Istituto nazionale per il Commercio Estero CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA

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1 Istituto nazionale per il Commercio Estero CROAZIA CONGIUNTURA ECONOMICA

2 DATI DI BASE Superficie kmq Popolazione (censimento 2001) 4,44 milioni di abitanti 1,48 milioni di famiglie Densità della popolazione Forma istituzionale Membro di: Lingua ufficiale Unità monetaria Capitale Principali città 78,4 abitanti / kmq Repubblica parlamentare UN/ONU, UNECE, UNDP/UNOPS, UNCTAD, UNIDO, WIPO, OECD/OCSE, WB/BM, EBRD/BERS, IMF/FMI, WTO/OMC, CEFTA, WHO, UNESCO, ILO, NATO, associato UE (in corso negoziati di adesione) croato Kuna croata (HRK): 1 = 7,4 HRK / 1 US$ = 5,4 HRK Zagabria Spalato, Fiume, Osijek, Zara, Slavonski Brod, Pola, Ragusa 2

3 CROAZIA - PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI PIL - prezzi correnti 2 (miliardi Euro) 39,10 42,83 47,37 45,38 45, variazioni reali (%) 2 4,7% 5,5% 2,4% -5,8% - 1,5% 3 - pro capite 2 ( correnti) INFLAZIONE (%) 4 3,2% 2,9 % 6,1% 2,4% 1,1% PRODUZIONE INDUSTRIALE - variazioni (%) 5 4,5% 5,6% 1,6% -9,2% -1,5% COMMERCIO ESTERO (milioni di Euro) - import export interscambio commerciale saldo INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI 7 (milioni di Euro) 2.764, , , , ,5 8 OCCUPAZIONE (.000 persone) 9 - popolazione attiva totale occupati disoccupati TASSO DI DISOCCUPAZIONE (%) 11 17,0% 14,7% 13,7% 16,7% 18,8% STIPENDIO MEDIO NETTO - variazioni in termini reali rispetto all anno precedente 1,9% 2,2% 0,8% 0,2% -0,5% 12 DEBITO ESTERO milioni di Debito estero/pil (%) 74,9% 76,9% 84,3% 98,2% 103% 15 DEBITO PUBBLICO (in % del PIL) 35,8% 33,2% 29,3% 34,4% 41,6% 15 1 Fonte: elaborazioni ICE Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato e della Banca Nazionale della Croazia 2 dati revisionati 3 stima 4 tasso medio annuo 5 rispetto all'anno precedente 6 dati preliminari 7 dati revisionati 8 gennaio-settembre dati dicembre di ogni anno 10 popolazione che ha un occupazione ed in tale modo si assicura i mezzi per il sostentamento; sono inclusi anche gli agricoltori individuali, nonché coloro che ricercano un lavoro o prestano servizio di leva 11 calcolato sul totale della popolazione attiva 12 gennaio-novembre 2010 rispetto al periodo gennaio-novembre alla fine di dicembre di ogni anno; dati revisionati 14 dati fine ottobre 15 stima 3

4 SITUAZIONE ECONOMICA E QUADRO CONGIUNTURALE La ripresa dell economia mondiale sembra essere ormai in atto, con tutte le maggiori economie che registrano una crescita, seppur contenuta, dei rispettivi PIL. In Croazia, tuttavia, la recessione continua a dispiegare i suoi effetti. Praticamente immune dalla crisi finanziaria per l assenza di titoli tossici nel suo sistema bancario, il Paese ha subito gli effetti della crisi soprattutto nella fase successiva che ha colpito l economia reale. E da sottolineare, comunque, che la Croazia, fino alla comparsa della crisi, si è caratterizzata come un paese piuttosto dinamico in termini relativi, con tassi medi di crescita del PIL del 4,5% annui, ma già nella seconda parte dell anno 2008 si sono rapidamente avvertiti gli effetti del rallentamento e dell ingresso in recessione delle maggiori economie europee e mondiali ed anche la Croazia ha fatto il suo ingresso nell anno 2009 con l economia in recessione. Nel 2009 l output economico totale (PIL) è stato di ca. 45,4 miliardi di Euro ( pro capite) che equivale ad un calo del 5,8% rispetto all anno Nel 2010 il trend negativo è continuato, ma pare essersi attenuato rispetto all anno precedente in quanto il calo registrato nel primo trimestre del 2010 è stato del 2,5% (-6,7% nel primo trimestre del 2009), stesso andamento (-2,5%) si è verificato anche nel secondo trimestre (contro il -6,3% nel secondo trimestre del 2009), mentre nel terzo trimestre del 2010 si è registrato un lieve aumento (+0,2%) rispetto al terzo trimestre 2009 cosicché il calo verificatosi nel periodo gennaio-settembre 2010 (ultimi dati disponibili) è stato dell 1,6%. Secondo le previsioni del Governo, ma anche quelle di diversi analisti privati, considerato che la ripresa ha avuto inizio nel secondo semestre del 2010, la Croazia potrebbe concludere l anno 2010 con un PIL inferiore dell 1,5 % ca. rispetto a quello realizzato nel 2009 (le previsioni dei principali istituti bancari parlano di un calo dell 1,5%, la Banca Nazionale prevede un -1,6% e l Istituto di Economia di Zagabria -1,7%). Le stime degli analisti concordano nell indicare per l anno 2011 una crescita del PIL compresa tra l 1,4% (Banca Nazionale della Croazia) e l 1,9% (analisti della BERS). Per l anno 2012, invece, le stime degli analisti concordano nel prevedere un aumento del 2% ca. Nel dicembre 2010 il tasso d inflazione (a livello annuo) è stato dell 1,8%, mentre il tasso medio annuo d inflazione per tutto l anno 2010 è stato dell 1,1%. Secondo le previsioni degli analisti la Croazia potrebbe concludere l anno 2011 (come pure l anno 2012) con l inflazione compresa tra il 2,5% ed il 3%. Gli ultimi quindici anni sono stati caratterizzati da un forte processo di deindustrializzazione e la partecipazione del comparto industriale al PIL è passata da ca. un terzo (30%) all inizio degli anni Novanta a ca. il 20% negli ultimi anni. Nel corso del 2009 si è verificato un calo notevole (-9,2%) della produzione industriale. A fine dicembre 2010 la produzione industriale è stata inferiore dello 0,6% rispetto a fine dicembre 2009, mentre per tutto l anno 2010 si registra una diminuzione dell 1,5%. I comparti tradizionali dell industria croata sono: industria alimentare, fornitura di energia elettrica, gas ed acqua, editoria e stampa industria chimica, industria lavorazione materie plastiche, industria lavorazione metalli metalmeccanica, costruzioni macchine e costruzioni navali (compresa anche la cantieristica da diporto che sta assumendo sempre maggior rilievo), industria del legno, industria tessile e dell abbigliamento (attualmente in forte crisi). L orientamento all export dell industria croata non è soddisfacente; rimane forte la dipendenza dalle importazioni. Per il futuro si prospetta uno sviluppo deciso di tutti quei comparti collegati alla tutela dell ambiente ed alla gestione dei rifiuti come pure del settore energetico anche in considerazione della prossima adesione della Croazia all Unione Europea. 4

