INDICE SOMMARIO. Commento al D.P.R. 22 SETTEMBRE 1988, N. 448

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1 INDICE SOMMARIO Presentazione... Premessa alla seconda edizione.... Premessa alla terza edizione... Note per il lettore... Indice delle abbreviazioni.... Piano dell opera... pag. V VII XI XV XVII XXI Commento al D.P.R. 22 SETTEMBRE 1988, N. 448 Art. 1. Princìpi generali del processo minorile... 3 I. Le fonti normative... 3 II. (segue): la normativa internazionale... 5 III. Principio di sussidiarietà... 6 IV. Principio di adeguatezza applicativa V. Natura e funzione del processo penale minorile VI. Il dovere del giudice di illustrare il significato dell intervento giurisdizionale VII. Reati di competenza del giudice di pace e processo minorile Art. 2. Organi giudiziari nel procedimento a carico di minorenni I. I magistrati minorili II. Assegnazione degli affari III. Il pubblico ministero IV. Il giudice per le indagini preliminari ed il giudice dell udienza preliminare V. Il tribunale per i minorenni VI. La sezione di corte d appello per i minorenni VII. La magistratura di sorveglianza per i minorenni Art. 3. Competenza I. Ipotesi regolate dalla norma ed ulteriori competenze penali del tribunale per i minorenni II. Le varie forme di competenza nel processo di cognizione III. La competenza in ragione dell età

2 IV. La competenza per il reato permanente e quella per il reato continuato V. Il problema dell accertamento dell età VI. La competenza per territorio VII. Effetti della connessione fra i reati sulla competenza e sulla riunione dei processi VIII. Magistratura minorile e funzioni di sorveglianza IX. La competenza nelle altre materie connesse al processo penale. 40 Art. 4. Informativa al procuratore della Repubblica per i minorenni I. Generalità II. La ratio della norma III. Soggetti e contenuti dell informativa IV. Il criterio di competenza territoriale ed i rapporti fra le autorità giudiziarie minorili V. Effetti dell introduzione della norma sulla competenza amministrativa del tribunale per i minorenni Art. 5. Sezioni di polizia giudiziaria per i minorenni I. Profili generali: l istituzione delle sezioni minorili II. (segue): specializzazione del personale di polizia giudiziaria III. Disponibilità delle sezioni e dipendenza dall autorità giudiziaria. 51 IV. Attività e funzioni delle sezioni specializzate V. Rapporti tra le sezioni specializzate e quelle territoriali Art. 6. Servizi minorili I. Profili generali II. Profili organizzativi: i servizi minorili dell amministrazione della giustizia III. (segue): i servizi degli enti locali IV. La cooperazione tra servizi ministeriali e territoriali V. Profili operativi: la dislocazione degli interventi nel corso del procedimento Art. 7. Notifiche all esercente la potestà dei genitori I. Profili generali II. L esercente la potestà dei genitori III. Il ruolo processuale dell esercente la potestà IV. L invio dell informazione di garanzia V. (segue): l informazione alla persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa VI. Il decreto di fissazione dell udienza VII. Notificazioni: modalità e organi VIII. La tutela sanzionatoria dell obbligo di notifica IX. Ulteriori ipotesi di avviso e di intervento X. Difetti di previsione normativa Art. 8. Accertamento sull età del minorenne I. Rilevanza giuridica dell età nel processo penale minorile II. Ambito di applicazione dell articolo III. L incertezza sull età IV. Accertamenti tecnici sull età V. La presunzione di età inferiore

