Corso Base di Orticoltura

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1 Appunti di Valter Pironi per: Barzio, Primavera 2012 Corso Base di Orticoltura Organizzato dalla Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val D' Esino e Riviera, Parco Regionale della Grigna Settentrionale, nell'ambito del "Progetto Verso la filiera del gusto sostenibile in Valsassina e Riviera". Argomenti che verranno trattati: l'orto nella storia, nella cultura e nella tradizione; I diversi tipi di orto, da quello ad uso famigliare a quello professionale, tradizionale, biologico o integrato; clima, acqua e terreno, i primi elementi da valutare per la realizzazione di un orto; l'organizzazione dell'orto nell'ambiente e spazio disponibile; la preparazione del terreno e gli interventi necessari per predisporre un buon letto di semina o trapianto; la concimazione dell'orto; le esigenze nutritive di alcune tra le principali specie ortive; la scelta delle principali specie e varietà da coltivare; la tecnica di coltivazione ed allevamento delle principali specie ortive; sistemi di protezione e forzatura delle principali specie ortive; la lotta ai principali parassiti (i principali prodotti antiparassitari e il loro utilizzo, la lotta biologica e integrata). Premessa: Nelle pagine a seguire verranno trattati, in modo sintetico, gli argomenti previsti per questo corso base di orticoltura. Lo scopo è quello di mettere a disposizione di coloro che seguiranno le lezioni, una traccia scritta di quello che verrà spiegato durante il corso. Sarà importante comunque che i corsisti imparino e si impegnino, argomento per argomento, a prendere appunti durante le lezioni e che quando un argomento dovesse risultare non compreso, ne richiedano una ulteriore spiegazione. Per ottenere buoni risultati dal nostro orto occorre tanta passione e impegno, una discreta dose di conoscenze tecniche ed agronomiche, spirito di osservazione e grande rispetto per la natura che ci circonda.

2 L'orto nella storia, nella cultura e nella tradizione La conoscenza e l'utilizzo di erbe spontanee ed ortaggi ha accompagnato l'uomo durante le diverse epoche, dal Mesolitico al Neolitico, dall'età del bronzo a quella del ferro. Solo con la colonizzazione greca dell'europa del sud e successivamente durante l'impero romano, inizia una vera e propria coltivazione degli ortaggi. I primi scritti sulla coltivazione dell'orto risalgono appunto all'epoca romana, qualche centinaio di anni avanti Cristo, e riportano indicazioni pratiche e di conoscenza, valide ancora oggi. Durante i loro spostamenti verso l'europa del nord, le truppe romane portavano appresso carri attrezzati come serre mobili, dove venivano coltivati alcuni ortaggi. Un cambiamento radicale nell'espandersi delle coltivazioni, grazie anche alla disponibilità di moltissime nuove specie e varietà, avvenne a seguito della scoperta di nuovi continenti e in particolare delle Americhe. Alcune tra le più importanti piante da orto oggi coltivate in tutto il mondo, pomodoro, peperone e patata, zucche, sedano e asparago, vennero introdotte in Europa tra il XVII e XIX secolo. Se la coltivazione e l'utilizzo degli ortaggi ha accompagnato l'uomo durante tutto il suo percorso evolutivo, oggi l'orticoltura rappresenta uno dei settori più importanti dell'intera agricoltura e, sul piano alimentare, sta diventando sempre più fornitrice di alimenti fondamentali per una dieta equilibrata e salutare. A livello obbistico o di piccole produzioni per consumi locali, si arriva anche al piacere di produrre, oltre a quello di ottenere prodotti sempre più "puliti" sul piano della presenza di residuali chimici. In alcuni casi e in alcuni luoghi, periferie di alcune città, l'orto è diventato elemento di aggregazione sociale oltre che di utile passatempo per anziani e pensionati. La crescente passione e voglia di produrre alcuni ortaggi in proprio, sta portando molte persone che non possiedono uno spazio verde per farsi l'orto, ad organizzarlo, seppur piccolo, sul balcone o terrazzo di casa. L'orto sta diventando sempre più una componente del giardino, produttiva ma anche decorativa ed ornamentale di pregio. I diversi tipi di orto (ad uso famigliare o professionale, tradizionale, biologico o integrato). L'orto professionale, ovvero l'orto dove si produce per il mercato, deve rispettare le regole che il mercato impone, con naturalmente la necessità di far quadrare i conti. Si produrrà quello che da i migliori risultati rispetto al luogo in cui ci si trova, con i mezzi tecnici di cui si dispone, sempre nel rispetto delle regole stabilite sia per quanto riguarda il mercato che per quanto riguarda le normative di legge (igiene, sicurezza, utilizzo dei prodotti fitosanitari). In epoca recente e con successo, molti produttori di ortaggi in ambito professionale hanno scelto di passare dal metodo di conduzione tradizionale a quello biologico o integrato.

