La valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche, nel quadro di compatibilità della Politica Agricola Europea

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1 La valorizzazione delle produzioni di qualità e tipiche, nel quadro di compatibilità della Politica Agricola Europea 1

2 La POLITICA della QUALITÀ fa parte delle priorità stabilite nella comunicazione "Europa 2020 Nelle sfide future, gli strumenti per la qualificazione delle produzioni, possono offrire un contributo: mantenere la diversificazione delle attività agricole nelle zone rurali e montane; valorizzare il territorio, i prodotti e la qualità legata al territorio stesso differenziare la qualità superiore prodotto/ ambiente/ benessere, a vantaggio dei consumatori aumentare la competitività dell'agricoltura europea 2

3 TIMORI DELLA COMMISSIONE EUROPEA. se tali strumenti non vengono definiti all interno di un quadro comune PUNTI CRITICI e possibili rischi dei regimi di certificazione minaccia al Mercato Unico, alterazione della libera concorrenza fra Paesi; = necessità di unificare i regimi fra i Paesi nella UE; rischi relativi alla trasparenza dei requisiti e credibilità delle indicazioni - in particolare per i regimi che certificano la conformità con requisiti minimi; rischio di espulsione dal mercato per i produttori che non partecipano ai principali regimi di certificazione; spese e oneri amministrativi e finanziari elevati per agricoltori e produttori, specie se hanno richieste diverse dai clienti; possibilità di indurre in errore i consumatori; informazioni insufficienti. 3

4 EVOLUZIONE DELLE POLITICHE SULLA QUALITÀ ALIMENTARE nell UNIONE EUROPEA A. NASCITA DELLA POLITICA COMUNITARIA PER LA QUALITÀ B. GLI STRUMENTI ATTUALI C. LA PROPOSTA DI RIFORMA PER LA QUALITÀ (dicembre 2010) 4

5 A. NASCITA DELLA POLITICA COMUNITARIA per la qualità dei prodotti agroalimentari 1. Anni 70-PAC: elevate produzioni, miglioramento qualità dei consumi, aumento concorrenza nel Mercato Comune alcuni Paesi applicarono barriere qualitative a import x tutelare produttori e consumatori = guerre commerciali fra Paesi Art. 28 Trattato: divieto restrizione quantitative o effetto equivalente fra Stati membri 2. Sentenza Corte di Giustizia Cassis de Dijon 79: un bene, prodotto nel rispetto della normativa vigente (sanitaria) in uno Stato M. deve poter circolare liberamente in qualsiasi paese comunitario = liberalizzazione 3. Aumento frodi/imitazioni dei prodotti agroalimentari più rinomati dai consumatori 4 La Commissione si accorge della necessità di salvaguardare: i patrimoni e le diversità alimentari delle nazioni; i produttori e i consumatori da frodi, scorrette imitazioni e marchi ingannevoli; e incoraggiare nel contempo la diversificazione delle produzioni agricole. 5

6 1) TUTELA ATTRAVERSO LO STRUMENTO DELLE DENOMINAZIONI D ORIGINE Prodotti, che avendo peculiarità legate al territorio di origine, NON possono essere copiati o imitati in altri luoghi Quattro sistemi di protezione introdotti gradualmente e con percorsi paralleli Vini (a partire da anni 60- Reg. 1234/2007) Vini liquorosi e aromatici (Reg. 1601/91) Alcolici (dal 2008 Reg. CE n. 110/2008 bevande spiritose) Prodotti agroalimentari (dal 1992; Regolamento CE 510/2006) NB: sistemi ancora separati ma in lenta armonizzazione; A livello internazionale rientrano nel Diritto di proprietà intellettuale collettivo Accordi Trips 1) bis Tutela attraverso l STG, delle specialità agroalimentari tradizionali, ottenute con ricette o metodi di produzione tradizionali dal 1992; Regolamento CE 509/2006) Regolamentazione dei Vini varietali SIG 6

7 GLI STRUMENTI ATTUALI (sistemi qualità regolamentati dalla Unione Europea ) ORIGINE GEOGRAFICA - Prodotti DOP/IGP - Vini DOP/IGP - Bevande alcoliche a I.G. SPECIALITÀ TRADIZIONALI STG METODO di PRODUZIONE BIOLOGICO SCHEMI QUALITA REGIONALI O NAZIONALI Garanzia per i consumatori Possibilità di aiuti ai produttori 7

8 ITER PER LA RICHIESTA DI DENOMINAZIONE Preparazione della documentazione da parte dei produttori Invio documenti a Regione e Ministero per le verifiche Periodo di integrazione ed eventuali modifiche della documentazione Pubblica audizione indetta dal Ministero con la Regione Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Nazionale in Paesi terzi Notifica alla Commissione della domanda e del Documento Unico Verifica e eventuale richiesta di chiarimenti Traduzione e pubblicazione sul GUCE (6mesi) Eventuale procedura d'opposizione Registrazione degli estremi della domanda Non pubblicazione Pubblicazione del regolamento che registra la denominazione 8

