CUNEO. La disciplina dell orario di lavoro. Confindustria Cuneo. Avv. Dario Messineo

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1 CUNEO La disciplina dell orario di lavoro e tempi di riposo (dal d.lgs. N. 66/2003 al D.lgs. N. 183/2010) Confindustria Cuneo Avv. Dario Messineo

2 Avv. Dario Messineo Responsabile Ufficio Legale Responsabile Servizio Politiche del lavoro Direzione Provinciale del Lavoro di Cuneo Componente Centro Studi per le attività ispettive presso la Direzione Generale Ispezione Lavoro ROMA Dottore di ricerca all Università di Pavia

3 Il contenuto delle slides è frutto del pensiero esclusivo dell autore e non impegna in alcun modo l amministrazione di appartenenza.

4 D.LGS. N. 66/2003 Attuazione delle Direttive N. 93/ /CE e 00/34 34/CE, emanate in attuazione dell art. 118 TCE (ora 136 Amsterdam), quindi in materia di sicurezza delle condizioni di lavoro La direttiva attualmente in vigore 2003/88 88/ce disciplina uniforme applicabile su tutto il territorio nazionale (art. 1 co. 1), al settore pubblico e privato Non era stato previsto un nuovo regime sanzionatorio, ridisegnato successivamente dal D.LGS. N. 213/

5 NORME DI MODIFICA DELLA LEGGE D.Lgs. 213/2004 (rettifica sistema sanzionatorio) L. 244/2007 D.L. 112/2008 convertito nella L. 133/2008 L. 183/2010 (collegato lavoro)

6 Soggetti legittimati alle deroghe Va ricordato che la r.s.u. è comunque eletta dai lavoratori, fra i componenti di lista presentata da soggetti firmatari il contratto collettivo nazionale. Non è un contratto collettivo quello sottoscritto da tutti i lavoratori in forza: tale ipotesi corrisponde alla sottoscrizione di una pluralità di contratti individuali. Le RSA sono state legittimate da ultimo nell accordo interconfederale del 28/06/2011

7 NORMATIVA COMUNITARIA E PRINCIPIO DEL PRIMATO Le fonti sono la Dir. 93/104/ce e la 2000/34/ce (modificativa della 104). La direttiva attualmente in vigore è la 2003/88/ce Le direttive secondo la Corte di Giustizia Ce comunque vincola ogni operatore nell interpretazione della norma interna in conformità al diritto comunitario. Le norme interne devono essere interpretate, secondo la Corte di Giustizia in conformità alle direttive Ce e ai trattati. Nel dubbio interpretativo della direttiva è necessario adeguarsi all interpretazione della Corte di Giustizia, che assicurare l uniforme Interpretazione delle norme Ce 7

8 GERARCHIA DELLE FONTI Qualora la norma interna contrasti con Regolamento, prevale il Regolamento. Qualora la norma interna sia contraria ad un Trattato, prevale il Trattato Se la norma interna contrasta con la Direttiva, il diritto interno non è cedevole. Tuttavia la Direttive spesso prevedono per i privati diritti chiari, precisi, incondizionati (ad es. 11 ore di riposo ogni 24). Il Giudice è obbligato ad applicare l norma comunitaria rispetto alla norma interna 8

9 Principi generali Secondo l art art c.c., si prescinde dal rispetto dei limiti contrattuali e perfino dal rispetto di quelli legali, qualora le condizioni di lavoro richiedano l adozione di misure particolari anche con riferimento all articolazione dell orario di lavoro per assicurare la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore. Anche la Corte di Giustizia Ce ricorda che la ratio delle norme in materia di orario, è di tutela della salute e sicurezza e non di flessibilità del rapporto di lavoro.

10 Il giudice, in base ai principi Comunitari, potrebbe disapplicare la norma interna (D.L. n. 112/2008) che esclude il personale dirigenziale del settore sanitario dal campo di applicazione degli artt. 4 e 7 del D.Lgs. n. 66/2003. DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008, n. 112 conv. con modif. in legge 6 agosto 2008, n. 133 Art. 8 del d.l. 138/11 (conv. l. 148/11): i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comp. piu' rappresentative sul piano nazionale o territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda e degli accordi interconfederali vigenti, possono realizzare specifiche intese con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte dalla maggioranza delle predette rappresentanze sindacali 10

11 Art. 1 Comma 2, lettera a): orario di lavoro tutto il tempo a disposizione e non il tempo di effettivo lavoro. Comma 2, lettera g): lavora a turni (anche coloro che non lavorano a squadre) Comma 2, lettera m): i contratti collettivi sono quelli anche aziendali e territoriali. (E ammessa quindi anche la contrattazione aziendale e territoriale) 11

12 L'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. l contratti collettivi di lavoro possono stabilire, ai fini contrattuali, una durata minore e riferire l'orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all anno. Tali clausole devono essere rispettate per intero, pena la disapplicazione della clausola derogatoria. Potrebbe anche capitare che il secondo livello di contrattazione si attivi, senza rinvio dal primo livello. Non vi è un principio di gerarchia fra contratti. Art 8 del DL 134/11 e accordo interconfederale 12

13 Il computo delle ore settimanali inferiori o superiori alle 40 ore dell anno nei regimi multiperiodali contrattuali per l orario normale di lavoro è da intendersi come periodo mobile tra un giorno qualsiasi dell anno ed il corrispondente dell anno successivo, a condizione che la media annua corrisponda alle 40 ore settimanali, tenendo conto della contrattazione collettiva 13

14 ORARIO DI LAVORO ART 1 CO 2 (definizioni) lavoro effettivo NOZIONE (utile per limiti h/mass) NOVITA RIVIVONO art. 8 co 3 rd 23 e decreto di attuazione Qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro nell esercizio delle sue attività o delle sue funzioni Non + lavoro effettivo Sono espressamente escluse dalla nozione di orario di lavoro normale e non sono retribuiti: (es. riposi intermedi, tempo per recarsi al posto di lavoro; tempo di trasferta, salvo diversa previsione ccnl)

15 Orario di lavoro (art.1) L interpello 15/2010 stabilisce che devono ricorrere condizioni : Al lavoro A disposizione del datore queste Nell esercizio della sua attività o delle sue funzioni 15

