RASSEGNA WEB DEL 24 settembre 2013

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1 RASSEGNA WEB DEL 24 settembre 2013 POLITICA E ISTITUZIONI... 3 IMU SQUITIERI (CORTE CONTI), FINORA 33 ISTANZE PER SANATORIA, NESSUNA DA PARTE DEI CONCESSIONARI DEI GIOCHI... 3 IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), POSSIBILE UNA SANATORIA DEL 100% DELLA CONDANNA, SERVE UN LIMITE MASSIMO... 3 IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), POSSIBILITÀ CHE CONCESSIONARI ADERISCANO SONO MINIMALI... 3 IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), DUBBI SU UNA SANATORIA CONCESSA ATTRAVERSO UN DECRETO... 3 LA DELEGA FISCALE APPRODA ALLA CAMERA... 4 DELEGA FISCALE: ALLA CAMERA TANTI GLI EMENDAMENTI SUL GIOCO... 5 CAPEZZONE (PDL, RELATORE DELEGA FISCALE) : ECCESSIVA REGOLAMENTAZIONE SUI GIOCHI FAVORISCE NERO E ILLEGALITÀ... 5 DELEGA FISCALE. I SENATORI M5S : TROPPO DEBOLE LA POSIZIONE DEL GOVERNO SUI GIOCHI... 6 DELEGA FISCALE. MANTERO (M5S): CHIEDIAMO LO STRALCIO DELL ART.14, IL TEMA GIOCO DEVE ESSERE DISCUSSO IN PARLAMENTO... 6 RENDICONTO GENERALE E ASSESTAMENTO DI BILANCIO: RIDUZIONI ENTRATE GIOCHI DEL 5,4%... 6 DEF 2013: 600 MILIONI DELLA RIFORMA IMU E FOCUS SU GIOCO PATOLOGICO... 7 MEF. IMPOSTE GIOCHI E GIOCO COMPULSIVO NEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA IMU, SERVIZIO BILANCIO CAMERA: "VANNO PRECISATI GLI EFFETTI DI GETTITO"... 7 NEWSLOT E VLT... 8 BPLUS, CONS. STATO: NUOVI REQUISITI DI LEGGE RENDONO IMPOSSIBILE ACCEDERE ALLA POSIZIONE DI CONCESSIONARIO. PUBBLICATA ORDINANZA RIMESSIONE ALLA CONSULTA... 8 STS: "NUOVI CONTRATTI AWP, NEMMENO IL TEMPO DI LEGGERLI"... 9 BOLZANO. IN DISCUSSIONE AL TAR RICHIESTA DI SOSPENSIVA PER TRE ESERCIZI CHE NON HANNO TOLTO LE SLOT... 9 SALE VLT. PER IL TAR DI PARMA LA SALA DA GIOCO NON È UN PUBBLICO ESERCIZIO. VIA DAL CENTRO URBANO... 9 SLOT, È GUERRA TRA SISAL E RICEVITORIE SUI NUOVI CONTRATTI CONFINDUSTRIA GIOCHI: COMUNE DI GENOVA METTE A RISCHIO 360 POSTI DI LAVORO SCOMMESSE, POKER E ONLINE SENTENZA BIASCI, A BOLOGNA LA PRIMA APPLICAZIONE SKS365 SU SENTENZA BIASCI: FINALMENTE RICONOSCIUTO VALORE DEI CTD OPINIONI E COMMENTI QUALCOSA È CAMBIATO (E QUALCOS'ALTRO DOVRÀ CAMBIARE) A CURA DELL UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE DI GAMENET S.P.A.

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3 POLITICA E ISTITUZIONI IMU SQUITIERI (CORTE CONTI), FINORA 33 ISTANZE PER SANATORIA, NESSUNA DA PARTE DEI CONCESSIONARI DEI GIOCHI (AGIMEG - 24/09/2013) Al 23 settembre sono state presentate 33 istanze, per usufruire della sanatoria prevista dal decreto sull Imu per i contenziosi pendenti di fronte alla Corte dei Centi, ma nessuno da parte dei concessionari dei giochi. E quanto ha detto nel corso dell audizione presso le commissioni Bilancio e Finanze della Camera Raffaele Squitieri, presidente aggiunto della Corte dei Conti. La norma in questione è quella che consentirebbe ai concessionari degli apparecchi da intrattenimento di chiudere la vicenda delle maxipenali newslot, la Corte dei Conti della Regione Lazio, nel febbraio 2012, ha condannato le 10 compagnie storiche a versare una penale complessiva di 2,5 miliardi di euro. Squiteri ha spiegato che le istanze presentate fino a ieri raggiungono un valore complessivo di 270mila euro, di cui 70mila destinabili al gettito dello Stato, e ha quindi sottolineato che il perimetro delle norma è più ampio di quello finora ipotizzato, può ricomprendere non solo i concessionari dei giochi, ma anche altri soggetti che si sono resi responsabili di altri danni. Ha quindi sottolineato che non è anormale la scarsa adesione che la norma ha avuta finora, tutti tendiamo a ritardare i pagamenti fino a quando è possibile. IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), POSSIBILE UNA SANATORIA DEL 100% DELLA CONDANNA, SERVE UN LIMITE MASSIMO Esistono Dubbi sull interpretazione della sanatoria sui contenziosi pendenti di fronte alla Corte dei Conti prevista dal decreto sull IMU, vista la sovrapposizione di norme con la disciplina dettata dalla Finanziaria del 2006 e richiamata nell art. 14 del decreto. Lo ha spiegato Raffaele Squitieri, presidente aggiunto della Corte dei Conti, nel corso dell audizione presso le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Per Squitieri è necessario prevedere un limite massimo della sanzione: la vecchia Finanziaria prevedeva un limite massimo del 30%. Con la sanatoria prevista dal decreto sull Imu in via ipotetica si potrebbe arrivare a una condanna del 100%, con le ovvie ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi di gettito prefissati. Squitieri ha quindi caldeggiato l adozione di un limite massimo in sede di conversione del decreto,come quella del 30% fissata nella Finanziaria IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), POSSIBILITÀ CHE CONCESSIONARI ADERISCANO SONO MINIMALI La possibilità che concessionari aderiscano è minimale ha detto il presidente aggiunto della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, nel corso dell audizione presso le commissioni Bilancio e Finanze della Camera.IL riferimento è alla norma contenuta nel decreto sull Imu che consente di risolvere alcuni contenziosi pendenti di fronte alla Corte dei Conti con una sanatoria. Squitieri ha ricordato le perplessità che hanno mostrato i concessionari: La Corte ha commentato, non può prevedere se le compagnie vogliano aderire o meno. Certo, una percentuale più bassa avrebbe favorito le adesioni, ma queste sono valutazioni che spettano al Parlamento e non alla Corte. IMU, SQUITIERI (CORTE CONTI), DUBBI SU UNA SANATORIA CONCESSA ATTRAVERSO UN DECRETO La Corte dei Conti ha Perplessità sul fatto che si intervenga con un decreto su una sentenza già emessa. Lo ha detto Raffaele Squitieri nel corso dell audizione sul decreto Imu che si è tenuta stamattina presso le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, riferendosi alla sanatoria su alcuni contenziosi pendenti di fronte al giudice contabile. Squitieri ha tuttavia ricordato che la questione è stata già sollevate di fronte alla Corte Costituzionale, all epoca della sanatoria prevista dalla Finanziaria La Consulta ha tuttavia riconosciuto la costituzionalità di un simile intervento. La Corte Costituzionale ha fissato dei paletti, e i limiti in questo caso sono stati sostanzialmente osservati ha commentato ancora Squitieri, sottolineando che in ogni caso con questa norma gli effetti di una sentenza forse non vengono propriamente smontati, ma quantomeno ridimensionati attraverso un decreto. Per il Presidente aggiunto, tuttavia c è un effetto positivo: la norma consente di incassare rapidamente almeno una parte della condanna. La Corte oltretutto ha grossi problemi a far eseguire le sentenze, anche perché non ha un potere diretto, ma si limita a tallonare l Amministrazione per ottenere l adempimento. gr/agimeg Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 3

