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5 INDICE Premessa 6 Rischio incendio 13 Rischio elettrico 16 Rischio macchine 18 Rischio luoghi di lavoro 25 Rischio chimico 28 Rischio biologico 31 Rischio rumore 35 Rischio movimentazione manuale dei carichi 37 Rischio micro e macroclima 38 Primo soccorso 40 Allegati: Esempi di verbali Nomina R.S.P.P. R.S.P.P., incarico svolto dal datore di lavoro Nomina addetto Prevenzione incendio Nomina addetto Primo soccorso I II III IV

6 Premessa L Inail Sede di Salerno e la Confederazione Italiana Agricoltori di Salerno con il progetto Coltiviamo sicurezza danno inizio ad una forte e significativa campagna di sensibilizzazione, per diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende agricole. Con questo progetto si vuole porre l attenzione sui rischi esistenti e sui mezzi di prevenzione necessari per rendere il lavoro in un azienda zootecnica più sicuro. Il progetto Coltiviamo Sicurezza aiuterà i datori di lavoro a meglio comprendere la normativa sulla sicurezza, supportandoli nel percorso di adeguamento normativo, attraverso la realizzazione di Point, grazie ai quali gli operatori zootecnici potranno ricevere una consulenza gratuita. Le aziende bovino/bufaline che superano i 200 capi è prevista la consulenza direttamente in azienda. Verrà realizzata, infine, una campagna informativa, in collaborazione con le Confederazioni Sindacali maggiormente rappresentative, rivolta ai lavoratori (ed in particolare a quelli extracomunitari) per informarli sui rischi in agricoltura e su come tutelarsi. Perché investire in sicurezza Perché salvaguardare l incolumità di chi lavora, è un dovere, che va oltre il rispetto di qualsiasi norma. Perché bastano pochi accorgimenti per tenere sotto controllo i rischi presenti sul lavoro. Perché aiuta a ridurre il numero dei possibili incidenti. Perché fa abbassare i costi, diretti e indiretti, legati agli incidenti ed agli infortuni sul lavoro. Perché evita di incorrere in gravi sanzioni. 6

7 Principali adempimenti in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs n 81/2008, modificato dal D.Lgs n 106/2009) La legge Il 15 maggio 2008 è entrato in vigore il decreto legislativo n.81 nuovo Testo Unico sulla sicurezza integrato dal Dlgs n. 106/2009, che accorpa nel proprio interno tutte la norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, garantendo l uniformità della tutela dei lavoratori sul territorio nazionale. A chi si rivolge Il D. lgs. 81/2008 si applica a tutti i settori di attività, pubblici e privati, purché vi sia almeno un lavoratore, che indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione. L applicabilità del D.Lgs 81/08 e s. m. dipende dalle tipologie del rapporto di lavoro, quando esiste un rapporto di lavoro subordinato si applicano la totalità delle disposizioni del decreto, mentre per le imprese familiari e lavoratori autonomi si attuano solo alcune disposizioni. Campi di applicazione con rapporto di lavoro subordinato Il datore di lavoro Il datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Sul datore di lavoro gravano i principali adempimenti stabiliti dall art 18 del d.lgs 81/08. Principali adempimenti del datore di lavoro Effettuare la Valutazione di tutti i Rischi per la Salute e la Sicurezza dei lavoratori (DVR), in relazione alla natura della attività. Tale Documento deve avere data certa ed essere conservato in azienda. Dal 1 Gennaio 2013 tutte le aziende hanno l obbligo di elaborare il DVR. Il DVR può essere elaborato in collaborazione e con la consulenza di più figure i cui nominativi vanno indicati nel Documento stesso. 7

8 Nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.). L R.S.P.P. può essere svolto direttamente dal datore di lavoro che abbia partecipato ad un apposito corso di formazione oppure può essere nominata una persona esterna che ne abbia i requisiti. Nominare il Medico Competente ed istituire la sorveglianza sanitaria relativamente alle varie tipologie di rischi presenti in azienda. Nominare gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Lotta Antincendio ed a quelli per il Primo Soccorso. Tale incarichi possono essere svolti dai lavoratori o direttamente dal datore di lavoro dopo aver partecipato ad appositi corsi per gli Addetti al Primo Soccorso e alla Prevenzione e Lotta Antincendio. Richiedere per iscritto la nomina, da parte dei lavoratori, di un loro delegato per il ruolo di Rappresentante dei Lavoratori per Sicurezza (R.L.S.). Il nominativo del R.L.S deve essere comunicato all INAIL ed il lavoratore dovrà essere formato mediante apposito corso. Nel caso in cui i lavoratori non procedano alla nomina del R.L.S. tale rinuncia dovrà risultare per iscritto e nessuna comunicazione va fatta all INAIL. Programmare e realizzare interventi di Formazione, Informazione e Addestramento per i propri addetti, con i relativi aggiornamenti. Gli interventi dovranno risultare per iscritto mediante appositi verbali controfirmati dai lavoratori. Se in azienda lavorano più di 15 addetti, è obbligo per il Datore di Lavoro convocare una riunione periodica almeno una volta l anno. Fornire agli addetti appositi Dispositivi di Protezione Individuali (D.P.I.). Tali dispositivi (ad es. guanti, maschere, tute, scarpe antiscivolo e antischiacciamento, mezzi di protezione auricolare, caschi ecc.) devono essere a norma (con marchio CE) ed adeguati nel numero ed alla specifica tipologia di rischio a cui il lavoratore può trovarsi esposto. I D.P.I. devono essere sottoposti a regolari controlli di efficienza. La consegna dei D.P.I. è un obbligo per il datore di lavoro e dovrà risultare per iscritto mediante un apposita ricevuta controfirmata dal lavoratore. 8

