SOMMARIO CONSIDERAZIONI GENERALI 1 RIO FONTANELLA 2 RIO VALDORA 10 RIO VALMAGGIA 16 RIO BALLONE 22 RIO RANCONE 28 RIO SENGIA 34 ALLEGATI

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2 Studio Geologico D Elia SOMMARIO CONSIDERAZIONI GENERALI 1 RIO FONTANELLA 2 RIO VALDORA 10 RIO VALMAGGIA 16 RIO BALLONE 22 RIO RANCONE 28 RIO SENGIA 34 ALLEGATI Carte tematiche e di sintesi, relative alla classificazione secondo Aulitzky delle conoidi dei Rii Sengia-Rancone, Valdora-Fontanella, e Valmaggia (scala )

3 Studio Geologico D Elia CONSIDERAZIONI GENERALI Alle conoidi di deiezione alluvionale individuate nel territorio comunale di Oggebbio, relative ai Rii Valdora-Fontanella, Valmaggia e Rancone-Sengia è stato applicato il metodo originale di Aulitzky (1973), relativo allo studio della pericolosità da esondazione. Nei settori in cui la carenza di parametri rilevabili (i cosiddetti "segni muti") impedisce l'utilizzo del metodo di Aulitzky, l'assegnazione del grado di pericolosità da esondazione si basa esclusivamente su considerazioni di carattere geomorfologico. Tale criterio è stato inoltre adottato per l'intera conoide di Spasolo, relativa al Rio Ballone. Per tale conoide è stato stimato uno stato di attività, dovuto alla situazione geomorfologica e dei dissesti osservata nel bacino imbrifero, ed una situazione di pericolosità naturale media-moderata (CAm), per lo stato di regimazione del canale attivo in conoide. Nel caso del Rio Valmaggia, le evidenze geomorfologiche sono tali (canale di deflusso attivo in conoide nettamente incassato in roccia) da poter valutare ampie porzioni di conoide come "stabilizzate naturalmente". Quindi in tali settori stabilizzati, alcune aree sono state ascritte alla classe II (anche se una esigua porzione di queste ricadrebbe, secondo i parametri di Aulitzky, nella fascia di pericolosità media). I Rii Valdora Fontanella e Sengia Rancone formano conoidi coalescenti e quindi nella trattazione grafica sono stati accorpati in tavole comuni. Per il territorio Comunale di Oggebbio, le aree classificate come conoidi attive sono state ascritte alle classi di idoneità urbanistica IIIA, IIIB4, IIIB3, IIIB2 e IIIB0, mentre quelle classificate come "conoidi stabilizzate" sono state ascritte alle classi IIIA, IIIB0 e II. La corrispondenza della zonizzazione con i risultati ottenuti dall analisi di Aulitzky, può essere sintetizzata nella seguente tabella (pur non essendo possibile, a nostro avviso, fissare una tabella di conversione valida in qualunque caso): Pericolosità di Aulitzky Alta Media Bassa Classi di zonizzazione IIIA, IIIB4, IIIB3 IIIA, IIIB3, IIIB2 IIIA, IIIB2, IIIB0 1

4 1.A SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO FONTANELLA Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome e) Rio Fontanella CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Rio Valdora POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sinistra SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde Processi prevalenti Erosione al fondo Erosione laterale Deposito 2

5 Granulometria prevalente dei materiali mobilizzabili Alveo Sponde Clasti massi ciottoli ghiaie massi ciottoli ghiaie Matrice fine Elevata Media Bassa APICE DEL CONOIDE Quota m s.l.m. 240 Stima pendenza del tratto a: monte ( ) valle ( ) Sezione del canale in corrispondenza dell apice (Codice scheda sezione ) Caratteristiche della soglia In roccia in materiale incoerente mista Angolo di immissione del canale in conoide a gomito curvo rettilineo Studio Geologico D Elia CONOIDE Presenza sulla superficie del conoide di sedimenti di recente deposizione Prev. fini fini ingl. pezz. maggiori prev. grossolani Diametro medio dei massimi blocchi presenti Riconoscimento di uno o più antichi canali di scarico si no Osservazioni La porzione in sponda sinistra della conoide del Rio Fontanella è stata estesamente rimaneggiata, con terrazzamenti dei terreni di pertinenza di Villa Quarantena. Il canale di scarico attivo è caratterizzato da opere di protezione spondale ed-è stato rettificato e deviato, probabilmente all epoca dell insediamento abitativo (diverse decine di anni fa). Recentemente sono stati attuati gli Interventi previsti dal Piano di Riassetto Idrogeologico redatto dall arch. Preti e dal geol. Isoli, datato dicembre 2012/gennaio-marzo 2013, consistenti nella costruzione di una briglia con vasca di ritenuta e traversa selettiva a pettine in apice di conoide, oltre che nel potenziamento delle opere di difesa in sponda sinistra, lastricatura fondo alveo, costruzione nuova soglia ed adeguamento della sezione di deflusso CANALE DI SCARICO ATTIVO Posizione del canale di scarico attivo Mediano laterale in sinistra laterale in destra Migrazione presumibile avvenuta nel tempo del canale attivo Da sinistra a destra da destra a sinistra da sinistra a centrale 3

