COMUNE DI SAN BONIFACIO

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1 COMMITTENTE: COMUNE DI SAN BONIFACIO PROVINCIA DI VERONA PROGETTO FAR FSC PRIORITARIO 2 DIFESA DEL SUOLO INTERVENTO V PROGETTO N. 953 INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA DEL SISTEMA ALPONE, CHIAMPO, ALDEGA NEL TRATTO IMMEDIATAMENTE A VALLE DEL PONTE DELLA FERROVIA MI-VE A SAN BONIFACIO 1 STRALCIO RELAZIONE GEOAMBIENTALE VERIFICA DELLA SUSSISTENZA DEI REQUISITI AL RIUTILIZZO DI MATERIALI DI SCAVO AI SENSI DELL ART. N 184 BIS DEL D. LGS. 152/2006 Data: 16 GIUGNO 2015 Il relatore: DOTT. GEOL. GIUSEPPE FRANCO DARTENI

2 1. PREMESSA Per conto del Dipartimento Difesa del Suolo e Foreste della Regione del Veneto, Sezione Bacino Idrografico Adige Po, Sezione di Verona questo studio ha effettuato un indagine ambientale e un analisi storico ambientale presso il cantiere sito nell alveo del Torrente Alpone ricompreso nel Comune di San Bonifacio (VR), oggetto di lavori per Interventi di messa in sicurezza idraulica del Sistema Alpone,Chiampo, Aldegà nel tratto immediatamente a valle del Ponte della Ferrovia MI-VE a San Bonifacio (VR) (Progetto n. 953 finanziato con fondi FAR PAR FSC (ex FAS) prioritario 2 Difesa del Suolo, Intervento V ) per la verifica dei requisiti di cui agli Art. 184 bis (Sottoprodotto) e 185 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., come modificato ai sensi degli art. 41 e 41 bis della Legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98 ai fini dell utilizzo di materiali di scavo come sottoprodotti. La norma citata viene riportata per esteso: D. Lgs. 152/2006: art.184-bis. Sottoprodotto (articolo introdotto dall'art. 12 del d.lgs. n. 205 del 2010) 1. È un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: a) la sostanza o l oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che la sostanza o l oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l oggetto soddisfa, per l utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o la salute umana. art.185. Esclusioni dall ambito di applicazione (della parte quarta del D. Lgs. 152/06) (articolo così sostituito dall'art. 13 del d.lgs. n. 205 del 2010) 1. Non rientrano nel campo di applicazione della parte quarta del presente decreto: (omissis;) c) il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato; (omissis) 3. Fatti salvi gli obblighi derivanti dalle normative comunitarie specifiche, sono esclusi dall'ambito di applicazione della Parte Quarta del presente decreto i sedimenti spostati all'interno di acque superficiali Commessa n. G_005/15 Pag 2 di 22

3 ai fini della gestione delle acque e dei corsi d'acqua o della prevenzione di inondazioni o della riduzione degli effetti di inondazioni o siccità o ripristino dei suoli se è provato che i sedimenti non sono pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e successive modificazioni. 4. Il suolo escavato non contaminato e altro materiale allo stato naturale, utilizzati in siti diversi da quelli in cui sono stati escavati, devono essere valutati ai sensi, nell ordine, degli articoli 183, comma 1, lettera a), 184-bis e 184-ter.. Per l applicazione dell art. 184 bis si rimanda alle procedure e metodologie di cui all art. 41 comma 2 e all art. 41 bis della Legge n. 98 del 09/08/2013: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n.69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell economia. In particolare, all art. 41 bis (per progetti non soggetti a V.I.A. e A.I.A.) si legge: comma 1: omissis. sono sottoposti al regime di cui all'articolo 184-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modificazioni, se il produttore dimostra: a) che è certa la destinazione all'utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati; b) che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d'uso urbanistica del sito di destinazione e i materiali non costituiscono fonte di contaminazione diretta o indiretta per le acque sotterranee, fatti salvi i valori di fondo naturale; c) che, in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l'utilizzo non determina rischi per la salute ne' variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto al normale utilizzo delle materie prime; d) che ai fini di cui alle lettere b) e c) non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere. Con la presente Relazione Geoambientale si intendono fornire le dimostrazioni che i terreni derivanti dai lavori di risezionamento e messa in sicurezza mediante sottomurazione dell argine sinistro del T. Alpone a valle della confluenza del T. Tramigna, e gli inerti utilizzati per la pista di servizio costruita entro l alveo presso l area interessata posseggono i requisiti di idoneità ambientale e di protezione della salute necessari all applicazione degli art. 184 bis e 185 del D. Lgs. 152/2006 per il riutilizzo come sottoprodotti. Commessa n. G_005/15 Pag 3 di 22

