVERSITA'. LAVORO. PARI OPPORTUNITA'. DIREZIONE GENERALE CULTURA, FORMAZIONE E LAVORO SERVIZIO ISTRUZIONE E INTEGRAZIONE FRA I SISTEMI FORMATIVI ESTENSORE ROSA MARIA GRAZIA OGGETTO PIANO TRIENNALE REGIONALE DELL'OFFERTA DI FORMAZIONE ALTA, SPECIALISTICA E SUPERIORE;INVITO A PRESENTARE PROGETTI FORMATIVI; INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER ITS. DOC.DI RIFERIMENTO CAUSALE TIPO DI DELIBERAZIONE ORDINARIA IMPLICAZIONI CONTABILI PARTICOLARITA' PARERI FIRME RESP.REGOLARITA'AMMINISTRATIVA L'ASSESSORE BALBONI CRISTINA 05/05/08 MANZINI PAOLA 05/05/08 1

2 CON ALLEGATI PARTE INTEGRANTE ITER DI APPROVAZIONE PREVISTO DELIBERA ORDINARIA SENZA IMP. SPESA Inserita nella Seduta di Giunta n. 18 del 05/05/08 con il numero di delibera : n. ordine

3 PROGR. N. 630/2008 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Questo giorno di LUNEDI' 5 (CINQUE ) del mese di MAGGIO dell' anno 2008 (DUEMILAOTTO ) si e' riunita nella residenza di VIALE A.MORO, 52, la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: 1) ERRANI VASCO - Presidente 2) DELBONO FLAVIO - Vice Presidente 3) BISSONI GIOVANNI - Assessore 4) BRUSCHINI MARIOLUIGI - Assessore 5) CAMPAGNOLI ARMANDO - Assessore 6) DAPPORTO ANNA MARIA - Assessore 7) GILLI LUIGI - Assessore 8) MANZINI PAOLA - Assessore 9) RABBONI TIBERIO - Assessore 10) RONCHI ALBERTO - Assessore 11) ZANICHELLI LINO - Assessore 3

4 Funge da Segretario l'assessore ZANICHELLI LINO OGGETTO: PIANO TRIENNALE REGIONALE DELL'OFFERTA DI FORMAZIONE ALTA, S PECIALISTICA E SUPERIORE;INVITO A PRESENTARE PROGETTI FORMAT IVI; INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER ITS. COD.DOCUMENTO UNR/08/

5 PROGR. N. 630/2008 N. ORDINE 20 omissis L'ASSESSORE SEGRETARIO: ZANICHELLI LINO Il Responsabile del Servizio Segreteria e AA.GG. della Giunta Affari Generali della Presidenza Pari Opportunita' 5

6 Prot. n. UNR/08/ Viste: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - la L.R. n. 12 del 30 giugno 2003 Norme per l uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l arco della vita, attraverso il rafforzamento dell istruzione e della formazione professionale anche in integrazione tra loro ; - la L.R. n. 17 del 1 agosto 2005 Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro. Richiamato il Quadro Strategico nazionale per il 2007/2013 previsto dall art. 27 del Regolamento generale CE 1083/2006 sui Fondi Strutturali, approvato con Decisione comunitaria C(2007)3329 del 13/07/2007; Vista la deliberazione del C.I.P.E. n. 36 del 15/06/2007 (pubblicata sulla GU n. 241 del ) concernente Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007/2013. Richiamate inoltre: - la deliberazione dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 101 dell 01/03/2007 Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione. (Proposta della Giunta regionale in data 12/02/2007, n. 159 ); - la decisione di approvazione C(2007)5327 del 26/10/2007 del Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione da parte della Commissione Europea; - la deliberazione di Giunta regionale n del 12/11/2007 recante POR FSE Emilia-Romagna obiettivo 2 Competitività regionale ed occupazione Presa d atto della decisione di approvazione della Commissione Europea ed individuazione dell Autorità di Gestione e delle relative funzioni e degli Organismi Intermedi ; - la deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 117/2007 Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010 ; 6

7 - la deliberazione di Giunta regionale n. 680/2007 Approvazione di un accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003 L.R. 17/2005) in attuazione della delibera GR n. 503/2007 ; - la deliberazione di Giunta regionale n del 10 dicembre 2007 Adozione del Piano di attività regionale 2008 in attuazione dell accordo fra Regione ed Amministrazioni provinciali di cui alla delibera regionale n. 680/2007 ; - la deliberazione di Giunta regionale n. 618 del 05/05/2008 Integrazione all Accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna di cui alla DGR 680/2007 Poli Tecnici, in attuazione della delibera di Giunta regionale n. 503/2007 ; Richiamati: - la legge 17 maggio 1999, n. 144 ed in particolare l art. 69, che dispone, per riqualificare e ampliare l offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non occupati, nell ambito del sistema di formazione integrata superiore, l istituzione del sistema dell istruzione e della formazione tecnica superiore (IFTS); - il regolamento adottato con decreto interministeriale del 31 ottobre 2000, n. 436, recante norme di attuazione dell articolo 69 della legge n. 144/99 sopracitata; - la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 631, che prevede la riorganizzazione del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, di cui all'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144; - il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, articolo 13, comma 2, che prevede la configurazione degli istituti tecnici superiori nell ambito della predetta riorganizzazione; - il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 "Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59"; - il DPCM 25 gennaio 2008 recante Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e 7

