Foglio Informativo Mercato del lavoro Il mercato del lavoro nelle province lombarde nel 2001

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1 Come già si è avuto modo di analizzare 1, nel 2001 il mercato del lavoro ha conosciuto in Lombardia un apprezzabile miglioramento: è aumentata la partecipazione al mercato del lavoro (e quindi "l'offerta" di persone coinvolte o alla ricerca di un'attività lavorativa); ancor più sostento è stato però l'aumento della "domanda" (rappresentata dal numero degli occupati) e ciò ha consentito di ridurre lo squilibrio tra i due termini, vale a dire la disoccupazione, i cui valori, sia assoluti che relativi, sono scesi ai minimi dal 1993 (anno d'inizio della nuova serie dell'indagine sulle forze di lavoro). Questo miglioramento (più marcato di quello che si è avuto in ambito nazionale), si è manifestato, sia pure con intensità diversa, in gran parte delle province lombarde, che quanto a tasso di disoccupazione si collocano quasi tutte nelle ultime posizioni della graduatoria nazionale. L'universo demografico cui fanno riferimento le indagini sulle forze di lavoro è costituto dalla popolazione in età di lavoro, vale a dire con almeno 15 anni di età. Nello scorso decennio, grazie sia all'evoluzione della struttura della popolazione per classe di età, sia a una ripresa dei flussi migratori interni ed esteri, i residenti in età di lavoro hanno manifestato un tendenziale aumento in tutte le province lombarde, proporzionale sia pure non esclusivamente, alla capacità attrattiva dei diversi territori, misurabile anche dalla capacità di creare nuove opportunità di lavoro. Questa tendenza è proseguita anche nel 2001, sia pure con qualche eccezione:, Sondrio, Varese e Lecco, dove la popolazione in età di lavoro si è ridotta tra il -0,04 e il -0,7%; nelle restanti province si è toccato un massimo del +1,7% a, ma si è superato l'1% anche a e Cremona, a fronte del +0,5% della media regionale. Nel complesso della Lombardia maschi e femmine in età di lavoro hanno avuto andamenti leggermente differenziati (+0,,6% i primi, 1 V. Foglio Informativo n ,4% le seconde), ma nelle varie province gli scarti sono stati alquanto più accentuati: per gli uomini si segnala in particolare il +2,7% di e il -1,6% di Varese, per le donne il +1,6% di e il -1,2% di Sondrio e. Lecco Varese Cremona Popolazione in età di lavoro. Variazione % ,5 0 0,5 1 1,5 2 Un parte delle popolazione oltre i 15 anni di età non è ovviamente interessata a svolgere attività lavorativa e costituisce le cosiddette "non forze di lavoro"; le persone occupate e quelle che sono attivamente alla ricerca di un impiego, vale a dire la popolazione "attiva", costituiscono nel loro insieme le cosiddetto "forze di lavoro", che in qualche modo rappresentano lo stock di offerta di lavoro sul territorio. Il loro ammontare varia in funzione sia delle dinamiche demografiche, sia del grado di partecipazione al mercato del lavoro, espresso dal tasso di attività. A differenza di quanto avvenuto per la popolazione in età lavorativa, le forze di lavoro nel corso del 2001 sono aumentate in modo generalizzato i tutte le province lombarde, dal +0,3% di Varese al +6,8% di. Incrementi superiori alla media regionale (+1,5%) si sono avuti anche a (+3,3%), Sondrio (+2,7%), (+2,6%) e (+2,3%). CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 1