4 LA DELEGA FISCALE APPRODA ALLA CAMERA (JAMMA 24/09/2013) Nella seduta di ieri alla Camera Daniele Capezzone ha presentato in Aula il provvedimento di delega fiscale. Nel presentare il provvedimento legislatura il relatore ha dichiarato: L articolo nono prevede: la partecipazione dei Comuni alla pianificazione della dislocazione di sale da gioco e punti vendita; maggiori controlli antiriciclaggio; rafforzamento delle norme sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi. Infine, l ultimo punto (l art.14, ndr) lo abbiamo elaborato soprattutto negli ultimi giorni ed è quello relativo alla tassazione e al sistema di regolamentazione dei giochi. In questa delega lo voglio ricordare, signor Presidente i giochi entrarono l anno scorso come elemento importante di funzionamento dell amministrazione finanziaria. Si avviava una prima ipotesi di ri-regolazione del settore, ma su questo punto la sensibilità politica e la valutazione delle forze politiche si sono molto evolute da quindici mesi a questa parte. In Commissione finanze abbiamo preso atto dell esistenza di numerosi progetti di legge 26 progetti di legge depositati in questa legislatura per la riforma del settore dei giochi che avevano origine non tanto dagli obiettivi di regolazione finanziaria del settore, ma da obiettivi più generali connessi con i profili in tema di ordine e sicurezza pubblica, in tema di salute pubblica connessa all esistenza di giochi pubblici. La Commissione finanze si è fatta carico, soprattutto nelle ultime sedute, di avviare con questo testo una vera riforma del settore dei giochi, una riforma che io credo aspettavamo da quindici anni perché questo settore si è evoluto nel corso degli anni in modo molto disordinato, mai con una legislazione unitaria. Qui andiamo, quindi, a un testo unico, ma andiamo anche a una fase in cui con grande chiarezza il Parlamento dice che questo settore si è espanso troppo, si è espanso in modo troppo disordinato, che va concentrato, anche ridotto, che gli interessi erariali vanno tutelati con una riforma complessiva dei sistemi di payout e dei sistemi di tassazione, quindi del prelievo erariale unico, che l obiettivo non deve essere più quello di espandere il sistema di giocate, ma invece di concentrarlo e di evitare che ci possano essere a valle del settore dei giochi fenomeni di impatto, sia sul piano sociale, sia sul piano della salute, sia sul piano anche dell urbanistica delle città contro cui le nostre comunità si stanno ribellando. Vengono introdotti rilevanti elementi di riforma, quale il titolo abilitativo unico, che supera l attuale confusione in materia di titolo abilitativo all apertura di un esercizio di gioco; viene introdotta la rilevante novità, ricordata dal presidente Capezzone, di un piano regolatore di tipo commerciale per stabilire la localizzazione dei punti vendita dei giochi, con piena responsabilità, quindi, dei comuni nelle decisioni di tipo localizzativo. Vi è quindi una compartecipazione dei comuni al titolo abilitativo e una piena responsabilità dei comuni, invece, nella definizione della rete commerciale di vendita. Inoltre, vi sono norme più stringenti in materia di contrasto alla scarsa trasparenza, di conflitto di interesse, di valutazione dell onorabilità e dei curriculum, non soltanto dei soggetti concessionari, ma anche di tutti quanti i soggetti che stanno a vale, che lavorano a valle dei soggetti concessionari. Infine, vi è una serie di norme che tendono a rafforzare l amministrazione pubblica, che troppo spesso è debole nel rapporto con i diversi tipi di poteri che lavorano e che operano in questo settore. Bisogna rafforzare, invece, l amministrazione pubblica in tutti quanti i contesti in cui esistano contenziosi, in tutti i contesti in cui esiste una necessità di sistemare il sistema delle concessioni esistenti e di andare verso un settore dei giochi meglio regolato, che garantisca il gioco pubblico perché noi dobbiamo naturalmente garantire il gioco pubblico, non solo e non tanto per motivi erariali, ma anche per motivi di contrasto al gioco illegale, ma un gioco pubblico che sia sempre più incentrato su operatori trasparenti, operatori concentrati, e con un ruolo, che finora è mancato in modo sistematico, da parte delle civiche amministrazioni, che non possono veder spuntare sul loro territorio come funghi esercizi e punti vendita, come è avvenuto, purtroppo, per effetto della disordinata legislazione degli ultimi anni, e che ci chiedono oggi un intervento di nuova e più moderna regolazione del settore. Concludo, Presidente, dicendo che è un provvedimento, come molti di noi sanno, su cui dietro ci sono almeno diciotto mesi di lavoro, cominciati, come il presidente Capezzone ha ricordato, con l impegno molto forte del dottor Vieri Ceriani, direttore delle politiche fiscali della Banca d Italia, poi sottosegretario alle finanze del Governo Monti, oggi consulente per le politiche fiscali del Governo Letta. Intorno a lui hanno lavorato tante persone, decine di persone, dal Viceministro Casero, sia nella precedente legislatura sia adesso, e due interi rami del Parlamento. Insomma, vi sono diciotto mesi di lavoro, un lavoro serio, lavoro Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 4

5 concreto, un lavoro che porta a un provvedimento che può durare in vita molti anni. Il Governo deve essere veloce ad attuare queste deleghe abbiamo messo anche delle date molte stringenti, ma la natura di queste deleghe, il loro impatto sul sistema e la loro operatività possono dar luogo a un lavoro di anni; anni di lavoro per sistemare l amministrazione finanziaria italiana, per renderla più moderna e per renderla in grado di contribuire ad un Paese che torna alla certezza del diritto, all efficienza economica, all equità e alla crescita. DELEGA FISCALE: ALLA CAMERA TANTI GLI EMENDAMENTI SUL GIOCO (GIOCONEWS 24/09/2013) Sono tante le proposte di modifica alla Delega Fiscale presentate dai parlamentari ieri alla Camera. Il Governo avrà 12 mesi per fornire i decreti delegati e ogni 4 mesi dovrà riferire alle commissioni competenti sullo stato di attuazione, aggiunge Daniele Capezzone (Pdl). Tra gli emendamenti c è la richiesta del Pdl di prevedere una quota di compartecipazione al prelievo erariale sui giochi in favore delle Regioni a Statuto speciale, garantire agli enti locali la possibilità di regolamentare la dislocazione di sale da gioco e punti vendita che si occupano di scommesse e gioco d azzardo. Dal Pd arriva invece la proposte di inserire norme vincolanti di partecipazione dei Comuni competenti per territorio al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, che tenga conto di parametri di distanza da luoghi sensibili validi per l intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti vendita in cui si esercita come attività principale l offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonché in materia di installazione. Scelta Civica di avere misure, in materia di gioco d azzardo, finalizzate alla tutela, alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione dei soggetti affetti da gioco d azzardo patologico e dei loro familiari, nonché per la protezione dei