Lombardia, cala la produzione (-2,8%)

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1 TESTATA IlSole24Ore.com DATA 5 maggio 2012 Impresa & Territori > Industria, cala la produzione (-2,8%) Laura Cavestri 05 maggio 2012 MILANO Dall'abbigliamento alla siderurgia, dal tessile alla meccanica, se la produzione industriale lombarda peggiora, l'artigianato amplifica i segni negativi. Il primo trimestre 2012 registra, infatti, per la produzione industriale una variazione negativa sia del dato congiunturale (- 0,7% il dato destagionalizzato), sia del dato tendenziale (-2,8%). Mentre per le aziende artigiane le variabili scendono ulteriormente, rispettivamente, a -2,6 e -6,4 per cento. È la fotografia presentata ieri da e relativa all'indagine congiunturale, sul 1 trimestre 2012, di industria e artigianato. Vanno male, in particolare, gli ordinativi interni (-2% il congiunturale nell'industria e -1,3% nell'artigianato), il fatturato (rispettivamente -0,1% e -2,8%) mentre gli ordinativi esteri rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre precedente per industria e +0,4% per l'artigianato). Con la differenza che, mediamente, per la prima, l'export rappresenta quasi il 38% del fatturato d'impresa, mentre per il secondo, è appena il 6,2 per cento. La produzione industriale è in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Contrazioni significative su tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Mentre il "profondo rosso" riguarda i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi, tutti oltre il -8 per cento. Peggio dell'industria, però, fa l'artigianato. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100). Nell'artigianato beni di consumo e di investimento registrano contrazioni superiori all'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8 per cento. Contano anche le dimensioni d'impresa. Se nell'industria le maggiori contrazioni impegnano le grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%), nell'artigianato sono le micro imprese a soffrire con più intensità (-9,5 per cento). L'unica àncora sembra essere il commercio internazionale, con saggi di crescita del 4% nel 2012 e del 5,6% nel Per il presidente di Confindustria, Alberto Barcella, «Ci sono rischi legati all'europa. Bisogna essere selettivi e tendere ad uscire dall'area Euro per andare verso i mercati asiatici e americani». «I dati negativi della produzione ha aggiunto il vice presidente di, Gian Domenico Auricchio si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro, con un incremento della cassa integrazione sia per quota di aziende coinvolte (quasi una su quattro), sia per quota di ore (3,4%) rispetto al monte ore trimestrale».

2 TESTATA Corriere della Sera.it DATA 5 maggio 2012 L RAPPORTO UNIONCAMERE ANALIZZA IL PRIMO TRIMESTRE 2012 Produzione industriale Dati ancora in calo ma meno del previsto Resiste l' export, migliora il credito MILANO - Basta come consolazione che i dati della produzione industriale relativi al primo trimestre del 2012 sono meno neri del previsto? Il presidente di Confindustria, Alberto Barcella, davanti a quel -0,7% che conferma l' ingresso in una nuova fase recessiva, cerca di trovare il lato positivo: «È vero che la situazione della produzione è estremamente critica - dice - ma la quota export sul fatturato è in continuo incremento e appare leggermente migliorata la disponibilità complessiva di credito». Eccolo l' andamento dell' economia lombarda, disegnato dal rapporto trimestrale di. Se il dato complessivo della produzione segna un -2,8% su base annua (contrazione che colpisce indistintamente piccole, medie e grandi aziende), ci sono però settori in cui il dato è positivo: +2,5 per pelli-calzature, +0,9 per gli alimentari, +0,5% per la chimica. Critica invece la situazione del tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5%) e legno-mobilio (-4,9%). Stabili i livelli di occupazione, ma ha ripreso vigore il ricorso alla cassa integrazione e l' indice del fatturato continua a mostrare un andamento simile a quello della produzione, con la curva in calo dal secondo trimestre del Il vicepresidente di, Gian Domenico Auricchio, nel sottolineare che i dati, almeno per l' industria, sono meno negativi delle previsioni e migliori di quelli nazionali, dice che «è troppo poco per poter ipotizzare che la prestazione lombarda preluda già a una svolta ravvicinata nel tempo». Nel comparto dell' artigianato (dove a soffrire di più sono le piccole imprese) la situazione è più pesante. Qui accelera bruscamente la recessione già registrata nella seconda metà del 2011 e la produzione, sempre nel primo trimestre dell' anno, segna un calo del 6,4% rispetto allo stesso periodo dell' anno precedente. In costante discesa l' occupazione, il tasso di utilizzo degli impianti, che si attesta al 67%, gli ordini interni (-8%) e il fatturato (-5,3%). Continua invece a essere positiva, anche se rallentata, la crescita dell' export, mentre nessun settore, dalla siderurgia, al tessile, alla plastica, si salva da dati pesantemente negativi. Il trend peggiore è nel settore dei minerali non metalliferi (-16%). Sul fronte dei nuovi scenari, i dati elaborati da Prometeia, continuano a segnalare l' inizio della ripresa nel 2013, con un rilancio delle esportazioni e degli investimenti mentre l' andamento dei consumi sarà ancora debolmente negativo. L' anno della svolta dovrebbe essere il 2014, che, grazie a una ripresa della crescita dei consumi, dovrebbe portare - secondo le stime - il Pil lombardo a +1,8% aprendo la strada a una nuova fase di crescita. RIPRODUZIONE RISERVATA **** -0,7-6,4 il calo in percentuale della produzione industriale rispetto al 4 trimestre 2011 la diminuzione in percentuale della produzione registrata nell' artigianato rispetto al 2011 Corvi Luigi Pagina 12 (5 maggio 2012) - Corriere della Sera