4 2. DESCRIZIONE DEL SITO DI PRODUZIONE 2.1. Inquadramento territoriale e descrizione del progetto di produzione delle terre da scavo L area interessata dal progetto si colloca in corrispondenza dell alveo del Torrente Alpone, in Comune di San Bonifacio (VR). In particolare, il tratto di alveo interessato dal progetto attraversa l abitato di San Bonifacio tra la sezione in cui è alloggiata la paratoia in corrispondenza della S.R. 11 e la confluenza tra il T. Alpone e il T. Tramigna. La porzione di alveo d interesse è stata oggetto di una messa in sicurezza mediante sottomurazione del rivestimento spondale in sponda sinistra realizzata mediante chiodatura del paramento esistente e getto di una banca d appoggio in calcestruzzo armato opportunamente agganciata al paramento stesso. Per l esecuzione di tali interventi si è resa necessaria la realizzazione di una pista di servizio in alveo, ricavata mediante lo spostamento di materiale già presente all interno dell alveo stesso. Tale materiale, infatti, era stato trasportato in alveo per la realizzazione della pista di servizio nell ambito del progetto POR. Al termine dei lavori, il materiale utilizzato per la pista di servizio e il materiale terroso presente nei tratti curvilinei del fiume deve essere rimosso in quanto costituiscono un ostacolo al regolare deflusso delle portate di piena. Il materiale escavato dalla porzione di alveo compresa tra il ponte della ferrovia e la confluenza con il T. Tramigna verrà utilizzato in loco. Non in scala Figura 1 - Sezione tipo non in scala dell'intervento di progetto (fornita dal Progettista) Per maggiori dettagli si rimanda all estratto non in scala della Carta Tecnica Regionale dato dall unione degli elementi Monteforte d Alpone e San Bonifacio e alla vista da satellite di seguito riportati. Commessa n. G_005/15 Pag 4 di 22

5 Figura 2 - Estratto della Carta Tecnica Regionale dall unione degli elementi Monteforte d Alpone e San Bonifacio Figura 3 - Vista da satellite dell area di interesse La natura litologica dei terreni interessati dallo scavo è nota dal campionamento effettuato per la raccolta dei campioni ambientali analizzati. L area d interesse è stata, inoltre, oggetto di una campagna geognostica eseguita dallo scrivente nel Commessa n. G_005/15 Pag 5 di 22

6 Il piano d indagine finalizzato alla caratterizzazione geologica-geotecnica dei terreni presenti nell area d interesse ha previsto l esecuzione delle seguenti indagini geognostiche: n. 6 sondaggi geognostici a rotazione a carotaggio continuo per una profondità massima di 15.0 m rispetto al p.c. attuale; prove in foro di sondaggio per la determinazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni attraversati; n. 3 prove penetrometriche statiche (CPT) fino alla profondità massima di 20.0 m rispetto al p.c. attuale; installazione di n. 6 piezometri fessurati per la determinazione del livello della falda; prelievo di campioni indisturbati per l esecuzione di analisi di laboratorio; analisi di laboratorio per la determinazione dei parametri geotecnici. Il quantitativo totale di materiale di scavo da movimentare in posto nel progetto in esame è valutato complessivamente in circa: - 20'000 m 3 di Terreno ghiaioso sabbioso e Terreno limoso argilloso 2.2. Inquadramento Urbanistico Dall analisi della cartografia tematica del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) vigente nel Comune di San Bonifacio, il sito ricade all interno di una zona a Vincolo di corso d acqua per la presenza stessa del T. Alpone. La porzione di alveo d interesse è collocata all interno della fascia di ricarica degli acquiferi e, a monte, si può osservare la presenza di pozzi artesiani, di un sito inquinato (Tavola 2.b) e di una barriera infrastrutturale (Tavola 3.b). Per maggiori dettagli si rimanda agli estratti non in scala delle Tav. 1.b, 2.b e 3.b del P.T.C.P. vigente in Provincia di Verona di seguito riportati. Dal punto di vista dei limiti normativi applicabili nelle verifiche analitiche dei terreni di alveo l area in cui si svolgono gli scavi è riconducibile a un sito di tipo commerciale/produttivo di cui ai limiti di Tabella 1 colonna B All. 5 parte quarta, Titolo V, D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., in mancanza di un regolamento apposito. Figura 4 - Estratto non in scala del P.T.C.P.: Tav. 1.b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale e legenda d interesse Commessa n. G_005/15 Pag 6 di 22