minori e dei soggetti vulnerabili. Programmi di contrasto al gioco d azzardo patologico e specialmente di quelli a contenuto preventivo ed educativo, anche mediante la promozione di iniziative di informazione rivolte ai titolari, ai gestori e al personale degli esercizi ove è ordinariamente praticato il gioco. Sull ippica è stato chiesta la previsione di un fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore ippico, l istituzione di un ufficio scommesse ippiche, attivazione del totalizzatore ippico unico. CAPEZZONE (PDL, RELATORE DELEGA FISCALE) : ECCESSIVA REGOLAMENTAZIONE SUI GIOCHI FAVORISCE NERO E ILLEGALITÀ (JAMMA 24/09/2013) Quello che, però, sarebbe, a mio avviso, un errore concettuale è concentrarsi solo su un aspetto, quello dei giochi, che peraltro abbiamo in Commissione ( Finanze ndr) analizzato con un approccio di estrema cautela, davvero adottando uso l espressione adeguata, credo il principio di precauzione e viaggiando, noi, Parlamento, verso soluzioni caute, prudenti, serie, ragionate è la precisazione di Daniele Capezzone ieri nell Aula della Camera in sede di esame di Delega Fiscale. Quello che, però, mi sembrerebbe sbagliato, anche a fronte dell esame di queste soluzioni, è, quando si parla di delega fiscale, concentrarsi solo su questo. Questa non è la delega ai giochi: questa è la delega per riscrivere il sistema fiscale nel suo complesso. Abbiamo ascoltato interventi che corrispondono al lavoro complesso che abbiamo svolto, dal catasto al processo tributario, alla realtà delle imprese, alla semplificazione rispetto ai contribuenti, all abuso del diritto, alla parte penale, a tutta una serie di interventi. Mi permetto di dirlo: faccio parte di questa maggioranza, ma, consentitemi, credo che abbiamo, con libertà, proposto un rilancio programmatico. Questa è l occasione per la maggioranza e anche per le forze di opposizione. Qui c è materia per un Governo e quindi poi per le forze parlamentari su dodici, tredici, quattordici argomenti, di avere dodici, tredici, quattordici piste di lavoro, per il Governo, in una linea io auspico innovativa, riformatrice, modernizzatrice, e anche per una forza di minoranza per sfidare la maggioranza su questo terreno. Ma davvero sarebbe paradossale a mio avviso e sarebbe un occasione persa, se domani noi ci occupassimo pressoché esclusivamente di un tema, quello dei giochi, pur significativo, ma che certamente non esaurisce l argomento in discussione, e sul quale mi permetto di dirlo noi stiamo adottando un saggio principio di precauzione. Non dimentichiamo la linea di fondo: in questi dodici, tredici Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 5

6 anni lo Stato ha avuto il merito di riportare nell area della legalità, nell area del gioco legale, quello che era affidato totalmente all illegalità, alla criminalità, al mercato nero, al mercato clandestino. Allora, certo, noi dobbiamo mettere dei paletti, ma guai a creare una situazione nella quale, per restringere troppo, poi si torna a fare un regalo questo sì ai signori del nero, dell illegalità, della criminalità, conclude. DELEGA FISCALE. I SENATORI M5S : TROPPO DEBOLE LA POSIZIONE DEL GOVERNO SUI GIOCHI (JAMMA 24/09/2013) Ci saremmo aspettati dal governo una posizione forte sui giochi e sui loro costi sociali. E quando dichiarano i Senatori del movimento cinque stelle in una nota ufficiale. I giochi fanno incassare allo Stato 8 miliardi. Ma è così essenziale la presenza del privato nella gestione dei giochi pubblici? Per non parlare della presenza della classe politica all interno delle società concessionarie. Contro questo fenomeno ci siamo sentiti in dovere di scrivere un emendamento, che però governo e commissione non hanno apprezzato. DELEGA FISCALE. MANTERO (M5S): CHIEDIAMO LO STRALCIO DELL ART.14, IL TEMA GIOCO DEVE ESSERE DISCUSSO IN PARLAMENTO (JAMMA 24/09/2013) Durante la discussione del provvedimento di delega fiscale alla Camera, l onorevle del M5S Matteo Mantero è intervenuto per evidenziare come Nonostante il volume di denaro, come dicevo prima, speso ogni anno nel gioco d azzardo sia aumentato costantemente, anzi vertiginosamente, le entrate erariali invece sono rimaste più o meno costanti. Adesso vi leggo alcune cifre per darvi un idea. Nel 2004 abbiamo speso 24 miliardi di euro nel gioco d azzardo e le entrate sono state 7,3 miliardi, pari al 29 per cento. Nel 2009 abbiamo speso 54 miliardi nel gioco d azzardo, con entrate di 8,8 miliardi: la percentuale è del 16 per cento. Nel 2011 sono 79,9 miliardi di euro spesi nel gioco d azzardo, con entrate di 8,8 miliardi, l 11 per cento. L anno scorso sono addirittura diminuite: 88 miliardi di euro e mezzo sono stati spesi nel gioco d azzardo e sono entrati nelle casse dello Stato 8 miliardi di euro, quindi il 9 per cento. Perciò, mentre i guadagni delle concessionarie delle slot machine continuano a crescere, le entrate per lo Stato restano costanti, anzi tendono a scendere: salgono i soldi spesi nel gioco d azzardo e scendono le entrate. A tutto questo inoltre dobbiamo aggiungere che gli 88 miliardi che sono stati giocati nel 2012, circa euro pro capite l anno, sono stati sottratti dai normali consumi: in buona sostanza, invece che cambiare computer o portare la famiglia in vacanza, abbiamo giocato euro a testa alle slot machine. Quindi, agli 8 miliardi che incassiamo vanno sottratti i circa 3,8 miliardi di mancato gettito IVA. Si è poi stimato che curare i GAP, i giocatori d azzardo patologici, ci costerà circa altri 5 miliardi: in sostanza, andremo sotto, cioè lo Stato andrà a rimetterci, tra il mancato gettito IVA e la necessità di curare chi ha fatto ammalare. Considerando i diversi politici sostenuti dalle società di gioco Crediamo e anzi abbiamo la sicurezza afferma l onorevole pentastellato che questo Governo non sarà imparziale e non potrà fare a meno di favorire ancora una volta chi l ha sostenuto, a discapito dei cittadini. L ultimo esempio di questa parzialità è il maxi-condono fatto dal Governo Letta ai suoi finanziatori, cioè la multa di 2,5 miliardi di euro stabilita dalla Corte dei conti che è stata scontata a 600 milioni, uno sconto di 1,9 miliardi di euro. Per questo abbiamo presentato un emendamento in cui chiediamo lo stralcio dell articolo 14 da questa legge delega, perché questo è un tema troppo importante, che deve essere discusso dal Parlamento perché noi, ve lo dico molto chiaramente, non abbiamo fiducia in voi. RENDICONTO GENERALE E ASSESTAMENTO DI BILANCIO: RIDUZIONI ENTRATE GIOCHI DEL 5,4% (GIOCONEWS 24/09/2013) La commissione Finanze della Camera si è riunita ieri per discutere sul Rendiconto generale dello Stato e sulle Disposizioni di assestamento di Bilancio. Il relatore, Michele Pelillo (Pd) sottolinea che rispetto alle previsioni definitive di competenza si registrano invece riduzioni delle tasse e imposte sugli affari ( milioni, pari a 2,7 per cento) e delle entrate derivanti dalla categoria del lotto, lotterie ed altre attività di gioco (-5,4 percento). Con riferimento al settore dei Monopoli, segnala che l articolo 8 del disegno di legge di rendiconto riguarda l Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams). Le entrate e le spese risultano pari a poco meno di 15 miliardi. Sul punto ricorda comunque che, ai sensi dell articolo 23-quater del decreto legge n. 95 del 2012, l Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato è stata incorporata nell Agenzia delle dogane con decorrenza dal 1 dicembre Pertanto, Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 6