16 Orario di lavoro (art.1) La timbratura del cartellino; il tempo necessario per la vestizione e la svestizione quando è d obbligo una divisa ed è disciplinato il tempo e il luogo in cui deve avvenire 16

17 Tempo di viaggio (art.1) Il tempo di viaggio non è orario di lavoro (tranne che non sia previsto dal CCNL o sia funzionale allo svolgimento del lavoro) e da solo diritto all indennità nel caso di trasferta (art. 51 c. 5 dpr 917/86 86) 17

18 Tempo di viaggio (art.1) Interpello 13/2010 il tempo impiegato per raggiungere il luogo di lavoro rientra nell attività lavorativa vera e propria quando sia funzionale rispetto alla prestazione cioè nel caso in cui il dipendente, sia di volta in volta inviato in diverse località per svolgervi la sua prestazione lavorativa, ad es: connesso alla prestazione da svolgersi presso il cantiere; se il ritrovo presso un centro di raccolta corrisponde ad una esigenza organizzativa aziendale Luogo ove reperire i mezzi o gli strumenti 18

19 Corte di Giustizia- Guardia medica L orario di lavoro comprende: 1) Presenza fisica sul luogo di lavoro 2) Disposizione alla fornitura della prestazione lavorativa Si chiarisce, inoltre, che viene considerato orario di lavoro anche se il lavoratore non presti effettivamente la propria attività, si riposi o dorma, in quanto il lavoratore è costretto a rimanere lontano dal suo ambiente familiare e sociale e risultando impedita o fortemente limitata la sua libertà di gestire il proprio tempo. 19

20 Corte di Giustizia- del n.437/05 E conforme alle direttiva un trattamento retributivo diverso per i periodi nel corso dei quali sono realmente effettuate le prestazioni di lavoro da quelli in cui non viene svolta alcune prestazione lavorativa effettiva, anche se a disposizione del datore, purché venga garantita la protezione effettiva del lavoratore. 20

21 Reperibilità Poiché la reperibilità comporta il costante raggiungimento del luogo di lavoro, senza tuttavia alcuna imposizione fisica, consentendo di scegliere il luogo dove soggiornare e le attività da svolgere durante le attese non si può considerare orario di lavoro 21

22 ORARIO NORMALE DI LAVORO ART. 3 Nozione Esclusioni Novità 40 ore settimanali I contratti collettivi di lavoro possono stabilire una durata minore e riferire l orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all anno Art. 16 Fatte salve le condizioni di miglior favore stabilite dai contratti collettivi, sono esclusi dall ambito di applicazione della disciplina della durata settimanale dell orario una lunga serie di categorie, in gran parte già escluse dalla disciplina previgente (es. lavori discontinui Viaggiatori e piazzisti Pers impegnato in servizi di stampa e tv Giornalisti etc.) Riprende art. 13 legge n. 196/97 MA legittima anche altri *livelli di contrattazione più bassi del nazionale (fino all aziendale)

23 Orario normale di lavoro Se manca l orario plurisettimanale, la 41ma ora è straordinario, anche se compensata da riposi (Escluso art. 4). E straordinario ciò che va oltre l orario ordinario (art. 3). 23

24 Durata massima settimanale dell orario Art l contratti collettivi di lavoro stabiliscono la durata massima settimanale dell'orario di lavoro. 2. La durata media dell'orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le quarantotto ore, comprese le ore di lavoro straordinario. 3. Ai fini della disposizione di cui al comma 2, la durata media dell'orario di lavoro deve essere calcolata con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi. 24

25 La durata settimanale(art. 4) Comma 1: i contratti collettivi stabiliscono la durata massima settimanale (ordinario e straordinario). Scompare il limite giornaliero (che si evince solo per differenza, dalla norma sul riposo giornaliero). La durata media non può superare le 48 ore ogni sette giorni. (compreso il lavoro straordinario). La media si computa su un periodo non superiore a 4 mesi (tranne previsione 25 contrattuale).

26 Durata massima dell orario (art. 4) La legge non stabilisce la durata massima che è stabilita dai contratti collettivi mentre stabilisce la durata media complessiva e cioè comprensiva delle prestazioni straordinarie 26

27 Durata massima dell orario (art. 6) Se il riposo compensativo di cui ha beneficiato il lavoratore è previsto in alternativa o in aggiunta alla maggiorazione retributiva le ore di straordinario prestate non si computano ai fini della durata media settimanale e della durata massima 27

28 Durata massima dell orario (art. 4) Se le ore di lavoro straordinario prestate sono state compensate all interno del periodo non entreranno quindi nel calcolo della media 28

29 Durata massima dell orario (art. 4) I contratti aziendali possono con riferimento alla singola settimana fissare orari superiori a quelli stabiliti dal CCNL? 29

30 Verifica delle ore in eccesso Il periodo di verifica è mobile ogni volta che vengono superate le 48 ore si verificano i 4 mesi precedenti

31 Durata media dell orario (art. 4) La durata media non può superare le 48 ore ogni sette giorni (compreso il lavoro straordinario) che deve essere rispettata nell arco di quattro mesi (6 o 12 mesi nel caso di accordo sindacale) 31

32 Calcolo media settimanale (art. 4) Se il riposo compensativo è previsto in alternativa o in aggiunta alla maggiorazione retributiva il lavoro straordinario non si computa nella media della durata massima 32

33 Multiperiodalità (art. 4) La possibilità di eseguire orari settimanali superiori e inferiori all orario normale comporta come conseguenza che lo straordinario è quello eseguito oltre l orario formalmente determinato nei diversi moduli compresi nell arco temporale 33

34 Durata media dell orario (art. 4) La regola delle 48 ore medie vale anche nel caso di orario multiperiodale? 34

35 Durata media dell orario (art. 4) Per i bambini vale sempre la regola delle 7 ore giornaliere e 35 settimanali 35

36 Durata media per 4 mesi (48 ore) 36

37 Durata media per 12 mesi (48 ore) periodo mobile 1 semestre (anno x) 19 ore settimana 2 semestre (anno x) 77 ore settimana 1 semestre (anno y) 77 ore settimana 2 semestre (anno y) 19 ore settimana 37

38 Calcolo media settimanale (art. 4) Fanno scorrere il periodo di riferimento: Ferie Maternità Malattia Infortunio Gravidanza 38

39 Calcolo media settimanale (art. 4) La malattia del dipendente per il periodo di un mese nel quadrimestre Gennaio/Aprile fa scorrere il periodo di riferimento a quando..? 39

40 QUESITO Come si computano i periodi di assenza per motivi diversi da ferie e malattia ai fini del rispetto dell orario massimo?

