IM _IM_E. Art. n. 38 STAZIONE APPALTANTE NUOVI IMPIANTI IN 11 ALLOGGI - MANUALE DI USO IMPIANTI

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1 Ing. David Zilioli COORDINAMENTO DEL PROGRAMMA Via Emilia S.Pietro, R e g g i o E m i l i a te l f ax Arch. Agnese Gemma Barbieri SUPPORTO AL COORDINAMENTO DEL PROGRAMMA Via Costituzione, Reggio Emilia tel fax info@acer.re.it- Geom. Francesco Barbieri RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO STAZIONE APPALTANTE Geom. Francesco Barbieri Geom. Eleana Panciroli Geom. Elena Quadri GRUPPO RIPRISTINO ALLOGGI P.I. Davide Malusardi IMPIANTI ELETTRICI Ing. Luigi Guerra IMPIANTI MECCANICI Ing. Ornella Restani COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE ENERGETICA 2318 E BANDO REGIONALE "PROGRAMMA INTEGRATO DI PROMOZIONE DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE E DI RIQUALIFICAZIONE URBANA". D.P.C.M. 16 LUGLIO PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA COMPAGNONI-FENULLI V - VI STRALCIO - PROGETTO ESECUTIVO NUOVI IMPIANTI IN 11 ALLOGGI - MANUALE DI USO IMPIANTI Art. n _IM_E IM19

2 _ Comune di Reggio Emilia _ Provincia di Reggio Emilia _ PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE _ D ' USO _ OGGETTO: _ PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA _ INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO _ COMMITTENTE : _ Comune di Reggio Emilia _ Reggio Emilia, IL TECNICO _Pagina 1

3 Comune di: Provincia di: Oggetto: Reggio Emilia Reggio Emilia PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO INTRODUZIONE Il presente documento, denominato Piano di Manutenzione, è complementare al progetto esecutivo redatto dall' UFFICIO TECNICO ACER REGGIO EMILIA e definisce la metodologia operativa e le attività necessarie alla programmazione della manutenzione prevista per i lavori di nuova installazione di impianto termico negli alloggi seguenti: Alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno 7 Alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno 7 Alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno 1 Alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 5 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 facenti parte del PROGRAMMA INNOVATIVO IN AMBITO URBANO - P.R.U. QUARTIERE COMPAGNONI - FENULLI - V - VI STRALCIO ATTUATIVO. PIANO DI MANUTENZIONE Obiettivo del Piano di Manutenzione, pianificato sulla base delle scelte tecniche effettuate in fase progettuale, è il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di funzionalità, qualità, efficienza e del valore economico del bene. Tale piano comprende i seguenti documenti che rivestono carattere operativo: - Manuale d'uso - Manuale di Manutenzione - Programma di Manutenzione Schema dei contenuti e delle caratteristiche dei documenti sopracitati: - Nel Manuale d'uso sono contenute le seguenti informazioni: 1.Descrizione dell'opera 2.Riferimenti alle tavole grafiche del progetto esecutivo per l'inquadramento dell'opera e l'individuazione degli elementi manutenibili analizzati. Agli elementi non direttamente, immediatamente identificabili verrà associata, tra parentesi dopo "Rif.", una sigla che permette di identificarli nelle tavole grafiche. 3.Descrizione degli elementi suddivisi per Unità Tecnologiche, a loro volta suddivise in Elementi Manutenibili. 4.Modalità di uso corretto 5.Controlli eseguibili dall'utente e modalità degli stessi 6.Interventi eseguibili dall'utente e modalità degli stessi Pagina 2

4 - Nel Manuale di Manutenzione sono contenute le seguenti informazioni: 1.Descrizione dell'opera 2.Riferimenti alle tavole grafiche del progetto esecutivo per l'inquadramento dell'opera e l'individuazione degli elementi manutenibili analizzati. Agli elementi non direttamente, immediatamente identificabili verrà associata, tra parentesi dopo "Rif.", una sigla che permette di identificarli nelle tavole grafiche. 3.Descrizione degli elementi suddivisi per Unità Tecnologiche, a loro volta suddivise in Elementi Manutenibili. 4.Requisiti, prestazioni e livelli minimi prestazionali degli Elementi Manutenibili 5.Descrizione delle anomalie riscontrabili 6.Controlli eseguibili dall'utente o dal manutentore e modalità degli stessi 7.Interventi eseguibili dall'utente o dal manutentore e modalità degli stessi 8.Analisi previsionale delle risorse necessarie per la manutenzione delle opere di urbanizzazione nel loro ciclo di vita (sono stati ipotizzati 50 anni). - Il Programma di Manutenzione è a sua volta sudiviso in: - Sottoprogramma delle Prestazioni: in cui vengono descritti per categoria i requisiti delle Unità Manutenibili, i livelli minimi prestazionali e elencate le normative di riferimento. - Sottoprogramma dei Controlli: suddiviso per Unità Manutenibili - Sottoprogramma degli Interventi: suddiviso per Unità Manutenibili Tutti questi elaborati sono parte integrante del presente piano di manutenzione. Al termine della realizzazione dell'intervento i contenuti dovranno essere sottoposti al controllo ed alla verifica di validità, di completezza e congruenza, compresi gli eventuali aggiornamenti resi necessari dai problemi emersi durante l'esecuzione dei lavori. Elenco dei Corpi d'opera: 01 PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO Pagina 3