7 dall esercizio 2013 non figura più nei documenti contabili il bilancio autonomo allegato allo stato di previsione del Ministero dell economia e delle finanze". In particolare, nell ambito delle entrate tributarie assumono un particolare rilievo, tra le imposte ricorrenti, le variazioni in diminuzione relative anche alle imposte sui generi di Monopolio (-24 milioni), alle lotterie ed altri giochi (-343 milioni), ad altre imposte indirette ( milioni). L aumento delle entrate extra-tributarie ( milioni) é sostanzialmente dovuto al riversamento all entrata del bilancio delle disponibilità esistenti sulle contabilità speciali intestate alla soppressa Azienda autonoma dei monopoli di Stato (Aams), ora inglobata nell Agenzia delle dogane. Per quanto riguarda la gestione delle entrate tributarie (in termini di accertamenti), rispetto all esercizio finanziario 2011, i dati evidenziano variazioni in aumento rispetto al 2011 delle imposte sul patrimonio e sul reddito ( milioni, circa il 4,0 per cento), delle imposte sulla produzione, consumi e dogane di milioni (+17,2 per cento), e delle entrate dei monopoli (+0,7 percento). DEF 2013: 600 MILIONI DELLA RIFORMA IMU E FOCUS SU GIOCO PATOLOGICO (GIOCONEWS 24/09/2013) Tra le maggiori entrate sono previsti l incremento delle accise sugli alcolici, sui prodotti da fumo, sugli oli minerali e le misure in materia di giochi. È quanto si legge sul Documento di Economia e Finanza 2013 redatto dal Mef, che inserisce anche le misure previste dalla riforma dell Imu e quindi i 600 milioni di euro derivanti dalla sanatoria delle maxi penali newslot. Per quanto riguarda le misure sulla Sanità dovrà essere predisposto il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione, modificando e aggiornando lo strumento vigente, prestando attenzione alla prevenzione di tutti i comportamenti a rischio (sedentarietà, alimentazione eccessiva, fumo, dipendenza da gioco patologico, consumo di sostanze alcoliche, con un particolare focus sui giovani), e alle tossicodipendenze. MEF. IMPOSTE GIOCHI E GIOCO COMPULSIVO NEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2013 (JAMMA 24/09/2013) Dopo otto trimestri di contrazione, l economia italiana sembra essersi finalmente avviata verso una ripresa. Nel corso di una recessione senza precedenti nella sua storia, l Italia ha perso più di 8 punti percentuali di PIL. E la premessa con la quale il Ministero dell Economia introduce il documento di Economia e Finanza per il La politica economica- continua- ha ora due priorità: rafforzare la ripresa in atto e intervenire sui fattori che limitano la competitività e la produttività nell economia italiana per aumentare la crescita economica e l occupazione. L azione congiunturale e le riforme strutturali devono essere collegate strettamente. Tra gli interventi elencati tra le maggiori entrate sono previsti l incremento delle accise sugli alcolici,sui prodotti da fumo, sugli oli minerali e le misure in materia di giochi, la revisione del limite massimo della spesa per premi assicurativi detraibili ai fini IRPEF, l aumento delle aliquote IVA sulla somministrazione di alimenti e bevande con distributori automatici. Un accenno anche alle misure legate alla prevenzione tra cui figura il futuro Piano Nazionale di Prevenzione che andrà a modificare e aggiornare lo strumento vigente, prestando attenzione alla prevenzione di tutti i comportamenti a rischio (sedentarietà, alimentazione eccessiva, fumo, dipendenza da gioco patologico, consumo di sostanze alcoliche, con un particolare focus sui giovani), e alle tossicodipendenze. Un riferimento anche al recente decreto in materia di Imu tra i cui effetti in materia di maggiore entrate è previsto il risarcimento danno erariale concessionari rete telematica del gioco lecito. IMU, SERVIZIO BILANCIO CAMERA: "VANNO PRECISATI GLI EFFETTI DI GETTITO" (GIOCONEWS 24/09/2013) In merito ai profili di quantificazione, si evidenzia preliminarmente che la procedura di definizione agevolata in esame interviene nell ambito di un contenzioso in atto per danno erariale che ha visto soccombere in prima istanza (sentenza della Corte dei conti, sezione giurisdizionale per il Lazio, n. 214/2012) 10 concessionari per la gestione della rete telematica del gioco lecito con la condanna dei medesimi al pagamento di euro I dati riportati nella relazione tecnica sembrano presupporre una percentuale pressoché piena di adesione alla procedura di definizione agevolata in esame: non sono peraltro noti gli elementi alla base di tale valutazione. Pur considerato quanto sopra evidenziato, Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 7

8 si rileva che la disposizione è comunque assistita - all art. 15, comma 4 - da specifica clausola di salvaguardia che prevede che, qualora dal monitoraggio delle entrate ascritte, tra l altro, alla norma in esame, emerga un andamento non in linea con gli obiettivi di maggior gettito attesi dalla medesima disposizione, possano essere adottati con decreto ministeriale degli interventi compensativi tali da consentire il conseguimento dei predetti obiettivi[80]. Si rinvia pertanto alle considerazioni espresse con riferimento a tale clausola. Considerata, infine, la natura delle entrate conseguibili mediante la procedura di definizione agevolata prevista dall articolo 14 in esame, andrebbero precisati gli effetti del gettito in questione ai fini dell indebitamento netto strutturale. Lo rende noto il Servizio Bilancio del Senato in merito alla sanatoria sulle maxi penali New Slot, contenuta nel decreto Imu. Considerato che il potere discrezionale del giudice sul quantum della somma da versare per la definizione del giudizio è limitato solo dalla previsione normativa della soglia minima sotto la quale la stessa somma non può essere fissata, l effetto finanziario potrebbe essere superiore. Quanto alla qualificazione in termini positivi di tale effetto va tenuto presente che la sua valutazione va effettuata in relazione alla quantificazione del danno erariale accertato. La relazione tecnica (A.C. 1544) afferma che il giudizio più rilevante cui sarebbe applicabile la disposizione in commento, sulla base delle informazioni fornite dall Agenzia delle dogane e dei monopoli, è quello relativo all impugnazione, da parte dei concessionari per la gestione della rete telematica del gioco lecito, della sentenza della Corte dei conti, sezione giurisdizionale per il Lazio, n. 214/2012[34], depositata in data 17 febbraio Si tratta della condanna al risarcimento per danno erariale per aver violato gli