Diagnostica di fasci radioattivi con rivelatori di particelle per la facility EXCYT dei LNS

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Diagnostica di fasci radioattivi con rivelatori di particelle per la facility EXCYT dei LNS"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Diagnostica di fasci radioattivi con rivelatori di particelle per la facility EXCYT dei LNS Tesi di laurea di Salvatore Cappello Relatori: Ch.mo Prof. D. Vinciguerra Dr. P. Finocchiaro ANNO ACCADEMICO

2 Sommario La facility EXCYT ai LNS Diagnostica di fasci radioattivi Caratteristiche dei fasci radioattivi in EXCYT LEBI (Low Energy Beam Imager-Identifier) HEBI (High Energy Beam Identifier) Conclusioni e prospettive 2

3 La facility EXCYT ai ai LNS Fascio primario 8 MeV/A (CS) Separatore isobarico a due stadi, risoluzione 1/2 Fascio secondario da.2 a 8 MeV/A (Tandem) Fascio a bassa energia da 3 kev SERSE Sorgente di ioni per il CS Ciclotrone Superconduttore (CS) Esperimenti alta energia Bersaglio Cella Sorgente scambi o carica Piattaforma 25 kv Separatore di massa isobarico Esperimenti bassa energia 3 kev Tandem 15 MV 3

4 Diagnostica di di fasci radioattivi Motivazione fisica: Intensità previste dei fasci da 1 4 a1 9 pps. Le normali tecniche diagnostiche raggiungono le loro intrinseche limitazioni a causa del basso rapporto segnale-rumore. Identificazione di fasci di ioni radioattivi prima degli esperimenti. Possibile soluzione: Aumentare la sensibilità incrementando il segnale. Tecniche disponibili: Rivelatori al silicio Rivelatori al germanio Scintillatori Altro 4

5 Caratteristiche dei dei fasci radioattivi in in EXCYT Fasci radioattivi: 11 Be, 17 F, 18 F. All interno di ciascun fascio si considerano il radionuclide con cui si intende fare gli esperimenti e i suoi contaminanti isobari, sia instabili che stabili. I contaminanti isobari rappresentano le specie nucleari con la maggiore probabilità di sfuggire alla selezione del separatore isobarico. E necessario non solo individuare la presenza nel fascio del nuclide di interesse, ma anche operare una chiara e netta discriminazione dai suoi possibili contaminanti. A=11 Fascio Fascio Contaminanti primario Secondario 12 C 11 Be 11 Li 11 C 11 B Intensità relative Intensità assolute A=17 19 F 17 F 17 N 17 C 17 Ne 17 O Intensità relative Intensità assolute A=18 19 F 18 F 18 N 18 Ne 18 O Intensità relative Intensità assolute

6 DECADIMENTI 11 Be 11 B; 11 C 11 B; 11 Li 11 Be 11 B. 17 F 17 O; 17 C 17 N 17 O; 17 Ne 17 F 17 O; 17 N 17 O. 18 F 18 O; 18 N 18 O; 18 Ne 18 F 18 O. ATTIVITA Nucleo T 1/2 1/2 (sec) BETA Energia Massima (kev) Energia media pesata(kev) Be β Li 8.5x β C EC β B stabile F EC β N β C 1.93x β Ne 1.9x EC β O stabile F EC β N 6.24x β Ne 1.67 EC β O stabile Nuclide T 1/2 (sec) λ t (sec) N() N(t) totale Disintegr Be x x Li x1-32 ~ C x x B Stabile ~ F x1 6 8x N x x C x x Ne x O Stabile x F ~1 8 ~ N x x Ne x x O Stabile ~1 8 6

7 LEBI (Low( Energy Beam Imager-Identifier) Identifier) Dispositivo di diagnostica per fasci radioattivi prima che vengano accelerati dal Tandem (fascio a bassa energia: 3 kev). Si pone dopo il primo ed il secondo stadio del separatore isobarico. Ausilio operazioni iniziali di tuning del fascio. (1) Visualizzazione del profilo trasversale del fascio (2) Identificazione degli ioni radioattivi Rivelazione della radioattività dei nuclei instabili presenti nel fascio 7

8 LEBI: visualizzazione del fascio OBIETTIVI Visualizzare la posizione. MisurareilFWHMdel il profilo trasversale. Discriminare spazialmente i radionuclidi, dove possibile. SOLUZIONE Impiantare il fascio radioattivo su di un nastro avvolgibile di Mylar alluminizzato, posto direttamente davanti ad una sottile lastra scintillante (CsI). PRINCIPIO FISICO Le particelle β - e β + rilasciano parte della loro energia all interno del CsI. L energia viene convertita in luce formando un immagine luminosa sulla superficie del cristallo scintillante, che rappresenta il fascio impiantato sul nastro. IL CODICE BIS++ (Beta in Scintillators) Simula con il metodo Monte Carlo la produzione di luce nel CsI quando viene attraversato da elettroni e positroni. La richiesta fatta alla simulazione è di poter mostrare, in prima approssimazione,laformaeledimensionidello spot di luce prodotto dalle particelle beta nel cristallo scintillante. 8

9 LEBI: simulazione dello spot del fascio Il dispositivo LEBI e' così schematizzato: una superficie piana di spessore trascurabile su cui si impianta il fascio radioattivo; una lastra scintillante di CsI(Tl) posta parallelamente a tale superficie ad una distanza di.5 mm, avente dimensioni 5x5x2 mm 3 ; una telecamera CCD posizionata assialmente al cristallo. Cosa si calcola: perdita di energia specifica e range di elettroni e positroni nella materia; numero di fotoni prodotti nel CsI; direzione di uscita dei fotoni. Perdita d energia delle particelle beta nella materia per collisione; per radiazione: effetto bremsstrahlung; de dx 12 1 tot de = dx rad de + dx coll Perdita energia β + su CsI Range beta: foglio di calcolo; formule semiempiriche. E (KeV) X(mm) 9

10 LEBI: simulazione con sorgente 9 9 Sr Sr Sorgente disponibile: 9 Sr attività: 31 MBq TT 1/2 = anni Emax(β - ) = kev Decade in 9 Y: TT 1/2 = 64.1 ore Emax(β - ) =228 kev Dati di input: distanza CCD-CsI = 11 cm; diametro sorgente = 6 mm; spessore CsI = 2 mm; numero di nuclei = 4; apertura lente = 11.4 mm. 16 Profilo spot simulato ( 9 Sr su CsI) 12 spettro gaussiana FWHM = 7.2mm a.u mm 1

11 LEBI: test sperimentale con sorgente 9 9 Sr Sr 9Sr CCD CsI Apparato sperimentale: telecamera CCD; scintillatore CsI (2x1x1 mm 3 ); PC+ + frame grabber; software Global Lab Image. Spot 9 Sr su CsI a.u Profilo spot sperim entale (9Sr in CsI) s pettro gaussiana FW HM = 7.1 mm FWHM sperimentale = 7.1 mm FWHM simulazione = 7.2 mm mm 11