7 Figura 5 - Estratto non in scala del P.T.C.P.: Tav. 2.b Carta delle Fragilità e legenda d interesse Figura 6 - Estratto non in scala del P.T.C.P.: Tav. 3.b Sistema Ambientale e legenda d interesse Commessa n. G_005/15 Pag 7 di 22

8 2.3. Inquadramento geologico e litostratigrafico Dal punto di vista geologico l area è ubicata in una zona di alta pianura, ai piedi dei rilievi collinari appartenenti al complesso dei Lessini, costituita da terreni alluvionali depositati dai fiumi che sboccano in pianura dalle valli alpine e prealpine, e più precisamente del Fiume Adige e dai suoi affluenti (es. T. Tramigna e T. Alpone). Tali depositi sono costituiti da alternanze di alluvioni a granulometria grossolana, costituite da ghiaie sabbiose e/o da sabbie con ghiaie, e alluvioni a granulometria prevalentemente fine (argille e limi). Per maggiori dettagli si rimanda all estratto non in scala della Carta Geologica della Regione Veneto del Piano Regionale Attività di Cava di seguito riportato. Figura 7 - Estratto non in scala della Carta Geologica della Regione Veneto (Piano Regionale Attività di Cava) e legenda d interesse Come riportato in precedenza, l area d interesse è stata oggetto di studio da parte dello scrivente nel Dall analisi dei dati raccolti durante tale campagna risulta che il substrato indagato è costituito da intercalazioni discontinue e di spessore variabile di depositi fini limoso argillosi con depositi prevalentemente granulari sabbiosi. In corrispondenza degli orizzonti in cui prevale la componente coesiva, limi e limi argillosi, inoltre, sono stati individuati livelli di colore scuro ricchi di elementi vegetali carboniosi (torbe) Inquadramento idrogeologico L area di studio è interessata dalla presenza del Torrente Alpone che scorre in direzione Nord-Sud. La falda freatica nella zona si attesta alla quota media di circa 30 m s.l.m. con una profondità rispetto al livello arginale di circa 2 m. In seguito all installazione di piezometri a tubo aperto, durante la campagna geognostica del 2008 citata in precedenza, si è potuto osservare la presenza della tavola d acqua a una profondità compresa tra 0,9 e 9,4 m rispetto al p.c. attuale (alcuni sondaggi geognostici sono stati effettuati al di sopra degli argini che delimitano il Torrente Alpone). Inoltre, si è osservato che la direzione di deflusso della falda è Nord Sud e segue, pertanto, l andamento del Torrente Alpone. Commessa n. G_005/15 Pag 8 di 22

9 All interno della campagna geognostica del 2008 sono state eseguite anche delle prove di permeabilità che hanno permesso di determinare un coefficiente di permeabilità pari a 10-5 m/s, all interno dei depositi sabbiosi, e un coefficiente di permeabilità di m/s all interno dei depositi coesivi limoso argillosi. Di seguito si riporta un estratto non in scala della Carta delle Isofreatiche dell Alta Pianura Vicentina. Figura 8 Estratto non in scala della Carta delle Isofreatiche dell Alta Pianura Vicentina 2.5. Descrizione delle attività svolte sul sito Il sito d interesse è interno all alveo attivo del fiume Alpone, ed è posto al di fuori della fascia di rispetto di strade a grande traffico (Autostrada A4 Milano-Venezia). La parte Nord dell area di studio è posta in fregio alla ferrovia Verona Vicenza, al piede delle scarpate ferroviarie e dell area di rispetto. A Ovest l utilizzo del territorio è di tipo agricolo, mentre a Est si ha l espansione dell abitato residenziale di San Bonifacio Come riportato nei capitoli precedenti, la cartografia tematica sulla presenza di fragilità del territorio mostra la presenza di siti inquinati a Nord dell area d interesse, lungo l Autostrada a Ovest del Comune di Soave (Figura 5), a notevole distanza dall area di interesse. Sono state, inoltre, esaminate le ortofoto storiche (dal 1988 al 2006) dalle quali non sono emersi elementi tali da far supporre che l area sia mai stata interessata da attività che possano aver compromesso la qualità chimico-fisica dei terreni superficiali. Commessa n. G_005/15 Pag 9 di 22

