Sono contenta che. Giornale della scuola ligari Sondrio MAGGIO Direttore responsabile: Luisa Benzoni

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1 Giornale della scuola ligari Sondrio MAGGIO 2012 Direttore responsabile: Luisa Benzoni Sono contenta che anche quest anno sia stato confermato il progetto del giornale scolastico e che si sia arrivati all appuntamento finale. Trovo che l attività sia un espressione positiva di partecipazione e di appartenenza, oltre che un opportunità formativa importante per i ragazzi, uno stimolo a praticare la scrittura in modo personale e creativo. Mi sembra un elemento positivo anche l avvicendamento nell impegno redazionale, sia per quanto riguarda la classe che per quanto riguarda l insegnante che ha guidato il lavoro. L anno scolastico che volge al termine è stato caratterizzato da un attività intensa degli enti locali territoriali tesa ad affrontare le problematiche del dimensionamento, ovvero a disegnare la nuova configurazione organizzativa del servizio scolastico. Le singole scuole sono state coinvolte, nei limiti delle proprie attribuzioni, e chiamate ad un impegno diretto a favorire le condizioni per l avvio dei nuovi istituti. A Sondrio, in particolare, si formeranno il prossimo anno tre Istituti Comprensivi. Questa Scuola entrerà a far parte, per quanto riguarda la sede di Sondrio, dell Istituto Comprensivo Centro. La sezione associata di Albosaggia farà parte, invece, dell Istituto Paesi Orobici. È un fatto di grande rilevanza, sia sotto il profilo organizzativo, che per quanto riguarda le valenze, sul piano educativo e didattico, del nuovo modello, che offre la prospettiva di una maggiore continuità. Lo sviluppo di tali potenzialità, non potrà essere un fatto automatico. Non è facile, ci sono percorsi che richiedono tempi lunghi. Molto dipenderà dalla convinzione e dall impegno con cui ci si disporrà ad affrontare il nodo della continuità tra scuole e, soprattutto, dalla disponibilità alla conoscenza reciproca e al confronto costruttivo, senza posizioni precostituite o di sterile arroccamento. È soprattutto su quest ultimo aspetto che vorrei richiamare l attenzione degli insegnanti, ricordando che non siamo noi stessi i destinatari del nostro lavoro, ma gli alunni. Questo pensiero ci deve sempre accompagnare. Il dirigente scolastico Luisa Benzoni Sommario 2 Attualmente 4 Non solo scuola 6 I diritti degli animali 9 Sapori 10 Castel Grumello 12...In rime sparse 14 Culture 15 Luoghi 16 La musica nell arte 17 Abbina gli autori agli artefatti 18 Scuola Media Ligari Vita da Ligari 22 Sport 24 Come ti carico l atleta 25 Personaggi 26 Guerra E pace 28 Emozioni 30 Raccontami una storia 32 Naturalmente 33 Libri e cinema 34 Passatempo 35 Piccoli insegnanti crescono 36 La Ligari dalla A alla Z

2 2 Attualmente Matti da Ligari : La fine o un nuovo inizio? Internet, videogiochi, 24 Nord Italia. dicembre 2011, un satellite frammentato cade, si prevedeva che cadesse nel 24, 25 e 27 gennaio 2012, diversi terremoti si verificano in Italia: diverse scosse sono giunte fino alla nostra provincia. Gennaio, febbraio e marzo 2012, sbalzi di temperatura continui. Tutti questi avvenimenti così strani accaduti negli ultimi mesi sono solo un caso o sta per succedere veramente qualcosa di grande e sconvolgente? Avranno forse ragione i Maya? S e c o n d o questa antica civiltà esistono cinque ere cosmiche, (dell Acqua, dell Aria, del Fuoco, della Terra e dell Oro) e le ultime quattro sarebbero tutte terminate con degli immani sconvolgimenti ambientali. Secondo il calendario Maya, l attuale Età dell Oro (la quinta), terminerà nel Cosa ci dobbiamo aspettare? Secondo alcuni ricercatori i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell asse del pianeta. Questo spostamento dell asse cambierebbe il clima in ogni luogo, di conseguenza molte specie di animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovine. Alcuni studiosi suppongono che possa cadere un gigantesco meteorite sulla terra, altri che si possano verificare delle calamità naturali. Ma perché proprio il 21 dicembre 2012 e non un altro giorno? Viviamo in un mondo di dati e di cifre ed ecco che tra quelle degli eventi passati troviamo una conferma della data ipotizzata per la fine del mondo. Due eventi molto importanti per la storia dell umanità hanno segnato la vita di milioni di persone: il dramma delle Torri gemelle e il terremoto in Giappone. L il popolo americano è in lacrime per l attacco terroristico più importante della storia. Il un terremoto ha sconvolto il Giappone p r o v o c a n d o migliaia di morti e diffondendo la paura di un esplosione nucleare. Se si sommano le due date ecco che esce proprio il , che sia anche questo un caso? Alcuni studiosi, forse quelli un po più realisti pensano che quella del 2012 sia una bufala, pensano che sia la mente collettiva ad avere deciso di credere che nel 2012 ci sarà la fine del mondo e tutto sembra confermarlo. Pensandoci bene di cambiamenti climatici e di piccole disgrazie ce ne sono sempre stati, e non ci sono delle prove scientificamente testate. E noi? Dobbiamo dare retta ai Maya o dobbiamo pensare che non accadrà nulla? Non ci resta altro che aspettare e sperare che i Maya si siano sbagliati. Buona fine del mondo a tutti (incrociamo le dita!) Margherita Parolo, Arianna Pini e Margherita Ferrari IIIB La maledizione della Costa Crociere Il 2012 per la Costa Crociere sembra un anno maledetto ed è appena cominciato! Accanto alla nota vicenda della Costa Concordia si è aggiunto, in questi giorni, un altro incidente, per fortuna senza perdite di vite umane. Si tratta di un incendio le cui cause sono ancora sconosciute, nella sala macchine della Costa Allegra, che attraversava l Oceano Indiano, a circa 269 miglia a largo dalle Seychelles. Partita sabato 25 febbraio da Diego Suarez (Madagascar), era diretta al porto di Victoria, (Mahè, Seychelles) dove doveva arrivare il 28 febbraio. Il viaggio è stato obbligatoriamente prolungato di un giorno, il tempo che ci è voluto ai soccorsi per trainare in salvo la nave. Anche se l assenza di vittime e l organizzazione a bordo in seguito all incidente hanno permesso lo svolgersi delle attività di sicurezza e di salvataggio, l incidente corre il rischio di diventare un caso soprattutto in conseguenza della grande tragedia avvenuta al Giglio. In quel caso i giornalisti fecero addirittura paralleli con la tragedia del Titanic, confronto sproporzionato ma suggestivo, considerando che quest anno ricorre il centesimo anniversario dell affondamento del Gigante del Mare. Quello che si rischia adesso, ai danni della Costa, è un processo mediatico che non dovrebbe assolutamente avere luogo. Se è vero che questi incidenti non capitano tutti i giorni, adesso anche la più piccola collisione di navi contro le banchine a cause di vento o manovre di attracco, diventa oggetto di scandalo e polemiche. Naturalmente i casi della Concordia e dell Allegra non sono piccoli incidenti ed è giusto che i media informino sulla situazione delle cose, soprattutto per i parenti di chi è a bordo; ma attenzione agli allarmismi. Le navi, come i treni, gli aerei ed ogni dispositivo creato dall uomo sono soggetti ad errori e quindi relativamente sicuri. È giusto che chi ha sbagliato paghi, ma come sempre è giusto anche sottolineare che prima di accusare, bisogna verificare e agire con equilibrio. Michael Nana III D cellulari... E i nonni? In un mondo caotico e tecnologico, fatto di computer, televisione, telefonini e videogiochi, l anziano si sente solo e privo di significato. Sono in pochi, però, ad offrirgli compagnia, attenzione, ascolto, allegria, perché la maggior parte delle persone è sempre occupata a scuola, in ufficio, al supermercato e non ha tempo. Di tempo, al contrario, ne ha eccome, ma preferisce spenderlo davanti allo schermo della televisione o del computer, giocando con la Play Station o chattando in Internet. Certo, esistono centri di assistenza, le case di riposo, con tutti gli aiuti necessari, ma sicuramente questi luoghi non rappresentano la propria casa, colma di oggetti cari e familiari e di parenti e amici sempre pronti ad ascoltare e condividere bei ricordi. La presenza di persone care, secondo me, aiuta molto l anziano, non lo fa più sentire solo e inutile; al contrario, egli si sente fiero di raccontare le sue esperienze e i momenti particolari della sua vita. Ecco perché è meglio che le cure siano a domicilio e che siano gli stessi parenti a prendersi cura di lui, nel luogo dove egli ha vissuto la maggior parte della sua vita, affiancato da amici e persone care. Perché non fare come la piccola Cecilia nel racconto La strega del tunnel di Vittorio Zucconi? Perché, dunque, non offrire anche solo un po di compagnia ai nonni o ad altre persone anziane, ascoltando, magari, le loro belle storie, che non sono affatto noiose, come sostiene chi non le ascolta? Se vicino a noi abita una persona anziana, perché non salutarla qualche volta ed offrirle aiuto nelle faccende tecnologiche o in qualche piccola commissione? Io vado spesso dai miei nonni e non mi annoio mai; al contrario, mi piace molto trascorrere del tempo con loro: sono saggi e simpatici e sono sicura che anche loro sono contenti di avere la mia compagnia. Quindi non capisco proprio perché molte persone, soprattutto i giovani, preferiscano guardare la televisione o giocare con il computer piuttosto che parlare con i propri nonni o con altre persone anziane, che sono molto più divertenti di quanto si creda. In previsione di un lento invecchiamento della popolazione, poi (la speranza di vita in Italia è ormai di 79 anni!), è importante migliorare il rapporto con gli anziani e ricominciare a rispettarli, come fino a solamente pochi decenni fa si era soliti fare. Gli anziani desiderano solo un po di compagnia, due orecchie pronte ad ascoltarli e due occhi che si illuminino di fronte ai loro racconti. Dunque, rallegrarli è così difficile? Tra qualche decennio, anche noi saremo anziani, anche noi avremo bisogno di aiuto e, per quanto ora possa apparire strano, il mondo attuale e tutte le nuove tecnologie saranno già vecchi. Ci troveremo nella stessa situazione degli anziani di oggi, smarriti in un mondo che corre troppo rapidamente. Dunque, immedesimiamoci nelle persone anziane: vorremmo essere anche noi, un giorno, degli emarginati? Allora perché non spendere un po del proprio tempo prezioso per ascoltare e parlare con gli anziani, salvandoli da un mare di solitudine? Sarebbe davvero tanto faticoso? Sara Franzoni IIIF

3 Matti da Ligari Attualmente 3 Social network Per approfondire l argomento relativo all uso delle tecnologie informatiche e di Internet da parte dei giovani, la nostra classe è andata al cinema a vedere The Social Network. Il film raccontava la storia della nascita di Facebook e delle vicende giudiziarie legate al suo creatore, Mark Zuckerberg, nominato nel 2008 dalla rivista statunitense Forbes Il più giovane miliardario al mondo con un patrimonio netto di 17,5 miliardi di dollari. Ma esattamente, che cos è un social network? Col termine social network si indicano i siti web che rendono possibile la creazione di una rete sociale virtuale. Per entrare a far parte di un social network è semplicemente necessario creare un proprio profilo personale. È possibile costruire delle community tematiche in base alle proprie passioni e aree di business, aggregando ad esse altri utenti. Che cos è Facebook? Facebook è un servizio di rete sociale lanciata in rete nel È un social network dove le persone che si iscrivono possono parlare tra loro, caricare foto e condividerle, o farsi nuovi amici. La differenza sostanziale rispetto agli altri social network è che quasi tutti gli utenti si iscrivono con i propri dati anagrafici veri e spesso inseriscono anche una foto. Al 2012 Facebook ha 845 milioni di utenti attivi, di cui circa 21 milioni italiani, per la maggior parte uomini e di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Quali vantaggi /svantaggi offre un social network? I social network hanno molto modificato la nostra vita. Essi, infatti, permettono di parlare e di confrontarsi anche con persone che vivono in situazioni e città molto diverse dalle nostre: questo confronto con gli altri ci aiuta ad allargare la visione e la conoscenza che abbiamo del mondo. Il numero di relazioni cresce a dismisura, ma non dobbiamo dimenticare che tali relazioni sociali hanno un intensità sicuramente minore e rendono sempre più faticoso per l individuo stringere rapporti sociali nella vita reale. Anche la gestione del tempo libero è cambiata: al posto di uscire, riposarsi o leggere un libro, oggi sempre più persone preferiscono stare in rete. Giusti o sbagliati, i social network sono semplicemente un evoluzione dei mezzi di comunicazione, come ce ne sono già state in precedenza e come ce ne saranno ancora in futuro. È evidente che tali strumenti offrono un aiuto nelle relazioni personali e non dovrebbero essere un mezzo sostitutivo. La tecnologia e Internet sono di per sé positivi dato che ci permettono di comunicare rapidamente ed avere informazioni di ogni tipo, ma, se l uso che ne facciamo diventa abuso, allora possono diventare strumenti negativi. Martina Sertori, Nicola Caiazza, Daniel Zani, Andrea Mitta IIIF OPEN DAY: visita alla Fondazione onlus Casa di riposo Videogiochi: un bene o un male? Da piccoli noi tutti giocavamo a giochi tradizionali. Le femmine si divertivano con le proprie amiche ad accudire, vestire e nutrire le bambole. Invece i maschi passavano il loro tempo a far correre le loro macchinine sulle piste, a giocare a pallone o a biglie. I videogiochi oggi hanno sostituito questi nostri passatempi, forse perché hanno una bella grafica realistica accompagnata anche da un sonoro coinvolgente e propongono avventure irreali intriganti, impossibili e pericolose da compiere nella realtà. Oggi giorno si sa che i videogiochi possono nuocere alla salute, infatti possono causare problemi alla vista ed al fisico, per esempio dolori alla schiena dovuti alla cattiva postura. Inoltre possono portare all egoismo, all isolamento e ad un aumento dell aggressività. I videogiochi possono creare dipendenza perché chi ci gioca vorrebbe giocarci sempre di più. Se ciò non è possibile, si può diventare nervosi, scontrosi ed aggressivi nei confronti degli altri. Si rischia anche di perdere gli amici perché molto spesso i giochi proposti sono per giocatori singoli. Possono anche limitare la propria creatività perché per vincere si devono superare dei livelli prestabiliti. Di recente, al telegiornale, si è anche sentito dire che un ragazzo è andato in coma per aver giocato troppo con i videogiochi. Giocare ai videogames è bello e divertente ma bisogna farlo utilizzando la testa, cioè con moderazione evitando di diventare schiavi di un oggetto elettronico. Chiara Belcao, Emanuele Comune, Simone Iobizzi, Amandeep Singh IC Mercoledì 19 ottobre 2011, noi alunni della 3^ E ci siamo recati presso la Casa di Riposo in via Don Guanella n. 6 a Sondrio. È una struttura attiva da 10 anni, dotata di un grande giardino con dei percorsi ombreggiati muniti di corrimani. Una delle collaboratrici, dopo averci accolto, ci ha proposto la visione di un filmato che illustrava com è strutturata la casa di riposo. Guardando il video abbiamo saputo che sono presenti 155 anziani, di cui 127 usano la carrozzina, accuditi da 150 collaboratori circa. Gli ospiti durante la giornata svolgono alcune attività come: giocare a carte, fare una passeggiata in giardino, ricevere visite dai familiari. C è anche una palestra dove possono ogni giorno fare attività fisica. Ogni attività, anche la più semplice, deve essere controllata e protetta dagli operatori perché gli anziani spesso non sono autosufficienti. Nonostante le difficoltà di questi anziani si capisce che in questa casa di riposo si sentono accuditi, curati e hanno quello che a loro serve per vivere. Finita la visione del film, la collaboratrice ci ha accompagnati ai piani superiori, nei vari reparti, a visitare gli ospiti. La signora che mi ha colpito di più aveva una bambola in braccio e mi ha fatto capire che quando si diventa anziani si ritorna ad essere come bambini. Poi siamo tornati al piano terreno e lì abbiamo visto una mostra fotografica, dove le fotografie esposte, di Mario Giacomelli, Mosè Bartesaghi e Gusmeroli Maurizio, raccontavano storie individuali e di gruppo di anziani. Le numerose fotografie, che ritraggono i volti degli anziani, ci hanno aiutati a capire che il fluire della vita lascia i suoi segni e distribuisce sui visi i dolori, le gioie, le preoccupazioni e le ansie. La mostra è stata un occasione utile per farsi domande sul nostro presente e sul nostro futuro, sulle cose che ancora possiamo fare per migliorare le condizioni di vita di tutti. È stata un esperienza toccante che mi è servita a pensare al mio futuro. Giulia Di Forte IIIE