12 LEBI: simulazioni per per il il fascio secondario F Contaminanti radioattivi 18 N, 18 Ne. LEBI non è sensibile ai nuclei stabili. Distanze relative previste tra le specie nucleari che si impiantano sul nastro : Azoto-Neon = 3.2 mm Neon-Fluoro = 2 mm Larghezza fascio =.5 mm Altezza fascio = 8 mm L intensità di luce dipende da: diverse intensità del fascio; tasso di decadimento; energie dei beta. Azoto predomina sia sul Neon sia sul Fluoro. 18 N 18 Ne 18 F 12

13 Profili trasversali degli spots 18 N, 18 Ne, 18 F (2 s tage ) a.u F 18Ne 18N x (mm) a.u Som m a dei profili di 18 N+ 18 Ne + 18 F (2 stage) x (mm) Il test sperimentale ed i calcoli forniscono risultati incoraggianti, che ci fanno ben sperare sull efficacia di LEBI per una soddisfacente visualizzazione del fascio, dicuiè possibile stimarne la forma, le dimensioni e la posizione. 13

14 LEBI: identificazione dei radionuclidi SPETTROSCOPIA GAMMA Permette di identificare i nuclei emettitori gamma risalendo ai livelli caratteristici del nuclei. Coppia di rivelatori al germanio in coincidenza. Sorgente gamma: 6 Co 11 a riga γ = kev 22 a riga γ = kev Calibrazione in energia Rivelatore A Calibrazione in energia Rivelatore B Energia (kev) Energia (kev) Canali Canali 14

15 LEBI: misura con sorgente gamma Conteggi Spettro Rivelatore A 1173 kev 1332 kev Conteggi Spettro Rivelatore B 1173 kev 1332 kev Energia (KeV) Energia (KeV) Conteggi 5 25 Riv. A condizionato al picco2 del Riv. B 1173 kev Conteggi Riv. A condizionato al picco1 del Riv. B 1332 kev Energia (KeV) Energia (KeV) 15

16 HEBI (High Energy Beam Identifier) Dispositivo per la diagnostica di fasci radioattivi a bassa intensità e ad alta energia (dopo l accelerazione col Tandem). Metodo di identificazione basato su un sistema di rivelazione tipo telescopio. Per capire fino a che punto questa tecnica sia in grado di identificare e distinguere fasci di ioni radioattivi dai rispettivi contaminanti stabili e radioattivi: calcoli test sperimentali (fascio di 16 O, sorgente alfa) 16

17 HEBI: HEBI: previsioni sull identificazione di di fasci fasci radioattivi TECNICA DI RIVELAZIONE CON TELESCOPI (Identificazione della carica Z delle particelle) E: 2 µm E: 4 µm E E residua Z E Ipotesi di lavoro: Bisogna prevedere come si dispongono le varie specie nucleari in una matrice E-E. Tre distinti fasci radioattivi (A=11, A=17, A=18). Atomi con stato di carica massimo Tensione del Tandem 15 MV. E=(q+1)V E=energia cinetica q=stato di carica V= tensione di accelerazione Calcoli della perdita d energia basati sulla formula di Bethe-Bloch per particelle cariche pesanti. 17

18 E(MeV) E (MeV) HEBI: matrici previste per fasci radioattivi C 11 B 11 Be Eresidua(MeV) Matrice prevista per A=17. Il nuclide di interesse è il 17 F. Gli altri isotopi sono contaminanti, radioattivi e stabili. 18 Ne 18 F 11 Li 18 O E(MeV) E residua (MeV) N Matrice prevista per A=11. Il nuclide di interesse è il 11 Be. Gli altri isotopi sono contaminanti, radioattivi e stabili. 17 Ne 17 F 17 O 17 N E residua (MeV) 17 C Matrice prevista per A=18. Il nuclide di interesse è il 18 F.Gli altri sono isotopi contaminanti, radioattivi e stabili. 18

19 HEBI: calcoli per il il test col col fascio di di O Fascio stabile accelerato dal Tandem: 16 O Diffusione elastica dei proiettili su di un bersaglio pesante Caratteristiche del fascio 16 O e del bersaglio di 196 Au : stato di carica: 7 + energia totale: 18.9 MeV intensità iniziale del fascio: ~ 1 9 pps distanza bersaglio-rivelatore: 25 cm angolo di scattering: 1 raggio del collimatore: 1mm angolo di grazing per la diffusione 16 Osu 196 Au: 68 spessore del bersaglio: 186 µg/cm 2. Calcolo dell intensità del fascio: perdita di energia nello spessore di oro = 25 kev perdita di energia causata dalla diffusione elastica = 3 kev energia finale del fascio:18.35 MeV 1.E+6 Distribuzione angolare (16O+196Au 18.9 M ev) Sezione d'urto (barn/sterad) 1.E+4 1.E+2 1.E Angolo di scattering (gradi) sezione d urto dσ /dω a1 :7.64x1 2 barn/sterad intensità del fascio sul rivelatore ~ 1 1 pps 19

20 HEBI: test sperimentale con fascio di di O Bersaglio Fascio Apparato sperimentale Camera di scattering Telescopio 12 Rivelatore E 1 16 O 8 Conteggi 6 4 canali 4 He Canali canali 6 Rivelatore E Matrice sperimentale E-E Spettri dei rivelatori E ed E. Conteggi He 16 O Canali 2

21 HEBI: calibrazione in in energia (1) Sorgente alfa a tre picchi: 239 Pu, E=5155 kev 241 Am, E=5484 kev 244 Cm, E=586 kev Best fit lineare su quattro punti: picco elastico prodotto da 16 O tre picchi alfa provenienti dalla sorgente 3 25 Rivelatore DE (Alfa) Sorgente alfa: E- E 2 Conteggi Canali Conteggi Picco elastico 16O Rivelatore E Conteggi Rivelatore E (Alfa) Conteggi Canali Picco elastico 16O Rivelatore E Canali Canali Fascio 16 O: picco elastico 21

22 HEBI: calibrazione in in energia (2) Ossigeno: perdita media d energia in 2 µmdi silicio=14.15 MeV (rivelatore E) E[MeV] 1 6 O in S ilic io Energia residua de/dx [kev/µm] MeV X [m m ] de/dx [kev/µm] Sorgente alfa: perdita media d energia in 2 µmdi silicio (rivelatore E) (( 239 Pu) 3.52 MeV (( 241 Am) 3.34 MeV E[MeV] Energia residua Alfa 1 in Silicio de/dx [kev/µm] 3.52 MeV de/dx [kev/µm] (( 244 Cm) 3.16 MeV X[mm] Calibrazione rivelatore E Calibrazione rivelatore E Energia (kev) Energia (kev) Canali Channels 22