8 formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori e relativi allegati; Tenuto conto degli Accordi sanciti in sede di Conferenza Unificata, ai sensi dell art. 9, comma 2, lettera c, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, con i quali sono stati definiti linee guida e standard in applicazione del Decreto Interministeriale 31 ottobre 2000, n. 436, e in particolare: - l Accordo del 19 novembre 2002 con il quale sono stati definiti gli standard minimi delle competenze di base e trasversali comuni a tutti i percorsi dell I.F.T.S.; - l Accordo del 29 aprile 2004 con il quale sono stati definiti gli standard minimi delle competenze tecnico professionali afferenti alle figure professionali dei percorsi dell I.F.T.S.; - l Accordo del 28 ottobre 2004, tra il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità Montane relativo alla certificazione finale ed intermedia ed al riconoscimento dei crediti formativi; Viste altresì le proprie deliberazioni: - n. 177/2003 Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed alle regole per accreditamento degli organismi di formazione professionale e ss.mm.; - n. 936/2004 Orientamenti, metodologia e struttura per la definizione del sistema regionale delle qualifiche con cui viene approvato il Sistema Regionale delle Qualifiche; - n. 265/2005 Approvazione degli standard dell'offerta formativa a qualifica e revisione di alcune tipologie di azione di cui alla delibera di G.R. n. 177/2003 e successive modifiche ed integrazioni., con cui viene istituita la tipologia d azione relativa alla Formazione superiore e, contestualmente, vengono approvati gli Standard formativi riferibili al Sistema regionale delle Qualifiche; - n. 1434/2005 Orientamenti, metodologia e struttura per la definizione del sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze e ss.mm. con cui si approva l impianto del Sistema regionale di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze; 8

9 - n. 2166/2005 Aspetti generali e articolazione della procedura sorgente nel Sistema regionale delle Qualifiche e successive integrazioni, che approva la procedura mediante la quale assicurare l aggiornamento e la manutenzione del Repertorio regionale delle Qualifiche; - n. 530/2006 Il sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze, con cui si approvano, contestualmente, i ruoli professionali per l erogazione del Servizio di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze e i documenti rilasciati in esito a tale processo; - n. 255/2008 Aggiornamento elenco degli organismi accreditati di cui alla Delibera di Giunta n.246/ n. 140/2008 Disposizioni in merito alla programmazione, gestione e controllo delle attività formative e delle politiche attive del lavoro comprensive delle disposizioni di cui al Capo II, Sezione II e Capo III, Sezione IV della L.R. 12/03 pubblicata sul BUR del 28/02/2008; Considerata l esigenza di implementare in modo progressivo sul territorio dell Emilia-Romagna un offerta stabile ed articolata di formazione alta, specialistica e superiore in grado di sostenere lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo e di contribuire alla diffusione della cultura tecnica e scientifica, rispondente ai parametri europei di qualificazione delle competenze delle persone; Considerato a tal fine necessario corrispondere organicamente alla richiesta di tecnici superiori, di diverso livello, in possesso di specifiche conoscenze culturali coniugate con una formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, proveniente dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese ed ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati; Rilevata inoltre l esigenza di rafforzare la collaborazione a livello territoriale fra i diversi soggetti formativi, il mondo del lavoro, le sedi della ricerca scientifica e tecnologica nell ambito dei poli tecnici regionali, anche al fine di sostenere l inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e di promuovere organici raccordi con la formazione continua dei lavoratori, nel quadro dell apprendimento permanente; 9

10 Ritenuto pertanto strategico innovare l offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia- Romagna, attraverso la predisposizione di un Piano regionale triennale, previamente concertato e condiviso nelle sedi previste dalla normativa vigente con tutti i soggetti interessati, che determina il quadro di riferimento di tale filiera formativa per il periodo ; Dato atto che in merito al Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna, allegato A) al presente provvedimento, sono state espletate le procedure di collaborazione istituzionale e di concertazione sociale previste dalla L.R. 12/2003 e dalla L.R. 17/2005 sopra richiamate, e che lo stesso è stato pertanto discusso e concordato, acquisendo il parere favorevole, nella seduta congiunta del Comitato di Coordinamento Istituzionale (art. 50 L.R. 12/03, art. 6 L.R. 17/05), della Commissione regionale tripartita (art. 51 L.R. 12/03, art. 6 L.R. 17/05 e della Conferenza Regionale per il sistema formativo (art. 49 L.R. 12/03) del 24/04/2008; Valutato opportuno approvare il Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna - allegato A) e, in attuazione del Piano medesimo, l Invito a presentare progetti di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e progetti di formazione alta e superiore da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Asse Capitale Umano - allegato B, e l Invito a presentare candidature per la costituzione degli istituti Tecnici Superiori (ITS) - allegato C), parti integranti del presente atto; Dato atto che: - l approvazione del citato Piano triennale regionale è condizione preliminare per la partecipazione della Regione Emilia-Romagna all assegnazione delle risorse nazionali, rese disponibili dal Ministero delle Pubblica Istruzione e dal Ministero dello Sviluppo Economico quale cofinanziamento per la realizzazione dei piani regionali di cui al DPCM 25 gennaio 2008; - la Regione Emilia-Romagna sostiene la realizzazione del piano con risorse del POR FSE per un importo complessivo per il triennio pari a euro ,00, ivi comprese le risorse per la realizzazione delle azioni di assistenza tecnica, monitoraggio e valutazione; 10