2 Ancora contrariamente a quanto osservato per la popolazione in età di lavoro, le forse di lavoro femminili hanno avuto un incremento ben più deciso di quello degli uomini (nell'intera regione +2,2 e +1,0%); questo divario si riscontra anche in gran parte delle province (con uno scarto massimo di ben 10 unti in quella di ), ma si riscontrano anche tre casi in cui il differenziale è stato di segno opposto (, e ), dove le forze di lavoro femminili presentano variazioni negative tra il -0,4 e il -1,8%. Varese Cremona Sondrio Forze di lavoro. Variazione % Rispetto a una tendenza di aumento della popolazione attiva femminile, consolidata da diversi anni, questi casi sembrano costituire, almeno per il momento, semplici interruzioni e non ancora una inversione di tendenza; questo anche perché la crescita delle forze di lavoro femminili procede ancora a ritmi molto sostenuti, tra il 1,8% di Cremona e il +9,3% di. La dinamica delle forze di lavoro non solo è stata espansiva in tutte le province lombarde, ma, con la sola eccezione di, è risultata costantemente superiore a quella della popolazione in età di lavoro: questo significa un aumento altrettanto generalizzato del tasso di attività. A riguardo d tale indicatore è opportuna qualche precisazione preliminare. Oltre che ad avere un valore intrinseco, quale misuratore del grado di partecipazione al mercato del lavoro, il suo andamento infatti esprime anche la percezione dello stato del mercato del lavoro da parte della popolazione di ciascun territorio: quanto questa intuisce che le opportunità di lavoro sono in diminuzione, il tasso di attività si riduce, dato che molti smettono la ricerca di un posto di lavoro, sapendo che difficilmente potranno trovarlo (di conseguenza il tasso di attività diminuisce, e paradossalmente può anche diminuire quello di disoccupazione, poiché quelli che interrompono la ricerca di un impiego e passano tra le "non forze di lavoro", sono ovviamente persone disoccupate): ; al contrario, appena vi è la percezione di che il "vento è cambiato", coloro che si erano ritirati si rimettono alla ricerca di un impiego e a parità di ogni altra condizione il tasso di attività aumenta; contemporaneamente può anche aumentare il tasso di disoccupazione (o può ridursi meno di quanto ci si aspetta), dato che non è detto che coloro che rientrano tra le forze di lavoro, trovino immediatamente una occupazione. La seconda precisazione riguarda l'universo su cui il tasso di attività viene calcolato; tradizionalmente esso veniva calcolato sull'intera popolazione in età di lavoro, vale a dire con almeno 15 anni; di recente vi è la tendenza a calcolare questo indicatore con riferimento solo alla popolazione in età anni. In questo caso il tasso di attività presenta un valore più elevato, dato che la partecipazione al mercato del lavoro da parte della popolazione con oltre 64 anni di età, è notevolmente inferiore a quella delle classi centrali; un artificio che forse ci fa sentire più vicini ai valori europei, ma che non coglie la tendenza niente affatto trascurabile, a continuare l'attività lavorativa anche dopo quello che convenzionalmente o di fatto è considerato il momento di ritiro dal lavoro. D'altro canto, il tasso di attività complessivo risente della diversa composizione della struttura della popolazione per classe di età, e tende a fornire una sottovalutazione del grado di partecipazione al mercato del lavoro nei casi in cui la popolazione anziana rappresenti una quota particolarmente elevata della popolazione totale. Fatte queste debite precisazioni, da parte nostra continuiamo a preferire l'esame del tasso di tasso di attività complessivo (fornendo comunque il calcolo anche per quello della popolazione in età anni), salvo quando non CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 2

3 sia opportuno un riferimento esplicito a particolari situazioni. Per esemplificare il valore di queste precisazioni, si guardi a questi aspetti con riferimento alla Lombardia (nelle tavole in allegato sono disponibili i valori per tutte le province in serie storica): il tasso di attività dell'intera popolazione con almeno 15 anni di età nel 2001 è risultato del 52,4%, quello della popolazione da 15 a 65 anni ha raggiunto il 64,9%; rispetto all'anno precedente il primo aumenta di mezzo punto (era del 51,9%), il secondo è aumentato invece di quasi un punto percentuale (era del 64,0%); questo significa che la partecipazione al mercato del lavoro è aumentata soprattutto per le fasce di età centrali, mentre si è ridotto, o è rimasto stabile, per quelle che hanno già raggiunto l'età (convenzionale o di fatto) del ritiro dal mercato del lavoro. dal terzultimo al primo posto, e dal penultimo al quinto (resta invece all'ultimo posto Cremona). Lecco Tasso di attività anni (M+F). Anno Tasso di attività 15 anni e oltre (M+F). Anno 2001 Un'altra peculiarità del tasso di attività è ovviamente il divario che lo stesso presenta tra uomini e donne (in Lombardia 64,2 e 42,9%). Lecco Varese Tasso di attività 15 anni e oltre (Maschi). Anno 2001 Il tasso di attività della popolazione lombarda supera di vari punti quello nazionale (nel 2001 lo scarto è stato di quasi 4 punti) e come si vede anche dalla rappresentazione grafica, questo vale anche per tutte le province lombarde, tra le quali si va dal 49,0% di Cremona al 53,6% di. A parte, i valori più bassi si riferiscono tutti alle province della "bassa" lombarda" (, Cremona e ), dove per altro è maggiore il grado di invecchiamento della popolazione residente. Se si considera la solo popolazione in età anni la graduatoria di cui sopra cambia infatti notevolmente: passa addirittura Il suo andamento nel tempo mostra però anche l'inarrestabile tendenza all'avvicinamento: tra il 1993 e il 2001 esso è infatti diminuito di 2,1 punti per gli uomini, mentre è aumentato di 3,0 punti per le donne. Nell'ultimo anno entrambi hanno comunque innalzato il proprio tasso di attività (rispettiva- CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 3