23 HEBI: errori sperimentali Sigma vs. ( E) σ ed energia rilasciata nel rivelatore E σ(kev) Energia E (MeV) E (MeV 1/2 1/2 ) Alfa Alfa Alfa O Deviazione standard ( E) σ =.835 E +.18 (MeV) Nucleo Confronto fra σ (sper.) e σ (straggling) σ (sper. Interpolato) (M ev) σ (energy straggling) (MeV) O C He Be Li C F C N Ne F N Ne.54.2 I valori della deviazione standard dovuti all energy straggling sono trascurabili rispetto alle deviazioni standard sperimentali. 23

24 Ε Ε Ε Ε Ε Ε (MeV) (MeV) HEBI: confronto tra tra matrice sperimentale e calcoli Matrice teorica sovrapposta a quella sperimentale Curve calcolate 16 O Curve calcolate C Curve calcolate 4 He E residua (MeV) L accordo tra le curve sperimentali e le curve calcolate è molto buono. 24

25 HEBI: matrici calcolate per RIB C Matrice calcolata Fascio secondario: 11 Be. Contaminanti: 11 Li, 11 C (radioattivi); 11 B (stabile). Matrice calcolata Fascio secondario: 17 F. Contaminanti: 17 Ne, 17 C, 17 N (radioattivi); 17 O (stabile). E(MeV) E(MeV) B 11 Be 11 Li E residua (MeV) 17 Ne 17 F 17 O 17 N 17 C E residua (MeV) 18 Ne Matrice calcolata Fascio secondario: 18 F. Contaminanti: 18 N, 18 Ne (radioattivi); 18 O (stabile). E (MeV) F 18 O 18 N E residua (MeV) 25

26 HEBI: previsioni per per l identificazione di di RIB 25 Matrice calcolata Fascio secondario: 11 Be. Contaminanti: 11 Li, 11 C (radioattivi); 11 B (stabile). Code gaussiane contaminanti su 11Be 2 Centroidi dei contaminanti 15 E (MeV) Li 11B 11Be 11C Eresidua(MeV) Be Li: <2.887x F N:<2.887x F N:<2.887x C:<2.887x Ne: 1.561x Ne: 8.72x B: 2.9x O: 2.9x O: 2.9x1-13 Efficace discriminazione tra i nuclidi di interesse ed i contaminanti. 26

27 HEBI: contaminazione radioattiva del del rivelatore Nucleo E max (MeV) nuclidi Percorso dei RIB in silicio Perdita energia in 2 µm (MeV) Energia residua (MeV) Be Li C F N C Ne F N Ne Spessore percorso (µm) Energia depositata dalle particelle beta in silicio Nucleo Energia beta (MeV) Spessore attraversato (µm) Energia Be ~ Li 2.61 ~ C.96 ~ F ~ N 8.68 ~ C ~ Ne ~ F.633 ~ N ~ Ne ~ 2.8 rilasciata (MeV) 27

28 Conclusioni e prospettive E stata affrontata la problematica della diagnostica di fasci radioattivi in EXCYT. I calcoli, le simulazioni ed i test sperimentali sui primi prototipi di LEBI e HEBI hanno mostrato l efficacia degli strumenti e delle metodologie utilizzate. Il dispositivo LEBI costituisce senz altro una interessante innovazione nel campo della diagnostica per fasci radioattivi. Il sensore HEBI rappresenta una nuova risposta al problema dell identificazione di fasci radioattivi ad alta energia. L insieme dei dispositivi LEBI, HEBI, separatore di massa isobarico e Tandem costituisce uno strumento completo per tutte le esigenze di selezione, rivelazione, identificazione e discriminazione di fasci radioattivi per la facility EXCYT. 28

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

TECNICHE SPETTROSCOPICHE PER I BENI CULTURALI: SPETTROMETRIA DI FLUORESCENZA X

TECNICHE SPETTROSCOPICHE PER I BENI CULTURALI: SPETTROMETRIA DI FLUORESCENZA X Dipartimento di Scienze Chimiche TECNICHE SPETTROSCOPICHE PER I BENI CULTURALI: SPETTROMETRIA DI FLUORESCENZA X Analisi superficiali via XRF: Le misure sono effettuate in tempi dell ordine di qualche centinaio

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione)

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) Elementi di interazione radiazione-materia - Radiazioni ionizzanti - Interazione di particelle cariche - Interazione di

Dettagli

LEZIONE 5 Interazione Particelle Cariche-Materia

LEZIONE 5 Interazione Particelle Cariche-Materia LEZIONE 5 Interazione Particelle Cariche-Materia Particelle alfa Le particelle alfa interagiscono intensamente con la materia attraverso collisioni/interazioni che producono lungo la traccia una elevata

Dettagli

La radioattività e la datazione al radio-carbonio

La radioattività e la datazione al radio-carbonio 1 Espansione 2.2 La radioattività e la datazione al radio-carbonio Henry Becquerel. I coniugi Pierre e Marie Curie. La radioattività La radioattività è un fenomeno naturale provocato dai nuclei atomici

Dettagli

LEZIONE 2 ( Interazione delle particelle con la materia)

LEZIONE 2 ( Interazione delle particelle con la materia) LEZIONE 2 ( Interazione delle particelle con la materia) INTERAZIONE DELLE RADIAZIONI FOTONICHE La materia viene ionizzata prevalentemente ad opera degli elettroni secondari prodotti a seguito di una interazione

Dettagli

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA Spettro elettromagnetico Radiazioni termiche: microonde infrarossi Radiazioni ionizzanti: ultravioletti raggi X raggi gamma pag.1 Spettro elettromagnetico (fermi)

Dettagli

Chernobyl 25 Ricadute radioattive sull ambiente dell incidente di Chernobyl

Chernobyl 25 Ricadute radioattive sull ambiente dell incidente di Chernobyl Chernobyl 25 Ricadute radioattive sull ambiente dell incidente di Chernobyl Salvatore Frullani Dipartimento Tecnologie e Salute Istituto Superiore di Sanità 27 Aprile 1986 : è il fallout radioattivo e

Dettagli

Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze

Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze A. Migliori a,b, P. Bonanni a, L. Carraresi a, N. Grassi a, P.A. Mandò a a Dipartimento di Fisica dell

Dettagli

Corso acceleratori per la produzione di radioisotopi: Progetto impianto produzione radioisotopi

Corso acceleratori per la produzione di radioisotopi: Progetto impianto produzione radioisotopi Corso acceleratori per la produzione di radioisotopi: Progetto impianto produzione radioisotopi Gabriele Chiodini Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Lecce! Progetto di ricerca e formazione Rif. PON01_03054

Dettagli

Moduli fotovoltaici: Brevi cenni su nozioni base Stato dell arte. Parma, 26-11-2010 Francesco Giusiano. francesco.giusiano@fis.unipr.