3 Art. 9. Accertamenti sulla personalità del minorenne I. Profili generali degli accertamenti II. Oggetto e finalità III. Obbligatorietà IV. Soggetti destinatari V. Organi richiedenti VI. Acquisizione e utilizzazione Art. 10. Inammissibilità dell azione civile I. Premessa II. Ratio III. Fonti internazionali e sistemi stranieri IV. I rapporti tra azione civile e processo penale minorile V. Giudicato minorile: efficacia della sentenza penale VI. La persona offesa nel processo minorile VII. La mediazione minorile Art. 11. Difensore di ufficio dell imputato minorenne I. Designazione del difensore d ufficio in relazione alle esigenze educative II. Peculiarità della rappresentanza e dell assistenza III. Regole di designazione del difensore d ufficio IV. Inosservanza delle regole di designazione e sanzioni Art. 12. Assistenza all imputato minorenne I. Il concetto di assistenza: considerazioni introduttive II. Soggetti legittimati ad esercitare la funzione assistenziale III. Ipotesi di esclusione dell assistenza e problemi interpretativi Art. 13. Divieto di pubblicazione e di divulgazione I. Il divieto di pubblicità tra tutela della privacy ed esigenze educative II. Le condotte vietate e i destinatari della tutela III. La rilevanza della volontà del minore IV. Disapplicazione della norma e sanzioni V. Divieti di pubblicazione e privacy del minorenne nel processo ordinario Art. 14. Casellario giudiziale per i minorenni Art. 15. Eliminazione delle iscrizioni I. L istituzione del casellario minorile: dalla riforma alla controriforma II. L individuazione dei provvedimenti da iscrivere III. (segue): il proscioglimento per difetto di imputabilità IV. (segue): l irrilevanza del fatto V. (segue): l estinzione del reato per esito positivo della prova VI. La disciplina concernente il rilascio dei certificati VII. La eliminazione delle iscrizioni al compimento del diciottesimo anno di età VIII. Le iscrizioni da conservare IX. Le iscrizioni da eliminare Art. 16. Arresto in flagranza I. Profili generali e presupposti

4 II. Ambito di operatività dell arresto e computo della pena III. Criteri per l esercizio del potere di arresto Art. 17. Fermo di minorenne indiziato di delitto I. Profili generali II. Gravi indizi di reato. Pericolo di fuga. Soggetti legittimati Art. 18. Provvedimenti in caso di arresto o di fermo del minorenne I. Il trattamento del minore nell esecuzione delle misure precautelari II. Adempimenti della polizia giudiziaria e garanzie difensive III. Il ruolo del pubblico ministero IV. Il procedimento di convalida Art. 18-bis. Accompagnamento a seguito di flagranza I. Profili generali II. Presupposti. Attività della polizia giudiziaria III. Ruolo del pubblico ministero. Convalida Art. 19. Misure cautelari per i minorenni I. Considerazioni generali: autonomia e specialità del sistema cautelare minorile II. Il principio di tassatività-tipicità e la riserva di legge III. Presupposti e condizioni generali di applicabilità delle misure IV. (segue): criteri di scelta V. L intervento dei servizi minorili. Le attività di sostegno e di controllo VI. Determinazione della pena agli effetti dell applicazione delle misure VII. Il procedimento: adozione della misura e sua esecuzione VIII. (segue): vicende modificative ed estintive IX. Termini di durata massima delle misure. Rinvio X. Trasgressione alle prescrizioni imposte con l emissione del provvedimento cautelare XI. Impugnazioni: l art. 25 disp. att XII. La riparazione per ingiusta detenzione Art. 20. Prescrizioni I. Profili generali: natura e caratteri della misura II. Il contenuto delle prescrizioni III. Presupposti e condizioni di applicabilità. Rinvio IV. Intervento dell esercente la potestà dei genitori V. L affidamento ai servizi minorili. Rinvio VI. Durata della misura e sua rinnovazione VII. Il procedimento applicativo. Rinvio VIII. Le prescrizioni nella messa alla prova e nell esecuzione della libertà vigilata IX. Inosservanza delle prescrizioni: presupposti e conseguenze Art. 21. Permanenza in casa I. Profili generali: natura e caratteri della misura II. I contenuti: l obbligo di stare e le prescrizioni accessorie III. Nozione di abitazione familiare e privata dimora IV. I soggetti affidatari e le attività di vigilanza e controllo