9 LA DOCUMENTAZIONE A) Del soggetto promotore 1. STATUTO e/o ATTO COSTITUTIVO 2. RAPPRESENTATIVITÀ B) Del prodotto e della denominazione 1. DOCUMENTAZIONE a supporto del disciplinare 2. DISCIPLINARE 3. DOCUMENTO UNICO Cartografia Relazioni: storica tecnica ambientate socio economica Dimostrare che la qualità del prodotto deriva dalla zona di produzione 9

10 IMPORTANTE!! + Aspetti positivi: Protezione della Unione Europea su utilizzo nome del prodotto; Maggiore standardizzazione del prodotto su livelli più elevati; Valorizzazione del prodotto e maggiore visibilità X i consumatori; Maggiore richiesta da parte della distribuzione (piccola e grande). - Aspetti negativi: Un produttore che opera all interno della zona di produzione, deve: 1. adeguarsi ai requisiti previsti nel disciplinare 2. farsi controllare da ente di certificazione accreditato 3. sostenere i costi dei controlli 4. sostenere i costi dell attività di tutela e promozione del Consorzio 10

11 SISTEMI QUALITA ISTITUZIONALI RICONOSCIUTI DAGLI STATI e DALLE REGIONI (ammessi dalla Comunità - Reg. CE 1974/2006 art. 22) a) I metodi di produzione garantiscono: 1. caratteristiche specifiche compresi i processi di produzione, 2. una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti (per sanità pubblica, salute piante e animali, benessere animali o tutela ambientale): b) Hanno specifiche di produzione vincolanti, controllate da organismo di controllo indipendente; c) i sistemi sono aperti a tutti i produttori e non pongono limitazioni geografiche; d) sono trasparenti, e assicurano una tracciabilità completa dei prodotti; e) rispondono agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili 11

12 Concetto ribadito dalla Comunicazione della Commissione sui regimi di qualità (2010/C 341/04) Da considerare attentamente da noi ENTI PUBBLICI Nazionali - Regionali Locali CCIAA - Enti Parchi - Comunità Montane - ecc. DISPOSIZIONI GIURIDICHE IN VIGORE NELL'UE (punto 3) 3.1. Norme relative al funzionamento dei regimi Norme sulla partecipazione dello Stato ai regimi I regimi di certificazione sostenuti da organismi pubblici come le autorità regionali o nazionali (o locali) non possono comportare restrizioni basate sull'origine nazionale/locale dei produttori od ostacolare altrimenti il Mercato Unico. 12

13 2. SCHEMI QUALITA REGIONALI O NAZIONALI (Regolamento CE n. 1698/2005) I MARCHI PUBBLICI GEOGRAFICI istituiti o promosse da enti pubblici (nazionali, regionali, locali, ) Corte di Giustizia UE SENTENZE favoriscono prodotti provenienti da determinate zone geografiche alterano la libera concorrenza senza giustificati motivi = sono INCOMPATIBILI con l articolo 28 del Trattato CE, le norme comunitarie sul mercato unico, la libera concorrenza, gli aiuti di stato UNICA ECCEZIONE GEOGRAFICA : le Indicazioni geografiche DOP e IGP Perché il legame causa-effetto tra prodotto e origine viene dimostrato e riconosciuto. 13

14 Precedenti: Ordinanza Corte di Giustizia n.25/12/2003 Causa C430/2002 Condanna la Repubblica Italiana alle spese per non aver adottato le misure di abrogazione dei marchi regionali Puglia e Abruzzo. Legge 4 febbraio 2005, n. 11 GU 37/2005 Norme generali sulla partecipazione dell'italia al processo normativo dell'unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari. 16-bis. Diritto di rivalsa dello Stato nei confronti di regioni o altri enti pubblici responsabili di violazioni del diritto comunitario. 1. Al fine di prevenire l'instaurazione delle procedure d'infrazione di cui agli articoli 226 e seguenti del Trattato istitutivo della Comunità europea o per porre termine alle stesse, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti territoriali, gli altri enti pubblici e i soggetti equiparati adottano ogni misura necessaria a porre tempestivamente rimedio alle violazioni, loro imputabili, degli obblighi degli Stati nazionali derivanti dalla normativa comunitaria. 14

15 Esperienze estere: i Sistemi Qualità della Francia Label Rouge: più di 500 prodotti; Certification de Conformité Produit Per prodotti alimentari e non, che rispettano regole specifiche nel proprio disciplinare Code rural et de la pêche maritime - version consolidée au 9 mai 2012 Le menzioni valorizzanti: - la denominatione "montagne" ; - la qualificazione "fermier" o la menzione "produit de la ferme" o "produit à la ferme" ; - I termini "produits pays" (per i dipartimenti d Oltre-mare); - la menzione prodotto in azienda ad alto valore ambientale Possono essere indicati con la denominazione montagna i prodotti agricoli non alimentari e non trasformati elaborati nelle zone di montagna definite dall art.3 e 4 Loi n Il decreto prevede le condizioni per ottenere l autorizzazione nonché i requisiti per il disciplinare, tenuto conto che le zone e le tecniche di fabbricazione e provenienza delle materie prime non possono essere limitate alle sole zone della montagna francese (Article L641-14) Le zone di montagna o di provenienza delle materie prime possono essere situate fuori dalla Francia (Articolo R Modificato dal Decreto n.1196/09) 15 15