obblighi di servizio relativamente al mancato collegamento degli apparecchi da gioco alla apposita rete telematica. Dal dispositivo della sentenza risulta che i dieci concessionari[35] sono stati condannati al risarcimento per un importo complessivo pari a euro*36+. La relazione tecnica evidenzia che la definizione agevolata comporta un effetto finanziario positivo di circa 600 milioni di euro per il Tali effetti sono considerati dall articolo 15, comma 3, a copertura degli oneri; infatti la lettera e) indica maggiori entrate pari 600 milioni per il 2013, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall applicazione dell articolo 14, che sono conseguentemente riportati nel prospetto relativo agli effetti finanziari del provvedimento. Inoltre In merito all utilizzo a finalità di copertura delle risorse derivanti dalla riduzione delle spese per investimenti fissi lordi, si segnala che si tratta di spese in conto capitale che vengono destinate integralmente a copertura di oneri di parte corrente, con conseguente dequalificazione della spesa. NEWSLOT E VLT BPLUS, CONS. STATO: NUOVI REQUISITI DI LEGGE RENDONO IMPOSSIBILE ACCEDERE ALLA POSIZIONE DI CONCESSIONARIO. PUBBLICATA ORDINANZA RIMESSIONE ALLA CONSULTA (AGIMEG - 24/09/2013) Sono due i profili di illegittimità che il Consiglio di Stato ha sollevato di fronte alla Corte Costituzionale nel ricorso Bplus. La compagnia delle slot aveva impugnato sia il decreto (del giugno 2011) con cui l Aams aveva dettato nuovi e più strigenti requisiti per le concessionarie, sia la gara per il rinnovo dei licenze per gli apparecchi da intrattenimento. Il Consiglio di Stato nelle scorse settimasne ha accolto in parte il ricorso Bplus, annunciando anche l ordinanza di rimessione alla Consulta. Secondo il giudice d appello, i requisiti imposti ai concessionari in virtù della legge 13 dicembre 2010 n. 220, sono contrari agli articoli 3, 41, 42 della Costituzione. Nell ordinanza, chiede infatti, in primo luogo se il Legislatore abbia il potere di prescrivere a fronte di una posizione consolidata, nuovi requisiti ed obblighi che possono pregiudicare la posizione di concessionario. Inoltre, sposa i dubbi prospettati dalla stessa Bplus, sulle norme introdotte con la l. n. 220/2010: queste infatti sembrano comportare una incidenza diretta sul libero esercizio della libertà di impresa restringendo pesantemente ed inammissibilmente la possibilità di accedere alla posizione di concessionario del gioco lecito e comunque gravando i concessionari di intollerabili oneri aggiunti e prescrizioni eccedenti la natura e il contenuto del rapporto. IL giudice amministrativo ricorda quindi che anche nell ordinaria disciplina del rapporto giuridico nascente da un provvedimento di concessione, è ben possibile la revoca di tale provvedimento per sopravvenute ragioni di pubblico interesse. Ma in tali casi, l art. 21- quinquies, comma 1-bis, della legge 7 agosto 1990 n. 241, Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 8

9 prevede la necessità di indennizzo determinandone la misura. Di seguito il testo integrale dell ordinanza. gr/agimeg STS: "NUOVI CONTRATTI AWP, NEMMENO IL TEMPO DI LEGGERLI" (GIOCONEWS 24/09/2013) I contratti sulle Awp, che derivano dalle nuove modalità scaturite con le nuove concessioni per gli apparecchi da intrattenimento, tornano a scaldare il dibattito. In particolare, è il rapporto tra concessionari ed esercenti, ad essere al centro dell attenzione. A scaldare il dibattito, nelle ultime ore, è il sindacato Totoricevitori Sportivi, Sts, che lamenta un trattamento 'improprio' da parte del concessionario Sisal. Scrive il sindacato in una nota: Nei giorni scorsi, Sisal ha inviato a mezzo raccomandata il nuovo contratto per Awp accompagnato da una nota con la quale si comunicava al ricevitore che il contratto in questione si intendeva perfezionato all effettuazione della prima giocata successiva al ricevimento della stessa. Secondo Sts, per una sottoscrizione consapevole bisognerebbe avere il tempo di leggere il contratto e magari confrontarsi con il proprio legale. Ma vista l indeterminatezza del momento di perfezionamento, per evitare di sottoscrivere al buio detto contratto bisogna staccare o le macchine o i clienti dalle stesse. Nel primo caso, se non si fanno le dovute comunicazioni si paga il Preu comunque, nel secondo si è paradossalmente inadempienti e quindi sanzionabili. Come possa un concessionario dello Stato comportarsi così è per noi un mistero. Peccato che non lo sia anche per i Monopoli di Stato che si accontentano di tutelarsi con i contenuti minimi di contratto in linea con la concessione scaricando nell assoluta indifferenza la propria rete di raccolta. Stiamo approfondendo ogni aspetto di questa vicenda che solleveremo in ogni sede utile e non utile, pubblica e privata, stragiudiziale e giudiziale. BOLZANO. IN DISCUSSIONE AL TAR RICHIESTA DI SOSPENSIVA PER TRE ESERCIZI CHE NON HANNO TOLTO LE SLOT (JAMMA 24/09/2013) Entrerà nel vivo questa mattina al Tar la partita sulle slot machine nei bar bolzanini. In agenda è prevista la discussione della prima sospensiva collegiale per tre esercizi pubblici che, nonostante l avvertimento (da parte del Comune) del rischio di incorrere in una denuncia penale, hanno deciso di tenere in ogni caso le macchinette in attesa del pronunciamento dei giudici della sezione di Bolzano del Tribunale amministrativo regionale. A giocarsi la sfida, in aula, saranno da un lato i legali del Comune e dall altro Juri Andriollo, avvocato a cui Confesercenti ha indirizzato negli ultimi mesi poco meno di una ventina di associati. Chi non molla. «Nei casi esaminati in precedenza dal Tar spiega Andriollo la sospensiva era stata negata perché i clienti che rappresentavo avevano preferito togliere o staccare le macchinette mettendosi così al riparo da possibili denunce penali (sulla cui legittimità la Procura deve ancora pronunciarsi). In concreto erano venuti meno i presupposti per concedere la sospensiva stessa». Tra i baristi c è chi ha deciso di non mollare e ha preferito andare fino in fondo ritenendo che l impostazione data all intera questione dal Comune e dalla Provincia non sia corretta sotto il profilo squisitamente giuridico. Senza tenere conto, probabilmente, dei possibili risvolti sociali e umani. «Sia in un caso che nell altro quello di oggi sarà un passaggio fondamentale: qualora la sospensiva dovesse essere confermata il Comune ne dovrà trarre le ovvie conseguenza ma in caso contrario saremo noi a muoverci e a sottoporre immediatamente la questione al vaglio dei giudici del Consiglio di Stato». Linea dura del Comune. Sulla questione il sindaco Luigi Spagnolli era intervenuto in modo chiaro e netto: «I problemi sociali che le slot provocano alla collettività ricadono sulle nostre spalle e su quelle dei cittadini. La questione è davvero molto seria e sapere che per l Avvocatura dello Stato non sono affatto un problema fa male. Lo Stato si comporta come uno struzzo». Oggi se ne discuterà in mattinata ma difficilmente i giudici si pronunceranno in giornata. Forse si riuscirà a capire, in ogni caso, l orientamento. SALE VLT. PER IL TAR DI PARMA LA SALA DA GIOCO NON È UN PUBBLICO ESERCIZIO. VIA DAL CENTRO URBANO (JAMMA 24/09/2013) Considerato che il ricorso, ad un primo sommario esame, non presenta profili tali da far prevedere un esito favorevole alla parte ricorrente, atteso che l apertura di una sala Vlt, per quanto Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 9