9 Delega dei compiti Il datore di lavoro può delegare alcuni compiti a condizione che: a) la delega risulti da atto scritto, abbia data certa, sia accettata dal lavoratore b) il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti c) il delegato abbia autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del DVR; b) la designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). Le nomine Il datore di lavoro deve nominare il Medico Competente, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Lotta Antincendio ed a quelli per il Primo Soccorso. Tale nomina dovrà risultare per iscritto ed essere controfirmata per accettazione. I corsi di formazione sono regolati dall accordo Stato Regione del 21 dicembre 2011 che ne disciplina la durata, il contenuto, le modalità della formazione e dell aggiornamento. RISCHIO MEDIO CORSO PER DATORI DI LAVORO CHE SVOLGONO I COMPITI DEL RSPP 32 ORE MODULI FORMATIVI NORMATIVO Giuridico GESTIONALE Gestione e organizzazione della sicurezza TECNICO Individuazione e valutazione dei rischi RELAZIONALE Formazione e consultazione dei lavoratori AGGIORNAMENTO 10 ORE QUINQUENNALE Ogni corso deve avere il rilascio di attestazione di frequenza FORMAZIONE LAVORATORI Formazione GENERALE ORE 4 Formazione SPECIFICA ORE 8 AGGIORNAMENTO 6 ORE QUINQUENNALE 9

10 Campi di applicazione imprese familiari e lavoratori autonomi Rientrano in questo campo: I componenti dell impresa familiare di cui all articolo 230-bis del codice civile i lavoratori autonomi ai sensi dell articolo 2222 del codice civile, i coltivatori diretti del fondo i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo. Per tali soggetti si dispone che durante lo svolgimento del lavoro devono: utilizzare attrezzature conformi munirsi di dispositivi di protezione individuale munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia contenente le proprie generalità, qualora effettuino lavori in regime di appalto o subappalto. Tali soggetti, inoltre, relativamente ai rischi presenti in azienda possono: beneficiare della sorveglianza sanitaria partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il Datore di Lavoro committente che utilizza lavoratori autonomi o ditte esterne per l effettuazione di determinate lavorazioni (ad es. meccaniche) deve: verificare l idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi dare informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Ad esempio occorre informare la ditta appaltatrice o il lavoratore autonomo sulla presenza di buche o fossi che possono costituire un pericolo per la lavorazione meccanica del terreno. Tale comunicazione deve risultare per iscritto elaborare un Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D.U.V.R.I.) che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento va allegato al contratto di appalto o d opera e conservato in azienda. Calcolo del numero degli addetti Per il calcolo del numero degli addetti occorre tenere conto sia dei dipendenti a tempo indeterminato, sia di quelli a tempo determinato, nonché della manovalanza stagionale. 10

11 Le modalità per il computo del numero dei lavoratori sono quelle indicate all art. 4 del D.Lgs n 81/2008, modificato dal D.Lgs n 106/2009. Non vanno computati nel calcolo dei lavoratori: I Collaboratori Familiari i lavoratori che svolgono Prestazioni Occasionali i soggetti che svolgono tirocini formativi e di orientamento i lavoratori Autonomi i collaboratori Coordinati e Continuativi, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore del committente. Principali adempimenti dei lavoratori Il lavoratore è colui che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi i familiari. Il lavoratore deve: osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro indossare correttamente i DPI (dispositivi protezione individuale) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione senza rimuoverli o modificarli sottoporsi ai controlli sanitari partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro. I lavoratori designati alla prevenzione incendi, primo soccorso e gestione dell emergenza non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione del datore di lavoro e devono sottoporsi a formazione ed addestramento partecipando a specifici corsi per gli incarichi ricevuti. DPI - Dispositivi di Protezione Individuale I DPI comprendono tutte le attrezzature destinate ad essere indossate e tenute dal lavoratore per proteggerlo dai rischi durante il lavoro. 11

12 Tutti i DPI devono essere accompagnati dall attestato di conformità ai sensi del D.Lgs 475/92 e dotati di marchio CE, adeguati ai rischi da prevenire, alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, alle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore. I principali DPI sono: Guanti adeguati al tipo di lavorazione ed alle sostanze utilizzate Elmetto per la protezione del capo da urti o da cadute accidentali di materiale Scarpe antinfortunistiche con puntale in acciaio, protezione del metatarso, suola antiscivolo con lamina antiforo Cuffie per la protezione dal rumore Occhiali e visiere per la protezione degli occhi e del viso da schegge ecc. Maschere con adeguati filtri per la protezione delle vie respiratorie da gas, fumi, polveri e vapori Tute per la protezione del corpo da prodotti chimici, biologici, agenti atmosferici. I LAVORATORI, devono utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione, provvedere alla loro cura non apportando, agli stessi, modifiche e segnalando immediatamente eventuali avarie. CATEGORIE DI DPI: Prima Categoria: DPI destinati a proteggere i lavoratori da danni fisici di lieve entità e sono di semplice progettazione. Seconda Categoria: DPI che non rientrano nella altre due categorie. Terza Categoria: DPI salvavita, di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. Il Datore di lavoro oltre a consegnare i DPI deve provvedere alla formazione e all'addestramento. GUANTI PROTEZIONI OCULARI TUTA MONOUSO FACCIALI FILTRANTI STIVALI ELMETTO OTOPROTETTORI 12

13 SAI CHE Il rischio incendio, in agricoltura, è presente nei depositi di paglia, fieno e c a r b u r a n t i. I n prossimità di questi ambienti, una piccola scintilla, un sovraccarico di corrente elettrica, un corto circuito possono causare incendi con gravi conseguenze per l uomo e l ambiente. RISCHIO INCENDIO Durante le operazioni a rischio incendio gli operatori devono osservare sempici regole: non fumare e non avvicinare fiamme libere nelle zone a rischio incendio depositare eventuali materiali infiammabili in un luogo sicuro lontano da fonti di calore osservare la segnaletica (divieto di accesso alle zone a rischio incendio). In caso di incendio avvisare l addetto antincendio e seguire le indicazioni previste dal piano antincendio. USO DELL ESTINTORE L estintore deve essere utilizzato nel rispetto della classe di omologazione, di cui la tabella in calce. Per il suo corretto uso: Porsi con il vento alle spalle Mantenere la distanza di sicurezza Togliere lo spinotto di sicurezza Impugnare la lancia Premere la leva di comando Dirigere di continuo il getto alla base delle fiamme. TABELLA ESTINTORI CLASSE A CLASSE B CLASSE C CLASSE D CLASSE E CLASSE F Solidi Legno, Carta Liquidi Benzine, Solventi Gassosi Metano, Acetilene Metalli combustibili Potassio, Sodio Apparecchiature Elettriche Quadri elettrici, impianti destinati all allevamento, Serre Apparecchiature per la Coltura Oli, Grassi GASOLIO 13