41 Lavoro straordinario È il lavoro prestato oltre l orario normale di lavoro (art. 2, co.1, lett. c) Il ricorso al lavoro straordinario deve essere contenuto In difetto di disciplina collettiva, il ricorso al lavoro straordinario è ammesso soltanto previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore per un periodo che non superi le 250 ore annuali e deve essere autorizzato 41

42 Lavoro straordinario Non è uno strumento ordinario programmazione di del lavoro e la contrattazione può derogare all obbligo del consenso del lavoratore. 42

43 Lavoro straordinario LIMITI QUANTITATIVI Le sanzioni si applicano solo al superamento del limite legale delle 250 ore di straordinario La contrattazione può abbassare i limiti o alzarli La contrattazione prevede un limite inferiore o al superamento del limite contrattuale se esso è superiore a quello di legge. La contrattazione può derogare implicitamente all obbligo del consenso del lavoratore (circolare 8 min. lav.) 43

44 LIMITI TIPOLOGICI Lavoro straordinario Ampia delega alla contrattazione. Qualora cioè il ricorso al lavoro straordinario sia disciplinato dalla contrattazione collettiva lo straordinario è obbligatorio, salvo giustificato motivo. Ammesso il riposo compensativo in alternativa o aggiunta alle maggiorazioni In relazione al mancato computo non è sufficiente che la prestazione sia stata inserita in banca ore. E anche necessario che il riposo sia stato effettivamente goduto

45 Lavoro straordinario (art. 16) Nel caso di dirigenti NON si applicano tutti i limiti dello straordinario Il limite delle 250 ore di straordinario esclude lo straordinario contrattuale, pur se maggiorato

46 Lavoro straordinario Le ore di formazione sono un obbligo datoriale, e si computano ugualmente ( a scelta della contrattazione collettiva). Il lavoro straordinario deve essere computato a parte e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai Contratti (In alternativa o in aggiunta riposi compensativi). 46

47 Eccezioni allo straordinario Casi di eccezionali esigenze tecnicoproduttive e di impossibilità di fronteggiarle attraverso l'assunzione di altri lavoratori Forza maggiore La mancata prestazione di lavoro straordinario possa dare luogo ad un pericolo grave ed immediato ovvero ad un danno alle persone o alla produzione Mostre, fiere, manifestazioni collegate all attività produttiva Allestimento di modelli prototipi e simili (Comunicazione rsu/rsa) 47

48 Computo dello straordinario Non si computano nel calcolo del superamento delle 250 ore di straordinario: I lavori discontinui, preparatori, lavori stagionali che sono esclusi dal regime dell orario normale di lavoro ai sensi dell art. 16, 1c., del d.lgs. 66/

49 LAVORO STRAORDINARIO ART. 5 Disciplina Novità Regolato da contr coll SOLO in mancanza, operano i limiti di legge La legge non prevede più una maggiorazione minima obbligatoria, ma rinvia al contrattazione collettiva, che può anche prevedere la mera fruizione di riposi compensativi Anche senza il consenso del lavoratore, e oltre le 250 h/annue in det casi (eccezionali esigenze tecnico- produttive,) Deve essere sempre registrato e computato a parte dal lavoro ordinario I limiti allo straordinario non si applicano per i Dirigenti che non abbiano un orario di lavoro

50 QUESITI Si calcolano le ore di straordinario per le quali il lavoratore ha beneficiato del riposo compensativo? Come si computa il tetto nel caso di contratti che Come si computa il tetto nel caso di contratti che fissano un tetto di 240 ore? E nel caso di contratti che fissano un tetto di 260 ore?

51 SANZIONI Art. 5, 3 comma, del D.Lgs n. 66 per aver fatto eseguire prestazioni di lavoro straordinario in violazione della disciplina collettiva applicabile; la sanzione amministrativa è stabilita dall art. 18 bis, 6 comma, del medesimo decreto, come introdotto dall art. 1, comma 1, lettera f), del D.Lgs. 213/04, nell importo da. 25,00 a. 154,00. Se l inosservanza si riferisce a più di 5 lavoratori o si è verificata nel corso dell anno solare per più di cinquanta giornate lavorative la sanzione è da. 154,00 a ,00 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta. Art. 5, 3 comma, del D.Lgs n. 66 per aver fatto eseguire, in difetto di disciplina collettiva applicabile, prestazioni di lavoro straordinario oltre il limite di duecentocinquanta ore annuali e/o senza accordo tra datore di lavoro e lavoratore, e/o in assenza di uno dei casi eccezionali previsti dall art. 5 comma 4, lett a), b) e c); la sanzione amministrativa è stabilita dall art. 18 bis, 6 comma, del medesimo decreto, come introdotto dall art. 1, comma 1, lettera f), del D.Lgs. 213/04, nell importo da. 25,00 a. 154,00. Se l inosservanza si riferisce a più di 5 lavoratori o si è verificata nel corso dell anno solare per più di cinquanta giornate lavorative la sanzione è da. 154,00 a ,00 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta.

52 SANZIONI Art. 5, 5 comma, del D.Lgs n. 66 per non aver compensato lo straordinario eseguito con le maggiorazioni previste dal contratto collettivo, e/o per non aver corrisposto le sole maggiorazioni retributive stabilite dal medesimo contratto per lavoratori che hanno usufruito di riposi compensativi; le sanzioni amministrative e quella ridotta sono le stesse del precedente punto.