6 Da centrale a sinistra da destra a centrale da centrale a destra Studio Geologico D Elia La presunta migrazione dalla posizione centrale verso destra del canale del Rio Fontanella è artificiale, dovuta alla rettifica delle sponde. Caratteristiche del canale di scarico attivo Settori: (apicale, mediano, terminale) Apic. Med. Ter. Canale poco inciso Canale inciso Canale di scarico pensile Pensile per intervento antropico Regimato con opere di difesa Altezza minima delle sponde dal fondo-alveo Ampiezza media del canale di scarico attivo Apic. Med. Ter. Apic. Med. Term. Sin. 1 m 1.5 m 1.5 m 1.5 m 2 m 2 m Des. 1 m 1.5 m 1.5 m Dimensione massima dei blocchi presenti nei settori apicale, mediano, terminale (diametro medio) Apic.m 0.15 Med. m - Ter.m. - CONFLUENZA Quota m s.l.m. 200 Attività prevalente del tributario rispetto al ricettore (es. l apparato di conoide ha deviato il corso d acqua ricettore) Attività prevalente del corso d acqua ricettore rispetto al tributario (es. l apparato di conoide è stato eroso dal corso d acqua ricettore) Attività del tributario e del ricettore in equilibrio Valutazione non possibile Sedimenti trasportati dal tributario nella zona di confluenza assenti presenti INFRASTRUTTURE Opere sul conoide Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Stima % aree edificate: 20% Canale di scarico attivo: Opere di difesa Si (schede) No Opere interferenti con il canale di scarico attivo Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Opere interferenti con antichi canali di scarico Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro 4

7 Studio Geologico D Elia Manufatti: edifici altro PUNTI DI POSSIBILE DISALVEAMENTO si no (evidenziati nella tavola Direttrici di deflusso in caso di esondazione allegata al Paragrafo 2.B 2 inerente la valutazione della pericolosità della conoide alluvionale secondo il metodo proposto da Aulitzky (1973)) Allegati: Elenco cartografie prodotte: - carta degli elementi morfologici, dei punti critici e dei punti di osservazione e misura - ubicazione opere idrauliche - Scheda sezione apice: codice - Scheda opere idrauliche codice/i - Schede fotografie: codice/i - Schede dati storici su eventi pregressi: codice/i - Schede documentazione: codice/i AUTORI: Chiodoni - Valcarenghi DATA COMPILAZIONE

8 Studio Geologico D Elia 2.A VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLA CONOIDE ALLUVIONALE 2.A 1 MELTON (1965) Il numero di Melton (M e ) è un indice che esprime le condizioni di rilievo e di acclività del bacino e viene calcolato nel seguente modo: M e 0. 5 ( H H ) = A H max : quota massima del bacino; H min : quota apice conoide; A: superficie del bacino Per il bacino in esame risulta: M e = (0.760 km km) (0.345 Km 2 ) -0.5 = 0.90 > 0.50 bacino a rischio di debris-flow Secondo lo schema interpretativo proposto da alcuni Autori (Marchi et al., 1993; Ceriani et al.,1998) un numero di Melton superiore all'unità indicherebbe una prevalenza di trasporto debris-flow (colate detritiche), indipendentemente dalla pendenza media della conoide. max min 2.A 2 AULITZKY (1973) Il metodo di Aulitzky si basa sull osservazione di terreno e sull interpretazione di alcune caratteristiche geomorfologiche delle conoidi, vale a dire dei cosiddetti segni muti, lasciati dal corso d acqua allo sbocco del bacino montano i quali, correttamente valutati, danno buone indicazioni sull entità di eventi di piena passati (naturalmente il presupposto base è che quanto avvenuto in passato possa ripetersi in futuro). La prima operazione consiste nel cartografare, in base ad osservazioni eseguite in sito sulla morfologia del terreno, i possibili punti di disalveamento e le direzioni di possibile propagazione di colate detritiche nell ambito della conoide; la seconda fase prevede un rilevamento tecnico vero e proprio eseguito rispondendo a sei domande (1. Dimensioni massime del materiale trasportato o eroso di recente; 2. Massimo spessore del singolo strato dei depositi riconoscibili differenziato dall orizzonte umifero o da uno strato a differente struttura; 3. Pendenza del cono di deiezione; Attuale copertura vegetale predominante; 5. Morfologia del terreno in funzione dell erosione; 6. Condizioni di deflusso) per ciascuna delle quali sono previsti quattro diversi punteggi. Di seguito viene allegata la scheda di base per il rilevamento tecnico delle conoidi secondo il metodo di Aulitzky. Ad ogni domanda è legata una cartografia tematica; dalla sovrapposizione delle sei carte parziali si ottiene la carta della pericolosità da esondazione. In particolare, il procedimento consiste nel sommare i punteggi attribuiti ad ogni singola maglia in cui viene suddivisa la superficie della conoide, dividendo tale somma per il numero di domande cui si è potuto dare risposta 1 ; il valore così ricavato esprime il grado di pericolosità, come illustrato nella seguente tabella: 1 Per ogni maglia è necessario rispondere ad almeno due quesiti più, eventualmente, quello relativo alla copertura vegetale. 6