4 mente di 0,2 e di 0,7 punti percentuali), e ciò è avvenuto in quasi tutte le province lombarde. Cremona Sondrio Tasso di attività 15 anni e oltre (Femmine). Anno Per altro, a prescindere dagli andamenti dell'ultimo anno e osservando i valori assoluti, questo indicatore mostra situazioni molto differenziate tra le varie province lombarde. Il tasso di attività maschile presenta i valori più elevati nelle quattro province della lascia pedemontana (, Lecco, e, con un massimo del 66,5% a ); all'estremo opposto troviamo le province della "bassa" (con un minimo del 61,6% a ). Subito dopo queste troviamo Varese, che come vedremo anche da altri indicatori presenta una situazione particolarmente difficile, che disincentiva la partecipazione al mercato del lavoro. Molto diversa è la graduatoria del tasso di attività femminile, che vede al primo posto (con il 42,9% e all'ultimo Cremona (che con il solo 36,2% si colloca finanche al di sotto della media nazionale. Nella media del 2001 il tasso di attività complessivo per maschi e femmine è aumentato in Lombardia di 0,5 punti; incrementi si sono avuti in quasi tutte le province, con la sola eccezione di (-0,5 punti) e un massimo di ben 2,9 punti a. Il tasso di attività maschile (+0,2 punti) non ha conosciuto un andamento in crescita altrettanto generalizzato: sono solo 5 le province in cui aumenta (,,, e, con un massimo di 2,7 punti a ), mentre continua a ridursi in tutte le altre e soprattutto a (-2,1 punti). Aumenti più diffusi si registrano invece per la componente femminile, il cui tasso di attività si riduce solo a e (-0,3 e -1,3 punti); aumenti particolarmente sostenuti si riscontrano invece a Sondrio (+3,4 punti) e (+3,2 punti), così come a Varese e Lecco (+2,4 e +2,2 punti). Guardando al periodo , Varese è l'unica provincia in cui il tasso di attività maschile risulta in aumento, mentre quello femminile ha conosciuto gli innalzamenti maggiori a Sondrio (+7,2 punti), (+5,8 punti), (+5,2 punti) e (+4,8 punti). Fra tutte le 103 province italiane, quelle lombarde si collocano in massima parte nelle prime posizioni 2, anche se non nelle primissime: 9 di esse sono comprese tra il 10 posto di e il 26 di ; più distanziate figurano invece e Cremona, rispettivamente in 31esima e 51esima posizione. Anche per quanto riguarda i tassi di attività della popolazione femminile le province lombarde si collocano in massima parte a ridosso delle prime posizioni: la prima di esse,, figura al 15 posto, seguita da Varese al 17, (18 ) e via via tutte le altre a distanza non eccessiva, salvo Lecco e, rispettivamente al 42 e al 49 posto. 2 Le prime 9 posizioni sono occupate, nell'ordine, da Bolzano, Reggio Emilia, Prato, Modena, Belluno, Aosta, Vicenza, Ravenna e Treviso: 4 province del Triveneto, tre dell'emilia Romagna, una del nord-ovest e una dell'italia centrale. CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 4

5 Un altro rapporto molto significativo è il tasso di occupazione, vale a dire la quota delle persone occupate sul totale della popolazione residente di 15 anni e più. Di questo l'istat fornisce per provincia e per sesso sia il valore totale, sia i valori per classe di età. Nel complesso il valore più elevato tra le 11 province lombarde si riscontra a (52,1%), seguita da,, Sondrio,, Lecco e, tutte al di sopra del valore medio regionale (50,4%); al di sotto troviamo le restanti province, con un minimo del 47,8% in quella di Cremona. Tra la prima e l'ultima provincia ( e Cremona) lo scarto è di 4,3 punti. Graduatorie del tutto diverse e divari ben più ampi si riscontrano invece per le singole classi di età: per la prima fascia giovanile (da 15 a 24 CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 5