5 L edilizia partecipa al PIL del Paese per l 8% circa; l obiettivo dichiarato dal Governo è quello di raggiungere il 10% ca. del PIL nazionale. La crisi economica e finanziaria globale ha avuto impatto anche sul settore edile; si è assistito, infatti, ad una forte flessione del valore dei lavori edili sia nell'anno 2009 (-12%) che specialmente nel 2010 (-32% nel primo semestre), cosa che ha determinato il rallentamento della dinamica dei lavori per alcuni progetti e/o la momentanea sospensione di altri in attesa della ripresa economica. Va rilevato, comunque, che il settore è considerato di strategica importanza per lo sviluppo economico del Paese e sarà sicuramente tra i primi a segnare una ripresa; ciò vale in primis per alcune opere pubbliche/lavori infrastrutturali ma anche per le opere di edilizia privata. Dall inizio degli anni Novanta fino alla fine dell anno 2008 il valore totale degli scambi commerciali della Croazia con il resto del mondo è risultato in continuo aumento e nel 2008 ha raggiunto quasi 30,4 miliardi di. I dati diffusi dall Istituto Statale di Statistica Croato relativi agli scambi commerciali con l estero nel corso dell anno 2009 mostrano, invece, un andamento abbastanza negativo. L interscambio, pari a 22,7 miliardi di (31,7 miliardi di US$), è stato del 25% inferiore rispetto al Dai dati preliminari dell ISTAT croato relativi all anno 2010 risulta, invece, un lieve miglioramento in quanto l interscambio commerciale, pari a ca. 24 miliardi di Euro, è stato superiore del 5,6% rispetto a quello realizzato nel corso del A fine dicembre 2010 il saldo negativo della bilancia commerciale è stato di 6,23 miliardi di Euro (contro 7,69 miliardi di a fine dicembre 2009). E aumentato anche il tasso di copertura export/import che alla fine anno 2010 è stato del 58,9% (era al 49,4% alla fine del 2009 ed al 46% alla fine 2008). Premesso che i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata non riflettono in modo fedele la nazionalità degli investimenti diretti esteri in Croazia, va rilevato che in base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel periodo compreso fra il 1993 e la fine del terzo trimestre del 2010 (ultimi dati disponibili) l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato di 25,2 miliardi di, di cui 1,17 miliardi di si riferisce agli IDE effettuati nel corso dei primi nove mesi del Il tasso di disoccupazione è elevato ed è in continuo aumento. A fine dicembre 2009 era pari al 16,7%, a fine dicembre 2010, invece, si e attestato al 18,8%. Il debito estero è abbastanza elevato nonostante gli sforzi di consolidamento delle autorità monetarie. In base ai dati della Banca Nazionale della Croazia, a fine dicembre 2009 il debito estero ha raggiunto 44,6 miliardi di (oltre il 98% del PIL). Alla fine di ottobre 2010 (ultimi dati disponibili) il debito estero era di 44,4 miliardi di. Appare possibile che alla fine dell anno 2010 il dato sul valore del debito estero possa raggiungere oltre il 103% del PIL. In aumento anche il debito pubblico; a fine settembre 2010 è stato stimato pari al 40,7% del PIL, a fine anno 2010, invece, sembra aver raggiunto il 41,6% del PIL nazionale. Il rating del Paese rimane comunque sostanzialmente stabile anche se il rating del debito estero croato a lungo termine denominato in valuta straniera fissato da Standard & Poor s nel 2005 ad un livello pari a BBB (rischio medio) ultimamente è stato rivisto al ribasso (BBB- ). Invariato è rimasto, invece, il rating del Paese per altre due agenzie internazionali, FitchIBCA (BBB-) e Moody s (Baa3). La valutazione dell'agenzia internazionale Dun & Bradstreet D&B) presente nel rapporto di luglio 2010 (DB3d) è rimasta invariata anche nel rapporto di febbraio