Moduli fotovoltaici: Brevi cenni su nozioni base Stato dell arte. Parma, 26-11-2010 Francesco Giusiano. francesco.giusiano@fis.unipr. Moduli fotovoltaici: Brevi cenni su nozioni base Stato dell arte Parma, 26-11-2010 Francesco Giusiano francesco.giusiano@fis.unipr.it Celle di laboratorio: dimensioni 1 cm 2 Tipo di cella Efficienza in

Dettagli

Acquisizione Dati. Diffrazione di Elettrone Singolo

Acquisizione Dati. Diffrazione di Elettrone Singolo Acquisizione Dati Diffrazione di Elettrone Singolo Obiettivo Sviluppo del Sistema di Acquisizione Dati per un esperimento di diffrazione di singolo elettrone da doppia fenditura, sotto la direzione Prof.

Dettagli

Radioattività e dosimetria

Radioattività e dosimetria Radioattività e dosimetria Un nucleo atomico è caratterizzato da: IL IL NUCLEO ATOMICO numero atomico (Z) che indica il numero di protoni numero di massa (A) che rappresenta il numero totale di nucleoni

Dettagli

Gruppo di Fisica Medica

Gruppo di Fisica Medica Gruppo di Fisica Medica Prof. Mauro Gambaccini (stanza 307, gambaccini@fe.infn.it) Dott. Giovanni Di Domenico Dott. Michele Marziani Dott. Angelo Taibi Dott. Francesco Sisini Dott. Paolo Cardarelli Gaia

Dettagli

Sorgenti di radiazione luminosa

Sorgenti di radiazione luminosa Sorgenti di radiazione luminosa Quello che differenzia le fonti di luce (e quindi la qualità della radiazione emessa) è il meccanismo con cui viene generata l onda elettromagnetica. Poiché l onda trasporta

Dettagli

Il nucleo degli atomi

Il nucleo degli atomi Il nucleo atomico 1. Energia di legame nucleare 2. La radioattività naturale 3. Banda di stabilità degli isotopi degli elementi naturali 4. Decadimenti radioattivi 5. Reazioni nucleari Il nucleo degli

Dettagli

APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali

APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali USO DEL FANTOCCIO ANTROPOMORFO PER DOSIMETRIA INTERNA IN ATMOSFERA APPLICAZIONI Popolazioni residenti in alta quota Dosimetria sui voli aerei Dosimetria nei voli spaziali Obiettivo della tesi Estensione

Dettagli

Fluorescenza IR di eccimeri Xe 2 in gas denso

Fluorescenza IR di eccimeri Xe 2 in gas denso Fluorescenza IR di eccimeri Xe 2 in gas denso A. F. Borghesani *,+ and G. Carugno + * Dipartimento di Fisica, Unità CNISM, Università di Padova + Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Padova

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

XRF - Fluorescenza a raggi X

XRF - Fluorescenza a raggi X XRF - Fluorescenza a raggi X La Fluorescenza a raggi X (X-Ray-Fluorescence) è una metodologia che consente di determinare la composizione qualitativa e quantitativa di solidi, liquidi e polveri, usando

Dettagli

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE

MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE MISURA DELLA DISTANZA FOCALE DI UNA LENTE CONVERGENTE La distanza focale f di una lente convergente sottile è data dalla formula: da cui 1 f = 1 p + 1 q f = pq p + q dove p e q sono, rispettivamente, le

Dettagli

Struttura Semplice Siti Nucleari

Struttura Semplice Siti Nucleari DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI ATTIVITA DI CONTROLLO IN RELAZIONE AL RINVENIMENTO DI FUSTI INTERRATI PRESSO IL SITO FN-SO.G.I.N. DI BOSCO MARENGO (AL) Relazione tecnica n. 8/SS21.02/2014 Redazione Verifica

Dettagli

ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER:

ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER: ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER: CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI E DEI SUPPORTI DELLA

Dettagli

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7 La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi Capitolo 7 Proprietà delle Onde Lunghezza d onda (λ) E la distanza tra due punti identici su due onde successive. Ampiezza è la distanza verticale

Dettagli

Metodi di datazione di interesse archeologico

Metodi di datazione di interesse archeologico Metodi di datazione di interesse archeologico Radioattività La radioattività, o decadimento radioattivo, è un insieme di processi fisico-nucleari attraverso i quali alcuni nuclei atomici instabili o radioattivi

Dettagli

Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12

Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12 Esercizio 1 Il 24 10 Ne (T 1/2 =3.38 min) decade β - in 24 11 Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12 Mg. Dire quali livelli sono raggiungibili dal decadimento beta e indicare lo schema di

Dettagli

April 11, 2011. Fisica Nucleare. Monica Sambo. Sommario. Introduzione. Radioattivitá. Fisica del nucleo. Bibliografia. Esempio. Raggi emessi Esempio

April 11, 2011. Fisica Nucleare. Monica Sambo. Sommario. Introduzione. Radioattivitá. Fisica del nucleo. Bibliografia. Esempio. Raggi emessi Esempio April 11, 2011 1 2 3 4 Indicando con Z il numero dei protoni (numero atomico dell atomo) e con N il numero dei neutroni si definisce A il numero di massa del : A = Z + N (1) Nei nuclei leggeri si ha la

Dettagli

Calibrazione in volo di INTEGRAL SPI/ACS tramite l osservazione dei GRB e aloni di scattering in banda X dovuti alla polvere interstellare

Calibrazione in volo di INTEGRAL SPI/ACS tramite l osservazione dei GRB e aloni di scattering in banda X dovuti alla polvere interstellare Calibrazione in volo di INTEGRAL SPI/ACS tramite l osservazione dei GRB e aloni di scattering in banda X dovuti alla polvere interstellare Relatore esterno: Sandro Mereghetti Relatore interno: Pierre M.

Dettagli

Lezione 6 Perdita di energia

Lezione 6 Perdita di energia Abbiamo introdotto la perdita di energia per collisioni, che avviene tramite scattering coulombiani sugli elettroni del materiale. Questo è alla base di molti apparati usati per rivelare particelle cariche.

Dettagli

Strumentazione Biomedica 2. Tomografia computerizzata a raggi X - 2

Strumentazione Biomedica 2. Tomografia computerizzata a raggi X - 2 Strumentazione Biomedica 2 Tomografia computerizzata a raggi X - 2 Le quattro generazioni di tomografi I generazione II generazione III generazione IV generazione Acquisizione continua di dati (ricostruzioni

Dettagli

Istituzioni di fisica della materia I Lezione 3. S. Solimeno lezione 3 1

Istituzioni di fisica della materia I Lezione 3. S. Solimeno lezione 3 1 Istituzioni di fisica della materia I Lezione 3 S. Solimeno lezione 3 1 S. Solimeno lezione 3 2 S. Solimeno lezione 3 3 S. Solimeno lezione 3 4 S. Solimeno lezione 3 5 spettroscopia gamma di colori che

Dettagli

Serie L-730/740. Sistemi Laser per allineamenti geometrici. Singolo asse/multi asse Analisi e allineamenti precisi

Serie L-730/740. Sistemi Laser per allineamenti geometrici. Singolo asse/multi asse Analisi e allineamenti precisi Sistemi Laser per allineamenti geometrici Serie L-730/740 Singolo asse/multi asse Analisi e allineamenti precisi PERCHE UN ALLINEAMENTO LASER? PLANARITA Prima o poi ogni cosa ha bisogno di essere allineata.