3 TESTATA Il Giornale.it DATA 5 maggio 2012 Imprese nella morsa della crisi La speranza? Arriva dall estero di Serena Coppetti - 05 maggio 2012, 08:00 È come stare in tunnel dove non si vede ancora la luce e senza sapere neppure quanto è lungo. Cosa fare? Abituarsi a procedere nel buio più fitto chiedendo alle istituzioni che forniscano qualche candela. Con questa metafora Alberto Barcella, presidente di Confindustria ha sintetizzato la situazione delle imprese industriali e artigiane della nostra regione in occasione della presentazione dei dati che fotografano i primi tre mesi dell'anno. Tabelle e numeri hanno passato in rassegna produzione, fatturati, occupazione e alla fine hanno tirato la somma con un inesorabile meno davanti. Bilancio negativo e aspettative nere. Con un unico «più» che riguarda gli ordini dall'estero. Due numeri, per cominciare. La produzione industriale del primo trimestre è calata dello 0,7 rispetto al trimestre precedente ma del 2,8 per cento su base annua. É andata ancora peggio al mondo dell'artigianato, sempre più bastonato dalla crisi, con una diminuzione del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente e addirittura del 6,4 per cento su base annua. Se questo settore pesano anche le fosche previsioni di un'imu da pagare ancora incerta «che - come ha sottolineato Stefano Fugazza del Claai nazionale - porterà alcuni artigiani a dover sborsare il per cento in più per un piccolo capannone, ma anche il per cento in più per le botteghe». Strozzati dalla crisi «anche se i dati sono migliori di quelli nazionali - ha commentato Gian Domenico Auricchio, vicepresidente di - e anche se sono migliori di quanto ci aspettavamo, ma è ancora troppo poco per pensare che la ripresa possa essere vicina». Ancora un dato. L'indice di produzione infatti è fermo al 97,8 per cento, ben lontano dal 108,7 per cento registrato nell'ormai lontanissimo Gli esperti la chiamano «doppia recessione», crisi che si somma a crisi con un'unica speranza legata ai mercati esteri. In crescita (0,8 per cento) il dato che riguarda gli ordini esteri, mentre continua il trand negativo di quelli interni (-7,3%). Ma se per l'industria l'estero costituisce il 37 per cento del fatturato e dunque il trand positivo in qualche modo alleggerisce la tensione, lo stesso non si può dire per l'artigianato che può contare solo su una piccola quota di fatturato legata a ordini oltreconfine (6,2 per cento). Sono aumentate le imprese che vanno molto male (ora sono il 40 per cento) e di pari passo diminuite quelle che vanno molto bene (il 27,8 per cento). Inutile dire che tutto ciò si riflette anche sul mercato del lavoro. Con uno scenario che vede traballare anche il tradizionale primato lombardo fra le regioni italiane, incalzato da Veneto e Emilia. Il bilancio è stata l'occasione per chiedere alla Regione

4 soprattutto «due candele» per non procedere a tentoni nel buio del tunnel: e cioè una spinta verso l'internazionalizzazione proprio per aiutare le imprese a sfruttare l'onda positiva dei mercati esteri e il sostegno al credito. A partire dal pagamento in tempi rapidi dei debiti che il sistema pubblico ha nei confronti delle imprese. In Italia sarebbero quasi 10mila i miliardi che lo Stato avrebbe nei confronti delle imprese. Previsioni per il prossimo trimestre? Sempre col meno davanti, un ulteriore -5% per cento che si trasformerà in un meno 2 per cento su base annua. Cosa fare? Agganciarsi ai mercati esteri, Asia e America in attesa di un 2014 di ripresa e il Pil che nel 2012 dovrebbe registrare un calo dell'1,4% dovrebbe riguadagnare l'1,8%.

5 TESTATA LiberoQuotidiano.it DATA 4 maggio /05/2012 Economia Industria: produzione lombarda -0,7% primo trimestre, -2,8% tendenziale Milano 4 mag. - - Cala ancora la produzione industriale lombarda nel primo trimestre del 2012: - 0,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2011 e -2,8% rispetto a un anno fa. L'indice della produzione industriale scende cosi' a 97,8 (base 2005 uguale a cento). Vanno male in particolare gli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre quelli dall'estero rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre precedente). "C'e' sempre una luce in fondo al tunnel - ha dichiarato oggi Alberto Barcella, presidente di Confindustria, durante la presentazione dei dati di sulla congiuntura del I trimestre ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo". La produzione e' in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Peggio dell'industria va l'artigianato, negativo su tutti i fronti. I dati congiunturali e tendenziali per le aziende artigiane manifatturiere mostrano un calo, rispettivamente del 2,6% e del 6,4%. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100).

6 TESTATA BorsaItaliana.it DATA 4 maggio 2012 CRISI: Auricchio, dati produzione 1* trim meno peggio previsto MILANO -"Il primo trimestre del 2012 ha visto una nuova contrazione della produzione industriale lombarda, sia in termini congiunturali (-0,7%) che tendenziali (-2,8%). Per l'artigianato manifatturiero i dati sono decisamente piu' negativi (-2% sul trimestre precedente e -7,3% sul 1* trim. 2011). Sono dati, almeno per l'industria, meno negativi di quanto prevedemmo tre mesi orsono e, soprattutto, migliori di quelli nazionali. Troppo poco, pero', per ipotizzare che la prestazione lombarda preluda gia' ad una svolta ravvicinata nel tempo. L'indice della produzione industriale resta sotto quota 98 rispetto al 100 dell'anno base (il 2005). Fra l'altro, parte della produzione del trimestre e' andata ad incrementare le scorte di magazzino, che risultano leggermente in esubero". Lo ha dichiarato il vicepresidente di, Gian Domenico Auricchio, commentando i dati sulla produzione industriale in del 1* trimestre "Si conferma l'andamento negativo degli ordini interni e del fatturato", ha proseguito Auricchio, "mentre gli ordini esteri continuano, almeno in termini strettamente congiunturali, ad arginare l'avvitarsi della crisi. I dati negativi della produzione si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro, con un incremento della Cig sia per quota di aziende coinvolte (quasi una su quattro), sia per quota di ore (3,4%) rispetto al monte ore trimestrale". "Tutti i principali settori economici", ha inoltre precisato Auricchio, "presentano variazioni negative, ad eccezione delle pelli e calzature, dell'alimentare e della chimica". "Considerato che le aspettative degli operatori economici sono ancora orientate verso il basso e che l'evoluzione dello scenario internazionale potrebbe virare in senso peggiore, soprattutto nella zona euro, le nostre previsioni per il secondo trimestre 2012 presentano un range di variazione della produzione compreso tra il -0,5% e il -2,0%", ha concluso Auricchio.

