I numeri di un Insuccesso

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1 TT..SENIGALLIA 2013 I numeri di un Insuccesso (Statistiche sul tesseramento) 4.000" 3.500" 3.000" 2.500" 2.000" 1.500" 1.000" 500" 0" Distribuzione,tessera.,per,fasce, M" F" Gennaio 2014

2 TT..SENIGALLIA Il tennistavolo nel panorama sportivo italiano C hiusi all interno del nostro ambiente possiamo pensare di essere uno sport diffuso e praticato. Più di altri. In fondo la FITeT è federazione da più di trent anni, il pingpong è conosciuto da tutti e permette di essere giocato a qualsiasi età, l attrezzatura individuale costa poco. Non è così. In base agli ultimi dati statistici pubblicati dal CONI sulla consistenza del movimento sportivo italiano, il tennistavolo figura in fondo alle classifiche con un misero 0,3% sul numero complessivo dei tesserati. Né le cose vanno meglio se si analizza il numero medio dei tesserati per club fermo a 20,4 che peggiora ulteriormente la presenza in fondo alla classifica ad un valore più basso di circa il 70% della media generale

3 TT..SENIGALLIA Avere più tesserati in assoluto non vuol dire essere più diffusi sul territorio. Osservando le prime dieci discipline di ogni grafico si può notare come gli sport più praticati siano diffusi sul territorio attraverso società di dimensioni similari (mediamente triple o quadruple rispetto al tennistavolo). La forza di uno sport è legata ai risultati internazionali oppure ai praticanti. Il tennistavolo è privo di entrambi e questo ci pone in una condizione di oggettiva debolezza senza avere voce in capitolo né all interno del mondo sportivo né nell attrazione degli sponsor. Forse la FITeT è in grado di attrarre qualche sponsor in alcune manifestazioni numerose o con la Nazionale, ma le singole realtà non hanno numeri da citare a loro favore. Con tutto il rispetto che si può avere nei confronti delle altre discipline sportive, osservare i nomi che precedono il tennistavolo in entrambe le statistiche del CONI non può che generare uno stato d animo di sconforto in chi opera sul territorio a contatto con una concorrenza sportiva agguerrita, sia per ottenere palestre e spazi sia per strappare quelle poche risorse che oggi sono disponibili lontano dalle stanze ovattate di Roma. Siamo aumentati o diminuiti rispetto ad un anno fa? D dai dati disponibili i tesserati sono aumentati del 2,2% rispetto al 2012 in modo sostanzialmente equivalente tra maschi e femmine. Del 6.1% invece sono aumentati i classificati, con un rapporto 1:4,7 a vantaggio del settore maschile. Per un quadro più chiaro di quello che è successo negli ultimi 12 mesi occorre considerare i flussi in entrata ed in uscita dal tesseramento. Circa atleti, in gran parte maschi, non hanno rinnovato il tesseramento nel 2013 e la cosa più interessante è che siano in prevalenza giocatori attivi. Forte è il calo negli ex Under 21, un età sicuramente critica che coincide spesso con l università e con la brusca diminuzione dell attività a disposizione. Nelle tabelle successive è riportata la situazione degli abbandoni: Abbandoni totali FQ Rak Nrak Totale Giovanissimi Ragazzi Allievi Juniores Seniores Vet Vet Vet Vet Vet Vet Vet Abbandoni in % FQ Rak Nrak Totale Giovanissimi 10,3% 29,8% 22,2% Ragazzi 17,6% 33,8% 23,4% Allievi 16,8% 35,4% 20,0% Juniores 0,7% 19,1% 29,6% 16,3% Seniores 5,0% 13,0% 34,3% 13,1% Vet ,0% 8,9% 28,8% 10,0% Vet ,0% 9,2% 35,7% 9,9% Vet ,9% 9,6% 25,7% 9,9% Vet ,3% 38,5% 10,4% Vet ,4% 50,0% 10,6% Vet ,2% 100,0% 18,9% Vet ,3% 100,0% 27,8% 3,1% 12,2% 32,8% 13,2% Colpisce l abbondono crescente di giovani in classifica, un po meno quello di coloro che sono fuori dal ranking. Per chi opera nei vivai il tasso di abbandono equivale ad una semina sterile ma ad un lavoro comunque fatto e che è sicuramente costato fatica. Per questo la tutela dei vivai dovrebbe essere un punto qualificante della politica giovanile e l attuale normativa sul vincolo appare totalmente inadeguata a farlo. Gli abbandoni dei giovani in classifica non colpisce parimenti maschi e femmine: Abbandoni F M F M Giovanissimi 12 14,0% Ragazzi ,5% 20,6% Allievi ,7% 17,6% Juniores ,7% 20,9% ,8% 19,5% I numeri sono così esigui che le % possono perdere anche di significato ma rimane il fatto che l abbandono maschile sia più marcato. 2