6 Per quanto concerne in generale il business climate, nonostante sia migliorato negli ultimi anni esso presenta ancora alcuni aspetti critici: Indicatori di business climate Attuale (2011) Precedente (2010) Index of Economic Freedom 82 posto su posto su 179 L'Indice della libertà economica consiste di dieci indicatori, che vengono calcolati annualmente per 179 paesi, utilizzando una scala da 0 a 100 (100 rappresenta la libertà massima). Nel 2011 la Croazia si è posizionata all 82 posto in libertà economica (l Italia è ottantasettesima). Secondo l'indice della libertà economica, la Croazia è libera al 61,1 %, 1,9 punti percentuali in più dello scorso anno; ciò ha consentito di guadagnare ben 10 posti in classifica, rispetto alla posizione n. 92 raggiunta nel 2010 (o addirittura rispetto alla posizione 116 raggiunta nel 2009). I valori dei 10 indicatori che hanno determinato l indice per la Croazia nel 2010 sono i seguenti: Libertà imprenditoriale: 65,2 (migliorato del 3,7) Libertà di mercato: 87,6 (peggiorato dello 0,2) Libertà monetaria: 78,5 (migliorato del 2,7) Libertà fiscale: 74,6 (migliorato del 4,3) Libertà dal governo (spesa del settore pubblico): 50,3 (migliorato del 3,2) Libertà finanziaria: 60,0 (invariato) Diritti di proprietà: 40,0 (invariato) Libertà di investimento: 70,0 (migliorato del 5,0) Libertà dalla corruzione: 41,0 (peggiorato del 3,0) Libertà del mercato del lavoro: 44,1 (migliorato del 3,3) A pesare in modo particolare sul dato finale sono una bassa libertà del mercato di lavoro, i diritti di proprietà, la libertà dalla corruzione e la spesa del settore pubblico. È abbastanza alta la libertà di commercio, mentre le altre componenti vanno ancora migliorate. L Indice di Percezione della Corruzione (CPI) mostra il posizionamento di un paese ed il suo punteggio in merito alla percezione della corruzione nel settore politico/pubblico. Nella valutazione sono inclusi 180 paesi su una scala che va da 0 (molto corrotto) a 10 (molto trasparente). Attuale Precedente Corruption Perceptions Index su su 180 Per il 2010 la Croazia si è posizionata al 62 posto (su 180) con 4,1 punti (l Italia ha 3,9 punti; 67 posto). L eccessiva durata dei processi, la corruzione e l eccessiva burocrazia rappresentano un freno all attività degli operatori stranieri. La gestione dei processi di privatizzazione presenta talora problemi di trasparenza e risente della mancanza di certezze in merito agli assetti proprietari (a causa anche - del tuttora incompleto completamento del processo di riordino del catasto). 6

7 COMMERCIO CON L ESTERO Oltre il 90% degli scambi commerciali della Croazia con il resto del mondo è regolato dai principi di libero scambio o dello scambio a condizioni agevolate (Paesi dell UE, Paesi EFTA, Paesi CEFTA e Turchia). Fino all anno 2008 (anno record) il valore dell interscambio commerciale croato è cresciuto a ritmi molto intensi ed alla fine del 2008 ha raggiunto quasi 30,4 miliardi di. Mentre nel 2009 si è registrata in Croazia una forte diminuzione delle attività economiche con l estero, dai dati preliminari dell ISTAT croato per il 2010 risulta, invece, un lieve miglioramento, in quanto l interscambio, pari a 24 miliardi di, è stato superiore del 5,6% rispetto a quello realizzato nel 2009, grazie soprattutto all aumento delle esportazioni che, raggiungendo 8,9 miliardi di, sono cresciute del 18,2%. Si è attenuato il calo delle importazioni che si sono attestate a 15,13 miliardi di (-0,6% rispetto all anno 2009). BILANCIA COMMERCIALE (milioni di ) Importazioni (variazione annua %) Esportazioni (variazione annua %) Interscambio (variazione annua %) (+9,9%) (+8,4%) (+9,4%) (+10,5%) (+6,5%) (+9,2%) (-26,9%) (-21,5%) (-25,2%) (-0,6%) (+18,2%) (+5,6%) COMMERCIO ESTERO DELLA CROAZIA 2009 E 2010 (.000 ) PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI INTERSCAMBIO Var.% Var.% Var.% TOTALE , , ,6 di cui: EUROPA , , ,7 UE , , ,1 di cui: ITALIA , , ,1 Germania , , ,5 Slovenia , , ,8 Austria , , ,9 Francia , , ,2 Ungheria , , ,7 Altri Paesi, di cui: Russia , , ,5 Bosnia & , , ,0 Erzegovina Cina , , ,9 Serbia , ,8 Stati Uniti , , ,9 16 dati definitivi revisionati 17 dati preliminari 7

8 La Croazia commercia principalmente con i Paesi Europei, specialmente con quelli dell Unione Europea: nel 2010 l interscambio è stato pari a 14,5 miliardi di (il 60,5% dell interscambio commerciale croato totale; +3,1 % rispetto al 2009). Circa la metà degli scambi commerciali croati si realizza con soli cinque Paesi, di cui tre - Italia, Germania e Slovenia - appartenenti all Unione Europea, più la Russia e la Bosnia ed Erzegovina. QUOTE DETENUTE DAI PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI (%) NELL EXPORT CROATO NELL IMPORT CROATO NELL INTERSCAMBIO Italia 19,1 19,0 18,7 17,1 15,4 15,2 17,7 16,6 16,5 Germania 10,8 11,0 10,4 13,4 13,5 12,5 12,6 12,7 11,7 Slovenia 7,8 7,4 7,8 5,6 5,7 5,9 6,3 6,3 6,6 Russia 1,3 1,5 2,0 10,4 9,5 9,0 7,7 6,8 6,4 Bosnia & Erzegovina 15,4 12,9 11,6 2,7 2,7 3,1 6,7 6,0 6,2 Austria 5,8 5,4 5,3 4,9 5,0 4,8 5,2 5,1 5,0 Cina 0,2 0,4 0,3 6,1 6,8 7,2 4,3 4,7 4,7 Per ciò che riguarda il valore dell interscambio commerciale bilaterale croato con i principali partners commerciali, gli andamenti registrati nel corso del 2010, in ordine di grandezza, sono stati i seguenti: Italia: l interscambio ha raggiunto quasi 4 miliardi di il che rappresenta il 16,5% dell interscambio commerciale totale croato; in aumento del 5,1% rispetto al Le esportazioni italiane verso la Croazia sono state pari a 2,3 miliardi di (il 15,2% circa del totale dell import croato; -0,6%) e le forniture croate verso l Italia sono state pari a 1,7 miliardi di (il 18,7% del totale dell export croato; in aumento del 15,9%); Germania: l interscambio è stato di 2,8 miliardi di (l 11,7% dell interscambio croato totale; -2,5%). Le importazioni croate sono state pari a 1,9 miliardi di (12,5% dell import totale, in calo dell 8,1%) e le esportazioni verso la Germania sono state pari a 922 milioni di (10,4% dell export totale, +11,5%); Slovenia: la Slovenia ha riconquistato la posizione di terzo partner commerciale della Croazia; l interscambio è stato pari a 1,6 miliardi di (il 6,6% dell'interscambio commerciale croato; +10,8%). Le importazioni dalla Slovenia sono state pari a 886 milioni di (il 5,9% dell import totale, in aumento dell 1,7%); le esportazioni croate verso la Slovenia sono state pari a 697 milioni di (il 7,8% dell export totale, +25,1%); Russia: la Russia è il quarto partner commerciale croato; l interscambio è stato di ca. 1,5 miliardi di (il 6,4% dell interscambio croato totale; -1,5%). Le importazioni croate sono state pari a 1,4 miliardi di (il 9% dell import totale, in diminuzione del 6,1%). Le esportazioni verso la Russia sono in aumento (+59%) ma continuano ad essere molto modeste; nel corso del 2010 sono state pari a 175 milioni di (il 2% dell export totale); Bosnia ed Erzegovina: l interscambio è stato di ca. 1,5 miliardi di (il 6,2% dell interscambio totale; +9%). Le esportazioni croate sono state di ca. 1 miliardo di (l 11,6% dell export; in aumento del 7%) mentre l import è stato pari a 462 milioni di (il 3,1% dell import; +13,6%); 8

