DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI

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1 /08/2010 Identificativo Atto n. 490 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI PROGETTO DI VARIANTI ALL IMPIANTO DI RECUPERO [R3, R4, R5, R12, R13] E SMALTIMENTO [D13, D14, D15] DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI E NON PECOLOSI IN ESERCIZIO NEL COMUNE DI SEREGNO (MB), VIA SAN GIUSEPPE CIV. 31. PROPONENTE: ECOSAN S.R.L. SEREGNO. PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE AI SENSI DEL D.LGS. 152/2006.

2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE VISTI: il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale, con specifico riferimento alla parte seconda, titolo III; il d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 - entrato in vigore il il quale ha, tra l altro, interamente sostituito la parte seconda del d.lgs. 152/2006 e disciplinato nuovamente le procedure per la valutazione d impatto ambientale [VIA]; la l.r. 3 settembre 1999, n. 20 Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003, n. 3, vigente al momento della presentazione dell istanza in oggetto; la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 Testo unico delle Leggi Regionali in materia di organizzazione e personale e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura; la l.r. 2 febbraio 2010, n.5 Norme in materia di valutazione d impatto ambientale, con particolare riferimento all art. 14, comma 1, secondo cui le procedure di v.i.a. e di verifica di assoggettabilità alla v.i.a. avviate prima dell entrata in vigore della legge stessa si concludono secondo le disposizioni vigenti al momento del loro avvio; la d.g.r. 2 novembre 1998, n Ricognizione circa le procedure amministrative previste dal D.P.R. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n.337/85/cee ; la d.g.r. 27 novembre 1998, n , Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r /98 - Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; CONSIDERATO che le sopraindicate deliberazioni di Giunta Regionale, pur richiamando la normativa in tema di V.I.A. a suo tempo vigente, sono da ritenersi tuttora valide quale riferimento per l espletamento delle procedure di verifica e di valutazione di impatto ambientale, in virtù dell art. 35 (Disposizioni transitorie e finali) del d.lgs. 152/2006, così come modificato dal d.lgs. 4/2008, e del sopravvenuto art. 14, comma 1 della l.r. 5/2010; PRESO ATTO che: a) in data sono stati depositati [in atti regionali prot. Z ], presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Giunta Regionale - da parte della ditta Ecosan S.r.l. (nel seguito il proponente ), con sede legale in Seregno (MB) - lo studio di impatto ambientale e la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale relativi al progetto di varianti sostanziali all impianto di recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in 1

3 esercizio nello stesso Comune di Seregno; b) la tipologia progettuale in oggetto [ impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi ], era prevista al punto 9.a) dell allegato III, elenco A, alla parte seconda del d.lgs. 152/2006, come vigente al momento del deposito dell istanza; pertanto il progetto - per i motivi sopra esposti è sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale ai sensi del d.lgs. medesimo; c) la procedura di v.i.a. si inserisce in quella autorizzatoria ai sensi del d.lgs. 59/2005 (autorizzazione integrata ambientale a.i.a.), in capo alla Provincia di Monza e Brianza; d) in data è avvenuta la pubblicazione dell annuncio del deposito del progetto e dello studio d impatto ambientale sul quotidiano QN - Il Giorno ; e) il proponente ha provveduto al versamento degli oneri istruttori secondo le disposizioni di cui all art. 8 bis, comma 3 della l.r. 20/1999, dopo aver effettuato la valutazione economica degli interventi in parola; f) in data il proponente ha depositato di propria iniziativa [in atti reginali prot. Z ] documentazione integrativa e precisazioni in merito al progetto e allo studio d impatto ambientale, sulla base di quanto emerso in fase istruttoria; g) a seguito delle integrazioni presentate, non è stata ritenuta necessaria una nuova pubblicazione dell avviso dell avvenuto deposito, in quanto le stesse costituiscono elementi di approfondimento che non incidono sulla comprensione del progetto da parte del pubblico; h) la procedura di v.i.a. è stata caratterizzata dai seguenti passaggi amministrativi: presentazione in data , sopralluogo il , conferenza di concertazione dei pareri degli Enti territoriali in data ; VISTA la documentazione depositata dal proponente, comprensiva dello studio d impatto ambientale (s.i.a.) e relativi allegati, della sintesi non tecnica, degli elaborati di progetto e delle integrazioni; RILEVATO quanto segue in merito alle caratteristiche del progetto e alla sua localizzazione: l azienda proponente esercita l attività di recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi (RP) e non pericolosi (RNP), in forza dell autorizzazione rilasciata con d.g.r. 7/10397 del e rinnovata dall allora competente Provincia di Milano con disposizione dirigenziale n. 292 del ; tale attività è svolta in un impianto localizzato in un area produttiva alla periferia S della città di Seregno [Via San Giuseppe civ. 31], in area pianeggiante e in prossimità della SS36 del Lago di Como e dello Spluga ; l ambito geografico di riferimento è quello della fascia pedemontana della Brianza, nell unità tipologica dei paesaggi dei ripiani diluviali e dell alta pianura asciutta come definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR); si tratta di un contesto fortemente antropizzato e 2