9 CLASSIFICAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DA ESONDAZIONE NELLE CONOIDI SECONDO IL METODO DI AULITZKY PUNTEGGIO PERICOLOSITÀ < 1.6 Bassa Media > 2.6 Alta Studio Geologico D Elia Possibili punti di disalveamento individuati nell'ambito della conoide si trovano, sia in zona apicale (criticità per piene eccezionali), sia in corrispondenza dell'innesto nel Rio Valdora, dove la luce di deflusso si stringe nettamente per la presenza di un attraversamento; il passaggio della S.S., che rappresenta un altro punto di criticità idraulica, può costituire un altra zona di possibile disalveamento solo in caso di evento alluvionale di entità eccezionale, con trasporto di materiale grossolano, detritico e vegetale. Per la conoide si è potuto rispondere, anche solo parzialmente, a 5 delle 6 domande del questionario di Aulitzky; mancano i dati relativi alla domanda n 2 (Massimo spessore del singolo strato dei depositi riconoscibili differenziato dall orizzonte umifero o da uno strato a differente struttura). per la domanda n.1. (Dimensioni massime del materiale trasportato o eroso di recente) sono state raccolte informazioni puntuali lungo il canale di scarico attivo; per quanto riguarda i quesiti n.3 (Pendenza del cono di deiezione), n.4 (Attuale copertura vegetale predominante) i dati rilevati hanno permesso di definire l intera superficie della conoide (per la n.4 limitata al settore che si trova a monte della S.S.). infine, per i quesiti n.5. (Morfologia del terreno in funzione dell erosione) e n.6. (Condizioni di deflusso) i dati raccolti hanno permesso di definire l intera superficie della conoide, ad esclusione delle parti distali del settore Nord. Le interpolazioni operate sui dati degli indicatori morfologici, hanno permesso di definire il parametro pericolosità secondo Aulitzky, su gran parte della superficie della conoide. Per la conoide in esame la cartografia tematica e di sintesi è stata realizzata a partire da una base catastale a scala 1: 2.000, alla quale è stata sovrapposta la topografia (curve di livello) tratta dalla C.T.R. 3.A VALUTAZIONE EMPIRICA DEI VOLUMI DI SEDIMENTO POTENZIALMENTE TRASPORTATI DALLE COLATE DETRITICHE I metodi per il calcolo della stima della magnitudo di un evento alluvionale forniscono indicazioni approssimative, comunque utili per la valutazione di pericolosità dell area e per una prima analisi sul dimensionamento di eventuali opere di difesa. Si è cercato di stimare i valori di trasporto solido totale utilizzando le metodologie proposte da Hampel (1977), Marchi et Al. (1996) e Rickenmann (1997). 7

10 Studio Geologico D Elia METODO DI HAMPEL (1977) Hampel propone una formula empirica per lo studio della magnitudo delle colate detritiche, nella quale vengono calcolati i volumi di sedimento trasportati dalle stesse in base all area del bacino ed alla pendenza del conoide alluvionale: M = 150 A (Jc-3) 2.3 A (area del bacino in km 2 ) Jc (pendenza del conoide in %) Per bacini aventi conoidi alluvionali poco acclivi, cioè con Jc<10%, la formula di Hampel da luogo ad una netta sottostima dei volumi di sedimenti trasportati rispetto alla realtà; nel caso in cui le pendenze dei conoidi siano invece maggiori risulta essere cautelativa rispetto ai dati disponibili per i debris flow effettivamente avvenuti. METODO DI MARCHI ET AL. (1996) Il metodo di Marchi et Al. mostra la relazione diretta tra la superficie del bacino idrografico e il valore di magnitudo. Marchi et Al. hanno raccolto i dati sulla magnitudo delle colate detritiche, ovvero sul volume complessivo dei materiali depositati durante un singolo evento, per circa 45 debris flow avvenuti nelle Alpi Orientali a partire dal secolo scorso. Dal loro lavoro risulta che per bacini di superficie compresa tra 0,1 e 20 km 2 la magnitudo (espressa in m 3 ) può essere calcolata mediante la semplice equazione: dove A è la superficie del bacino (espressa in km 2 ). M = Lo studio ha messo in luce che un attenuazione dell incremento della magnitudo al crescere dell area del bacino sembra delinearsi solo per le unità idrografiche di maggiore estensione. Tale attenuazione può essere attribuita alla possibilità che solo parte dell unità idrografica sia interessata dagli eventi torrentizi. A METODO DI RICKENMANN (1997) Con il metodo di Rickenmann si ottiene la valutazione dei volumi di sedimento trasportati dalle colate detritiche in base alla pendenza del conoide ed alla distanza percorsa dalla colata, calcolata dal punto di possibile partenza al punto di deposito. Tale indice viene determinato con l espressione: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) L (distanza percorsa dalla colata in m) Come già accennato, questi valori vanno presi come stime indicative: le differenze di magnitudo ottenute sono dovute ai diversi parametri impiegati da ciascun metodo, e l estrema variabilità nei range dei valori ottenuti è, presumibilmente, indice di scarsa affidabilità dei metodi; sarebbe quindi auspicabile avere a disposizione un metodo creato su misura per il territorio in esame. 8

11 Studio Geologico D Elia 3.A 1 HAMPEL (1977) Dalla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, che si basa sull area del bacino e la pendenza della conoide alluvionale, per la conoide del Rio Fontanella si ricava quanto segue: M = 150 A(Jc-3) 2.3 A (area del bacino in kmq) = Jc (pendenza del conoide in %) = 39 M= mc 3.A 2 MARCHI ET AL. (1996) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Marchi et Al., si ricava quanto segue: M = A A (area del bacino) in kmq = M= mc 3.A 3 RICKENMANN (1997) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Rickenman, si ricava quanto segue: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) = 39 L (distanza percorsa dalla colata in m) = 250 M= 3125 mc La netta differenza dei risultati forniti dai tre metodi è da ricondurre ad una forte sovrastima attribuibile perlomeno ai metodi di Hampel e Marchi. 9

12 1.B SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO VALDORA Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome e) Rio Valdora CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Lago Maggiore POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sponda occidentale SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde 10