6 anni) si va dal 47,6% di al 28,3% di Varese (39,0% la media regionale), con uno scarto di ben 19,3 punti; per i giovani della seconda fascia (25-29 anni), i valori estremi (rispetto a una media regionale del 78%) si raggiungono a e (rispettivamente 82,8 e 69,6%), anche in questo caso con uno scarto considerevole di 13,2 punti; per le classi centrali, infine, si va dal 67,8% di al 60,6% di, rispetto a una media regionale del 64,5%; in questo caso lo scarta tra la prima e l'ultima posizione è di 7,2 punti percentuali. Cremona Sondrio Lecco Tasso di occupazione anni (M+F). Anno Ciò che forse è più importante ricavare da queste graduatorie è la diversa modalità di approccio al mondo del lavoro nei vari sistemi economici territoriali, non disgiunto dalla diversità dei modelli culturali e comportamentali: emblematico, per certi aspetti, il caso di, che presenta il più alto tassi di occupazione giovanile (segno che l'ingresso nel mondo del lavoro avviene molto precocemente), mentre si colloca in ultima posizione quanto a tasso di occupazione delle fasce centrali di e- tà, a causa, se si va ad indagare a fondo, del tasso di occupazione femminile particolarmente basso (finanche inferiore alla media nazionale), che probabilmente riflette un maggiore abbandono della vita lavorativa da parte di questa componente a seguito della maternità Cremona Tasso di occupazione anni (M+F). Anno 2001 Varese Lecco Tasso di occupazione anni (M+F). Anno Tasso di occupazione 15 anni e + (M+F). Anno CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 6

7 Come per il tasso di attività, anche per quello di occupazione le province lombarde sono ben posizionate tra le 103 province italiane: si colloca in nona posizione, seguita a breve distanza da (11esima), (13esina), Sondrio,, Lecco e (dalla 15esima alla 18esima), e Varese (21esima e 23esima); più distanziate sono invece (29esima) e Cremona (40esima). CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 7

8 Nel corso dell'ultimo anno il tasso di occupazione complessivo si è accresciuto in tutte le province, ma in modo particolare a, dove guadagna ben 3,6 punti rispetto all'anno precedente; aumenti di un punto e oltre si riscontrano comunque a anche a, Sondrio, e. Andamenti decisamente più disomogenei si riscontrano invece per il tasso giovanile (da 15 a 24 anni), che aumenta solo in sei province (con due picchi di +11,1 punti a e di +9,2 punti a Lecco), mentre diminuisce nelle restanti cinque, tra le quali perde ben 8,3 punti a Varese e 4,8 punti a. Disomogeneo è stato anche l'andamento del tasso di occupazione per i giovani da 25 a 29 anni, che si riduce a, Cremona e Lecco e si accresce nelle altre province, con un massimo di 5,7 punti a. Ovunque in crescita (salvo che a, dove comunque rimane invariato), il tasso di occupazione della classe centrale da 30 a 64 anni, con un massimo di 3,8 punti a. Incrementi superiori alla media regionale (+2,2%) si sono avuti anche a,, e Sondrio, senza però mai avvicinare il valore eccezionale che si è avuto in provincia di 3. Varese Sondrio Occupati totali, Maschi. Variazioni % L'innalzamento, in modo generalizzato, del tasso di occupazione complessivo e per la principale classe di età, prefigura un andamento altrettanto favorevole dei livelli dell'occupazione in tutte le province lombarde. Occupati totali, Maschi. Variazioni % Varese Occupati totali, M+F. Variazioni % Lecco Sondrio Sondrio In effetti così è avvenuto, e le variazioni annue vanno dal +0,2% al +8,6% di. 3 Si tenga presente che come per tutte le indagini campionarie, il maggiore di errore aumenta quanto più è piccola la grandezza da misurare: ciò è da tener ben presente quando si considera l'ammontare dell'occupazione (soprattutto settoriale) per quelle attività e in quelle province, dove il valore assoluto è molto basso, per cui le variazioni da un anno all'altro possono venire di molto enfatizzate, sia in aumento che in riduzione CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 8

