REPUBBLICA ITALIANA 764/2011. In Nome del Popolo Italiano LA CORTE DEI CONTI. Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d Appello

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Marcellino Ferrante
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1 Pagina 1 di 6 REPUBBLICA ITALIANA 764/2011 In Nome del Popolo Italiano LA CORTE DEI CONTI Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d Appello composta dai seguenti Magistrati : Dott. Angelo DeMarco Dott. Fulvio Maria Longavita Dott. Marta Tonolo Dott. LeonardoVenturini Dott. Bruno Tridico Presidente Consigliere Rel. Consigliere Consigliere Consigliere ha pronunciato la seguente S E N T E N Z A sul ricorso in appello iscritto al n 31264, proposto dal sig. Cescon Plinio, difeso dagli avv. Mauro Ferruzzi, Nicola Tella e Francesco Fabris (Foro di Venezia), nonché dall avv. Mario Massano (Foro di Roma), avverso la sent. n 865/2006 della Sezione Giurisdizionale per il Veneto, nei confronti dell INPS e della Rete Ferroviaria Italiana S.p.a.. Visto l atto d appello; Esaminati tutti gli altri documenti di causa; Uditi, nella pubblica udienza del giorno 28/10/2011, con l assistenza del Segretario sig.ra Lucia Bianco: il relatore, Consigliere Fulvio Maria Longavita; il difensore di parte appellante, avv. Stefano Di Meo, su delega dell avv. Ferruzzi; il legale dell INPS, avv. Luigi Caliuco, su delega dell avv. Alessandro Riccio; il difensore della società Rete Ferroviaria Italiana S.p.a, avv. Lucio V. Moscarini. FATTO Con l impugnata sentenza, la Sezione Giurisdizionale Regionale per il Veneto ha respinto

2 Pagina 2 di 6 il ricorso dell odierno appellante, volto a conseguire il beneficio dei tre aumenti periodici, previsti dall art. 2 della l n 336/1970, in base allo stipendio in godimento alla data del pensionamento (trattamento tabellare e classi conseguite all atto della cessazione del servizio), in luogo del computo operato dall Amministrazione Ferroviaria, in base alla tabella 2 allegata alla l. n 292/1984, ex art. 38 del CCNL Con l atto introduttivo del presente grado di giudizio, la difesa dell appellante ha contestato la gravata sentenza, invocando le chiare disposizioni dell art. 2 della l. n 336/1970 e dell art. 14, comma 4, della l. n 42/1979, ed assumendo l illegittimità del precitato art. 38 del CCNL A tal fine ha anche richiamato la sent. n 689/1998 della Sezione Giurisdizionale Regionale per il Lazio di questa Corte ed ha concluso per la riforma della gravata sentenza, con accoglimento del ricorso di primo grado. Costituitasi con memoria depositata il 24/4/2008, la società Rete Ferroviaria Italiana, ha eccepito l inammissibilità del gravame, perché intempestivo, mentre nel merito ha argomentato per l infondatezza dello stesso. Costituitosi con memoria depositata il 21/3/2011, l INPS ha concluso per la reiezione del gravame. All odierna, pubblica udienza, i difensori delle parti hanno illustrato le loro posizioni, concludendo in conformità DIRITTO 1) L eccezione di inammissibilità del gravame, formulata dalla difesa della Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. nella memoria depositata il 24/4/2008, è fondata. 1.1) Come evidenziato dalla predetta difesa, infatti, la sentenza (impugnata) è stata depositata il 13/10/2006 e non è stata (mai) notificata, sicchè l appello avrebbe dovuto essere proposto entro il 13 ottobre 2007 e depositato entro il 12 novembre 2007, mentre il ricorso, datato 28 novembre 2007, è stato affidato al servizio postale per la notifica il 7/12/2007, quando erano ormai

3 Pagina 3 di 6 decorsi i termini perentori per la notifica (v. pag. 3 della predetta memoria della società Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. ). 1.2) Al riguardo, il Collegio osserva che, in realtà, il termine di un anno per impugnare, nel caso di specie, non è venuto a scadenza il 13 ottobre 2007, come sostenuto dalla difesa della Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., ma il 28 novembre seguente, dovendosi tener contro anche della sospensione dei termini processuali per il periodo feriale (1 agosto-15 settembre 2007), prevista dall art. 1 della l. n 742/1969. Trattasi, come noto, di un periodo di 46 giorni che si somma al termine annuale di decadenza dall impugnazione, previsto dall art. 227 cpc (v. tra le tante Cass. Civ. Sez. III^ n 13383/2005), così che tale termine, nel caso di specie, è venuto a scadenza il 28/11/2007, come detto poc anzi. 1.3) Pur con tale precisazione, il gravame è comunque inammissibile, nei confronti della nominata società. L appello, invero, è stato (effettivamente) affidato al servizio postale per la notifica il 7/12/2007 (v. documentazione in atti), ossia quando era ormai scaduto il termine lungo di impugnativa (cfr. sent. n 62/2009 di questa Sezione e richiami ivi a Corte Costituzionale sentt. n. 28 e n. 107/2004, nonché ordinanza n. 154/2005). 1.4) Il ripetuto gravame, invece, è tempestivo nei confronti dell INPS, in quanto affidato al servizio postale per la notifica a tale Istituto il 28/11/2007 (v. documentazioni in atti). 2) Ciò premesso in rito, nel merito, l appello è infondato. 3) Induce a tanto la considerazione che, come correttamente osservato dal Giudice di prim grado, l art. 38, comma 2, del CCNL 1990/1992 espressamente prende a base di computo deg aumenti periodici per situazioni particolari, tra i quali anche gli aumenti periodici di cui all art. della l. n 335/1970, gli importi iniziali e le successive classi di stipendio previste dalla tabella allegata alla legge 10/7/1984, n 292, in luogo degli importi (stipendiali) applicabili all atto del cessazione dal servizio (ex precitato art. 2 della l. n 335/1970). Ora, è evidente che una siffatta, puntuale, previsione normativa di per sé esclud