11 - a seguito dell approvazione, il Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna sarà inviato al Ministero della Pubblica Istruzione e, in formato elettronico, anche all Agenzia nazionale per il sostegno dell autonomia scolastica; Tenuto conto che le operazioni a valere sull Invito di cui all Allegato B) e le candidature da presentare all Invito di cui all Allegato C) dovranno essere formulate ed inviate secondo le modalità e nei termini riportati negli allegati citati; Dato atto che la valutazione delle operazioni di cui all Allegato B) e la valutazione delle candidature di cui all Allegato C) verrà effettuata da un Nucleo di valutazione interno all Assessorato Scuola, Formazione professionale, Università, Lavoro e Pari opportunità che verrà nominato con successivo atto del Direttore Generale Cultura, Formazione e Lavoro ; Considerato che, al termine delle istruttorie relative alle operazioni pervenute, verranno redatte delle graduatorie di operazioni per Azioni, in ordine di punteggio conseguito, che consentiranno di finanziare i progetti in esse comprese sulla base di quanto previsto nell Allegato B), delle disponibilità finanziarie e delle priorità programmatiche regionali; Considerato altresì che, al termine delle istruttorie relative alle candidature pervenute, verrà redatta una graduatoria per ambito e per territorio che consentirà di approvare una candidatura per provincia, sulla base di quanto previsto nell allegato C); Dato atto che le operazioni di cui all Allegato B) troveranno copertura nell ambito del Programma Operativo Ob. 2 FSE 2007/2013 per un importo complessivo di Euro , di cui al POR FSE Asse IV Capitale Umano, per ciascun anno di programmazione pari complessivamente a euro ,00 per il triennio ; Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, in materia di organizzazione e rapporti di lavoro; Richiamate inoltre le proprie deliberazioni: n. 1057/2006 Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta regionale. Indirizzi in 11

12 merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali ; n. 1150/2006 Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza ) ; n. 1663/2006 "Modifiche all assetto delle Direzioni Generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente"; n. 450/2007 Adempimenti conseguenti alle delibere 1057/2006 e 1663/2006. Modifiche agli indirizzi approvati con delibera 447/2003 e successive modifiche ; Dato atto del parere di regolarità amministrativa espresso dal Direttore Generale Cultura, Formazione e Lavoro, dr.ssa Cristina Balboni, ai sensi dell'art. 37 quarto comma, della succitata L.R. n. 43/01 e della predetta deliberazione n. 450/07; Su proposta dell Assessore competente per materia; A voti unanimi e palesi D e l i b e r a 1) di approvare, per le motivazioni espresse in premessa e qui integralmente richiamate, il Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna - allegato A) e, in attuazione del Piano medesimo, l Invito a presentare progetti di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e progetti di formazione alta e superiore da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Asse Capitale Umano - allegato B), e l Invito a presentare candidature per la costituzione degli istituti Tecnici Superiori (ITS) - allegato C), parti integranti del presente atto; 2) di dare atto che, a seguito dell approvazione, il Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna sarà inviato al Ministero della Pubblica Istruzione e, in formato elettronico, anche all Agenzia nazionale per il sostegno dell autonomia scolastica; 3) di dare atto che la copertura finanziaria complessiva delle azioni di cui all Allegato B) è prevista nell ambito del Programma Operativo Ob. 2 FSE 2007/2013 per un importo complessivo di Euro 12

13 , di cui POR FSE Asse IV Capitale Umano per ciascun anno di programmazione, pari complessivamente a euro ,00 per il triennio ; 4) di stabilire che l esame delle operazioni di cui all Allegato B) e delle candidature di cui all Allegato C) verrà effettuato da un Nucleo di valutazione interno all Assessorato Scuola, Formazione professionale, Università, Lavoro e Pari opportunità che verrà nominato con successivo atto del Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro; 5) di pubblicare la presente deliberazione, unitamente agli Allegati A), B) e C) parte integrante e sostanziale della stessa, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna

14 Allegato A) Piano triennale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna Premessa La Regione Emilia-Romagna, al fine di dare organicità e coerenza all intera programmazione regionale dell offerta formativa nel segmento della formazione alta specialistica e superiore, sostiene lo sviluppo della cultura tecnica, tecnologica, scientifica e professionale, a partire dalla definizione (svolta nel processo di concertazione sociale e partenariato istituzionale previsto dalla l.r. 12/03) degli ambiti settoriali nei quali innovare l azione formativa attraverso modalità di rete. Tale rinnovamento è perseguito favorendo il confronto, la sinergia, l integrazione tra culture ed esperienze formative diverse ed è reso possibile dalla presenza di soggetti formativi differenti chiamati a cooperare nella realizzazione di obiettivi comuni. Alla luce della normativa vigente, si imposta una programmazione regionale condivisa dell offerta di formazione superiore, per evitare sovrapposizioni e duplicazioni, ed in particolare per istituire Istituti Tecnici Superiori con un saldo collegamento con il mercato del lavoro, in grado quindi di apportare valore aggiunto all offerta territoriale. La differenza fra le due tipologie di offerta (ITS e percorsi IFTS) non deve tanto essere riferita alla durata quanto alle specifiche esigenze dei contesti territoriali rispetto alle figure professionali formate dagli ITS in relazione alle aree strategiche considerate prioritarie dagli indirizzi nazionali di programmazione economica. Gli Istituti Tecnici Superiori operano nell ambito di poli tecnici che aggregano a livello territoriale l offerta di formazione alta e specialistica tecnico-professionale di un settore, in modo da garantire un forte legame con i fabbisogni formativi del territorio attraverso l adattabilità delle diverse tipologie dell offerta e delle connesse attività. In tale quadro, si esplicita il raccordo con la formazione continua nella logica dell apprendimento permanente. Riferimenti normativi 14

15 Il piano dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore in Emilia-Romagna è elaborato ed adottato nell ambito della programmazione dell offerta formativa regionale, con riferimento agli indirizzi della programmazione nazionale in materia di sviluppo economico e rilancio della competitività in linea con i parametri europei. Gli atti normativi ed attuativi sui quali si fonda il piano sono: a) a livello nazionale: - la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 631, che prevede la riorganizzazione del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, di cui all'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144; - il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, articolo 13, comma 2, che prevede la configurazione degli istituti tecnici superiori nell ambito della predetta riorganizzazione; - il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 "Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59"; - gli Accordi in sede di Conferenza unificata ai sensi dell art. 9, comma 2, lettera c, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sanciti in data 2 marzo 2000, 14 settembre 2000, 1 agosto 2002, 19 novembre 2002, 29 aprile 2004, 25 novembre 2004 e 16 marzo 2006, con i quali sono stati definiti linee guida e standard in applicazione del decreto interministeriale 31 ottobre 2000, n. 436; - il DPCM 25 gennaio 2008 recante linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori e relativi allegati; b) a livello regionale: - la l.r. 30 giugno 2003, n. 12, ed in particolare 15

