DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

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1 SCUOLA " JACOVITTI" _ PRIMARIA c.da Nuova Cliternia Campomarino (CB) Internet: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Artt. 17 e 28, D.Lgs 9 aprile 2008 n. 81) DATA: 28/12/2012 REVISIONE: 04 DESCRIZIONE: IL DATORE DI LAVORO (MUSACCHIO TEODORO) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Giovanna Narciso) IL MEDICO COMPETENTE (Dott. Marcello Catena). pag. 1

2 PREMESSA Il presente documento è stato elaborato secondo quanto previsto dalla normativa nazionale: - D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro"; Nei capitoli successivi sono riportati gli esiti della valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività. Modalità di elaborazione Le attività di valutazione del rischio e di elaborazione del presente documento sono state effettuate dal datore di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, il medico competente e previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. La valutazione e il relativo documento saranno rielaborati, nel rispetto delle modalità previste dalla normativa, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. Contenuti del documento Il documento contiene, ai sensi dell'art. 28, comma 2, del D.Lgs. 81/2008: - una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; - l indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione; - il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; - l individuazione delle procedure per l attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; - l indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; - l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. pag. 2

3 DATI IDENTIFICATIVI AZIENDALI dati aziendali e nominativi di quanti hanno funzioni inerenti la sicurezza (Art. 28, comma 2, lettera e), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) Nel presente capitolo sono riportati i dati identificativi aziendali, ovvero la ragione sociale, le generalità del datore di lavoro, dei collaboratori e delle figure designate o nominate ai fini della sicurezza aziendale. AZIENDA Ragione sociale SCUOLA " JACOVITTI" _ PRIMARIA Indirizzo c.da Nuova Cliternia CAP Città Campomarino (CB) Telefono FAX Internet Datore di Lavoro Nominativo MUSACCHIO TEODORO Qualifica DIRIGENTE Indirizzo via V. Veneto 28 CAP Città PORTOCANNONE (CB) ALTRE FIGURE AZIENDALI Di seguito sono indicati i nominativi delle figure di cui all'art. 28, comma 2, lettera e) del D.Lgs. 81/2008, ovvero i nominativi "del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio". Medico Competente: Nome e Cognome: Marcello Catena Qualifica: Medico Posizione Esterno Data nomina: 11/03/2009 Sede Campomarino Indirizzo: Via Molise Città: Campomarino (CB) CAP: Telefono / Fax: Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione [RSPP]: Nome e Cognome: Giovanna Narciso Qualifica: Consulente Posizione Esterno Data nomina: 14/01/2009 Sede Studio professionale Indirizzo: Via Volta,24 pag. 3

4 Città: Campomarino CAP: Telefono / Fax: giovannanarciso2004@yahoo.it Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza [RLS]: Nome e Cognome: Qualifica: Settimio Di Giammartino Personale ATA Proprietario immobile: Nome e Cognome: Comune di Campomarino Qualifica: Propietario dell'immobile Posizione Esterno Sede via G. d. Chiesa 2 ADDETTI ai SERVIZI Di seguito sono indicati i nominativi delle figure di cui all'art. 18, comma 1, lettera b), del D.Lgs. 81/2008, ovvero i nominativi de "i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza". Addetti al Servizio di ANTINCENDIO: Nome e Cognome: Qualifica: Sede Francesca Salerno collaboratore scolastico scuola nuova cliternia Addetti al Servizio di EVACUAZIONE: Nome e Cognome: Qualifica: Sede Francesca Salerno collaboratore scolastico scuola nuova cliternia Addetti al Servizio di PRIMO SOCCORSO: Nome e Cognome: Qualifica: Sede Nome e Cognome: Qualifica: Sede Lucia Palmieri insegnante scuola nuova cliternia Iolanda Di Meo insegnante scuola nuova cliternia Elenco MANSIONI Le attività lavorative sono svolte dai lavoratori aventi le seguenti mansioni. 1) Corpo docente; 2) Addetto alla attività di "Preparazione saggio fine anno"; Gli addetti al saggio di fine anno sono: Il personale ata con l'aiuto degli insegnanti per il montaggio delle scenografie. 3) Addetto alla attività di "Recupero e sostegno"; Sono insegnanti con apposita preparazione pag. 4

5 4) Addetto all'attività di "Vigilanza, piccola manutenzione e pulizie": Sono individuati nel personale collaboratori scolastici e son informaoti e formati ogni anno scolastico; 6) Addetto all'attività di "Preparazione gruppi sportivi"; Fanno parte del corpo docente e sono individuati negli insegnanti di educazione fisica ed operano prevalentemente nel locale palestra della sede di via Cuoco pag. 5