14 Rischio incendio. DPR n. 151 del 1 agosto 2011 Dal 7/10/2013 le aziende agricole sono soggette alla nuova disciplina della prevenzione incendi che classifica le attività in tre categorie (A,B,C) in relazione al rischio connesso. LA NOVITA Le attivita sottoposte ai controlli di prevenzione incendi vengono distinte in tre categorie per le quali e prevista una disciplina differenziata in relazione al rischio. CATEGORIA A Attivita a basso rischio e standardizzate CATEGORIA B Attivita a medio rischio CATEGORIA C Attivita a elevato rischio Avvio dell attivita tramite SCIA Controlli con sopralluogo a campione (ENTRO 60 GIORNI) Rilascio, su richiesta, di copia del verbale della visita tecnica Controlli con sopralluogo (ENTRO 60 GIORNI) Rilascio del Certificato di prevenzione incendi Cisterne dei carburanti: È consentita l'installazione e l'utilizzo di contenitori - distributori mobili, esclusivamente per il rifornimento di macchine all'interno di aziende agricole, alle seguenti condizioni: avere capacità geometrica non superiore a litri essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno essere provvisto di bacino di contenimento (di capacità non inferiore alla metà della capacità geometrica del contenitore), tettoia di protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale non combustibile e idonea messa a terra. In prossimità dell'impianto devono essere installati almeno tre estintori portatili per classi di fuochi A-B-C con capacità estinguente non inferiore a 39A 144B-C, idonei anche all'utilizzo su apparecchi sotto tensione elettrica. Gli impianti e le apparecchiature elettriche devono essere realizzate in conformità al DM 37/08. Classificazione A (capacità da 1 a 9 mc): I contenitori di gasolio fissi o interrati, il cui contenuto alimenta direttamente caldaie per serre, essiccatoi di fieno o cereali Classificazione A (fino a 9 mc); Classificazione B (oltre 9 mc): Contenitori- distributori rimovibili (omologati dm/90) e distributori privati (cisterne fisse o interrate) contenenti qualsiasi tipo di gasolio il cui contenuto si immette nel serbatoio delle macchine agricole a mezzo pompa o altro sistema. 14

15 Fienile: Il principale fattore di rischio incendio nei fienili è l autocombustione dovuta allo scarso ricambio di aria e il conseguente aumento delle temperature e dell umidità. Tale rischio può essere limitato attraverso: creazione di camini di aerazione di circa 50 cm tra le balle presenza di aperture per garantire un adeguata ventilazione sondaggio delle temperature attraverso appositi termometri. Il periodo di maggior rischio va dal 4 al 120 giorno di stoccaggio. La presenza nel fienile di un impianto di raffreddamento ad aria permette di controllare l aumento di temperatura dovuto dalla fermentazione. Fino a 45 Non pericoloso da 45 a 60 Preoccupante da 60 a 70 Rischio incendio oltre i 70 Alto Rischio incendio Dispositivi di spegnimento Naspi e idranti I Depositi di paglia e di fieno, con esclusione dei depositi all'aperto con distanze di sicurezza esterne superiori a 100 m, sono classificati B fino a kg e classificati C oltre kg. Come adempiere al DPR n. 151 presentare direttamente la S.C.I.A. - segnalazione certificata di inizio attività - compilando apposito modello pagamento bollettino al Comando Vigili del Fuoco territorialmente competente Asseverazione di conformità alle norme tecniche e relazione tecnica di rispondenza ai requisiti di sicurezza (D.M ), a firma di un professionista abilitato (iscritto ad un Ordine/Albo Professionale). GUANTI PROTEZIONI OCULARI ELMETTO STIVALI 15

16 SAI CHE Il rischio elettrico è presente nelle aziende agricole ed in particolare nelle strutture destinate a l l a l l e v a m e n t o animale, nelle serre, nei depositi di foraggi e mangimi. RISCHIO ELETTRICO L uso improprio di componenti elettrici e il loro malfunzionamento fa aumentare il rischio di elettrocuzione. Durante il lavoro occorre seguire delle regole per salvaguardare l ambiente di lavoro e se stessi: non usare riduttori, prolunghe e prese multiple non usare apparecchiature elettriche non conformi in luoghi umidi o bagnati non usare le apparecchiature elettriche con mani bagnate non lasciare mai cavi o prolunghe lungo le vie di transito non effettuare mai riparazioni sugli impianti elettrici o sulle macchine RISCHI PER LA SALUTE Gli effetti della corrente elettrica sul corpo umano dipendono dall intensità e dalla durata del passaggio della corrente elettrica stessa. Gli effetti possono essere vari: Effetti della tetanizzazione: provocano una contrazione incontrollabile dei muscoli del corpo che dura fino a quanto non cessa il passaggio della corrente. Ad esempio il contatto tra la mano e un conduttore in tensione provoca l incontrollabilità dell arto e l impossibilità di staccarlo dal punto di contatto. I percorsi più pericolosi sono: mani torace e mani - piedi. Una corrente di circa 100 ma e frequenza di 60 Hz che attraversi per un solo secondo il torace è in grado di provocare una fibrillazione ventricolare. 16

17 Effetti sul cuore: il passaggio della corrente elettrica interferisce con l attività del cuore dando origine ad una contrazione irregolare dei ventricoli che può condurre all arresto cardiaco. Effetti sulla respirazione: con il passaggio della corrente elettrica i muscoli si contraggono e non consentono l'espansione della cassa toracica impedendo la respirazione, provocando morte per asfissia. Il blocco della respirazione per oltre tre o quattro minuti comporta danni irreversibili al cervello per questo è necessario intervenire immediatamente dopo l infortunio. Ustioni: l'attraversamento nel corpo da parte della corrente provoca ustioni, che si concentrano nel punto di ingresso ed in quello di uscita. La gravità delle ustioni dipende dall'intensità di corrente e dalla durata del fenomeno. In caso di infortunio non tentare di salvare il lavoratore senza aver prima disattivato l'impianto elettrico. IMPIANTI ELETTRICI NELL AZIENDA AGRICOLA Le aziende agricole presentano un elevato rischio elettrico per la presenza negli ambienti di lavoro di umidità, acqua, deiezioni animali, polvere, ecc. Particolare attenzione deve essere posta agli impianti elettrici destinati all allevamento: stalle, sale mungitura, depositi di foraggi e mangimi. Gli impianti elettrici in azienda devono: avere la DICHIARAZIONE DI CONFORMITA rilasciata ai sensi del D.M. 22 Gennaio 2008 n. 37 (ex Legge 46/90) avere DENUNCIA DI MESSA a terra rispettare la normativa CEI 64/8 essere progettati da professionisti abilitati, quando hanno potenza superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200 mq. LA MANUTENZIONE: Va eseguita, da personale abilitato, una manutenzione periodica per mantenere integre le condizioni di sicurezza e funzionalità iniziali degli impianti. L impianto elettrico deve essere controllato almeno ogni 5 anni (2 anni per luoghi di lavoro dove esiste un rischio di esplosione). La certificazione dell avvenuto controllo deve essere conservata. GUANTI PROTEZIONI OCULARI ELMETTO STIVALI 17