4 Non solo scuola 4 Matti da Ligari I ragazzi della Ligari alla Rai di Roma Lunedì 19 marzo alle in Piazzale Bertacchi. Destinazione Roma con permanenza di tre giorni per le sei classi terze della nostra scuola. Ero molto eccitata il giorno della partenza perché questo non è stato un viaggio d istruzione qualunque, ma molto speciale per noi delle classi 3^C e 3^E perché dovevamo partecipare ad un programma radiofonico in Rai: il GR ragazzi. Arrivati a Roma nel tardo pomeriggio, abbiamo fatto un piccolo giro per la capitale visitando il magnifico Colosseo, lo storico Vittoriano e i resti del Foro Romano. Il giorno seguente abbiamo invece visitato con la guida i luoghi più importanti e più suggestivi, sia dal punto di vista artistico come i dipinti di Caravaggio, sia architettonico come il Pantheon o la fontana di Trevi, sia dal punto di vista religioso come la Basilica di S. Pietro con il suo cupolone. Mercoledì mattina, verso le nove, il pullman ci ha portato davanti agli studi Rai di Saxa Rubra. Che meraviglia! Eravamo tutti eccitatissimi. All ingresso ci ha accolto con un grande sorriso la signora Maria Grazia Santo che è la responsabile di produzione del programma. Ci ha fatto accomodare nella hall intanto che aspettavamo la presentatrice Laura Pintus. L attesa non è stata lunga, ma a me è sembrata un eternità; il mio cuore batteva forte. Ero emozionantissima, non mi sembrava vero di essere negli studi della Rai. La signora Pintus, dopo essersi presentata, ha condotto il piccolo gruppo dei ragazzi che dovevano parlare in Radio, tra cui io, in una saletta, per preparare un brainstorming che ci è servito per andare in onda. Questo lavoro di gruppo, faticoso e stressante, ma anche divertente e interessante, è durato due ore. Durante la riunione ero molto agitata; non riuscivo a trovare le parole giuste per formulare una frase, la mia testa si era improvvisamente svuotata, ma il prodotto finale è stato soddisfacente. Mentre noi lavoravamo con la conduttrice, gli altri ragazzi provavano le poesie con il pianista che li avrebbe accompagnati con un sottofondo musicale. Ci siamo quindi divisi le parti e ci hanno mandato nello studio il famoso Studio 1 - per la registrazione. Nella stanza c era agitazione e così le gambe hanno cominciato a tremarmi. Che emozione! I miei compagni ci guardavano di là del vetro e i loro sguardi mi trasmettevano calore e mi facevano sentire parte di un gruppo-classe veramente unito. Il regista ci ha fatto sedere intorno ad un tavolo rotondo, abbiamo indossato le cuffie e VIA! La registrazione è iniziata! Che paura! Ha rotto il ghiaccio Jacopo di 3E con la recitazione di una delle due poesie create da noi della Ligari (esattamente dalla classe 3E), accompagnata dalle dolci note del pianista Michele Micarelli. Abbiamo quindi presentato altri componimenti, uno del poeta locale vivente Giacomo Gusmeroli, che è anche papà di Jacopo, poi un altra poesia scritta da noi di 3^C e 3^E insieme, in collaborazione con il papà-poeta, e letta da Giulia di 3E. Infine abbiamo presentato una poesia di Bertacchi scritta in dialetto chiavennasco, letta in modo favoloso da Maria Laura di 3C. L altro argomento che abbiamo trattato nel GR Ragazzi è stato lo sport, perché nella nostra valle ci sono molti campioni mondiali tra cui Arianna Fontana che abbiamo avuto l onore di intervistare in diretta. Quando abbiamo finito ero molto rilassata e soddisfatta. Tutti i nostri compagni e le nostre professoresse ci hanno fatto i complimenti. Dopo una veloce foto-ricordo, siamo saliti sul pullman dove ci aspettavano gli altri impazienti di tornare a casa, ma soprattutto di sapere com era andata alla Rai. È stata un esperienza fantastica e unica per coronare il finale di questi tre anni passati insieme, dove abbiamo condiviso momenti belli e meno belli che ci hanno aiutato a crescere e che rimarranno per sempre nei nostri ricordi. Per questo dico: GRAZIE A TUTTI!!! P.S.: Il GR Ragazzi su Rai radio 1 condotto da noi ragazzi della Ligari con Laura Pintus è già andato in onda, ma è possibile riascoltarlo andando sul sito della Rai: it/radio1/gr1ragazzi/ Sara Bombardieri IIIC FILM FESTIVAL RAGAZZI A febbraio la nostra classe ha partecipato in qualità di giuria al Film Festival Ragazzi, dove c è stata proposta la visione di tre pellicole: Tutti Per uno, I pinguini di Mr. Popper e La storia del cammello che piange. Questa possibilità offertaci è stata molto importante perché ci ha dato vari spunti di riflessione. E proprio durante le discussioni in classe con l insegnante, ci siamo accorti che le valutazioni che avevamo dato sui film in un primo tempo non erano molto opportune. I giudizi, infatti, erano stati formulati in base agli effetti speciali, alla velocità dello svolgimento dei film e alla ricchezza dei paesaggi. Nella storia del cammello che piange, ad esempio, il giudizio negativo era stato dato perché era privo di effetti speciali, inoltre il parlato era in lingua originaria mongola, e solo alcune volte era tradotta da sottotitoli. Il paesaggio di questo film era la steppa che, come sappiamo è molto estesa, priva di alberi e di erba verde, quindi un po monotona. I pinguini di Mr. Popper invece era un film di tipo surreale, comico e ricco di effetti speciali. Il film Tutti per uno era invece una pellicola basata su una storia verosimile, sul dramma degli immigrati clandestini e del futuro dei loro bambini. Da ognuna di queste pellicole abbiamo ricavato i seguenti messaggi. Nel film I pinguini di Mr Popper si capisce che la famiglia è importante, per amore di essa si fa di tutto. Non solo: il film ci ha ancor più convinto che gli animali vanno rispettati. In Tutti per uno si comprende che sostenersi a vicenda fa crescere, l amicizia è un dono prezioso e l unione fa la forza. Ne La storia del cammello che piange abbiamo scoperto che davvero la musica ha un potere magico e che l amore dei genitori è vitale; infine ci siamo resi conto che per vivere sereni basta poco. Questa esperienza da giudici ci è servita per capire meglio come analizzare il contenuto e il messaggio di un film. È stata una bella attività che consigliamo a tutti i ragazzi della nostra età! Massimiliano Antoni, Margherita Bellini, Lorenzo Cevenini, Giulia Tam IC Sondrio FESTIVAL Per non dimenticare Dopo la visione dello spettacolo teatrale messo in scena dalla compagnia teatrale Carro dei Tespi, noi della III E e i ragazzi della III C abbiamo deciso di svolgere un lavoro sulla giornata della memoria che è stato presentato il 27 gennaio presso la Biblioteca Pio Rajna. Questa idea mi ha subito entusiasmato, perciò mi sono impegnata a raccogliere ulteriori informazioni sull argomento. La III C si occupava della lettura dei libri e della storia, mentre noi del cinema. Nella settimana prima della presentazione la professoressa ci ha proposto la visione di quattro film molto simbolici: Il pianista, Jonah che visse nella balena, Arrivederci ragazzi, un film molto poetico dove la passione unisce due ragazzi e, per ultimo, Vento di primavera, all interno della rassegna film ragazzi. Abbiamo scelto alcune poesie da leggere che sono molto significative, tra cui Se questo è un uomo di Primo Levi. Infine abbiamo scritto riflessioni personali riguardanti i film. Tutto il lavoro è stato presentato con power point. Svolgere questa attività è stato interessante e mi è piaciuto guardare i film, perché mi hanno aperto gli occhi su un periodo storico davvero drammatico. Nel pomeriggio di Venerdì 27 Gennaio c è stata la presentazione del nostro lavoro sulla giornata della memoria. All inizio l assessore alla cultura ha illustrato l iniziativa. Alcuni insegnanti hanno presentato delle testimonianze storiche di questo periodo in Valtellina. Infine è toccato a noi. Alessandra, Sara e Alessandro della III C hanno mostrato il power point con le nostre riflessioni e come sottofondo musicale la canzone di Guccini Auschwitz. È stato molto interessante e ho notato che tutti partecipavano con attenzione. Alice, Giulia, Alessandro, Marta e Sara hanno letto delle poesie, alcune delle quali erano state scelte dai deportati. Spero che queste atrocità non accadano più! Anche i genitori sono stati colpiti dal nostro lavoro. Barri Michela III E Mercoledì 12 ottobre, noi alunni della III E ci siamo recati alla tensostruttura in piazza Garibaldi, all interno della quale proiettavano alcuni filmati sull ambiente da salvaguardare per la rassegna Sondrio Festival. Lo scopo di questa visita era quello di documentare la fauna a rischio d estinzione e di far conoscere degli ambienti naturali davvero speciali. Oltre alla visione del documentario, era prevista la presenza di Vincenzo Venuto, protagonista di Missione Natura su La 7, che ha presentato video e filmati sugli squali, realizzati da lui e la sua troupe. Per quel giorno era programmato un filmato: La tigre indiana della durata di 50 min. Il documentario segue le tracce di Machli, una femmina di tigre e delle sue tre cucciole: Satra, Athara e Unis, all interno del loro territorio naturale in riva al lago del Parco nazionale di Ranthambore (India), che Machli ha dominato per 10 lunghi anni. Una volta diventati adulti i cuccioli devono cercare un proprio territorio. Quando una delle giovani tigri mette l occhio sul territorio del lago iniziano gli scontri ed una ad una vengono scacciate. Alla fine di queste lotte la figlia rimasta oserà sfidare la madre. Al termine delle proiezioni siamo saliti sul trenino che ci ha condotti in viale Milano. Una volta arrivati alla meta, con due guide ci siamo recati a praticare Nordic Walking al nuovo parco Adda-Mallero : abbiamo imparato il modo di camminare con delle racchette apposite e abbiamo eseguito alcuni esercizi. Dopodiché siamo tornati al trenino che ci ha riportato a scuola. Questa giornata è stata molto educativa perché in solo alcune ore ho appreso diversi concetti: il primo è di portare rispetto alla natura, il secondo che nell aria aperta si possono intraprendere alcune attività molto speciali e il terzo concetto mi ha fatto capire che quando si trova una tigre sul nostro cammino la cosa migliore da fare è scappare! Tagni Eleonora IIIE