3 L'orto ad uso famigliare dovrebbe, in genere, servire a soddisfare le esigenze di ortaggi della famiglia nei diversi periodi dell'anno, producendo tutto quello che si riesce a fare nel migliore dei modi, senza pretendere particolari risultati quantitativi. Per certi aspetti può essere più complicato gestire tecnicamente un orto famigliare che un orto professionale. Anche per quanto riguarda l'applicazione di metodi di gestione e lotta biologica delle colture, nell'orto famigliare la presenza di molte specie in uno spazio ridotto, rende alcuni interventi di non sempre facile applicazione. L'orticoltura biologica indica alcune regole base da rispettare: applicare la tecnica della rotazione; utilizzo del sovescio; mantenere fertile il terreno attraverso l'apporto di sostanza organica; combattere i parassiti con mezzi naturali. Alcune di queste regole non sono facili da rispettare quando si tratta di orto famigliare. Lo spazio disponibile non sempre consente di attuare una buona rotazione delle colture e tanto meno il sovescio. Una gestione delle colture attenta e soprattutto curata nella pulizia dei residui colturali, delle piante o parti di piante malate e anche dell'ambiente circostante e limitrofo, consentirà di ottenere comunque risultati interessanti. Clima, acqua e terreno, i primi elementi da valutare per la realizzazione di un orto. Clima Le piante da orto coltivate sono originarie di zone climatiche molto diverse tra loro, tuttavia la moltitudine di specie e varietà oggi esistenti, consente di allevare in ogni zona la maggior parte di loro, facendo attenzione all'andamento stagionale e alla possibilità di intervenire con sistemi di protezione o riparo. Temperatura, luce, vento e i diversi fattori climatici come pioggia, neve, rugiada ecc, sono tutti importanti per le colture in generale. La sensibilità alla temperatura varia tra specie e specie, ma è importante ricordare che più in generale, la maggior parte degli ortaggi non si alimenta quando la temperatura è inferiore a 8-10 C, cosi come si bloccano alcune f unzioni come la traspirazione quando la temperatura supera i C. La luce è elemento indispensabile per la crescita delle piante in generale e quindi anche per gli ortaggi. La risposta alla luce di molte specie e varietà riguarda sia l'intensità che la durata della luce, intesa quest'ultima come lunghezza del giorno rispetto alla notte. La maggior parte degli ortaggi vogliono buoni livelli di luminosità per svolgere appieno la funzione clorofilliana, tuttavia rispondono in modo diverso a diverse lunghezze del giorno o viceversa della notte. La lunghezza del giorno e per differenza quella della notte, associate alle temperature del periodo, regolano l'andata o meno a fiore di molte specie da orto.