7 TESTATA MilanoFinanza.it DATA 4 maggio 2012 CRISI:, in 1* trim contrazione produzione industriale MILANO Il primo trimestre 2012 registra per la produzione industriale lombarda una variazione negativa sia del dato congiunturale (-0,7% il dato destagionalizzato) che del dato tendenziale (-2,8%). Per le aziende artigiane manifatturiere i dati congiunturale (-2,6%) e tendenziale (-6,4%) sono piu' negativi. L'indice della produzione industriale, si legge nei dati trimestrali di, scende a quota 97,8 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Per le aziende artigiane l'indice della produzione flette maggiormente scendendo a quota 72,6 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Produzione in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Risultato negativo diffuso a tutti i settori dell'artigianato, con le contrazioni maggiori per i minerali non metalliferi (-16,0%), l'abbigliamento (- 13,4%) e il tessile (-11,8%). Piu' moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). L'occupazione e' stazionaria per l'industria grazie a un'accelerazione del tasso d'ingresso e al contestuale rallentamento del tasso d'uscita, che portano a un saldo entrati-usciti nullo. Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (24,2%) e anche quella delle ore di Cig sul monte ore trimestrale (3,4%). Anche per l'artigianato il saldo occupazionale e' pressoche' stazionario, con solo una leggera contrazione (-0,5%), grazie a un incremento del tasso di ingresso e a un tasso di uscita stabile. Cresce la quota di aziende che ha utilizzato ore di Cig nel trimestre (16,3%), mentre si riduce leggermente la quota sul monte ore trimestrale (2,5%). Le aspettative degli imprenditori industriali per il secondo trimestre 2012 presentano un generale deterioramento per domanda interna, produzione e occupazione, mentre sono ancora in terreno positivo e in ripresa per la domanda estera. Occorre considerare che, in questo trimestre, supera il 50% la quota di imprenditori che prevede stabilita' dei livelli per produzione, domanda interna ed estera ed e' oltre l'80% quella di chi prevede stabilita' dei livelli occupazionali. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addensano tutte nell'area negativa, con un'inversione di tendenza per la domanda estera. In questo caso occorre osservare che circa il 48% degli intervistati prevede stabilita' dei livelli per produzione e domanda interna, il 65% per la domanda estera e l'84% per l'occupazione. Il primo trimestre del 2012 ha visto una nuova contrazione della produzione manifatturiera lombarda sia congiunturale che tendenziale, dati che trovano conferma nell'andamento degli ordini interni e del fatturato, mentre gli ordini esteri hanno costituito il vero pavimento all'avvitamento della crisi. I dati negativi della produzione si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro che, come e' noto, reagisce con un certo ritardo alle vicende produttive, con un incremento della Cig. Rispetto alle nostre previsioni precedenti, e in confronto al dato nazionale, la produzione lombarda ha fatto registrare una minor caduta. Possiamo chiederci se la prestazione lombarda preluda gia' ad una svolta ravvicinata nel tempo ma e' difficile rispondere a questa domanda in quanto le aspettative degli operatori economici sono ancora orientate verso il basso e, secondariamente, l'evoluzione dello scenario internazionale potrebbe virare in senso peggiore soprattutto a causa della zona euro. In questo contesto si inseriscono le nostre previsioni che presentano un range di variazione negativo per la produzione del secondo trimestre 2012 compreso tra il -0,5% e il -2,0%.

8 TESTATA TgCom24.it DATA 4 maggio 2012 CRISI: Auricchio, dati produzione 1* trim meno peggio previsto 04/05/ MILANO Il primo trimestre del 2012 ha visto una nuova contrazione della produzione industriale lombarda, sia in termini congiunturali (-0,7%) che tendenziali (-2,8%). Per l'artigianato manifatturiero i dati sono decisamente piu' negativi (-2% sul trimestre precedente e -7,3% sul 1* trim. 2011). Sono dati, almeno per l'industria, meno negativi di quanto prevedemmo tre mesi orsono e, soprattutto, migliori di quelli nazionali. Troppo poco, pero', per ipotizzare che la prestazione lombarda preluda gia' ad una svolta ravvicinata nel tempo. L'indice della produzione industriale resta sotto quota 98 rispetto al 100 dell'anno base (il 2005). Fra l'altro, parte della produzione del trimestre e' andata ad incrementare le scorte di magazzino, che risultano leggermente in esubero". Lo ha dichiarato il vicepresidente di, Gian Domenico Auricchio, commentando i dati sulla produzione industriale in del 1* trimestre "Si conferma l'andamento negativo degli ordini interni e del fatturato", ha proseguito Auricchio, "mentre gli ordini esteri continuano, almeno in termini strettamente congiunturali, ad arginare l'avvitarsi della crisi. I dati negativi della produzione si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro, con un incremento della Cig sia per quota di aziende coinvolte (quasi una su quattro), sia per quota di ore (3,4%) rispetto al monte ore trimestrale". "Tutti i principali settori economici", ha inoltre precisato Auricchio, "presentano variazioni negative, ad eccezione delle pelli e calzature, dell'alimentare e della chimica". "Considerato che le aspettative degli operatori economici sono ancora orientate verso il basso e che l'evoluzione dello scenario internazionale potrebbe virare in senso peggiore, soprattutto nella zona euro, le nostre previsioni per il secondo trimestre 2012 presentano un range di variazione della produzione compreso tra il -0,5% e il -2,0%", ha concluso Auricchio.

9 TESTATA WallStreetItalia.com DATA 4 maggio 2012 : produzione industriale -0,7% primo trimestre, -2,8% tendenziale Barcella: "C'è sempre una luce in fondo al tunnel ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo". Pubblicato il 04 maggio 2012 Milano, 4 mag. - Cala ancora la produzione industriale lombarda nel primo trimestre del 2012: - 0,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2011 e -2,8% rispetto a un anno fa. L'indice della produzione industriale scende così a 97,8 (base 2005 uguale a cento). Vanno male in particolare gli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre quelli dall'estero rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre precedente). "C'è sempre una luce in fondo al tunnel - ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria, durante la presentazione dei dati di sulla congiuntura del I trimestre ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo".la produzione è in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Peggio dell'industria va l'artigianato, negativo su tutti i fronti. I dati congiunturali e tendenziali per le aziende artigiane manifatturiere mostrano un calo, rispettivamente del 2,6% e del 6,4%. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100). In particolare le contrazioni maggiori nell'artigianato sono per i settori dei minerali non metalliferi (-16,0%), per l'abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). Di segno uniforme ma di differente intensità i risultati delle tre destinazioni economiche dei beni considerate, con i beni di consumo in contrazione del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell'1,4%. Nell'artigianato beni di consumo e beni di investimento registrano contrazioni superiori all'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8%. I dati sulla produzione per dimensione d'impresa evidenziano una maggior contrazione per le piu' grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%).Nell'artigianato i risultati sono negativi con intensità inversamente proporzionali alla dimensione: le micro imprese sono in forte sofferenza (-9,5%), le medie registrano una contrazione del 6,7% e le più grandi del -3,4%. Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (27,8% contro il 31% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi minimi, l'area positiva riguarda il 37,5% degli intervistati. Cresce sia il numero delle aziende con variazioni molto negative (40%), che il numero delle aziende con contrazioni minime (9,3%).