13 Processi prevalenti Erosione al fondo Erosione laterale Deposito Studio Geologico D Elia Granulometria prevalente dei materiali mobilizzabili Alveo Sponde Clasti massi ciottoli ghiaie massi ciottoli ghiaie Matrice fine Elevata Media Bassa Quota m s.l.m. 235 Stima pendenza del tratto a: monte ( ) valle ( ) APICE DEL CONOIDE Sezione del canale in corrispondenza dell apice (Codice scheda sezione ) Caratteristiche della soglia In roccia in materiale incoerente mista Angolo di immissione del canale in conoide a gomito curvo rettilineo CONOIDE Presenza sulla superficie del conoide di sedimenti di recente deposizione Prev. fini fini ingl. pezz. maggiori prev. grossolani Diametro medio dei massimi blocchi presenti Riconoscimento di uno o più antichi canali di scarico si no Osservazioni Il canale di scarico attivo è caratterizzato da opere di protezione spondale, che negli anni scorsi (forse nel 2001) sono state in parte danneggiate ed in parte sottoscalzati. Una porzione in sponda sinistra della conoide è stata probabilmente rimaneggiata nel corso degli anni, modificando le pendenze del terreno. 11

14 CANALE DI SCARICO ATTIVO Posizione del canale di scarico attivo Mediano laterale in sinistra laterale in destra Studio Geologico D Elia Migrazione presumibile avvenuta nel tempo del canale attivo Da sinistra a destra da destra a sinistra da sinistra a centrale Da centrale a sinistra da destra a centrale da centrale a destra Caratteristiche del canale di scarico attivo Settori: (apicale, mediano, terminale) Apic. Med. Ter. Canale poco inciso Canale inciso Canale di scarico pensile Pensile per intervento antropico Regimato con opere di difesa Altezza minima delle sponde dal fondo-alveo Ampiezza media del canale di scarico attivo Apic. Med. Ter. Apic. Med. Term. Sin. 2 m 2.5 m 3 m 2 m 2 m 2.5 m Des. 2 m 2.5 m 3 m Dimensione massima dei blocchi presenti nei settori apicale, mediano, terminale (diametro medio) Apic.m 0.3 Med. m 0.3 Ter.m Quota m s.l.m. 195 CONFLUENZA Attività prevalente del tributario rispetto al ricettore (es. l apparato di conoide ha deviato il corso d acqua ricettore) Attività prevalente del corso d acqua ricettore rispetto al tributario (es. l apparato di conoide è stato eroso dal corso d acqua ricettore) Attività del tributario e del ricettore in equilibrio Valutazione non possibile Sedimenti trasportati dal tributario nella zona di confluenza assenti presenti INFRASTRUTTURE Opere sul conoide Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro 12

15 Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Stima % aree edificate: 10% Studio Geologico D Elia Canale di scarico attivo: Opere di difesa Si (schede) No Opere interferenti con il canale di scarico attivo Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Opere interferenti con antichi canali di scarico Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro PUNTI DI POSSIBILE DISALVEAMENTO si no (evidenziati nella tavola Direttrici di deflusso in caso di esondazione allegata al Paragrafo 2.B 2 inerente la valutazione della pericolosità della conoide alluvionale secondo il metodo proposto da Aulitzky (1973)) Allegati: Elenco cartografie prodotte: - carta degli elementi morfologici, dei punti critici e dei punti di osservazione e misura - ubicazione opere idrauliche - Scheda sezione apice: codice - Scheda opere idrauliche codice/i - Schede fotografie: codice/i - Schede dati storici su eventi pregressi: codice/i - Schede documentazione: codice/i AUTORI: Chiodoni DATA COMPILAZIONE

16 Studio Geologico D Elia 2.B VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLA CONOIDE ALLUVIONALE 2.B 1 MELTON (1965) Il numero di Melton (M e ) è un indice che esprime le condizioni di rilievo e di acclività del bacino e viene calcolato nel seguente modo: M e 0. 5 ( H H ) = A H max : quota massima del bacino; H min : quota apice conoide; A: superficie del bacino Per il bacino in esame risulta: M e = (1.065 km km) (0.555 Km 2 ) -0.5 = 1.11 > 0.50 bacino a rischio di debris-flow Secondo lo schema interpretativo proposto da alcuni Autori (Marchi et al., 1993; Ceriani et al.,1998) un numero di Melton superiore all'unità indicherebbe una prevalenza di trasporto debris-flow (colate detritiche), indipendentemente dalla pendenza media della conoide. max min 2.B 2 AULITZKY (1973) Possibili punti di disalveamento individuati nell'ambito della conoide si trovano in zona apicale (criticità per piene eccezionali) e in corrispondenza dell'attraversamento della S.S., che rappresenta un altro punto di criticità idraulica, e che può costituire un altra zona di possibile disalveamento solo in caso di evento alluvionale di entità eccezionale, con trasporto di materiale grossolano, detritico e vegetale. Per la conoide si è potuto rispondere, anche solo parzialmente, a 5 delle 6 domande del questionario di Aulitzky; mancano i dati relativi alla domanda n 2 (Massimo spessore del singolo strato dei depositi riconoscibili differenziato dall orizzonte umifero o da uno strato a differente struttura). per la domanda n.1. (Dimensioni massime del materiale trasportato o eroso di recente) sono state raccolte informazioni puntuali lungo il canale di scarico attivo; per quanto riguarda i quesiti n.3 (Pendenza del cono di deiezione), n.4 (Attuale copertura vegetale predominante) i dati rilevati hanno permesso di definire l intera superficie della conoide (per la n.4 limitata al settore che si trova a monte della S.S.). infine, per i quesiti n.5. (Morfologia del terreno in funzione dell erosione) e n.6. (Condizioni di deflusso) i dati raccolti hanno permesso di definire l intera superficie della conoide, ad esclusione delle parti distali del settore Nord. Le interpolazioni operate sui dati degli indicatori morfologici, hanno permesso di definire il parametro pericolosità secondo Aulitzky, su gran parte della superficie della conoide. Per la conoide in esame la cartografia tematica e di sintesi è stata realizzata a partire da una base catastale a scala 1: 2.000, alla quale è stata sovrapposta la topografia (curve di livello) tratta dalla C.T.R. 14