4 Il vento, o meglio una certa moderata circolazione di aria, porta vantaggi all'orto sia per quanto riguarda la riduzione di attacchi fungini sia come aiuto per l'impollinazione. Diventa negativo quando troppo forte o troppo freddo per alcune specie. Le diverse precipitazioni come acqua, neve o rugiada, sono utili quando non eccessive o violente. Dannose quando sotto forma di grandine o tempesta. Acqua Elemento indispensabile per la vita di tutti gli esseri viventi, serve alle piante soprattutto come veicolo per l'assorbimento degli elementi nutritivi. E' indispensabile che l'acqua sia di qualità e soprattutto non contenga sostanze inquinanti. Anche la temperatura dell'acqua è importante, ideale se a temperatura ambiente. Può essere fornita alle nostre piante da orto in diversi modi: per aspersione; localizzata al piede delle piante; per infiltrazione laterale; localizzata con sistemi a goccia o manichetta. Quando possibile, i sistemi a goccia o manichetta localizzati, sono da preferire perché: consentono un basso consumo di acqua; permettono una sorta di preriscaldamento dell'acqua stessa; non spargono acqua tutto intorno, con aumento dell'umidità in generale; non favoriscono la crescita delle erbe infestanti. Terreno Diverse le caratteristiche che deve possedere un terreno per essere un buon terreno da orto. Sono importanti le sue caratteristiche fisiche e chimiche, nonché l'esposizione, la posizione e la forma. Non sempre si ha a disposizione un terreno con tutte le caratteristiche giuste per essere un buon terreno da orto e può essere sicuramente utile intervenire per modificare almeno i difetti più grossi. Per quanto riguarda le caratteristiche sia fisiche che chimiche può essere utile provvedere a far effettuare una analisi presso un laboratorio o centro specializzato, in grado di dare anche delle indicazioni sugli apporti di fertilizzanti o ammendanti necessari per sistemare eventuali anomalie. Importante la verifica del livello di acidità o alcalinità del nostro terreno, che si valuta attraverso la misura del ph. Ideale per quasi tutte le specie da orto un ph compreso tra 6 e 7. Eventuali anomalie possono essere corrette in fase di preparazione e lavorazione del terreno.

5 Anche la dotazione in elementi fertilizzanti può essere misurata ed eventualmente integrata se necessario. Più complesse eventuali modifiche strutturali del nostro terreno da orto, quando ad esempio non vi è un adeguato drenaggio delle acque meteoriche (terreni troppo compatti o mal sistemati), oppure drenano in modo eccessivo(terreni sabbiosi o ghiaiosi). Per quanto riguarda la posizione, l'esposizione e la forma, a volte si deve cercare di trovare la miglior soluzione di compromesso possibile, ricordando che, soprattutto nelle nostre zone, l'orto vuole molta luce, pieno sole, riparo dai venti freddi. L'organizzazione dell'orto nell'ambiente e spazio disponibile. La possibilità di usufruire di ampie superfici in buona posizione consente di organizzare l'orto nel migliore dei modi, rispettando soprattutto i concetti di rotazione e quando possibile anche la tecnica del sovescio. La superficie necessaria per poter fare un po di tutto e sufficiente per una famiglia di 4 persone è di circa 400 mq. Quando si dispone di superfici modeste, si riducono o eliminano dalla gamma di specie da coltivare quelle che richiedono ampi spazi. Anche alcune forme di allevamento (in verticale anziché a terra) possono aiutare a recuperare spazio quando manca. La possibilità di consociare alcune specie, ovvero coltivare assieme alcune specie che per ciclo colturale e dimensione non si ostacolano nella loro crescita, può essere un modo per recuperare spazio. Anche l'organizzazione di parcelle a cumulo consente di recuperare un po di spazio, anche se minimo. Per l'orto su balcone o terrazzo, oltre a problemi di spazio, bisognerà considerare anche l'aspetto vasi e contenitori che dovranno essere di dimensione adatta alle specie ma anche di peso proprio non eccessivo e riempiti con terriccio non pesante. La preparazione del terreno e gli interventi necessari per predisporre un buon letto di semina o trapianto. Diverse le lavorazioni al terreno necessarie per impiantare e gestire un orto. Alcune vanno ripetute ogni anno o ogni qualvolta si ritiene necessario, altre solo in casi particolari. Lo scasso, ad esempio, lavorazione in profondità, è una operazione che in genere si esegue quando si mette a coltura un nuovo impianto ed è necessario rimuovere impedimenti al drenaggio delle acque, oppure portare in superficie sassi o altri materiali che possono impedire le altre lavorazioni. L'aratura, serve a rivoltare il terreno, esporlo all'azione del gelo e disgelo, può essere più o meno profonda e utilizzata anche per incorporare sostanza organica. Non è sempre praticabile nell'orto di casa per motivi di spazio di manovra dei mezzi per eseguirla.