10 TESTATA ANSA DATA 4 maggio 2012 INDUSTRIA:UNIONCAMERE LOMBARDIA,PRODUZIONE TRIMESTRE -0,7% (ANSA) - MILANO, 4 MAG - Industria e artigianato nel primo trimestre 2012 vedono una contrazione dei livelli produttivi (-0,7% e -2,6% sul trimestre precedente e -2,8% e -6,4% su base annua) che porta l'indice della produzione industriale a quota 97,8. Ci sono segnali di preoccupazione per i prossimi mesi che provengono dall'andamento degli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre l'estero registra una variazione congiunturale positiva (+0,8%). Le aspettative degli imprenditori, registrate nell'indagine congiunturale di, risentono del generale clima di incertezza posizionandosi in area negativa. L'occupazione Š stazionaria per l'industria grazie a un'accelerazione del tasso d'ingresso e al contestuale rallentamento del tasso d'uscita, che portano a un saldo entrati-usciti nullo. Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla CIG (24,2%) e anche quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (3,4%). Anche per l'artigianato il saldo occupazionale Š pressoch stazionario, con solo una leggera contrazione (-0,5%), grazie a un incremento del tasso di ingresso e a un tasso di uscita stabile. Cresce la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre (16,3%), mentre si riduce leggermente la quota sul monte ore trimestrale (2,5%). (ANSA). BF 04-MAG-12 17:08 NNN

11 TESTATA ADNKronos DATA 4 maggio 2012 INDUSTRIA: PRODUZIONE LOMBARDA -0,7% PRIMO TRIMESTRE, -2,8% TENDENZIALE = Milano 4 mag. - (Adnkronos) - Cala ancora la produzione industriale lombarda nel primo trimestre del 2012: -0,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2011 e -2,8% rispetto a un anno fa. L'indice della produzione industriale scende così a 97,8 (base 2005 uguale a cento). Vanno male in particolare gli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre quelli dall'estero rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre precedente). «C'è sempre una luce in fondo al tunnel - ha dichiarato oggi Alberto Barcella, presidente di Confindustria, durante la presentazione dei dati di sulla congiuntura del I trimestre ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo». La produzione è in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Peggio dell'industria va l'artigianato, negativo su tutti i fronti. I dati congiunturali e tendenziali per le aziende artigiane manifatturiere mostrano un calo, rispettivamente del 2,6% e del 6,4%. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100). (segue) (Dad/Zn/Adnkronos) 04-MAG-12 18:07 NNN INDUSTRIA: PRODUZIONE LOMBARDA -0,7% PRIMO TRIMESTRE, -2,8% TENDENZIALE (6) = (Adnkronos) - Rimangono costanti le spinte inflazionistiche sui prezzi medi delle materie prime che registrano incrementi congiunturali dell'1,6% per le imprese industriali (contro il +5,5% di inizio 2011) e del 2,6% per le artigiane (contro il +7,2% di inizio 2011). I prezzi dei prodotti finiti risultano pressochè stazionari con un piccolo incremento per l'industria (+0,7%) e una variazione nulla per l'artigianato. Secondo i dati di le aspettative degli imprenditori industriali per il secondo trimestre 2012 presentano un generale deterioramento per domanda interna, produzione e occupazione, mentre sono ancora in terreno positivo e in ripresa per la domanda estera. Occorre considerare che, in questo trimestre, supera il 50% la quota di imprenditori che prevede stabilità dei livelli per produzione, domanda interna ed estera ed è oltre l'80% quella di chi prevede stabilità dei livelli occupazionali. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addensano tutte nell'area negativa, con un'inversione di tendenza per la domanda estera. In questo caso occorre osservare che circa il 48% degli intervistati prevede stabilità dei livelli per produzione e domanda interna, il 65% per la domanda estera e l'84% per l'occupazione. Rispetto alle previsioni precedenti, e in confronto al dato nazionale, la produzione lombarda ha fatto registrare una caduta inferiore alle aspettative. In questo contesto si inseriscono le previsioni di che presentano un range di variazione negativo per la produzione lombarda del secondo trimestre 2012 compreso tra il -0,5% e il -2,0%. (Dad/Zn/Adnkronos) 04-MAG-12 18:30 NNN

12 TESTATA AGI DATA 4 maggio 2012 INDUSTRIA: UNIONCAMERE, IN LOMBARDIA PRODUZIONE I TRIMESTRE -O, 7% (AGI) - Milano, 4 mag.- Produzione industriale in calo dello 0,7% nel primo trimestre 2012, - 2,8% in un anno in. Sono i dati dell'indagine congiunturale di. L'indice della produzione industriale e' a quota 97,8. E per il futuro gli imprenditori non sono ottimisti: -2% gli ordinativi interni (-7,3% su base annua), mentre l'estero e' in lieve ripresa(+0,%). "Le aspettative degli imprenditori - si legge in una nota - risentono del clima di incertezza posizionandosi in area negativa". I dati peggiori dal settore manifatturiero: -2,6% sul trimenstre precedente e -6,4% su base annua. (AGI) ST4/Car (Segue) INDUSTRIA: UNIONCAMERE, IN LOMBARDIA PRODUZIONE I TRIMESTRE -O, 7% (2) (AGI) - Milano, 4 mag. - Anche l'indice della produzione, nell'artigianato, va peggio che altrove, attestandosi a 72,6(dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Resistono alla crisi i settori di pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Molto male mezzi di trasporto, abbigliamento e minerali non metalliferi, calati oltre l'8%. In difficolta' anche il tessile(-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). In particolare i beni di consumo si contraggono del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell'1,4%; nell'artigianato beni di consumo e beni di investimento crollano dell'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8%. A sorpresa, nella produzione, le imprese piu' grandi (-4,9%) vanno peggio delle medie (-1,8%) e delle piccole (-2,9%). Nell'artigianato, invece, soffrono di piu' le micro imprese (-9,5%), mentre le medie registrano una contrazione del 6,7% e le piu' grandi del -3,4%. Male fatturato e ordinativi; il 'fatturato a prezzi correnti' nell'industria registra una variazione tendenziale negativa del -1,0%, e rispetto al trimestre precedente del -0,1%. (AGI) ST4/Car (Segue)