17 Studio Geologico D Elia 3.B VALUTAZIONE EMPIRICA DEI VOLUMI DI SEDIMENTO POTENZIALMENTE TRASPORTATI DALLE COLATE DETRITICHE 3.B 1 HAMPEL (1977) Dalla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, che si basa sull area del bacino e la pendenza della conoide alluvionale, per la conoide del Rio Fontanella si ricava quanto segue: M = 150 A(Jc-3) 2.3 A (area del bacino in kmq) = Jc (pendenza del conoide in %) = 31 M= mc 3.B 2 MARCHI ET AL. (1996) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Marchi et Al., si ricava quanto segue: M = A A (area del bacino) in kmq = M= mc 3.B 3 RICKENMANN (1997) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Rikenman, si ricava quanto segue: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) = 31 L (distanza percorsa dalla colata in m) = 600 M= mc La netta differenza dei risultati forniti dai tre metodi è da ricondurre ad una forte sovrastima attribuibile perlomeno al metodo di Hampel. 15

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25 1.C SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO VAL MAGGIA Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome) Rio Val Maggia CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Lago Maggiore POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sponda occidentale SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde 16

26 Processi prevalenti Erosione al fondo Erosione laterale Deposito Studio Geologico D Elia Granulometria prevalente dei materiali mobilizzabili Alveo Sponde Clasti massi ciottoli ghiaie massi ciottoli ghiaie Matrice fine Elevata Media Bassa Quota m s.l.m. 230 Stima pendenza del tratto a: monte ( ) valle ( ) APICE DEL CONOIDE Sezione del canale in corrispondenza dell apice (Codice scheda sezione ) Caratteristiche della soglia In roccia in materiale incoerente mista Angolo di immissione del canale in conoide a gomito curvo rettilineo CONOIDE Presenza sulla superficie del conoide di sedimenti di recente deposizione Prev. fini fini ingl. pezz. maggiori prev. grossolani Diametro medio dei massimi blocchi presenti Riconoscimento di uno o più antichi canali di scarico si no Osservazioni 17

27 Studio Geologico D Elia CANALE DI SCARICO ATTIVO Posizione del canale di scarico attivo Mediano laterale in sinistra laterale in destra Migrazione presumibile avvenuta nel tempo del canale attivo Da sinistra a destra da destra a sinistra da sinistra a centrale Da centrale a sinistra da destra a centrale da centrale a destra Caratteristiche del canale di scarico attivo Settori: (apicale, mediano, terminale) Apic. Med. Ter. Canale poco inciso Canale inciso Canale di scarico pensile Pensile per intervento antropico Regimato con opere di difesa Altezza minima delle sponde dal fondo-alveo Ampiezza media del canale di scarico attivo Apic. Med. Ter. Apic. Med. Term. Sin. 6 m 10 m 4 m 4 m 5 m 5 m Des. 6 m 10 m 4 m Dimensione massima dei blocchi presenti nei settori apicale, mediano, terminale (diametro medio) Apic.m 0.40 Med. m 0.30 Ter.m Quota m s.l.m. 195 CONFLUENZA Attività prevalente del tributario rispetto al ricettore (es. l apparato di conoide ha deviato il corso d acqua ricettore) Attività prevalente del corso d acqua ricettore rispetto al tributario (es. l apparato di conoide è stato eroso dal corso d acqua ricettore) Attività del tributario e del ricettore in equilibrio Valutazione non possibile Sedimenti trasportati dal tributario nella zona di confluenza assenti presenti INFRASTRUTTURE Opere sul conoide Opera viaria: SC SP SS autost Attraversamenti: ponte altro ferr. altro 18

28 Manufatti: edifici altro Stima % aree edificate: 10% Studio Geologico D Elia Canale di scarico attivo: Opere di difesa Si No Opere interferenti con il canale di scarico attivo Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Opere interferenti con antichi canali di scarico Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro PUNTI DI POSSIBILE DISALVEAMENTO si no Allegati: Elenco cartografie prodotte: - carta degli elementi morfologici, dei punti critici e dei punti di osservazione e misura - ubicazione opere idrauliche - Scheda sezione apice: codice - Scheda opere idrauliche codice/i - Schede fotografie: codice/i - Schede dati storici su eventi pregressi: codice/i - Schede documentazione: codice/i AUTORI: Chiodoni DATA COMPILAZIONE