9 Austria: l interscambio è stato pari a 1,2 miliardi di (il 5% del totale; +1,9%). L import croato dall Austria è stato pari a 720 milioni di (il 4,8% dell import totale; in diminuzione del 5,7%) e le esportazioni verso l Austria sono state di 471 milioni di (il 5,3% dell export; +16,3%). Cina: l interscambio è stato di oltre 1,1 miliardi di (il 4,6% dell interscambio commerciale totale; in aumento del 5,9%). Le esportazioni croate verso la Cina sono molto modeste (28 milioni di, ovvero lo 0,3% dell export totale) mentre le importazioni croate dalla Cina (pari a 1,1 miliardi di ) rappresentano il 7,2% dell import totale croato, posizionando la Cina come quarto Paese fornitore della Croazia. Principali prodotti importati - in termini di valore la Croazia importa prevalentemente macchinari ed attrezzature industriali (specialmente macchine/attrezzature/impianti elettrici e macchine utensili), nonché mezzi di trasporto (in particolare autoveicoli). Nel corso del 2010 il calo delle importazioni si è attenuato in quanto la diminuzione è stata meno incisiva (- 0,6%) rispetto a quella registrata per l intero anno 2009 (-26,8%). Le flessioni più significative hanno riguardato l import realizzato nel settore macchinari e mezzi di trasporto (-11,5%), in particolare macchine ed attrezzature speciali per determinati comparti industriali (-39,1%), macchinari industriali ad uso generale (-26,5%), macchine lavorazione metalli (-24,1%), e veicoli stradali (-18,9%). Fanno eccezione in questo settore le macchine motrici che registrano l aumento delle importazioni (+48,1%) ed apparecchi per telecomunicazioni, registrazione e riproduzione suoni (+7,2%). In altri settori merceologici (ad eccezione di alcuni segmenti/comparti che comunque non concorrono in maniera importante all import croato) non si è registrato un calo significativo delle importazioni. D altra parte sono aumentate le importazioni di petrolio greggio e derivati del petrolio (+24,9%), come pure le importazioni nel settore sostanze e prodotti chimici (+13,4%), dovute soprattutto all aumento dell import di prodotti chimici organici (+52,2%) e di fertilizzanti chimici. Principali prodotti esportati - a differenza di quanto avvenuto nell anno 2009 (calo dell export del 21,5%), nel 2010 si registra un aumento del 18,2%. Il maggior contributo all export è stato dato dalle esportazioni di macchinari e mezzi di trasporto (26,2%), che in particolare riguarda l export realizzato nella voce altri mezzi di trasporto, dall industria chimica (40%) - in particolare materie plastiche in forme primarie (+53%) e farmaci (36,2%). Per quanto concerne i prodotti di largo consumo si registra in particolare la crescita del valore dell export di mobili e loro parti (+14,2%; in ripresa il settore della lavorazione legno). COMMERCIO ESTERO DELLA CROAZIA NEL 2009 E 2010 DISTINTO PER SETTORI 18 SETTORI ESPORTAZIONI (.000 ) IMPORTAZIONI (.000 ) Var. VI Var. TOTALE, di cui: ,2% ,6% Alimenti ed animali vivi ,6% ,3% Bevande e tabacco ,5% ,3% Materie prime grezze ,1% ,1% Combustibili di origine minerale, ,6% ,5% lubrificanti Grassi e oli animali e vegetali 17, ,1% ,3% Prodotti chimici ,0% ,4% Prod. classificati secondo il materiale ,3% ,3% Macchine e mezzi di trasporto ,2% ,5% Prodotti finiti vari ,4% ,6% 18 Anno 2009 dati definitivi revisionati; anno 2010 dati preliminari 9

10 INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L ITALIA A partire dall anno 2000 l Italia è il principale partner commerciale della Croazia, il suo primo fornitore ed anche il suo maggior cliente. Anche nel 2010 l Italia si riconferma quale primo partner. Il valore dell interscambio bilaterale ha raggiunto quasi i 4 miliardi di, registrando una crescita del 5,1% rispetto all anno precedente dovuta soprattutto all aumento dell export croato. Le forniture croate verso l Italia sono state, infatti, pari ad oltre 1,66 miliardi di (+15,9% rispetto al 2009). L import croato dall Italia è stato invece pari a 2,306 miliardi di ; è diminuito (-1,6%) ma in misura inferiore minore rispetto all import dai principali paesi concorrenti, ovvero dalla Germania (secondo fornitore con 1,9 miliardi di ; - 7,6%) e dalla Russia (-6,1%). BILANCIA COMMERCIALE CROAZIA ITALIA (milioni di Euro) IMPORT DALL ITALIA ,306 Var. % +17,3% -34,1% -1,6% EXPORT VERSO L ITALIA Var. % +6,7% -22,2% +15,9% INTERSCAMBIO Var. % 13,5% -30,0 % +5,1% QUOTA DELL ITALIA (%) nell import croato 18,1% 17,3% 18,2% 17,0% 16,0% 16,7% 16,0% 17,1% 15,4% 15,2% nell export croato 23,7% 22,7% 26,7% 22,9% 21,3% 23,1% 19,1% 19,1% 19,0% 18,7% nell interscambio commerciale 20,0% 19,0% 20,7% 18,9% 17,7% 18,8% 17,0% 17,7% 16,6% 16,5% Quanto alla struttura merceologica delle forniture italiane verso la Croazia è da rilevare che dall Italia si importa di tutto; i prodotti italiani sono molto conosciuti ed apprezzati sul mercato croato, specialmente nel settore dei beni di largo consumo. Occorre al riguardo rilevare che, anche se dal consumatore croato medio l Italia viene tradizionalmente considerata quale fornitore di beni di consumo ed il prodotto italiano viene collegato in particolare ai prodotti soggetti alle nuove tendenze della moda e del design, negli ultimi periodi si sta, invece, verificando un cambiamento di tendenza che ha reso il quadro commerciale più diversificato. 19 Fonte: elaborazioni ICE Zagabria su dati dell Istituto di Statistica croato 10