6 La vangatura, sostituisce l'aratura e può essere eseguita anche con apposita macchine vangatrici se gli spazi lo consentono. Sia l'aratura che la vangatura è bene non vengano eseguite sempre alla stessa profondità per evitare la formazione di suole di lavorazione. La zappatura serve a frantumare le zolle di terreno in fase di preparazione dei letti di semina o trapianto. Con la zappatura vengono, durante la coltivazione, rimosse anche situazioni di compattamento del terreno. Con la zappatura si eseguono anche lavori di rincalzatura delle piante. La rastrellatura integra la zappatura per rendere ancora più fine e pianeggiante la superficie del terreno, in particolare quando ci si deve seminare. La fresatura sostituisce in genere zappatura e rastrellatura nella preparazione dei letti di semina o trapianto. Come per l'aratura e la vangatura è bene non venga eseguita sempre alla stessa profondità per evitare la formazione di suole di lavorazione. La sarchiatura è praticamente una zappatura superficiale del terreno, utile per rompere eventuali incrostazioni e rimuovere erbe infestanti. E' importante che tutte le lavorazioni vengano eseguite con terreno non bagnato. Se il terreno è troppo asciutto non si riesce a lavorarlo bene, se bagnato si rischia di alterarne la struttura per molti anni.

7 Sistemi di protezione e forzatura delle principali specie ortive (strutture e materiali di copertura). Le piante da orto si possono proteggere quando le condizioni ambientali non sono proprio le più adatte per la specie o si temono ritorni di freddo o inizio del freddo (arrivo dell'inverno). Le piante da orto si possono forzare quando si desidera anticiparne il ciclo produttivo o adirittura prolungarlo oltre il termine quando alcuni fattori, in genere la temperatura, non sono più in grado di sostenere la produzione in atto. Le piante da orto si possono coltivare in ambiente protetto per ottenere produzioni fuori stagione. Nell'orto familiare si tende in genere a proteggere o forzare alcune produzioni, mentre il coltivare in ambiente protetto per ottenere produzioni fuori stagione viene di solito praticato a livello professionale. Il coltivare fuori stagione richiede impianti adeguati, tecniche di coltivazione in grado di sopperire od ovviare a carenze sul piano climatico e ambientale più in generale. Sia per proteggere che per forzare sono comunque necessari impianti ed attrezzature adatte, nonché materiale di copertura appositamente studiati. Prima dell'avvento delle materie plastiche, l'attrezzatura di protezione e forzatura più utilizzata era il lettorino, coperto con vetri, riscaldato o meno, in grado comunque di proteggere ed anticipare l'emergenza delle giovani piantine, pronte prima per il trapianto. Protezione dai venti freddi o da altri fattori (salsedine nelle zone marine), venivano comunque attuate con l'utilizzo di barriere frangivento, cannicciati e stuoie. Con l'avvento delle materie plastiche e la facilità con cui queste si potevano adattare a strutture di diversa forma, i sistemi di protezione e forzatura si sono adattati sempre più a questi materiali, leggeri, flessibili, abbastanza duraturi. Se le strutture per sostenere i materiali plastici, tubolari di ferro zincato piegati per ottenere forme diverse, sono pressoché identici sul piano delle loro caratteristiche tecniche, molto diversi tra loro sono i materiali plastici di copertura. Il materiale plastico più diffuso ed utilizzato per la copertura di strutture di protezione è il polietilene, che, per l'utilizzo in orticoltura e floricoltura viene prodotto additivato di sostanze che lo rendono in grado di provocare l'effetto serra, importante per garantire vera protezione e riparo ai nostri fiori o ortaggi. Oltre ai materiali plastici, vengono usati come riparo dei vegetali sui quali vengono appoggiati, anche i cosi detti tessuti non tessuti, che, seppur in misura ridotta, proteggono sicuramente da leggere brinate o gelate.

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