5 Matti da Ligari Non solo scuola 5 Venerdì 9 marzo con alcuni miei compagni e i ragazzi della Ligari di Sondrio (ovviamente con i nostri professori) siamo andati a Milano al Teatro Alla Scala per poter prendere parte alla visione di un balletto: Giselle. Già qualche settimana prima ero molto agitato ed emozionato perché quella che mi si presentava era un esperienza che si potrebbe definire come Una cosa che non accade tutti i giorni. Nel giorno del grande avvenimento non stavo più nella pelle e mi immaginavo di essere là, nel maestoso teatro e poter ammirare il balletto che, a parer mio, è molto meno noioso del concerto, forse perché ci sono i ballerini che interpretano la vicenda e si riesce meglio a seguire la narrazione. Me lo ricordo proprio come se fosse ieri: eravamo partiti alle per poterci recare alla scuola Ligari e far salire sul pullman gli altri ragazzi. Io, Sebastiano, Chiara, Maichol e Giovanni eravamo seduti negli ultimi cinque posti e abbiamo parlato per tutto il viaggio, tanto per far passare il tempo anche perché non avremmo comunque potuto parlare con gli altri in quanto non conoscevamo nessuno. Poco prima che arrivassimo a Milano, la prof. Grazioli ci ha divisi in gruppi e ogni gruppo doveva seguire un professore. Io dovetti seguire una prof. della Ligari. Scesi dal pullman, presi il mio zaino e mi avvicinai al mio docente accompagnatore assieme ad alcuni miei compagni. Mi misi subito in maniche corte: non pensavo proprio che a Milano potesse fare così caldo!!! Subito incominciammo a camminare senza che io e gli altri sapessimo dove saremmo andati. Solo dopo qualche minuto, ho capito che non ci stavamo dirigendo al teatro, bensì eravamo in cerca di un ristorante o di un McDonald dove ci saremmo fermati per mangiare. Dopo la pausa pranzo, ci siamo rimessi in cammino e per raggiungere La Scala abbiamo dovuto percorrere l intera Galleria Vittorio Emanuele: davanti a queste grandi altezze e alla maestosità dei singoli edifici mi sembrava di essere molto piccolo, quasi un insetto. Alla fine della galleria arrivammo in una grande piazza (la Piazza Alla Scala) e davanti a me si trovava l edificio che ospitava il teatro e, a dire il vero, si confondeva un po con gli altri. Qui i professori ci consegnarono i biglietti, ma dovemmo aspettare circa un quarto d ora prima che il teatro aprisse. Quando si aprirono le porte tutte le persone si ammassarono davanti a esse ostruendo quasi l entrata. Non si riusciva nemmeno a respirare e pensare che non eravamo ancora entrati! All interno tirai un sospiro di sollievo e assieme al mio gruppo cominciai a salire le scale per raggiungere il piano dove si sarebbe trovato il nostro palco. Nei vari corridoi c erano dei signori che aprivano le porte dei palchi per poter far accomodare le persone. Quando entrai, notai subito le piccole dimensioni del locale eppure c erano sedie e posti sufficienti per cinque persone. Il locale era anche rivestito da una tappezzeria rossa, tranne il pavimento che era formato da piastrelle in marmo di varie dimensioni. Corsi subito a prendermi un posto e sporgendomi da quella specie di terrazzino potei ammirare la grandezza del teatro. Fu un emozione indescrivibile e senza paragoni. L intera sala era gremita di persone e dal soffitto pendeva un grandissimo lampadario che sembrava fatto da migliaia Al balletto: Giselle Poetando di cristalli, invece, erano soltanto delle normalissime gocce di vetro, ma l effetto era spettacolare. Ci avevano già spiegato in precedenza che avremmo avuto a disposizione un intervallo di 25 minuti e che quando le luci iniziavano a spegnersi e riaccendersi significava che mancava poco prima che lo spettacolo iniziasse. Anche se ci avevano proibito di fare fotografie ci diedero ugualmente il permesso. Dopo qualche minuto, ecco le luci spegnersi, l orchestra accennare qualche accordo e i tendoni aprirsi mostrando al pubblico i primi ballerini e la prima scena del balletto. I ballerini ballavano con maestria ed erano bravissimi tanto che, alla fine dell opera, vennero applauditi per circa minuti di fila. In sintesi, il balletto narra la vicenda di una giovane contadina di nome Giselle, che adora ballare e che darebbe la vita per questa sua passione. Un giorno si innamora di un giovane, Albrecht, di cui ignora le origini poiché si presenta e la corteggia travestito da popolano: in realtà lui è un principe. Giselle e Albrecht danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di questa, che la ammonisce per le sue precarie condizioni di salute. Il contendente di Albrecht, geloso di questo amore di Giselle, capisce come stanno veramente le cose. Il rivale in amore smaschera il principe davanti a tutti: Giselle, perdutamente innamorata, impazzisce e muore per il dolore. Nel mezzo della notte, Albrecht si reca nella foresta, dove trova la tomba di Giselle. Disperato, prega davanti alla tomba della ragazza e da lì esce questa trasformata in una Villi. La regina delle Villi raduna a sé tutte le sue discepole Nel mese di marzo, la classe II D ha partecipato al concorso internazionale di poesia Margherita Bassi. Il tema del concorso di quest anno è La natura ci parla. La giuria che esaminerà i testi presentati sarà presieduta da una poetessa di riconosciuta fama. Il concorso ha avuto in passato grande successo e ha visto in questi anni la partecipazione di più di bambini, scolari e studenti della nostra Provincia e di altre scuole nazionali ed estere. Per aiutarci a trovare l ispirazione, la nostra prof.ssa ha letto alla classe diverse poesie che avevano per tema la natura, scritte da poeti conosciuti, e ci ha fatto ascoltare dei suoni della natura, invitandoci a visualizzare delle immagini e dei colori che abbiamo poi trasferito nei nostri testi. È stato anche invitato in classe il poeta Giacomo Gusmeroli che ci ha dato dei suggerimenti per migliorare le nostre poesie. Alla fine, nove dei nostri testi sono stati selezionati e hanno partecipato al concorso. Abbiamo raccolto alcune riflessioni sul lavoro svolto, che vi riportiamo. Ilaria: Il lavoro è stato interessante perché è stato molto creativo ; Stanislao: Il concorso è stato utile perché abbiamo potuto essere valutati da un vero poeta ; a Simone il concorso è piaciuto molto perché abbiamo imparato a collaborare con altre persone; per Alice l attività è stata molto interessante e ci ha fatto conoscere più a fondo la poesia; secondo Daniele e Filippo è stato un lavoro efficace che ci ha permesso di esprimere le nostre emozioni attraverso la poesia; per Chiara e Camilla il concorso è stato molto bello perché è stata un esperienza utile per avvicinarsi di più a una forma di espressione che non è sempre apprezzata da ragazzi della nostra età. Per concludere, anche se all inizio pensavamo fosse molto difficile scrivere poesie, ora abbiamo capito che è molto bello e siamo contenti di avere fatto questa esperienza. Simone Credaro e Stanislao Guerra II D e insieme a loro inizia a danzare con Albrecht. Il loro intento era quello di far morire per sfinimento il giovane e ci sarebbero riuscite se non fosse intervenuta Giselle a sostenerlo fino all alba, momento in cui le altre Villi sono costrette a svanire. È stato molto bello, in particolare mi è piaciuto il primo atto; il secondo, invece, è stato, a mio parere, un po noioso. Usciti dal teatro ci siamo fermati nella piazza (vicino a esso) e tutti insieme ci siamo messi in posa per una foto di gruppo che ci ricorderà e soprattutto testimonierà che le classi della Ligari hanno potuto vivere un esperienza esaltante come questa. Visto che avevamo a disposizione ancora mezz ora, ci siamo recati in Piazza del Duomo per mangiare il gelato e riposarci. Infine ci siamo diretti al pullman ed eravamo pronti per far ritorno a Sondrio dove avremmo incontrato i nostri genitori. Purtroppo, a causa del traffico, abbiamo tardato di molto. Questa è stata la più bella esperienza che abbia mai vissuto ed è stato gratificante poterla raccontare ai miei genitori che non hanno mai avuto il piacere di assistere a una rappresentazione teatrale di questa importanza in uno dei teatri più famosi al mondo: La Scala di Milano. Nicolas Ruttico IIIA - Albosaggia DJ PER UN GIORNO Essere al centro dell attenzione, anche solo per poco, è stata l opportunità che la radio, Rai Radio 1, ci ha offerto all interno del programma Gr1 ragazzi. Martedì 21 marzo, l ultimo giorno della visita di istruzione a Roma, la III E e la classe III C sono state protagoniste di un programma radiofonico nel quale hanno parlato di poesia e sport avendo, inoltre, la possibilità di collegarsi telefonicamente con Arianna Fontana, campionessa valtellinese di Skirider. Un esperienza interessante ed istruttiva, che ci ha aiutato a capire che, dietro ad ogni lavoro, si celano lunghe prove e ri-prove, in questo caso con tutta la troupe, per rendere il programma più piacevole e coinvolgente. Nella stesura della scaletta del programma siamo stati assistiti dal regista e dalla presentatrice. Quando siamo arrivati in sala registrazione, e ci hanno annunciato che stavamo per andare in onda, eravamo tutti emozionati, ma non c era tempo per agitarsi, si doveva reagire e fare il meglio possibile. Ci hanno comunicato che durante la trasmissione non ci dovevano essere tempi morti e che dovevamo mostrare la nostra personalità. Al segnale del regista, Jacopo, un nostro compagno, ha cominciato a recitare un testo poetico col sottofondo musicale del pianoforte. Poi è toccato a Giulia, Camilla, Sara, Marta, Eleonora e Maria Laura: i primi hanno parlato di Sport, mentre l ultima e Marta hanno recitato poesie. Durante lo spazio dedicato allo Sport, abbiamo avuto anche l opportunità di interagire con Arianna Fontana che si è resa disponibile a rispondere alle nostre domande e curiosità. Infine è stato il turno di Giulia che ha letto l ultima poesia con molta disinvoltura. Non sono mancati i saluti a tutta la troupe e al pubblico da parte dei novelli speakers. È stata proprio una bella iniziativa delle nostre prof., che ha reso più intrigante la visita a Roma. Chissà se alcuni di noi avranno di nuovo la possibilità di parlare in radio,comunque per ognuno è stata un esperienza speciale e quindi indimenticabile. Jacopo Gusmeroli e Giulia Battaglia III E

6 I diritti degli animali 6 Matti da Ligari Sono centinaia le sostanze cosmetiche con cui ogni giorno entriamo in contatto utilizzando prodotti di largo consumo: saponette e detergenti vari, dentifrici, creme o rossetti... anche in questo campo si nascondono abusi legati alle sostanze chimiche, motivo in più per scegliere aziende naturali e che non testano le nuove formulazioni chimiche su animali! Ma accidenti, mi dico! Porca l oca! Perché NOI VALIAMO! I n p o c h i sanno che il mondo della cosmesi ha l obbligo di testare su animali ogni singolo ingrediente utilizzato per la formulazione di creme, detergenti, e cosmetici vari. Tutti (ma proprio tutti) i rimmel, i fard, gli smalti, i detergenti (shampoo, bagnoschiuma etc.) e in generale i prodotti per la cura del corpo che vediamo negli espositori delle comuni profumerie e dei supermercati devono aver superato una serie di test da laboratorio su animali. Sfigurati dai rossetti, intossicati dai profumi e bruciati da creme e saponi: questa è la loro vita negli stabulari della cosiddetta ricerca. Muoiono così ogni anno migliaia di animali per l obbligo di testare i nuovi ingredienti. E questo solo in Europa, immaginatevi nel mondo. Questi test hanno come fine quello di identificare i potenziali effetti negativi di specifiche sostanze chimiche e per legge devono essere eseguiti su animali. I malcapitati, in ambito cosmetico, sono in genere i conigli (la maggioranza), i topi, i cani o i gatti, i quali sono sottoposti a trattamenti molto crudeli per lo più con l assenza di anestesia, a volte richiesta proprio dall esperimento, altre volte per il disinteresse del vivisettore. I metodi per identificare la tossicità sono diversi: da quelli sull infiammazione della cute e degli occhi a quelli sugli effetti cronici, sulla cancerogenesi e sulla mutagenesi. I test consistono nel somministrare all animale l ingrediente da testare che non viene applicato nel modo in cui lo faremmo noi utilizzando il rossetto o la crema, come ingenuamente si potrebbe pensare Purtroppo i metodi sono ben diversi: la sostanza viene applicata in dosi concentrate, direttamente sugli occhi dei conigli (Draize Test oculare), oppure sulla pelle (Draize Test cutaneo). L unico risultato sicuro che emerge da questi test è l effetto che la sostanza in questione produce sulla specie utilizzata, ma non su altre specie, tanto meno sull uomo Tanta sofferenza per cosa? Sapete cosa c è dietro alla creazione dei prodotti che utilizziamo quotidianamente per la cura della nostra persona? Per confezionare un infinità di prodotti simili, ma non uguali: diversi quel tanto che basta per dire che sono unici, per poterli pubblicizzare e dire che contengono la formula vincente. Il motivo per il quale le case di cosmetici sono sempre alla ricerca di nuove formule non sta nella volontà di scoprire, nè per il bene- ficio del consumatore: è solo una tattica di marketing. Ad esempio: si mette a punto la nuova linea di shampoo (cui è stato cambiato solo il profumo) per poter dire che è nuovo (la classica dicitura nuova formula ) e poter costruire la campagna pubblicitaria di lancio del nuovissimo e insuperabile prodotto. A questo punto viene da chiedersi come sia possibile che per truccarsi o spalmarsi una semplice crema idratante si debba contribuire a questo massacro infinito di animali, che avviene silenziosamente, ogni giorno, tra le pareti dei laboratori. Le Multinazionali (L Oreal, Panten, Max Factor etc ) sono le peggiori, perché utilizzano una moltitudine infinita di vite innocenti. Se si pensa che sul mercato esistono già sostanze disponibili, già pronte, testate e sicure da poter utilizzare, si comincia a farsi un idea di quanto sia irragionevole da parte delle ditte insistere a voler proporre ingredienti sempre nuovi! Nelle erboristerie si trovano cosmetici assolutamente cruelty free cioè realizzati nel massimo rispetto di tutti gli esseri viventi: dell essere umano prima di tutto, in quanto sono prodotti di qualità e assolutamente sicuri, ma anche degli animali, ai quali non è stato strappato nemmeno un pelo ed infine dell ambiente, perché si utilizzano sostanze ottenute con erbe e piante, quindi a base di essenze naturali. Le ditte cruelty free si impegnano così a non introdurre nessuna nuova sostanza nella loro linea di prodotti e quindi a non testare nuovamente ingredienti innovativi. Conviene quindi non fare troppo affidamento su quello che viene scritto sui prodotti o ascoltato in una pubblicità e alle formule miracolose che gli vengono attribuite, e incominciare a prendersi cura del proprio corpo senza che questo provochi inutili sofferenze per tanti animali. È sufficiente individuare i prodotti cruelty free : è una cosa piccola, ma se tutti ci impegniamo possiamo fare la differenza, salvando tantissime vite comprese le nostre. L unica garanzia che rende riconoscibili i prodotti non testati è la dicitura: Stop ai test animali o Controllato ICEA per LAV, spesso accompagnata dal logo di un coniglietto che corre. Da non confondere con altri slogan come: Non testato su animali, Dermatologicamente testato e Clinicamente testato, che si riferisce al prodotto finito. Miriana Azzolina e Beatrice Gosatti IIIA Scegli cosmetici con questo simbolo: non sono testati su animali. Circhi e Zoo È naturale per un orso ballare o per le foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per i felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore degli animali per questo elemento? Obiettivamente, crediamo di NO! Invece, evidentemente, i circensi trovano che tutto ciò sia naturale e normale per gli animali. Gli animali vengono maltrattati: a noi sembra solo un gioco, ma per loro è una vera e propria minaccia. Gli animali selvatici sono nati per vivere liberi, hanno tutto il diritto di vivere nella loro terra d origine, non hanno commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita, il loro maltrattamento e la loro umiliazione durante gli spettacoli. Ponetevi una domanda: a voi questi animali sembrano felici? A noi sembra che manchi loro l ambiente naturale, la possibilità di correre, giocare, relazionarsi con gli altri. A voi che impressione fanno? I circhi e gli zoo sottraggono i loro beni più preziosi: quasi sempre sono i cuccioli ad essere strappati alle loro madri. Proviamo a metterci al loro posto: non vi dispiacerebbe perdere i vostri figli? Saperli imprigionati, umiliati e senza speranza? Quando comperate un biglietto per il circo, pensateci Tiziano Fendoni, Gioele Lenoci, Mattia Alfarano IA Il codice dell uovo Quando compriamo le uova al supermercato, non facciamo quasi mai caso al codice riportato sul loro guscio. A dir la verità molti non sanno neanche il suo significato. Questo codice è molto importante: ci spiega infatti il sistema di allevamento delle galline che hanno prodotto le nostre uova. Il codice si divide in cinque parti: il tipo di allevamento delle galline, il paese di produzione delle uova, il comune dell allevamento, la provincia di appartenenza e l allevamento di deposizione. Il tipo di allevamento delle galline è indicato con dei numeri che vanno dallo 0 al 3 e hanno un significato ben specifico: 0 uova da allevamento biologico: le galline sono nutrite con mangime biologico, allevate all aperto; 1 uova da allevamento all aperto: le galline possono razzolare per alcune ore all aperto - sono previsti nidi, trespoli e lettiere; 2 uova da allevamento a terra: ma senza accesso all esterno in capannoni al chiuso - uova deposte in nidi o a terra; 3 uova da allevamento in gabbia: allevamento in batteria in ambiente ristretto (5 galline in una gabbia grande quando una cassetta per la frutta) e deposizione delle uova direttamente in macchina. Le galline vivono a seconda della tipologia di acquisto che scegliamo: rafforziamo ed invogliamo la tipologia di allevamento che abbiamo indicato con la nostra spesa. Se compriamo la tipologia 3, invogliamo e rafforziamo un tipo di allevamento che guadagna sulle sofferenze di quelle sfortunate galline che vengono allevate in gabbie dove non hanno lo spazio per sgranchirsi le ali, poggiano le zampe 24 ore al giorno su barre d acciaio e muoiono dopo una breve e brutta vita. Prima di entrare nella loro prigione, da pulcini, viene tagliato loro una parte di becco perché gli allevatori sanno bene che da adulte protesteranno per la loro condizione e si ribelleranno, fino ad arrivare al massimo della disperazione, ferendo se stesse e le altre. Vogliamo davvero che molte galline facciano questa brutta e orribile vita? Noi no! Vi invitiamo quindi a leggere sempre il codice uovo e quando potete spendere mezzo euro di più per garantire una vita migliore alle nostre amiche galline! Maria Ravelli e Claudia Bertoletti, IA Ecco alcune frasi celebri sugli animali Il cane è quel che c è meglio dell uomo. (Buffon) In principio Dio creò l uomo. Poi vedendolo così debole, gli donò il cane. (A. Toussenel) Dicono che gli animali non hanno un anima beh, io non ci credo. Se avere un anima significa essere in grado di provare amore, fedeltà e gratitudine, allora gli animali sono migliore di tanti esseri umani. (J. Herriot) Non importa se non avete denaro o possedimenti, il solo fatto di possedere un cane vi rende ricchi. (Rainer M. Rilke) Possiamo giudicare il cuore di un uomo dal modo in cui tratta gli animali. (Emaunel Kant) Orietti, Rossignoli, Leye, Libera, Ghilotti, Ghislini IIIA