53 ORARIO MASSIMO SETTIMANALE ART 4 Inderogabile in pejus dal contratto collettivo (comprensivo di eventuale straordinario) Disciplina Esclusioni Novità In ogni caso deve essere rispettato il limite di 48 h/sett in media su un periodo di 4 mesi Contr coll può solo estendere il periodo di riferimento dirigenti, personale direttivo o altre persone aventi potere di decisione autonomo, intendendosi per tali i lavoratori la cui durata dell orario di lavoro può essere determinata dai lavoratori stessi; Comunque obblighi sicurezza SI APPLICA AI LAVORI DISCONTINUI

54 SANZIONI Art. 4, 2, 3 e 4 comma, del D.Lgs n 66, per aver fatto superare la durata media settimanale dell'orario di lavoro di quarantotto ore, comprese le ore di lavoro straordinario, calcolate con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi, elevati dal contratto collettivo fino a sei ovvero fino a dodici mesi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all'organizzazione del lavoro, specificate nello stesso contratto collettivo; la sanzione amministrativa è prevista dall art. 18 bis, 3 comma, del D.Lgs n 66, introdotto dall art. 1 lett f) D.Lgs. del n 213 nell importo da 130,00 a 780,00 per ogni lavoratore e per ciascun periodo cui si riferisca la violazione, che, ridotto ai sensi dell art. 16 della legge n. 689/1981, è pari a 260,00.

55 Riposo giornaliero (Art. 7) Ogni lavoratore deve beneficiare nell arco di un periodo di ventiquattrore di undici ore di riposo consecutivo Il computo delle 24 ore è da ritenersi mobile e si computa dalla fine di una prestazione all inizio di un altra 55

56 Riposo giornaliero consecutività (Art. 7) Il riposo giornaliero deve essere fruito in maniera consecutiva escluso: il lavoro frazionato Il lavoro sottoposto al regime di reperibilità 56

57 Riposo giornaliero- lavoro frazionato (Art. 7) La caratteristica del frazionamento dei periodi di lavoro deve essere connessa alla particolare natura dell attività (ad es. personale addetto alle pulizie, telelavoro, ristorazione) e non può identificarsi prescindendo da ragioni intrinseche o strutturali 57

58 Riposo giornaliero (Art. 7) Nel caso di riposi compensativi devono essere goduti (Sentenza Corte Giustizia Jaeger) prima che il lavoratore monti di nuovo di lavoro. I casi più frequenti sono quelli del lavoratore smontante che resta al lavoro per sostituire il montante assente. Il riposo non goduto andrebbe goduto prima della successiva ripresa del lavoro 58

59 Consecutività del riposo (Art. 7) La consecutività anche per il lavoro a turni garantisce il riposo del lavoratore sia pure nell arco mobile delle 24 ore Se le ore di riposo si realizzano solo per sommatoria, non è rispettato il precetto: Es.: SI NO 59

60 Il giudice, in base ai principi Comunitari, potrebbe disapplicare la norma interna (D.L. n. 112/2008) che esclude il personale dirigenziale del settore sanitario dal campo di applicazione degli artt. 4 e 7 del D.Lgs. n. 66/2003. DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008, n. 112 conv. con modif. in legge 6 agosto 2008, n. 133 Art. 41, comma 13: Al personale delle aree dirigenziali degli Enti e delle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, in ragione della qualifica posseduta e delle necessità di conformare l'impegno di servizio al pieno esercizio della responsabilità propria dell'incarico dirigenziale affidato, non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 4 e 7 del decreto legislativo 66/2003. La contrattazione collettiva definisce le modalità che garantiscano ai dirigenti condizioni di lavoro che consentano una protezione appropriata ed il pieno recupero delle energie psicofisiche. 60

61 Deroga al riposo giornaliero La modifica legislativa dell art. 7 ha permesso di far scorrere il periodo di riposo giornaliero superando gli interpelli 31/2007 e 13/2008 computando tutti i periodi di lavoro eseguiti nel caso di lavori in reperibilità 61

62 Deroga al riposo giornaliero E coerente con il rispetto dei principi generali della protezione della salute dei lavoratori la fruizione del riposo giornaliero di 11 ore nelle ventiquattro, anche con modalità frazionata, nel rispetto della disciplina collettiva del telelavoro 62

63 Deroga al riposo giornaliero l art. 7, nella parte che determina la misura e la consecutività del riposo giornaliero, può essere derogato ai sensi dell art

64 RIPOSO GIORNALIERO art. 7 Nozione Deroghe Novità 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 Art. 17 co 1. derogabile da ccnl o territoriale Art. 17 co. 2 - In mancanza di ccnl, DM su richiesta O.S. Magg. Rappr., anche solo datoriali, Non era previsto (criteri di conformità delle deroghe, art. 17 comma 4) Art. 7 co 3 attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o reperibilità Art. 17 co. 5 e 6 art 7 NON SI APPLICA ai lav. Mobili, dirigenti, manodopera familiare, settore liturgico, telelavoro

65 Esonero (art. 41 c. 13 d.l.112/2008) L articolo 7 del D.Lgs. n. 66/2003 non si applica al personale mobile ed a tutti quei lavoratori la cui durata dell orario di lavoro, a causa delle caratteristiche della attività, non è misurata o predeterminata o può essere determinata dai lavoratori stessi (ad es. : dirigenti, personale direttivo delle aziende o persone aventi potere di decisione autonomo che sebbene privo di potere gerarchico conserva, per le relative attribuzioni, ampia possibilità di iniziativa, di discrezionalità e di determinazione autonoma sul proprio tempo di lavoro ), 65

66 Stato di necessità La legge 689/1981 esclude la responsabilità del datore di lavoro nell ipotesi dello stato di necessità che presuppone una situazione di pericolo attuale di danno incombente sulla persona (pericolo alla integrità della persona o alla sua stessa vita). (Eccezionale e documentato) 66

67 QUESITI Quale è il limite massimo di lavoro e minimo di riposo giornaliero garantito ai lavoratori?

68 68 Tutele comunitarie al riposo giornaliero La Direttiva Ce 104 richiede che venga garantito un periodo equivalente di riposo compensativo e la Corte di giustizia (Causa Jaeger: C.- 151/02) prevede che debba essere immediatamente successivo all orario di lavoro che si vuole compensare, al fine di evitare uno stato di fatica o sovraccarico del lavoratore dovuto all accumulo di periodi di lavoro consecutivi (Vedi Interpello Ministero Lavoro n. 36/2009)