Dettagli

M. Marengo. GENERATORI DI 99 Mo/ 99m Tc : CARATTERISTICHE E CONTROLLO DI QUALITÀ.

M. Marengo. GENERATORI DI 99 Mo/ 99m Tc : CARATTERISTICHE E CONTROLLO DI QUALITÀ. M. Marengo GENERATORI DI 99 Mo/ 99m Tc : CARATTERISTICHE E CONTROLLO DI QUALITÀ. Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna. mario.marengo@unibo.it Equazione di Bateman

Dettagli

Paleontologia. Archeologia. Radioisotopi. Industria. Biologia. Medicina

Paleontologia. Archeologia. Radioisotopi. Industria. Biologia. Medicina Paleontologia Industria Radioisotopi Archeologia Medicina Biologia I radioisotopi I radioisotopi (o radionuclidi), sono dei nuclidi instabili che decadono emettendo energia sottoforma di radiazioni, da

Dettagli

Natura corpuscolare della luce: misura della costante di Planck utilizzando i diodi LED

Natura corpuscolare della luce: misura della costante di Planck utilizzando i diodi LED Natura corpuscolare della luce: misura della costante di Planck utilizzando i diodi LED 1. Introduzione e teoria Nell ambito della teoria corpuscolare della luce, la stessa è costituita da particelle (o

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FERRARA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FERRARA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FERRARA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica ed Astrofisica Applicazione del metodo Non Negative Least Square alla Full Spectrum Analysis

Dettagli

Analisi degli inchiostri mediante spettrofotometria in riflettanza

Analisi degli inchiostri mediante spettrofotometria in riflettanza 1 Analisi degli inchiostri mediante spettrofotometria in riflettanza Lo spettrofotometro in riflettanza (denominato SPF) è stato realizzato per compiere la caratterizzazione cromatica degli inchiostri

Dettagli

SISTEMA INTEGRATO A LETTURA AUTOMATICA DI RIVELATORI A TRACCIA PADC CON ANALISI DEI DATI COMPUTERIZZATA

SISTEMA INTEGRATO A LETTURA AUTOMATICA DI RIVELATORI A TRACCIA PADC CON ANALISI DEI DATI COMPUTERIZZATA SISTEMA INTEGRATO A LETTURA AUTOMATICA DI RIVELATORI A TRACCIA PADC CON ANALISI DEI DATI COMPUTERIZZATA 1. INTRODUZIONE Il Radon ( 222 Rn) è un gas radioattivo monoatomico presente nell atmosfera e generato

Dettagli

Laboratorio di Meccanica (Canale C Prof. C.Bini): Prova in Itinere 26/05/09.

Laboratorio di Meccanica (Canale C Prof. C.Bini): Prova in Itinere 26/05/09. (1) Sapendo che la distribuzione delle altezze dei bambini maschi di 10 anni del Lazio è ben approssimata da una distribuzione di Gauss di parametri µ = 131.8 cm e σ = 11.3 cm, determinare la probabilità

Dettagli

Fasci di ioni radioattivi ad energie intermedie ai Laboratori Nazionali del Sud

Fasci di ioni radioattivi ad energie intermedie ai Laboratori Nazionali del Sud UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN FISICA ISABELLA AMORE Fasci di ioni radioattivi ad energie intermedie ai Laboratori Nazionali del

Dettagli

Esperimento LUNA: Studiare le stelle sotto il Gran Sasso. Rosanna Depalo INFN e Università degli Studi di Padova

Esperimento LUNA: Studiare le stelle sotto il Gran Sasso. Rosanna Depalo INFN e Università degli Studi di Padova Esperimento LUNA: Studiare le stelle sotto il Gran Sasso Rosanna Depalo INFN e Università degli Studi di Padova Incontri di Fisica 2013 LNF 9-11/10/2013 Indice Introduzione astrofisica: - Abbondanze degli

Dettagli

CATALOGO MEDICINA NUCLEARE

CATALOGO MEDICINA NUCLEARE CATALOGO MEDICINA NUCLEARE Revisione 2.2 del 30/03/2010 SEZIONE 5 SORGENTI I numeri di pagina fanno riferimento al catalogo completo O.M.N.I.A. S.r.l. SEDE CENTRALE Via Urbinate, 176 61029 Urbino (PU)

Dettagli

Radiometro integrato al silicio per la prevenzione di incendi boschivi

Radiometro integrato al silicio per la prevenzione di incendi boschivi Radiometro integrato al silicio per la prevenzione di incendi boschivi A. Fonte, B. Neri Radio-Frequency & Microwave Integrated Circuits Laboratory Università di Pisa Sommario Introduzione alla radiometria

Dettagli

Le barriere a lama d acqua. Fabio Alaimo Ponziani. Alberto Tinaburri

Le barriere a lama d acqua. Fabio Alaimo Ponziani. Alberto Tinaburri DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Le barriere a lama d acqua Fabio Alaimo Ponziani Alberto Tinaburri

Dettagli

Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione. Dr Giuliano Angella. Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano

Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione. Dr Giuliano Angella. Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione Dr Giuliano Angella Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano Schema ottico della colonna di un TEM Sorgente elettronica e sistema di accelerazione

Dettagli

LA LEZIONE. Evoluzione del Sistema Periodico: I nuovi elementi superpesanti

LA LEZIONE. Evoluzione del Sistema Periodico: I nuovi elementi superpesanti LA LEZIONE Evoluzione del Sistema Periodico: I nuovi elementi superpesanti La tavola periodica degli elementi è uno dei capolavori della scienza e nonostante i suoi 150 anni, è ancora in fase di completamento

Dettagli

Indice. Bibliografia... 23

Indice. Bibliografia... 23 Indice 1 Legge del decadimento radioattivo......................... 1 1.1 I fenomeni radioattivi.................................... 1 1.2 La legge esponenziale del decadimento radioattivo........... 4

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Alfio Domenico Pappalardo Nuove tecniche di microdiagnostica con scintillatori per fasci ionici

Dettagli

SENSORI. Sensori propriocettivi posizioni dei giunti velocità dei giunti coppia ai giunti

SENSORI. Sensori propriocettivi posizioni dei giunti velocità dei giunti coppia ai giunti SENSORI Sensori propriocettivi posizioni dei giunti velocità dei giunti coppia ai giunti Sensori esterocettivi sensori di forza sensori tattili sensori di prossimità sensori di campo sistemi di visione

Dettagli

Stabilita' dei nuclei

Stabilita' dei nuclei Il Nucleo Nucleo e' costituito da nucleoni (protoni e neutroni). Mentre i neutroni liberi sono abbastanza instabili tendono a decadere in un protone ed un elettrone (t1/2 circa 900 s), i protoni sono stabili.