11 SCAMBI COMMERCIALI CROAZIA MONDO E CROAZIA - ITALIA NEL BIENNIO DISTINTI PER SETTORI SETTORI 20 ESPORTAZIONI CROATE (.000 Euro) IMPORTAZIONI CROATE (.000 Euro) Var. % Var. % TOTALE ,2% ,6% - di cui Italia ,9% ,6% Alimenti ed animali vivi ,6% ,3% - di cui Italia ,6% ,1% Bevande e tabacco ,5% ,3% - di cui Italia ,5% ,7% Materie prime grezze ,1% ,1% (esclusi combustibili) - di cui Italia ,7% ,1% Combustibili minerali, ,6% ,5% lubrificanti - di cui Italia ,1% ,4% Grassi e oli ,1% ,3% animali/vegetali - di cui Italia ,0% Prodotti chimici ,0% ,4% - di cui Italia ,2% ,1% Prodotti classificati ,3% ,3% secondo il materiale - di cui Italia ,0% ,3% Macchine e mezzi di ,2% ,5% trasporto - di cui Italia ,3% ,4% Prodotti finiti vari ,4% ,6% - di cui Italia ,9% ,5% 20 SITC Standard International Trade Classification Rev. 3 11

12 IMPORTAZIONI CROATE DALL ITALIA NEL BIENNIO (.000 Euro) PRODOTTI Var. 2010/2009 (%) TOTALE IMPORT DALL ITALIA ,6% di cui: Alimenti ed animali vivi ,1% Bevande e tabacco ,7% Materie prime grezze (esclusi carburanti) ,1% Combustibili origine minerale, lubrificanti ,4% Grassi/oli animali e vegetali ,0% Prodotti chimici ,1% - Prodotti chimici organici ,2% Tinture, prodotti per la concia e simili ,0% - Medicinali e farmaci ,2% - Oli eteri, profumi, prodotti da tolette ,3% - Materie plastiche in forme primarie ,4% - Materie plastiche in altre forme ,1% Prodotti classificati secondo il materiale ,3% - Pellame/prodotti di pelle/pellicce ,8% - Prodotti di sughero/legno ,6% - Carta, cartone, prodotti di cellulosa ,4% - Filati, tessuti, prodotti tessili ,6% - Prodotti di minerali non metallici ,8% - Ferro e acciai ,7% - Metalli non ferrosi ,7% - Altri prodotti in metallo ,2% Macchine e mezzi di trasporto ,4% - Motori e macchine motrici ,3% - Macchine/attrezzature speciali per determinati ,2% comparti industriali - Macchine/attrezzature/utensili lavorazione metalli ,3% - Macchine /attrezzature industriali d uso generale ,6% - Macchine ufficio ed elaborazione dati ,3% - Apparecchi per telecomunicazioni, per ,178-37,8% registrazione e riproduzione suoni Macchine/apparecchi /dispositivi elettrici ,9% - Veicoli stradali ,6% - Altro per trasporto ,8% Prodotti finiti vari ,5% - Mobili e loro parti ,7% - Abbigliamento ,4% - Calzature ,0% 21 SITC Standard International Trade Classification Rev. 3 12