29 Studio Geologico D Elia 2.C VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLA CONOIDE ALLUVIONALE 2.C 1 MELTON (1965) Il numero di Melton (M e ) è un indice che esprime le condizioni di rilievo e di acclività del bacino e viene calcolato nel seguente modo: M e 0. 5 ( H H ) = A H max : quota massima del bacino; H min : quota apice conoide; A: superficie del bacino Per il bacino in esame risulta: M e = (1.030 km km) (0.783 Km 2 ) -0.5 = 0.90 > 0.50 bacino a rischio di debris-flow Secondo lo schema interpretativo proposto da alcuni Autori (Marchi et al., 1993; Ceriani et al.,1998) un numero di Melton superiore all'unità indicherebbe una prevalenza di trasporto debris-flow (colate detritiche), indipendentemente dalla pendenza media della conoide. max min 2.C 2 AULITZKY (1973) Possibili disalveamenti sono ritenuti possibili unicamente nell'alveo ordinario ed in quello straordinario, non coinvolgendo quindi le porzioni più esterne della conoide, che si ritiene naturalmente stabilizzata. Quindi, pur avendo esplicitato, dove possibile, le tavole relative ai vari parametri di Aulitzky, rilevati sull'intera conoide, nella carta di sintesi, che indica la pericolosità da esondazione, il metodo di Aulitzky è stato applicato unicamente per la porzione di conoide attiva o potenzialmente riattivabile, mentre non è stato applicato nei settori che, da valutazioni morfologiche, si ritengono stabilizzati naturalmente. Per la porzione di conoide considerata si è potuto rispondere, anche solo parzialmente, a 5 delle 6 domande del questionario; mancano i dati relativi alla domanda n 2 (Massimo spessore del singolo strato dei depositi riconoscibili differenziato dall orizzonte umifero o da uno strato a differente struttura). per la domanda n.1. (Dimensioni massime del materiale trasportato o eroso di recente) sono state raccolte informazioni puntuali lungo il canale di scarico attivo; per quanto riguarda i quesiti n.3 (Pendenza del cono di deiezione), n.4 (Attuale copertura vegetale predominante), n.5. (Morfologia del terreno in funzione dell erosione) e n.6. (Condizioni di deflusso) i dati rilevati hanno permesso di definire l intera superficie della conoide ad aesclusione delle porzioni stabilizzate naturalmente (per la n.5 estesa anche al settore che si trova a valle della S.S.). Le interpolazioni operate sui dati degli indicatori morfologici, hanno permesso di definire il parametro pericolosità secondo Aulitzky, su gran parte della superficie della conoide. Per la conoide in esame la cartografia tematica e di sintesi è stata realizzata a partire da una base catastale a scala 1: 2.000, alla quale è stata sovrapposta la topografia tratta dalla C.T.R. 20

30 Studio Geologico D Elia 3.C VALUTAZIONE EMPIRICA DEI VOLUMI DI SEDIMENTO POTENZIALMENTE TRASPORTATI DALLE COLATE DETRITICHE 3.C 1 HAMPEL (1977) Dalla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, che si basa sull area del bacino e la pendenza della conoide alluvionale, per la conoide del Rio Fontanella si ricava quanto segue: M = 150 A(Jc-3) 2.3 A (area del bacino in kmq) = Jc (pendenza del conoide in %) = 23 M= mc 3.C 2 MARCHI ET AL. (1996) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Marchi et Al., si ricava quanto segue: M = A A (area del bacino) in kmq = M= mc 3.C 3 RICKENMANN (1997) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Rickenman, si ricava quanto segue: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) = 23 L (distanza percorsa dalla colata in m) = 1000 M= mc 21

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39 1.D SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO BALLONE Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome) Rio Ballone CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Lago Maggiore POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sponda occidentale SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde 22

40 Processi prevalenti Erosione al fondo Erosione laterale Deposito Studio Geologico D Elia Granulometria prevalente dei materiali mobilizzabili Alveo Sponde Clasti massi ciottoli ghiaie massi ciottoli ghiaie Matrice fine Elevata Media Bassa Quota m s.l.m. 220 Stima pendenza del tratto a: monte ( ) valle ( ) 10 APICE DEL CONOIDE Sezione del canale in corrispondenza dell apice (Codice scheda sezione ) Caratteristiche della soglia In roccia in materiale incoerente mista Angolo di immissione del canale in conoide a gomito curvo rettilineo CONOIDE Presenza sulla superficie del conoide di sedimenti di recente deposizione Prev. fini fini ingl. pezz. maggiori prev. grossolani Diametro medio dei massimi blocchi presenti Riconoscimento di uno o più antichi canali di scarico si no Osservazioni 23

41 Studio Geologico D Elia CANALE DI SCARICO ATTIVO Posizione del canale di scarico attivo Mediano laterale in sinistra laterale in destra Migrazione presumibile avvenuta nel tempo del canale attivo Da sinistra a destra da destra a sinistra da sinistra a centrale Da centrale a sinistra da destra a centrale da centrale a destra Caratteristiche del canale di scarico attivo Settori: (apicale, mediano, terminale) Apic. Med. Ter. Canale poco inciso Canale inciso Canale di scarico pensile Pensile per intervento antropico Regimato con opere di difesa Altezza minima delle sponde dal fondo-alveo Ampiezza media del canale di scarico attivo Apic. Med. Ter. Apic. Med. Term. Sin. 3.5 m 5 m 4 m 5 m 8 m 10 m Des. 3.5 m 5 m 4 m Dimensione massima dei blocchi presenti nei settori apicale, mediano, terminale (diametro medio) Apic.m 0.50 Med. m 0.20 Ter.m Quota m s.l.m. 194 CONFLUENZA Attività prevalente del tributario rispetto al ricettore (es. l apparato di conoide ha deviato il corso d acqua ricettore) Attività prevalente del corso d acqua ricettore rispetto al tributario (es. l apparato di conoide è stato eroso dal corso d acqua ricettore) Attività del tributario e del ricettore in equilibrio Valutazione non possibile Sedimenti trasportati dal tributario nella zona di confluenza assenti presenti INFRASTRUTTURE Opere sul conoide Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro 24