18 SAI CHE Il decreto 81/08 prevede al Titolo III (art. 70, comma 1) che le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori debbono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. RISCHIO MACCHINE Macchine nuove La Direttiva macchine (D.Lgs n 17/2010) prevede che tutte le macchine agricole, al momento dell acquisto, devono essere dotate di: Dichiarazione di conformità con la quale il costruttore dichiara la conformità della macchina alle direttive europee attraverso la Marcatura CE- "Conformità Europea". Targhetta di identificazione riportante la marcatura CE, i dati del costruttore, l anno di costruzione, il modello con il numero di serie della macchina. Manuale di uso e manutenzione che illustra il funzionamento e le caratteristiche della macchina. Pittogrammi di sicurezza che indicano all operatore dove porre attenzione. Macchine usate Le attrezzature di lavoro che non hanno la marcatura CE (art. 70, comma 2), debbono obbligatoriamente essere adeguate e rese conformi. Pertanto chiunque venda, noleggi o conceda in uso macchine agricole, deve attestare sotto la propria responsabilità che esse siano conformi alla normativa sulla sicurezza: Anno di immissione sul mercato Prima del 21 Settembre 1996 Dal 21 Settembre 1996 e fino al 15 Marzo 2010 Dopo 15 Maggio 2008 Normativa di riferimento Le macchine agricole sprovviste di marcatura CE devono adeguarsi ai requisiti di sicurezza del Dpr 547/1955 Le macchine agricole devono rispettare quanto previsto dal Dpr 459/1996 Le macchine agricole devono rispettare quanto previsto dal Dlgs 27 Gennaio 2010, n 17 18

19 Il rischio macchina è la causa principale di incidenti e di infortuni in agricoltura. Organizzare il proprio lavoro nel rispetto delle norme sulla sicurezza aiuta a diminuire per numero e per entità gli infortuni, per questo è importante: Conoscere la macchina Prima di iniziare il lavoro si debbono leggere e comprendere tutte le istruzioni e i consigli riportati nel manuale in dotazione alla macchina. Il datore di lavoro è tenuto a consegnare al lavoratore il manuale accertandosi che esso sia stato letto e compreso in ogni sua parte. La manutenzione delle macchine I controlli sono fondamentali per l efficienza della macchina, occorre verificare periodicamente il funzionamento dei singoli componenti sostituendo le parti usurate o rotte, particolare attenzione deve essere posta su tutte le protezioni, prese di potenza e organi rotanti. Si consiglia di istituire il registro di manutenzione nel quale registrare i controlli fatti e programmare quelli da fare. I Dispositivi di Protezione Individuale I DPI, laddove previsti, devono essere obbligatoriamente utilizzati. Corretto uso Ogni macchina deve essere utilizzata solo per gli scopi previsti dal costruttore, senza rimuovere, manomettere o modificare nessuna delle sue parti. Il Trattore Guida di trattori agricoli: "patentino" Il trattore deve essere utilizzato solo da personale qualificato e istruito all uso in condizioni fisiche idonee. Entro Marzo 2015 per guidare un trattore sarà necessario avere specifica abilitazione. I nuovi agricoltori dovranno seguire un corso e superare un esame, gli agricoltori con almeno due anni di esperienza dovranno semplicemente frequentare un corso di aggiornamento di 4 ore. Una volta conseguita, l'abilitazione va rinnovata entro 5 anni dalla data di rilascio. 19

20 Tutti i trattori, nuovi o usati, devono essere dotati di: telaio o cabina di protezione cintura di sicurezza protezione dei giunti cardanici e delle prese di potenza Trattori usati I proprietari di vecchi trattori non dotati di alcun sistema di protezione, dovranno obbligatoriamente procedere all adeguamento. Per i trattori che operano in ambienti particolari (frutteti o serre) potranno essere utilizzati telai di protezione abbattibili. La Ditta che installa i dispositivi di protezione (es. telai e cinture) deve certificare la corretta installazione seguendo le linee guida INAIL e rilasciare: Dichiarazione di conformità della protezione applicata Dichiarazione di corretta installazione della stessa Ai fini degli adempimenti previsti per la circolazione stradale ed a seguito dell installazione della struttura di protezione, non è richiesto l aggiornamento della carta di circolazione del trattore. Corretto uso del trattore Libretto di circolazione: deve essere sempre conservato a bordo della macchina. L accesso al posto di guida: deve evitare pericoli di scivolamento e caduta, il primo gradino della scaletta di accesso deve essere collocato ad un altezza massima dal terreno di 55 cm, vi devono inoltre essere elementi di sostegno per garantire, almeno in tre punti, il contatto simultaneo tra l operatore e la macchina in fase di salita e discesa. 20