16 gli articoli 26, 49, 50 e 51; - la decisione di approvazione C(2007)5327 del 26/10/2007 del Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione da parte della Commissione Europea; - la deliberazione di Giunta regionale n del 12/11/2007 recante POR FSE Emilia-Romagna obiettivo 2 Competitività regionale ed occupazione Presa d atto della decisione di approvazione della Commissione Europea ed individuazione dell Autorità di Gestione e delle relative funzioni e degli Organismi Intermedi ; - la deliberazione dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 117 del 16/05/2007 Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010.(Proposta della Giunta regionale in data 16/04/2007, n. 503); - la deliberazione della Giunta Regionale n. 680 del 14/05/2007 Approvazione di un Accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il Lavoro (L.R. 12/03 L.R. 17/5) in attuazione della delibera di G.R. 503/07 ; - la deliberazione della Giunta regionale n. 618 del 05/05/2008 Integrazione dell Accordo fra Regione e Province della Regione Emilia-Romagna di cui alla D.G.R. n.680/2007 Poli tecnici, in attuazione della delibera GR n. 503/2007. Finalità Il piano regionale si prefigge di: - perseguire il riallineamento tra la domanda di professionalità delle imprese e l offerta di competenze, ponendosi l obiettivo di innalzarne, qualificarne e specializzarne il livello e i requisiti; - sostenere l innovazione formativa, anche frutto di esperienze differenti, con caratteristiche di visibilità e continuità almeno su base triennale; - offrire alle persone, con particolare riferimento ai giovani, una gamma di opportunità formative in grado 16

17 di innalzare le proprie competenze per corrispondere alle richieste del mercato del lavoro ed alle aspettative personali; - offrire alle imprese la possibilità di partecipare attivamente al processo di definizione, con visione dinamica ed evolutiva, delle proprie necessità in termini di fabbisogni professionali; - dare certezza di valore ai titoli finali per tutte le tipologie di offerta ricomprese nella programmazione regionale; - riorganizzare e finalizzare l offerta pur in un possibile continuum formativo a livelli diversi di specializzazione delle competenze, rispondenti ai bisogni delle persone e del mercato; - evidenziare i fabbisogni professionali, di ricerca e sviluppo, di cultura tecnica, tecnologica, scientifica del territorio, attraverso la definizione di ambiti settoriali regionali, tenendo conto delle aree tecnologiche nazionali, di cui al DPCM 25 gennaio Ambiti settoriali regionali A partire dalle aree tecnologiche di cui all art. 7 del DPCM (rispondenti a fabbisogni formativi nazionali): 1) Efficienza energetica 2) Mobilità sostenibile 3) Nuove tecnologie della vita 4) Nuove tecnologie per il made in Italy 5) Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali 6) Tecnologie della informazione e della comunicazione sono stati individuati ambiti settoriali correlati e coerenti con le vocazioni produttive dei territori, rispondenti ai principali settori di futuro sviluppo e di innovazione strategica per la regione, indicati dagli studi di settore, nonché oggetto di ricerca delle università e dei centri per l innovazione. Tale connessione assicura ai poli tecnici il raccordo fra la propria offerta di formazione alta, specialistica e superiore con le finalità delle piattaforme tecnologiche ( tecnopoli ): innovazione e trasferimento tecnologico. Ulteriori criteri per l individuazione degli ambiti sono stati la distribuzione dell offerta di istruzione e la pregressa esperienza dei soggetti formativi nella realizzazione di percorsi di istruzione e formazione 17

18 tecnica superiore che ha rappresentato una delle risposte più coerenti e vicine alle esigenze di professionalità delle imprese, nel segmento definito dei tecnici della conoscenza. L individuazione effettuata trova pertanto legame coerente con le vocazioni produttive e con la distribuzione dell offerta di istruzione; coglie quale sia l insieme di attività in cui risultano rappresentate le caratteristiche distintive dei vari territori, nel modello regionale di specializzazione e di divisione del lavoro; considera lo scenario delle tendenze evolutive sulle quali la Regione intende investire. Gli ambiti settoriali regionali sono: - Abitare, Edilizia, Recupero, Nuovi materiali - Agroalimentare - Energia e Ambiente - ICT, Innovazione organizzativa - Logistica e Trasporti - Meccanica - Turismo e benessere La distribuzione territoriale è: PIACENZA Logistica e Trasporti PARMA Agroalimentare REGGIO EMILIA Meccatronica MODENA Meccanica e materiali BOLOGNA Automazione meccanica FERRARA Abitare, Edilizia, Recupero, Nuovi Materiali RAVENNA Energia e Ambiente FORLI CESENA ICT, Innovazione Organizzativa RIMINI Turismo e Benessere Programmazione regionale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore Il polo tecnico come rete regionale dell offerta formativa alta, specialistica e superiore La dimensione regionale dell offerta è garantita dalla necessità di risposta interprovinciale ai fabbisogni di alta professionalità delle imprese, che partendo dalla rilevazione delle esigenze locali sappia coinvolgere più soggetti, anche differenti tra loro, facendo in modo che il prodotto di questo intreccio valga per ognuno di essi ed al 18