Dettagli

ALLEGATO nr 1 SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE (SSD) DEL PROGRAMMA DI RICERCA

ALLEGATO nr 1 SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE (SSD) DEL PROGRAMMA DI RICERCA ALLEGATO nr 1 COMUNICAZIONE E SPETTACOLO EVOLUZIONE E CIRCOLAZIONE INTERNAZIONALE DEI FORMAT TELEVISIVI LA RICERCA INDAGHERÀ L EVOLUZIONE E LA CIRCOLAZIONE INTERNAZIONALE DEI FORMAT TELEVISIVI, STUDIANDO

Dettagli

Ma M g a n g e n t e ism s o m

Ma M g a n g e n t e ism s o m Magnetismo Magnetismo gli effetti magnetici da magneti naturali sono noti da molto tempo. Sono riportate osservazioni degli antichi Greci sin dall 800 A.C. la parola magnetismo deriva dalla parola greca

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Laser Sviluppo moderne tecniche di comunicazione fasci molto intensi di onde radio coerenti in bande di frequenza molto

Dettagli

S.Nardi 1 ; P.B. Finazzi 2. 1. DIMART SRL. 2. Atlas Services

S.Nardi 1 ; P.B. Finazzi 2. 1. DIMART SRL. 2. Atlas Services MISURE DI QUALITA DEI FASCI E DELLA DIMENSIONE DELLA MACCHIA FOCALE IN FASCI DI FOTONI AD ALTA ENERGIA PRODOTTI DA ACCELERATORI LINEARI PER RADIOGRAFIE INDUSTRIALI S.Nardi 1 ; P.B. Finazzi 2. 1. DIMART

Dettagli

Evoluzione dei sistemi radiologici. Tecnologia dei sistemi digitali. CR: lettura dell immagine latente. CR: formazione dell immagine latente

Evoluzione dei sistemi radiologici. Tecnologia dei sistemi digitali. CR: lettura dell immagine latente. CR: formazione dell immagine latente Gruppo Interregionale Piemonte, Valle d Aosta, Liguria, Sardegna Corso Teorico - Pratico Controlli di qualità in Radiologia Digitale Torino, 10 dicembre 004 Sistemi Radiologici Digitali Aspetti Fisici

Dettagli

Misure di fallout radioattivo da Fukushima al Dipartimento di Fisica di Milano-Bicocca

Misure di fallout radioattivo da Fukushima al Dipartimento di Fisica di Milano-Bicocca Misure di fallout radioattivo da Fukushima al Dipartimento di Fisica di Milano-Bicocca Ezio Previtali INFN Sezione Milano Bicocca Università di Milano Bicocca Misure di Elementi in Ultra-Tracce Fisica

Dettagli

Radiografia X su Specchio Etrusco dalla tomba 62bis della Necropoli di Norchia (Vt)

Radiografia X su Specchio Etrusco dalla tomba 62bis della Necropoli di Norchia (Vt) Ricerche CNR-ISTITUTO DI CRISTALLOGRAFIA Radiografia X su Specchio Etrusco dalla tomba 62bis della Necropoli di Norchia (Vt) Risultati delle analisi RAPPORTO TECNICO IC-RM 2014/18 Responsabile della collaborazione

Dettagli

Multi. Schermate di misura completamente configurabili. Funzioni GPS. Semplici procedure di calibrazione e misura. Fast Tracker

Multi. Schermate di misura completamente configurabili. Funzioni GPS. Semplici procedure di calibrazione e misura. Fast Tracker Schermate di misura completamente configurabili Funzioni GPS 1 Ogni parametro può essere abilitato o disabilitato e per alcuni è possibile selezionare anche l unità di misura e la risoluzione. può visualizzare

Dettagli

Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac.

Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac. Particelle ed Interazioni fondamentali Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac. Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein.

Dettagli

Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti

Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo t pertanto t il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto

Dettagli

LE RADIAZIONI. E = h. in cui è la frequenza ed h una costante, detta costante di Plank.

LE RADIAZIONI. E = h. in cui è la frequenza ed h una costante, detta costante di Plank. LE RADIAZIONI Nel campo specifico di nostro interesse la radiazione è un flusso di energia elettromagnetica o di particelle, generato da processi fisici che si producono nell atomo o nel nucleo atomico.

Dettagli

F.Petrucci. Le opere d'arte ai raggi X. Ferrara, 6 Maggio 2008

F.Petrucci. Le opere d'arte ai raggi X. Ferrara, 6 Maggio 2008 F.Petrucci Le opere d'arte ai raggi X Ferrara, 6 Maggio 2008 La scoperta dei raggi X: 8 Novembre, 1895 Roentgen, premio Nobel per la Fisica nel 1901 1895: Wihlelm Conrad Roentgen, nel corso delle sue ricerche

Dettagli

APPROFONDIMENTO Reazioni nucleari e loro applicazioni

APPROFONDIMENTO Reazioni nucleari e loro applicazioni APPROFONDIMENTO COSA SI DEVE SAPERE PER RISOLVERE QUESTI ESERCIZI? Concetti essenziali A.1 Decadimento radioattivo e stabilità nucleare Per diventare più stabile,un nuclide radioattivo può emetter particelle

Dettagli

Risultati sperimentali da 2 anni di presa dati con i cristalli prototipo di GERDA

Risultati sperimentali da 2 anni di presa dati con i cristalli prototipo di GERDA Risultati sperimentali da 2 anni di presa dati con i cristalli prototipo di GERDA M. Barnabè Heider, C. Cattadori, O. Chkvorets, A. di Vacri, K. Gusev, M. Junker, S. Schonert, M. Shirchenko XCIV Congresso

Dettagli

LA CHIMICA IN MEDICINA NUCLEARE

LA CHIMICA IN MEDICINA NUCLEARE Parma 22 Maggio 2003 LA CHIMICA IN MEDICINA NUCLEARE Dr. Asti Mattia Servizio di Medicina Nucleare Arcispedale Santa Maria Nuova RE LA MEDICINA NUCLEARE CHE COS E : branca specialistica che si avvale dell

Dettagli

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO IL DECADIMENTO RADIOATTIVO Principi di fisica sub-nucleare Le interazioni fondamentali Principi di fisica nucleare Stabilità dei nuclei Tipi di decadimento Bilancio energetico Attività Legge del decadimento

Dettagli

La mobilità degli elementi chimici

La mobilità degli elementi chimici La mobilità degli elementi chimici Gli ioni contenuti nella parte sinistra del diagramma sono quelli che in soluzione si presentano sotto forma di cationi semplici. Gli ioni nella parte centrale del diagramma

Dettagli

IL FILM SOTTILE I MODULI IN FILM SOTTILE TANDEM GARANTISCONO UNA PRODUZIONE DI ENERGIA SUPERIORE A QUELLA DEI MODULI CRISTALLINI.