4 TT..SENIGALLIA I nuovi tesserati P er 1557 tesserati che non hanno rinnovato la tessera ce ne sono 263 in più che si sono avvicinati al tennistavolo agonistico aumentando di poco la consistenza complessiva. Nuovi tesseramenti FQ Nrank Rank Totale Giovanissimi Ragazzi Allievi Junior Senior Vet-40/ Vet-50/ Vet-60/ Vet-65/ Vet-70/ Vet-75/ Vet-80/over La % di chi, nuovo, entra in classifica è comprensibile tenuto conto anche che il tesseramento solitamente avviene nei mesi invernali e la situazione fotografata è invece quella di fine anno. Un saldo positivo di 263 come potrebbe essere definito? Soddisfacente, misero, incoraggiante? Pensando che sono valori nazionali sembrano numeri estremamente ridotti ma soprattutto occorrerebbe analizzare seriamente le cause che determinano l abbandono perché con una emorragia sistematica lo sforzo per la crescita del movimento appare decisamente arduo. Prendendo come riferimento il flusso relativo ai classificati invece il saldo risulta negativo (purtroppo) e non compisce in modo omogeneo le varie regioni. Chi smette, tornerà a giocare? Non esistono statistiche in merito che sarebbero oltremodo molto interessanti. Sicuramente c è un recupero dopo parecchi anni (a 40 di età a sentire i commenti sui vari blog) ma è certo che un movimento in crescita non può permettersi di perdere per strada oltre il 10% all anno dei propri tesserati. La diversa distribuzione % sul totale dei classificati 2012 del saldo netto tra abbandoni e nuovi tesseramenti andrebbe messa in relazione al tipo di attività a cui partecipano gli interessati. Si tratta di un suggerimento alla FITeT per approfondire l argomento sempre che ritenga esistere un legame tra tipo di attività ed abbandoni. Distribuzione regionale degli abbandoni e dei nuovi tesseramenti riferiti a giocatori con ranking Valore % del flusso netto riferito ai classificati 3

5 TT..SENIGALLIA Quanti siamo 4 L a situazione non mostra particolari differenze rispetto all analisi 2012 anche se qua e là ci sono differenze significative. La densità dei tesserati sulla popolazione è rimasta sotto le 20 unità ogni abitanti come il fatto che il tennistavolo agonistico sia uno sport per adulti con scarsa presenza di giovani che pone un problema significativo sulle capacità di crescita del nostro sport. La curva di distribuzione dei tesserati per età a doppia campana evidenzia il singolare aspetto di uno sport che nei maschi raggiunge il massimo dei suoi iscritti a 16 e a 49/50 anni con il minimo a 30. Completamente differente è la situazione nel settore femminile con un andamento molto più logico che raggiunge l apice a 13 anni e poi cala costantemente. Con che numeri a 13 anni? Stiamo parlando di 78 (sì, 78) ragazze sull intero territorio nazionale che hanno 13 anni. Per completare l informazione va detto che la i tesserati per età è 154. Il grafico permette di ricavare facilmente la consistenza effettiva dei tesserati per singola età. Lo stesso grafico, riferito però ai classificati si presenta come:

6 TT..SENIGALLIA Il peso dei non classificati sul totale dei tesserati può essere interpretato in differenti modi. Nei settori giovanili appare del tutto naturale perché l avviamento all agonismo è lento. Si spiega meno nelle altre fasce d età perché il tesseramento presupporrebbe un approccio agonistico che invece non risulta. Per divertirsi e giocare basta frequentare una palestra senza bisogno di tesserarsi per una federazione, a meno che non si tratti di un tesseramento che serve per altri scopi. Valore % dei non qualificati per fasce di età Il settore femminile appare molto povero numericamente con una giocatrice effettiva ogni 11 maschi. Sport maschile dunque e d altra parte basta frequentare i campi di gioco per rendersene conto. All interno dei due settori la distribuzione per fasce di età evidenzia una ulteriore differenza: 5 Qualche informazione in più viene dalla distribuzione dei tesserati in funzione del loro status che viene riproposto differenziato tra maschi e femmine: Tradotto in altre parole l età media dei classificati è di 25,5 per le donne e 36,7 per gli uomini. Sembra dunque che il tennistavolo sia concepito come sport (nell accezione che ha nell immaginario collettivo in cui sport agonistico è sinonimo di gioventù) più nel settore femminile che in quello maschile in cui il tennistavolo sembra essere visto prevalentemente come attività amatoriale, di livello senza dubbio, ma pur sempre amatoriale. Naturalmente non devono esser persi di vista i numeri in valore assoluto che gettano ulteriore luce sul fenomeno agonistico del nostro sport: Classificati per Fasce F M Totali Minorenni Adulti età Totale complessivo

7 TT..SENIGALLIA I più bravi U n dato è cambiato in maniera pronunciata nel settore maschile ed è l età media dei giocatori più bravi (i primi 10, 20, 30, 40, 50). C è stato un ringiovanimento netto rispetto all anno passato ed ora la situazione appare del tutto similare al settore femminile: Ranking 1 ct 2 ct 3 ct 4 ct 5 ct Tot Giovanissimi Ragazzi Allievi Junior Senior Vet-40/ Vet-50/ Vet-60/ Vet-65/ Vet-70/ Vet-75/ Vet-80/over E naturale che l aumento principale rispetto al 2012 sia avvenuto nella 5^ categoria che rappresenta l entry-level. Infine riportiamo un dettaglio dei classificati per età nel settore senior: 6 Le due curve ora si rincorrono mentre nel 2012 avevano andamenti opposti e lo si può apprezzare evidenziando il recupero per ogni fascia di ranking: La decrescita avviene a partire dai 19 anni; in realtà parte dai 16 anni che si dimostra l età cruciale per il nostro sport. Un altro dato interessante è sapere che fine abbiano fatto i giovani del Ebbene, analizzando i dati dei primi 100 del ranking attuale maschile e femminile, 45 (oltre il 20%) proviene dal settore giovanile di allora mentre soltanto 12 dai senior. Il dato è basso, in altri tempi il ricambio sarebbe stato molto più veloce e dipende dai pochi giovani esistenti oltre che dalla presenza di senior che rimangono competitivi per lungo tempo. La distribuzione per fasce di età dei giocatori con ranking è riportata nella figura successiva. Da ricordare che l abolizione degli Under 21 aumenta le file senior rispetto al corrispondente dato dello scorso anno: I nostri giovani O gni organizzazione ha nei giovani la forza propulsiva del rinnovamento. Dai dati pubblicati emerge che il tennistavolo è seguito maggiormente dagli adulti anziché dai ragazzi aprendo la necessità di approfondire se l organizzazione sportiva ed agonistica della FITeT sia idonea a favorire l avvicinamento dei giovani in età scolare. I nuovi tesseramenti sono in parte diventati immediatemnte agonistici ma stiamo ragionando