10 Figura 9 - Estratti di ortofoto dell'area: anni 1988, 1994, 2000, 2006 (fonte: Geoportale Nazionale) Riassumendo: il sito non è contaminato o sottoposto a interventi di bonifica ai sensi del Titolo V della Parte IV D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.; non sono presenti in sito aree con cisterne interrate, in uso o dismesse; non si situa entro la fascia di rispetto di strutture viarie di grande traffico, così come individuate all art. 2, comma 2, lettere A e B del D. Lgs. 30/04/1992 n. 285 e s.m.i.; non vi sono in posto impianti assoggettati al D. Lgs. 334/1999 relativo al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti. Commessa n. G_005/15 Pag 10 di 22

11 3. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DEI MATERIALI DI SCAVO 3.1. Indagine conoscitiva e analisi di studi pregressi Viste le risultanze dell analisi storico-ambientale al precedente capitolo, si può affermare che i terreni non siano mai stati sede di attività potenzialmente inquinanti Descrizione delle modalità di campionamento Per la caratterizzazione chimico-fisica e l accertamento delle qualità ambientali dei terreni di scavo, si sono seguite le procedure metodologiche descritte nel sito ufficiale dell ARPAV, Sezione terre da scavo, al documento denominato Indicazioni operative per l accertamento del superamento dei valori delle concentrazione soglia di contaminazione di cui alle colonna A e B della tabella1 dell allegato 5 alla parte IV del D. Lgs. 152/2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d uso urbanistica L. 98/2013, art. 41bis, comma 1 lett. b) nella Revisione del 31/12/2014. In base all estensione dell area e ai volumi di movimentazione in progetto, si sono eseguiti una serie di saggi esplorativi sulla pista di servizio presente in alveo. Per il prelievo dei campioni il 16 aprile 2015 sono stati realizzati n. 3 scavi posti a distanza di circa 200 m in corrispondenza della pista di servizio. Per ogni punto di indagine sono stati prelevati n.1 campione medio composito del terreno mediante quartatura e omogeneizzazione di almeno cinque aliquote di terreno prelevate da varie profondità e punti dello scavo, per un totale di n. 3 campioni, denominati SA7, SA8 e SA9. In corrispondenza del sito di raccolta del campione SA7 è stato, inoltre, raccolto n. 1 campione denominato C1, al fine di eseguire un analisi granulometrica mediante setacciatura meccanica con setacci e crivelli secondo UNI CEN ISO/TS (CNR 23/71). Il campionamento è stato effettuato dallo scrivente e il materiale, conservato in sacchetti di plastica PE sterili, è stato consegnato al Laboratorio Chimico CSG Palladio Srl sito in Strada Saviabona 278/1 a Vicenza. In allegato al termine del presente elaborato, si riporta la documentazione fotografica del sito e del materiale campionato. Per maggiori dettagli si rimanda alla figura seguente per l ubicazione planimetrica su Carta Tecnica Regionale delle indagini eseguite (fornita dal Progettista). Commessa n. G_005/15 Pag 11 di 22

12 SA9 SA8 SA7 Figura 10 - Planimetria non in scala su Carta Tecnica Regionale con ubicazione dei punti di indagine (da SA7 a SA9) 3.3. Elenco delle sostanze ricercate, descrizione delle metodiche analitiche utilizzate e relativi limiti di quantificazione Dal momento che il sito di studio è posto in fregio alla Ferrovia Verona Vicenza, i composti ricercati (su campione secco, frazione < 2 mm) sono quelli individuati a: Punto 2 delle Indicazioni Operative ARPAV, per i terreni di scavo: Arsenico, Cadmio, Cobalto, Cromo totale, Cromo VI, Nichel, Piombo, Rame, Vanadio, Zinco; Idrocarburi C>12 I.P.A. P.C.B. I metalloidi Cobalto e Vanadio sono stati inseriti perché il sito appartiene all unità deposizionale Depositi Fluviali del sistema Agno-Guà (MV2) in cui questi composti hanno un valore di fondo superiore ai CSC di Colonna A. Il laboratorio analitico incaricato dell analisi ambientali è: CSG Palladio Srl, con sede in Strada Saviabona 278/1 a Vicenza. Le metodologie utilizzate e le soglie di quantificazione sono elencate di seguito: Parametro per suolo U.M. L.O.Q Metodo Arsenico mg/kg s.s. 2 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Cadmio mg/kg s.s. 0.2 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Cobalto mg/kg s.s. 1.1 UNIEN APAT CNR IRSA 3020 Manuale Cromo totale mg/kg s.s. 5 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Cromo VI mg/kg s.s. 0.1 EPA 3060 A EPA 6010 C 2007 Nichel mg/kg s.s. 5 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Piombo mg/kg s.s. 5 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Rame mg/kg s.s. 5 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Vanadio mg/kg s.s. 0.7 UNIEN APAT CNR IRSA 3020 Manuale Zinco mg/kg s.s. 10 EPA 3051 A EPA 6010 C 2007 Idrocarburi pesanti (C > 12) mg/kg s.s. 5 ISO 16703:2004(E) IPA mg/kg s.s EPA EPA 8270 D 2007 sommatoria IPA mg/kg s.s. 0.5 per via di calcolo PCB mg/kg s.s EPA EPA 8270 D 2007 U.M. =unità di misura ; L.O.Q.=limite di quantificazione Commessa n. G_005/15 Pag 12 di 22

