S E N T E N Z A N. 183/A/2013. nel giudizio in materia di pensioni iscritto al n del registro di

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Flaviano Belloni
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R E P U B B L I C A I T A L I A N A In nome del Popolo Italiano LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE D APPELLO PER LA REGIONE SICILIANA composta dai magistrati: dott. Salvatore CILIA dott.

1 R E P U B B L I C A I T A L I A N A In nome del Popolo Italiano LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE D APPELLO PER LA REGIONE SICILIANA composta dai magistrati: dott. Salvatore CILIA dott. Luciana SAVAGNONE dott. Salvatore CULTRERA dott. Pino ZINGALE dott. Valter Camillo DEL ROSARIO Presidente Consigliere Consigliere Consigliere estensore Consigliere relatore ha pronunciato la seguente S E N T E N Z A N. 183/A/2013 nel giudizio in materia di pensioni iscritto al n del registro di segreteria promosso ad istanza dell I.N.P.S. (ex I.N.P.D.A.P.), rappresentato e difeso dagli avv.ti Maria Assumma e Maria Grazia Sparacino, nei confronti di G. C., rappresentata e difesa dall avv. Giacomo D Asaro, e dell Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, rappresentata e difesa dall avv. Ilenia Maria Valeria Corrado, per la riforma della sentenza n. 2346/2012 emessa dalla Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana. Visto l atto introduttivo del giudizio depositato il 4 dicembre Visti gli atti e documenti tutti del fascicolo processuale. Uditi alla pubblica udienza del 9 maggio 2013 il relatore Consigliere Pino Zingale, l avv. Maria Grazia Sparacino per l appellante, l avv. Giacomo D Asaro per l appellata e l avv. Ilenia Maria Valeria Corrado 1

2 per l Azienda Ospedaliera. F A T T O Con la sentenza in epigrafe la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana - Giudice Unico per le pensioni accoglieva il ricorso proposto dall odierna appellata, assunta nella qualità di parente (figlia) di vittima della criminalità organizzata, e ne dichiarava il diritto, ai sensi dell art. 62 del R.D. n. 1214/1934, al collocamento a riposo con l applicazione del beneificio di cui all art. 3, comma 1, della legge n. 206/2004. Avverso tale sentenza ha interposto appello l I.N.P.S., lamentando la violazione e falsa applicazione degli artt. 1 e 3 della legge n. 206/2004 e dell art. 9, comma 2, della legge n. 302/1990 e successive modifiche ed integrazioni, nonché omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione. G. C. e l Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello si sono costituite in giudizio ed hanno chiesto il rigetto dell appello. Alla pubblica udienza del 9 maggio 2013 le parti presenti hanno insistito nelle richieste di cui agli atti scritti. D I R I T T O Il thema decidendum sottoposto all esame di questo Giudice è quello relativo al diritto dell appellata al beneficio al collocamento a riposo con il beneficio di cui all art. 3, comma 1, della legge 206/2004, nel testo vigente dal 1 dicembre 2007, per il quale a tutti coloro che hanno subito un'invalidità permanente di qualsiasi entità e grado della capacità lavorativa, causata da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice, e ai loro familiari, anche superstiti, limitatamente al coniuge ed ai figli anche maggiorenni, ed in mancanza, ai genitori, siano essi dipendenti 2

3 pubblici o privati o autonomi, anche sui loro trattamenti diretti è riconosciuto un aumento figurativo di dieci anni di versamenti contributivi utili ad aumentare, per una pari durata, l'anzianità pensionistica maturata, la misura della pensione, nonché il trattamento di fine rapporto o altro trattamento equipollente. La disposizione che precede, in forza dell art. 1 della medesima legge, nel testo vigente dal 1 gennaio 2010, si applica a tutte le vittime degli atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, compiuti sul territorio nazionale o extranazionale, se coinvolgenti cittadini italiani, nonché ai loro familiari superstiti, restando ricomprese fra gli atti di terrorismo le azioni criminose compiute sul territorio nazionale in via ripetitiva, rivolte a soggetti indeterminati e poste in essere in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché ai familiari delle vittime del disastro aereo di Ustica del 1980 nonché ai familiari delle vittime e ai superstiti della cosiddetta "banda della Uno bianca". A sua volta, poi, l art. 9, comma 2, della legge n. 302/90, nel testo vigente dall 11 dicembre 1998, dispone che le condizioni di caduto a causa di atti di terrorismo, nonché di vittima della criminalità organizzata sono certificate dal prefetto del luogo di residenza, secondo modalità stabilite con decreto del Ministro dell'interno. Orbene, nel caso di specie, la signora G. non risulta essere in possesso della prescritta certificazione di cui all art. 9, comma 2, della legge n. 302/90, nonostante da lei più volte richiesta alla competente autorità, certificazione alla quale, per le conseguenze giuridiche che ad essa riferisce l ordinamento e per le complesse procedure valutative che ne precedono il rilascio, non può che riconoscersi valenza costitutiva di uno 3

4 status giuridico. Ne consegue che, in assenza di tale status, certificato nei modi di legge, non è possibile attribuire i benefici ad esso connessi. Non appare, d altronde, possibile, operare, in via interpretativa, un estensione anche ai familiari superstiti di categorie diverse da quelle ivi espressamente indicate, tant è che per i familiari delle vittime del disastro aereo di Ustica del 1980 ed ai familiari delle vittime e ai superstiti della cosiddetta "banda della Uno bianca", il legislatore ha ritenuto di dovere intervenire con successive espresse modifiche della norma. Il riferimento, poi, al parere del Consiglio di Stato n. 1259/1983, a sostegno di una sostanziale equiparazione delle vittime di terrorismo e di quelle della mafia, non appare conducente, in quanto il predetto risulta reso in un periodo in cui ancora non esisteva la complessa normativa, riferita a tali categorie, finalizzata ad un sostegno economico e, quindi, la terminologia utilizzata in quel parere non può assumere una specifica valenza tecnico-giuridica. In conclusione, quindi, l appello dell I.N.P.S. appare fondato e la sentenza va annullata. La novità e complessità delle questioni trattate giustifica l integrale compensazione tra le parti delle spese legali. P. Q. M. La Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale d Appello per la Regione Siciliana, definitivamente pronunciando, accoglie l appello e, per l effetto, annulla la sentenza impugnata. Spese compensate. Così deciso in Palermo, nella camera di consiglio del 9 maggio

5 L ESTENSORE F.TO (Pino Zingale) IL PRESIDENTE F.TO (Salvatore Cilia) Depositata in segreteria nei modi di legge Palermo, 28/05/2013 Il Direttore della Segreteria F.TO (Dott. Nicola Daidone) 5

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