13 INDUSTRIA: UNIONCAMERE, IN LOMBARDIA PRODUZIONE I TRIMESTRE -O, 7% (3) (AGI) - Milano, 4 mag. - Fa meno bene l'artigianato: -5,3% la variazione tendenziale e -2,8% rispetto al trimestre precedente. Gli ordinativi nel trimestre, dalle imprese industriali, sono negativi su base annua sia nella componente interna (-7,3%) sia in quella estera (-0,6%). Nell'ultimo trimestre gli ordini interni scendono del 2,0%, mentre gli ordini esteri registrano una variazione positiva (+0,8%). Rimane costante la quota del fatturato estero sul totale (37,4%). Piu' marcata la contrazione degli ordinativi nell'artigianato: ordini interni -8,0 su base annua, mentre dall'estero sono in crescita (+3,1%). La quota del fatturato estero sul totale per le aziende artigiane rimane pero' molto contenuta (6,2%). Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla CIG (24,2%). Cresce anche nell'artigianato la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre (16,3%). Sul versante 'prezzi medi delle materie prime' si registrano incrementi congiunturali dell'1,6% per le imprese industriali (contro il +5,5% di inizio 2011) e del 2,6% per le artigiane (contro il +7,2% di inizio 2011). I prezzi dei prodotti finiti, invece, risultano stazionari, solo leggermente (+0,7%) in rialzo per l'industria. Non migliorera' nel prossimo trimestre, per gli imprenditori industriali: il 2012 presenta un generale deterioramento per domanda interna, produzione e occupazione, mentre sono ancora in terreno positivo e in ripresa per la domanda estera. Il 50% dei datori di lavoro prevede stabilita' dei livelli per produzione, domanda interna ed estera ed e' oltre l'80% quella di chi prevede stabilita' dei livelli occupazionali. (AGI) ST4/Car

14 TESTATA TMNews DATA 4 maggio 2012 Imprese/ : produzione I trim in calo dello 0,7% Terzo calo consecutivo. Stabile occupazione ma cresce Cig Milano, 4 mag. (TMNews) - Produzione ancora in calo, e per il terzo trimestre consecutivo, per l'industria manifatturiera lombarda che nei primi tre mesi del 2012 ha registrato una flessione dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% su base annua. Valori che spingono l'indice della produzione industriale a quota 97,8. A livello dimensionale le più colpite sono le aziende più grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (- 2,9%) e dalle medie (-1,8%). In calo anche il fatturato che a prezzi correnti registra una variazione tendenziale negativa dell'1% e dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Quadro ancora peggiore per le aziende artigiane manifatturiere i cui dati congiunturali (-2,6%) e tendenziali (-6,4%) sono più negativi, con un indice della produzione industriale di 72,6. Stabile invece l'occupazione, ma c'è da registrare un aumento del 37,6% delle ore di Cassa Integrazione Ordinaria e dell'11,1%di ore di Cassa in Deroga rispetto al I trimestre 2011 a causa anche dell'aumento delle quota di aziende che ne fanno ricorso (24,2%), mentre diminuiscono del 24,8% le ore di Cassa Straordinaria. E' quanto emerge dall'analisi congiunturale dell'industria e dell'artigianato manifatturieri realizzato da che anche per il secondo trimestre del 2012 prevede una contrazione della produzione compresa fra -0,5% e -2%. Imprese/ : Produzione I trim in calo dello In calo domanda interna, bene le esportazioni Milano, 4 mag. (TMNews) - A rendere ancora più pesante lo scenario per il settore manifatturiero lombardo, il fatto che una parte della produzione industriale del primo trimestre è servita per alimentare le scorte di prodotti finiti giudicate esuberanti dagli imprenditori, dopo un 2011 caratterizzato dalla prevalenza di giudizi di scarsità. Guardando avanti, invece, a preoccupare gli imprenditori il fatto che la domanda interna continua a indebolirsi con una variazione trimestre su trimestre del 2% e del 7,3% su base annua, solo in parte compensata dalla variazione congiunturale positiva (+0,8%) delle esportazioni che però su base annua perdono colpi rispetto al primo trimestre 2011 (-0,6%). Numeri che fanno si che le aspettative degli imprenditori si posizionino in area negativa con speranze di miglioramento ormai spostate in avanti al secondo semestre dell'anno o al A livello di settori in controtendenza, con una produzione in crescita su base annua, solo pelli-calzature (+2,5%), alimentari (+0,9%), chimica e industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative, invece, i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (- 4,9%). Risultato negativo diffuso a tutti i settori dell'artigianato, con le contrazioni maggiori per i minerali non metalliferi (-16,0%), l'abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%).

15 TESTATA Omnimilano DATA 4 maggio 2012 INDUSTRIA, UNIONCAMERE LOMBARDIA: CONTRAZIONE PRODUZIONE E ASPETTATIVE NEGATIVE (OMNIMILANO) Milano, 04 MAG - I dati del primo trimestre mostrano una contrazione dei livelli produttivi (-0,7% sul trimestre precedente e -2,8% su base annua) che porta l'indice della produzione industriale a quota 97,8. Emerge dai dati di relativi all'indagine congiunturale, I trimestre 2012, su industria e artigianato presentata oggi. «Una parte della produzione ha alimentato le scorte di prodotti finiti, giudicate esuberanti dagli imprenditori, dopo un 2011 caratterizzato dalla prevalenza di giudizi di scarsità. Segnali di preoccupazione per i prossimi mesi - spiega ancora - provengono ancora dall'andamento degli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre l'estero registra una variazione congiunturale positiva (+0,8%). Le aspettative degli imprenditori risentono del generale clima di incertezza posizionandosi in area negativa». Il primo trimestre 2012 registra per la produzione industriale una variazione negativa sia del dato congiunturale (- 0,7% il dato destagionalizzato[1]) che del dato tendenziale (-2,8%) - specifica -. Per le aziende artigiane manifatturiere i dati congiunturale (-2,6%) e tendenziale (-6,4%) sono più negativi. L'indice della produzione industriale scende a quota 97,8 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Per le aziende artigiane l'indice della produzione flette maggiormente scendendo a quota 72,6 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Produzione in crescita su base annua solo per i settori delle pellicalzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Risultato negativo diffuso a tutti i settori dell'artigianato, con le contrazioni maggiori per i minerali non metalliferi (-16,0%), l'abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pellicalzature (-1,0%). Di segno uniforme ma di differente intensità i risultati delle tre destinazioni economiche dei beni considerate, con i beni di consumo in contrazione del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell'1,4%. Nell'artigianato beni di consumo e beni di investimento registrano contrazioni superiori all'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8%. I dati sulla produzione per dimensione d'impresa evidenziano una maggior contrazione per le più grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%). Nell'artigianato i risultati sono negativi con intensità inversamente proporzionali alla dimensione: le micro imprese sono in forte sofferenza (- 9,5%), le medie registrano una contrazione del 6,7% e le più grandi del -3,4%. Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (27,8% contro il 31% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi minimi, l'area positiva riguarda il 37,5% degli intervistati. Cresce sia il numero delle aziende con variazioni molto negative (40%), che il numero delle aziende con contrazioni minime (9,3%). Nell'artigianato si osserva un ulteriore spostamento verso le posizioni più negative. A fronte del 22% di aziende in forte crescita (erano il 25% lo scorso