9 La prima grande ripartizione degli andamenti occupazionali, quella tra maschi e femmine, mostra che per nessuno si è raggiunta la piena generalità di variazioni positive che si è avuta per gli occupati totali; questo significa che laddove una componente ha subito un decremento vi è stata compensazione da parte dell'altra, determinando in ogni caso variazioni positive. Per quanto riguarda gli occupati maschi (+1,3% nell'intera Lombardia), presentano un bilancio "in rosso" le province di Varese,, Sondrio e Lecco (tra il -0,4 e il -3,8%), mentre, ancora una volta, è la provincia con l'incremento più sostenuto (+6,0%); per le donne i casi con variazioni negative sono solo due: (-0,9%) e (-0,8%); con un +12,4% è sempre la provincia più dinamica, ma un incremento di poco inferiore (+10,5%) si riscontra anche in provincia di. Variazioni tutte di segno positivo hanno avuto gli occupati alle dipendenze (+3,0% nella media regionale), comprese tra il +0,5% di e il 9,8% di (seguita, a breve distanza da Cremona, con un +8,7%). Gli andamenti settoriali dell'occupazione sono stati, a livello regionale, negativi in agricoltura (-7,3%), leggermente espansivi per l'industria (+0,7%, grazie al settore delle costruzioni, che ha messo ha segno un incremento del +2,8%, mentre nei comparti della trasformazione si è avuto un modesto +0,5%), in forte crescita nei servizi (+3,6%), nonostante il calo che si è avuto nel commercio (-1,3%), ampiamente compensato dall'aumento nelle altre attività terziarie (+5,4%). A livello provinciale per nessun settore si riscontra una omogeneità di andamenti dello stesso segno di quelli regionali: gli occupati agricoli presentano andamenti in contro-tendenza, quindi espansivi, in quattro province (, Sondrio, e ), che congiuntamente totalizzano un aumento di poco superiore alle 3 mila unità; cali particolarmente accentuati si riscontrano invece a e Sondrio, per altro rispetto a valore che nel 2000 apparivano stimati in eccesso 4 ; Occupati nell'industria (M+F). Variazioni % Cremona Varese Occupati indipendenti (M+F). Variazioni % Cremona Gli occupati indipendenti, diminuiti nell'intera Lombardia dello 0,1%, seguono la stessa sorte in sei province su undici, con un decremento massimo del -14,9% in quella di Cremona; nelle altre cinque si sono invece avuti andamenti positivi, compresi tra il +3,2% di e il +8,2% di. Variegati sono stati anche gli andamenti degli occupati nel settore industriale, con quattro casi in negativo (Varese, Sondrio, e Cremona, con variazioni comprese tra il -0,6% 4 In pratica con le riduzioni del 2001 gli occupati agricoli in queste due province tornano su valori coerenti con la serie storca degli anni precedenti; è un esempio di quanto già fatto presente in nota, vale a dire l'enfatizzazione dell'errore campionario quando i valori assoluti della grandezza stimata siano particolarmente piccoli. CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 9