10 all interno ne possa essere ammessa marginalmente anche la somministrazione di alimenti e bevande, non pare riconducibile alla categoria B2 dei pubblici esercizi. Così il Tribunale amministrativo regionale (sezione di Parma) accogliendo i motivi del Comune di Reggio Emilia ha respinto il ricorso con cui una società che chiedeva la sospensiva in via cautelare di un ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive e relativa ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi, emanata dal Comune di Reggio lo corso maggio, per violazione delle norme del Regolamento urbanistico edilizio (Rue) in un immobile adibito a sala giochi con Video lottery terminal (Vlt). La società è stata condannata al pagamento di euro per spese legali. In base al Rue, che prevede anche norme rigorose sulle Vlt al fine di porre un freno all apertura di sale da gioco le sale giochi Vlt rientrano nella categoria B14, non consentita nella zona centrale, e non nella B2 dei pubblici esercizi (specifica attività di somministrazione di alimenti e bevande), che sarebbero invece consentiti. Ad avvenuta notifica del provvedimento, il privato dovrà dunque ripristinare i locali, che sono stati acquisiti di diritto al patrimonio comunale, quale conseguenza di legge rispetto all abuso commesso. Nell aprile 2012, il legale rappresentante di una società di Bolzano del settore presentava al Comune di Reggio Emilia una Comunicazione di Inizio lavori (Cil) per opere di manutenzione straordinaria (demolizione di tramezze, nuova realizzazione di pareti in cartongesso, controsoffitti, realizzazione di pavimenti e rivestimenti e tinteggiature) in una unità immobiliare al piano terra di un edificio, ad uso B2 (pubblici esercizi). Nel maggio seguente il Comune di Reggio Emilia inviava alla società una comunicazione in cui si sottolineava: nulla osta alla realizzazione delle modifiche progettuali rientranti nella casistica della manutenzione straordinaria. Per quanto attiene invece all insediamento dell attività di sala dedicata alle Vlt, la stessa rientra nell uso urbanistico B14 e non nel B2 legittimato. E si faceva presente che l uso B14 non era ammissibile (se non già legittimamente in essere alla data di adozione del vigente Rue) nella zona urbanistica in cui ricade l immobile in oggetto. In ottobre 2012 tecnici del Comune di Reggio Emilia svolgevano i primi accertamenti nei locali, che hanno dato origine all istruttoria sugli abusi, poi contestati. Le nuove disposizioni urbanistiche, in vigore dalla scorsa primavera, introducono norme restrittive sul piano urbanistico-edilizio, di fatto l unico ambito su cui il Comune è competente e può intervenire concretamente per contenere il diffondersi di strutture che stanno creando una nuova drammatica forma di dipendenza, quella del gioco. L insediamento delle sale gioco viene consentito esclusivamente nelle porzioni di territorio comunale classificate dal Rue come ambiti specializzati per attività produttive (Asp2), ovvero in alcune aree periferiche di Reggio Emilia. Fra i temi generali sostenuti in giudizio, vi è stata appunto la pericolosità del gioco d azzardo e il legittimo diritto dell ente locale a intervenire, per quanto di sua competenza e secondo le norme, per prevenire e combattere la ludopatia e regolare il gioco: Va da sé si legge nelle memorie del Comune che una pronuncia che accogliesse, anche in sede cautelare, un ricorso volto ad affermare il principio secondo cui l Amministrazione locale non potrebbe, nemmeno attraverso una pianificazione territoriale (le norme del Rue, ndr), contrastare e limitare il fenomeno della ludopatia (tutelando le fasce più deboli della società, peraltro in doveroso adempimento del ruolo conferitole dalla Regione con propria legge numero 5 del 4 luglio 2013), una tale pronuncia parrebbe contrastare la ratio sottesa alle leggi vigenti, o perlomeno risulterebbe anacronistica e destinata a contraddire, in regressione, il cammino fatto dalle istituzioni. Evenienza che non si è poi avverata: il Tar ha riconosciuto la bontà delle tesi difensive comunali. SLOT, È GUERRA TRA SISAL E RICEVITORIE SUI NUOVI CONTRATTI (JAMMA 24/09/2013) E ormai guerra dichiarata tra i ricevitori riuniti nella sigla del Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS), la Federazione Italiana Tabaccai e la concessionaria Sisal. Le due associazioni hanno firmato un comunicato nel quale denunciano il contratto che Sisal propone per la fornitura di apparecchi da intrattenimento a vincita. Mai si era vista una simile modalità di conclusione di un contratto. Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 10

11 Soprattutto se si pensa che tale contratto discende da una concessione pubblica. Nei giorni scorsi, Sisal ha inviato a mezzo raccomandata il nuovo contratto per awp accompagnato da una nota con la quale si comunicava al ricevitore che il contratto in questione si intendeva perfezionato all effettuazione della prima giocata successiva al ricevimento della stessa. Una porcata perché per una sottoscrizione consapevole bisognerebbe avere il tempo di leggere il contratto e magari confrontarsi con il proprio legale. Ma vista l indeterminatezza del momento di perfezionamento, per evitare di sottoscrivere al buio detto contratto bisogna staccare o le macchine o i clienti dalle stesse. Nel primo caso, se non si fanno le dovute comunicazioni si paga il preu comunque, nel secondo si è paradossalmente inadempienti e quindi sanzionabili. Come possa un concessionario dello Stato comportarsi così è per noi un mistero. Peccato che non lo sia anche per i Monopoli di Stato che si accontentano di tutelarsi con i contenuti minimi di contratto in linea con la concessione scaricando nell assoluta indifferenza la propria rete di raccolta. Stiamo approfondendo ogni aspetto di questa vicenda che solleveremo in ogni sede utile e non utile, pubblica e privata, stragiudiziale e giudiziale. CONFINDUSTRIA GIOCHI: COMUNE DI GENOVA METTE A RISCHIO 360 POSTI DI LAVORO (JAMMA 24/09/2013) L applicazione del regolamento comunale di Genova che ridisegna le modalità di commercio del prodotto di gioco d azzardo legalizzato, limitando l offerta non oltre le ore 19:30 per gli apparecchi da intrattenimento, sta avendo un significativo impatto negativo sul tessuto occupazionale cittadino. Nei prossimi giorni infatti gli operatori applicheranno dei tagli importanti alle proprie maestranze, cancellando di fatto oltre 300 posti di lavoro. La posizione di Confindustria Sistema Gioco Italia a tal riguardo è chiara. Condividiamo il fine del regolamento comunale spiega in una nota il