7 Matti da Ligari I diritti degli animali 7 Garibaldi: il primo animalista italiano Le Cirque du Soleil Tutti sicuramente ricorderanno che l anno scorso si sono celebrati i 150 anni dell unità d Italia. Siamo stati impegnati nelle molteplici iniziative didattiche per celebrare questa importante ricorrenza storica. Voglio però soffermarmi su una notizia che ha piacevolmente colpito la mia curiosità e suscitato il mio interesse. Navigando in rete per una ricerca sull eroe dei due mondi, ho fatto una scoperta sensazionale: Giuseppe Garibaldi fu il primo vero animalista italiano. Pochissimi sanno, infatti, che il principale artefice dell unità d Italia ha fondato esattamente 141 anni fa a Torino la prima società per la protezione degli animali, da cui discende in linea diretta l attuale ENPA. Questo ente è pertanto la più antica e conosciuta associazione protezionistica d Italia. Questa è la notizia, ma adesso scopriamo cosa accadde storicamente. Durante uno dei suoi lunghi soggiorni sull isola di Caprera, Garibaldi ricevette da Anna Winter, contessa di Sutherland, la proposta di realizzare un movimento animalista italiano e di creare un ente addetto alla protezione degli animali. Nella seconda metà dell 800 proprio nell Inghilterra vittoriana erano nate le prime associazioni a difesa degli animali. Profondamente colpito dalle terribili condizioni in cui erano costretti a lavorare gli animali addetti al tiro pesante dei carri, al giro delle macine e al lavoro nelle miniere, Garibaldi decise di rivolgersi ad un suo fidato amico e medico personale, il torinese Timoteo Riboli, un uomo di studi che adorava talmente tanto il suo cane da dedicargli versi poetici. Con una nota datata 1 aprile 1871, spedita da Caprera al suo dottore, Garibaldi dispose la fondazione della Società Torinese Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti che subiscono dai guardiani e dai conducenti. Nasceva così la Società Reale per la Protezione degli Animali, con un ufficio provvisorio a Torino, al primo piano del n. 29 di via Accademia Albertina. Primi presidenti onorari (e soci fondatori) furono lo stesso Garibaldi e Lady Anna Winter. Il grande amore di Garibaldi per gli animali continuò per tutta la sua vita ed in special modo nei lunghi periodi passati a Caprera. Lì si contornò di capre, pecore e di quattro asinelli. La sua preferita fu però sempre la cavalla Marsala, donatagli dai siciliani e che lo accompagnò in tutta la risalita fino a Teano. L amava talmente tanto che già all epoca, alla morte dell animale, fece realizzare una tomba con lapide ed epitaffio. Durante tutta la sua vita Garibaldi si cibò raramente di carne (il suo alimento preferito era pane, formaggio con le olive o con le fave). Negli ultimi anni della sua vita, egli divenne vegetariano. Chi l avrebbe mai detto che dietro la figura mitica ed eroica del condottiero coraggioso e impavido, quale fu Giuseppe Garibaldi, si nascondesse una nobiltà d animo così elevata da provare profondo rispetto e amorevole cura verso gli animali! Credo che da adesso in poi ricorderemo tale personaggio storico non soltanto per le sue gesta eroiche, non unicamente perché legato alla nascita del nostro Paese, ma anche come colui che fu il precursore di una coscienza animalista nazionale, ancora oggi viva e attuale. Enrico Pillitteri IIIA Quest estate sono andata in vacanza in California e, facendo tappa a Los Angeles, ho avuto la fortuna di assistere, insieme alla mia famiglia, ad uno spettacolo del Cirque du Soleil al Kodak Theatre. Il Cirque du Soleil non utilizza animali per allestire i suoi numeri, dando vita ad uno show unico nel suo genere. Ha scelto una strada coraggiosa decidendo di non impiegare animali, ed è diventato una sorta di circo animalista, differenziandosi da quelli che sfruttano gli animali come schiavi, rendendo la loro vita un inferno. Sul palco compaiono solo acrobati, mimi, pagliacci, cantanti e a volte attori, proponendo perciò al pubblico spettacoli di grande rilevanza artistica. La parte musicale è spettacolare, totalmente diversa da quella dei circhi tradizionali. La musica viene suonata dal vivo da una numerosissima orchestra, che accompagna perfettamente ogni numero. Il Cirque du Soleil non è quello che si direbbe un vero e proprio circo: è una sorta di spettacolo, in cui c è un filo conduttore, e anche una storia che intriga e coinvolge: per esempio, nella rappresentazione cui ho assistito, la trama si ispirava ad un albergo che stava per andare in rovina, che però veniva salvato dagli artisti che, con le loro acrobazie, riuscivano a scacciare degli infiltrati che rubavano i soldi. La cosa più affascinante del Cirque du Soleil, sono però i costumi, particolari e sempre diversi, che stupiscono ogni volta gli spettatori. Quando ho assistito allo spettacolo, c era una donna che interpretava un mimo, e indossava un corpetto di pelle con i lacci e una splendida gonna fatta come se fosse la pellicola di un film, che lei faceva girare vorticosamente intorno alle calze a righe bianche e nere. Insomma, per essere un circo di fama mondiale, che si sposta in continuazione, non è necessario sfruttare dei poveri animali innocenti, ed è molto più divertente vedere uno spettacolo dai mille colori che degli animali che soffrono! Giulia Andreoli, IA La regina dei tetti Costruendo nidi sulle grondaie delle case del nord e sud America, Africa, Europa, Asia e Australia la rondine si è meritata il soprannome di regina dei tetti. Questo uccello migratore è un veloce viaggiatore. È riconoscibile grazie alla sua gola rossa e alla sua coda biforcuta; la parte superiore è nera, come il becco, mentre la parte inferiore è bianco crema. Anche se il suo nido è sempre sullo stesso tetto, la rondine è nota per i suoi traslochi: passa l inverno nei paesi caldi e in primavera ritorna alla sua casa. I suoi viaggi, fatti insieme a centinaia di altre rondini, sono lunghi e stancanti. Quando arriva da noi è stremata dalla fatica e dalla fame: demolendo i suoi nidi le togliamo la possibilità di riposarsi dopo decine di migliaia di chilometri percorsi: per questo motivo la rondine sta scomparendo dai nostri cieli. Le distruzioni dei suoi nidi da parte nostra sono sempre più frequenti: infatti sono molte le persone che non tollerano di avere i loro rifugi sotto i tetti o i balconi delle loro abitazioni, a causa di deiezioni o piume, e li distruggono. Basterebbe, per qualche settimana, proteggere i davanzali con alcuni fogli di giornale: tutto resterebbe pulito, si tratta solo di avere pazienza e... usare intelligenza e rispetto verso tutti gli essere viventi. Si eviterebbe così la crudele distruzione dei nidi, costruiti con fango e paglia, contenenti solitamente 4-5 uova, unici garanti della sopravvivenza di questa meravigliosa creatura e dei suoi piccoli. Quando la rondine torna dalle vacanze spesso non trova più la sua casa e muore per i troppi sforzi, spesso insieme ai suoi piccoli per cui ha invano cercato un riparo di fortuna. Provate a mettervi nei panni delle rondini: dopo tutti i chilometri percorsi, stremati dalla fatica, tornate a casa vostra e la trovate completamente distrutta. Non credo sia una cosa molto piacevole né per loro né per noi! Teresa Lo Verso IB LA TARTARUGA In questi ultimi tempi molte tartarughe, terrestri, palustri e acquatiche, sono state abbandonate. Le tartarughe acquatiche possono stare fuori dall acqua per poche ore, hanno sia le branchie che i polmoni: infatti sono anfibi. La tartaruga marina vive in fondi marini fangosi, melmosi e sabbiosi dove si trovano alghe e lumachine di mare. Alcune tartarughe sono carnivore se tenute in cattività e portate via dal proprio habitat naturale: per esempio, se vivono in acque salate vengono portate in vasche molto piccole non adatte alla loro vita. RICOR- DATEVELO, prima di acquistarle. Anche se ci sono tartarughe in libera vendita non dimenticate che le tartarughe d acqua non dovrebbero vivere in casa, ma in un laghetto esterno. La tartaruga è tra le specie più comunemente vendute nei negozi. Ma nelle nostre case non ci sono vasche grandi per quando la tartarughina che comprate al negozio sarà adulta se non muore prima, per l ambiente inadatto alle sue esigenze! Infatti, la maggior parte di quelle vendute muore nei primi anni di età per errori di allevamento e alimentazione. Nell ultimo anno, secondo le stime, sono stati abbandonati esemplari creando grossi problemi all ambiente, visto che crescendo diventano aggressive e voraci. Le tartarughe sono esseri viventi che amano e soffrono come gli altri: l abbandono è un crimine! Per questo, da alcuni anni in Europa sono stati costruiti centri di accoglienza per le tartarughe malate, abbandonate o per i casi in cui il proprietario non è in grado di accudirle. Comperare una tartaruga e tenerla in casa, non significa amarla: vuol dire non rispettare le sue caratteristiche di animale selvatico. Asia Marchetti e Marco Bravo IB