6 DESCRIZIONE dei LUOGHI di LAVORO individuazione e descrizione dettagliata dei luoghi di lavoro Presupposto necessario e fondamentale per la valutazione e la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi è la rappresentazione dettagliata dei luoghi di lavoro, così come definiti dall'art. 62 del D.Lgs. 81/2008. Di seguito, pertanto, sono descritti tutti i luoghi di lavoro destinati ad ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda in oggetto, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda accessibile al lavoratore nell'ambito del proprio lavoro. Ogni luogo di lavoro è individuato con i dati anagrafici, con una breve descrizione delle caratteristiche generali e strutturali e, supportato da tavole grafiche, con un dettaglio dei vari ambienti, siano essi "locali chiusi", destinati ad ospitare posti di lavoro o servizi e accessori, "zone interne" (cioè suddivisioni) dei locali chiusi, destinate ad attività lavorative di maggiore interesse o approfondimento, o "zone esterne" accessibili al lavoratore per esigenze di lavorazione. Tali luoghi di lavoro (locali chiusi, zone interne o zone esterne) sono dettagliatamente ed esaurientemente descritti con tutti gli elementi necessari per una corretta valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Scuola "Jovine" dell'istituto comprensivo di Campomarino L edificio scolastico sarà diviso, per facilità di organizzazione della sicurezza, in tre sottosistemi secondo una metodologia funzionale: 01) ESTERNO 02) AULE, CORRIDOI E SERVIZI IGIENICI UFFICI 03) CENTRALE TERMICA SOTTOSISTEMA ESTERNO La sede dell edificio scolastico è ubicata nel centro urbano di Nuova Cliternia. L edificio è composto da un piano terra e un primo piano ed è circondato da un marciapiede di 2 mt. di larghezza, pavimentato con mattonelle di cemento. Sul retro della costruzione è presente un ampio spazio, parte dedicato a giardino parte dedicato a cortile. L intero edificio è stato recintato secondo le norme. Nel cortile presente sul retro c è un corpo scala composto da due rampe, ciascuna delle quali è composta da nove gradini in marmo provvisti di bande antiscivolo. Dal corpo scala si può accedere ad un balcone che circonda il retro del primo piano. L edificio scolastico presenta due ingressi principali: uno è riservato agli utenti del piano terra, l altro,sulla sinistra dell edificio, è composto da un atrio su cui insistono due ingressi. Di quest ultimi uno è ubicato al piano terra e funge da uscita di sicurezza del piano terra, l atro è situato al piano primo ed è l ingresso principale della Scuola. A quest ultimo si accede con una scala composta da due rampe. Per il diminuito numero di alunni attualmente sono in uso solo le aule al primo piano, mentre quelle al piano terra sono in gestione al comune. Le porte di accesso sono in alluminio e vetro e sono provviste di maniglione antipanico. Un bocchettone d emergenza per l idrante dei VV.FF. è ubicato esternamente sulla parete dell atrio. L edificio è in muratura con una zoccolatura di circa mt. 1 in pietra. Presenta finestra con infissi in alluminio, tapparelle in materiale plastico e stipiti in marmo. pag. 6

7 I radiatori sono in ghisa l illuminazione artificiale è consentita mediante lampade al neon fissate al soffitto e provviste di bande antiriflesso SOTTOSISTEMA AULE, UFFICI, CORRIDOI, SERVIZI IGIENICI Piano primo L ingresso alla Scuola è consentito tramite un portico al quale si accede salendo numero tre gradini in marmo sprovvisti di bande antiscivolo e passando attraverso una porta in alluminio e vetro a due ante, fornita di maniglione antipanico. Questo ingresso è provvisto, come già detto, di rampa per consentire l accesso ai disabili. Oltrepassata la porta d ingresso, si perviene ad un atrio che, a sinistra, immette nel corridoio a L e quindi all area riservata al comune e chiusa alla scuola, di fronte, ad un corpo scala di numero tre rampe, costituita ciascuna da dieci gradini in marmo sprovvisti di bande antiscivolo. Le stesse sono provviste di due ringhiere in alluminio. Il muro esterno del corpo scala è costituito in vetrocemento. Salendo le rampe si arriva ad un disimpegno nel quale sono presenti due porte tagliafuoco munite di maniglione antipanico. Una di queste immette all area dell edificio riservata alla Scuola Elementare e l altra all area dell edificio riservata alla Scuola Media, oggi non più utilizzata. Nell area riservata alla Scuola Elementare sono presenti tre aule, due servizi igienici, distinti per sesso, e un servizio igienico riservato ai disabili. Di fronte sono presenti altre due aule ricavate da un aula per le attività audiovisive e attualmente divisa con un muro di cartongesso. E presente, dopo le due aule, anche un locale provvisto di aerazione naturale, consentita da finestra, nel quale è posta la fotocopiatrice. Nell area riservata alla Scuola Media, ora non più utilizzata, alla quale si accede tramite un ampio atrio, sono presenti numero quattro aule, di cui una, di dimensioni minori, riservata al recupero e la sala professori, il cui accesso è consentito da porta munita di maniglione antipanico. Infatti, la stessa funge da uscita di emergenza in quanto dalla sala professori si può accedere al balcone esterno, già descritto, tramite una porta fornita anch essa da maniglione antipanico. Sono presenti inoltre due servizi igienici, distinti per sesso, riservati agli alunni, nonché un locale sprovvisto di aerazione naturale il quale era destinato a servizio igienico del personale, ma che attualmente è adibito a ripostiglio. Nell atrio si nota il quadro elettrico, in materiale plastico, per la linea della Scuola Media composta da due interruttori differenziali puri e sette interruttori magnetotermici SOTTOSISTEMA CENTRALE TERMICA Nel giardino, sul retro dell edificio, è presente il locale adibito a centrale termica: vi si può accedere salendo numero tre di gradini in marmo ed entrando tramite una porta in ferro, nonché sprovvista di segnaletica conforme. Il locale centrale termica presenta macchie di umidità dovute ad infiltrazioni di acqua piovana proveniente dal soffitto. La caldaia ha una potenza di 162,5 Kcal/h ed alimenta i radiatori di tutto lo stabile. L ambiente è illuminato da una lampada fissata al soffitto. pag. 7