19 contempo sia oggettivamente diverso da ciò che singolarmente ognuno può produrre, impegnandosi inoltre a relazionarsi con i costituendi ITS. Occorre cioè corrispondere a più esigenze: la vocazione territoriale di innovazione e sviluppo; la diffusione della cultura tecnica e scientifica; la connessione e raccordo con la capacità della scuola secondaria di far evolvere la propria offerta, adeguando i curricula alle specializzazioni successive; la qualificazione del sistema della formazione professionale. E altresì importante il collegamento con i centri di ricerca e con i tecnopoli per assicurare la finalità formativa, di innovazione e ricerca di tutta la rete dell offerta in fase di costituzione: quella degli Istituti Tecnici Superiori, degli IFTS, dei corsi di formazione superiore. Stabilire vere e proprie sinergie consente l implementazione di un sistema integrato, condizione per uno sviluppo fondato su qualità, coesione sociale, sostenibilità. Il polo è costituito dalla rete delle attività proposte dai soggetti - istituti scolastici, organismi di formazione professionale accreditati, imprese, università negli ambiti settoriali di riferimento, per rafforzare e potenziare le singole iniziative raccordandole all interno degli ambiti regionali coerenti con le sei aree tecnologiche definite a livello nazionale, in modo da accelerare la diffusione dei risultati all'insieme del sistema sociale, economico e formativo. Il polo è la modalità con la quale i diversi soggetti titolari delle attività formative, in rete tra loro, svolgono il confronto organico su temi specifici e specializzati, per produrre modelli formativi, didattici e di ricerca, nonché strumenti utili a tutti quanti operano per la qualificazione e professionalizzazione delle persone; da un lato, costituisce inoltre concettualmente il superamento di una specializzazione di ambito locale, dall altro non è prodotto di una selezione settoriale rispetto a vocazioni produttive proprie dell Emilia-Romagna che, al contrario, risultano confermate e rafforzate dalla presenza dei soggetti formativi in luoghi non tradizionalmente vocati ad uno specifico settore. E infatti evidente che, accanto alla imprescindibile esigenza di dare concretezza, visibilità, riconoscibilità e stabilità all offerta formativa relativa ad ambiti settoriali riconducibili in prevalenza ad alcune parti del 19

20 territorio regionale, esiste la necessità di non relegare in modo esclusivo e riservato la realizzazione di tale offerta ai soli soggetti (siano imprese, siano soggetti formativi istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale, università -) di quel territorio. I poli sono pertanto rete regionale perché, pur essendo identificati di norma con i territori in cui l ambito tematico individuato presenta il maggior numero di elementi di forza, svolgono il servizio formativo a favore di tutti i soggetti che, in regione, possono fare riferimento all ambito tematico individuato. I poli sono riferiti ad ambiti piuttosto ampi, ma hanno al loro interno la possibilità (in molti casi la necessità), di interagire fra loro perché molte delle competenze tecnico-specialistiche che costituiscono l offerta dell uno possono essere intrecciate con quelle di un altro. In tale impianto, l offerta formativa, dinamica e flessibile, deve possedere capacità di attrazione per imprese e talenti, giovani che vogliono appropriarsi della cultura tecnica e scientifica, per inserirsi in impresa, per crearne di nuove, per continuare la loro preparazione in campo accademico o di ricerca. L offerta delle attività in rete così definita non si rivolge però soltanto ai giovani in cerca di inserimento qualificato nel mercato del lavoro, ma anche agli adulti occupati che hanno desiderio e necessità di mantenere aggiornate le proprie competenze; rappresenta altresì un opportunità per le imprese che, attraverso la formazione continua, adeguano la professionalità delle proprie risorse umane alle sempre mutevoli esigenze del mercato globale. Gli obiettivi della programmazione Obiettivo della programmazione è implementare in modo progressivo sul territorio, un offerta stabile ed articolata che possa misurarsi con lo sviluppo economico, la competitività del sistema produttivo e rispondere ai parametri europei di qualificazione delle competenze delle persone. L insieme delle attività formative in rete, che costituisce i poli tecnici regionali, si realizza a partire da un offerta di percorsi di formazione specialistica (IFTS) e superiore (corsi brevi a qualifica), che si dovranno relazionare e coordinare con la formazione alta che sarà 20

21 proposta dagli ITS, che ne perfeziona e ne condiziona la coerenza tra ambiti settoriali regionali ed aree tecnologiche nazionali. In tal senso, gli ITS sono il baricentro di un offerta più ampia, benché coerente, di percorsi formativi di diverso livello di specializzazione. In ragione dell esigenza di assicurare ai soggetti promotori una tempistica adeguata al perfezionamento delle Fondazioni costitutive degli ITS, la programmazione dell offerta di percorsi IFTS e di formazione superiore precede quella degli ITS, anche in attesa dell emanazione del decreto per la determinazione dei diplomi di tecnico superiore e dei certificati di specializzazione tecnica superiore, con l indicazione delle figure che costituiscono il riferimento a livello nazionale dell offerta ITS, ivi compresi i relativi standard delle competenze (cfr. DPCM 25/01/08). Per garantire la tenuta complessiva dell impianto, la programmazione regionale dell offerta di formazione alta e specialistica ricomprende le seguenti opzioni di filiera: corsi proposti dagli ITS, in collaborazione fra Stato e Regioni nel rispetto delle competenze in materia, ubicati nelle province sedi delle fondazioni, come percorsi di durata biennale (1800/2000 ore) e acquisizione del diploma di tecnico superiore, corrispondente al 5 o 6 livello EQF* (art.7, comma 1 del DPCM 25 gennaio 2008); corsi IFTS, come percorsi di durata annuale ( ore), proponibili sia in filiera con gli ITS, sia rivolti a settori o profili che esulano dagli ambiti settoriali definiti dalla Regione, perché di nicchia o con limitata potenzialità di assorbimento perché fortemente innovativi, con acquisizione del certificato di specializzazione tecnica superiore, corrispondente al 5 livello EQF (art.9, comma 1, lettera a) del citato DPCM); Corsi di formazione superiore e di alta formazione riferiti al Sistema Regionale delle Qualifiche (SRQ) e rispondenti a bisogni documentati dei mercati locali per l acquisizione di un Certificato di Qualifica o di Unità di Competenza, rilasciato ai sensi della Delibera di G.R. n. 530/06. Il riferimento al SRQ potrà riguardare una qualifica o singole unità di competenza ad essa riferite, riconducibili ai livelli 4, 5 o 6 dell EQF (Adozione da parte del Consiglio europeo del sistema EQF (European Qualification Framework), 14 febbraio 2008). Sarà inoltre possibile proporre nuove qualifiche/uc mediante l apposita procedura sorgente. Le durate dei 21