21 Prima di iniziare il lavoro: allacciare le cinture di sicurezza assicurarsi che l area di lavoro sia libera da persone valutare la giusta guida, controllando prima i percorsi e scegliendo una velocità adeguata alla natura del terreno. Per lavorazione di terreni in pendenza procedere a ritocchino (lavorazione nel verso della massima pendenza) abbassare l aratro solo sul campo da lavorare Durante il lavoro: indossare i DPI previsti non operare in condizioni di scarso equilibrio prestare attenzione affinché nessuno si trovi entro la distanza di sicurezza non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi rotanti non rimuovere mai le protezioni esistenti lo sgancio e l aggancio dell aratro devono avvenire sempre a marce basse inserite e con operatore al comando è obbligatorio spegnere il motore ogni qualvolta si abbandona il posto di guida non trasportare altre persone su trattrici o rimorchi tenere a disposizione una cassetta di pronto soccorso e un estintore Dopo il lavoro: Effettuare un controllo visivo sulle parti strutturali e sulle protezioni. Non parcheggiare la macchina vicino a fienili o materiali infiammabili. Manutenzione: Il trattore necessita di manutenzione periodica e ordinaria. I principali controlli riguardano: la corretta efficienza delle protezioni la pressione dei pneumatici e la loro usura l impianto frenante e l impianto elettrico il cambio dell olio e dei filtri l impianto d illuminazione ed i cicalini acustici la pulizia periodica della macchina. 21

22 Il Decespugliatore Il decespugliatore è una macchina agricola che viene utilizzata per tagliare erba e cespugli. Prima di iniziare il lavoro: miscelare il combustibile all'aria aperta, lontano da fonti di calore pulire la macchina per togliere tracce di olio e/o benzina non avviare o tenere in moto il decespugliatore in ambienti chiusi, i gas di scarico sono nocivi e asfissianti. verificare l integrità dei carter di protezione assicurarsi che l area di lavoro sia libera da persone o animali controllare le condizioni del terreno la presenza di fosse o buchi Durante il lavoro: indossare i DPI previsti non operare in condizioni di scarso equilibrio prestare attenzione affinché nessuno si avvicini entro una distanza di sicurezza di 15 m mentre si utilizza l'attrezzo non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi rotanti non rimuovere mai le protezioni esistenti Dopo il lavoro: Svuotare il serbatoio a motore freddo e riporre il decespugliatore in modo che nessuno possa ferirsi DPI: guanti in pelle resistenti al taglio e alle punture scarpe antinfortunistiche otoprotettori tuta da lavoro visiera paraschegge. 22

23 Il Motocoltivatore Il motocoltivatore viene impiegato per effettuare lavori di preparazione del terreno, E una macchina condotta a piedi e viene equipaggiata con gruppi rotativi: aratri, frese, seminatrici, irroratrici, rimorchi, ecc. Prima del lavoro: miscelare il combustibile all'aria aperta, lontano da fonti di calore pulire la macchina per togliere tracce di olio e/o benzina non avviare o tenere in moto la macchina in ambienti chiusi, i gas di scarico sono nocivi e asfissianti verificare lo stato di conservazione e di efficienze delle protezioni assicurarsi della corretta installazione degli accessori (aratro, zappatrice, ecc.) controllare le condizioni del terreno su cui si deve lavorare (pendenza, fossi, ecc.) Durante il lavoro: indossare i DPI previsti collegare i macchinari alla presa di forza a motore spento è vietato bloccare la leva di arresto (il motor stop) con nastri o funi NO! 23

24 Non indossare indumenti che possano impigliarsi in organi rotanti verificare che i gas di scarico non vadano in direzione dell operatore regolare l organo di guida ad altezza d uomo prestare attenzione affinché nessuno si avvicini mentre si utilizza l'attrezzo non fumare durante l'utilizzo dell'attrezzo né durante le operazioni di rifornimento Dopo il lavoro: svuotare il serbatoio a motore freddo e riporre il motocoltivatore in modo che nessuno possa ferirsi Manutenzione: controllare visivamente il mezzo cambiare periodicamente l olio di lubrificazione verificare la protezione degli organi rotanti DPI: guanti in pelle resistenti al taglio e alle punture scarpe antinfortunistiche otoprotettori tuta da lavoro visiera paraschegge Le vibrazioni meccaniche Le vibrazioni prodotte dalle attrezzature agricole rappresentano un fattore di rischio per il lavoratore. Ad esempio l uso di decespugliatori, tagliaerba, motocoltivatori può provocare disturbi al sistema mano/braccio con lesioni vascolari, osteoarticolari, neurologiche e muscolari. L uso di trattori, mietitrebbiatrici, motoagricole può provocare l'insorgenza di ernia del disco, lombalgia, sciatalgia, disturbi circolatori, tendinite. GUANTI PROTEZIONI OCULARI TUTA MONOUSO STIVALI OTOPROTETTORI 24

25 SAI CHE Tutte le operazioni che prevedono movimentazione di animali sono caratterizzate da un fattore di rischio a causa del contatto diretto con gli animali (urti, schiacciamenti, calci, cariche, ecc) oltre che a malattie da zoonosi. Particolare attenzione deve essere posta nel caso di movimentazione di animali dotati di corna. LUOGHI DI LAVORO: Aziende Zootecniche La movimentazione: Durante la movimentazione dei capi di bestiame il rischio maggiore per il lavoratore è rappresentato proprio dal contatto con l animale che può dare origine a infortuni a causa di urti, cornate, calci, morsi o schiacciamenti Per ridurre tali rischi occorre che: la movimentazione sia effettuata da lavoratori esperti che devono operare con calma e pazienza, lasciando sempre una distanza di sicurezza tra se e l animale il contatto con gli animali avvenga sempre lateralmente durante la movimentazione vengano utilizzati recinti mobili evitando rampe con pendenze eccessive i recinti devono consentire di convogliare ed isolare gli animali le vie di fuga permettano, in caso di pericolo, l uscita della persona ma non dell animale e che abbiano una dimensione di cm le rastrelliere autocatturanti siano azionabili a distanza per consentire di bloccare gli animali. La mungitura: Durante le operazioni di mungitura l operatore è esposto a rischi di varia natura: scivolamenti, elettrocuzione, traumi e patologie articolari da movimenti ripetuti. 25