8 Sicurezza antincendio La sicurezza antincendio è stata definita attraverso diverse norme, emanate anche in attuazione del D.Lgs.626. Tra queste riveste particolare rilevanza il D.M. 10/3/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro, attuativo dell articolo 13 del D.Lgs.626/94. Quest ultimo D.M. prevede una serie di azioni da mettere in campo per migliorare la sicurezza in caso d incendio. Tra queste si rende obbligatorio, per ogni sede scolastica, un piano d emergenza, delle figure addette alla sicurezza e,, per le scuole con più di 100 e meno di 150, come nel caso della scuola Elementare statale di Nuova Cliternia classificate gruppo A, il personale addetto alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze deve frequentare un corso di formazione di almeno 4 ore. Le norme antincendio, compreso l ultimo decreto il DPR del 1 agosto 2011 n. 151, prescrivono, inoltre, che per ogni edificio scolastico con più di 100 persone presenti, deve essere fatta richiesta ai VVFF del rilascio del CPI (certificato prevenzione incendi) ossia il certificato che attesta la conformità dell edificio alle norme antincendio. In attesa del rilascio del CPI, stabilito entro il 31/12/2004, ci si deve fornire del NOP (Nulla Osta Provvisorio) dei VVFF che ha la stessa validità fino al rilascio definitivo del CPI. Considerando che l edificio contiene meno di 100 lavoratori ( compresi gli alunni), il CPI, in questo caso non è obbligatorio, ma è auspicabile vista la possibilità di un aumento di unità lavorative per gli anni successivi. Al contrario dell edificio e necessario il CPI per il locale caldaia. Dall esame dei documenti esaminati risulta che per l istituto in oggetto non è stato ad oggi rilasciato nessun NOP né CPI. Indirizzo: C.da Nuova Cliternia Città: Campomarino (CB) CAP: Telefono / Fax: Internet: pag. 8

9 (Foto 1 di 1) ELENCO DELLE TAVOLE GRAFICHE: 1) primo piano; 2) emergenza; pag. 9

10 R.S.P.P. ARCHITETTO GIOVANNA NARCISO primo piano La presente tavola grafica risulta così definita: - 14 locali chiusi destinati ad ospitare posti di lavoro per una superficie complessiva di m locali chiusi destinati ad ospitare servizi ed accessori per una superficie complessiva di m 2. GIARDINO m² 8.10 locale caldaia m² SALA PROF. m² AULA m² BAGNI m² AULA m² BAGNI m² AULA 7 m² BAGNI m² AULA 1 m² AULA 2 m² AULA 3 m² 8.99 RIP m² 3.24 WC H m² corridoio m² corridoio m² AULA 6 m² BAGNI m² AULA 4 m² AULA 5 m² LOC. Fotoc ELENCO DEI LOCALI CHIUSI: 1) AULA 2 (45.26 m 2 ); 2) AULA 3 (44.95 m 2 ); 3) AULA 1 (44.64 m 2 ); 4) AULA 4 (21.27 m 2 ); 5) AULA 5 (26.13 m 2 ); 6) LOC. Fotoc. (11.31 m 2 ); 7) AULA 6 (44.64 m 2 ); 8) AULA 7 (46.50 m 2 ); 9) AULA 8 (22.93 m 2 ); 10) AULA 9 (47.58 m 2 ); pag. 10