42 Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Stima % aree edificate: 90% Studio Geologico D Elia Canale di scarico attivo: Opere di difesa Si No Opere interferenti con il canale di scarico attivo Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Opere interferenti con antichi canali di scarico Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro PUNTI DI POSSIBILE DISALVEAMENTO si no Allegati: Elenco cartografie prodotte: - carta degli elementi morfologici, dei punti critici e dei punti di osservazione e misura - ubicazione opere idrauliche - Scheda sezione apice: codice - Scheda opere idrauliche codice/i - Schede fotografie: codice/i - Schede dati storici su eventi pregressi: codice/i - Schede documentazione: codice/i AUTORI: Chiodoni DATA COMPILAZIONE

43 Studio Geologico D Elia 2.D VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLA CONOIDE ALLUVIONALE 2.D 1 MELTON (1965) Il numero di Melton (M e ) è un indice che esprime le condizioni di rilievo e di acclività del bacino e viene calcolato nel seguente modo: M e 0. 5 ( H H ) = A H max : quota massima del bacino; H min : quota apice conoide; A: superficie del bacino Per il bacino in esame risulta: M e = (1.300 km km) (1.303 Km 2 ) -0.5 = 0.95 > 0.50 bacino a rischio di debris-flow Secondo lo schema interpretativo proposto da alcuni Autori (Marchi et al., 1993; Ceriani et al.,1998) un numero di Melton superiore all'unità indicherebbe una prevalenza di trasporto debris-flow (colate detritiche), indipendentemente dalla pendenza media della conoide. max min 2.D 2 AULITZKY (1973) Il metodo di Aulitzky non è applicato alla conoide del Rio Ballone, in quanto, a causa dell'estesa antropizzazione, non è possibile rispondere adeguatamente ai quesiti previsti dal metodo. 3.D VALUTAZIONE EMPIRICA DEI VOLUMI DI SEDIMENTO POTENZIALMENTE TRASPORTATI DALLE COLATE DETRITICHE 3.D 1 HAMPEL (1977) Dalla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, che si basa sull area del bacino e la pendenza della conoide alluvionale, per la conoide del Rio Fontanella si ricava quanto segue: M = 150 A(Jc-3) 2.3 A (area del bacino in kmq) = Jc (pendenza del conoide in %) = 15 M= mc 3.D 2 MARCHI ET AL. (1996) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Marchi et Al., si ricava quanto segue: M = A A (area del bacino) in kmq = M= mc 26

44 Studio Geologico D Elia 3.D 3 RICKENMANN (1997) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, si ricava quanto segue: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) = 15 L (distanza percorsa dalla colata in m) = 300 M= mc 27

45 1.E SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO RANCONE Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome e) Rio Rancone CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Lago Maggiore POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sponda occidentale SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde 28

46 Processi prevalenti Erosione al fondo Erosione laterale Deposito Studio Geologico D Elia Granulometria prevalente dei materiali mobilizzabili Alveo Sponde Clasti massi ciottoli ghiaie massi ciottoli ghiaie Matrice fine Elevata Media Bassa Quota m s.l.m. 220 Stima pendenza del tratto a: monte ( ) 25 valle ( ) APICE DEL CONOIDE Sezione del canale in corrispondenza dell apice (Codice scheda sezione ) Caratteristiche della soglia In roccia in materiale incoerente mista Angolo di immissione del canale in conoide a gomito curvo rettilineo CONOIDE Presenza sulla superficie del conoide di sedimenti di recente deposizione Prev. fini fini ingl. pezz. maggiori prev. grossolani Diametro medio dei massimi blocchi presenti Riconoscimento di uno o più antichi canali di scarico si no Osservazioni Le conoidi del Rio Rancone e del Rio Sengia sono coalescenti. Il canale di scarico attivo del Rio Rancone è interamente intubato nelle tratte mediana e terminale. 29

47 Studio Geologico D Elia CANALE DI SCARICO ATTIVO Posizione del canale di scarico attivo Mediano laterale in sinistra laterale in destra Migrazione presumibile avvenuta nel tempo del canale attivo Da sinistra a destra da destra a sinistra da sinistra a centrale Da centrale a sinistra da destra a centrale da centrale a destra Caratteristiche del canale di scarico attivo Settori: (apicale, mediano, terminale) Apic. Med. Ter. Canale poco inciso Canale inciso Canale di scarico pensile Pensile per intervento antropico Regimato con opere di difesa Altezza minima delle sponde dal fondo-alveo Ampiezza media del canale di scarico attivo Apic. Med. Term. Apic. Med. Term. Sin. 1.5 m 1.5 m - 2 m 0.8 m 1 m Des. 1.5 m 1 m - Dimensione massima dei blocchi presenti nei settori apicale, mediano, terminale (diametro medio) Apic.m 0.30 Med. m 0.10 Ter.m. - CONFLUENZA Quota m s.l.m. 194 Attività prevalente del tributario rispetto al ricettore (es. l apparato di conoide ha deviato il corso d acqua ricettore) Attività prevalente del corso d acqua ricettore rispetto al tributario (es. l apparato di conoide è stato eroso dal corso d acqua ricettore) Attività del tributario e del ricettore in equilibrio Valutazione non possibile Sedimenti trasportati dal tributario nella zona di confluenza assenti presenti 30

48 Opere sul conoide INFRASTRUTTURE Studio Geologico D Elia Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro (strada privata) Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Stima % aree edificate: 75% Canale di scarico attivo: Opere di difesa Si No Opere interferenti con il canale di scarico attivo Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro Opere interferenti con antichi canali di scarico Opera viaria: SC SP SS autost ferr. altro Attraversamenti: ponte altro Manufatti: edifici altro PUNTI DI POSSIBILE DISALVEAMENTO si no Allegati: Elenco cartografie prodotte: - carta degli elementi morfologici, dei punti critici e dei punti di osservazione e misura - ubicazione opere idrauliche - Scheda sezione apice: codice - Scheda opere idrauliche codice/i - Schede fotografie: codice/i - Schede dati storici su eventi pregressi: codice/i - Schede documentazione: codice/i AUTORI: Chiodoni DATA COMPILAZIONE