8 TT..SENIGALLIA sempre su numeri particolarmente bassi se considerati riferiti all intero territorio nazionale: 7 Nuovi tesserati NC Ranking Totale Giovanissimi Ragazzi Allievi Junior La cosa interessante è che la disaggregazione per sesso indica un rapporto completamente diverso da quello sull intero parco tesserati (1 a 5 contro 1 a 15): Nuovi tesserati F M Totale Giovanissimi Ragazzi Allievi Junior Sarà interessante vedere l anno prossimo quanti di queste new-entry confermeranno il tesseramento e quante invece abbandoneranno. Complessivamente il tesseramento delle categorie giovanili si presenta come: Infine, una considerazione sull età media: 13,5 anni per il settore femminile contro 14,5 per quello maschile, che diventano rispettivamente 13,9 e 14,7 se riferiti ai classificati. Per quanto riguarda il valore tecnico riferito alla distribuzione territoriale il panorama si presenta come: con una densità di 3,9 giovani per club su 8 categorie a disposizione. E vero che ci sono club che non hanno giovani ma è anche vero che siamo lontani anni luce da una condizione accettabile numericamente per pensare di poter avere scuole tecniche distribuite nel territorio. Anche in questo settore le differenze tra maschi e femmine sono significative e ben rappresentate dai due grafici successivi. Il settore femminile è equamente suddiviso tra Giovanissimi, Ragazzi, Allievi e Junior mentre quello maschile è assorbito quasi per metà dai più grandi: Giovani 1 ct 2 ct 3 ct 4 ct 5 ct Tot Abruzzo Alto Adige Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Rep.San Marino Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Veneto Basilicata

9 TT..SENIGALLIA Il lavoro delle regioni 8 L e regioni in Italia hanno dimensioni e popolazione molto differenti tra loro ed un eventuale confronto ne deve tener conto. Più che i numeri assoluti perciò si prenderanno in considerazione rapporti tra numeri concentrando l attenzione sui classificati. Nei grafici seguenti sono riportate le % di incidenza delle fasce d età sul totale dei classificati. E interessante notare come le regioni che negli anni 70 hanno avuto un movimento pongistico pieno di scuole di vertice siano quelle in cui i veterani hanno un peso significativo all interno dei classificati. Al contrario San Marino, che ha sviluppato il pingpong un po più tardi, è la regione più giovane nella quale il passato pesa di meno, un passato che sembra dire che il seme della passione rimane a lungo nel cuore dei giocatori di tennistavolo: Abruzzo Alto Adige Campania Emilia R. Friuli V.G. Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Puglia Rep.San Marino Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Veneto Basilicata Valle d'aosta Ranking Allievi Junior Senior Vet-40/ Vet-50/ Vet-60/65 1 Totale

10 TT..SENIGALLIA Italia, Europa, Mondo I tesserati saranno pure pochi e gli sponsor scarsi e poco attratti dal tennistavolo ma che importanza ha se l Italia è forte internazionalmente? L affermazione potrà essere vera per il settore paraolimpico ma non certamente per il settore dei normodotati. La vittoria del titolo europeo a squadre junior (bellissima) non deve offuscare la realtà che vede il nostro sport a livello mondiale (102 Bobocica, 129 Stefanova) ed europeo (Bobocica e Stevanova 47, Stoyanov 99, 107 Vivarelli) superato da nazioni più piccole e con meno pretese. Per non parlare dei risultati a squadre che ci vedono in 30 posizione ITTF con ben 18 paesi europei prima di noi (un po meglio nel femminile). Nei giovani (under 18) va decisamente meglio (14 uomini e 25 donne) ma è una vita che i nostri giovani poi si perdono crescendo. Prendendo come riferimento le prime 100 posizioni del ranking maschile e femminile e considerando le nazioni di appartenenza il quadro internazionale appare nelle due tabelle seguenti: Europa F M Totale GER RUS FRA CZE HUN POL ROU AUT CRO SWE ESP BLR SRB UKR ENG POR SVK DEN GRE 3 3 ITA NED 3 3 TUR LTU 2 2 LUX 2 2 SLO 2 2 BEL 1 1 BUL 1 1 IRL 1 1 LAT Mondo F M Totale CHN JPN KOR GER HKG FRA SIN AUT TPE RUS SWE POR PRK ROU CRO 3 3 CZE ESP POL TUR BLR BRA 2 2 GRE 2 2 UKR 2 2 HUN 2 2 CAN 1 1 DEN 1 1 EGY 1 1 ENG 1 1 IND 1 1 IRI 1 1 SLO 1 1 NED 1 1 LUX 1 1 USA ITA Per un appassionato di tennistavolo le statistiche riportate sono soltanto curiosità, per un dirigente federale che ha responsabilità e rappresentatività dovrebbero creare qualche imbarazzo. Sarebbe interessante conoscere la posizione internazionale delle altre federazioni sportive del CONI per chiudere il cerchio della nostra forza all interno dello sport federale in base anche ai risultati. Considerazioni finali L e considerazioni finali dello studio statistico dell anno 2012 rimangono valide perché non sono state messe in campo azioni per modificare la situazione, tanto più che azioni radicali richiedono poi tempo per dare frutti. 9