13 I risultati dell indagine ambientale sono riportati nei seguenti rapporti di prova del 19/05/2015, in allegato: 1. Campione SA7: n.15ca Campione SA8: n. 15CA Campione SA9: n. 15CA10148 Nella tabella seguente si riassumono i dati analitici riscontrati, con confronto con i limiti indicati in tabella 1, dell Allegato 5 alla Parte quarta Titolo V del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii: Parametri SA7 SA8 SA9 Colonna A Colonna B Arsenico <2.0 <2.0 < Cadmio <0.2 <0.2 < Cobalto 7.0± ± ± Cromo totale 114.7± ± ± Cromo VI < < Nichel 31.7± ± ± Piombo < ± ± Rame 12.4± ± ± Vanadio 18.1± ± ± Zinco 21.4± ± ± Idrocarburi pesanti (C>12) <5 <5 < Policlorobifenili (PCB) <0.01 <0.01 < Idrocarburi policiclici aromatici Benzo(a)antracene <0.01 <0.01 < Benzo(a)pirene <0.01 <0.01 < Benzo(b)fluorantene <0.01 <0.01 < Benzo(k)fluorantene <0.01 <0.01 < Benzo(g,h,i)perilene <0.01 <0.01 < Crisene <0.01 <0.01 < Dibenzo(a,e)pirene <0.01 <0.01 < Dibenzo(a,l)pirene <0.01 <0.01 < Dibenzo(a,i)pirene <0.01 <0.01 < Dibenzo(a,h)pirene <0.01 <0.01 < Dibenzo(a,h)antracene <0.01 <0.01 < Indenopirene <0.01 <0.01 < Pirene <0.01 <0.01 < Somma policiclici aromatici <0.10 <0.10 < Tabella 1 - Tabella riassuntiva valori analisi dei campioni 3.4. Conclusioni della caratterizzazione ambientale Le analisi effettuate sui campioni prelevati hanno verificato che: 1. Nessuno dei campioni di terreno prelevati supera i valori soglia di contaminazione (CSC) di area industriale di cui alla colonna B, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.. 2. Le analisi effettuate sul campione SA8 hanno verificato che il valore di Cromo totale supera i valori di colonna A, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. ma non quelli di colonna Commessa n. G_005/15 Pag 13 di 22

14 B, Tab. 1, All. 5 dello stesso decreto, mentre le concentrazioni dei restanti composti ricercati risultano inferiori ai limiti di cui alla colonna A, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.. 3. Nei n. 2 campioni SA7 e SA9 le concentrazioni dei composti ricercati risultano sempre inferiori ai limiti di cui alla colonna A, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.. 4. CONCLUSIONI ANALISI AMBIENTALE E APPLICAZIONE DELLE NORMATIVE SU TERRE E ROCCE DA SCAVO Viste le caratteristiche del terreno presente nell area d interesse, oggetto di scavi per la rimozione della pista di servizio e del terreno presente nei tratti curvilinei del T. Alpone, si può dichiarare che in nessun caso si sono rilevati valori che superano i valori concentrazione soglia di contaminazione CSC del sito (Valori di Colonna B, per i siti a destinazione commerciale/produttiva). Inoltre: 1. Dalle analisi storiche dell area in oggetto, risulta che il sito di provenienza delle terre e rocce da scavo in questione, non è un sito contaminato e non è sottoposto a interventi di bonifica. 2. In base ai risultati analitici, raffrontati con i limiti normativi il suolo/sottosuolo dell area in esame non supera le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) degli elementi chimici per i siti a destinazione produttiva (Colonna B), e solo per il composto Cromo trivalente (visti i valori di Cromo VI) si ha superamento dei valori di Colonna A per siti a destinazione verde/residenziale. 3. Il terreno analizzato presso l area dell alveo fluviale in oggetto non rientra nell ambito di applicazione della definizione di rifiuto, se utilizzato come SOTTOPRODOTTO dell attività edilizia come stabilito all art. 184 bis D. Lgs. 152/06 e s.m.i., all interno di siti a destinazione produttiva, in quanto l ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l oggetto soddisfa, per l utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o la salute umana. 4. Il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione non rientra nell ambito di applicazione della definizione di rifiuto, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato come stabilito all art. 185 comma 1 lettera c) D. Lgs. 152/06 e s.m.i.. 5. Per gli scavi nel progetto in studio, sulla scorta delle indicazioni dettate all art. 41 bis comma 1 lettera b della Legge 98/2013 sui siti di possibile destinazione in riferimento ai limiti di concentrazione, il terreno di scavo può essere utilizzato in qualsiasi sito a destinazione produttiva o commerciale, per sottofondi stradali o per tratti di alveo del medesimo bacino. Commessa n. G_005/15 Pag 14 di 22