5 V. Presupposti, procedimento applicativo ed esecuzione della misura. Rinvio VI. (segue): esecuzione della misura in luogo di cura VII. Equiparazione della misura alla custodia in carcere e termini di durata massima VIII. La permanenza in casa negli artt. 18 comma 2e36comma1. IX. Rinvio Violazione degli obblighi e allontanamento ingiustificato: presupposti e conseguenze Art. 22. Collocamento in comunità I. Profili generali: natura e contenuti della misura II. La comunità affidataria: struttura e caratteristiche III. (segue): il ruolo del responsabile della comunità IV. Presupposti, procedimento applicativo ed esecuzione della misura V. (segue): esecuzione in luogo di cura. Rinvio VI. VII. VIII. Equiparazione della misura alla custodia cautelare e termini di durata massima. Rinvio Il collocamento in comunità a seguito di arresto o di applicazione di misure di sicurezza. Rinvio Inottemperanza agli obblighi imposti e allontanamento ingiustificato: presupposti e conseguenze Art. 23. Custodia cautelare I. Condizioni generali di applicabilità della misura II. (segue): esigenze cautelari e criteri di scelta III. Procedimento applicativo ed esecuzione dell ordinanza cautelare. Rinvio IV. (segue): vicende modificative ed estintive. Rinvio V. Termini di durata massima delle misure VI. Impugnazioni. Rinvio VII. Riparazione per ingiusta detenzione. Rinvio Art. 24. Provvedimenti in caso di scarcerazione per decorrenza dei termini I. Ambito di operatività e caratteri della norma II. Applicazione delle prescrizioni III. (segue): violazioni e conseguenze Art. 25. Procedimenti speciali I. Profili generali II. Riti esclusi III. Il rito ammesso senza condizioni: il giudizio abbreviato IV. I riti ammessi condizionatamente: il giudizio direttissimo V. (segue): il giudizio immediato VI. (segue): il nuovo comma 2-ter Art. 26. Obbligo della immediata declaratoria della non imputabilità I. Scopo della disposizione e ambito di applicazione II. Giudice competente e iniziativa d ufficio. Contraddittorio e consenso dell imputato III. Revocabilità e impugnabilità della sentenza Art. 27. Sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto I. Le funzioni

6 II. Natura giuridica del proscioglimento per irrilevanza del fatto III. I presupposti: profili generali IV. (segue): la tenuità del fatto V. (segue): l occasionalità del comportamento VI. (segue): il pregiudizio per le esigenze educative del minore VII. Il procedimento VIII. Le impugnazioni IX. Proscioglimento per irrilevanza del fatto e riti speciali Art. 28. Sospensione del processo e messa alla prova I. Il probation processuale: profili generali e ratio dell istituto II. I presupposti III. (segue): i presupposti soggettivi IV. Il procedimento V. La decisione VI. Il progetto VII. Le impugnazioni VIII. La prova IX. La revoca Art. 29. Dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della prova I. Profili generali II. L esito positivo della prova III. L esito negativo della prova IV. Il procedimento e la decisione Art. 30. Sanzioni sostitutive I. Ruolo delle sanzioni sostitutive nell ambito minorile II. Presupposti della semidetenzione e della libertà controllata: pena irrogata III. (segue): esclusioni previste dalla l. 689/ IV. Criteri di applicazione V. Procedimento applicativo VI. Procedimento di esecuzione VII. Caratteri della semidetenzione VIII. (segue): della libertà controllata IX. (segue): della pena pecuniaria sostitutiva Art. 31. Svolgimento dell udienza preliminare I. Finalità dell udienza preliminare minorile II. Le funzioni giudicanti III. Gli atti introduttivi IV. Costituzione delle parti V. Svolgimento dell udienza Art. 32. Provvedimenti I. Considerazioni preliminari II. Decisione allo stato degli atti III. Ipotesi di interposizione probatoria IV. Il consenso dell imputato: aspetti generali V. (segue): le questioni problematiche VI. (segue): gli interventi della Corte costituzionale VII. (segue): i nodi irrisolti VIII. Epiloghi decisori