11 11) SALA PROF. (30.44 m 2 ); 12) RIP. (8.99 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 13) BAGNI (14.16 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 14) BAGNI (10.81 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 15) BAGNI (17.72 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 16) BAGNI (13.83 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 17) WC H (3.24 m 2 ) [Servizi e/o accessori]; 18) locale caldaia (8.10 m 2 ); 19) corridoio (86.38 m 2 ); 20) corridoio (73.17 m 2 ). Per ognuno dei luoghi individuati si è proceduto ad una descrizione esauriente e dettagliata a complemento di ciò che è già riportato nella relativa tavola grafica. AULA 2 (45.26 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 200 cm X 210 cm. Nessun vano confinante. 2) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 3 (44.95 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 195 cm X 210 cm. Nessun vano confinante. 2) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 1 (44.64 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 190 cm X 210 cm. Nessun vano confinante. 2) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 4 (21.27 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 300 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 312 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 5 (26.13 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". pag. 11

12 Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 300 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 300 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. LOC. Fotoc. (11.31 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 180 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 6 (44.64 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 290 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 290 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 3) Dimensioni: 110 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 7 (46.50 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 290 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 290 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 8 (22.93 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 340 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. AULA 9 (47.58 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 90 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 145 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 140 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 3) Dimensioni: 300 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. SALA PROF. (30.44 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 90 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 300 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. pag. 12

13 2) Dimensioni: 140 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 3) Dimensioni: 145 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 4) Dimensioni: 145 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. RIP. (8.99 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di 8.99 m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". BAGNI (14.16 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 154 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. BAGNI (10.81 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 84 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 110 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. BAGNI (17.72 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 395 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 177 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. BAGNI (13.83 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 100 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. 2) Dimensioni: 100 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. WC H (3.24 m 2 ) [Servizi e/o accessori] Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di 3.24 m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di 9.72 m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 270 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. locale caldaia (8.10 m 2 ) pag. 13

14 Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di 8.10 m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. corridoio (86.38 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "WC H". 2) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "BAGNI". 3) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 1". 4) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 2". 5) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 3". 6) Dimensioni: 160 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". 7) Dimensioni: 160 cm X 210 cm. Nessun vano confinante. 8) Dimensioni: 160 cm X 210 cm. Nessun vano confinante. 9) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "LOC. Fotoc.". 10) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 5". 11) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 4". 12) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "BAGNI". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 620 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. corridoio (73.17 m 2 ) Il presente vano ha una superficie lorda (ovvero senza la deduzione dei mobili, macchine e impianti fissi) di m 2, un'altezza media netta di 3.00 m, per una cubatura di m 3. Sono presenti le seguenti porte: 1) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 6". 2) Dimensioni: 160 cm X 210 cm. Confina con il vano "corridoio". 3) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "RIP.". 4) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "BAGNI". 5) Dimensioni: 80 cm X 210 cm. Confina con il vano "BAGNI". 6) Dimensioni: 90 cm X 210 cm. Confina con il vano "SALA PROF.". 7) Dimensioni: 90 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 9". 8) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 8". 9) Dimensioni: 140 cm X 210 cm. Confina con il vano "AULA 7". Sono presenti i seguenti infissi: 1) Dimensioni: 615 cm X 140 cm. Superficie lorda: cm 2. pag. 14

15 R.S.P.P. ARCHITETTO GIOVANNA NARCISO emergenza GIARDINO m² 8.10 locale caldaia m² SALA PROF. m² AULA m² BAGNI m² AULA m² BAGNI m² AULA 7 m² BAGNI m² AULA 1 m² AULA 2 m² AULA 3 m² 8.99 RIP m² 3.24 WC H Schiuma Schiuma m² AULA 6 m² BAGNI m² m² AULA 5 AULA 4 m² LOC. Fotoc ELENCO DEI LOCALI CHIUSI: 1) AULA 2 (45.26 m 2 ); 2) AULA 3 (44.95 m 2 ); 3) AULA 1 (44.64 m 2 ); 4) AULA 4 (21.27 m 2 ); 5) AULA 5 (26.13 m 2 ); 6) LOC. Fotoc. (11.31 m 2 ); 7) AULA 6 (44.64 m 2 ); 8) AULA 7 (46.50 m 2 ); 9) AULA 8 (22.93 m 2 ); 10) AULA 9 (47.58 m 2 ); 11) SALA PROF. (30.44 m 2 ); 12) RIP. (8.99 m 2 ); 13) BAGNI (14.16 m 2 ); 14) BAGNI (10.81 m 2 ); pag. 15

16 15) BAGNI (17.72 m 2 ); 16) BAGNI (13.83 m 2 ); 17) WC H (3.24 m 2 ); 18) locale caldaia (8.10 m 2 ). pag. 16