13 La quota italiana nell import croato di determinati settori/comparti nonché la struttura delle forniture italiane realizzate nel triennio sono state le seguenti: PRODOTTI Quota dell Italia nell import croato Struttura Struttura import import dall Italia dall Italia 13 Quota dell Italia nell import croato Quota dell Italia nell import croato Struttura import dall Italia TOTALE 17,11% 100,00 15,43% 100,00% 15,24% 100,00% di cui: Alimenti ed animali vivi 11,22% 4,64% 11,57% 6,62% 12,10% 7,13% Bevande e tabacco 7,64% 0,28% 4,79% 0,27% 3,93% 0,24% Materie prime grezze 14,82% 1,78% 11,99% 1,24% 11,98% 1.32% (esclusi carburanti) Combustibili origine minerale, 13,92% 14,30% 7,05% 7,72% 11,55% 14,20% lubrificanti Grassi/oli animali e vegetali 13,42% 0,30% 10,66% 0,27% 10,08% 0,25% Prodotti chimici 15,18% 9,39% 15,89% 12,75% 16,81% 15,58% - Prodotti chimici organici 34,08% (2,54%) 40,67% (3,63%) 42,54% (5,87%) - Tinture, prodotti per la concia e prodotti simili 21,56% (0,91%) 19,68% (1,03%) 19,28% (1,03%) - Medicinali e farmaci 6,42% (0,99%) 7,01% (1,71%) 7,42% (1,86%) - Oli eteri, profumi, prodotti da tolette 14,96% (1,35%) 15,07% (1,87%) 14,07% (1,78%) - Materie plastiche in forme primarie 12,80% (0,89%) 14,55% (1,07%) 13,36% (1,17%) - Materie plastiche in altre forme 20,85% (1,64%) 20,33% (1,88%) 20,08% (1,87%) Prodotti classificati secondo il materiale 21,51% 23,37% 22,67% 26,63% 22,45% 26,52% - Pellame/prodotti di pelle/pellicce 47,13% (0,75%) 43,98% (0,91%) 43,91% (0,98%) - Prodotti di sughero/legno 11,79% (0,59%) 12,13% (0,69%) 10,76% (0,53%) - Carta, cartone, prodotti di cellulosa 13,39% (1,63%) 14,71% (2,40%) 15,55% (2,64%) - Filati, tessuti, prodotti tessili 33,05% (3,76%) 33,82% (4,75%) 34,45% (4,92%) - Prodotti di minerali non metallici 29,62% (3,32%) 28,71% (3,86%) 29,23% (3,59%) - Ferro e acciai 19,06% (5,71%) 20,87% (5,53%) 22,63% (5,91% - Metalli non ferrosi 17,90% (1,84%) 21,67% (2,00%) 17,72% (2,30%) - Altri prodotti in metallo 23,47% (5,29%) 24,29% (5,88%) 23,43% (5,19%) Macchine e mezzi di trasporto 18,02% 34,13% 16,55% 30,53% 13,53% 22,76% - Motori e macchine motrici 12,79% (0,80%) 7,15% (0,68%) 5,94% (0,86%) - Macchine/attrezzature speciali per 26,19% (5,25%) 35,61% (7,16%) 21,59% (2,69%) determinati comparti industriali - Macchine/attrezzature/utensili lavorazione metalli 21,25% (0,63%) 19,83% (0,70%) 14,20% (0.39%) - Macchine /attrezzature industriali d uso generale 21,12% (5,41%) 30,20% (10,75%) 21,52% (5,73%) - Macchine ufficio /elaborazione dati 0,71% (0,08%) 0,75% (0,09%) 0.80% (0,10%) - Apparecchi per telecomunicazioni, 1,42% (0,25%) 1,36% (0,26%) 0,88% (0,18%) per registrazione e riproduzione suoni Macchine/apparecchi /dispositivi 17,75% (4,58%) 19,13% (5,81%) 13,40% (4,12%) elettrici - Veicoli stradali 7,60% (3,83%) 8,39% (3,22%) 5,83% (1,86%) - Altro per trasporto 45,15% (13,29%) 11,97% (1,84%) 44,06% (6,82% Prodotti finiti vari 18,72% 11,63% 16,60% 13,26% 15,71% 11,82% - Mobili e loro parti 27,64% (2,68%) 25,17% (2,91%) 22,54% (2,27%) - Abbigliamento 16,57% (2,40%) 14,95% (2,93%) 14,63% (2,76%) - Calzature 25,32% (1,49%) 20,84% (1,69%) 20,83% (1,63%)

14 Prendendo in considerazione il valore dell import croato realizzato in alcuni settori e comparti nel corso dei periodi precedenti e comparandolo con i dati del 2009, si può rilevare che nel 2009 è risultato di provenienza italiana: - il 25% ca. dell import di mobili e loro parti (negli scorsi anni la quota era del 35% ca.; nel 2007 è stata del 28% e nel 2008 del 27,6%); - il 20,8% dell import di calzature (negli scorsi anni la quota era compresa tra il 35% ed il 40%; nel 2007 è stata del 28% e nel 2008 del 25,3%); - il 17 % ca. dell import croato realizzato nel comparto macchine e mezzi di trasporto proveniva dall Italia (18% nel 2008, ma 15,7% nel 2007). Nel comparto macchine e mezzi di trasporto si è collocato ca. il 31% del valore totale delle importazioni croate dall Italia (34,1% nel 2008). Abbastanza stabile ma il leggero aumento è risultata la quota italiana nell import croato di veicoli stradali in quanto è risultato di provenienza italiana l 8,4% dell import croato di veicoli stradali (7,6% nel 2008, 8% nel 2007, 8,7% nel 2006, 8,9% nell anno 2005) nonostante si sia praticamente dimezzato il valore delle forniture italiane di veicoli stradali. - il 15% ca. dell import di abbigliamento (negli scorsi anni la quota era compresa tra il 30% ed il 35%; nel 2007 è stata del 20% e nel 2008 del 16,6%). L avvento della crisi finanziaria globale ha influito notevolmente sulla struttura degli scambi commerciali nel corso dei primi mesi di quest anno. E da rilevare al riguardo che molti comparti dell economia croata hanno risentito fortemente della crisi economica e finanziaria globale e stanno attraversando una fase di ristagno. Il rallentamento della domanda ha fatto sentire i suoi effetti (e sta facendo tuttora): sono in atto ridimensionamenti del programma produttivo ed un sensibile calo degli ordini in particolare da parte degli acquirenti stranieri. Gli andamenti negativi verificatisi nel settore industriale croato hanno influito sull entità degli investimenti in beni strumentali. Sono, infatti, diminuite le importazioni di macchinari in generale e, di conseguenza, anche le importazioni dall Italia. Continua a diminuire, pur rimanendo su percentuali elevate, anche la quota di alcuni beni di consumo italiani sul totale delle importazioni croate. Nella fattispecie nell anno 2010 è risultato di provenienza italiana: - il 22,5% ca. dell import di mobili e loro parti - il 20,8% dell import di calzature - il 14,6% dell import di abbigliamento - il 13,5 % dell import croato realizzato nel comparto macchine e mezzi di trasporto. In questo comparto si è collocato quasi un quarto (22,76% del valore totale delle importazioni croate dall Italia. La maggior presenza di macchinari italiani si è registrata nel segmento macchine ed attrezzature speciali per determinati comparti industriali come pure nel segmento macchine ed attrezzature industriali ad uso generale in quanto il 22% ca. del valore dell import croato realizzato in ciascuno di questi comparti si è riferito alle macchine ed alle attrezzature italiane. Dall Italia viene tradizionalmente importata una vasta gamma di macchine, attrezzature ed apparecchiature ed in particolare: macchine lavorazione legno, macchine agricole, alcuni tipi di macchine per l industria alimentare (ad es. forni per la panificazione; macchine per la produzione di paste alimentari, apparecchi per la vinificazione e la produzione di succhi di frutta, macchine per la lavorazione delle carni), alcuni tipi di macchine per edilizia, ecc. 14