7 IX. Impugnazione della sentenza di non luogo a procedere X. Opposizione XI. Revoca della sentenza di non luogo a procedere XII. Provvedimenti provvisori civili e amministrativi XIII. Reati di competenza del giudice di pace e processo minorile Art. 32-bis. Opposizione I. La struttura del procedimento II. Gli epiloghi Art. 33. Udienza dibattimentale I. Peculiarità del dibattimento minorile II. Non pubblicità dell udienza III. L esame dell imputato minorenne IV. Rinvio a disposizioni dell udienza preliminare Art. 34. Impugnazione dell esercente la potestà dei genitori I. Premessa II. Disciplina previgente III. Soggetti legittimati IV. Natura della legittimazione ad impugnare V. La mancanza di un diritto alla notificazione del provvedimento. 487 VI. Mezzi di impugnazione proponibili VII. (segue): il ricorso per cassazione VIII. (segue): l opposizione ai sensi dell art. 32 comma IX. Contraddizione tra impugnazioni X. Sanatoria XI. Cessazione del potere di impugnazione da parte dell esercente la potestà dei genitori Art. 35. Giudizio di appello I. Un giudice specializzato anche in appello II. Giudizio di appello minorile e giudizio di appello ordinario : III. aspetti comuni e differenze Poteri ufficiosi del giudice, immaturità, irrilevanza del fatto e messa alla prova IV. Poteri delle parti e patteggiamento sulla pena Art. 36. Applicazione delle misure di sicurezza nei confronti dei minorenni I. Il sistema delle misure di sicurezza e la legge delega II. Tipologia delle misure di sicurezza: considerazioni generali III. La libertà vigilata IV. Il riformatorio giudiziario: questioni di costituzionalità V. (segue): ambito di operatività e durata minima VI. (segue): modalità esecutive VII. (segue): effetti della trasgressione della misura VIII. Il rinvio dell esecuzione delle misure di sicurezza IX. L ospedale psichiatrico giudiziario e le altre misure di sicurezza disciplinate dal codice penale Art. 37. Applicazione provvisoria I. Applicazione provvisoria delle misure di sicurezza: considerazioni generali II. Condizioni per l applicazione provvisoria III. Il presupposto della pericolosità sociale

8 IV. (segue): questione di costituzionalità V. Modalità per l applicazione provvisoria VI. Applicazione provvisoria nel giudizio abbreviato VII. Ulteriori profili problematici Art. 38. Procedimento davanti al tribunale per i minorenni I. Il procedimento per l accertamento della pericolosità sociale: considerazioni generali II. Competenza per territorio III. Procedimento: instaurazione e fase preliminare all udienza IV. (segue): l udienza V. (segue): obbligo di sentire il minore, l esercente la potestà genitoriale, l eventuale affidatario e i servizi VI. (segue): pronunce interlocutorie e decisione conclusiva VII. Impugnazioni Art. 39. Applicazione di una misura di sicurezza nel dibattimento I. Presupposti II. Procedimento III. Impugnazioni Art. 40. Esecuzione delle misure di sicurezza I. Competenza per l esecuzione delle misure di sicurezza Art. 41. II. I compiti del magistrato di sorveglianza: riesame della pericolosità sociale III. (segue): deliberazione delle modalità di esecuzione IV. (segue): vigilanza sull esecuzione V. Comunicazione della revoca al pubblico ministero Impugnazione dei provvedimenti del magistrato di sorveglianza per i minorenni I. Appello dei provvedimenti del magistrato di sorveglianza: ambito di operatività II. Disciplina dell appello APPENDICE 1. Costituzione della Repubblica italiana, approvata dall Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1 o gennaio Delega legislativa al Governo della Repubblica per l emanazione del nuovo codice di procedura penale, approvata con legge 16 febbraio 1987, n Decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni Decreto legislativo 28 luglio 1989, n Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448, recante disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni Bibliografia citata Fonti normative citate Indice analitico