8 8 I diritti degli animali Matti da Ligari Vegetariani famosi e nella storia I vegetariani sono delle persone che, per scelta etica o per obbligo derivante da motivi sanitari, non mangiano alimenti animali sostituendoli con vegetali. Alcune tra queste persone arrivano anche a non mangiare nessun prodotto che derivi dagli animali quindi nemmeno le uova, il latte sono i vegani. Nella storia ce ne furono molti e molti sono i vegetariani famosi ancora in vita, tra loro alcuni dei più importanti li abbiamo elencati qua sotto: Pitagora (569 a.c a.c.) Pitagora è un famoso scienziato matematico ed è considerato il capostipite del movimento vegetariano. Infatti prima della creazione del neologismo "vegetariano" chi preferiva una dieta senza carne veniva in genere indicato come "Pitagorico". Leonardo Da Vinci ( ) Le origini del vegetarianesimo di Leonardo non sono conosciute, l unica cosa che si sa è che Leonardo trascorse tutta la sua vita adulta come vegetariano. Lev Tolstoi ( ) Tolstoi diventò vegetariano per scelta. I suoi motivi erano politici (perché la carne era un alimento di costo proibitivo per i contadini del periodo) ed etici. A testimonianza delle sue condizioni fisiche dopo il completo abbandono degli alimenti a base di carne, Cesare Lombroso rimase estremamente colpito dalla forza dell'uomo che, pur più anziano di lui, gli dimostrò "sul campo" come la sua prestanza fisica fosse ben superiore a quella del medico che lo visitava. Dr. John Harvey Kellogg ( ) Dedicò la propria esistenza a diffondere l'idea del vegetarianesimo come dieta salutare. A suo dire la sua invidiabile serie di successi non era tanto da attribuire alle sue capacità di chirurgo quanto al fatto di mettere i propri pazienti sotto stretta dieta vegetariana per parecchie settimane prima e dopo l'intervento. La necessità di convincere i suoi pazienti a venire a patti con tale dieta lo spinse a sperimentare una grande quantità di prodotti alternativi: fu Kellog a produrre per primo il burro di arachidi, vari surrogati della carne (per lo più a base di noci e glutine), e nel 1934 brevettò il primo latte di soia, anche se il suo nome è mondialmente noto principalmente per i corn flakes. Mohandas 'Mahatma' Gandhi ( ) Fu uno dei più grandi leader nella storia dell'india. Gandhi considerava il vegetarismo come una questione morale. Vedeva la vita di un agnello non meno preziosa di quella di un essere umano. Nel suo scritto affermò, "La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui vengono trattati gli animali". Per Gandhi, il vegetarismo non era solo un principio religioso, ma una passione cui dedicò tempo ed energia. Scrisse cinque volumi sull'argomento. Ippoterapia, un aiuto dal cavallo Animali in via di estinzione Il cavallo ha un carattere buono e generoso e apprezza il rapporto con l uomo: questo lo rende particolarmente adatto ad essere utilizzato per scopi terapeutici. Siamo andati al CENTRO di RIABILITA- ZIONE EQUESTRE gestito dai volontari della Croce Rossa Italiana nel comune di S. Giacomo di Teglio, curiosi e bisognosi di avere informazioni e approfondimenti in merito all attività chiamata IPPOTERA- PIA, in cui il cavallo viene utilizzato a scopo terapeutico. I volontari, persone gentili e preparate, ci hanno spiegato che il cavallo, essendo un animale estremamente sensibile, è in grado di attivare, attraverso il suo contatto, sentimenti ed emozioni intense nella persona con cui interagisce. L uomo, ed in particolare i piccoli pazienti con disturbi psicologici e del comportamento, possono trarre un grande beneficio dall attività con il cavallo: il contatto con un animale di grandi dimensioni aiuta la presa di coscienza e conoscenza di sé e del proprio corpo. Montare su un animale grande e potente offre sensazioni di protezione, di autostima e fiducia in se stessi. Anche le cure che l uomo offre al cavallo, sono importanti, ed è per questo che anche la pulizia entra a fare parte della normale lezione di PET- THERAPY: i pazienti vengono invitati a spazzolare e gratificare con del cibo i cavalli, sia prima che dopo la lezione. Il suo calore, la morbidezza del manto, l odore e i suoi grandi occhi intensi, aiutano a stimolare un processo affettivo importante per i bambini con handicap fisici o mentali. Il cavallo, nonostante la sua grossa mole, è un animale delicato: stomaco, intestino e zampe hanno bisogno di costanti cure. È portatore sano della malattia del TETANO, ed è per questo che chiunque decida di praticare qualsiasi tipo di attività equestre, dovrà assicurarsi di aver fatto il vaccino. Avvicinarsi con cautela e senza essere invadenti sono le prime regole da imparare, se si sceglie di avere a che fare con un animale così sensibile ma allo stesso tempo potente. Elia Maccolini, Giorgia Tempra, Filippo Scopelliti IB Umberto Veronesi Veronesi, professore universitario, sostiene: "Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. [...] Si tratta di una scelta che ho fatto molto tempo fa, perché sono fermamente convinto che gli uomini non abbiano diritto di provocare la sofferenza e la morte degli altri esseri viventi. La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi. È dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato. [...] Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive. I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti." Paul McCartney Paul McCartney il cantante dei Beatles, vegetariano per scelta, pensa: "Se si vuole salvare il pianeta, tutto quel che si deve fare è smettere di mangiare carne. Questa è la singola azione più importante che potete compiere. È stupefacente, se ci si sofferma a pensarci! La scelta vegetariana aiuta a combattere così tante cose in un colpo solo: la devastazione dell'ambiente, la fame nel mondo, la crudeltà". Pamela Anderson La showgirl canadese Pamela Anderson sorregge questa ipotesi: "I polli, i maiali, e gli altri animali sono interessanti, ciascuno con la propria personalità e intelligenza. Se gli allevatori facessero a cani e gatti quello che fanno agli animali che allevano per trasformali in cibo, potrebbero essere processati per maltrattamento di animali e finire in prigione." Riccardo Vedovatti e Simone Pozzi IIIA Al giorno d oggi molti animali stanno scomparendo, a causa dell uomo: il panda gigante, la tigre, l orso polare, il gorilla, i pinguini antartici e molte altre specie. Gli animali si estinguono per la caccia indiscriminata, per la distruzione del loro habitat ad opera dell uomo o perché vengono portati via dal loro ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre. Alcuni di questi vengono maltrattati con violenza nei circhi, nei delfinari, dai privati cittadini che vogliono avere "un animale esotico" e per commercio. L espansione degli insediamenti umani, l agricoltura, l inquinamento, la deforestazione stanno distruggendo interi ecosistemi (insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l ambiente che li circonda), alterando il magico equilibrio che governa la natura, causando l inevitabile estinzione di molti specie. Tra gli animali che potrebbero scomparire entro pochi anni, ci sono il leopardo dell'amur che vive in Siberia, al confine tra Cina e Corea: ne rimangono 30 o 40 esemplari. Rischiano anche il rinoceronte di Giava (meno di 100 esemplari), l'alligatore cinese (forse 200), il rinoceronte nero africano (circa esemplari), il lupo rosso americano (300 circa), la tigre siberiana (qualche centinaio), il sifaka candido del Madagascar (tra 100 e 1.000), l'orango di Sumatra (circa 7.000) e l'antilope saiga ( mila esemplari). Secondo l'iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) delle specie di anfibi del mondo, 39 sono già estinte in natura (alcuni esemplari sopravvivono in zoo o istituti scientifici) e sono in pericolo: di esse, 484 sono gravemente minacciate, 754 in pericolo e 657 sono vulnerabili. Per quanto riguarda i mammiferi, 79 su specie sono estinte del tutto allo stato selvaggio, 188 gravemente minacciate, 449 in pericolo e 505 vulnerabili. L uomo deve impegnarsi a creare più aree protette e oasi naturali per consentire agli animali in via di estinzione di sopravvivere. Anche noi possiamo contribuire a salvare la natura non partecipando più spettacoli in cui utilizzano animali, dopo averli addestrati con violenza e dove vengono rinchiusi in gabbia e incatenati (circhi, delfinari ecc.). Andrea Patroni, Edoardo Marsetti, Nicolò Salerno IA

9 Matti da Ligari Sapori 9 RICETTE & AMICIZIE Grazie alla mia amica Shiella ho scoperto un Paese molto affascinante da cui lei proviene: l Uganda. Questo Paese, nonostante sia povero, ha delle gustose ricette. Ho deciso quindi di farvi conoscere una buonissimo piatto ugandese: verdure al latte di cocco INGREDIENTI PER 6 PERSONE: 1 cipolla 300 g di cavolo o di verza 300 g di spinaci 300 g di zucchine 100 g di polpa di zucca 1 peperone rosso 3 dl di latte di cocco 2 cucchiai di olio di semi di arachidi PREPARAZIONE: Sbucciate la cipolla e tagliatela ad anelli. Mondate e lavate il cavolo, scolatelo e riducetelo a listarelle sottili. Lavate e asciugate bene gli spinaci e spezzettatene le foglie con le mani. Lavate anche le zucchine, spuntatele e tagliatele a rondelle. Riducete a dadini molto piccoli la polpa di zucca. Mondate e lavate il peperone, eliminate i semi e i filamenti bianchi interni e dividetelo a falde, quindi a striscioline sottili. Scaldate l olio in una padella antiaderente e fatevi soffriggere gli anelli di cipolla; aggiungete la verza, gli spinaci, le zucchine e la zucca. Mescolate bene per far insaporire, regolate di sale e coprite le verdure con il latte di cocco. Cuocete a fuoco dolce per circa 15 minuti. Prelevate le verdure con un cucchiaio forato, distribuitele nei piatti individuali e servitele irrorate con un po di liquido di cottura. Guarnite con le striscioline di peperone tagliato a striscioline sottili e servite subito. Shiella Nabatanzi e Maria Laura Patrizi IIIC CHEESE CAKE Ingredienti: per la base: 180 g di biscotti, 100 g di burro, 1 uovo, latte (q.b) Ingredienti per la crema: 500 g di Philadelphia, 120 g di zucchero, 2 uova, 200 ml di panna da montare, 100 ml di yogurt bianco, 2 cucchiai di succo di limone, 4 cucchiai di farina. Preparazione: Imburrate e infarinate una teglia da cucina. Frantumate per bene i biscotti per formare la base della torta. Prendete una terrina e metteteci 100 g di burro, scioglietelo nel microonde per circa un minuto, poi aggiungetelo ai biscotti, unite l uovo e mescolate bene. Se l impasto sembra troppo duro aggiungete un po di latte. Mettete l impasto nella teglia imburrata per formare la base della torta e poi mettetela nel frigo per circa un ora. Contemporaneamente prendete una terrina e metteteci dentro il Philadelphia mescolandolo bene, magari con lo sbattitore elettrico, insieme alle uova, allo zucchero, alla panna, allo yogurt, al succo di limone e alla farina. Versate la crema sulla base e mettete la torta nel forno a 180 per 40 minuti. Alla fine, come decorazione, metteteci sopra un po di salsa di fragole e qualche mirtillo. Alessia Resta IIID POLPETTE DI ZUCCHINE Ingredienti: 4 grosse zucchine, 2 uova, 1 manciata di pecorino, 2 cucchiai di prezzemolo, foglie di basilico, 3 cucchiai di pangrattato, olio, sale, pepe. Preparazione: fate lessare in acqua salata le zucchine ritirandole un po al dente. Scolatele, lasciatele raffreddare un po, asciugatele e tritatele con la mezzaluna. Versatele in una terrina, unite sale, pepe, formaggio, uova sbattute, prezzemolo, basilico tritato e pangrattato finissimo. Deve risultare un impasto consistente. Con le mani infarinate fatene tante palline che passerete nel pangrattato e friggetele in olio bollente. Disponetele su una carta assorbente e servitele caldissime. CANNOLI AI WURSTEL Ingredienti: 600 g di fettine tenere di vitello, 12 fettine di fontina, 6 wurstel, 1 spicchio di aglio, qualche rametto di salvia, vino bianco secco, olio, burro, sale, pepe. Preparazione: battete bene le fette di carne, allargatele sul tagliere e copritele con una fettina di fontina e con un pezzo di wurstel. Arrotolatele formando degli involtini e fissateli due a due sugli spiedini, mettendo nel mezzo una o due foglie di salvia e uno spicchio di aglio. Metteteli in olio e burro, fate rigirare gli involtini e poi bagnateli con mezzo bicchiere di vino bianco secco. Abbassate la fiamma, salate e pepate, incoperchiate e cuocete a fuoco lento per mezzora. Negli ultimi istanti di cottura, togliete il coperchio e fate colorire gli involtini e addensare il sugo a fiamma vivace. PEPERONI DELLA NONNA Ingredienti: 2 peperoni rossi, 2 peperoni gialli, 1 cipolla, sale, acqua, olio, aceto balsamico. Preparazione: lavate e pulite i peperoni, in una padella antiaderente mettete l olio con la cipolla tagliata finemente e fatela imbiondire, aggiungete i peperoni tagliati a pezzi, con le mani, salate e mettete un po d acqua, coprite con il coperchio e lasciate cuocere per 20 minuti. Togliete il coperchio, aggiungete l aceto balsamico e cuocete ancora per 10 minuti (senza coperchio) a fuoco vivace, serviteli caldi. Zani Andrea IIID

10 10 Castel Grumello Matti da Ligari Quest anno, noi della classe seconda e gli amici di terza media, con i nostri insegnanti Canepari e Benvenuti, stiamo preparando un progetto che ha per tema la visita di alcuni castelli della Valtellina che si affacciano sulle sponde dell Adda, il fiume che attraversa il nostro territorio dalla Valdidentro fino a Colico. Lungo le sue sponde, o in posizione sopraelevata, sono sorti i più famosi centri abitati del territorio, molti dei quali avevano un proprio castello che controllava, dall alto, tutto il territorio del fondo valle. Tra questi c è il castel Grumello, in località Montagna, sul versante Retico che da Sondrio sale verso Colda e Montagna. Il castello domina tutto il fondovalle e lungo le pendici ripidissime gli uomini, nei secoli, hanno realizzato i famosi terrazzamenti per i vigneti. Cosa prevede il nostro progetto? Prevede la ricostruzione della vita di allora e la conoscenza delle origini del castello, raccontandone la sua storia. Il castello venne costruito dalla famiglia De Piro alla fine del Un certo Corrado de Piro, proveniente da Como, si era rifugiato in Valtellina a causa della lotta tra Guelfi e Ghibellini; lui era un Ghibellino. Si scontrò con la famiglia Guelfa di Tebaldo dei Capitanei,che assalì e conquistò il castello occupandolo definitivamente nel Il castello fu poi smantellato dai Grigioni nel 1526 e mai più ricostruito. Attualmente è stato ceduto al F.A.I., Fondo per l Ambiente Italiano, che ha provveduto a restaurarlo. Il nostro progetto ha come obiettivo la realizzazione di un CD e la sua proiezione al cinema, dove saranno presenti tutti gli alunni della scuola media di Albosaggia e i loro parenti. Inoltre, la sua realizzazione permetterà la conoscenza, in modo approfondito, di alcuni aspetti del nostro territorio. Noi ragazzi ci stiamo impegnando molto nella realizzazione di questo progetto e ne siamo entusiasti. Anche i professori dedicano molto tempo per aiutarci nello studio dei copioni, nella riproduzione della vita di quel tempo, nella ripresa delle scene, nella realizzazione dei costumi. È per questo motivo che invito a visitare il castel Grumello per il paesaggio bellissimo che esso offre, per le sue costruzioni, una a est e una a ovest collegate tra loro da una specie di corridoio, e per la sua storia che, in qualche modo, riproduce la storia di tutti noi Valtellinesi. Vi invito tutti ad assistere alla proiezione del nostro CD, data ancora da stabilire, perché in questo modo parteciperete al nostro lavoro e sarete coinvolti dalla storia affascinante del nostro castello: il castel Grumello! Vi aspetto numerosi!! Giada Laffranchi IIA Albosaggia Quest anno è di VISITA AL CASTEL GRUMELLO Sceneggiatura tratta dal film L Adda e i suoi castelli S C E N A P R I M A SEBASTIANO Ciao ragazzi! In perfetto orario! FABIO Ciao Sebastiano! Sì, abbiamo finito i compiti presto, perciò siamo venuti subito. CHIARA Avete portato i costumi? SARA Certo, è tutto qui dentro ( tira fuori dallo zaino qualcosa da far vedere) DAVIDE Allora raggiungiamo gli altri che sono già al castello! Mentre camminano SEBASTIANO Tutto sommato raggiungere il castel Grumello non è difficile. SARA Si percorre la strada panoramica dei Castelli, cioè la via sul versante retico che da Sondrio sale verso Colda e Montagna SEBASTIANO Eccolo, si vede in lontananza. (immagine del castello). SARA Non voglio essere campanilista, ma il nostro palazzo Paribelli è MOOOOLTO più bello! Tutti quelli che abbiamo visitato finora sono diroccati, il nostro invece...guardatelo là, proprio di fronte a noi Che imponente! SEBASTIANO Finiamola di sognare il nostro bel palazzo, andiamo, invece, a visitare il castel Grumello, guardatelo laggiù! Camminando SARA Si vede molto bene anche la frazione di Colda! SEBASTIANO Strano questo nome SARA In realtà il suo nome originario era Acquacalida, forse per la presenza di acqua a temperatura costante. SEBASTIANO Comunque, a parte questa caratteristica, il paese è esposto a sud per cui gode di un clima davvero favorevole in tutte le stagioni (spostamento nella vigna). S C E N A S E C O N D A DAVIDE Da questo dosso, il castello domina tutto il fondovalle e lungo le pendici ripidissime, gli uomini, nei secoli, hanno realizzato i famosi terrazzamenti per i vigneti. FABIO Certo il paesaggio è bellissimo: in lontananza si possono addirittura vedere le creste imbiancate dell Adamello La catena delle Orobie CHIARA E poi la nostra Adda che taglia in due il fondovalle DAVIDE Da quassù sembra così placida SEBASTIANO Adesso non ha molta acqua e comunque è controllata negli argini, ma in primavera e soprattutto in estate, quando comincerà a sciogliersi la neve Allora sì che dimostrerà la sua forza! CHIARA Lo sai che dovremo aspettare il secolo XIX per vedere l Adda reggimentata? Eh! Sì, fino ad allora la nostra Adda sarà la regina della valle, piene e inondazioni faranno tremare gli abitanti dei paesi dove passa e cambierà il proprio corso tante volte, quasi per dispetto. SEBASTIANO Direi piuttosto TERRIBILE!! DAVIDE Guarda la situazione dal SUO punto di vista: all inizio il ghiacciaio che copriva tutta la Valtellina le aveva regalato, quando s è sciolto, tutto il territorio, così lei poteva scendere indisturbata fra valli e boschi Poi è arrivato L UOMO!