4 urbanizzato, interrotto da fasce a destinazione agricola; il sito è lambito sul lato meridionale dal Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) della Brianza Centrale ; non è soggetto a vincolo paesaggistico (d.lgs. 42/2004) o idrogeologico (r.d. 3267/1923), non interferisce con Siti di importanza comunitaria (SIC ZPS) né con fasce fluviali delimitate dal Piano per l assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po; il sedime è interessato dall attraversamento di un elettrodotto e di un metanodotto; l insediamento è essenzialmente costituito, oltre agli uffici e ai servizi, da due capannoni nei quali avvengono tutte le operazioni di trattamento dei rifiuti e da un piazzale interno; tutte le superfici interessate dall attività sono pavimentate in cls, con pendenza idonea a favorire il deflusso verso le caditoie del sistema di raccolta delle acque meteoriche e degli sversamenti accidentali; i rifiuti in ingresso provengono sia da raccolta differenziata urbana sia da insediamenti commerciali e produttivi; tali materiali sono sottoposti prevalentemente alle operazioni di: - messa in riserva [R13] dei materiali in ingresso in attesa di invio alle operazioni di recupero da svolgersi in loco (per RNP) o presso altri operatori autorizzati al trattamento finale (RP, RNP); - selezione manuale [R3 - ed adeguamento volumetrico (compattamento) di sottoprodotti (carta ed affini prevalentemente); - recupero [R4 mediante smontaggio e selezione manuale dei sottoprodotti metallici in genere; - miscelazione ed adeguamento volumetrico per ottenere frazioni omogenee da inviare al recupero [R12] o smaltimento finale [D13]; - adeguamento volumetrico [D14] mediante pressatura, prima dell invio allo smaltimento finale; - deposito preliminare [D15] in attesa di smaltimento finale presso operatori terzi; i materiali recuperati sono destinati al riutilizzo come materie prime secondarie (m.p.s.); la quantità massima autorizzata di RNP sottoposti a trattamento [R3, R4, D14] è pari a t/anno su circa 300 giorni lavorativi; i volumi massimi in deposito sono di 720 m³ per la messa in riserva di RNP e 150 m³ di RP; di 300 m³ per il deposito preliminare; il deposito avviene in cumuli, container, cassonetti, cisternette o big bags, secondo la tipologia dei materiali; il progetto in esame prevede: l ampliamento delle tipologie di rifiuti in ingresso con l introduzione del CER *; la delimitazione di una nuova zona, posta al coperto, da adibire al deposito preliminare dei rifiuti CER *, *, * (terre e materiali da demolizione contenenti sostanze pericolose) per un massimo di 100 m³; individuazione di due nuove zone operative al coperto, da adibire a deposito preliminare (150 m³) e messa in riserva (400 m³) di RNP già compresi nell autorizzazione vigente; installazione di un trituratore meccanico per l adeguamento volumetrico di tipologie di rifiuti già comprese nell autorizzazione vigente; 3