17 DESCRIZIONE dei PROCESSI PRODUTTIVI individuazione e descrizione dei processi produttivi e delle attività aziendali Al fine di una corretta rappresentazione delle reali condizioni di lavoro, la valutazione dei rischi è stata preceduta da un'attenta ricognizione circa le caratteristiche dei singoli processi produttivi con il dettaglio delle attività lavorative connesse, non trascurando l'esistenza di attività di servizio alla produzione (pulizia e manutenzione di ambienti o attrezzature,) od occasionali (guasti, riattivazione di impianti,). Ogni processo produttivo è individuato con una breve descrizione e con un diagramma di flusso delle attività lavorative correlate. Le singole attività lavorative sono dettagliatamente descritte, nelle rispettive parti fondamentali, con un'analisi attenta delle specifiche mansioni affidate ai lavoratori impiegati e con l'indicazione delle eventuali attrezzature di lavoro (macchine, impianti, attrezzature, utensili e apparecchiature) e delle sostanze o preparati chimici utilizzati. Per ogni attività, inoltre, è indicato il luogo di svolgimento, con il riferimento della relativa tavola grafica. Attività didattiche L'attività principale dell'istituto scolastico è sicuramente l'attività didattica teorica svolta nelle aule. Inoltre, sono analizzate nel dettaglio le ulteriori attività di ausilio o di completamento dell'insegnamento svolte in locali specifici (laboratori, palestre, ecc.). Didattica teorica/ grafico-artistica Recupero e sostegno Attività fisica all'aperto Preparazione saggio fine anno ELENCO DELLE ATTIVITA': 1) Didattica teorica; 2) Preparazione saggio fine anno; 3) Preparazione gruppi sportivi; 4) Lavoratrici in stato di gravidanza; 5) Recupero e sostegno. Didattica teorica La figura professionale addetta a svolgere tale mansione è il docente. La sua attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche, avvalendosi di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di pag. 17

18 strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento della propria attività. MANSIONI: 1) Corpo docente. PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Colla La colla utilizzata è di tipo vinilico e UTH 2) Computer 3) Forbici Le forbici sono acquistate solo se hanno le punte arrotondate 4) Lavagna (in ardesia, plastificata, ecc.) 5) Lavagna interattiva le lavagne interattive sono certificate CE 6) Matite, colori, pennarelli Il materiale didattico viene acquistato solo se atossico Preparazione saggio fine anno Nella scuola è previsto un saggio di fine anno sotto forma di rappresentazione teatrale e/o saggio di danza e/o saggio ginnico. Tutte queste attività presentano di per se rischi molto bassi. Il rischio è dovuto piuttosto alla presenza di palco e attrezzature varie all'esterno dell'edificio scolastico oppure tali attività vengono svolte nell'auditorium della sede di via cuoco. I rischi legati all auditorium sono analizzati nel DVR della scuola di via Cuoco. La valutazione dei rischi, di seguito riportata per tale mansione, si deve ritenere aggiuntiva rispetto quanto già analizzato per la mansione " didattica teorica" MANSIONI: 1) Addetto alla attività di "Preparazione saggio fine anno". Preparazione gruppi sportivi Questa attività si svolge per lo più nella palestra della scuola in via cuoco dove gli alunni sono accompagnati con apposito pulmino messo a disposizione dal comune. La valutazione dei rischi, di seguito riportata per tale mansione, si deve ritenere aggiuntiva rispetto quanto già analizzato per la mansione " didattica teorica" MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Preparazione gruppi sportivi". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Palloni 2) Spalliere, cavalletti, pedane, funi Lavoratrici in stato di gravidanza Il corpo docente è costituito per la maggior parte da elementi femminili pertanto verranno successivamente valutati i rischi che sussistono nell'ambiente lavorativo, oggetto del presente documento, nel caso di lavoratrici in stato di gravidanza. Il criterio è quello descritto nel paragrafo del presente documento sui "criteri per le lavoratrici madri". Recupero e sostegno pag. 18