4 Pagina 4 di 6 l applicabilità alla fattispecie in discussione dell art. 14, comma 4, della l. n 42/1979, il qua dispone l attribuzione di aumenti periodici convenzionali del 2,50% sulle misure iniziali e sul successive classi di stipendio, al fine dell applicazione delle leggi che prevedono aumenti periodici d stipendio per situazione particolari, come nel caso quella relativa ai c.d. benefi combattentistici. E ciò senza neanche indagare se il precitato art. 14, comma 4, della l. n 42/1979 sia stat davvero abrogato dall art. 1, comma 5, della l. n 779/1985, come affermato dal Giudice di prim cure (v. pag. 10 dell impugnata sentenza), o meno. 4) Né, per una diversa conclusione, possono valere le ragioni di equità sostanziale, invoca dall appellante, con riferimento anche agli art. 36 e 38 Cost.. Secondo l appellante, invero, il richiamo operato dall art. 38 del ricordato CCNL alla tabella allegata alla l. n 292/1984 impedirebbe di fatto al pensionato di veder riconosciuto il giusto aument periodico, diretto a compensare la perdita del potere di acquisto della moneta (v. pag. 5 d gravame). Ebbene, come opportunamente evidenziato dal Giudice di primo grado, il carattere del tutt convenzionale del beneficio che ne occupa esclude che esso sia necessariamente da correlare a trattamento stipendiale effettivamente in godimento, ( ) ben (potendo) essere computato secondo u diverso, astratto criterio, quale quello applicato nella specie dall Amministrazione (v. pag. 1 dell impugnata sentenza). Trattasi di affermazione che il Collegio condivide, trovando riscontro anche in precedenti e autorevolissime pronunce di questa Corte, rese proprio sugli aumenti periodici previsti dall art. della l. n 336/1970, in rapporto all art. 14, comma 4, della l. n 42/1979. Con tali pronunce, in effetti, questa Corte ha avuto modo di valorizzare proprio il caratter convenzionale degli aumenti in discorso e, in relazione ad esso, ha anche dichiarato manifestamen infondate le questioni di costituzionalità allora sollevate, in rapporto ai precitati art. 36 e 38 Cost oltre che in rapporto al precedente art. 3 Cost., ancora invocati dall odierno appellante (v. Sez. III

5 Pagina 5 di 6 Pensi Civ. n 56426/1984, in Rivista Corte 1984, pag. 969, ed in senso analogo sentt e n 5615 entrambe del 1984, in Riv. Corte pagine rispettivamente 594 e 950). 5) Né, infine, appare conducente ai fini perseguiti dall appellante il richiamo, operato d medesimo, alla sent. n 689/1998 della Sezione Giurisdizionale per il Lazio di questa Corte (v. pag. del gravame), che ha correlato gli aumenti periodici di cui all art. 2 della l. n 335/1970 all stipendio in godimento, atteso che la sentenza stessa si riferisce ad un dipendente della Pubblic Istruzione, per il quale ovviamente non valgono le disposizioni del più volte menzionato art. 38 d CCNL dei Ferrovieri 1990/ ) Per quanto finora esposto e considerato, dunque, l appello in epigrafe, inammissibile nei confronti della società Rete Ferroviaria Italiana, è comunque infondato nel merito. 7) Nulla per le spese di giudizio. 8) Sussistono motivi per compensare le spese legali. P. Q. M. LA CORTE DEI CONTI Sezione Terza Giurisdizionale d Appello DICHIARA INAMMISSIBILE l appello in epigrafe, nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., e lo RESPINGE Nei confronti dell INPS. Spese legali compensate. Nulla per le spese di giudizio. Roma, Camera di Consiglio del 28/10/2011. Il Consigliere Estensore F.to Fulvio Maria Longavita Il Presidente F.to Angelo De Marco Depositata in segreteria il giorno 15 novembre 2011 Il Direttore della Segreteria

6 Pagina 6 di 6 F.to Dott. Nicola Fabio

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