69 Tutele comunitarie al riposo giornaliero La Corte di Giustizia precisa che la protezione appropriata al pari del riposo compensativo deve essere diretta a consentire ai lavoratori di rilassarsi e smaltire la fatica connessa all esercizio delle loro funzioni e per la quale i lavoratori dispongano di periodi di riposo regolari e sufficientemente lunghi e continui per evitare che la stanchezza della fatica o altri fattori possa causare lesioni a se stessi o ad altri lavoratori o a terzi o danneggino la loro salute 69

70 PAUSE Art. 8 Nozione disciplina Novità Da 10 minuti a due ore dopo 6 ore di lavoro continuativo per il recupero delle energie (durante il quale non si svolge alcuna prestazione lavorativa) Non è retribuito Il periodo di riposo intermedio non si computa nei riposi giornalieri in quanto non è un periodo di riposo continuativo Non va computata come lavoro ai fini del superamento dei limiti di durata Non era previsto

71 Pause per i videoterminalisti I lavoratori che utilizzano videoterminali per 20 ore a settimana e per almeno 4 ore consecutive hanno diritto alla pausa secondo il CCNL: 1) In assenza di previsione contrattuale 15 minuti di pausa ogni 120 minuti 2) Il tempo di pausa è considerato orario di lavoro 71

72 Riposo settimanale (art. 9) Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola di coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero (11 ore). Il periodo è calcolato come media in un periodo massimo di 14 giorni 72

73 Riposo settimanale - deroga(art. 9) È possibile derogare la normativa sui riposi settimanali in caso di: attività di lavoro a turni ogni volta il lavoratore cambi turno o squadra e non possa usufruire di periodi di riposo giornaliero o settimanale; attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata; attività svolta dal Personale del settore trasporti ferroviari; specifiche deroghe dalla contrattazione collettiva 73

74 Principi del Riposo settimanale Durata del riposo : 24 ore Consecutività Periodicità settimanale Non assorbimento Coincidenza, in genere, con la 74 domenica

75 Verifica del Riposo settimanale La verifica sarà effettuata dagli Ispettori partendo dall'ultimo giorno di riposo fruito ed andando a ritroso al fine di accertare se nei 13 giorni precedenti quel lavoratore abbia goduto almeno di un altro giorno di riposo (Min. lav., par , prot. n. 25/I/ ). 75

76 RIPOSI SETTIMANALI - Interpelli L interpello n. 60/09 puntualizza che non esiste un principio costituzionale di coincidenza con la domenica. La periodicità assolve ad una funzione di tutela della sicurezza del lavoratore, mentre la corrispondenza alla festività riguarda la vita sociale dello stesso. La festività (a diff. del riposo settimanale) può essere soggetta a rinuncia, invece, previo 76 accordo.

77 RIPOSI SETTIMANALI Interpello 26/11 Si può derogare al riposo domenicale : Nel lavoro a turni per esigenze tecniche e organizzative, prescindendo dalla lavorazione Per le attività indicate all art. 9, comma 3, (attività industriali continuative, forni a combustione industrie stagionali, ecc.) Decreto Ministro del lavoro (art. 9, c. 5) 77

78 RIPOSI SETTIMANALI Circ. 8/05 Si può derogare alla consecutività 24 ore : delle attività di lavoro a turni, nel caso di cui tra la fine di un turno e l'inizio di quello successivo il lavoratore sia impossibilitato ad usufruire del riposo settimanale; attività di lavoro caratterizzate da periodi frazionati nella giornata (es. addetti alle pulizie, alla ristorazione, telelavoratori 78

79 Lavoro a turni Il lavoro a turni è un metodo di organizzazione del lavoro in base al quale i lavoratori siano successivamente occupati sugli stessi posti di lavoro secondo un determinato ritmo, che può essere continuo o discontinuo, che comporti la necessità di svolgere un lavoro ad ore differenti su un periodo determinato di giorni o settimane. 79

80 RIPOSI SETTIMANALI Interpello 26/11 Si può derogare nel lavoro a turni, prescindendo dalla lavorazione, è possibile fruire del riposo in un giorno diverso dalla domenica al fine di assicurare la continuità della produzione 80

81 RIPOSO SETTIMANALE Art. 9 Disciplina Deroghe almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le 11 ore di riposo giornaliero Art. 9 co 3 - deroga alla cadenza domenicale: il r.s. può essere fissato in un giorno diverso dalla domenica e può essere attuato mediante turni per il personale interessato a modelli tecnico-organizzativi di turnazione particolare ovvero addetto alle attività aventi particolari caratteristiche, quali quelle che richiedono lo svolgimento continuativo del processo produttivo, le attività stagionali, le attività che soddisfano rilevanti esigenze della collettività, le attività di vendita al minuto Art. 9 co 2 - Deroghe alla cadenza settimanale a) le attività di lavoro a turni ogni volta che il lavoratore cambi squadra e non possa usufruire, tra la fine del servizio di una squadra e l inizio di quello della squadra successiva, di periodi di riposo giornaliero o settimanale; b) le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata; c) il personale che lavora nei trasporti ferroviari; d) eventuali previsioni individuate dai contratti collettivi sec condizioni di cui all art. 17 co 4.

82 SANZIONI Art. 9, 1 comma, del D.Lgs n 66, per non aver concesso al lavoratore il prescritto periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive ogni sette giorni, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero di cui all art. 7 del medesimo decreto; la sanzione amministrativa è prevista dall art. 18bis, 3 comma, del D.Lgs n 66, introdotto dall art. 1 lett f) del D.Lgs. del n 213 nell importo da 100,00 a 750,00, che, ridotto ai sensi dell art. 16 della legge n. 689/1981, è pari a 210,00. Se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori o si è verificata in almeno tre periodi di riferimento la sanzione va da 400,00 a Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori o a cinque periodi di riferimento la sanzione va da 1000,oo a 5000,00

83 SANZIONI Art. 9, 3 comma, del D.Lgs n 66, per le violazioni, dello stesso la sanzione va da euro 130 a 780 per ogni periodo di riferimento di cui all art. 4 commi 3 e 4 a cui si riferisce la violazione. Il periodo di riferimento è stabilito nel contratto (4 6 o 12 mesi. Nel caso di una pluralità di violazioni che si riferiscono allo stesso lavoratore se ricadenti nello stesso periodo di riferimento daranno luogo ad una sola sanzione. Se i lavoratori sono + di uno nello stesso periodo di riferimento allora si applicano + sanzioni, ferma restando l applicazione del cumulo giuridico (art. 8 l. 689/1981)