19 In presenza di alunni portatori di handicap o con problemi specifici di apprendimento viene affiancato ai docenti un insegnante di sostegno che segue in maniera specifica questi ragazzi. La sua attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche, avvalendosi di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. La valutazione dei rischi, di seguito riportata per tale mansione, si deve ritenere aggiuntiva rispetto quanto già analizzato per la mansione " didattica teorica" MANSIONI: 1) Addetto alla attività di "Recupero e sostegno". PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Computer 2) Lavagna (in ardesia, plastificata, ecc.) 3) Lavagna luminosa Attività extradidattiche Le attività extradidattiche sono quelle di complemento alla normale attività scolastica è sono quelle di direzione e amministrazione e governo dell'istituto scolastico (direzione, amministrazione, vigilanza, piccole manutenzioni). Nella sede presa ad oggetto del presente documento sono presenti solo le attività di piccola manutenzione poiché le attività di direzione e amministrazione sono presso la sede di via Favorita. ELENCO DELLE ATTIVITA': 1) Vigilanza e piccola manutenzione. Vigilanza e piccola manutenzione Il collaboratore scolastico (già bidello) si occupa dei servizi generali della scuola ed in particolare ha compiti di accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico. Inoltre, svolge piccoli lavori di manutenzione. MANSIONI: 1) Addetto all'attività di "Vigilanza, piccola manutenzione e pulizie". SEGNALETICA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: 1) pavimento bagnato, attenzione La sede scolastica è stata dotata di tali cartelli da utilizzare durante le pulizie della stessa PER ESIGENZE DI ATTIVITA' SONO UTILIZZATI: Attrezzature, utensili e apparecchi: 1) Scale portatili Scale a libro. 2) Utensili elettrici (piccoli) trapano 3) Utensili manuali Martello, pinza, forbici pag. 19

20 CRITERI di VALUTAZIONE dei RISCHI criteri adottati per la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute (Art. 28, comma 2, lettera a), D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) La valutazione dei rischi è stata effettuata in funzione del duplice obiettivo di mantenere il livello di sicurezza raggiunto e di individuare le azioni migliorative tese ad innalzare tale livello. Per la stesura del presente documento sono stati adottati i criteri -di seguito descritti- previsti dalle "Disposizioni normative nazionali", dalle "Norme tecniche" approvate e pubblicate da organismi internazionali o europei o nazionali di normalizzazione, dalle "Buone prassi" e "Linee guida" elaborate e raccolte dalle Regioni, dall'ispesl, dall'inail o da organismi paritetici. Criterio GENERALE La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza aziendale, è stata effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione del numero di persone coinvolte e delle conseguenze sulle persone in base ad eventuali conoscenze statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e della probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo, quali le misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e funzione dell'esperienza lavorativa degli addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto). L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno: [E4] = 4 Entità del danno: gravissimo [E3] = 3 Entità del danno: grave [E2] = 2 Entità del danno: serio [E1] = 1 Entità del danno: lieve Per la stima di E occorre valutare le caratteristiche di gravità del danno sulla persona, pertanto si seguono i seguenti criteri. M Livello Descrizione 1 lieve Nessuna ferita o traumi di lieve entità (esemplificare cosa si intende con questo aggettivo, ad esempio graffi, piccoli tagli che non richiedono intervento medico-infermieristico, malessere di breve durata, ecc.) 2 serio Ferite o patologie anche consistenti (esemplificare, come sopra, cosa si intende con questo aggettivo, ma senza danni permanenti o invalidanti 3 grave Danni permanenti o invalidanti 4 gravissimo Esito mortale La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento: [P4] = 4 Probabilità di accadimento: alta [P3] = 3 Probabilità di accadimento: media [P2] = 2 Probabilità di accadimento: bassa [P1] = 1 Probabilità di accadimento: bassissima La stima della probabilità di accadimento richiede la disponibilità di sufficienti dati statistici; laddove la scarsità e la disomogeneità di dati statistici aziendali o di comparto non consentisse una stima attendibile, può essere preferibile valutare gli elementi che possono influenzare la frequenza e/o la magnitudo di un evento potenzialmente dannoso, attraverso una stima indiretta pag. 20