49 Studio Geologico D Elia 2.E VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLA CONOIDE ALLUVIONALE 2.E 1 MELTON (1965) Il numero di Melton (M e ) è un indice che esprime le condizioni di rilievo e di acclività del bacino e viene calcolato nel seguente modo: M e 0. 5 ( H H ) = A H max : quota massima del bacino; H min : quota apice conoide; A: superficie del bacino Per il bacino in esame risulta: M e = (0.670 km km) (0.137 Km 2 ) -0.5 = 1.22 > 0.50 bacino a rischio di debris-flow Secondo lo schema interpretativo proposto da alcuni Autori (Marchi et al., 1993; Ceriani et al.,1998) un numero di Melton superiore all'unità indicherebbe una prevalenza di trasporto debris-flow (colate detritiche), indipendentemente dalla pendenza media della conoide. max min 2.E 2 AULITZKY (1973) Possibili punti di disalveamento individuati nell'ambito della conoide si trovano in zona apicale (con deflusso lungo la strada privata) ed in corrispondenza dell'imbocco della tratta tombinata. Per la conoide si è potuto rispondere, anche solo parzialmente, a 5 delle 6 domande del questionario di Aulitzky; mancano i dati relativi alla domanda n 2 (Massimo spessore del singolo strato dei depositi riconoscibili differenziato dall orizzonte umifero o da uno strato a differente struttura). per la domanda n.1. (Dimensioni massime del materiale trasportato o eroso di recente) sono state raccolte informazioni puntuali lungo il canale di scarico attivo; per quanto riguarda i quesiti n.3 (Pendenza del cono di deiezione), n.4 (Attuale copertura vegetale predominante), n.5. (Morfologia del terreno in funzione dell erosione) e n.6. (Condizioni di deflusso) i dati raccolti hanno permesso di definire gran parte della superficie della conoide. Le interpolazioni operate sui dati degli indicatori morfologici, hanno permesso di definire il parametro pericolosità secondo Aulitzky, su gran parte della superficie della conoide. Per la conoide in esame la cartografia tematica e di sintesi è stata realizzata a partire da una base catastale a scala 1: 2.000, alla quale è stata sovrapposta la topografia (curve di livello) tratta dalla C.T.R. 3.E VALUTAZIONE EMPIRICA DEI VOLUMI DI SEDIMENTO POTENZIALMENTE TRASPORTATI DALLE COLATE DETRITICHE 3.E 1 HAMPEL (1977) Dalla valutazione eseguita secondo il metodo di Hampel, che si basa sull area del bacino e la pendenza della conoide alluvionale, per la conoide del Rio Fontanella si ricava quanto segue: M = 150 A(Jc-3)

50 Studio Geologico D Elia A (area del bacino in kmq) = Jc (pendenza del conoide in %) = 19 M= mc 3.E 2 MARCHI ET AL. (1996) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Marchi et Al., si ricava quanto segue: M = A A (area del bacino) in kmq = M= 9590 mc 3.E 3 RICKENMANN (1997) In merito alla valutazione eseguita secondo il metodo di Rickenman, si ricava quanto segue: M = ( Jc) L Jc (pendenza del conoide in %) = 19 L (distanza percorsa dalla colata in m) = 500 M= mc 33

51 1.F SCHEDA DI RILEVAMENTO CONOIDE ALLUVIONALE RIO SENGIA Studio Geologico D Elia CONOIDE (codice) TRIBUTARIO (nome e) Rio Sengia CODICE BACINO RICETTORE (nome e codice) Lago Maggiore POSIZIONE RISPETTO AL CORSO D ACQUA RICETTORE Sponda occidentale SEZIONE C.T.R. DI RIFERIMENTO (codice nome) Ghiffa Conoide attivo Conoide reinciso, stabilizzato, talora con più ordini di terrazzi Numero di ordini terrazzi riconosciuti Conoide quiescente, o stabilizzato per interventi di regimazione INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO Conoide soggetto all azione anche ordinaria del corso d acqua ricettore Conoide appoggiato su superfici di fondovalle terrazzate, non più interessato dall azione del corso d acqua ricettore Conoide attualmente sospeso rispetto al fondovalle principale Conoide costruito a valle di un precedente apparato di conoide, per l approfondimento del corso d acqua ricettore DANNI (RILEVATI O DA TESTIMONIANZE LOCALI) dan dis dan dis Centro abitato A B Attraversamenti G H Singolo edificio o nucleo abitato C D Opere idrauliche I L Viabilità E F Manufatti in genere M N Anni ( se conosciuti) e danni associati (riportare per anno la tipologia dei danni, ad es. 12/6/1993, C, G). Tracce dell altezza raggiunta dalla massa fluida di detriti (m) Da osservazione di terreno, in base a: depositi P; successioni di erosioni correlabili E; terrazzamenti Te sedimenti/tracce: su manufatti Tm; su vegetazione Tv Punto/i di misura (indicare il codice riportato sulla cartografia, l altezza delle tracce dal fondo alveo ed il tipo di osservazione: ad es. T1, 5, Tv) Settore apicale Settore mediano Settore terminale OSSERVAZIONI SUL CANALE IMMEDIATAMENTE A MONTE DELL APICE Caratteristiche generali prevalenti Roccia Depositi Vegetazione Alveo Sponde 34

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