84 Ferie annuali (ART. 10) 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 2109 c.c., il prestatore di lavoro ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane. Tale periodo, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva ( ) va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione (1). 2. Il predetto periodo minimo di quattro settimane non può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro. 3. Nel caso di orario espresso come media ai sensi dell'articolo 3, comma 2, i contratti collettivi stabiliscono criteri e modalità di regolazione. 84

85 FERIE Art. 10 modificato dall art. 1 del d.lgs. N. 213/2004 Minimo 4 settimane Viene meno Introannualità : il periodo di 4 settimane, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva o dalla specifica disciplina riferita alle categorie di cui all'articolo 2, comma 2, va goduto: 1. per almeno due settimane nel corso dell'anno di maturazione (consecutive in caso di richiesta del lavoratore) 2. per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione

86 FERIE Art. 10 modificato dall art. 1 del d.lgs. N. 213/2004 E vietata la monetizzazione delle ferie legali. Trascorso il limite temporale si potrà agire per il risarcimento del danno, a richiesta del lavoratore. Sono nulle le clausole contrattuali che prevedono l indennità sostitutiva. Il risarcimento del danno può diventare una indennità sostitutiva solo se la forma specifica è troppo onerosa (es. il lavoratore dovrebbe essere riassunto) La monetizzazione è possibile nelle previsioni della contrattazione collettiva.

87 QUESITI e SANZIONI La non monetizzabilità delle ferie riguarda solo le 4 settimane minime garantite dalla legge o si estende all intero periodo riconosciuto dal ccnl? Art. 10, comma 1 del D.Lgs n. 66, per non aver concesso al lavoratore il prescritto periodo annuale di ferie retribuite regolato dall art c.c. e non inferiore a quattro settimane che, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva o dalla specifica disciplina riferita alle categorie di cui all art. 2 comma 2 del citato decreto, deve essere goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell anno di maturazione; la sanzione amministrativa è prevista nell importo da 130,00 a 780,00 per ogni lavoratore e per ciascun periodo cui si riferisca la violazione, che, ridotto ai sensi dell art. 16 della legge n. 689/1981, è pari a 260,00.

88 LAVORATORE NOTTURNO Qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; Qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga per almeno tre ore lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale

89 LAVORO NOTTURNO Siamo in presenza di periodo notturno quando l attività è svolta per sette ore consecutive nel corso di un intervallo che va dalla mezzanotte alle cinque del mattino (dalle alle 6.00 o dalle alle 7.00 o dalle alle 5.00) Gli accertamenti (preventivi e periodici- 2 anni-) sullo stato di salute dei lavoratori notturni possono essere svolti anche dalle strutture sanitarie pubbliche

90 NOVITA IN TEMA DI LAVORO NOTTURNO La facoltà di rifiuto della prestazione notturna per talune categorie di lavoratori non è un divieto, ma non vige l obbligo per il lavoratore in questi casi di eseguire lavoro notturno. La norma sanzionatoria è applicabile se i dissenzienti abbiano manifestato il loro diritto di astensione. Il dissenso deve essere manifestato in forma scritta e almeno 24 ore prima dell inizio della prestazione.

91 DIVIETO DI LAVORO NOTTURNO E fatto divieto di adibire le donne in gravidanza al lavoro dalle 24 alle 6, sempre che il datore risulti consapevole dello stato di gravidanza per il periodo dall accertamento dello stato di gravidanza fino ad un anno di età del bambino

92 POSSIBILI ESENZIONI LAVORO NOTTURNO Per la lavoratrice madre o in alternativa padre convivente con un figlio di età inferiore a 3 anni. Per la lavoratrice o il lavoratore unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a 12 anni. Per la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge n 104/1992 e successive modifiche.

93 Lavoro notturno Art. 13 Comma 1. Per i lavoratori notturni c è il limite delle 8 ore in media nelle 24 salvo diversa previsione del CCNL di un periodo più ampio. La sanzione riguarda ogni lavoratore per ogni singola violazione. 93

94 LE SANZIONI AMMINISTRATIVE Art.13, 1 comma, del D.Lgs n 66, per aver fatto superare ai lavoratori notturni l'orario di lavoro di otto ore in media nelle ventiquattro ore, ovvero nel periodo di riferimento più ampio previsto dal contratto collettivo (anche aziendale); l la sanzione amministrativa è stabilita dall art art. 18 bis, 7 comma, del medesimo decreto, come introdotto dall art. 1, comma 1, lettera f), del D.Lgs. 213/04, nell importo da. 51,00 a. 154,00 per ogni giorno e per ogni lavoratore adibito al lavoro notturno oltre i limiti previsti, che, ridotto ai sensi dell art art. 16 della L. 689/81, è pari a. 51,33 per ogni giorno e per ogni lavoratore adibito al lavoro notturno oltre i limiti previsti Art. 13, 3 comma, del D.Lgs n 66, per aver fatto superare ai lavoratori notturni, adibiti alle lavorazioni che comportano rischi particolari o rilevanti tensioni fisiche o mentali, individuate con Decreto ministeriale, l'orario di lavoro di otto ore nelle ventiquattro ore; la sanzione amministrativa e quella ridotta sono le stesse del precedente punto.

95 LE SANZIONI PENALI Art. 11 del D.Lgs n 66, per aver adibito ad attività lavorativa notturna, cioè dalle ore alle ore 06.00, lavoratrici in stato di gravidanza oppure madri di un bambino di età inferiore ad un anno; la penalità consiste nell arresto da due a quattro mesi o nell ammenda da. 516,00 a ,00

96 LE SANZIONI PENALI Art. 11 del D.Lgs n 66, per aver adibito ad attività lavorativa notturna, cioè dalle ore alle ore 6.00, i soggetti di cui al comma 2 lett a), b) e c) del medesimo articolo (la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; la lavoratrice o il lavoratore che sia l unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni; la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104 e successive modifiche) nonostante abbiano espresso il proprio dissenso in forma scritta e lo abbiano comunicato al datore di lavoro entro 24 ore dal previsto inizio della prestazione; la penalità è la stessa del precedente punto.

