I lavori europei di revisione della norma sull'olfattometria dinamica EN 13725
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- Margherita Torre
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1 Mercoledì 07/11/2012 Valutazione, controllo e regolamentazione: elementi di criticità nella gestione del disturbo olfattivo I lavori europei di revisione della norma sull'olfattometria dinamica EN Ing. Andrea N. Rossi 1
2 Un po' di storia... Nel 2003 il CEN/TC264/WG2 ha prodotto la norma EN 13725, nata sulla base delle esistenti norme nazionali NEN, VDI e AFNOR UNI ha recepito la norma come UNI EN 13725:2004 Il regolamento del CEN prevede che periodicamente tutte le norme pubblicate siano confermate, ritirate o revisionate 2
3 I motivi della necessità di revisione Già nella norma attuale sono indicati alcuni "punti deboli" che il gruppo di lavoro CEN non ebbe tempo e risorse per approfondire In questi anni la norma è stata ampiamente utilizzata in tutto il mondo, e l'uso ha messo in luce alcuni difetti La norma è "datata" anche nella struttura e nel riferimento al quadro normativo attuale (es.: CEN/TS 15674) 3
4 La "burocrazia" della normazione Il CEN/TC264 ha formalmente riattivato il WG2 affinché questo elabori una revisione La segretaria del WG2 è stata affidata al NEN (Olanda) Il coordinatore (convenor) è Ton Van Harreveld, come nel 2003 Al gruppo di lavoro partecipano volontariamente esperti delegati dai diversi enti di normazione nazionali membri del CEN. Per UNI sono attualmente A.N. Rossi e S. Sironi 4
5 I temi da discutere Campionamento Materiali costruttivi per le attrezzature di campionamento e prova Tempi e modalità di conservazione dei campioni Requisiti di qualità; incertezza di misura Criteri di conformità degli esaminatori Odorante di riferimento Criteri di composizione del gruppo di prova Numero minimo presentazioni, numero minimo di membri del gruppo di prova Sicurezza occupazionale degli esaminatori 5
6 Campionamento olfattometrico (1) In generale, molti aspetti devono essere dettagliati, conformemente alle prassi ormai diffuse Tipi di campionamento distinti Sorgenti convogliate puntiformi Sorgenti convogliate estese (biofiltri) Sorgenti non convogliate estese liquide con aerazione forzata (vasche ossidazione reflui) Sorgenti non convogliate estese liquide a ventilazione eolica naturale (vasche sedimentazione) Sorgenti non convogliate estese solide a ventilazione eolica naturale (cumuli) Sorgenti fuggitive (sfiati serbatoi, perdite da tubazioni) Aria ambiente esterna Aria ambiente di lavoro (workplace atmosphere) 6
7 Campionamento olfattometrico (2) Per i biofiltri: isolamento della porzione di area, numero minimo di campioni, determinazione della media,... Requisiti costruttivi (disegno, dimensioni, ecc.) delle varie cappe (sampling hoods) "Gestione del risultato" nel caso delle sorgenti non convogliate (relazione con la portata volumetrica) Normalizzazione delle condizioni di ventilazione Per l'aria ambiente esterna: esclusione? tempo minimo di campionamento? Dedicare al campionamento una parte di norma distinta? 7
8 Conservazione dei campioni La norma ora definisce: Tempo massimo di stoccaggio (30 ore) Temperatura massima e assenza di condensa Studi ed esperienze dei laboratori mostrano che tali requisiti non sono sufficienti. La VDI 3880 impone max 6 ore, ma non è questa la soluzione Aspetti da considerare per definire nuovi criteri Caratteristiche del sacchetto (sample container). Permeabilità? Umidità e tenore di ossigeno nel campione Umidità e temperatura esterne Composizione del campione (la permeabilità e la degradazione sono selettive) 8
9 Materiali costruttivi delle attrezzature La EN 13725:2003 stabilisce dei requisiti generici e una lista di materiali appropriati Alcuni dei materiali "appropriati" in verità non lo sono, o lo sono dipendentemente da alcune condizioni Al momento la tecnologia disponibile non fornisce una soluzione ottimale in tutte le condizioni Proposte: Stabilire dei requisiti quantitativi (rilascio, permeabilità, coefficiente di diffusione, resistenza alla temperatura,...) Stabilire l'obbligo di indicare sul rapporto di prova i materiali effettivamente impiegati Suggerire quali materiali sono più adatti in quali condizioni, o al contrario indicare le condizioni in cui alcuni materiali non sono adatti Investire in un progetto di ricerca... 9