16 trimestre) e del 4% con incrementi minimi, il 51% dichiara variazioni tendenziali molto negative (la quota era 39% lo scorso trimestre) e rimane al 4% la quota di imprese con contrazioni minime. Il fatturato a prezzi correnti registra una variazione tendenziale negativa del -1,0%, e rispetto al trimestre precedente del -0,1%. Come per gli altri indicatori anche il fatturato delle aziende artigiane registra contrazioni più intense rispetto all'industria: -5,3% la variazione tendenziale e -2,8% rispetto al trimestre precedente. Gli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese industriali presentano un segno negativo su base annua sia nella componente interna (-7,3%) sia in quella estera (-0,6%). Considerando la variazione congiunturale gli ordini interni mantengo l'intensità della contrazione in linea con il trimestre precedente (-2,0%), mentre gli ordini esteri registrano una variazione positiva (+0,8%). Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini è in crescita (58,9 giornate), ed è costante la quota del fatturato estero sul totale (37,4%). Le imprese artigiane presentano un'accelerazione della contrazione su base annua degli ordini interni (-8,0%), mentre dall'estero gli ordinativi sono in crescita (+3,1%). Rispetto al trimestre precedente rimangono negativi gli ordini interni (-1,3%) e positivi quelli esteri (+0,4%). La quota del fatturato estero sul totale per le aziende artigiane rimane però molto contenuta (6,2%). Complessivamente il portafoglio ordini si mantiene sul livello medio registrato nel 2011 (34,5 giornate di produzione assicurata). L'occupazione è stazionaria per l'industria grazie a un'accelerazione del tasso d'ingresso e al contestuale rallentamento del tasso d'uscita, che portano a un saldo entrati-usciti nullo. Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla CIG (24,2%) e anche quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (3,4%). Anche per l'artigianato il saldo occupazionale è pressoché stazionario, con solo una leggera contrazione (-0,5%), grazie a un incremento del tasso di ingresso e a un tasso di uscita stabile. Cresce la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre (16,3%), mentre si riduce leggermente la quota sul monte ore trimestrale (2,5%). red MAG 12

17 TESTATA Asca DATA 4 maggio 2012

18 TESTATA MF Dow Jones DATA 4 maggio 2012

19 TESTATA MF Dow Jones DATA 4 maggio 2012 CRISI:, in 1* trim contrazione produzione industriale MILANO Il primo trimestre 2012 registra per la produzione industriale lombarda una variazione negativa sia del dato congiunturale (-0,7% il dato destagionalizzato) che del dato tendenziale (-2,8%). Per le aziende artigiane manifatturiere i dati congiunturale (-2,6%) e tendenziale (-6,4%) sono piu' negativi. L'indice della produzione industriale, si legge nei dati trimestrali di, scende a quota 97,8 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Per le aziende artigiane l'indice della produzione flette maggiormente scendendo a quota 72,6 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Produzione in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Risultato negativo diffuso a tutti i settori dell'artigianato, con le contrazioni maggiori per i minerali non metalliferi (-16,0%), l'abbigliamento (- 13,4%) e il tessile (-11,8%). Piu' moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). L'occupazione e' stazionaria per l'industria grazie a un'accelerazione del tasso d'ingresso e al contestuale rallentamento del tasso d'uscita, che portano a un saldo entrati-usciti nullo. Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla Cig (24,2%) e anche quella delle ore di Cig sul monte ore trimestrale (3,4%). Anche per l'artigianato il saldo occupazionale e' pressoche' stazionario, con solo una leggera contrazione (-0,5%), grazie a un incremento del tasso di ingresso e a un tasso di uscita stabile. Cresce la quota di aziende che ha utilizzato ore di Cig nel trimestre (16,3%), mentre si riduce leggermente la quota sul monte ore trimestrale (2,5%). Le aspettative degli imprenditori industriali per il secondo trimestre 2012 presentano un generale deterioramento per domanda interna, produzione e occupazione, mentre sono ancora in terreno positivo e in ripresa per la domanda estera. Occorre considerare che, in questo trimestre, supera il 50% la quota di imprenditori che prevede stabilita' dei livelli per produzione, domanda interna ed estera ed e' oltre l'80% quella di chi prevede stabilita' dei livelli occupazionali. Nel caso dell'artigianato le aspettative degli imprenditori si addensano tutte nell'area negativa, con un'inversione di tendenza per la domanda estera. In questo caso occorre osservare che circa il 48% degli intervistati prevede stabilita' dei livelli per produzione e domanda interna, il 65% per la domanda estera e l'84% per l'occupazione. Il primo trimestre del 2012 ha visto una nuova contrazione della produzione manifatturiera lombarda sia congiunturale che tendenziale, dati che trovano conferma nell'andamento degli ordini interni e del fatturato, mentre gli ordini esteri hanno costituito il vero pavimento all'avvitamento della crisi. I dati negativi della produzione si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro che, come e' noto, reagisce con un certo ritardo alle vicende produttive, con un incremento della Cig. Rispetto alle nostre previsioni precedenti, e in confronto al dato nazionale, la produzione lombarda ha fatto registrare una minor caduta. Possiamo chiederci se la prestazione lombarda preluda gia' ad una svolta ravvicinata nel tempo ma e' difficile rispondere a questa domanda in quanto le aspettative degli operatori economici sono ancora orientate verso il basso e, secondariamente, l'evoluzione dello scenario internazionale potrebbe virare in senso peggiore soprattutto a causa della zona euro. In questo contesto si inseriscono le nostre previsioni che presentano un range di variazione negativo per la produzione del secondo trimestre 2012 compreso tra il -0,5% e il -2,0%.

