PROPOSTA DI RISOLUZIONE

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1 Parlamento europeo Documento di seduta B8-0087/ PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento sulla situazione in Venezuela (2018/2559(RSP)) Beatriz Becerra Basterrechea, Dita Charanzová, Nedzhmi Ali, Petras Auštrevičius, Izaskun Bilbao Barandica, Gérard Deprez, Marian Harkin, Filiz Hyusmenova, Ivan Jakovčić, Ilhan Kyuchyuk, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Jozo Radoš, Frédérique Ries, Marietje Schaake, Pavel Telička, Ramon Tremosa i Balcells, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans, Cecilia Wikström a nome del gruppo ALDE RE\ docx PE v01-00 Unita nella diversità

2 B8-0087/2018 Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Venezuela (2018/2559(RSP)) Il Parlamento europeo, viste le sue numerose risoluzioni sul Venezuela, in particolare quelle del 27 febbraio 2014 sulla situazione in Venezuela 1, del 18 dicembre 2014 sulla persecuzione dell'opposizione democratica in Venezuela 2, del 12 marzo 2015 sulla situazione in Venezuela 3, dell'8 giugno 2016 sulla situazione in Venezuela 4 e del 27 aprile 2017 sulla situazione in Venezuela 5, vista la dichiarazione rilasciata il 26 gennaio 2018 dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) sugli ultimi sviluppi in Venezuela, nella quale si condanna la decisione delle autorità venezuelane di espellere l'ambasciatore di Spagna a Caracas, viste le conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2017 e del 22 gennaio 2018 sul Venezuela, con impongono un embargo sulle armi e sanzioni, vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, di cui il Venezuela è parte, vista la Carta democratica interamericana, adottata l'11 settembre 2001, vista la dichiarazione rilasciata il 31 marzo 2017 dall'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, sulla decisione della Corte suprema del Venezuela di avocare a sé i poteri legislativi dell'assemblea nazionale, vista la dichiarazione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHRC) del 2 febbraio 2018, nella quale si condanna la detenzione di Enrique Aristeguieta, visti gli ammonimenti contenuti nelle relazioni dell'organizzazione degli Stati americani (OAS) del 30 maggio 2016 e del 14 marzo 2017 sul Venezuela, come pure le richieste del Segretario generale dell'oas di convocare d'urgenza il Consiglio permanente dell'organizzazione, a norma dell'articolo 20 della Carta democratica interamericana, per discutere della crisi politica in Venezuela, vista la lettera del VP/AR del 27 marzo 2017 sulla grave crisi politica, economica e umanitaria in atto in Venezuela e sul suo inasprimento, vista la dichiarazione dell'oas, firmata da 14 dei suoi Stati membri il 13 marzo 2017, 1 GU C 285 del , pag GU C 294 del , pag Testi approvati, P8_TA(2015) Testi approvati, P8_TA(2016) Testi approvati, P8_TA(2017)0200. PE v /6 RE\ docx