15 Si ricorda che per utilizzare eventuali materiali di scavo come SOTTOPRODOTTI ai sensi dell art. 184 bis del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. nel caso di applicazione dell art. 41 bis della Legge n. 98 del 09/08/2013, il proponente o produttore deve dimostrare che è certa la destinazione all utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati, e che non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere. ll rispetto delle condizioni di cui sopra, deve essere attestato dal proponente o produttore (per la Regione Veneto è chi detiene la disponibilità del materiale di scavo, ovvero anche il committente o appaltatore dei lavori) tramite dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa all Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) ai sensi e per gli effetti del testo unico di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, precisando: le quantità destinate all utilizzo, il sito di deposito e i tempi previsti per l utilizzo che non possono comunque superare un anno dalla data di produzione, salvo il caso in cui l opera nella quale il materiale è destinato ad essere utilizzato preveda un termine di esecuzione superiore. Eventuali modifiche dei requisiti e delle condizioni attestate, devono essere comunicate entro 30 giorni al Comune del luogo di produzione. Il produttore dovrà inoltre comunicare che i materiali di scavo sono stati completamente utilizzati secondo le previsioni comunicate ai soggetti che autorizzano le opere (secondo la vigente disciplina urbanistica e igienico-sanitaria) e all ARPA. Il trasporto dei materiali è accompagnato dal documento di trasporto o da copia del contratto di trasporto redatto in forma scritta, o dalla scheda di trasporto di cui agli articoli 6 e 7-bis del D. Lgs. 286/2005. Con Circolare prot del 23 settembre 2013 la Regione del Veneto, Direzione Tutela Ambiente, ha inviato all ARPAV e alle Provincie delle indicazioni operative sull applicazione dell art. 41 bis Legge 98/2013, contenente inoltre i modelli delle dichiarazioni pre- e post-lavori di scavo. Le dichiarazioni, redatte utilizzando il MODELLO 1 e il MODELLO 2 predisposti dalla Regione, dovranno essere inviate, per tutte le attività di scavo realizzate sul territorio regionale, all ARPAV (al seguente indirizzo di Posta Elettronica Certificata: daptv@pec.arpav.it, precisando che la struttura destinataria è il Servizio Osservatorio Suolo e Bonifiche) e ai Comuni interessati dall attività di scavo. Infatti, rispetto a quanto espressamente previsto dall art. 41-bis del D.L. n. 69 del 19 giugno 2013, la Regione Veneto ha ravvisato la necessità che detta comunicazione venga trasmessa anche ai Comuni interessati dall attività di scavo e/o riutilizzo. Si ricorda che in base a queste modifiche normative che hanno di fatto abrogato la D.G.R.V. 179/2013, per i progetti che non rientrano nell ambito di applicazione del D.M. 161/2012 la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà va presentata prima dell inizio degli scavi e non in fase di presentazione del progetto, non dovendo più i Comuni verificare l eventuale riutilizzo dei materiali di scavo in sede di autorizzazione edilizia. Commessa n. G_005/15 Pag 15 di 22