15 Come accennato un peso abbastanza importante nell import croato dall Italia hanno avuto anche le macchine ed attrezzature d uso generale; si tratta prevalentemente di vari tipi di pompe, attrezzature per filtrazione e/o per depurazione, ecc. In diminuzione è la quota italiana nell import croato di veicoli stradali in quanto è risultato di provenienza italiana soltanto il 5,8% dell import croato di veicoli stradali. Molto alta ed in aumento rispetto all anno 2009 è, invece, la quota italiana nell import croato di altri mezzi di trasporto: il 44% del valore dell import croato realizzato in questo segmento di riferisce ai prodotti italiani; trattasi prevalentemente di vari tipi di navi/imbarcazioni (escluse quelle da diporto). INVESTIMENTI DIRETTI La vigente normativa in materia societaria equipara l investitore straniero all investitore locale. Considerando che non è necessario effettuare alcun tipo di registrazione particolare dell investimento straniero, risulta assai difficile determinarne esattamente il valore complessivo. I dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata (BNC), classificati per Paese di provenienza dei flussi finanziari, non riflettono comunque in modo fedele la nazionalità dei capitali investiti. Numerose grandi imprese che effettuano investimenti in Croazia si avvalgono, infatti, di triangolazioni finanziarie. In base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel periodo compreso fra il 1993 e la fine del terzo trimestre del 2010 (ultimi dati disponibili) l ammontare degli IDE effettuati in Croazia è stato di 25,2 miliardi di. Saldo degli IDE in Croazia nel periodo dal 1993 al 3 trimestre milioni di , , , , , , , , , , , , , , , , ,6 I-IX ,5 TOTALE ,2 Nell arco temporale trimestre 2010 il principale investitore risulta essere l Austria (25,7%), seguita dai Paesi Bassi (17,9%), dalla Germania (11,4%), dall Ungheria (9,5%), dalla Francia (5,7%), dal Lussemburgo (5,3%) e dall Italia (4,6%). 22 differenza tra le risorse investite/disinvestite nei rispettivi anni fonte: Banca Nazionale Croata dati revisionati 15

16 INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN CROAZIA NEL PERIODO DAL 1993 AL 3 TRIMESTRE 2010 DISTINTI PER PRINCIPALI PAESI INVESTITORI I IX trim (milioni di ) (milioni di ) % Totale, di cui: 1.169, ,2 100,0% Austria 269, ,6 25,7% Paesi Bassi 358, ,0 17,9% Germania 3, ,4 11,4% Ungheria 7, ,2 9,5% Francia 82, ,3 5,7% Lussemburgo 80, ,4 5,3% Italia 95, ,8 4,6% Slovenia 52, ,5 4,4% Antille Olandesi 8,6 878,8 3,5% Belgio 28,6 442,2 1,8% Regno Unito 1,4 430,4 1,7% Svizzera 4,7 413,3 1,6% Istituzioni finanziarie internazionali -5,1 269,7 1,1% Danimarca -6,5 172,2 0,7% Russia 11,8 140,0 0,6% Irlanda 73,9 129,7 0,5% Cipro 3,9 126,3 0,5% Norvegia 26,5 119,8 0,5% Stati Uniti -14,0 115,2 0,4% Malta 4,5 96,6 0,4% DISTINTI PER SETTORI IN CUI SI E INVESTITO MAGGIORMENTE 16 I-IX trim milioni di milioni di % Bancario ed intermediazione finanziaria (esclusi fondi di assicurazione) 338, ,4 34,7% Commercio all ingrosso ed intermediazione nel 69, ,6 10,9% commercio Produzione derivati di petrolio 76, ,5 6,6% Produzione prodotti chimici (prevalentemente farmaci) 142, ,9 6,9% Attività immobiliare 135, ,5 5,5% Posta e telecomunicazioni -123, ,2 5,0% Commercio al dettaglio 104,, ,4 4,7% Estrazione gas e petrolio grezzo -36,7 868,0 3,4% Produzione prodotti minerali non metallici -32,6 787,2 3,1% Settore alberghiero e di ristorazione 8,8 619,9 2,5% Produzione alimenti e bevande 15,1 399,9 1,6% Assicurazioni (eccetto quelle obbligatorie) e fondi 15,7 346,7 1,4% pensionistici Investimenti azionari in beni immobili 126,7 344,1 1,4% Commercio veicoli a motore, riparazione veicoli -5,2 236,0 0,9% Edilizia 51,6 235,6 0,9% Produzione macchine ed apparecchi elettrici 28,3 162,0 0,6% Raccolta e depurazione acque; distribuzione acqua 14,6 137,6 0,5%

17 INVESTIMENTI DIRETTI ITALIANI Come precedentemente accennato, i dati divulgati dalla Banca Centrale della Croazia, che considerano i flussi finanziari provenienti direttamente dall Italia, mostrano per il periodo tra il 1993 ed il 3 trimestre del 2010, uno stock di investimenti diretti pari a 1.159,8 milioni di posizionando l Italia al settimo posto con il 4,6% ca. del totale degli IDE in Croazia. La quota italiana è in leggero aumento: a fine 2009 l Italia occupava l 8 a posizione (4,2% del totale degli IDE). IDE italiani dal 1993 al 3 trimestre 2010 secondo i dati della BNC (milioni di ) , , , , , , , , , , , , , , , , ,2 I-IX ,0 TOTALE 1.159,8 L intermediazione finanziaria (settore bancario ed assicurazioni) è stata sinora il settore più attraente per gli investitori italiani (ca. l 80% del totale degli IDE italiani). Nel corso del 2008 nel settore bancario e dell intermediazione finanziaria sono stati investiti 72,4 milioni di Euro Nell anno 2009 oltre la metà del totale degli IDE italiani si è diretta verso solo due settori: servizi alle imprese (consulenza, studi tecnici, ricerche ) ed edilizia. 17