3 che ingiunge al Venezuela, tra le altre misure, di organizzare al più presto le elezioni, rilasciare i prigionieri politici e riconoscere la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione, vista la risoluzione del Consiglio permanente dell'oas del 3 aprile 2017 sui recenti sviluppi in Venezuela, vista la relazione pubblicata dall'ufficio dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani nell'agosto 2017, dal titolo "Human rights violations and abuses in the context of protests in the Bolivarian Republic of Venezuela from 1 April to 31 July 2017" (Violazioni dei diritti umani e abusi commessi nell'ambito delle proteste nella Repubblica bolivariana del Venezuela tra il 1 aprile e 31 luglio 2017), viste le dichiarazioni del gruppo di Lima dell'8 agosto 2017 sul mancato riconoscimento dell'assemblea nazionale costituente, nonché del 23 gennaio 2018 sulla decisione dell'assemblea nazionale costituente di indire le elezioni presidenziali, vista la sua decisione di conferire il premio Sacharov 2017 all'opposizione democratica in Venezuela, visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento, A. considerando che il 22 gennaio 2018 l'assemblea nazionale costituente illegittima, che non è riconosciuta né a livello internazionale né dall'ue, ha chiesto l'indizione delle elezioni presidenziali entro il 30 aprile 2018, diversi mesi prima della data in cui dette elezioni si sarebbero dovute tenere; che, secondo la Costituzione venezuelana, l'organo competente a indire le elezioni è il Consiglio elettorale nazionale; B. considerando che tale decisione non è stata adottata nell'ambito del dialogo nazionale e non ha tenuto conto degli eventuali progressi che potrebbero essere compiuti dal governo e dall'opposizione del Venezuela durante il quinto ciclo di colloqui a Santo Domingo, che ha avuto inizio il 29 gennaio 2018; che tale convocazione delle elezioni è contraria ai principi democratici e di buona fede con riguardo al dialogo tra il governo e l'opposizione; C. considerando che negli ultimi mesi il governo di Nicolás Maduro ha adottato una serie di misure volte a impedire lo svolgimento di elezioni con sufficienti garanzie democratiche; che il 25 gennaio 2018 la Corte suprema ha deciso di escludere la coalizione di opposizione MUD (Mesa de la Unidad Democrática) dalle elezioni presidenziali; che il 4 febbraio 2018, agendo in modo anticostituzionale, il Consiglio elettorale nazionale ha escluso il partito Primero Justicia dal processo elettorale; che la continua repressione dell'opposizione, l'incarcerazione arbitraria di molti esponenti dell'opposizione e il divieto di candidarsi imposto a molte altre persone, come pure la mancata separazione dei poteri, minacciano la credibilità delle elezioni rendendo nel contempo ancora più grave una situazione già di per sé volatile; D. considerando che la situazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela continua a peggiorare; che, data la gravità della situazione politica, economica, sociale e umanitaria, organizzare elezioni libere e giuste, con tutte le adeguate garanzie, e prevedere un periodo di tempo sufficiente per prepararle è RE\ docx 3/6 PE v01-00

4 fondamentale per compiere un primo passo verso la risoluzione dei molteplici problemi che affliggono il Venezuela; E. considerando che il 2 febbraio 2018, alle tre del mattino, Enrique Aristeguieta Gramcko è stato rapito dalla sua abitazione di Caracas dai servizi di intelligence e non si hanno notizie su dove si trovi; che questo episodio, purtroppo, è solo l'ultimo esempio dei numerosi casi di detenzione arbitraria degli oppositori del regime; F. considerando che Óscar Pérez, pilota di elicotteri, era una delle sette persone che sono state uccise durante l'assedio di nove ore condotto il 15 gennaio 2018 dalle forze di sicurezza del governo; che sia lui che le altre persone avevano tentato di arrendersi durante l'assedio; G. considerando che l'organo che organizzerà le prossime elezioni presidenziali il Consiglio elettorale nazionale in passato ha commesso azioni manipolative e, dopo aver alterato il tasso di affluenza e i risultati delle ultime elezioni, gode ora di una credibilità pari a zero; H. considerando che il governo del Venezuela continua a rifiutarsi di ricevere aiuti umanitari e di facilitarne la distribuzione, nonostante l'aumento della malnutrizione infantile e la carenza di generi alimentari e medicinali stiano provocando diverse centinaia di decessi; I. considerando che, a seguito della decisione del 13 novembre 2017 di imporre al Venezuela un embargo sulle armi e altro materiale che potrebbero essere utilizzati a fini di repressione interna, il 22 gennaio 2018 il Consiglio dell'unione europea ha deciso all'unanimità di comminare sanzioni nei confronti di sette cittadini venezuelani che ricoprono cariche ufficiali, applicando misure restrittive quali il divieto di viaggio e il congelamento dei beni, in ragione del mancato rispetto dei principi democratici nonché dello Stato di diritto e della democrazia; J. considerando che il 5 gennaio 2018 il governo del presidente Maduro ha chiuso le frontiere aeree e marittime del Venezuela con tre isole dei Caraibi, segnatamente Aruba, Bonaire e Curaçao; che, a fronte della grave penuria che interessa il paese, i cittadini venezuelani hanno tentato di acquistare generi alimentari e beni di prima necessità dalle isole caraibiche; K. considerando che, in seguito all'adozione delle sanzioni dell'ue, il Venezuela ha espulso e dichiarato persona non grata l'ambasciatore spagnolo a Caracas, accusando la Spagna di aver interferito nei suoi affari interni; che l'unione ha fermamente condannato tale decisione, sottolineando al contempo che le sue decisioni in materia di politica estera, compresa l'imposizione di sanzioni, sono adottate all'unanimità; 1. esprime profonda preoccupazione per le continue violazioni anticostituzionali dell'ordine democratico e dei diritti umani in Venezuela; respinge fermamente la decisione dell'assemblea nazionale costituente illegittima, che non è riconosciuta né a livello internazionale né dall'ue, di indire elezioni presidenziali anticipate entro la fine di aprile 2018; deplora fortemente le misure adottate dal governo Maduro e dalla Corte suprema per impedire ai membri di opposizione della coalizione MUD di candidarsi alle prossime elezioni; invita le autorità venezuelane a ripristinare appieno il loro diritto di PE v /6 RE\ docx