16 5. ANALISI MERCEOLOGICA Di seguito viene riportato il risultato dell analisi granulometrica eseguito sul campione denominato C1 (rapporto di prova n. 15CA10326 del 18/05/2015) dal laboratorio analitico CSG Palladio Srl, con sede in Strada Saviabona 278/1 a Vicenza. Figura 11 - Risultato dell'analisi granulometrica effettuata sul campione di terreno C1 Esistono diversi sistemi di classificazione che fanno riferimento alla granulometria del campione, tuttavia, i due sistemi più comunemente usati sono i seguenti: Sistema USCS (Unified Soil Classification System) Sistema HRB-AASHTO (Highway Research Board (1942) American Association of State Highway and Transportation Officials. CNR-UNI 10006) Per maggiori dettagli si rimanda alle tabelle riassuntive delle classificazioni sopracitate di seguito riportate (Figura 12 e Figura 13). I dati ottenuti dall analisi granulometrica del campione C1 (Figura 11) permettono di affermare che esso è caratterizzato da un terreno a granulometria grossolana. Al fine di caratterizzare l andamento della curva granulometrica ottenuta vengono considerati due coefficienti: C u = coefficiente di uniformità, definito dal rapporto tra il diametro che ha percentuale di passante del 60% e quello che ha percentuale di passante del 10% C u = d 60 d 10 C c = coefficiente di curvatura, definito dalla relazione: C c = d 30 2 d 60 d 10 Commessa n. G_005/15 Pag 16 di 22

17 dove: d 30 = diametro che ha percentuale di passante pari al 30%; d 60 = diametro che ha percentuale di passante pari al 60%; d 10 = diametro che ha percentuale di passante pari al 10%. Nel caso in esame si ha che: d 60 = 7 mm d 30 = 1 mm d 10 = 0.4 mm Pertanto: C u = 17.5 C c = 0.36 Un valore di C u 15 indica che il materiale è decisamente ben gradato, mentre un valore di C c non compreso tra 1 e 3 indica la mancanza di certe dimensioni granulometriche e, pertanto, bruschi cambiamenti di pendenza nella curva granulometrica. In base alle classificazioni granulometriche considerate il campione C1 in esame può essere classificato nel seguente modo: Classificazione USCS: Classe SP sabbia mal gradata, sabbia ghiaiosa con poco o nulla di materiale fino; esso presenta, infatti, le seguenti caratteristiche: o Percentuale di fino <5%; o Più della metà (51.9%) passa al setaccio n. 4 (4.75 mm); o Non possiede i valori di C u e C c della classe SW sabbia ben gradata. Classificazione AASHTO: Classe A1-a ghiaia e sabbia grossa (sabbione); esso presenta le seguenti caratteristiche: o Frazione passante al setaccio 2 mm (UNI 2332) 80%; o Frazione passante al setaccio 0.4 mm (UNI 2332) 30%; o Frazione passante al setaccio mm (UNI 2332) 15%. Commessa n. G_005/15 Pag 17 di 22

18 Figura 12 - Classificazione USCS per i terreni a granulometria grossa Figura 13 - Classificazione AASHTO Commessa n. G_005/15 Pag 18 di 22

19 5.1. Conclusione analisi merceologica Il materiale presente nel sito in esame si presenta come una sabbia ghiaiosa, classificabile come SP, secondo la classificazione USCS, e/o come A1-a, secondo la classificazione AASHTO. Inoltre, come riportato nei capitoli precedenti, tale materiale presenta, talvolta, una concentrazione di Cromo totale superiore ai limiti di cui alla colonna A, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., ma inferiore ai limiti indicati in colonna B di tale D. Lgs.. Secondo quanto riportato in precedenza, le possibilità d impiego del materiale in esame sono ridotte ai seguenti utilizzi: realizzazione di sottofondi stradali; rinterri di aree industriali. L impiego di tale materiale in processi industriali (es. industria del calcestruzzo) è fortemente penalizzato dalla necessità di smaltire le frazioni fini provenienti dalle operazioni di lavaggio e selezione come rifiuti. All interno del materiale si ha, inoltre, la presenza di pietrame di grossa pezzatura (30-40 cm), residuato dallo smantellamento di difese spondali. Nel caso di impieghi industriali, la separazione della frazione grossolana o, di conseguenza, la frantumazione di tale frazione per uniformare la pezzatura, costituiscono oneri che ulteriormente abbassano il valore del materiale stesso. Considerate tutte le limitazioni sopra elencate il valore commerciale del materiale in esame può essere stabilito in 0.50 /mc. 6. ALLEGATI Gli allegati di seguito elencati fanno parte integrante della presente Relazione Geoambientale: 1. Documentazione fotografica 2. Rapporto di prova del 18/05/2015, laboratorio CSG PALLADIO n. 15CA Rapporti di prova del 19/05/2015, laboratorio CSG PALLADIO: da n.15ca10146 a n. 15CA10148 La presente relazione va allegata alla Dichiarazione sostitutiva sulla sussistenza dei requisiti di cui all art. 184 bis del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., resa ai sensi dell Art. 47 del D.P.R. 445/2000 da parte del produttore delle terre e Commessa n. G_005/15 Pag 19 di 22