vicepresidente Italo Marcotti in quanto da sempre come associazione combattiamo contro gli eccessi del gioco e per il rispetto delle leggi, a cominciare dal divieto del gioco ai minori, ma lo strumento utilizzato è in questo caso assolutamente inadeguato allo scopo e dannoso per l occupazione. Ribadisco che siamo da sempre in prima linea per contrastare il gioco minorile e tutelare i soggetti deboli, tant è che abbiamo chiesto da subito di avviare un tavolo di lavoro comune anche perché nessuno meglio degli operatori del settore ne conosce le problematiche reali. Se il Comune avesse concertato con noi le proprie iniziative, si sarebbe potuto raggiungere un risultato utile per il contrasto dei fenomeni che si intendono combattere, nell interesse sia della cittadinanza che degli operatori. Di fatto, però, oggi un soggetto debole è comunque libero di giocare d azzardo nei centri legali e illegali presenti sul territorio comunale. Per quanto riguarda i minori, vogliamo sperare che per le 19:30 siano già di norma nelle proprie abitazioni con le rispettive famiglie. Alla luce di ciò, le nuove norme restrittive sembrano dettate da una spinta meramente demagogica che ha alimentato l iniziativa. Attendiamo a questo punto l esito del contenzioso amministrativo prosegue Marcotti ma purtroppo la ricaduta occupazionale sarà inevitabile. Abbiamo già contattato alcune sigle sindacali, le più rappresentative, per definire la messa in libertà dei nostri collaboratori. La motivazione sarà scritta a chiare lettere, ovvero i genovesi occupati presso le nostre aziende verranno licenziati a causa dell applicazione del nuovo regolamento comunale figlio di scelte politiche, a nostro avviso sbagliate, dell attuale amministrazione. A ciò va aggiunto, il che è singolare, che i soggetti deboli e i minori possono tuttora continuare a giocare d azzardo presso i centri di gioco irregolari e illegali oltre che nei comuni limitrofi. A farne le spese saranno così anche le migliaia di giocatori genovesi che quotidianamente vivevano un esperienza di intrattenimento in modo corretto e responsabile. Confindustria Sistema Gioco Italia rinnova infine l appello al Comune di Genova a collaborare. Rimaniamo comunque disponibili a mettere al servizio dell amministrazione le nostre conoscenze e capacità conclude Italo Marcotti per contrastare ogni forma di gioco patologico e minorile. Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 11

12 SCOMMESSE, POKER E ONLINE SENTENZA BIASCI, A BOLOGNA LA PRIMA APPLICAZIONE (JAMMA 24/09/2013) La Sentenza Biasci depositata il 12 Settembre 2013 trova già applicazione a Bologna, dove con provvedimento del successivo 19 Settembre, la Procura della Repubblica, a seguito di sequestro di iniziativa ai danni di CED Goldbet e del deposito del riesame da parte del difensore dell indagato avv.marco Ripamonti, decide di procedere al dissequestro con conseguente restituzione dei beni. Il tenore del provvedimento è il seguente: (omissis) Ciò premesso, la recente giurisprudenza della Corte di Giustizia, pronunciatasi in ordine alla società inglese Stanley International Bettin ltd nella già nota sentenza Costa Cifone, ha esplicato effetti anche nel caso che ci occupa, in virtù dell ordinanza della Corte Europea del , pronunciata in causa C-413/10, ricorrenti Pulignani ed altri. Infatti, tra i ricorrenti figurava la signora Concetta Zungri che, diversamente dagli altri sette, non agiva per conto di Stanley ma della Goldbet, al pari dell odierno indagato. Cionondimeno, i giudici di Lussemburgo hanno ritenuto che il contesto di fatto e di diritto in cui versava la Zungri fosse essenzialmente identico a quello su cui si è pronunciata la sentenza Costa Cifone. Infatti al pari della Stanley, anche la Goldbet non aveva partecipato alla gara indetta nel 2006 da AAMS. Secondo la Corte una società detenuta in Italia dalla Goldbet, la Totobetting srl aveva sì partecipato alla suddetta gara e si era vista rilasciare due concessioni ma, successivamente, le erano state revocate poichè avrebbero svolto, direttamente o indirettamente, attività di gioco trasfrontaliere assimilabili a quelle costituenti oggetto della concessione, in violazione dell art.23, 3 comma dello schema di convenzione. Tuttavia, non essendo possibile assimilare una persona giuridica ad un altra, per quanto la prima detenga quote di partecipazione nella seconda, occorre ritenere che neanche la Goldbet (così come la Stanley) abbia partecipato alla gara del Del resto, quand anche avesse partecipato, la Goldbet (come la Stanley) si sarebbe vista applicare l art.23 co 3 dello schema di convenzione e sarebbe quindi decaduta dalla concessione atteso che svolge, secondo la normativa italiana, attività trasfrontaliera. Prova ne è l avvenuta revoca della concessione nei confronti delle controllate della Goldbet. Ne deriva che la Goldbet al pari della Stanley non è stata di fatto posta nelle condizioni di partecipare alla gara del La Corte di Giustizia ribadisce, quindi, con ordinanza gli stessi principi espressi nella sentenza Costa Cifone estendendoli anche alla Goldbet e ai soggetti che in Italia operano per suo conto. De resto, questi principi sono stati ribaditi, confermati ed applicati dalla Suprema Corte di Cassazione nelle sentenze nn del 2013 con le quali ha rigettato i ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica di Alessandria e di Trani. L avv.marco Ripamonti, difensore dell indagato, ha così commentato: Il decreto della Procura della Repubblica di Bologna è successivo alla Sentenza Biasci e mi pare molto chiaro il riferimento alla stessa. Il ragionamento che viene svolto è perfettamente in linea con i criteri affermati in punto discriminazione dalla Sentenza Biasci, atteso che è lo stesso PM a ricostruire la vicenda Goldbet e a riconoscere come la decadenza delle concessioni sia stata causata dalla attività trasfrontaliera di Goldbet, quale società di riferimento della propria partecipata Totobetting. E sul punto, mi sembra proprio evidente come il decreto del PM sia davvero sovrapponibile alla Sentenza della CGE in argomento. All indomani dell Ordinanza Zungri le applicazioni che ne derivarono sono state moltissime, di cui tre da parte della Corte di Cassazione che, ovviamente, non si è certamente limitata a recepire i principi contenuti nell Ordinanza Zungri, andando per converso e doverosamente ad analizzare la specifica situazione del bookmaker Goldbet, in ossequio al principio che sia il Giudice interno a dover compiere la valutazione in punto discriminazione ed anche perchè sollecitata in tal senso, anche se con aspettative diverse, da Stanley e Snai, che depositarono apposite memorie. Valutazione, quindi, effettuata dalla Suprema Corte sul caso concreto, ma naturalmente a fronte di un Ordinanza della CGE, favorevole a Goldbet, proprio laddove affermava la trasponibilità dei principi contenuti nella Sentenza Costa Cifone al bookmaker austriaco. Peraltro, la attenta analisi della vicenda che ha interessato Goldbet è stata presa in considerazione in altri innumerevoli casi, tra cui proprio il caso Zungri in Prato e nessun Giudice è pervenuto ad un epilogo diverso. Ebbene, la fondatezza di tale ragionamento viene ora confermata dalla Procura della Repubblica di Bologna alla luce anche della Sentenza Biasci, dando così ampio riconoscimento alla moltitudine dei Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 12