5 ne deriva un aumento dei volumi in deposito pari a 100 m³ per il deposito preliminare di RP, e a 550 m³ per lo stoccaggio (D15, R13) di RNP; resta ferma a t/anno la capacità di trattamento; DATO ATTO che: gli Enti locali interessati dal procedimento sono stati convocati alla conferenza di concertazione dei pareri tenutasi il presso la presso la sede della Giunta Regionale, e che essi si sono pronunciati, in sede di conferenza e con successive note, come di seguito riassunto: - Provincia di Monza e Brianza, con nota n del : parere favorevole, con prescrizioni relative alla gestione dell impianto, riservandosi ulteriori prescrizioni di dettaglio per la successiva istruttoria di a.i.a., in particolare riguardo all esercizio dell operazione di miscelazione dei rifiuti; - Comune di Seregno, con nota n del : parere favorevole; durante l iter istruttorio relativo alla pronuncia di compatibilità ambientale di cui trattasi, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico; CONSIDERATO che, nel merito dello s.i.a., esaminato il complesso della documentazione depositata, visti i risultati del sopralluogo ed acquisiti i contributi delle Strutture componenti il gruppo di lavoro istituito per l esame istruttorio, nonché i pareri espressi dagli Enti territoriali interessati, dall istruttoria condotta è emerso quanto segue: il quadro progettuale è adeguatamente delineato relativamente alle tipologie di rifiuti in ingresso, alle operazioni di trattamento, agli impianti, agli stoccaggi, alle m.p.s. prodotte, alle diverse aree funzionali, alle modalità gestionali, ai presidi ambientali; non sono state esaminate alternative localizzative, trattandosi di ampliamento quantitativo limitato agli stoccaggi e con installazione di un nuovo macchinario (trituratore), senza incremento edilizio o ulteriore consumo di suolo, di una attività già in esercizio; ciò vale anche in relazione alle linee guida per la localizzazione degli impianti di trattamento rifiuti di cui alla d.g.r. 8/220 del , vigente al momento del deposito dell istanza; lo s.i.a. ha preso in esame in modo esaustivo tutte le componenti ambientali interessate dall attività dell impianto, anche in rapporto ai potenziali recettori presenti nell intorno; nel complesso, l istruttoria di v.i.a. relativa alle varianti proposte porta a confermare nella sostanza le prescrizioni contenute nell autorizzazione a suo tempo rilasciata dalla Provincia di Milano (n. 292/2007); tale quadro prescrittivo viene esplicitamente richiamato nel citato parere della Provincia di Monza e Brianza, che nel contempo lo integra e si riserva di dettagliarlo ulteriormente in sede di a.i.a., segnatamente per quanto riguarda le operazioni di miscelazione dei rifiuti; in tale sede dovranno essere altresì definite le specifiche modalità di controllo della nuova emissione in atmosfera legata all esercizio del trituratore; 4

6 tutte le operazioni condotte nell impianto avvengono in area impermeabilizzata; la tutela delle componenti ambiente idrico, al suolo e sottosuolo è pertanto affidata alla corretta gestione e alla puntuale manutenzione della rete di raccolta delle acque meteoriche e dei reflui di cui l insediamento è dotato; le emissioni sonore dell impianto sono riferite al funzionamento del compattatore dei rifiuti assimilabili agli urbani, a cui nella nuova configurazione si aggiungerà il trituratore; non si rilevano elementi di criticità nello stato attuale; lo studio previsionale segnala il rispetto dei limiti normativi, compreso il valore differenziale, anche nello stato di progetto; è comunque opportuno prevedere specifiche campagne di misura per verificare l effettivo rispetto dei limiti ad impianto in esercizio nella nuova configurazione; non si rilevano - in rapporto al previsto ampliamento dell attività - impatti significativi sul paesaggio e sulle componenti naturalistiche; per la sua collocazione, l impianto non risulta percepibile da nessuna direzione al di fuori del perimetro del sedime; lungo il tratto perimetrale a S, che guarda verso il comparto agricolo, è mascherato da una cortina a verde; date le caratteristiche del progetto, il traffico di automezzi - attualmente nell ordine di 300 passaggi bidirezionali mensili - è previsto in aumento di alcune unità, senza apprezzabile effetto né sulla media giornaliera (15 17 movimenti) né sulla rete viaria locale; RITENUTO, per quanto sopra evidenziato e considerato, che: lo s.i.a. è stato condotto secondo quanto indicato dal d.lgs. 152/2006, risultando analizzati in modo complessivamente adeguato le componenti ed i fattori ambientali coinvolti dal progetto e individuati gli impatti e le linee fondamentali per la loro mitigazione; è possibile concludere che il progetto risulta ambientalmente compatibile, nella configurazione progettuale che emerge dagli elaborati depositati dal proponente, con le prescrizioni ed alle condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; DATO ATTO che il presente provvedimento concorre all obiettivo operativo Valutazione degli impatti ambientali generati da progetti e programmi di intervento a valenza territoriale, nonché dalle infrastrutture strategiche di cui al titolo III, capo IV, del d.lgs. 152/2006 e attività connesse alla manifestazione di volontà d'intesa del vigente P.R.S; DECRETA 1. di esprimere - ai sensi del d.lgs. 152/ giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di varianti sostanziali all impianto di recupero [R12, R3, R4, R5] e smaltimento [D13, D14, D15] di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in esercizio nel Comune di Seregno (MB), Via San Giuseppe, civ. 31, come prospettato nel progetto e nello 5