97 LE SANZIONI PENALI Art. 14, 1 c., D. Lgs. 8/4/2003, n. 66, per non aver fatto sottoporre il lavoratore notturno, a cura e spese del datore di lavoro, a valutazione dello stato di salute, o per il tramite delle competenti strutture sanitarie pubbliche di cui all art. 11 del medesimo decreto o per il tramite del medico competente di cui all art. 17 del d.lgs. n. 626/1994 e successive modifiche, attraverso controlli preventivi e periodici, almeno ogni due anni, volti a verificare l assenza di controindicazioni al lavoro notturno a cui sono adibiti i lavoratori stessi; la penalità prevista per la violazione di cui sopra dall art. 18bis, 2 comma, del D.Lgs. del n 213 è l'arresto da tre a sei mesi o l'ammenda da 1.549,00 a 4.131,00.

98 Collegato lavoro (l. 4 novembre 2010 n. 183) Successivamente al compimento del terzo anno di età del bambino con handicap in situazione di gravità, il diritto a fruire dei permessi di cui alla legge 104/92, è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente, anche in maniera continuativa nell'ambito del mese

99 Collegato lavoro (l. 4 novembre 2010 n. 183) legge 104/1992 (permessi assistenza portatori handicap - la fruizione dei permessi è limitata ai coniugi, parenti o affini entro il secondo grado, ovvero entro il terzo nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona da assistere abbiano superato i 65 anni o siano deceduti o mancanti, o siano anche loro affetti da grave disabilità; - viene reso esplicito il divieto (già vigente, però, nei fatti), di riconoscere a più di un lavoratore il diritto di assistere la stessa persona (tranne il caso di assistenza a figli con handicap grave);

100 L ILLECITO AMMINISTRATIVO L ILLECITO SANZIONATO PUÒ DEFINIRSI COME QUELLA VIOLAZIONE DI UN DOVERE GENERALE CUI L ORDINAMENTO RICOLLEGA, COME CONSEGUENZA GIURIDICA, IL PAGAMENTO DI UNA SOMMA DI DENARO A TITOLO DI SANZIONE AMMINISTRATIVA

101 I fase I Contestazione Illeciti amministrativi II II fase (eventuale) Ordinanza Ingiunzione III III fase (eventuale) Procedimento Giudiziario

102 Concorso di persone nell illecito amministrativo (art. 5) Se più persone concorrono alla violazione amministrativa ciascuna di esse soggiace alla sanzione per questa disposta Nelle società di capitali risponde il Presidente del C.d.A o il legale rappresentante

103 La delega di funzioni Requisiti essenziali per la validità della delega sono: Una suddivisione effettiva delle diverse responsabilità aziendali Obbligo di corrispondere un portafoglio esclusivo Persone assolutamente idonee a svolgere i compiti delegati Deve essere strettamente connessa al riconoscimento e all attribuzione in capo ai delegati dei poteri necessari ad eseguirla correttamente Divieto di subdelega

104 Termini per la contestazione (art. 14, 2 comma, l. 689/1981) I termini decadenziali della contestazione (90 gg.) decorrono da quando l ispettore ha acquisito e ha piena conoscenza di tutti gli elementi utili per la valutazione dei fatti costitutivi della violazione

105 Sanzione amministrativa (art. 16) Possibilità del pagamento della sanzione in misura ridotta: La terza parte del massimo o il doppio del minimo Si applica la somma che risulta più FAVOREVOLE

106 Pagamento della sanzione in misura ridotta (art. 16) La determinazione della misura pari ad 1/3 del massimo o del doppio del minimo, purchè il pagamento avvenga entro 60 giorni dal ricevimento dell atto.

107 La notifica ha riguardo al: verbale di contestazione di illecito verbale di contestazione di illecito amministrativo

108 Poteri Ispettivi Diffida Il datore di lavoro per inadempimenti dai quali derivano sanzioni amministrative diffida il datore di lavoro alla regolarizzazione nel caso di comportamenti materialmente realizzabili. La diffida non è ammessa nel caso di norme a tutela della integrità psico-fisica lavoratore

109 Diffida Obbligatoria Sanzione Se il datore di lavoro ottempera la sanzione si estingue con il pagamento del minimo di legge o nel caso di sanzioni in misura fissa con il pagamento del quarto dell importo stabilito Nel caso di importo superiore si applica la sanzione più favorevole

110 Diffida Obbligatoria Sanzioni insanabili Violazioni a condotta esaurita in cui viene in gioco l interesse sostanziale Tutela della integrità psico-fisica e della personalità morale del lavoratore Ad esempio: per aver fatto superare le 48 ore medie di lavoro settimanale, per non aver rispettato adempimenti di tipo non meramente documentale in materia di apprendistato, lavoro minorile e genitori lavoratori,

111 I PRINCIPI GENERALI Sono indicati dagli artt. 1 al 12 della legge 689/81: Principio di legalità (art.1): Nessuno può essere assoggettato a sanzione amministrative se non in forza di una Legge che sia entrata in vigore prima della commissione della violazione. (NULLA POENA SINE LEGE) (cfr. artt. 1 e 99 c.p.) Sottoprincipi: 1) Tassatività (necessaria determinatezza della fattispecie) 2) Riserva di legge 3) Irretroattività della legge : (art. 11 delle preleggi): la legge non dispone che per l avvenire: essa non ha effetto retroattivo Non trova applicazione il principio di retroattività della sanzione più favorevole (art. 2 c.p.)e l applicazione analogica

112 Individuazione del trasgressore La responsabilità del fatto illecito ricade sull autore o sugli autori del comportamento antidoveroso La responsabilità amministrativa è personale (elemento sogg., intrasmissibilità, ecc.) Nel caso di delega di funzioni la responsabilità ricade in capo al delegato

113 La delega di funzioni Requisiti essenziali per la validità della delega sono: Una suddivisione effettiva delle diverse responsabilità aziendali Una realtà imprenditoriale di notevoli dimensioni Una realtà imprenditoriale di notevoli dimensioni Persone assolutamente idonee a svolgere i compiti delegati Deve essere strettamente connessa al riconoscimento e all attribuzione in capo ai delegati dei poteri necessari ad eseguirla correttamente