5 eleggibilità; 2. sostiene quanto dichiarato dal VP/AR, vale a dire che, per essere riconosciute dall'ue e ed evitare un'ulteriore polarizzazione, le elezioni dovranno essere basate su un calendario elettorale accettabile e concordate nel contesto del dialogo nazionale tra tutti gli attori e i partiti politici pertinenti, rispettare condizioni di partecipazione eque, giuste e trasparenti, tra cui la revoca dei divieti relativi agli oppositori politici, senza prigionieri politici, e assicurare una composizione equilibrata e imparziale del Consiglio elettorale nazionale nonché l'esistenza di garanzie sufficienti, compresa l'osservazione internazionale indipendente; 3. afferma che, nelle attuali circostanze, il Parlamento europeo non riconoscerà né le elezioni né le autorità risultanti da processi elettorali illegittimi; 4. plaude all'imposizione di un embargo sulle armi e di sanzioni nei confronti di sette funzionari venezuelani quale risposta alle gravi violazioni dei diritti umani e della democrazia commesse nel paese; rammenta che tutte le decisioni dell'ue in materia di politica estera, compresa l'imposizione di sanzioni, sono adottate all'unanimità; sottolinea che la possibilità di estendere l'elenco delle sanzioni ad altri funzionari venezuelani e alle loro famiglie dovrebbe essere valutata e attuata senza indugio; invita il Consiglio a valutare di sottoporre a sanzioni il petrolio venezuelano, ivi comprese le relazioni con la società di Stato PDVSA; 5. invita il governo venezuelano a ristabilire la separazione e l'indipendenza dei poteri e a ripristinare la piena autorità costituzionale dell'assemblea nazionale; ribadisce il suo pieno sostegno all'assemblea nazionale quale unico parlamento legalmente costituito e riconosciuto in Venezuela; respinge qualsiasi decisione adottata dall'assemblea nazionale costituente quale violazione di tutte le norme e i principi democratici; 6. chiede al governo del Venezuela di garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici; sostiene pienamente l'avvio, da parte della Corte penale internazionale (CPI), di indagini sui diffusi e sistematici crimini contro l'umanità e gli atti di repressione perpetrati dal regime venezuelano; chiede che dette indagini siano avviate quanto prima e invita l'ue a svolgere un ruolo attivo a tale riguardo; 7. esprime profonda preoccupazione per il grave deterioramento della situazione della democrazia e dei diritti umani così come del quadro socioeconomico in Venezuela; invita le autorità venezuelane ad autorizzare con urgenza il libero ingresso di aiuti umanitari nel paese e a concedere l'accesso alle organizzazioni internazionali che intendono prestare assistenza; esorta le autorità ad acconsentire formalmente all'accordo raggiunto durante i negoziati tenutisi ad Aruba il 12 gennaio 2018, al fine di riaprire le frontiere tra il Venezuela e le tre isole dei Caraibi; 8. ribadisce l'urgente richiesta di inviare una propria delegazione in Venezuela per avviare quanto prima un dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto; 9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al governo e all'assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela, all'assemblea parlamentare euro- RE\ docx 5/6 PE v01-00

6 latinoamericana e al Segretario generale dell'organizzazione degli Stati americani. PE v /6 RE\ docx

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