22 percorsi dovranno essere definite in coerenza agli standard formativi ( ore per le qualifiche regionali, cfr. Delibera di G.R. n. 265/05). Le tipologie di intervento di cui sopra sono attivabili nel quadro, determinato dalla Regione, della correlazione tra le aree tecnologiche nazionali, gli ambiti settoriali regionali, le figure nazionali IFTS, le aree professionali del SRQ, sulla base della maggiore rispondenza e della compatibilità tra aree ed ambiti, figure ed aree professionali, di seguito riportato. AREE TECNOLOGICHE NAZIONALI Nuove tecnologie per il made in Italy AMBITI SETTORIALI REGIONALI Meccanica FIGURE NAZIONALI IFTS T. S. per l industrializzazione del prodotto e del processo AREE PROFESSIONALI DEL SRQ COMPATIBILI Progettazione e produzione meccanica ed elettromeccanica T. S. per il disegno e la progettazione industriale Progettazione e produzione prodotti ceramici T. S. per l automazione industriale Progettazione e produzione tessile e abbigliamento T. S. per l informatica industriale T. S. per la programmazione della produzione e la logistica T. S. per la produzione T. S. per il sistema qualità del prodotto e del processo Approvvigionamento e gestione della produzione industriale Progettazione e produzione arredamenti e in legno Progettazione e produzione chimica Progettazione e produzione calzature Agroalimentare T. S. della trasformazione dei prodotti agroindustriali Progettazione e produzione alimentare 22

23 Turismo e benessere T. S. della commercializzazione dei prodotti agroindustriali T. S. per l organizzazione e il marketing del turismo integrato T. S. per l assistenza alla direzione di agenzie di viaggio e ai tour operator Programmazione ed erogazione servizi turistici Programmazione ed erogazione servizi culturali Marketing e vendite T. S. per l assistenza alle strutture ricettive Mobilità sostenibile Logistica e trasporti T. S. per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali delle produzioni tipiche T. S. dei trasporti e dell intermodalità T. S. per la mobilità e il trasporto pubblico locale Logistica industriale del trasporto e spedizione T. S. per la gestione dei servizi passeggeri Commissario di bordo T. S. per la conduzione di navi mercantili sezione di coperta T. S. per la conduzione di navi mercantili sezione di macchina Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali Abitare, Edilizia, Recupero, Nuovi materiali T. S. per i rilevamenti territoriali informatizzati Costruzioni edili 23

24 T. S. per la conduzione del cantiere Efficienza energetica Energia e Ambiente T. S. per il rilievo architettonico T. S. per la gestione del territorio e dell ambiente Difesa e valorizzazione del territorio T. S. per i sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti T. S. per i sistemi idrici Tecnologie della informazione e della comunicazione ICT, Innovazione organizzativa T. S. per l ambiente, l energia e la sicurezza in azienda T. S. per i sistemi e le tecnologie informatiche T. S. per il sistema informativo aziendale T. S. commerciale, per il marketing e per l organizzazione delle vendite Sviluppo e gestione sistemi informatici Produzione multimediale Progettazione ed erogazione prodotti informativi e comunicativi T. S. per la comunicazione e il multimedia T. S. per le applicazioni informatiche Marketing e vendite Amministrazione e controllo d impresa T. S. per lo sviluppo del software T. S. per le telecomunicazioni T. S. per l amministrazione economico 24

25 finanziaria ed il controllo di gestione Elenco delle 16 figure nazionali IFTS, da prendere a riferimento nella progettazione di percorsi che rispondano ad esigenze di specializzazione innovativa o di nicchia, privilegiando il raccordo con gli ambiti settoriali regionali, senza necessità di correlazione con le aree professionali del SRQ. SETTORE IFTS Agricoltura FIGURE NAZIONALI IFTS T. S. delle produzioni vegetali T. S. delle produzioni animali T. S. per la gestione del territorio rurale Industria e artigianato (Manifatture) Commercio, turismo e trasporti (Trasporti) Servizi assicurativi e finanziari T. S. per la conduzione e la manutenzione degli impianti T. S. per l'approvvigionamento T. S. della logistica integrata T. S. per le infrastrutture logistiche T. S. per le operazioni di sportello nel settore dei servizi finanziari T. S. per la gestione del portafoglio nel settore dei servizi finanziari T. S. per le operazioni di borsa nel settore dei servizi finanziari T. S. per la promozione finanziaria T. S. per il marketing nel settore dei servizi finanziari T. S. per le attività di call center nel settore dei servizi assicurativi e nel settore dei servizi finanziari T. S. per la gestione dei sinistri nel settore dei servizi assicurativi T. S. per la vigilanza e l assistenza nel settore dei servizi assicurativi 25