21 P Livello Descrizione 1 bassissima La sorgente del rischio risulta adeguatamente controllata e non si evidenziano particolari rischi residui. Non risulta che si siano verificati incidenti rispetto al fattore di rischio considerato. 2 bassa La sorgente del rischio risulta adeguatamente controllata, e i rischi residui sono molto limitati. Si sono manifestati incidenti solo rarissimi rispetto al fattore di rischio considerato. 3 media La sorgente del rischio è normata, ma permangono rischi residui di media entità. Si sono manifestati alcuni incidenti rispetto al fattore di rischio considerato. 4 alta La sorgente del rischio è normata, ma permangono rischi residui rilevanti. Il fattore di rischio è associato ad un elevato numero di incidenti. Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato procedendo al prodotto dell'entità del danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso. [R] = [P] x [E] Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata. Rischio [R] Probabilità bassissima [P1] Probabilità bassa [P2] Probabilità media [P3] Probabilità alta [P4] Danno lieve [E1] Rischio basso [P1] x [E1] = 1 Rischio basso [P2] x [E1] =2 Rischio moderato [P3] x [E1] = 3 Rischio moderato [P4] x [E1] = 4 Danno serio [E2] Rischio basso [P1] x [E2] = 2 Rischio moderato [P2] x [E2] = 4 Rischio medio [P3] x [E2] = 6 Rischio rilevante [P4] x [E2] = 8 Danno grave [E3] Rischio moderato [P1] x [E3] = 3 Rischio medio [P2] x [E3] = 6 Rischio rilevante [P3] x [E3] = 9 Rischio alto [P4] x [E3] = 12 Danno gravissimo [E4] Rischio moderato [P1] x [E4] = 4 Rischio rilevante [P2] x [E4] = 8 Rischio alto [P3] x [E4] = 12 Rischio alto [P4] x [E4] = 16 I valori sintetici (numerici) del rischio [R], che vanno appunto da 1 a 16, sono ricompresi negli intervalli riportati nella seguente gamma di soglie del rischio da valutare: 11 [R] 16 Rischio: alto 8 [R] 10 Rischio: rilevante 5 [R] 7 Rischio: medio 3 [R] 4 Rischio: moderato 1 [R] 2 Rischio: basso Dalla valutazione del rischio ne consegue la priorità degli interventi da attuare: R basso moderato medio rilevante alto Valutazione del rischio e priorità dell intervento Rischio basso, in cui i pericoli potenziali sono sotto controllo. Non sono richieste azioni correttive e le eventuali azioni migliorative programmate non rivestono carattere di urgenza. Rischio moderato. Devono essere definite azioni correttive e migliorative da attuare nel medio periodo Rischio medio. Devono essere definite azioni correttive e migliorative da attuare nel breve- periodo. Rischio rilevante. È necessario programmare azioni correttive da attuare con tempestività. Rischio alto. Vanno programmate azioni correttive da attuare con la massima urgenza. pag. 21

22 La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 2, comma 1, lettere q), r) e s) del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; - Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; - Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione. Rischi connessi agli Ambienti di lavoro L'analisi e la valutazione dei luoghi di lavoro, sono state effettuate verificandone il rispetto dei requisiti di salute e sicurezza, in ottemperanza alle disposizioni di cui al titolo II, capo I, del D.Lgs. 81/2008 e di cui all'allegato IV del citato decreto. La conformità dei luoghi di lavoro ai requisiti di cui all'allegato IV è stata valutata raffrontando i luoghi stessi con una LISTA DI CONTROLLO (Check-list) avente ad oggetto, appunto, le verifiche previste dall allegato IV, con i relativi riferimenti normativi. Dette verifiche sono state riportate senza annotazione alcuna ove il luogo di lavoro risulti conforme, mentre in caso di difformità le verifiche sono riportate ed accompagnate da una nota di difformità e dalla valutazione del Rischio [R] secondo il criterio di valutazione stabilito nel capitolo "CRITERI di VALUTAZIONE dei RISCHI GENERALE". Esposizione al RUMORE Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso all'esposizione al rumore durante il lavoro è quello definito nell'ambito del titolo VIII, capo II, del D.Lgs. 81/2008. La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare: - il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; - i valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all'art. 189 del D.Lgs. 81/2008 e di seguito riportati; - tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; - per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l attività svolta e fra rumore e vibrazioni; - tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni; - le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia; - l esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l emissione di rumore; - il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile il datore di lavoro; - le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica; - la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione. I Valori limite di esposizione e di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono i seguenti: Valori limite di esposizione Valori superiori di azione Valori inferiori di azione L EX = 87 db(a) e p peak = 200 Pa (140 db(c) riferito a 20 mpa) L EX = 85 db(a) e p peak = 140 Pa (137 db(c) riferito a 20 mpa) L EX = 80 db(a) e p peak = 112 Pa (135 db(c) riferito a 20 mpa) La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 188 del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - Pressione acustica di picco (p peak ): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza «C»; - Livello di esposizione giornaliera al rumore (L EX,8h ): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla normativa internazionale ISO 1999:1990. Il risultato della valutazione viene espresso con un indice di rischio R così definito: pag. 22