IL FILM SOTTILE I MODULI IN FILM SOTTILE TANDEM GARANTISCONO UNA PRODUZIONE DI ENERGIA SUPERIORE A QUELLA DEI MODULI CRISTALLINI. IL FILM SOTTILE I MODULI IN FILM SOTTILE TANDEM GARANTISCONO UNA PRODUZIONE DI ENERGIA SUPERIORE A QUELLA DEI MODULI CRISTALLINI. Sommario Il numero delle installazioni dei Sistemi FotoVoltaici con moduli

Dettagli

Studio di un prototipo di rivelatore per neutroni termici e veloci per applicazioni in ambito ambientale e di sicurezza

Studio di un prototipo di rivelatore per neutroni termici e veloci per applicazioni in ambito ambientale e di sicurezza Università degli studi di Padova Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" Corso di Laurea in Fisica Tesi di Laurea Studio di un prototipo di rivelatore per neutroni termici e veloci per applicazioni

Dettagli

Dipartimento Scientifico-Tecnologico

Dipartimento Scientifico-Tecnologico ISTITUTO TECNICO STATALE LUIGI STURZO Castellammare di Stabia - NA Anno scolastico 2012-13 Dipartimento Scientifico-Tecnologico CHIMICA, FISICA, SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE Settore Economico Indirizzi:

Dettagli

Listino LED Luglio 2012

Listino LED Luglio 2012 Listino LED Luglio 2012 Codice Descrizione Articolo Pagina Listino 602980 STRISCIA 150 LED SMD(5050) 5mt FLESS. SILIC. B/FREDDO F.BIANCO 1 80,00 602985 STRISCIA 150 LED SMD(5050) 5mt FLESS. SILIC. RGB

Dettagli

RT CONTROLLO RADIOGRAFICO CORSO PER OPERATORI DI II LIVELLO TOTALE ORE : 120 (Pluri-Settoriale) - 80 (Settore Lettura Lastre) PARTE 1 - PRINCIPI DEL CONTROLLO RADIOGRAFICO 1.1) Scopo e limitazioni del

Dettagli

LE ONDE CLASSE DELLE LAUREE TRIENNALI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE. A. A. 2015-2016 Fabrizio Le Boffelli onde. P.

LE ONDE CLASSE DELLE LAUREE TRIENNALI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE. A. A. 2015-2016 Fabrizio Le Boffelli onde. P. CLASSE DELLE LAUREE TRIENNALI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE LE ONDE A. A. 2015-2016 Fabrizio Le Boffelli onde pag.1 LE ONDE Fenomeni ondulatori Periodo e frequenza Lunghezza d onda e

Dettagli

Proprietà ottiche di nanocristalli

Proprietà ottiche di nanocristalli Gerelli Yuri Corso di Spettroscopia Proprietà ottiche di nanocristalli Introduzione L esperienza affrontata in laboratorio prevede la caratterizzazione delle basilari proprietà ottiche di cristalli nanostrutturati,

Dettagli

Saldatura. Aggiornato ad aprile 2003. Catalogo Oreficeria

Saldatura. Aggiornato ad aprile 2003. Catalogo Oreficeria Saldatura Aggiornato ad aprile 2003 Catalogo Oreficeria Saldatrice JEWELLASER MINI articoli correlati: > Jewellaser 50 > Jewellaser junior Saldatrice per leghe preziose, vili e titanio. Caratteristiche

Dettagli

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1

SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 SOLUZIONE ESERCIZIO 1.1 La temperatura di fusione ed il coefficiente di espansione termica di alcuni metalli sono riportati nella tabella e nel diagramma sottostante: Metallo Temperatura di fusione [ C]

Dettagli

Cubi9. Tipo di file: PDF 1.3, EPS,TIF, JPG, PSD (convertiti in CMYK). In caso di file vettoriali convertire le font in curve.

Cubi9. Tipo di file: PDF 1.3, EPS,TIF, JPG, PSD (convertiti in CMYK). In caso di file vettoriali convertire le font in curve. Cubi9 Fascia_1 : 90x270 mm - file richiesto 110x290 mm o 55x145 mm (scala 1:2) Fascia_2 : 270x90 mm - file richiesto 290x110 mm o 145x55 mm (scala 1:2) 2 270.0 110.0 270.0 2 110.0 Cubi14 Fascia_1 : 140x420mm

Dettagli

PET. Radionuclidi più utilizzati nella PET. Elemento prodotto T 1/2 in minuti primi B5 20 C6 10 N7 2 F 9 O8 110

PET. Radionuclidi più utilizzati nella PET. Elemento prodotto T 1/2 in minuti primi B5 20 C6 10 N7 2 F 9 O8 110 PET L acronimo PET sta per Positron Emission Tomography. Come per la SPECT, anche in questo caso si ha a che fare con una tecnica tomografica d indagine di tipo emissivo in quanto la sorgente di radiazione

Dettagli

LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale

LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale Radioattività naturale Sorgenti esterne e sorgenti interne L uomo è sottoposto ad irradiazione naturale dovuta a sorgenti sia esterne che interne. L irradiazione

Dettagli

Medicina nucleare 1.1 Introduzione

Medicina nucleare 1.1 Introduzione Medicina nucleare 1.1 Introduzione La medicina nucleare è una disciplina, la cui attuazione è completamente diversa dalla radiologia, che si basa sull utilizzo di sostanze radioattive che vengono tipicamente

Dettagli

GIUNTO SALDATO: ESEMPIO [EC3 Appendice J]

GIUNTO SALDATO: ESEMPIO [EC3 Appendice J] GIUNTO SALDATO: ESEPIO [EC3 Appenice J] (revisione..3) HE A h (mm) b (mm) tw (mm) 7 tf (mm) r (mm) 8 A (cm) 64,34 Iy (cm4) 54 Wy (cm3) 55, Wpl,y (cm3) 568,5 IPE 3 h (mm) 3 b (mm) 5 tw (mm) 7, tf (mm),7

Dettagli

Qualifica spaziale di componenti e strumentazione scientifica. Giovanni Ambrosi INFN Perugia

Qualifica spaziale di componenti e strumentazione scientifica. Giovanni Ambrosi INFN Perugia Qualifica spaziale di componenti e strumentazione scientifica Giovanni Ambrosi INFN Perugia LNGS, 5 Maggio 2005 Goal (ambizioso ) Individuare cosa e' necessario per trasformare uno strumento di fisica