26 T. S. per le attività organizzative e commerciali nel settore dei servizi assicurativi L intera programmazione è regionale, governata in modo da garantirne la coerenza attraverso la rete dei poli, determinata in esito al confronto interistituzionale e in modo concertato anche con le parti sociali per ciò che attiene alle figure da formare con l intera offerta di formazione alta, specialistica e superiore (percorsi degli ITS, IFTS, percorsi di formazione superiore e alta formazione). In tale quadro, la programmazione dei percorsi di formazione superiore e alta formazione è riferita agli ambiti settoriali individuati, è complementare ed integra la programmazione territoriale di competenza delle Province. In considerazione dei tratti innovativi della programmazione regionale dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore per il triennio considerato, il presente piano ha valenza sperimentale e sarà accompagnato da apposita azione di assistenza tecnica, realizzata dalla Regione e finalizzata a monitorare e verificare in itinere l impianto complessivo e le relative attività. In esito a tale azione e previo confronto con la Conferenza regionale per il sistema formativo, il Comitato di coordinamento istituzionale e la Commissione regionale tripartita (organismi previsti dalla l.r. 12/2003), la Regione procederà alla riprogrammazione dell offerta per il periodo successivo. Ruolo dell istruzione L Istituto tecnico o professionale è l ente di riferimento dell ITS, è soggetto partner dei percorsi IFTS, è centrale - insieme all università ed al mercato del lavoro - per quanto riguarda il riconoscimento dei crediti acquisiti, è strategico nella rete regionale dei poli per assicurare intreccio coerente dei curricula. E pertanto dall istituzione scolastica che occorre partire per adeguare i vari piani di offerta alle conoscenze necessarie a far acquisire, in modo progressivo e specialistico, quelle competenze relative alle figure professionali che si rendono necessarie per interpretare i bisogni del mercato, espliciti ma soprattutto impliciti. Conoscenze ed abilità che devono trovare in una didattica 26

27 attiva, laboratoriale, di confronto diretto con le imprese, in una alternanza fattiva tra scuola e azienda, nell orientamento e affiancamento costante dei giovani, nella personalizzazione dei percorsi, nella valutazione/bilancio delle competenze pregresse e via via acquisite, gli strumenti operativi per offrire un apprendimento consapevole e flessibile. La scuola nella rete regionale del polo deve trovare stimolo per rifondare il patto formativo con gli studenti, indicando loro uno sbocco possibile in un mercato che ne ha bisogno, attraverso la proposta di percorsi formativo motivante, in grado di esprimere i risultati ottenuti in termini di competenze dimostrabili. La rete regionale dell offerta alta specialistica e superiore ha nell istituzione scolastica non tanto il baricentro che è equamente diviso tra i soggetti che devono assicurare la qualità dei percorsi e la loro rispondenza ai fabbisogni di competenze specialistiche degli ambiti settoriali bensì lo snodo della rete medesima, in quanto punto di partenza organico e ramificato, con particolare riferimento alle conoscenze culturali che devono coniugarsi con la formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, proveniente dal mondo del lavoro e dell innovazione tecnologica. Ruolo della formazione professionale Gli Enti di formazione professionale si collocano all interno dell offerta di rete, rappresentando i soggetti che realizzano un offerta formativa centrata su competenze per il lavoro, programmata in logica di flessibilità, per cogliere nei tempi e nei contenuti le esigenze del sistema produttivo, delle imprese e degli operatori nell areasettore di interesse, con una funzione diversa da quella dell istruzione (con cui agisce in integrazioneconnessione). Per quanto riguarda l universo dei giovani e della formazione per l ingresso nel lavoro, la formazione professionale può realizzare interventi che, in integrazione o a valle dei percorsi di istruzione, contestualizzano- specificano- integrano, declinandole rispetto al lavoro, le competenze apprese in quel contesto. Per quanto riguarda gli adulti occupati, la formazione professionale contribuisce a realizzare, in stretto raccordo con gli altri soggetti, attività per l aggiornamento di conoscenze e capacità e lo sviluppo di competenze innovative; sostiene la qualificazione di giovani e adulti su competenze specifiche, visibili, 27

28 condivise con il sistema produttivo di riferimento; è strumento per lo sviluppo di un dialogo stabile tra imprese e strutture dell alta formazione (tecnico-superiore e universitaria), efficace perché centrato su un oggetto specifico costituito dallo scambio di competenze. Destinatari dell offerta I soggetti cui viene rivolta l offerta formativa, nelle sue diverse tipologie, sono: - per i percorsi ITS: giovani e adulti che accedono all offerta ITS con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; - per i percorsi IFTS, giovani e adulti che accedono all offerta IFTS con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; l'accesso ai percorsi IFTS è consentito anche a coloro che sono in possesso dell ammissione al quinto anno dei percorsi liceali, ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, articolo 2, comma 5, nonché a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione di cui al regolamento adottato con decreto del ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139; - per i percorsi di formazione superiore e alta formazione: giovani e adulti, occupati, disoccupati, inoccupati che abbiano assolto l obbligo formativo e siano in possesso delle competenze necessarie per accedere agli specifici percorsi. Soggetti attuatori I soggetti che possono attuare l offerta formativa, nelle sue diverse opzioni, sono: - per i percorsi ITS: le fondazioni di partecipazione, che assumono la denominazione di Istituto Tecnico Superiore, con l indicazione dell area tecnologica nazionale di riferimento; - per i percorsi IFTS: i soggetti associati di cui all art. 69 della L.144/99; - per i percorsi di formazione superiore e alta formazione: gli enti accreditati dalla Regione per l ambito della formazione superiore in partenariato con una o più imprese ed eventualmente con gli altri 28