10 di Varese e il -4,8% di Cremona) e sette in positivo; tra questi spiccano soprattutto (+10,4%), Lecco (+6,3%), (+5,9%) e (+4,9%); Sondrio Occupati nei servizi (M+F). Variazioni % nemmeno nei servizi, infine, si è avuto un andamento del tutto omogeneo; anche in questo caso, infatti, vi sono state due eccezioni rispetto all'andamento regionale: (-2,9%) e Lecco (-0,7%); tra gli andamenti positivi spiccano invece soprattutto quelli di (+11,5%), Cremona (+7,7%) e Sondrio (+6,3). Tra le attività industriali, l'occupazione nel settore delle costruzioni, come si è detto, ha manifestato un andamento molto sostenuto, ma anche in questo caso con dinamiche del tutto opposto tra le varie province: positive (tra il +2,2 e il +21,8%) a Varese,, Sondrio,, e Lecco, negative (tra il -0,6 e il -16,5%) a,, Cremona, e ); lo stesso è avvenuto nel comparto della trasformazione industriale, per il quale si segnalano il -11,9% di Sondrio (pari a una perdita di oltre due mila occupati) e il +17,5% di (corrispondente a occupati in più). Fra le attività terziarie, il calo occupazionale complessivo si concentra in sei province (tra le quali spicca Lecco, che in questa attività perde ben 4 mila occupati), mentre nelle altre cinque le variazioni positive sono abbastanza contenute; l'insieme degli occupati negli altri servizi, sia pubblici che privati, sono quasi tutti in aumento con la sola eccezione di (-3,2%). In ogni caso nel valutare gli andamenti provinciali dell'occupazione per settore, oltre a quanto già detto circa l'incidenza degli errori campionari, si ricorda che gli stessi sono riferiti alla popolazione residente nel territorio di ciascuna provincia, indipendentemente dalla località in cui viene svolta l'attività lavorativa; nel caso che da un anno all'altro una parte degli occupati abbia perso o travato lavoro in una provincia diversa da quella di residenza., questo si riflette sul dato relativo alla provincia di residenza, e non su quella in cui viene (o veniva) svolta l'attività lavorativa. In tutte le province lombarde, come si è visto in precedenza, nel corso del 2001 vi è stato un aumento dell'offerta di lavoro, vale a dire delle forze di lavoro, vuoi per un aumento della popolazione in età lavorativa, vuoi (soprattutto) per un innalzamento del tasso di attività. Questa maggiore "offerta" ha incontrato ovunque una maggiore "domanda", e ciò ha consentito un aumento generalizzato dei livelli occupazionali. Nelle grande maggioranza delle province lombarde l'aumento dell'occupazione è stato superiore a quello delle forze di lavoro e questo ha consentito di ridurre, sia in termini assoluti che relativi il livello della disoccupazione. Due sole province fanno eccezione (per altro con variazioni abbastanza contenute): Varese e Sondrio: nella prima le persone in cerca di lavoro aumentano di circa 300 unità e il relativo tasso di disoccupazione passa dal 5,1 al 5,2%; nella seconda i senza lavoro aumentano di 200 unità, e il tasso di disoccupazione sale dal 2,8 al 3%. In tutti gli altri casi il tasso il numero delle persone in cerca di occupazione e il tasso di disoccupazione si riducono, toccando i minimi storici dal 1993 in poi. La riduzione del tasso di disoccupazione è particolarmente marcata a (dal 5,0 al 3,4%: 1,6 punti in meno), a (dal 2,9 all'1,8%, -1,2 punti) e a e, dove di riduce di quasi un punto: a dal 4,2 al 3,3%, a dal 2,6 all'1,7%; ma va segnalato anche il caso di lecco, che non solo si conferma la provincia italiana con il tasso di disoccupazione più basso in assoluto, ma che riesce anche a ridurre il già clamoroso 1,7% del 2000, passando all'1,6%. CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 10

11 Sono quindi tre le province lombarde in cui il tasso di disoccupazione è al di sotto del 2% (Lecco,, ), altrettante sono quelle dove è compreso tra il 2 e il 3% (Cremona, e Sondrio); due tre quelle fra il 3 e il 4% ( e ); e infine vi sono le tre "peggiori", dove la disoccupazione è compresa tra il 4,6 e il 5,2% (nell'ordine,, e Varese).. CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 11

12 Lecco Tasso di disoccupazione Maschi+Femmine (%) Una situazione, quindi indubbiamente invidiabile, non solo se si considera che la media nazionale è del 9,5%, ma anche se si osserva la posizione in "graduatoria" delle province lombarde: Lecco, e sono le tre province italiane con i valori più bassi del tasso di disoccupazione; Cremona (partendo dal basso) si colloca al 7 posto, e Sondrio al 13 e 14 posto, al 20, al 24, e al 40 e al 41, Varese al 47. Ancor più favorevole di quella descritta è la situazione per i maschi, il cui tasso di disoccupazione a Lecco e è al di sotto del punto percentuale (0,6 e 0,7%) e che anche nella situazione peggiore (), raggiunge appena il 3,6%, meno della metà della media nazionale (7,3%). Lecco Sondrio Tasso di disoccupazione Femmine (%) Tasso di disoccupazione Maschi (%) Valori più elevati si riscontrano per le donne, fra il 3,1% di Lecco e e il 7,6-7,8% di e Varese (contro una media nazionale del 13%). Varese CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 12