11 Matti da Ligari Castel Grumello 11 moda il Castel Grumello CHIARA Ecco, comincia il fanatico ambientalista! Anche l uomo aveva bisogno di spazi suoi per vivere! FABIO Per questo ha dovuto disboscare, costruire, organizzare il territorio Cosa mi dici di questi ingegnosi terrazzamenti per i vigneti? Guarda, sembra un quadro tanto sono regolari, perfetti! DAVIDE Appunto! Sembra un quadro!...io preferisco un bel bosco naturale piuttosto che la natura addomesticata e ridotta a un quadro! SARA Chi vende o beve il vino non sarà della tua idea! E poi sai anche tu che la Valtellina, nei secoli, era famosa per il vino che produceva ed esportava, e questo prodotto ha contribuito alla sua ricchezza! CHIARA Anche oggi! DAVIDE Ne sono certo Ma io sono astemio! CHIARA Lasciamo perdere! Con te non si può ragionare! S C E N A T E R Z A FABIO Perché si chiama Castel Grumello? DAVIDE Ha acquisito il nome Grumello perché si trova sullo sperone di roccia che si chiama, appunto, Grumello che a sua volta deriva da grumo, cioè un grumo di roccia. FABIO Mi racconti qualcosa sul castello? DAVIDE Il castello è un esempio di castello gemino, infatti si possono individuare chiaramente due costruzioni: una a est e una a ovest e collegate tra loro da una specie di corridoio. Massi di roccia si vedono in molti punti. FABIO Ciò significa che la struttura è stata costruita direttamente sulla roccia? DAVIDE Proprio! Tutto l insieme si trova arroccato sul picco di un terrazzo che a sud si affaccia sull Adda e a nord è ancorato ad una sella morenica su cui passa anche la strada panoramica. S C E N A Q U A R T A CHIARA Ehi! Da qui si comunicava benissimo con altri castelli e il dirimpettaio del castello Grumello era quello di Mancapane Vedi? SEBASTIANO Dal nome si può pensare che, essendo lontano dai centri abitati, restasse spesso senza cibo CHIARA Dal castel Grumello puoi vedere lo sperone di roccia di Tresivio, anche lì c era un castello sin dal XII secolo. SEBASTIANO Ma anche lui è stato smantellato dai Grigioni nel Di esso rimane soltanto qualche muro sbrecciato CHIARA Ma senza dubbio comunicava con il castello Grumello. SEBASTIANO Sì, certo, lo sappiamo che tutti i castelli valtellinesi comunicavano tra loro con fuochi o fumo CHIARA Sì, ma non è bastato per salvarli dai Grigioni, non ti sembra? SEBASTIANO Invece, il nostro castello di Albosaggia è stato risparmiato perché i Paribelli erano amici dei Grigioni. CHIARA Già, FURRRRBI I BO- SAC! S C E N A Q U I N T A Spostamento dei ragazzi verso il centro del castello orientale. Si siedono. TIZIANO Guardate! Il castello est, è formato da una torre quadrata alta circa 17 metri, i suoi muri sono spessi più di un metro ed è circondata dalla cinta muraria molto articolata. ARIANNA La torre presenta piccole feritoie e porte d accesso molto in alto dal suolo. L insieme si presenta così compatto che fa pensare fosse il castello con funzione militare e di difesa. TIZIANO Vedi quei buchi nel muro? Quelli servivano per conficcarci dei pali che servivano per sostenere le impalcature così i soldati si muovevano con facilità. ARIANNA Dall altra parte, invece, (alza la mano per salutare il ragazzo dall altra parte che risponde al saluto e indica i fori a terra) si vedono nel terreno le buche per affrancare i ponteggi utilizzati per le costruzioni. Come vedi, i muri del castello sono pieni di buchi per i ponteggi. Spostamento verso le coppelle. TIZIANO Non ti ho detto che il masso roccioso dove è stata eretta una torre è inciso con delle coppelle! ARIANNA Perciò vuol dire che il luogo non era stato preso in considerazione solo nel medioevo, ma già dalle popolazioni preistoriche. TIZIANO Un po come è successo a Grosio: il castello dei Visconti Venosta si trova proprio vicino alla rupe magna con le incisioni rupestri. S C E N A S E S T A Il gruppo si trova nella parte interna del castello est, da dove si vedono le girandole. JACOPO Lungo questo muro si vedono bene le feritoie, molto strombate verso l interno, si chiamano anche arciere perché permettevano l uso di arco e frecce. SHARON Guarda là, ci sono anche delle finestre con sotto dei sedili per potersi sedere, probabilmente servivano ai soldati di guardia JACOPO Vedi quei buchi tra i merli? SHARON Sì, a cosa servivano? JACOPO Sono i buchi per le girandole. SHARON Santo cielo! Cosa sono? JACOPO Le girandole erano delle assi che venivano messe tra un merlo e l altro per difendere meglio il castello in caso di attacco. SHARON Allora, se ho ben capito, il nome deriva dal fatto che potevano essere spostate facendole ruotare. S C E N A S E T T I M A Altro gruppetto di ragazzi che guardano verso ovest. ASIA La parte di castello a occidente doveva essere la zona residenziale. Qui infatti si nota più attenzione nei particolari, nella scelta dei materiali e nella loro lavorazione: guardate come sono ben smussati gli spigoli e il portale d accesso ad arco e i massi angolari ben squadrati e lavorati... ALESSANDRO Anche in questa parte del castello c è la torre quadrata, se entriamo si vede il piano superiore. ASIA Come si arrivava lassù? ALESSANDRO Per andare al piano superiore era necessario salire una scala di legno esterna, forse asportabile, e passare attraverso la piccola apertura che si affacciava sul cortile. ASIA Siccome il castello occidentale era abitato normalmente, nello spessore dei muri era ricavato lo spazio per la canna fumaria dei camini, utili per riscaldare bene gli ambienti. ALESSANDRO Anche questa parte del castello era protetta da mura merlate. S C E N A O T T A V A Altro gruppo di ragazzi seduti ai tavoli di legno. JACOPO Ma chi ha fatto costruire il castello? Chi erano i proprietari? CHANTAL Il castello venne costruito dalla famiglia DE PIRO alla fine del Un certo Corrado de Piro proveniente da Como si era rifugiato in Valtellina a causa delle lotte tra guelfi e ghibellini, lui era un ghibellino. JACOPO Ma anche qui non fu tranquillo, infatti si scontrò con la famiglia guelfa di Tebaldo dei Capitanei che assalì e conquistò il castello e dopo alterne vicende, nel 1372, lo occupò definitivamente. CHANTAL Comunque la sorte del castel Grumello è stata quella di tutti i castelli valtellinesi, cioè è stato smantellato dai Grigioni nel 1526 e mai più ricostruito. JACOPO Attualmente è stato ceduto al FAI, Fondo per l Ambiente Italiano, che ha provveduto a restaurarlo. S C E N A N O N A Nuovo gruppo SARA C. Durante gli scavi sono stati messi in luce le basi del castello militare, la torre, vari locali, due vasche e la cisterna scavata nella roccia. TIZIANO La cisterna, come si sa, conteneva la fondamentale riserva d acqua in caso d assedio. Ma il reperto più suggestivo è sicuramente il guanto di maglia di ferro, ma anche le punte di dardi di balestra e i frammenti di ceramica. S C E N A D E C I M A Da un punto da cui si può vedere la chiesetta del castello dall alto. TIZIANO Cos è quella? CHANTAL È la chiesetta del castello! Si avviano verso la chiesa e trovano due attori in costume cinquecentesco davanti alla chiesa SIMONE Buongiorno, madama Giada! Cosa ti porta in questo luogo così Poco allegro? GIADA Buongiorno ser Simone! Perché dici poco allegro? Mi sembra invece una chiesetta così Romantica, in mezzo al bosco! SIMONE Di romantico non ha proprio niente, madama Giada! È la chiesa dedicata a san Rocco perché nel 1624, quando la peste si era diffusa in Valtellina, è stata destinata a chiesa cimiteriale per i morti di peste. GIADA Vuoi dire che questi vani sono proprio le tombe e le fosse comuni dove sono stati deposti gli appestati? Che orrore! SIMONE Eh! sì, è molto probabile. Comunque, prima di questo era stata la chiesa palatina della famiglia De Piro. Perciò era all interno delle mura del castel Grumello. GIADA Allora risale al 1326, quando la famiglia aveva già fatto costruire il castello. Ma Se non ricordo male A quel tempo, non era dedicata a sant Antonio? SIMONE Proprio! Come vedi, noi Valtellinesi ci basiamo su quel detto Nulla si distrugge, tutto si rinnova! Con buona pace dei de Piro. Ehi, madama Giada, andiamo a berci una coca al ristorante del castello, rinnovato proprio ultimamente? IIA IIIA Albosaggia

12 12... In rime sparse Matti da Ligari Come un gabbiano Come un gabbiano sto su uno scoglio e guardo l immenso e sconfinato mare; nella notte mille luci all orizzonte si specchiano nel mare. Onde gentili tra la roccia e il mare Grande Immenso e sempre in movimento nel limpido del suo blu e una luna, su bianca e vanitosa, che getta i suoi riflessi tra mille riflessi mille stelle, che scendono giù, giù, fino al mare. Mi sento un nulla nel mondo un mattone dell universo. Federico Trabucchi Silvestri IID La primavera La primavera arriva dopo un freddo inverno, piena di colori; la primavera arriva con il canto degli uccelli e il profumo dei fiori; la primavera arriva con il volo delle rondini e le speranze nei cuori. Alice Scarafoni IID La notte Nella notte scura, gli occhi del gufo sembrano fanali d auto grandi e gialli. Laggiù nei fitti boschi, neri e oscuri, un piccolo scoiattolo squittisce impaurito. Davanti alla luna, un ululato, segna il termine di una notte lunga e tenebrosa. Nella notte ho paura nella notte vivo un avventura. Giulia Farina IID Fiore rosso Fiore rosso ricordo d estate quando il sole splendeva nel cielo e illuminava i tuoi petali morbidi, nel verde prato sconfinato sei rimasto nascosto lontano dai bimbi che passavano correndo brillavi in mezzo a loro nulla temendo. Di tanto in tanto la pioggia ti rinfrescava esaltando ancor più il tuo splendido colore che non era ricordo di dolore ma di giorni spensierati. E in questa stagione triste dove tutto sta appassendo, la tua bellezza non sta morendo si aggrappa ancora ad un poco di vita ai giorni caldi dell estate. Vittoria Malebra IE La danza dei fiori C'è chi li ammira in un prato chi ne guarda il colore estasiato. C'è chi resta incantato dopo avere inspirato, i profumi fatati dei fiori dorati. I petali svolazzano sognanti tinti di colori eccitanti. Nel mezzo dei colori fra mille e mille amori un mazzo di fiori è uno dei tesori. Teresa Lo Verso IB La fortuna Sfidami! Sono la Fortuna. Non puoi fare a meno di me, o uomo comune. Spera in me, tenta, gioca, rischia, ma non troppo perché ti bacerò una e una sola volta. Nevicata Silvia Ferrari IIIF Nevica: la neve scende lieve dal cielo, di un bianco lucente, che scintilla di gelo. Mentre cade per capriccio, si agita, in un repentino turbinio, superando mari e montagne, fino all orizzonte. Ovunque passi, tutto dipinge di bianco, e inizia un mondo, di pallido candore. Gabriele Morozzo della Rocca IE Ad ognuno il suo colore Ogni stagione indossa un abito di diverso colore che rispecchia il suo umore. La primavera di verde vestita accoglie con un sorriso il fiorire di ogni vita. Il vestito giallo dell estate ci fa fare tante risate, il suo spirito vacanziero rende leggero ogni nostro pensiero. L autunno arriva in fretta mostrandoci fiero la sua colorata giacchetta; con carattere dispettoso invoglia gli animali al riposo. Un bianco cappotto sulle sue spalle porta, serio e severo l inverno ogni nostra giornata fa più corta. Durante le stagioni ci vengono offerti molti doni: è Madre Natura che così facendo di noi si prende cura. Silvia Zubiani IE Profumo di mare Mi trovai un giorno in riva al mare, distesa sulla sabbia scaldata dal sole, che accarezzava piacevolmente la mia pelle. Con gli occhi, scorgevo davanti a me la distesa azzurra del mare, che quasi non si distingueva dall azzurro del cielo. In alto il sole splendente emanava una tale luce e calore che fui costretta a voltare lo sguardo altrove. La mia attenzione si posa lontano, su un piccolo gabbiano adagiato su uno scoglio. Come se si fosse accorto di me, la bianca creatura riprese il suo volo leggiadro che sembrava essere accompagnato dalla brezza leggera. Era gradevole alle mie orecchie il soave rumore delle onde che raggiungevano la riva lasciando dietro di sé, una spuma bianca e profumata. E vedrai Il tramonto rosa sfiorato dai monti che toccano il cielo mentre una rondine scompare dietro una nuvola Le stelle la notte son dominate dalla luna che con grazia rischiara il nero della notte Simona Conforto IE Il dolce canto degli uccellini che saluta il sole quando al mattino sorge e colora le nuvole, e colora un sorriso Un lago calmo sfiorato da una brezza leggera che fa da indaco specchio alla possente natura I fiori, opere d arte, perfette e inimitabili spiccano nei prati e si completano in splendore Sentirai un caldo amore quando i tuoi occhi colmi di luce vedranno tutto questo e vedrai il mio mondo con i miei occhi e sentirai le note di un abbraccio Giulia Tam IC La natura d inverno Mi parla la natura, non sempre rigogliosa che in questa stagione riposa. Che stagione sarà? Sarà la stagione dove la neve sui tetti cade lieve! Cadono i candidi fiocchi, le nuvole di zucchero filato danzano nel cielo. Un manto bianco ricopre ogni cosa, il mondo sembra in posa. Marco Bravo IB