26 Tali rischi vengono contenuti attraverso la realizzazione di sale di mungitura con: piano di mungitura posto a cm dal pavimento rispetto a cui opera il mungitore pavimenti realizzati in materiale idoneo, antisdrucciolevole e facile da pulire. messa a terra di tutte le strutture metalliche rispetto delle normative CEI 64-8 e 37/08 Cure e trattamenti sanitari: I controlli sanitari richiedono la presenza dell operatore vicino all animale. I rischi maggiori sono rappresentati da calci, morsi o cornate, per questo è necessario l installazione di rastrelliere o altri mezzi di cattura per effettuare le cure ed i trattamenti sanitari. Fienili: Il fieno e la paglia vengono conservati in rotoballe o in balle parallelepipede di piccole o grandi dimensioni, in fienili, sotto delle tettoie o all aperto. I rischi maggiori sono rappresentati dalla movimentazione delle balle che ne può causare la caduta e dal rischio incendio. Per attenuare il rischio dovuto alla movimentazione delle rotoballe occorre che: l impilamento non superi il quarto livello, ponendo ai lati delle balle inferiori idonee strutture di contenimento; utilizzare macchine idonee munite di protezione del posto di guida; movimentare una rotoballa per volta verificando sempre che nessuno si trovi nel raggio d azione della trattrice e nella zona di possibile caduta delle balle. 26

27 Per effetto della fermentazione del fieno o della paglia, si possono verificare aumenti di temperatura dando origine a fenomeni di autocombustione ed incendio. Per evitare tali rischi è necessario stoccare solo il prodotto asciutto e secco, lasciando idonei spazi per la ventilazione. I depositi di paglia sono soggetti a verifica secondo il decreto 151/2011 (vedi rischio incendio). Letamaie e vasche liquami: Il pericolo maggiore è quello della caduta accidentale nelle vasche per lo stoccaggio delle deiezioni. Per evitare tali rischi è necessario che: i parapetti siano realizzati in materiale resistente e non arrampicabile abbiano un altezza minima di 140 cm (consigliabile 180 cm) e siano dotati di protezione di arresto al piede di almeno 15 cm nelle vasche fuori terra le postazioni di controllo abbiano aperture protette, una scala fissa, costituita da piattaforma protetta, posta ad un altezza inferiore di 1,5 m a quella del bordo vasca. i punti di prelievo e di controllo rimangano sempre chiusi. DPI: guanti monouso stivali antisdrucciolevoli e con puntale anticalpestamento grembiuli facciali filtranti tuta monouso GUANTI STIVALI TUTA MONOUSO FACCIALI FILTRANTI 27

28 SAI CHE Per poter usare i prodotti fitosanitari è necessario avere un PATENTINO rilasciato dallo STAPA CePICA, alle persone maggiorenni, che abbiano frequentato un apposito corso e ottenuto una valutazione positiva - D.Lgs. 290/01. RISCHIO CHIMICO I prodotti fitosanitari vengono assorbiti dall organismo per: ingestione, bevendo per errore o portando alla bocca le mani o oggetti imbrattati di prodotto per contatto attraverso la pelle, a causa del non utilizzo degli idonei DPI per inalazione, respirando il prodotto o usando maschere e filtri non idonei. RISCHI PER LA SALUTE I principali sintomi da intossicazione da fitofarmaci sono: allergie, arrossamenti cutanei, difficoltà respiratorie, nausea, vomito, tremori. Nei casi più gravi si verificano danni ai polmoni, stomaco, sistema ematico. CLASSIFICAZIONE SECONDO CEE SIMBOLO CLASSE I CLASSIFICAZIONE ITALIANA MOLTO TOSSICO (T+) TOSSICO (T) I CLASSE NO! NOCIVO (Xn) CLASSE II II CLASSE CLASSE III e IV NOCIVO (Xi) III e IV CLASSE NON CLASSIFICATO NESSUN SIMBOLO III e IV CLASSE 28

29 SAI CHE I prodotti fitosanitari vengono utilizzati in agricoltura per difendere le piante da organismi nocivi essi sono molto pericolosi e possono causare gravi danni per la salute dei lavoratori. SI! SCHEDA DI SICUREZZA Ciascun prodotto fitosanitario viene venduto con un apposita scheda di sicurezza. Prima di utilizzarlo è necessario leggere sia la scheda che l etichetta, perché aiutano a capire: la tossicità del prodotto i pericoli connessi all utilizzo come proteggersi dai rischi cosa fare in caso di incidente Norme di comportamento: indossare i dispositivi di sicurezza preparare le miscele all aperto effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata segnalare con apposita cartellonistica l avvenuto trattamento e rispettare i tempi di carenza al termine dei trattamenti cambiare gli indumenti e lavarsi con acqua e sapone non effettuare i trattamenti vicino a fonti di acqua non effettuare i trattamenti in caso di vento o di pioggia Durante la preparazione ed i trattamenti è vietato: fumare mangiare bere portare qualsiasi oggetto vicino alla bocca In caso di intossicazione: rivolgersi subito ad un medico e portare con sé la scheda di sicurezza o l etichetta del prodotto. Non bere latte o altre sostanze. 29

30 Le Maschere Durante tutte le lavorazioni nelle quali si producano aerosol e polveri che causano irritazioni e rischi per le vie respiratorie, l operatore è obbligato a utilizzare la maschera a facciale filtrante. TIPO DI MASCHERA FFP1 FFP2 FFP3 UTILIZZO sostanze irritanti ma non tossiche polveri, fumi, nebbie acquee leggermente tossiche sostanze tossiche e/o cancerogene I Filtri I filtri sono una protezione delle vie respiratorie, da abbinare con le maschere a facciale filtrante, per combattere i rischi derivanti dalla manipolazione dei prodotti chimici pericolosi. Si distinguono: TIPO COLORE PRODOTTI A MARRONE Gas e vapori organici B GRIGIO Gas/vapori acidi E GIALLO Anidride Solforosa Gas/vapori acidi K VERDE Antigas Ammoniaca P BIANCO Polveri tossiche fumi e nebbie Ogni lettera è poi accompagnata da un numero da 1 a 3 che indica il grado di protezione del filtro. Dopo il trattamento è indispensabile smontare e conservare il filtro e riporlo nella sua confezione o dentro un contenitore, protetto dall umidità e dalle temperature eccessive. È necessario sostituirlo: quando viene percepito cattivo odore all interno del casco o della maschera quando viene avvertito un aumento della resistenza respiratoria Un filtro che ha accumulato più antiparassitario del dovuto, diventa una fonte di intossicazione anzichè una protezione per l'operatore. Per questo è necessario rispettare i tempi di impiego. GUANTI PROTEZIONI OCULARI TUTA MONOUSO FACCIALI FILTRANTI STIVALI 30