Dettagli

o i Π = Π La forma generale è: n1/o + nu/i = n1/f1 = nu/f2 dove nu = indice di rifrazione dell ultimo mezzo Pertanto f1/f2 = n1/nu 1

o i Π = Π La forma generale è: n1/o + nu/i = n1/f1 = nu/f2 dove nu = indice di rifrazione dell ultimo mezzo Pertanto f1/f2 = n1/nu 1 Richiami di ottica geometrica: Sistema diottrico: successione di mezzi omogenei, diversamente rifrangenti, in genere delimitati da superfici sferiche Centrato: i centri di curvatura giacciono sull asse

Dettagli

Pagina 1 di 5. Revisione del 25/03/2010 BARRE LUMINOSE A DIODI LED - Serie C01 - EXTRA SOTTILE

Pagina 1 di 5. Revisione del 25/03/2010 BARRE LUMINOSE A DIODI LED - Serie C01 - EXTRA SOTTILE Pagina 1 di 5 Revisione del 25/03/2010 BARRE LUMINOSE A DIODI LED - Serie C01 - EXTRA SOTTILE q Disponibili in : bianco freddo (), bianco neutro (4000 K), bianco caldo (3000 K) q Connessioni multiple max

Dettagli

Dispositivi optoelettronici (1)

Dispositivi optoelettronici (1) Dispositivi optoelettronici (1) Sono dispositivi dove giocano un ruolo fondamentale sia le correnti elettriche che i fotoni, le particelle base della radiazione elettromagnetica. Le onde elettromagnetiche

Dettagli

con sorgenti di luce laser

con sorgenti di luce laser Corso di Laurea Triennale in Fisica A.A 2003-2004 Tesi di Laurea Caratterizzazione di rivelatori al silicio con sorgenti di luce laser Laureando: Leonardo Brizi Relatore: Giovanni Ambrosi Indice Introduzione...pag.1

Dettagli

studio AAE Studi/ Prodotti hardware Ricerca

studio AAE Studi/ Prodotti hardware Ricerca ASTROFISICA DELLE SORGENTI GALATTICHE FORMAZIONE ED EVOLUZIONE STELLARE SISTEMI BINARI CON SORGENTI COMPATTE SUPERNOVAE E SUPERNOAE REMNANTS MIGLIORAMENTO DELLA COMPRENSIONE DEI FENOMENI E DEI MODELLI

Dettagli

La carta di radioattivitá naturale del Comune di Schio

La carta di radioattivitá naturale del Comune di Schio La carta di radioattivitá naturale del Comune di Schio Virginia Strati Università degli Studi di Ferrara- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) email strati@fe.infn.it cell. 348 9356603 Perché proprio

Dettagli

1 Informazioni generali e dati tecnici del reattore di ricerca TAPIRO

1 Informazioni generali e dati tecnici del reattore di ricerca TAPIRO Contatti: Matteo Cesaroni ENEA C.R. CASACCIA - UTFISST-REANUC - S.P. 040 via Anguillarese 301 00123 S. MARIA DI GALERIA (ROMA) matteo.cesaroni@enea.it ENEA Casaccia TAPIRO Direttori O.Fiorani A.Santagata

Dettagli

FAST SCANNING POINT AUTOFOCUS 3D LASER PROBE Sistema automatico di microscansione con Spot Laser 3D per misure dimensionali 3D non a contatto

FAST SCANNING POINT AUTOFOCUS 3D LASER PROBE Sistema automatico di microscansione con Spot Laser 3D per misure dimensionali 3D non a contatto FAST SCANNING POINT AUTOFOCUS 3D LASER PROBE Sistema automatico di microscansione con Spot Laser 3D per misure dimensionali 3D non a contatto Microscopio con Testa Laser 3D / 5 Assi motorizzati Micro scansioni

Dettagli

RADIAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI Le radiazioni ionizzanti sono quelle onde elettromagnetiche in grado di produrre coppie di ioni al loro passaggio nella materia (raggi X, raggi gamma, raggi corpuscolari). Le radiazioni non

Dettagli

Una reazione a due corpi in generale è rappresentata dall espressione: a + X Y + b

Una reazione a due corpi in generale è rappresentata dall espressione: a + X Y + b Le reazioni nucleari bilancio energetico: Q della reazione Le reazioni nucleari sono analizzate quantitativamente in termini di massa ed energia dei nuclei e delle particelle interessate (bilancio energetico).

Dettagli

NUOVE ENERGIE nella Scuola 4 DICEMBRE, 2012

NUOVE ENERGIE nella Scuola 4 DICEMBRE, 2012 NUOVE ENERGIE nella Scuola 4 DICEMBRE, 2012 ISTITUTO L.PIRELLI - ROMA EMISSIONE DI NEUTRONI LENTI DA PLASMA IN CELLA ELETTROLITICA DOMENICO CIRILLO PRESUPPOSTI IN QUESTA PRESENTAZIONE SI ILLUSTRANO EVIDENZE

Dettagli

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA LZION 4 INTRZION DI RGGI X GMM CON L MTRI I raggi X hanno generalmente energie comprese fra i 5KeV e i 500 kev. Interagendo con la materia i raggi X (interazione primaria) producono elettroni secondari

Dettagli

Test di nuovi rivelatori per misure di cattura neutronica radiativa

Test di nuovi rivelatori per misure di cattura neutronica radiativa Alma Mater Studiorum Università di Bologna Scuola di Scienze Corso di Laurea in Fisica Test di nuovi rivelatori per misure di cattura neutronica radiativa Relatore: Prof. Gianni Vannini Presentata da:

Dettagli

SERIE SG2-HAND APPLICAZIONI

SERIE SG2-HAND APPLICAZIONI safety PROTEZIONE MANOLIGHT CURTAINS SERIE SG-HAND Le barriere di sicurezza SAFEasy TM SG rappresentano l evoluzione naturale della serie SF, prodotto di maggior successo della gamma di dispositivi di

Dettagli

Indice. Introduzione 13

Indice. Introduzione 13 Indice Introduzione 13 1 Le guide d onda 17 1.1 I modi di una guida d onda................................ 18 1.2 Calcolo delle funzioni di modo............................... 19 1.3 Potenza trasportata

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

CIG 5371563204 - SISTEMA PER BRACHITERAPIA - TABELLA DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE

CIG 5371563204 - SISTEMA PER BRACHITERAPIA - TABELLA DI VALUTAZIONE DELLE OFFERTE N ELEMENTO DI VALUTAZIONE DESCRIZIONE ELEMENTO DI VALUTAZIONE NATURA ELEMENTO DI VALUTAZIONE PESO ELEMENTO DI VALUTAZIONE (W i) PARAMETRO DA VALUTARE CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE

Dettagli