13 Matti da Ligari... In rime sparse 13 Stagioni La foresta ci parla attraverso suoni e colori, scricchiolii e rumori. Vola la cornacchia e cade una foglia, piano piano il ramo si spoglia. Arriva l inverno il freddo lo annuncia. Cade la neve soffice e lieve. Il vento gelido soffia sugli alberi e fa cadere le ultime foglie. Ecco la primavera: gli uccellini cantano fino a sera e i fiori nascono di mille colori sprigionando nell aria piacevoli odori. Giunge l estate rossa e arancione con prati verdi e frutti multicolore. Son passate quattro stagioni l autunno con alberi spogli, l inverno con soffice neve, la primavera con tantissimi fiori e l estate piena di colori. Le stagioni Cesare Del Felice IE Le stagioni corrono via velocemente; la mia vita mi viene in mente. Per prima la primavera mi piace ricordar perché è da lì che ho iniziato ad amar. I danni che ho provocato a crescer mi hanno aiutato. L estate l adolescenza mi ha portato e una vita serena mi ha donato. I fiori crescono su ogni ramo come le infinite speranze che abbiamo. L autunno nella mia vita deve ancora arrivare e spero che più matura mi faccia diventare. Le foglie cadono lentamente mentre i capelli grigi ti vengon velocemente. L inverno è arrivato e alla fine mi ha accompagnato; gli occhi si incominciano a chiuder, dopo c è la primavera e nuove foglie sono pronte a ricrescer. Ilaria Maranga IID Il vento Il vento lontano pieno di ricordi viaggia lento, come se fosse spento, soffiando fresco sulle foglie. Il vento azzurro calmo come il mare si agita lentamente e piano piano si accascia stanco. Alessandro Mazza IID Pioggia acida Scende leggera dal cielo una piccola gocciolina, che precipita al suolo dopo aver sconfitto il vento. Mentre cade però il nero fumo incontra, e pian piano, per l umana colpa, perde inacidendosi la sua cristallinità. Quando giunge a terra, con un lieve picchiettio, scopre tristemente di non essere l unica ad aver perso limpidità. Gabriele Morozzo della Rocca IE La primavera Le stagioni nel vento Vento d inverno soffia sui monti le azzurre rocce gelando. Di primavera soffia nelle nuove foreste piante e animali risvegliando. D estate soffia sul mare le bianche onde rinfrescando. D autunno soffia in campagna portando le foglie in città. In primavera cominciano a spuntare i fiori. Spunta anche il sole che sembrava non sorgesse più e con i suoi raggi scalda il mio cuore. Arriva un cumulo di nuvole nere e io mi sento triste. Inizia a piovere, vado dentro casa ed ecco che spunta un raggio di sole che spazza via le nuvole e appare un arcobaleno, pieno di colori. Mergim Elshani IID Saverio Steffanoni IID Neve Il primo fiore In primavera un fiore all ombra di un melo cambia il colore triste del cielo Il lago freddo, ghiacciato si scioglie lento quel fiore appena nato cresce in un momento. Rosa Mazza IID Nel bianco prato innevato un piccolo fiore si intravede la neve lo ricopre scendendo sempre più fitta Piccoli cristalli continuano a scendere e molto lentamente si posano sul prato Tra gli alberi si intravede una piccola casa Il cielo grigio porta tristezza, molta tristezza. Passò un giorno era mattina la neve cadeva ancora a fiocchi. Pioggia Alessia Petorella IID Il fiore Il primo fiore rilasciando una scia di colore, si riflette sul prato innevato. Arriva la primavera che piano piano risveglia la natura apparentemente morta. La pioggia è un anima senza colore. Come la nebbia, ti porta nel cuore la tristezza e la solitudine. Scende dal cielo come lacrime di un bambino che piange. Stanislao Guerra IID I petali si colorano di un rosa celeste che si mischia con il verde del gambo e fa risplendere la bellezza della natura. La primavera mi parla del freddo e della neve, dell inverno, attraverso gli splendidi fiori primaverili. Gioele Grossi IID

14 14 Culture Matti da Ligari NEI PANNI DI L ora di laboratorio di italiano L2 Il CMAI è un centro d accoglienza che offre diversi servizi ai cittadini extracomunitari che ne hanno bisogno. Giovedì 29 marzo, due operatrici del Centro CMAI, la signora Lorena Codazzi, italiana, e la signora Amina, di origine marocchina, sono venute nella nostra classe per proporci un attività un po fuori dal comune... Innanzitutto la signora Amina, che è una mediatrice linguistica e culturale, ci ha parlato in arabo per farci sentire un po spaesati. Poi, dopo essersi presentata in italiano, ci ha raccontato com è nata la fiaba araba e quali sono ancora oggi le usanze del suo paese legate al racconto di storie. Per esempio, abbiamo scoperto che nei paesi arabi, d estate, si leggono in gruppo le fiabe tipiche del posto su enormi terrazzi posti all ultimo piano delle case. La funzione di narratore è affidata agli anziani e, mentre i bambini ascoltano, le donne cuciono e lavorano tutte in cerchio. In Marocco le fiabe sono molto apprezzate anche dagli adulti, infatti, al mercato, ci sono persone che le raccontano e che attirano sempre un buon numero di ascoltatori. La signora Amina, che parlava a noi in italiano e poi traduceva in berbero alla nostra compagna Kadija che viene dal Marocco, ci ha spiegato che nei paesi nordafricani gli abitanti si contendono la paternità di Juha, il personaggio principale della maggior parte dei racconti. Infatti, ci ha letto una fiaba che lo vede protagonista, sia in arabo che in italiano. Nella fiaba si narrava la storia di Juha che, essendo amico di un ricco mercante, era andato alla festa organizzata da quest ultimo vestito da lavoro, ma i guardiani della casa e gli altri invitati non lo avevano accolto poiché i suoi vestiti erano sporchi e consumati. Allora lui, arrabbiato e deluso, era tornato a casa sua e si era vestito con i suoi abiti migliori. Tornato alla festa, Juha fu accolto dai guardiani con inchini e gli invitati gli corsero incontro offrendogli da mangiare. Però lui, ancora arrabbiato, mettendo le maniche nei piatti, pronunciò le parole: Mangiate maniche, mangiate vestiti. Questa frase voleva far capire agli altri invitati che essi lo avevano accettato grazie ai suoi vestiti eleganti e non per il suo aspetto interiore, fermandosi all apparenza. Questa è la fiaba che le operatrici del centro CMAI ci hanno proposto, dopo averla tradotta dall arabo appositamente per noi. La nostra compagna si è sentita felice perché le è piaciuto sentire la sua lingua a scuola, anche se all inizio, sentendosi al centro dell attenzione, era molto imbarazzata. Per noi tutti quest esperienza è stata molto bella e non è stata la solita lezione. Quest attività ci ha fatto capire come si sente uno straniero quando arriva in un nuovo paese, di cui non conosce la lingua, e ci ha aiutato a metterci nei suoi panni, anche se per un breve momento. Alessandro Mazza e Cesare Vedovatti IID Il venerdì mattina, durante la prima ora, noi alunni delle classi 1A e 1D, che partecipiamo al laboratorio di italiano, abbiamo deciso di descrivere e raccontare una festa o una ricetta del nostro Paese d origine. L educatrice Francesca ci ha proposto di portare del materiale (testimonianze, fotografie...) dei nostri Paesi e, dopo aver pensato e valutato quali erano i nostri interessi, abbiamo deciso di presentare una ricetta macedone, la festa del Ramadan e il matrimonio indiano. La pizza ai porri Emrije, un alunna della classe 1D, ha pensato di condividere una ricetta Macedone: la pizza ai porri: Ingredienti: 1 kg di farina, un po di sale, lievito, un bicchiere d acqua e sei porri. Preparazione: Impastare la farina con un po di sale e un cubetto di lievito. Formare una palla. Stendere una parte dell impasto con il mattarello e appoggiarla sulla piastra del forno. Ricoprire la pasta con i porri, precedentemente cotti, e un po di olio. Con l impasto rimanente si stende uno strato più sottile del precedente e lo si appoggia sopra la pizza preparata chiudendolo sul bordo. Cuocere in forno per 25/30 minuti a 150 gradi. Il ramadan Mehdi, un alunno di origine marocchina, ha preferito parlare di una festa musulmana: il Ramadan, che una volta all anno i musulmani festeggiano: Per circa 29/30 giorni bisogna stare a digiuno dalle 04:00 alle 19:00 e durante la giornata si devono dire 5 preghiere. Alla quarta preghiera, verso le 19:00/19:30 si può mangiare fino alla prima preghiera delle 04:00. Nei 29/30 giorni di Ramadan non bisogna dire parolacce, fare azioni negative, profumarsi e si deve aiutare i poveri e leggere il Corano, cioè il libro sacro dei musulmani. Le feste in Marocco I bambini di età inferiore ai 12 anni, le donne incinte e gli ammalati possono saltare alcuni o tutti i giorni di Ramadan. Questa ricorrenza religiosa è molto sentita da tutti i Musulmani del Mondo e la si aspetta ogni anno con ansia per festeggiarla. Il matrimonio indiano Shib Jot è un ragazzo di origine indiana che frequenta la classe 1A e nel mese di dicembre è andato in India per il matrimonio di sua zia: Il matrimonio è stato celebrato il 24/12/2011 a Punjab, che si trova a nord dell India, prima della celebrazione lo sposo ha chiesto ai famigliari della sposa e alla sposa se lo accettavano in famiglia. Se il matrimonio viene organizzato, la sposa due giorni prima deve mettere il mehndi (l hennè) e, secondo la tradizione, se i disegni sono scuri significa che il marito la ama molto, se invece sono chiari la ama meno. La sposa indiana è diversa da quella italiana perché si veste tutta colorata indossando la lahnga, un vestito tradizionale solitamente di colore rosso ma negli ultimi anni può anche essere verde, beige,... La sera prima del matrimonio nella casa della sposa e in quella dello sposo si chiama il dj che con la sua musica fa ballare gli invitati, che in segno di fortuna lanciano i soldi in aria. Il giorno del matrimonio i genitori della sposa prenotano un ristorante e prima della cerimonia religiosa accolgono lo sposo al quale danno un regalo. Dopo In Marocco le feste hanno molta importanza e vengono organizzate in base alla ragione per cui si festeggiano. Le feste più importanti sono tre : Id l (cbir) Adhà, Id l Fetr, Idl Milud. Nella festa dell Id l (cbir) Adha, si prepara il montone per il sacrificio, perché secoli fa Abramo profeta di Dio, fece un sogno: sognò di sacrificare suo figlio! Visto che era un messaggio mandato da Dio, Abramo si svegliò e prese il coltello per realizzare la sua volontà. Proprio quando il coltello era sul collo del figlio, Dio fermò Abramo e gli diede un montone da sacrificare al posto del figlio, da quel giorno si festeggia questo importante evento. Per questa occasione a colazione si preparano dolci di ogni genere, e a pranzo fegato e cuore alla griglia oppure allo spiedo. A cena il Tgin preparato con verdura e carne, oppure il Cuscus con tutte le verdure possibili. Per questa festa di solito si indossa il Caftan o dei vestiti nuovi. Invece nell Id l Fetr si festeggia la fine del Ramadan, cioè un mese del calendario lunare che varia di anno in anno in cui si sta a digiuno dall alba fino al tramonto. Tutti si chiedono: Perché si fa il Ramadan? Il Ramadan ha tre obiettivi: Insegnare la pazienza Far provare la fame a tutti Far sentire il valore del cibo e dell'acqua che quasi tutti noi sprechiamo. Per questa festa si raccoglie per tempo del denaro oppure del grano da dare ai poveri, ma si viene premiati da Dio solamente se la persona che riceve questi doni é veramente bisognosa, per me é questo il motivo che lo rende speciale. In questa festa ci si incontra con amici e parenti per cancellare ogni tipo di odio e di invidia, si dimenticano i problemi passati per affrontare con saggezza quelli che arriveranno. L' Id l' Milud invece é una festa molto religiosa in cui si festeggia la nascita di Maometto. In questo giorno si va in moschea a pregare come al solito, ma soprattutto si legge il Corano per ricordare e cercare di capirlo in memoria profonda. Maryem El Amine IA questo rituale la sposa e lo sposo vanno nel luogo di culto e si sposano con i parenti e gli amici più vicini a loro. Poi ritornano nel ristorante e si siedono sul divano più bello e costoso del ristorante e fanno le foto con i parenti della sposa e dello sposo. Al termine della giornata di festeggiamenti, lo sposo e la sposa vanno a casa dei genitori della sposa per dare l ultimo saluto ai parenti. Quando loro vanno via, il padre della sposa lancia delle monete nell aria in segno di buona fortuna. El Mehdi Lakhbiza, Shibjot Singh, Emrije Islami IA e ID Rosa, rosae, rosae... Il latino è difficile... Non c è niente da fare, è difficile! Abbiamo iniziato le lezioni con tanto entusiasmo, poi ci siamo rese conto che non è poi così immediato come pensavamo ma non è nemmeno meccanico quanto il francese o l inglese: è più stimolante! Le nostre difficoltà? I casi: un invenzione diabolica! In pratica sono le terminazioni di una parola in base alla sua funzione, quindi ogni parola può avere molti significati: bisogna.. ragionare! Un esempio: lupus è soggetto, mentre lupum è un complemento oggetto: basta una lettera per cambiare il senso di una frase. Un altro problema è stato tradurre alcune parole che assomigliavano all italiano ma avevano un significato completamente diverso, ad esempio bellum : significa guerra e non, come pensereste voi, bello. Che dire, sembra una lingua fatta apposta per farci sbagliare! Anticamente, il latino presentava due forme: il latino letterario, parlato dalle persone colte, e quello volgare, parlato dal popolo. Roma aveva unificato il suo immenso impero imponendo ai popoli conquistati la sua lingua. Il latino letterario continuò ad essere usato per i documenti ufficiali, mentre il latino volgare subì varie trasformazioni e, in seguito, diede vita alle lingue neolatine o romanze (italiano, spagnolo, portoghese, francese, rumeno, provenzale, catalano e ladino). La nostra lingua deriva dal latino volgare: diciamo infatti cavallo, derivato da caballus detto dal popolo; equus, del latino letterario, è rimasto in molti aggettivi di un linguaggio più ricercato e colto (equestre, equitazione..). Questa è un frase tratta da una versione che abbiamo tradotto al corso di latino: Puella amicarum copiam habet et saepe cum amicis in silvam venit, alaudas audit et bacas colligit. Significa: La ragazza ha tante amiche e spesso con le amiche va nel bosco, sente le allodole e coglie le bacche. Sembra facile, dopo averne letto la traduzione, ma se provaste da soli, vi rendereste conto che non è così. In conclusione, che dire a tutti quelli che l anno prossimo intendono fare un liceo: buona fortuna! Rebecca Bettini e Carmen Musso IIIA