5 Corpo d'opera: 01 PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO Il presente piano di manutenzione si riferisce agli interventi previsti nel progetto esecutivo. Descrizione generale dei principali interventi previsti: Nell'ambito delle attività di riqualificazione, è stata prevista la nuova installazione di impianti termici per gli alloggi attualmente sprovvisti di impianto di riscaldamento. Di seguito si riporta l'elenco degli alloggi interessati: Alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno 7 Alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno 7 Alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno 1 Alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 5 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 L'intervento prevede l'installazione di: - un sistema di generazione del calore costituito da una caldaia a condensazione, - una distribuzione ramificata del fluido termovettore con tubazioni in rame preisolato e giunzioni a pressare installate in canaletta a vista, - un sistema di emissione dell'energia con radiatori realizzati con tubolare di acciaio smaltato ; - una regolazione composta da valvole termostatiche per ogni radiatore e cronotermostato con programmazione settimanale degli orari di funzionamento. Riferimenti agli elaborati e alle tavole grafiche del progetto esecutivo. Di seguito si riporta l'elenco del progetto esecutivo utili alla valutazione degli interventi: pratica elaborato fase oggetto 2318 IM04 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno IM05 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno IM06 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno IM07 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno IM08 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno IM09 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno IM10 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Pagina 4

6 2318 IM11 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno IM12 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno IM13 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno IM14 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 NOTA: A opere ultimate sarà cura del Direttore dei Lavori allegare al Manuale d'uso e al Manuale di manutenzione una copia delle tavole precedentemente elencate, aggiornate sulla bese delle lavorazioni effettivamente realizzate (as build) e delle eventuali varianti in cordo d'opera. Unità Tecnologiche: Impianto di riscaldamento Pagina 5

7 Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Manuale d'uso L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono: a) radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno; b) piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio; c) pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento; d) termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; e) unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri; f) aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata; g) sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che: a) la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm; b) la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm; c) la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm. Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Caldaia murale a gas Radiatori Valvole termostatiche per radiatori Scaldacqua a pompa di calore Pagina 6

8 Elemento Manutenibile: Caldaia murale a gas Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Per la produzione di calore concentrata a livello di singola unità abitativa può essere utilizzata una caldaia di piccola potenzialità del tipo murale alimentata a gas. Tali caldaie, realizzate con componenti in rame, alluminio o acciaio inox, contengono al loro interno tutti i dispositivi necessari alla produzione del calore (bruciatore, sistema di accensione, sistema di sicurezza, sistema di controllo) e alla distribuzione del calore nella rete (serpentina di scambio termico, pompa di circolazione, vaso di espansione). Il trasferimento del calore prodotto dalla caldaia (sotto forma di acqua calda, di acqua surriscaldata o vapore) avviene, mediante una rete di tubazioni, ai sistemi di utilizzazione del calore. Modalità di uso corretto: Il bruciatore sarà installato secondo le indicazioni fornite dal costruttore nel rispetto del D.M. 22/01/2008 n.37, dovrà essere omologato ISPESL e dovrà essere dotato di targa dalla quale si evinca la potenza massima in relazione al combustibile utilizzato. Al momento del primo avviamento dell impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti ai termostati ed alle valvole Difetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole A02 Difetti delle pompe Difetti di funzionamento delle pompe A03 Difetti di regolazione Difetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici A04 Difetti di ventilazione Difetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione A05 Durezza dell'acqua Eccessivi valori della durezza dell'acqua per cui si verificano incrostazioni A06 Perdite alle tubazioni gas Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse A07 Pressione insufficiente Valori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto A08 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto dai bruciatori. Pagina 7

