Il Piano Nazionale Prevenzione
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- Agnello Forti
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1 Il Piano Nazionale Prevenzione
2 IL CONTESTO NAZIONALE Piano nazionale Prevenzione
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4 IL CONTESTO REGIONALE
5 IL CONTESTO REGIONALE
6 IL CONTESTO REGIONALE
7 Esperienze già attuate in altre regioni : Lombardia Veneto Toscana Per rischi, medici competenti, formazione, comparti produttivi ecc.
8 Indirizzi strategici di intervento nazionale PNP : «approccio proattivo dei servizi orientato al supporto alle imprese, anche mediante audit e autovalutazione» LEA 2018: INDICATORI PER SSL dove per controllo si intende Accesso ispettivo Verifica di aspetti organizzativi e gestionali Percorsi di prevenzione strutturati (rivolti ad un numero definito di aziende coinvolti anche in seminari/incontri oltre che ai controlli di cui sopra)
9 La progettazione dell intervento mirato di prevenzione è determinato in base a: programmazione nazionale e regionale eventi sentinella analisi infortunistica territoriale e nazionale innovazione ed applicazione normativa applicazione di linee di indirizzo regionali e buone prassi
10 Lo sviluppo delle attività di prevenzione
11 Adozione di piani mirati di prevenzione: 1. Condivisione con le parti datoriali e sociali analisi delle criticità e delle possibili soluzioni 2. Attuazione di forma di assistenza, informazione e formazione 3. Verifica e controllo 4. Restituzione del lavoro svolto
12 PMP modello di intervento sinergico tra i diversi soggetti istituzionali, che prevede un attività combinata di assistenza e di vigilanza alle imprese, per garantire trasparenza dell azione pubblica ed una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro dei rischi e delle conseguenze dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro
13 PMP: vantaggi coinvolgere un numero più ampio di imprese assisterle nell'applicazione delle norme, delle linee di indirizzo regionali, in generale di buone prassi, assicurando una maggior copertura dell attività di assistenza e controllo e quindi una maggior efficacia dell azione di prevenzione
14 Il criterio generale di sviluppo dei PMP Fase preliminare di individuazione dell oggetto del piano Fase di divulgazione : attuazione partecipata di forme di assistenza, informazione e formazione Fase di controllo Fase di analisi dei risultati e restituzione
15 La divulgazione esterna: E il periodo nel quale enti, associazioni, ordini coinvolti diffondono il materiale informativo e di autocontrollo del PMP. Le modalità per sviluppare questa fase sono condivise con i vari stakeholder al fine di raggiungere il maggior numero possibile di utenti. In questo periodo la Regione, attraverso le ASL, fornisce assistenza ed informazione relativamente agli aspetti del PMP anche tramite momenti di incontro / seminari / partecipazione a eventi.
16 PMP per gli anni PORTI TURISTICI (2018) ATTREZZATURE IN EDILIZIA (2018) ATTREZZATURE IN ALTRI SETTORI (2019) STRESS LAVORO CORRELATO IN SANITA (2019)
17 ATTREZZATURE IN EDILIZIA (2018)
18 Piano nazionale Prevenzione IL PIANO NAZIONALE E REGIONALE
19 Cronoprogramma Studio e predisposizione del materiale Divulgazione: fino a giugno 18 Controllo Restituzione esiti: dicembre 18- gennaio 19
20 P.M.P. Attrezzature in edilizia Queste schede non sono sostitutive della normativa in vigore ma uno strumento di aiuto e supporto per i soggetti incaricati all adempimento della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, esplicitando le principali criticità nell'uso di dette attrezzature.
21 P.M.P. Attrezzature in edilizia Queste schede sono state predisposte a livello regionale e saranno utilizzare da tutte le Asl liguri. Sono una misura di autoanalisi da parte dei soggetti della catena di prevenzione utile per verificare i requisiti «basilari» che ognuna di queste attrezzature deve possedere ed uno strumento di controllo da parte dell Organo di Vigilanza.
22 P.M.P. Attrezzature in edilizia Le attrezzature per le quali è stata predisposta la scheda di auto controllo sono le seguenti: Gru a torre; Mini pala caricatrice; Piattaforme di lavoro elevabili PLE;
23 PORTI TURISTICI (2018)
24 Scheda Autocontrollo PMP Porti Turistici Da restituire Parte 1: Parte contenente informazioni di natura generale sul sito: gestore, indirizzo, forma giuridica, superfici, n. posti barca, presenza attività accessorie, sistemi di gestione etc Da NON restituire Parte 2: Parte specifica di autocontrollo relativo a temi riguardanti SSL (da compilare solo in caso esistano lavoratori dipendenti o equiparati) Finalità -Censimento -Mappare porti e porticcioli raggiunti dall informativa (tracciamento) -Pianificare eventuali successive attività di prevenzione (incontri tematici, seminari ) Finalità - Autocontrollo da parte dei gestori su temi inerenti SSL (DVR, DUVRI, Formazione, MC, attrezzature e verifiche periodiche ) - Eventuali dubbi su tematiche specifiche potranno essere raccolti e veicolati da parte delle Associazioni di Categoria (o Capitanerie)
25 Scheda Autocontrollo PMP Porti Turistici DIFFUSIONE SCHEDA AUTOCONTROLLO PARTE 1+PARTE2 Da LUN 7/5 Direzione Marittima Genova Associazioni di categoria Gestori non raggiungibili da associazioni di categoria Gestori
26 Scheda Autocontrollo PMP Porti Turistici RESTITUZIONE SCHEDA AUTOCONTROLLO PARTE 1 Entro 31/5 Gestori Gestori (non raggiunti da associazioni di categ.) Direzione Marittima Genova NO RESTITUZIONE SCHEDA AUTOCONTROLLO PARTE 2 3 FASE DI CONTROLLO A CAMPIONE
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