11 TT..SENIGALLIA Il problema di fondo rimane sempre quello: vogliamo una federazione che assomigli ad un circolo dopolavoristico di scala nazionale oppure tentiamo di proporci (e di proporre) un tennistavolo competitivo con gli altri sport in virtù della diffusione e dei risultati? Potrebbe sembrare che il nostro problema sia la sproporzione tra veterani/senior e giovani. E vero, ma in senso opposto a quello che può sembrare in prima battuta. Non sono troppi gli adulti ma sono troppo pochi i giovani. Se il tennistavolo avesse una distribuzione dei tesserati similare a quella degli sport più diffusi, l attuale organizzazione agonistica salterebbe e l attività nazionale ridotta al lumicino. Ben vengano migliaia e migliaia di adulti perché creano mercato e darebbero la possibilità di avere più scuole tecniche diffuse sul territorio perché non si può essere allenatori se prima non si è stati anche giocatori, non ha importanza di quale livello. Le squadrette di amatori che si incontrano il sabato per fare il campionato, stare assieme e poi andare a mangiare una pizza, non sono affatto da demonizzare ma diventa un errore fatale se questo tipo di attività viene messa sullo stesso piano di quella che dovrebbe determinare il tasso tecnico del nostro sport. C è qualcuno che sinceramente pensa che il tennistavolo conti qualcosa nel consesso dello sport nazionale? Oppure che sia attraente per uno sponsor? Certo, si può affermare che i dirigenti italiani siano molto apprezzati all estero ed occupino (o hanno occupato) importanti incarichi. Vero, ma la FITeT ha come scopo quello di diffondere il tennistavolo come sport e di vincere competizioni internazionali, oppure quello di formare una classe dirigente per l organizzazione internazionale? Tra l altro se dirigenti riconosciuti bravi all estero non riescono a far crescere il nostro sport in Italia probabilmente vuol dire che il progetto che sorregge la nostra politica è sbagliato. Non è generoso pensare che le mamme italiani siano incapaci di generare figli non idonei a giocare a tennistavolo o incapaci a far diventare importante il nostro sport. Autoassolutorio oltre che ingeneroso Dobbiamo uscire dalla logica dell ambizione individuale e puntare sull ambizione di gruppo per farci contaminare dal dubbio di non essere l ombelico del mondo nonostante il nostro sport sia difficile, tecnico, appassionante. Se vogliamo vincere la partita tecnica a livello internazionale e quella organizzativa sul piano interno (ma entrambe sono legate a doppio filo) dobbiamo metterci in testa che bisogna provarci e ragionare un po più in grande di come facciamo ora. Forse dovremmo chiedere a noi, dirigenti e tecnici, di avere quello stesso coraggio e determinazione che chiediamo con tanta solerzia ai giocatori. (Gennaio 2014) 10