20 TESTATA Agenord DATA 4 maggio 2012 UNIONCAMERE, ANCORA IN CALO LA PRODUZIONE INDUSTRIALE maggio 04, 2012 agenord (AGENORD) Milano, 4 mag. Il primo trimestre 2012 registra per la produzione industriale una variazione negativa sia del dato congiunturale (-0,7% il dato destagionalizzato1) che del dato tendenziale (-2,8%). Per le aziende artigiane manifatturiere i dati congiunturale (-2,6%) e tendenziale (-6,4%) sono più negativi. L indice della produzione industriale scende a quota 97,8 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Per le aziende artigiane l indice della produzione flette maggiormente scendendo a quota 72,6 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Produzione in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma- plastica (-5,0%) e legnomobilio (-4,9%). Risultato negativo diffuso a tutti i settori dell artigianato, con le contrazioni maggiori per i minerali non metalliferi (-16,0%), l abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). Di segno uniforme ma di differente intensità i risultati delle tre destinazioni economiche dei beni considerate, con i beni di consumo in contrazione del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell 1,4%. Nell artigianato beni di consumo e beni di investimento registrano contrazioni superiori all 8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8%. I dati sulla produzione per dimensione d impresa evidenziano una maggior contrazione per le più grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%). Nell artigianato i risultati sono negativi con intensità inversamente proporzionali alla dimensione: le micro imprese sono in forte sofferenza (-9,5%), le medie registrano una contrazione del 6,7% e le più grandi del -3,4%. D ora in poi le variazioni congiunturali (sul trimestre precedente) si intendono sempre destagionalizzate, se non specificato diversamente. Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (27,8% contro il 31% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi

21 minimi, l area positiva riguarda il 37,5% degli intervistati. Cresce sia il numero delle aziende con variazioni molto negative (40%), che il numero delle aziende con contrazioni minime (9,3%). Nell artigianato si osserva un ulteriore spostamento verso le posizioni più negative. A fronte del 22% di aziende in forte crescita (erano il 25% lo scorso trimestre) e del 4% con incrementi minimi, il 51% dichiara variazioni tendenziali molto negative (la quota era 39% lo scorso trimestre) e rimane al 4% la quota di imprese con contrazioni minime. Il fatturato a prezzi correnti registra una variazione tendenziale negativa del -1,0%, e rispetto al trimestre precedente del -0,1%. Come per gli altri indicatori anche il fatturato delle aziende artigiane registra contrazioni più intense rispetto all industria: -5,3% la variazione tendenziale e -2,8% rispetto al trimestre precedente. Gli ordinativi acquisiti nel trimestre dalle imprese industriali presentano un segno negativo su base annua sia nella componente interna (-7,3%) sia in quella estera (-0,6%). Considerando la variazione congiunturale gli ordini interni mantengo l intensità della contrazione in linea con il trimestre precedente (-2,0%), mentre gli ordini esteri registrano una variazione positiva (+0,8%). Il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini è in crescita (58,9 giornate), ed è costante la quota del fatturato estero sul totale (37,4%). Le imprese artigiane presentano un accelerazione della contrazione su base annua degli ordini interni (-8,0%), mentre dall estero gli ordinativi sono in crescita (+3,1%). Rispetto al trimestre precedente rimangono negativi gli ordini interni (-1,3%) e positivi quelli esteri (+0,4%). La quota del fatturato estero sul totale per le aziende artigiane rimane però molto contenuta (6,2%). Complessivamente il portafoglio ordini si mantiene sul livello medio registrato nel 2011 (34,5 giornate di produzione assicurata). L occupazione è stazionaria per l industria grazie a un accelerazione del tasso d ingresso e al contestuale rallentamento del tasso d uscita, che portano a un saldo entrati usciti nullo. Contemporaneamente aumenta la quota di aziende che fa ricorso alla CIG (24,2%) e anche quella delle ore di CIG sul monte ore trimestrale (3,4%). Anche per l artigianato il saldo occupazionale è pressoché stazionario, con solo una leggera contrazione (- 0,5%), grazie a un incremento del tasso di ingresso e a un tasso di uscita stabile. Cresce la quota di aziende che ha utilizzato ore di CIG nel trimestre (16,3%), mentre si riduce leggermente la quota sul monte ore trimestrale (2,5%). Altre variabili dell andamento congiunturale: Il tasso d utilizzo degli impianti conferma il rallentamento dei livelli produttivi sia per l industria, scendendo al 72%, che per l artigianato, scendendo al 67%. Fra i settori dell industria, il tasso non raggiunge il 70% per il tessile (69,8%), le industrie varie (68,8%), la gomma-plastica (68,4%), le pelli-calzature (66,3%) e i minerali non metalliferi (61,6%). Fra i settori dell artigianato si registrano tassi di utilizzo inferiori al 70% per tutti i settori tranne le pelli-calzature (71,4%). Il livello delle scorte dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 78% delle imprese industriali, fra le restanti prevalgono le valutazioni di esuberanza (+3,5% il saldo). E del 38% la quota di aziende che non tiene scorte tra le imprese di piccole dimensioni, contro il 26% delle medie e l 11% delle grandi. Le aziende artigiane manifestano segnali di scarsità marcati (-16,7% il saldo), con il 61% che giudica le scorte adeguate. La quota di aziende artigiane che dichiara di non tenere scorte è molto più elevata rispetto all industria (59%) e omogenea tra le diverse classi dimensionali. Le scorte di materie prime sono adeguate per il 76% delle imprese industriali, con un saldo positivo molto contenuto tra i giudizi di scarsità ed esuberanza (+0,3%). Gli artigiani segnalano scorte adeguate nel 49% dei casi, con una prevalenza, fra le restanti, dei giudizi di scarsità (-8,8% il saldo). La quota di imprese che dichiara di non tenere scorte di materie prime si ferma al 12% per l industria e al 31% per l artigianato. Rimangono costanti le spinte inflazionistiche sui prezzi medi delle materie prime che registrano incrementi congiunturali dell 1,6% per le imprese industriali (contro il +5,5% di inizio 2011) e del 2,6% per le artigiane (contro il +7,2% di inizio 2011). I prezzi dei prodotti finiti risultano pressoché stazionari con un piccolo incremento per l industria (+0,7%) e una variazione nulla per l artigianato. Le aspettative degli imprenditori industriali per il secondo trimestre 2012 presentano un generale deterioramento per domanda interna, produzione e occupazione, mentre sono ancora in terreno positivo e in ripresa per la domanda estera. Occorre considerare che, in questo trimestre, supera il 50% la quota di imprenditori che prevede stabilità dei livelli per produzione, domanda interna ed estera ed è oltre l 80% quella di chi prevede stabilità dei livelli occupazionali. Nel caso