18 La distribuzione settoriale degli investimenti italiani nell anno 2009 è stata la seguente: codice Settore/attività: % attività Attività di servizi alle imprese 37,43% 45 Edilizia 29,58% Investimenti azionari in beni immobili 18,93% 29 Produzione macchine ed apparecchi meccanici 3,52% 51 Commercio all ingrosso ed intermediazione nel commercio 2,94% 24 Produzione sostanze chimiche e prodotti chimici 2,18% 93 Servizi alle famiglie 1,39% 41 Raccolta, depurazione e distribuzione acqua 1,15% Altre attività 2,68% Totale 100,00% Nel corso dei primi nove mesi del 2010 la maggior parte degli IDE italiani si è riferita alle attività immobiliari. codice Settore attività milioni di attività Attività immobiliari 48,3 Investimenti azionari in beni immobili 38,5 74 Attività di servizi alle imprese 12,7 65 Intermediazione monetaria e finanziaria (escluse le 5,0 assicurazioni e fondi pensione) 24 Produzione sostanze chimiche e prodotti chimici Commercio all ingrosso ed intermediazione nel commercio 4,3 29 Fabbricazione macchine ed apparecchi meccanici 3,5 28 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 2,7 55 Alberghi e ristoranti 2,2 17 Industrie tessili 1,4 82 Attività ricreative, culturali e sportive 1,3 93 Servizi alle famiglie 0,5 15 Industrie alimentari e delle bevande 0,5 52 Commercio al dettaglio 0,4 14 Industrie estrattive 0,2 40 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di 0,2 calore 05 Piscicoltura e servizi connessi 0,1 50 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e -0,1 motocicli 11 Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale e servizi connessi -0,1 23 Classificazione delle attività economiche Ateco

19 segue IDE italiani in Croazia nel corso dei primi nove mesi del 2010: 25 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche -0,3 31 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici, nca -0,5 63 Attività di supporto ed ausiliarie dei trasporti -0,7 20 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i -1,0 mobili 26 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non -1,1 metalliferi 41 Raccolta, depurazione e distribuzione acqua -1,5 36 Fabbricazione di mobili ed altre industrie manifatturiere -2,7 45 Edilizia -23,3 Totale 95,0 Anche nel corso degli ultimi diciotto anno gli IDE italiani in Croazia si sono diretti verso le varie attività, quali ad es. le attività commerciali (dalla grande distribuzione al commercio al dettaglio e/o all ingrosso), le attività turistico-alberghiere e della ristorazione, la produzione di macchine ed attrezzature, la produzione di gas industriali e la distribuzione di gas per uso domestico, il settore tessile, il settore del legno, l industria meccanica, ecc. Occorre comunque considerare che numerose grandi imprese italiane che hanno effettuato investimenti in Croazia si sono avvalse di triangolazioni finanziarie; una stima realistica della consistenza complessiva degli investimenti italiani in Croazia non può prescindere dalla considerazione di tali triangolazioni per cui i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata vanno rielaborati alla luce di queste considerazioni. Secondo valutazioni su base campionaria, nel periodo tra il 1993 ed il 2009 l ammontare degli investimenti italiani sarebbe significativamente più alto rispetto ai dati ufficiali e raggiungerebbe il 10% ca. dello stock totale degli IDE in Croazia. Tra i principali investimenti italiani in Croazia si annoverano: 1. SERVIZI: BANCHE: Unicredit Group e Intesa San Paolo controllano le due principali banche croate, ZAGREBAČKA BANKA (4 filiali e 119 sportelli) e PRIVREDNA BANKA ZAGREB (18 filiali e 230 sportelli) ovvero ca. il 45% del mercato del credito; il gruppo Banco Popolare ha acquisito la Banca Sonic, ora ridenominata BANCO POPOLARE CROATIA (34 sportelli); il Gruppo Veneto Banca ha acquisito la Gospodarsko kreditna banka, ora ridenominata VENETO BANKA (11 sportelli); ASSICURAZIONI: Assicurazioni Generali con la controllata GENERALI OSIGURANJE; GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA: alcuni centri commerciali italiani: TOWER CENTER a Rijeka (Gruppo Policentro) e MANDI a Zagabria (Gruppo Zamparini); OVIESSE (6 punti vendita: 3 a Pola e 2 a Zagabria e dintorni, 1 a Varaždin); UPIM ha 1 punto vendita a Zagabria; COIN CASA (1 punto vendita all interno del centro commerciale WEST GATE nei dintorni di Zagabria); FERRERO Croazia gestisce l attività aziendale in tutta la regione balcanica; fino ad due anni fa era presente anche il sistema cooperativo italiano con Ipercoop (Coop. Nord-Est) 19

20 TURISMO ED INTRATTENIMENTO: varie società soprattutto in Istria e, meno numerose, in Dalmazia (Marazzi, Octavia, ecc.); 2. INDUSTRIA: ENERGIA: ENI (INAGIP) e EDISON (EDINA) per l estrazione di gas in Adriatico, in collaborazione con la società petrolifera croata INA; SOL e SIAD per la produzione di gas industriali; HELIOS TECNOLOGY per la produzione di pannelli solari; ITALCOGIM per la distribuzione di gas ed idrocarburi; ŠIŠARKA (più proprietari italiani) per la produzione di pellet di legno; TESSILE-ABBIGLIAMENTO: BENETTON ha delocalizzato parte della produzione in Croazia (Istria e Slavonia); CALZEDONIA ha effettuato il primo investimento green-field della Croazia costruendo una fabbrica di calze a Čakovec, oggi dispone di 4 stabilimenti in Croazia; AQUAFIL del Gruppo Bonatti (filati); varie PMI in conto terzi; ELETTRONICA E INDUSTRIA AD ALTA TECNOLOGIA: DUCATI ENERGIA ha costituito una joint-venture con la ditta locale V&M ELECTRONIC, che ha preso il nome di DUCATI KOMPONENTI; FININD ISOCLIMA - vetri ad alta tecnologia (LIPIK GLASS); INDUSTRIA DEL LEGNO-ARREDO: varie società fra cui CALLIGARIS, SNAIDERO, CORMO, COSEPI MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIA AGRO-ALIMENTARE: SAME DEUTZ FAHR; EUROZAPPA, AGREEMENT SOC. COOP. MACCHINE E MATERIALI EDILI: QUERZOLI, FASSA BARTOLO (in stand-by) INDUSTRIA MECCANICA e ELETTROMECCANICA: WAM, GRUPPO SOGA ENERGY INDUSTRIA CHIMICA: ADRIATICA SpA (produzione di fertilizzanti) Aggiornato al 21 febbraio 2011 dall ICE di Zagabria, dati al 31 dicembre

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