7 studio di impatto ambientale depositati dal proponente Ecosan S.r.l., con le prescrizioni e condizioni elencate di seguito, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti abilitativi: a. in sede di autorizzazione integrata ambientale (a.i.a.) ai sensi del d.lgs. 59/2005: siano recepite e dettagliate le prescrizioni elencate nel parere della Provincia di Monza Brianza espresso cin nota n del , citato in premessa del presente atto; sia verificata in dettaglio la congruenza del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche e delle acque reflue con le disposizioni dei regolamenti regionali 3/2006 e 4/2006; b. nell esercizio dell impianto particolare cura dovrà essere dedicata alla manutenzione delle pavimentazioni, delle aree di stoccaggio dei rifiuti e dei materiali trattati, di tutte le aree di manovra interne ed esterne ai capannoni, e in generale di tutte le componenti del sistema di protezione del suolo e del sottosuolo dal percolamento di sostanze accidentalmente sversate, provvedendo alla tempestiva riparazione di ogni elemento deteriorato o danneggiato; c. fermo restando quanto al punto a., nel piano di monitoraggio definito in sede di a.i.a. sia posta particolare attenzione all indagine: delle emissioni generate dai trattamenti meccanici previsto, con riguardo soprattutto alle polveri, nonché alla eventuale propagazione di odori; del clima acustico durante il funzionamento dell impianto a pieno regime, mediante almeno una campagna che prenda in considerazione gli stessi recettori dello studio previsionale, fine di verificare l effettivo rispetto dei limiti normativi; d. presupposti e modalità di conduzione delle azioni di monitoraggio [stazioni di misura, modalità di prelievo, parametri da analizzare, ecc.] dovranno essere definiti dal proponente in accordo ARPA Lombardia la Provincia di Monza e Brianza, ai quali dovranno essere trasmessi i risultati per la loro validazione e l eventuale assunzione di conseguenti determinazioni; di conseguenza, il proponente dovrà provvedere alla eventuale installazione di ulteriori presidi e alla loro costante manutenzione; 2. la Provincia di Monza e Brianza, in quanto autorità competente al rilascio dell autorizzazione integrata ambientale del progetto in parola, e il Comune di Seregno, sono tenuti a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, così come recepite nel provvedimento di autorizzazione, e a segnalare tempestivamente alla struttura VIA eventuali inadempimenti, ai sensi e per gli effetti dell'art. 29 del d.lgs. 152/2006; 6

8 3. ai sensi dell'art. 26, comma 6, del d.lgs. 152/2006, il progetto in parola dovrà essere realizzato entro cinque anni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento; 4. di trasmettere copia del presente decreto alla ditta proponente Ecosan S.r.l., con sede legale in Seregno, Via Giudicarla civ. 10; 5. di informare contestualmente dell avvenuta decisione finale, e delle modalità di reperimento della stessa, la Provincia di Monza e Brianza, il Comune di Seregno, e ARPA Lombardia; 6. di provvedere alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto; 7. di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del presente provvedimento sul sito web 8. di rendere noto che contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo regionale competente per territorio, entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione o di piena conoscenza, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione, ai sensi del d.p.r n Il Dirigente Ing. Filippo Dadone 7

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