29 soggetti del sistema formativo regionale e della ricerca. Indicazioni dei criteri di selezione per la costituzione degli ITS Nel rispetto di quanto previsto nel DPCM 25 gennaio 2008 e nei relativi allegati parte integrante, la Regione Emilia- Romagna emanerà un avviso pubblico per invitare gli istituti tecnici e gli istituti professionali, attivi sul territorio dell Emilia-Romagna, a presentare le proprie candidature quali istituzioni di riferimento per la costituzione degli ITS, secondo il modello organizzativo della fondazione di partecipazione, in partenariato con i soggetti di cui al punto 2 dell allegato c) al DPCM 25 gennaio Nell avviso sarà evidenziato che la composizione del partenariato è indicata al punto 2 dell allegato c) al DPCM 25 gennaio 2008 quale standard organizzativo minimo del costituendo ITS e che pertanto saranno accolte anche candidature che presentino un partenariato più ampio, sia in termini quantitativi (ad es. più istituzioni scolastiche, più enti di formazione, più imprese, ecc) sia per quanto attiene alla partecipazione di soggetti diversi da quelli indicati nello standard minimo, fatto salvo il rispetto dello stesso. La selezione delle candidature avverrà, previa verifica delle condizioni di ammissibilità, secondo i seguenti criteri generali: rispondenza alle priorità programmatiche dell avviso; quantità e qualità delle risorse umane, finanziarie, logistiche e strutturali rese disponibili dal partenariato per la costituzione degli ITS; esistenza e qualità di reti di relazioni consolidate con altri soggetti formativi e con le imprese, anche con riferimento a partenariati transnazionali e interregionali; adeguatezza e sostenibilità economica e finanziaria del piano di attività. Indicazioni dei criteri di selezione per la realizzazione dei percorsi IFTS e dei percorsi di formazione superiore e alta formazione 29

30 La Regione Emilia-Romagna emanerà un avviso pubblico per la presentazione di progetti per la realizzazione di percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e dei percorsi di formazione superiore e alta formazione. La selezione dei progetti avverrà, previa verifica delle condizioni di ammissibilità, secondo i seguenti criteri generali: finalizzazione dell attività alla programmazione; qualità progettuale; economicità dell offerta; rispondenza dei progetti alle priorità indicate. Risorse finanziarie Il piano è sostenuto dall'insieme delle risorse nazionali e regionali, anche messe a disposizione da altri soggetti pubblici e privati e dall Unione Europea. La Regione Emilia-Romagna sostiene la realizzazione del piano con risorse del FSE Asse IV Capitale Umano per un importo complessivo per il triennio pari a euro ,00, ivi comprese le risorse per la realizzazione delle azioni di assistenza tecnica, monitoraggio e valutazione. 30

31 Allegato B) Invito a presentare progetti di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e progetti di formazione alta e superiore da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Asse Capitale Umano- in attuazione del Piano triennale ( ) dell offerta di formazione alta, specialistica e superiore. A) Riferimenti normativi Viste: - la L.R. n. 12 del 30 giugno 2003 Norme per l uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l arco della vita, attraverso il rafforzamento dell istruzione e della formazione professionale anche in integrazione tra loro ; - la L.R. n. 17 del 1 agosto 2005 Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro. Richiamato il Quadro Strategico nazionale per il 2007/2013 previsto dall art. 27 del Regolamento generale CE 1083/2006 sui Fondi Strutturali, approvato con Decisione comunitaria C(2007)3329 del 13/07/2007; Vista la deliberazione del C.I.P.E. n. 36 del 15/06/2007 (pubblicata sulla GU n. 241 del 16/10/2007) concernente Definizione dei criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi socio strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007/2013. Richiamate inoltre: - la deliberazione dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 101 dell 01/03/2007 Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione. (Proposta della Giunta regionale in data 12/02/2007, n. 159 ); - la decisione di approvazione C(2007)5327 del 26/10/2007 del Programma Operativo regionale per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 Ob. 2 Competitività e Occupazione da parte della Commissione Europea; - la deliberazione di Giunta regionale n del 12/11/2007 recante POR FSE Emilia-Romagna obiettivo 2 Competitività regionale ed occupazione Presa d atto della decisione di approvazione della 31

32 Commissione Europea ed individuazione dell Autorità di Gestione e delle relative funzioni e degli Organismi Intermedi ; - la deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 117/2007 Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010 ; - la deliberazione di Giunta regionale n. 680/2007 Approvazione di un accordo fra Regione e Province dell Emilia-Romagna per il coordinamento della programmazione 2007/2009 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003 L.R. 17/2005) in attuazione della delibera GR n. 503/2007 ; - la deliberazione di Giunta regionale n del 10 dicembre 2007 Adozione del Piano di attività regionale 2008 in attuazione dell accordo fra Regione ed Amministrazioni provinciali di cui alla delibera regionale n. 680/2007 ; - la deliberazione di Giunta regionale n. 618 del 05/05/2008 Integrazione dell Accordo fra Regione e Province della Regione Emilia-Romagna di cui alla DGR 680/2007 Poli Tecnici, in attuazione della delibera di Giunta regionale n. 503/2007. Richiamati: - la legge 17 maggio 1999, n. 144 ed in particolare l art. 69, che dispone, per riqualificare e ampliare l offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non occupati, nell ambito del sistema di formazione integrata superiore, l istituzione del sistema dell istruzione e della formazione tecnica superiore (IFTS); - il regolamento adottato con decreto interministeriale del 31 ottobre 2000, n. 436, recante norme di attuazione dell articolo 69 della legge n. 144/99 sopracitata; - la legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 631, che prevede la riorganizzazione del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, di cui all'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144; - il decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, articolo 13, comma 2, che prevede la configurazione degli istituti tecnici superiori nell ambito della predetta riorganizzazione; 32

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