31 SAI CHE In agricoltura ed in particolare nel settore zootecnico i lavoratori sono esposti al rischio biologico, ossia a malattie infettive, causate dal contatto con animali (Zoonosi), suolo e acque contaminate. RISCHIO BIOLOGICO Il lavoratore è a rischio durante le operazioni di: movimentazione degli animali, pulizia delle stalle, preparazione e distribuzione degli alimenti, mungitura, toelettatura, assistenza al parto, assistenza ai trattamenti terapeutici. RISCHI PER LA SALUTE Malattie da zoonosi: Tetano: è una grave malattia infettiva che può essere contratta dall uomo in seguito a contaminazione di una ferita da parte del bacillo che vive nel suolo o nell'intestino degli animali. Il tetano non si trasmette da persona a persona. L unico mezzo di prevenzione efficace è dato dalla vaccinazione antitetanica. Brucellosi: è una malattia infettiva che si contrae attraverso il contatto con secrezioni ed escrementi di animali infetti oppure per ingestione di latte o prodotti caseari contenenti il batterio della Brucella. Può dare compromissione dell apparato osteoarticolare, broncopolmonare, cardiaco e nervoso. Tubercolosi: è una malattia infettiva che viene trasmessa per via respiratoria (soprattutto nelle stalle ad elevato tasso di umidità), per ingestione di latte infetto o maneggiando visceri contaminati. I sintomi della TBC sono: tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. 31

32 Listeriosi: è una malattia infettiva che viene trasmessa all uomo per ingestione di alimenti contaminati (latte, formaggi, ecc). Fra i sintomi ritroviamo: febbre, dolori muscolari e addominali. Febbre Q: è una zoonosi trasmessa agli esseri umani dai bovini. L'infezione avviene tramite inalazione di spore (durante il parto), dal contatto con urina, feci o sperma di animali infetti. Nell uomo si manifesta con picchi di febbre, cefalea e spossatezza, nonché dallo sviluppo di una polmonite di tipo interstiziale. Leptospirosi: è una malattia batterica che si contrae attraverso il contatto con acqua, cibo o superfici contagiate con l urina di animali infetti (bovini, suini, cavalli e topi in particolare). Di solito si manifesta con febbre molto alta, accompagnata da vomito, diarrea, che può danneggiare gravemente fegato e reni. Streptococcosi: è una zoonosi a cui sono particolarmente esposti gli allevatori. I sintomi variano da una semplice faringite fino a forme gravi di meningite. Rabbia: è una grave malattia, scarsamente contagiosa, che viene trasmessa all uomo attraverso la saliva di un animale infetto. Il virus provoca danni a carico del sistema nervoso centrale e si manifesta con violenti spasmi muscolari ai quali seguono paralisi e morte. La prevenzione su base vaccinale è determinante. Psittacosi e ornitosi: sono malattie infettive che interessano polmoni e intestino e vengono trasmesse all uomo da uccelli domestici e selvatici. Possono manifestarsi in forma lieve o grave, con compromissione cardiaca ad esito mortale. Anchilostomiasi: il contagio avviene in seguito al contatto con il terreno contaminato dai vermi presenti nelle feci dei soggetti infetti. Il verme penetra nell organismo attraverso la cute, deposita le uova che schiudendosi danno origine alle larve. Si manifesta con arrossamento e pustole, seguiti da disturbi respiratori e digestivi. Salmonellosi: è una malattia che si contrae mangiando alimenti infetti, in genere il microrganismo viene distrutto con la cottura degli alimenti. I sintomi sono: dolori addominali e febbre. Dermatomicosi: dette anche tigne, sono malattie parassitarie della pelle causata da diverse specie di funghi, si manifestano con la perdita di pelo, desquamazioni, vescicole e pustole sulla pelle in diverse parti del corpo. 32

33 SAI CHE L infezione viene trasmessa all uomo attraverso il contatto cutaneo con sangue, feci e urina di animali infetti; attraverso punture di insetti o morsi di animale, oppure mangiando e bevendo prodotti (quali latte, uova, carne) provenienti da animali infetti. Idatidosi: è una malattia parassitaria causata dall ingestione delle uova di una tenia, attraverso acqua e alimenti infettati dalle feci canine. La sua larva si sviluppa in forma cistica, nel fegato e nel polmone dell uomo. La rottura della cisti causa shock anafilattico e disseminazione sistemica delle cisti che alcune volte può essere mortale. Carbonchio: è una malattia infettiva oggi piuttosto rara. Si contrae a contatto con animali infetti, si manifesta generalmente come pustola nel punto in cui si è venuti a contatto con il germe, può dare seguito ad una sintomatologia di tipo settico, spesso mortale. Malattie respiratorie: Le malattie respiratorie, possono insorgere su base allergica o per esposizione ad agenti chimici (fitofarmaci, concimi) e biologici (batteri, miceti ecc.). Tali malattie tendono ad acutizzarsi in ambienti con condizioni macro-microclimatiche sfavorevoli. Tra le malattie respiratorie più diffuse abbiamo l'asma bronchiale causata da un infiammazione cronica delle vie respiratorie e le polmoniti da ipersensibilità o alveoliti allergiche estrinseche. Queste ultime sono malattie polmonari causate dall inalazione di polveri organiche di origine animale o vegetale che comportano un infiammazione alveolare. Una malattia abbastanza diffusa è il polmone del contadino, causato dalla prolungata esposizione a polvere di fieno. I sintomi sono febbre, brividi e tosse. 33

34 Malattie allergiche: Le malattie allergiche includono asma, dermatiti, congiuntiviti, rinite, orticaria, ecc. e sono causate dall esposizione prolungata a agenti chimici (fitofarmaci, concimi), biologici (batteri, miceti polveri vegetali ecc.) o dal contatto con insetti. Malattie da morso di zecca: La malattia di Lyme. Il primo sintomo è un eritema cutaneo spesso accompagnato da febbre, mal di testa e dolori muscolari. Se non curata provoca danni al sistema nervoso (meningite) ed all apparato cardiovascolare. Ehrlichiosi: si manifesta con febbre, nausea, vomito, dolori muscolari. Talvolta, l'ehrlichiosi passa inosservata con sintomi simili a quelli dell influenza può portare complicazioni, anche gravi, a livello renale, vascolare ed encefalico. Meningoencefalite da zecche o TBE si manifesta con sintomi simili all influenza come febbre alta, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli, ma se trascurata può causare danni al sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida con assenza del tono muscolare e dei riflessi). Febbre bottonosa: si manifesta con febbre, disturbi cutanei e in prossimità dell'area colpita compaiono crosticine e macchie. Le misure di prevenzione per il rischio biologico sono i il rispetto delle norme igieniche e l utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI). DPI specifici per gli allevamenti: guanti lunghi in lattice usa e getta calzature impermeabili e antiscivolo sovratute integrali usa e getta sovrascarpe integrali usa e getta grembiule di cuoio rinforzato o similari GUANTI TUTA MONOUSO FACCIALI FILTRANTI STIVALI 34