10 Requisiti di qualità, incertezza di misura Attualmente la norma stabilisce dei criteri di qualità per singoli aspetti: "Taratura" esaminatori (accuratezza sensoriale sul materiale di riferimento CRM) Ripetibilità su campioni ambientali Taratura dispositivi di diluzione (olfattometro) Certificazione materiali di riferimento (butanolo e tracciante per taratura olfattometro) Mancano criteri per la stima dell'incertezza estesa La valutazione delle singole componenti attualmente regolamentate non è sufficiente a fornire una stima dell'incertezza estesa Campionamento? Gestione delle componenti log-normali e di quelle normali Cambiare prospettiva: tolleranza accettata o incertezza? Le attuali discrezionalità consentite dalla norma creano disomogeneità fra i laboratori e potrebbero alterare la concorrenza 10
11 Criteri di conformità degli esaminatori La procedura di vaglio iniziale deve essere meglio dettagliata La procedura di verifica periodica è attualmente un abbozzo Aspetti critici Ora c'è un solo odorante di riferimento (n-butanolo). Aggiungerne un altro? Campioni a diverse concentrazioni? Definizione non discrezionale dello step di presentazione iniziale 10 o 20 ultime ITE? Gestione degli "errori" degli esaminatori Periodicità e programmazione delle prove sul CRM (all'inizio di ogni sessione?) Il criterio del delta.z è sufficiente? Escludere un esaminatore se quel giorno presenta una soglia al CRM anomala rispetto agli altri esaminatori o al suo personale andamento storico? 11
12 Criteri di composizione del gruppo di prova Ora non è definito alcun criterio: è sufficiente che dell'esaminatore sia stata verificata l'accuratezza al CRM Obiettivi dei criteri di composizione del gruppo Avvicinare la media delle Z.ITE al valore di riferimento Omogenea frequenza di convocazione (influisce sull'incertezza, che invece è stimata in condizioni ideali) Esclusione selettiva di esaminatore con dimostrata sensibilità anomala alla stessa tipologia di odore Impedire che scelte discrezionali nascondano bias o, peggio, la possibilità di alterazione intenzionale dei risultati di prova La durata totale di una sessione di prova (numero max di campioni per gruppo di prova) influisce sulla qualità dei risultati. Definire un limite max (durata max o num. max di campioni)? 12
13 Numero di Z.ITE La norma definisce ora: minimo 4 esaminatori minimo 8 Z.ITE (dunque due per ogni esaminatore) Aumentare il numero di Z.ITE migliora l'accuratezza, ma il criterio solo minimo attuale consente esclusioni arbitrarie di Z.ITE l'incertezza di misura del laboratorio dovrebbe essere stimata nelle condizioni effettive in cui si eseguono le prove ambientali Proposta Stabilire che il laboratorio adotti criteri cui deve costantemente conformarsi (eliminare discrezionalità) e che deve dichiarare 13
14 Sicurezza occupazionale degli esaminatori La norma ora ( 8.6) stabilisce criteri generali Non c'è effetto diretto sulla qualità dei risultati, ma un consenso e una condivisione di esperienze su questo argomento renderebbe ancora più robusto il metodo, e tutelerebbe maggiormente i laboratori sulla validità delle loro procedure Si propone la redazione di un annex informativo alla norma, suggerendo: un metodo generale di approccio al problema i casi in cui sono necessarie azioni specifiche di prevenzione, anche nei casi in cui potrebbero influire sui risultati (allo scopo di classificare tale deviazioni come applicazioni della norma e non come scostamenti arbitrari da essa) 14
15 Gruppo di lavoro AIDIC Si è recentemente costituito presso AIDIC un gruppo di lavoro volontario ed aperto, per condividere e confrontare le esperienze e le posizioni dei diversi utilizzatori della EN (in particolare i laboratori, ma non solo) definire così una posizione nazionale sui vari temi di discussione, da portare (con più forza) al gruppo di lavoro CEN individuare temi che, se specifici del solo contesto italiano, meritano di essere oggetto di regolamentazione nazionale 15
16 GRAZIE Ing. Andrea N. Rossi Progress S.r.l. Via N.A Porpora 147, Milano tel
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