9 A09 Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio. Pagina 8

10 Elemento Manutenibile: Radiatori Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento I radiatori sono costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno con l interposizione di due valvole di regolazione. La prima valvola serve per la taratura del circuito nella fase di equilibratura dell impianto; la seconda rende possibile la diminuzione ulteriore della portata in funzione delle esigenze di riscaldamento, può anche essere di tipo automatico (valvola termostatica). La resa termica di questi componenti è fornita dal costruttore, espressa per elemento e per numero di colonne. Il radiatore in ghisa ha la più alta capacità termica. Modalità di uso corretto: Ad inizio stagione verificare la tenuta degli elementi eliminando eventuali perdite che si dovessero riscontrare ed effettuare uno spurgo dell'aria accumulatasi nei radiatori. Effettuare una pulizia per eliminare polvere e ruggine. Devono essere reperibili le seguenti dimensioni nominali: - profondità; - altezza; - lunghezza; - dimensione, tipo e posizione degli attacchi; - peso a vuoto; - contenuto in acqua. In caso di utilizzo di radiatori ad elementi le dimensioni sono riferite all elemento. La potenza termica deve essere determinata con i metodi ed il programma di prova specificati nelle EN 442 in un laboratorio rispondente a quanto disposto dalla norma UNI EN ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione e ruggine Corrosione e presenza di fenomeni di ruggine sulla superficie dei radiatori dovuti alla scarsa efficacia dello strato di protezione A02 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del rubinetto di comando o del rubinetto termostatico se è presente A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido termovettore dagli elementi del radiatore che si riscontrano in prossimità delle valvole o tra i vari elementi A04 Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura verificata sulla superficie esterna dei radiatori e quella nominale di progetto dovuta alla presenza di sacche di aria all'interno dei radiatori stessi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo generale dei radiatori Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 9

11 Tipologia: Ispezione a vista Prima dell'avvio dell'impianto verificare la tenuta all'acqua con l'eliminazione delle eventuali perdite, verificare lo stato di protezione esterna eliminando, se presente, lo stato di ruggine. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della tenuta; 4) Assenza dell'emissione di sostanze nocive; 5) Attitudine a limitare le temperature superficiali; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 8) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione e ruggine; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Sbalzi di temperatura. Ditte specializzate: Termoidraulico. Pagina 10

12 Elemento Manutenibile: Valvole termostatiche per radiatori Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la temperatura di esercizio vengono installate in prossimità di ogni radiatore delle valvole dette appunto termostatiche. Queste valvole sono dotate di dispositivi denominati selettori di temperatura che consentono di regolare la temperatura degli ambienti nei quali sono installati i radiatori. Modalità di uso corretto: Questi particolari dispositivi devono essere utilizzati solo in casi particolari (guasti improvvisi dell'impianto, imprevisti, ecc.) e pertanto devono essere manovrati da persone qualificate per evitare arresti improvvisi o non voluti dell'impianto. Per garantire un efficace utilizzo in caso di necessità è buona norma oliare le valvole. Evitare di forzare il selettore della temperatura quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie dell'otturatore Difetti di funzionamento dell'otturatore a cuneo della valvola A02 Anomalie del selettore Difetti di manovrabilità del selettore della temperatura A03 Anomalie dello stelo Difetti di funzionamento dello stelo della valvola A04 Anomalie del trasduttore Difetti di funzionamento del trasduttore per cui non si riesce a regolare la temperatura del radiatore A05 Difetti del sensore Difetti di funzionamento del sensore che misura la temperatura A06 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido A07 Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido A08 Incrostazioni Depositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti degli organi di manovra delle saracinesche A09 Sbalzi della temperatura Pagina 11

13 Sbalzi della temperatura dovuti a difetti di funzionamento del sensore. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo selettore Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Verifica Verificare la funzionalità del selettore della temperatura effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura. Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso. Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del selettore; 2) Anomalie dello stelo; 3) Difetti del sensore; 4) Incrostazioni; 5) Sbalzi della temperatura. Ditte specializzate: Termoidraulico. Pagina 12

14 Elemento Manutenibile: Scaldacqua a pompa di calore Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto di riscaldamento In questi apparecchi l'energia elettrica non viene utilizzata direttamente per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, ma per azionare la pompa di calore. Tale dispositivo preleva calore dall'ambiente in cui è installato e lo cede all'acqua che è contenuta nell'accumulo. Pertanto per garantire un buon rendimento delle pompe di calore è necessario che la temperatura ambiente del locale ove l'apparecchio è installato si mantenga a valori superiori a C. Tale valore della temperatura può scendere fino a 6 C (per pompe di calore ad aria interna) al di sotto dei quali un dispositivo automatico inserisce una resistenza elettrica ausiliare. La temperatura massima dell'acqua calda fornita dall'apparecchio non è superiore a C, tuttavia, in caso di necessità, un serpentino permette di integrare il valore utilizzando direttamente il fluido termovettore prodotto dalla caldaia per il riscaldamento ambiente. Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Se la temperatura dell'acqua viene mantenuta tra i 45 C e i 50 C i consumi di energia elettrica risultano abbastanza contenuti mentre a temperature superiori possono diventare rilevanti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Corrosione della struttura dello scaldacqua evidenziata dal cambio di colore in prossimità dell'azione corrosiva A02 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro A03 Difetti della coibentazione Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta A04 Difetti di tenuta Perdite di fluido che si verificano per mancanza di tenuta dello strato isolante A05 Perdite di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio A06 Rumorosità Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma A07 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche. Pagina 13

15 INDICE 01 PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO pag Impianto di riscaldamento Caldaia murale a gas Radiatori Valvole termostatiche per radiatori Scaldacqua a pompa di calore 13 IL TECNICO Pagina 14

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