22 dell artigianato le aspettative degli imprenditori si addensano tutte nell area negativa, con un inversione di tendenza per la domanda estera. In questo caso occorre osservare che circa il 48% degli intervistati prevede stabilità dei livelli per produzione e domanda interna, il 65% per la domanda estera e l 84% per l occupazione. Il primo trimestre del 2012 ha visto una nuova contrazione della produzione manifatturiera lombarda sia congiunturale che tendenziale, dati che trovano conferma nell andamento degli ordini interni e del fatturato, mentre gli ordini esteri hanno costituito il vero pavimento all avvitamento della crisi. I dati negativi della produzione si stanno trasmettendo anche al mercato del lavoro che, come è noto, reagisce con un certo ritardo alle vicende produttive, con un incremento della CIG. Rispetto alle nostre previsioni precedenti, e in confronto al dato nazionale, la produzione lombarda ha fatto registrare una minor caduta. Possiamo chiederci se la prestazione lombarda preluda già ad una svolta ravvicinata nel tempo ma è difficile rispondere a questa domanda in quanto le aspettative degli operatori economici sono ancora orientate verso il basso e, secondariamente, l evoluzione dello scenario internazionale potrebbe virare in senso peggiore soprattutto a causa della zona euro. In questo contesto si inseriscono le nostre previsioni che presentano un range di variazione negativo per la produzione del secondo trimestre 2012 compreso tra il -0,5% e il -2,0%.

23 TESTATA Milano- CinqueGiorni.it DATA 4 maggio 2012

24 TESTATA Rassegna.it DATA 4 maggio 2012

25 TESTATA Labitalia- Adnkronos DATA 4 maggio 2012 Lavoro : produzione industriale -0,7% primo trimestre, - 2,8% tendenziale precedente). ultimo aggiornamento: 04 maggio, ore 19:17 Milano, 4 mag. (Labitalia) - Cala ancora la produzione industriale lombarda nel primo trimestre del 2012: -0,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2011 e -2,8% rispetto a un anno fa. L'indice della produzione industriale scende così a 97,8 (base 2005 uguale a cento). Vanno male in particolare gli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre quelli dall'estero rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre "C'è sempre una luce in fondo al tunnel - ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria, durante la presentazione dei dati di sulla congiuntura del I trimestre ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo". La produzione è in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legnomobilio (-4,9%). Peggio dell'industria va l'artigianato, negativo su tutti i fronti. I dati congiunturali e tendenziali per le aziende artigiane manifatturiere mostrano un calo, rispettivamente del 2,6% e del 6,4%. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100). In particolare le contrazioni maggiori nell'artigianato sono per i settori dei minerali non metalliferi (-16,0%), per l'abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). Di segno uniforme ma di differente intensità i risultati delle tre destinazioni economiche dei beni considerate, con i beni di consumo in contrazione del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell'1,4%. Nell'artigianato beni di consumo e beni di investimento registrano contrazioni superiori all'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al - 1,8%. I dati sulla produzione per dimensione d'impresa evidenziano una maggior contrazione per le piu' grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%). Nell'artigianato i risultati sono negativi con intensità inversamente proporzionali alla dimensione: le micro imprese sono in forte sofferenza (-9,5%), le medie registrano una contrazione del 6,7% e le più grandi del -3,4%. Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (27,8% contro il 31% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi minimi, l'area positiva riguarda il 37,5% degli intervistati. Cresce sia il numero delle aziende con variazioni molto negative (40%), che il numero delle aziende con contrazioni minime (9,3%).

26 TESTATA SassariNotizie.com DATA 4 maggio 2012 : produzione industriale -0,7% primo trimestre, -2,8% tendenziale Barcella: "C'è sempre una luce in fondo al tunnel ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo". 04/05/ Milano, 4 mag. - Cala ancora la produzione industriale lombarda nel primo trimestre del 2012: - 0,7% rispetto all'ultimo trimestre del 2011 e -2,8% rispetto a un anno fa. L'indice della produzione industriale scende così a 97,8 (base 2005 uguale a cento). Vanno male in particolare gli ordinativi interni (-2,0% la variazione congiunturale e -7,3% quella su base annua), mentre quelli dall'estero rimangono in terreno di crescita (+0,8% rispetto al trimestre precedente). "C'è sempre una luce in fondo al tunnel - ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria, durante la presentazione dei dati di sulla congiuntura del I trimestre ma in questa situazione di luce non si vede ancora nemmeno uno sprazzo".la produzione è in crescita su base annua solo per i settori delle pelli-calzature (+2,5%), degli alimentari (+0,9%), della chimica e delle industrie varie (+0,5%). Registrano variazioni particolarmente negative i mezzi di trasporto, l'abbigliamento e i minerali non metalliferi tutti oltre il -8%. Significative anche le contrazioni dei settori tessile (-5,5%), gomma-plastica (-5,0%) e legno-mobilio (-4,9%). Peggio dell'industria va l'artigianato, negativo su tutti i fronti. I dati congiunturali e tendenziali per le aziende artigiane manifatturiere mostrano un calo, rispettivamente del 2,6% e del 6,4%. L'indice della produzione artigiana scende a quota 72,6 (base 2005 uguale 100). In particolare le contrazioni maggiori nell'artigianato sono per i settori dei minerali non metalliferi (-16,0%), per l'abbigliamento (-13,4%) e il tessile (-11,8%). Più moderato il calo registrato dalle pelli-calzature (-1,0%). Di segno uniforme ma di differente intensità i risultati delle tre destinazioni economiche dei beni considerate, con i beni di consumo in contrazione del 3,3%, i beni intermedi del 2,5% e i beni di investimento dell'1,4%. Nell'artigianato beni di consumo e beni di investimento registrano contrazioni superiori all'8% mentre i beni intermedi riescono a contenere la caduta al -1,8%. I dati sulla produzione per dimensione d'impresa evidenziano una maggior contrazione per le piu' grandi (-4,9%), seguite dalle piccole (-2,9%) e dalle medie (-1,8%).Nell'artigianato i risultati sono negativi con intensità inversamente proporzionali alla dimensione: le micro imprese sono in forte sofferenza (-9,5%), le medie registrano una contrazione del 6,7% e le più grandi del -3,4%. Si riduce ulteriormente la quota di aziende che registra forti incrementi dei livelli produttivi (27,8% contro il 31% dello scorso trimestre); considerando anche le imprese che dichiarano incrementi minimi, l'area positiva riguarda il 37,5% degli intervistati. Cresce sia il numero delle aziende con variazioni molto negative (40%), che il numero delle aziende con contrazioni minime (9,3%).

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