13 INDICE DELLE TAVOLE 1. Occupati alle dipendenze - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 2. Occupati alle dipendenze - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 3. Occupati alle dipendenze - Agricoltura, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 4. Occupati alle dipendenze - Totale industria, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 5. Occupati alle dipendenze - Totale industria, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 6. Occupati alle dipendenze - Totale industria, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 7. Occupati alle dipendenze - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 8. Occupati alle dipendenze - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 9. Occupati alle dipendenze - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 10. Occupati alle dipendenze - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 11. Occupati alle dipendenze - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 12. Occupati alle dipendenze - Costruzioni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 13. Occupati alle dipendenze - Altre attività, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 14. Occupati alle dipendenze - Altre attività, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 15. Occupati alle dipendenze - Altre attività, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 16. Occupati alle dipendenze - Commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 16a. Occupati alle dipendenze - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 17. Occupati alle dipendenze - Commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 17a. Occupati alle dipendenze - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 18. Occupati alle dipendenze - Commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 18a. Occupati alle dipendenze - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 19. Occupati alle dipendenze - Tot. attività, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 20. Occupati alle dipendenze - Tot. attività, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 21. Occupati alle dipendenze - Tot. attività, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 22. Occupati indipendenti - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 23. Occupati indipendenti - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 24. Occupati indipendenti - Agricoltura, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 25. Occupati indipendenti - Totale industria, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 26. Occupati indipendenti - Totale industria, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 27. Occupati indipendenti - Totale industria, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 28. Occupati indipendenti - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 29. Occupati indipendenti - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 30. Occupati indipendenti - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 31. Occupati indipendenti - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 32. Occupati indipendenti - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 33. Occupati indipendenti - Costruzioni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 34. Occupati indipendenti - Altre attività, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 35. Occupati indipendenti - Altre attività, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 36. Occupati indipendenti - Altre attività, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 37. Occupati indipendenti - Commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 37a. Occupati indipendenti - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 38. Occupati indipendenti - Commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 38a. Occupati indipendenti - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 39. Occupati indipendenti - Commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 39a. Occupati indipendenti - Attività diverse dal commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 40. Occupati indipendenti - Tot. attività, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 41. Occupati indipendenti - Tot. attività, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 42. Occupati indipendenti - Tot. attività, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 43. Occupati totali - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 44. Occupati totali - Agricoltura, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 45. Occupati totali - Agricoltura, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 46. Occupati totali - Totale industria, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 47. Occupati totali - Totale industria, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 48. Occupati totali - Totale industria, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 49. Occupati totali - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 13

14 50. Occupati totali - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 51. Occupati totali - Trasformazione industriale, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 52. Occupati totali - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 53. Occupati totali - Costruzioni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 54. Occupati totali - Costruzioni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 55. Occupati totali - Altre attività, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 56. Occupati totali - Altre attività, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 57. Occupati totali - Altre attività, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 58. Occupati totali - Commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 58a. Occupati totali - Servizi diversi dal commercio, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 59. Occupati totali - Commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 59a. Occupati totali - Servizi diversi dal commercio, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 60. Occupati totali - Commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 60a. Occupati totali - Servizi diversi dal commercio, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 61. Occupati totali, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 62. Occupati totali, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 63. Occupati totali, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 64. Persone in cerca di lavoro, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 65. Persone in cerca di lavoro, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 66. Persone in cerca di lavoro, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 67. Forze di lavoro, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 68. Forze di lavoro, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 69. Forze di lavoro, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 70. NFL (non forze di lavoro) totali >15 anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 71. NFL (non forze di lavoro) totali >15 anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 72. NFL (non forze di lavoro) totali >15 anni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 73. NFL (non forze di lavoro) totali anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 74. NFL (non forze di lavoro) totali anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 75. NFL (non forze di lavoro) totali anni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 76. NFL (non forze di lavoro) 65 anni e +, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 77. NFL (non forze di lavoro) 65 anni e +, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 78. NFL (non forze di lavoro) 65 anni e +, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 79. NFL (non forze di lavoro) disposte a lavorare a particolari condizioni, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia) 80. NFL (non forze di lavoro) disposte a lavorare a particolari condizioni, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia) 81. NFL (non forze di lavoro) disposte a lavorare a particolari condizioni, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 82. NFL (non forze di lavoro): cercano lavoro non attivamente, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 83. NFL (non forze di lavoro): cercano lavoro non attivamente, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 84. NFL (non forze di lavoro): cercano lavoro non attivamente, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 85. NFL (non forze di lavoro) non interessate a lavorare, per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 86. NFL (non forze di lavoro) non interessate a lavorare, per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 87. NFL (non forze di lavoro) non interessate a lavorare, per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 88. Popolazione in età lavorativa (> 15 anni), per provincia. Serie storica - Maschi. (migliaia di unità) 89. Popolazione in età lavorativa (> 15 anni), per provincia. Serie storica - Femmine. (migliaia di unità) 90. Popolazione in età lavorativa (> 15 anni), per provincia. Serie storica - M+F. (migliaia di unità) 91. Tasso di attività 15 anni e +, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 92. Tasso di attività 15 anni e +, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 93. Tasso di attività 15 anni e +, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 94. Tasso di attività anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 95. Tasso di attività anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 96. Tasso di attività anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 97. Tasso di disoccupazione. Totale, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 98. Tasso di disoccupazione. Totale, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 99. Tasso di disoccupazione. Totale, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 100. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 101. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 102. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 103. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 104. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 14