114 Concorso di persone nell illecito amministrativo (art. 5) Se più persone concorrono alla violazione amministrativa ciascuna di esse soggiace alla sanzione per questa disposta Nelle società di capitali risponde il Presidente del C.d.A o il legale rappresentante

115 Società di persone (o di fatto) La mera qualità di socio è sufficiente ai sensi dell art. 2266, c. 2 c.c. per l affermazione della responsabilità, salva, ai sensi e per gli effetti dell art c.c., la prova di un patto sociale (conosciuto dai terzi) in tema di attribuzione dei poteri di rappresentanza solo ad un determinato socio o di limitazione degli stessi poteri, e cioè salva la prova della preposizione di un determinato soggetto alla gestione del personale e all adempimento degli obblighi conseguenti (Cass. Sez. Un. 20/07/1989, n. 3398)

116 Concorso di persone nell illecito amministrativo (art. 5) Per la Società semplice: tutti i soci Per le Società di fatto: tutti i soci Per le società in nome collettivo: dall azione di ciascuno dei soci Per le società in accomandita semplice: per la condotta di ciascuno dei soci accomandatari

117 Principio di solidarietà passiva (Art. 6): Si verifica nel caso in cui più debitori sono tenuti alla medesima prestazione e ciascuno di essi può essere costretto all adempimento per la totalità della somma; L adempimento di uno libera tutti gli altri debitori (1 comma dell art c.c.-1313)

118 Obbligazione solidale Chi ha provveduto al pagamento ha diritto di regresso nei confronti dell autore delle violazioni

119 I soggetti responsabili in solido (6) 1) Persone rivestite di autorità rispetto all autore della violazione: Genitori Precettori Committenti Direzione Vigilanza Sorveglianz a

120 I soggetti responsabili in solido 2) Persone giuridiche, Enti privi di personalità giuridica e imprenditori: Persone giuridiche: Riconosciute ai sensi degli artt. 11 e ss. del c.c. Enti privi di personalità giuridica: Ai sensi degli artt c.c. Imprenditori (art c.c.): a seguito del comportamento dei dipendenti (anche a seguito di un rapporto di fatto)

121 I soggetti responsabili in solido Per le società di capitali la responsabilità riguarda anche i non soci Legali rappresentanti pro tempore: SRL SapA SPA

122 INTRASMISSIBILITA (ART. 7) L'obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione non si trasmette agli eredi.

123 Intrasmissibilità agli eredi Circolare 4 febbraio 2004 MLPS: La morte del trasgressore determina la estinzione della pretesa accessoria (cfr. art. 198 c.p.) anche per gli obbligati in solido

124 Verbale di accertamento A conclusione dell accertamento: Contestazione di illecito amministrativo e verbale di accertamento Informativa all autorità giudiziaria Verbale di recupero previdenziale

125 Nuovo verbale di primo accesso Direttiva Sacconi Il verbale di primo accesso è la prova regina e costituisce un OBBLIGO per il personale ispettivo che accede in azienda e dovrà indicare le circostanze di fatto

126 Nuovo verbale di primo accesso Direttiva Sacconi Lavoratori intenti al lavoro Luoghi di lavoro Fatti avvenuti

127 Nuovo verbale di primo accesso Direttiva Sacconi Identificare esattamente, con documento di identità, i lavoratori; Indicare con precisione le mansioni e le attività svolte dai lavoratori, come accertate dagli ispettori; Dare conto accuratamente di eventuali modalità particolari di tenuta o di abbigliamento e dell uso di attrezzature o macchinari.

128 Dichiarazioni (Art. 12, comma 10 - codice di comportamento) Le dichiarazioni acquisite in sede ispettiva vanno riscontrate con elementi oggettivi risultanti dalla documentazione esaminata o da altre dichiarazioni rese da prestatori di lavoro o da terzi.

129 Nuovo verbale di primo accesso Il verbale di primo accesso ispettivo viene rilasciato al datore di lavoro ispezionato nella persona fisicamente presente all ispezione. Sarà cura del datore di lavoro, espressamente diffidato a ciò, avvisare il consulente o l associazione di categoria. Nessuna sanzione se il consulente non ha ricevuto il verbale.

130 Accordo 26 novembre 2009 nota ) Il MLPS si obbliga a fornire indicazioni al personale ispettivo affinché provveda a trasmettere il verbale di primo accesso al consulente del lavoro incaricato di tenere la documentazione dell ispezionato tramite posta elettronica, entro sette giorni dalla adozione del verbale stesso, rilasciato in originale al datore di lavoro alla conclusione del primo intervento ispettivo in azienda. 2) Gli Ordini dei Consulenti dovranno comunicare, tramite posta elettronica, alla Direzione provinciale del lavoro competente per territorio, entro quindici giorni dalla stipula del Protocollo di Intesa, l elenco degli indirizzi di posta elettronica utilizzabili allo scopo.

131 Accordo 26 novembre 2009 nota Adempimenti: 1) Trasmissione della documentazione aziendale, richiesta in via telematica o su supporto informatico (in files in formato.pdf o altro formato similare) anche per poter meglio esercitare il ruolo di assistenza tecnica. 2) Il personale di vigilanza privilegerà l esame della documentazione presso lo studio o l ufficio del soggetto abilitato alla consulenza del lavoro, in particolare nei casi in cui la medesima sia di dimensioni quantitativamente rilevante.

132 Accordo 26 novembre 2009 nota In osservanza della Convenzione OIL C81 dell I 1 luglio 1947 sull ispezione del lavoro, nonché dì quanto previsto dall art. 4 del Codice di comportamento del personale ispettivo di cui al decreto direttoriale 20 aprile 2006, lo stesso personale avrà cura di procedere alle verifiche di competenza assicurando la minor turbativa possibile all attività produttiva, tenendo conto delle finalità e delle esigenze dell accertamento, in particolare nell ambito di attività rivolte al pubblico, garantendo il rispetto degli interessi dei soggetti terzi presenti sul luogo oggetto di ispezione.

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