13 provvedimenti precedenti. Sbaglia e dimostra di non conoscere le aule di Giustizia chi pretende di affermare che parte dei provvedimenti giudiziali resi a seguito dell Ordinanza Zungri sia stata basata sul recepimento insindacabile ed acritico dell Ordinanza stessa. Ogni Magistrato che si è occupato della fattispecie, sia prima del deposito delle conclusioni dell Avvocato Generale sul caso Costa Cifone, sia a seguito dell Ordinanza Zungri, ha compiuto il proprio dovere andando a valutare se effettivamente discriminazione ci fosse stata. E ciò analizzando tutti i documenti offerti. Ed ogni Sentenza ed Ordinanza sono il risultato di una meticolosa disamina del caso concreto. La Sentenza Biasci, pertanto, ha chiuso un cerchio perfetto sulla esatta portata e valutazione della vicenda Goldbet. SKS365 SU SENTENZA BIASCI: FINALMENTE RICONOSCIUTO VALORE DEI CTD (GIOCONEWS 24/09/2013) Anche Sks365 prende posizione sulla sentenza Biasci della Cge, osservando come con essa la Corte di Giustizia europea così come richiesto negli anni da SKS365 Group, sta finalmente spostando la propria attenzione dagli operatori internazionali ai Ctd, gli unici e autentici soggetti colpiti dalle discriminazioni fin qui perpetrate da un sistema chiuso. La Corte, in linea con quanto in passato già sostenuto dall Avvocatura Generale, ha riconosciuto il valore del Ctd come soggetto da regolarizzare e riconoscere. Un passo fondamentale che libererà il campo dai presunti operatori discriminati. LA PRESA DI POSIZIONE DELLA CGE - Secondo il bookmaker la Cge ha inoltre fissato, a nostro avviso, un importante e condivisibile punto di svolta nella questione delle autorizzazioni di polizia. Posizione che, proprio alla luce del recente bando itlaiano, vede Sks365 Group in prima linea grazie all ottenimento del titolo concessorio. Operare in Italia, come in ogni altro paese europeo, significa rispettare delle precise regole inserite all interno di uno schema comunitario. Cercando comunque di migliorare un sistema lontano dalla perfezione e che, ancora oggi, si batte per la difesa di alcuni interessi particolari. L autorizzazione di PS, assieme al titolo concessorio ottenuto dall operatore di riferimento, si inserisce perfettamente in questo schema, eliminando così dal mercato i molti soggetti clandestini che ancora oggi proliferano nei bassifondi del gioco. Soggetti che, come sostanzialmente richiesto dalla CGE, d ora in avanti potranno sistemare i loro contrasti condominiali non più in Comunità Europea, ma più semplicemente nei tribunali nazionali. OPINIONI E COMMENTI QUALCOSA È CAMBIATO (E QUALCOS'ALTRO DOVRÀ CAMBIARE) (GIOCONEWS 24/09/2013) Nel periodo forse più critico nella storia del gioco pubblico, sembra intravedersi uno spiraglio di luce, seppure in lontananza, che porta nuove speranze tra gli addetti ai lavori. Sì, perché dopo gli ultimi giorni di tempesta che hanno visto susseguirsi, nel giro di poche ore, la proposta (scellerata) del governo di una sanatoria sulle penali new slot, seguita dalla moratoria 'anti-gioco' votata in Senato e dalla pronuncia del Consiglio di Stato sui requisiti economici previsti per le concessionarie di slot e vlt (che potrebbe, questa sì, cambiare ancora il futuro del settore), arriva la quiete. E la politica, che pure continua ad affrontare la 'materia gioco' a ritmi serrati e a posizioni alterne, negli ambienti parlamentari, comincia a rendersi conto che, se si vuole intervenire in maniera concreta e davvero orientata al benessere della comunità, occorre farlo in maniera ponderata. E senza prescindere dal parere dell'industria, che oltre a rappresentare un pezzo di economia di questo paese, è in grado di valutare e proporre soluzioni che risultino adeguate, perché sostenibili, alla realtà del comparto. E' evidente dal ciclo di audizioni sul tema avviato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che hanno ascoltato, tra gli altri, i rappresentanti di Confindustria e, quindi, della filiera, alla ricerca di capire, soprattutto, come sanare davvero la questione delle penali, per colmare quel vuoto lasciato dalla sparizione dell'imu. Ma si capisce anche dalle parole del sindaco di Vicenza, Achille Variati, delegato dall'anci alle tematiche del gioco, che apre alla concertazione con l'industria oltre che con il governo, per trovare una soluzione in grado da mettere tutti d'accordo. La soluzione, ha detto il sindaco, non è quella di vietare il gioco pubblico come proposto con il 'manifesto delle legalità' promosso da vari primi cittadini: e non solo perché il proibizionismo, storicamente, non ha mai pagato. Quanto, piuttosto, perché la domanda di gioco continuerà sempre ad esistere, e senza un'offerta legale la ricaduta nel sommerso sarebbe Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 13

14 inevitabile. Qualcosa è cambiato, dunque, e sta cambiando in questi ultimi giorni. Se non altro, nell'atteggiamento della politica (al netto di qualche deriva populista) che sembra aver inquadrato la rotta per rendere questo settore pienamente sostenibile (leggi tollerabile), come si evince dai contenuti della Delega Fiscale e dal dibattito che la accompagna in Parlamento. Ma è altrettanto evidente, tuttavia, che per completare il percorso non basta la presa di coscienza delle Camere, ma occorre molto di più. Perché non si può (e non si deve) dimenticare che la vera piaga ancora aperta è quella dei territori: e se l'anci inizia a capire le specificità di questo settore, non sembrano averle comprese le Regioni e provincie che continuano a promuovere battaglie contro il gioco. La Liguria e il caso (unico, almeno per ora) di Genova insegnano: fino alla pronuncia del Tar sul regolamento del capoluogo Ligure, gli operatori devono tenere in standby le proprie sale negli orari serali. E chissà quali conseguenze potremo avere a livello nazionale se il Tribunale dovesse dare ragione all'amministrazione locale. Tutto questo mentre il governo vorrebbe chiedere più soldi ai concessionari del gioco (appellandosi, pure, al senso di responsabilità ) e lo Stato, per altre vie, impone al settore il ricambio forzato di tutte le slot machine sul territorio nazionale che sarà pure da ritenere fisiologico, in termini di mercato, ma la cui fattibilità appare compromessa se gli operatori vedono ristringersi il campo dei locali dove installarle. Per questo diciamo che il cambiamento è soltanto iniziato. E molto altro dovrà cambiare, se si vuole dare un futuro stabile a questo paese, e prima ancora, a questo settore. Due ambiti molto più vicini di quanto si possa pensare. Rassegna WEB di martedì 24 settembre 2013 Pag. 14

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