35 SAI CHE L utilizzo di macchine o attrezzature rumorose come trattore, motofalciatrice, motosega per lungo tempo e senza otoprotettori creano danni all udito. OTOPROTETTORI RISCHIO RUMORE db(a)/rischio fino a 80 trascurabile da 80 a 85 lieve da 85 a 87 alto Oltre 87 inaccettabile Misure da adottare Valutazione del rischio anche non strumentale Formazione ed informazione dei lavoratori Fornitura DPI per l udito Valutazione del rischio strumentale Formazione ed informazione dei lavoratori Fornitura DPI per l udito Controllo sanitario su richiesta del lavoratore e qualora il medico competente ne confermi l'opportunità Valutazione del rischio strumentale Formazione ed informazione dei lavoratori sui rischi e sull'uso corretto delle attrezzature e dei DPI Fornitura DPI per l udito Obbligo controllo sanitario Obbligo utilizzo DPI Adozione idonea cartellonistica Adozione misure immediate per abbassare i livelli di esposizione al di sotto dei valori limite RISCHI PER LA SALUTE I principali danni da rischio rumore sono: Uditivi: abbassamento della soglia uditiva (ipoacusia) che può avere carattere irreversibile. Cardio-circolatorio: aumento della pressione arteriosa ed irregolarità del battito cardiaco nervoso e neurovegetativo con insorgenza di cefalee, stordimenti, diminuzione della capacità di concentrazione e affaticamenti. La perdita dell'udito non è curabile, ma attraverso l uso dei DPI si può prevenire. 35

36 I livelli da fonti di rumore in vari ambiti "quotidiani" sono riportati in tabella 1 DECIBEL (soglia del dolore) 150 Tabella INAIL FONTE DESERTO OROLOGIO BOSCO CAMERA DA LETTO DI NOTTE VOCE SUSSURRATA TEMPORALE NORMALE CONVERSAZIONE DI UNA PERSONA TELEVISIONE SALA RIUNIONI CON 10 PERSONE/INTERNO AUTOMOBILE TRAFFICO URBANO NELL ORA DI PUNTA FRESA/BIMBO CHE PIANGE/INTERNO METROPOLITANA AUTOCARRO/ESCAVATORE/DEMOLIZIONE CON MARTELLO/DONNA CHE URLA SEGA CIRCOLARE SU LEGNO/RUGGITO DI LEONE A 6 METRI SEGA CIRCOLARE SU MATTONI MARTELLO PNEUMATICO PASSAGGIO EUROSTAR IN STAZIONE SIRENA AMBULANZA A 1 METRO CONCERTO ROCK PETARDI PISTOLA SPARACHIODI JET IN FASE DI DECOLLO ARMA DA FUOCO 36

37 SAI CHE La MMC è una delle attività più diffuse nel lavoro agricolo e una delle maggiori cause d infortunio e malattia professionale. Sono fissati limiti di peso da movimentare: Maschi adulti 25 Kg Femmine adulte 20 Kg Per movimentare carichi più pesanti, ricorrere all aiuto di altre persone o all uso di attrezzature specifiche. GUANTI STIVALI RISCHIO MOVIMENTAZIONE Sollevare, posare, spingere o tirare una cassetta di frutta, un sacco di fertilizzanti o di mangimi, durante il proprio lavoro comporta uno sforzo muscolare con il conseguente aumento del ritmo cardiaco e respiratorio. Per la Movimentazione Manuale dei Carichi occorre: non tenere le gambe dritte portare l oggetto vicino al corpo e piegare le ginocchia tenere un piede più avanti dell altro per avere più equilibrio evitare di ruotare solo il tronco, ma girare tutto il corpo, usando le gambe evitare di prelevare o depositare oggetti sopra l altezza della testa. RISCHI PER LA SALUTE La MMC provoca danni alla colonna vertebrale, ernia del disco, lombalgia e patologie della spalla e degli arti inferiori. Il lavoratore deve essere sottoposto alla sorveglianza sanitaria. Il metodo NIOSH viene utilizzato come criterio di calcolo per individuare il peso limite raccomandato, cioè il massimo carico che può essere movimentato a mano in determinate condizioni operative. Nel calcolo si prendono in considerazione: peso sollevato tipologia e frequenza della movimentazione frequenza di sollevamento distanza del peso dal corpo giudizio sulla presa del carico frequenza del lavoro, numero di atti al minuto luogo dove avviene l azione SI! NO! 37

38 SAI CHE La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata a l l ' o r g a n i s m o umano, tenendo conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. MICRO E MACROCLIMA Cos è il Microclima: L insieme di temperatura, umidità e ventilazione presenti in un ambiente chiuso rappresentano il cosiddetto microclima. Gli ambienti chiusi in agricoltura presentano condizioni microclimatiche difficili legate all andamento stagionale, alle esigenze produttive sia di tipo zootecnico che colturale, ai frequenti spostamenti da un ambiente all altro e all alternanza di operazioni diverse. Il rischio per la salute dei lavoratori è rappresentato da malattie di tipo allergico - infettivo a causa della presenza di polveri e batteri, soprattutto negli ambienti confinati con scarso ricambio di aria quali l allevamento o il deposito di cereali. Cos è il Macroclima: L insieme di temperatura, umidità e ventilazione presenti in un ambiente aperto rappresentano il cosiddetto macroclima. Le lavorazioni agricole effettuate all aperto espongono i lavoratori a condizioni climatiche avverse; eccessivo caldo o freddo, esposizione a sostanze chimiche in occasione dei trattamenti delle colture, danno origine a malattie allergiche e/o respiratorie. 38

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