16 NUOVO SCHEMA NAZIONALE per la qualificazione e valorizzazione delle produzioni (Regolamento CE n. 1698/2005) Linee guida nazionali per la difesa Linee guida regionali per la difesa FILIERE VEGETALI Linee guida nazionali tecniche agronomiche Linee guida regionali tecniche agronomiche DISCIPLINARI REGIONE VENETO 40 (Disciplinari regionali) Vitellone ai cereali Vitello latte e cereali Coniglio ai cereali Latte alta qualità FILIERE ANIMALI Linee guida nazionali per i DISCIPLINARI DISCIPLINARE NAZIONE Ipotesi : Vitellone ai cereali. MERCATO LOCALE E REGIONALE MERCATO NAZIONALE E ESTERO MERCATO LOCALE E REGIONALE MERCATO NAZIONALE E ESTERO MARCHIO REGIONALE (LR 12/2001) MARCHIO NAZIONALE MIPAAF QI Produzione integrata MARCHIO REGIONALE (LR 12/2001) MARCHIO NAZIONALE MIPAAF 16

17 CONTESTO PROPOSTA DELL'UE SUI REGIMI DI QUALITÀ DEI PRODOTTI AGRICOLI gli agricoltori e i produttori europei: noti per la varietà e l'alta qualità dei loro prodotti; rispettano i requisiti minimi a norma e spesso altre caratteristiche qualitative apprezzate dai consumatori; gli acquirenti sono disposti a pagare il giusto prezzo solo se ben informati; agricoltori e produttori devono avere strumenti di comunicazione adeguati. propone "Pacchetto qualità di aggiornare gli strumenti esistenti di introdurne di nuovi, nel quadro della sua politica di qualità 17

18 Resta confermato: PROPOSTE DELLA COMMISSIONE Si ipotizzano il quadro delle denominazioni d origine; si auspica un avvicinamento dei 3 Reg. sulle IG le STG anche per I prodotti agricoli I sistemi qualità nazionali/regionali; non saranno definite le auspicate linee guida resta solo la comunicazione della Commissione (1) TERMINI RISERVATI volontari Pollo ruspante; Olio spremuto a freddo; PS: forse saranno nel regolamento OCM e non nel pacchetto qualità. PRODOTTO DELLA MONTAGNA Marchio di qualità o termine riservato?? Se sarà marchio, vanno previsti controlli terzi (o sarà con autocertificazione??) PRODOTTO di FATTORIA o prossimità Non sarà un marchio di qualità, né all interno del Reg. sulla Politica della qualità Probabilmente un termine riservato, all interno delle norme di etichettatura dell OCM Non è previsto un marchio, né i controlli terzi vanno fatti salvi i Reg.CE sull Igiene prodotti - Difficile definire fattoria e/o prossimità Emendamento per istituire i prodotti tradizionali regionali: servono > approfondimenti (1) Comunicazione della Commissione Orientamenti UE sulle migliori pratiche riguardo ai regimi facoltativi di certificazione per i prodotti agricoli e alimentari (2010/C 341/04) 18

19 Cosa sono i prodotti TIPICI?? PRODOTTI TIPICI CERTIFICATI NON CERTIFICATI CON CERTIFICAZIONE DI ORIGINE PRODOTTI TRADIZIONALI D.L. vo 173/98 DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, IGT 19

20 IL PACCHETTO QUALITÀ si propone: di migliorare la normativa unionale nel campo della qualità, anche sotto il profilo del funzionamento dei regimi nazionali e privati di certificazione; renderli più semplici, trasparenti e facili da capire, adattabili all'innovazione; meno gravosi per i produttori e per le amministrazioni. CHI NE BENEFICERÀ E COME Gli agricoltori, che saranno in grado di fornire agli acquirenti maggiori informazioni sulle caratteristiche dei loro prodotti e dovrebbero poter contare su prezzi più adeguati. Gli acquirenti (settore agro-alimentare, dettaglianti e consumatori), che potranno identificare più agevolmente le caratteristiche e la qualità dei prodotti e fare scelte più consapevoli. Programmazione PSR 2014/20 per lo sviluppo rurale del Veneto proporre modifiche ai regolamenti per rendere più accessibili le misure cercare sinergie fra misure/azioni per favorire la qualità 20

21 VI RINGRAZIO DELL ATTENZIONE Alessandra Scudeller Servizio Qualificazione delle produzioni agroalimentari REGIONE VENETO Tel Fax Via Torino, Venezia Mestre (It) 21

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