15 105. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 106. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 107. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 108. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 109. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 110. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 111. Tasso di disoccupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 112. Tasso di occupazione. Totale, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 113. Tasso di occupazione. Totale, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 114. Tasso di occupazione. Totale, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 115. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 116. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 117. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 118. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 119. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 120. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 121. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 122. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 123. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 124. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Maschi. (%) 125. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - Femmine. (%) 126. Tasso di occupazione anni, per provincia. Serie storica - M+F. (%) 127. Quadro riepilogativo degli andamenti dei mercati locali del lavoro. Maschi+Femmine. Migliaia e valori % Seguono tabelle allegate CISL USR Lombardia Sito internet: Pubblicazioni Foglio Informativo 15

16 127. Quadro riepilogativo degli andamenti dei mercati locali del lavoro. Maschi+Femmine. Migliaia di unità e valori % Varese Sondrio Cremona Lecco LOMBARDIA Popolazio 709,9 457,1 151, ,0 822,9 952,2 428,7 286,8 325,5 269,6 170, , ,4 Popolazio 705,5 465,0 151, ,0 833,7 960,6 431,4 289,9 325,4 267,7 168, , ,9 Variazion -4,4 7,9-0,2 16,0 10,8 8,3 2,7 3,2-0,1-1,9-1,2 41,1 166,4 Tasso atti 52,2 52,8 51,1 52,4 52,8 52,2 48,1 48,9 50,3 50,7 52,7 51,9 48,2 Tasso atti 52,6 53,6 52,5 52,6 52,3 53,1 51,0 49,0 51,5 51,5 53,3 52,4 48,5 Differenza 0,5 0,8 1,4 0,1-0,5 0,9 2,9 0,1 1,2 0,8 0,6 0,5 0,3 Popolazio 370,2 241,5 77, ,8 434,5 496,8 206,1 140,2 163,8 136,7 89, , ,7 Popolazio 371,4 249,4 79, ,7 436,3 509,6 220,1 142,1 167,5 137,9 90, , ,3 Variazion 1,2 7,9 2,1 13,0 1,7 12,8 14,0 1,9 3,8 1,2 0,4 59,9 206,6 Occupati 2 351,3 233,5 75, ,2 421,7 476,0 195,8 135,9 159,5 134,4 84, , ,8 Occupati 2 352,2 242,1 77, ,5 428,5 492,8 212,6 138,7 164,7 135,7 85, , ,4 Variazion 0,9 8,6 1,9 22,2 6,8 16,8 16,8 2,8 5,3 1,3 0,8 84,2 434,6 Persone in 18,9 8,0 2,2 88,5 12,8 20,8 10,3 4,2 4,3 2,3 4,7 177, ,9 Persone in 19,2 7,3 2,4 79,3 7,7 16,8 7,5 3,4 2,8 2,3 4,2 152, ,9 Variazion 0,3-0,7 0,2-9,3-5,1-4,0-2,9-0,8-1,5-0,1-0,5-24,3-228,0 Tasso di d 5,1 3,3 2,8 5,2 2,9 4,2 5,0 3,0 2,6 1,7 5,2 4,4 10,6 Tasso di d 5,2 2,9 3,0 4,6 1,8 3,3 3,4 2,4 1,7 1,6 4,7 3,7 9,5 Differenza 0,1-0,4 0,2-0,6-1,2-0,9-1,6-0,6-0,9-0,1-0,5-0,7-1,1 Fonte Istat

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