15 Matti da Ligari Luoghi 15 Praga Durante le vacanze estive ho visitato con la mia famiglia Praga (Praha in lingua originale), capitale della Repubblica Ceca. Questa città è anche detta città d oro poiché Carlo IV fece ricoprire i tetti di tutte le torri d oro, città dalle cento torri perché a Praga ci sono molte torri, città magica, Parigi dell est ecc. La città è divisa in nove quartieri bagnati dalla Moldava, il fiume più lungo della Repubblica Ceca. Dal campeggio, ogni mattina prendevamo il tram per raggiungere il centro. Come prima tappa abbiamo visitato la Hai voluto la bici? Pedala! 200 km a nord del Circolo Polare Artico, in un piccolo villaggio della Svezia dal nome quasi impronunciabile, Jukkasjärvi, da oltre vent anni viene costruito un albergo che è una vera scultura artistica: l ICE- HOTEL, una struttura alberghiera incredibile. L Icehotel è, infatti, un grande albergo costruito interamente con il ghiaccio del circolo polare artico. Oggi, esso è diventato una vera e propria attrazione turistica visitata ogni anno da moltissime persone. Inizialmente, era una casa di ghiaccio per accogliere le sculture di artisti provenienti da tutto il mondo ma, quasi per caso, diventò un alloggio che ospitava le persone in visita a Jukkasjärvi, dotate di sacchi a pelo, abiti molto pesanti e coperte molto calde, e infine divenne un hotel. L unico problema è che ogni estate la temperatura sale e l albergo ne risente Torre delle Polveri, chiamata così nel XVIII secolo perché fu adibita a deposito per polvere da sparo. Proseguendo sulla via Celetna ci siamo fermati nella piazza della città vecchia per visitare prima l imponen- Dal 15 al 21 agosto, io e la mia famiglia siamo andati con una famiglia di nostri amici in bicicletta, per trascorrere cinque entusiasmanti giorni sul Reno, in Germania. Io non volevo andare (naturalmente per pigrizia), ma alla fine sono dovuto partire perché non avevo alternative. I miei genitori per invogliarmi mi hanno ricordato come si mangia in Germania negli ostelli: delle vere squisitezze!!! Alle 6 della mattina di Ferragosto siamo partiti. Appena abbiamo chiuso le portiere dell automobile si è messo a diluviare: si iniziava davvero bene! La prima sosta è stata a Lucerna. Abbiamo visitato la città con il suo vecchio ponte di legno. Siamo ripartiti per la nostra prima destinazione, una cittadina tedesca vicino al confine svizzero. Nei giorni seguenti abbiamo pedalato lungo le rive del Reno, arrivando vicino a Friburgo. Il Reno è un fiume diverso dai nostri; infatti è navigabile e abbiamo visto transitare molti battelli e molte chiatte. In molti punti del fiume sono state costruite grandi dighe per produrre energia elettrica. Il primo tratto del fiume che abbiamo percorso segna il confine tra Germania e Svizzera mentre la seconda parte tra Germania e Francia. Ci sono pochi ponti perché il fiume è molto largo. Abbiamo attraversato vigneti e frutteti e ci divertivamo a bagnarci sotto gli spruzzi degli irrigatori. La sera cenavamo in ostello verso le 18, molto presto rispetto ai nostri orari abituali; poi uscivamo per visitare la cittadina. La colazione, poi, era una vera delizia. Mai, e dico mai, ho visto tante schifezze messe assieme, che io invece considero delle bontà. Io pensavo: Pancia mia fatti capanna, anzi tendone!. I giorni di vacanza sono passati veramente molto in fretta! Ho pedalato in tutto per ben 291 chilometri in sole cinque tappe, superando, anzi stracciando, il mio record personale di 286 chilometri ottenuto due anni fa attorno al lago di Costanza. Mi sono gasato, come una bottiglietta d acqua! Al posto di annoiarmi, come avevo presupposto e temuto, ho passato una vacanza v e r a m e n t e divertente! Andrea Benvenuti I E Un hotel davvero speciale molto, sciogliendosi in diversi punti. Così ogni inverno i proprietari lo ricostruiscono! Offre più di sessanta camere, tutte diverse tra loro, una sala ornata con colonne di ghiaccio, un icebar con divani e pista da ballo dove gli ospiti si possono divertire, e una chiesa di ghiaccio per accogliere i fedeli. La temperatura all interno dell icehotel varia dai 3 gradi agli 8 gradi. Tutta l energia usata nell albergo proviene da fonti rinnovabili, quindi esso si può definire un hotel ecologico. Non c è riscaldamento, perché basta coprirsi per bene (pensate che anche i letti e i piatti sono di ghiaccio) e non c è bisogno nemmeno di molta energia elettrica, grazie ad alcuni sistemi che i proprietari hanno deciso di adottare per la manutenzione della struttura. Secondo noi questo hotel potrebbe essere una meta turistica di vacanza te chiesa di Santa Maria di Tyn, poi quella di San Nicola e, infine, il municipio, che ha un bellissimo orologio astronomico. Qui ogni ora le campane suonano e delle statuine raffiguranti dei santi si affacciano a due finestrelle sopra l orologio. Ai lati del quadrante si possono notare quattro figure che rappresentano la vanità, l avarizia, la morte e la lussuria. Dopo una piccola pausa siamo andati sul Ponte Carlo (Karlův Most), il più famoso tra i tanti ponti che attraversano la Moldava. Questo collega i quartieri Starè Město e Màla Strana ed è vigilato da torri su entrambe le estremità. Ai lati del ponte si trovano varie sculture che rappresentano alcuni santi e il re Carlo IV cui fu dedicato il ponte. Dopo aver ammirato il paesaggio, siamo andati a visitare il castello di Praga e la cattedrale di san Vito, imponente e bellissima, costruita in stile gotico. Il suo aspetto è frutto di varie modifiche effettuate in un periodo di circa seicento anni (dal 1344 al 1929), anche perché molti eventi hanno devastato l edificio. Di fronte ad esso si trova la cappella di san Giorgio, molto più piccola e in uno stile completamente diverso ma comunque molto bella. Nelle vicinanze si trova il Vicolo d oro, formato da piccole case colorate. Qui, al numero 19, abitò lo scrittore Franz Kafka e vi scrisse alcuni racconti. Davanti al vicolo c è il palazzo Lobkovicz, adibito in parte a museo nazionale. Da uno dei suoi terrazzi si può vedere l intera Praga! Eravamo anche curiosi di vedere il palazzo Ginger e Fred, una costruzione moderna anche detta Casa danzante, sede degli Uffici Nazionali Olandesi. Dopo questa lunga passeggiata, eravamo molto affamati e abbiamo cercato un ristorante dove abbiamo mangiato e dove ci siamo riposati e poi... gambe in spalla! Si va a visitare Praga di notte: abbiamo rivisitato alcuni monumenti come il Ponte Carlo, le chiese della piazza della città vecchia e la Torre delle Polveri. La mattina dopo abbiamo visitato la chiesa di Santa Maria Vittoriosa e il quartiere ebraico per poi, purtroppo, tornare a casa. Praga mi è piaciuta molto e ci tornerei volentieri. Nadia Marconato IIE per tutte le famiglie che vogliono vivere questa emozionante avventura. La stagione consigliata dai proprietari per andarci è l inverno, anche se le temperature scendono radicalmente rispetto all estate, perché si può apprezzare di più il paesaggio grazie ad escursioni per conoscere meglio la montagna o visite al circolo polare artico, per provare l emozione di osservare animali come gli orsi polari nel loro ambiente naturale. Noi consigliamo a tutti i ragazzi di provare a convincere i genitori a partire per una vacanza indimenticabile alla scoperta del circolo polare artico. L unico problema di questo magico hotel, oltre al fatto che si scioglie in estate, è quello di essere molto costoso, ma se riuscirete a visitarlo, e a sopravvivere alle temperature polari, sarà davvero un esperienza emozionante, da raccontare a tutti! Sofia Libera e Rosa Mazza IID Le mie vacanze natalizie Quest anno, insieme alla mia famiglia, ho passato le vacanze di Natale a Roma. Mio papà lavora lì alcuni giorni alla settimana per cui abbiamo soggiornato a casa sua. Roma, pur essendo bellissima, è dispersiva per una persona che, come me, è abituata a vivere in un piccolo centro. Durante la mattinata passeggiavamo vicino casa, decidendo nel frattempo il locale in cui pranzare. A Roma è presente una grande varietà di prodotti gastronomici, si può trovare di tutto, dal giapponese al portoghese, dalla pizza all alta cucina. Inoltre, in questa città si possono trovare tantissimi bistrò e rosticcerie, in cui consumare un pasto veloce, o prendere qualcosa da portare a casa. Durante queste vacanze ho visitato il Colosseo, uno splendido edificio che è stato eretto dagli antichi romani più di 2000 anni fa. E difficile immaginarsi che un tale capolavoro sia stato costruito così tanto tempo fa, e che conservi ancora gran parte del suo splendore iniziale. Prima di iniziare la mia visita al Colosseo, ho potuto osservare una splendida rappresentazione in 3D della vita quotidiana degli antichi romani, imparando tante curiosità. Per esempio, ho appreso che quando il Colosseo era ancora utilizzato come anfiteatro, in pratica il programma era questo: durante la mattinata, venivano giustiziati i condannati e gli infedeli con l impiccagione, la tortura o tramite le bestie feroci. Nella pausa pranzo, invece, si svolgevano i combattimenti tra uomini e belve, mentre nel pomeriggio, quelli tra gladiatori. Nello specifico i gladiatori, erano divisi a coppie, e la sorte di uno dei due era decisa dal pubblico e, soprattutto, dall imperatore. Quando uno dei lottatori non era più in grado di combattere, se il pollice dell imperatore era rivolto verso l alto, lo sconfitto restava in vita, mentre se era rivolto verso il basso, veniva condannato a morte. Per accertarsi che il combattente avesse veramente perso la vita, veniva ustionato con ferri roventi. Inoltre, ho visitato i fori romani e il museo che c è al loro interno. Successivamente abbiamo ammirato la casa di Augusto che si può visitare anche all interno, grazie al fatto che l abitazione non è pericolante. Le sue pareti sono ricoperte di meravigliosi affreschi che si sono conservati fino ad oggi. Nel museo sono collocate decine di statue e altorilievi ritrovati fra i resti degli edifici costruiti dagli antichi romani sul colle Palatino. Ho potuto osservare anche il Pantheon, e la chiesa di San Luigi dei Francesi, sulle cui pareti sono affrescati tre famosi dipinti di Caravaggio. Ma la cosa più bella per me è stata passare queste vacanze insieme alla mia famiglia ammirando i capolavori della storia, che neanche il tempo è riuscito a scalfire. Giulia Andreoli I A

16 16 Matti da Ligari La musica nell arte Chiara Della Nave IIID Alessandro Ronzio III E ZANI - ZUCCHI IIID Michela Fioroni III D Nicola Franchetti IIID Stefano Negrini IIID Alessa Resta IIID Nicola Franchetti IIID Alice De Marchi IIIE Battaglia - Corvi - De Marzi IIIE Credaro - De Marzi IIIE Giulia Battaglia IIIE Eleonora Tagni IIIE Francesca Sciolini IIID

17 Matti da Ligari Abbina gli autori 17 agli artefatti Baldini Chiara Baraiolo Mattia Bonomo Alessandro Brunalli Caterina Buzzoni Daniele Cerri Emma Conforto Simone De Capitani Ilaria Dell Agostino Federico Ferrari Margherita Forzatti Michele Galli Riccardo Giaggia Nicolò Marsetti Nicolò Molinari Federico Muffatti Alice Parolo Margherita Pedretti Maria Chiara Pinchetti Martina Pini Arianna Quattrocchi Elia Tavasci Nico Tempra Giada Vanotti Alessandro

18 Scuola Media Ligari - 1A 1B 1C 1D 1E 2A 2B 2C 2D 2E

19 Sondrio A 3B 3C 3D 3E 3F 1 Albosaggia 2 Albosaggia 3 Albosaggia Direttore responsabile: Prof.ssa Luisa Benzoni In redazione: Elena Bellino - Nadia Bordagaray - Letizia Bordoni - Carlo Boscacci - Martina Castelnuovo - Simone Conforti - Michela De Paoli - Carola De Vittorio - Martina Del Giudice - Federico Foppoli - Beatrice Alessia Gianola - Alexandro Ioan Jucatoru - Martina Leoni - Marco Magro - Alessandro Meneghini - Chiara Meneghini - Mattia Merlini - Niccolò Oberti - Elena Pedrini - Andrei Petre - Andrea Pozzi - Giovanni Rawson - Annalisa Spera - Luca Testini - Simone Tomei

20 20 Matti da Ligari Vita da Ligari vita da Ligari

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