23 R = BASSO Si può fondatamente ritenere che i valori inferiori di azione non vengano superati. Il livello di rischio è Basso o praticamente assente. Non sono richieste misure di prevenzione e protezione diverse da quelle in essere. R = MODERATO I valori inferiori di azione vengono superati, ma si rimane al di sotto dei valori superiori di azione. Il livello di rischio è moderato. Se possibile, devono essere adottate misure per la riduzione del rischio e devono essere messi a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell udito. R = MEDIO I valori superiori di azione vengono superati, ma si rimane al di sotto dei valori limite di esposizione. Il livello di rischio è medio. Devono essere adottate misure per la riduzione del rischio e si deve controllare che i lavoratori indossino i dispositivi di protezione individuale dell udito. R = RILEVANTE Si rilevano esposizioni superiori ai valori limite di esposizione. Il livello di rischio è rilevante e devono essere adottate misure da attuare con tempestività per riportare l esposizione al di sotto dei valori limite. R = ALTO Si rilevano esposizioni superiori ai valori limite di esposizione. Il livello di rischio è alto e devono essere adottate misure immediate per riportare l esposizione al di sotto dei valori limite. Esposizione a VIBRAZIONI Il criterio adottato per la valutazione del fattore di rischio specifico connesso all'esposizione a vibrazioni è quello definito nell'ambito del titolo VIII, capo III, del D.Lgs. 81/2008. La valutazione e, quando necessario, la misura dei livelli di vibrazione è stata effettuata in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte A, del D.Lgs. 81/2008, per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV), e in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte B, del D.Lgs. 81/2008, per le vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV). La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare: - il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti; - i valori limite di esposizione e i valori d azione; - gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; - gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e l ambiente di lavoro o altre attrezzature; - le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro; - l esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche; - il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative in locali di cui è responsabile il datore di lavoro; - le condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide; - le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica. I Valori limite di esposizione e i Valori di azione sono differenziati in funzione della tipologia di esposizione. Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV) Valore limite di esposizione giornaliero A(8) = 5,00 m/s 2 (su periodi brevi è pari a 20 m/s 2 ) Valore d'azione giornaliero A(8) = 2,50 m/s 2 Nota: Il Valore limite e quello d'azione giornaliero sono normalizzati a un periodo di riferimento di 8 ore. Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV) Valore limite di esposizione giornaliero A(8) = 1,00 m/s 2 (su periodi brevi è pari a 1,50 m/s 2 ) Valore d'azione giornaliero A(8) = 0,50 m/s 2 Nota: Il Valore limite e quello d'azione giornaliero sono normalizzati a un periodo di riferimento di 8 ore. La terminologia utilizzata nel paragrafo è quella definita all'art. 200 del D.Lgs. 81/2008, e in particolare: - vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari; pag. 23

24 - vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide; - esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [m/s 2 ]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore; - esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [m/s 2 ]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore. Il risultato della valutazione viene espresso con un indice di rischio R così definito: R = BASSO Si può fondatamente ritenere che i valori inferiore di azione non vengano superati. Il livello di rischio è Basso o praticamente assente. Non sono richieste misure di prevenzione e protezione diverse da quelle in essere. R = MODERATO valori di azione vengono superati, ma si rimane al di sotto dei valori limite di esposizione Il livello di rischio è moderato. Se possibile, devono essere adottate misure per la riduzione del rischio e devono essere messi a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale. R = MEDIO I valori superiori di azione vengono superati, ma si rimane al di sotto dei valori limite di esposizione. Il livello di rischio è medio. Devono essere adottate misure per la riduzione del rischio e si deve controllare che i lavoratori indossino i dispositivi di protezione individuale. R = RILEVANTE Si rilevano esposizioni superiori ai valori limite. Il livello di rischio è rilevante e devono essere adottate misure da attuare con tempestività per riportare l esposizione al di sotto dei valori limite. R = ALTO Si rilevano esposizioni superiori ai valori limite. Il livello di rischio è alto e devono essere adottate misure immediate per riportare l esposizione al di sotto dei valori limite. Esposizione a campi elettromagnetici La valutazione dei rischi da esposizione a campi elettromagnetici è fatta tenendo conto dei limiti di azione e di esposizione stabiliti: 1. I valori limite di esposizione sono riportati nel d. lgs. 81/ 2008 ALLEGATO XXXVI, lettera A, tabella I valori di azione sono riportati nel d. lgs. 81/ 2008 ALLEGATO XXXVI, lettera B, tabella 2. Il risultato della valutazione viene espresso con un indice di rischio R così definito: R = Basso Si può fondatamente ritenere che i valori inferiori di azione non vengano superati. Il livello di rischio è basso. Non sono richieste misure di prevenzione e protezione diverse da quelle in essere. R = Moderato, medio I valori di azione vengono superati, ma si rimane al di sotto dei valori limite di esposizione. Il livello di rischio è medio o moderato. Se possibile, devono essere adottate misure per la riduzione del rischio e devono essere messi a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale. R = Rilevante e alto Si rilevano esposizioni superiori ai valori limite. Il livello di rischio è rilevante o alto e devono essere adottate misure immediate per riportare l esposizione al di sotto dei valori limite. Fanno parte dell esposizione a campi elettromagnetici le radiazioni non ionizzanti e le radiazioni ionizzanti. RADIAZIONI NON IONIZZANTI La valutazione dei rischi da esposizione alle radiazioni non ionizzanti prende in considerazioni le seguenti: 1. infrarosse: impianti di riscaldamento, corpi incandescenti, tecniche termo terapeutiche 2. ultraviolette: saldatura, arco elettrico, trattamenti ad alta temperatura, fusione metalli, elio-fototerapia, sterilizzazione pag. 24

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