20 rocce da scavo, sulla scorta del MODELLO 1 fornito dall ARPAV per la comunicazione di cui all art. 41 bis Legge 98/2013 in materia di utilizzo dei materiali di scavo. Vicenza, 16 giugno 2015 Il Tecnico Dott. Geol. Giuseppe Franco Darteni Commessa n. G_005/15 Pag 20 di 22

21 ALLEGATO 1 - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA CAMPIONAMENTI AMBIENTALI CANTIERE DI SAN BONIFACIO (VR) IL 16/04/2015 FOTO 1: Vista della pista di cantiere da Nord verso Sud FOTO 2: Particolare del terreno naturale alluvionale: ghiaia con sabbia debolmente limosa Commessa n. G_005/15 Pag 21 di 22

22 FOTO 3: Particolare del terreno naturale alluvionale: ghiaia con sabbia debolmente limosa Commessa n. G_005/15 Pag 22 di 22

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25 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 Spett. le GIARA ENGINEERING S.R.L. Via Puccini, Vicenza OGGETTO: cantiere Soave Si trasmettono in allegato i Rapporti di Prova relativi alle seguenti analisi e prove: Codice Descrizione Quantità AMB232 Analisi di laboratorio ai sensi della Circolare della Regione Veneto con determinazione di Scheletro, Residuo 105 C, As, Cd, Cr tot, Cr VI, Ni, Pb, Cu, Zn, Idrocarburi pesanti C>12, IPA, PCB. 9 A disposizione per eventuali chiarimenti cogliamo l occasione per porgere cordiali saluti. CSG PALLADIO SRL Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244

26 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 RAPPORTO DI PROVA N. 15CA10146 Spett. le GIARA ENGINEERING S.R.L. Via Puccini, Vicenza Data emissione rapporto: 19/05/2015 Sigla campione: SA 7 Descrizione campione: Terreno Provenienza campione: Località Soave; punto di prelievo: Alveo T.Alpone (dichiarata dal committente) Descrizione prova e metodo analitico: Indicati nelle tabelle Prelievo effettuato da: Committente Accettazione campione: 08/05/2015 Inizio analisi: 11/05/2015 Fine analisi: 18/05/2015 Il presente rapporto di prova si riferisce solo al campione sottoposto alle prove. È vietata la riproduzione parziale del rapporto di prova senza l approvazione di C.S.G. Palladio s.r.l.. I campioni vengono conservati presso C.S.G. Palladio s.r.l. per 3 mesi salvo diverse prescrizioni. RISULTATI ANALITICI Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Residuo a 105 C % 87,2 - - UNI EN 14346:2007 Met.B Scheletro % 52,2 - - Arsenico mg/kg s.s. <2, Cadmio mg/kg s.s. <0, Cobalto mg/kg s.s. 7,0±0, Cromo totale mg/kg s.s. 114,7±9, DM 13/09/99 SO GU n /10/99 Met II.1 EPA 3051A EPA 6010C 2007 Cromo (VI) mg/kg s.s. <0, CNR IRSA 17 Q64 Vol Nichel mg/kg s.s. 31,7±3, Piombo mg/kg s.s. <4, Rame mg/kg s.s. 12,4±1, Vanadio mg/kg s.s. 18,1±1, Zinco mg/kg s.s. 21,4±2, Idrocarburi pesanti (C>12) mg/kg s.s. < ISO :2004 Policlorobifenili (PCB) mg/kg s.s. <0,01 0,06 5 EPA 3550C EPA 8082A 2007 Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 1 di 2

27 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 Rapporto di prova n. 15CA10146 continua dalla pagina precedente Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Aromatici policiclici: Benzo(a)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(a)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Benzo(b)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(k)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Crisene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Dibenzo(a,e)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,l)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,i)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Indenopirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 5 UNI EN :2008 Pirene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Sommatoria policiclici aromatici mg/kg s.s. <0, Per via di calcolo Limiti di legge: DL 152/06, parte IV, titolo V, allegato 5, Tab. 1 Concentrazioni soglia nel suolo e nel sottosuolo riferite a: colonna A per siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale; colonna B per siti ad uso commerciale e industriale. L incertezza estesa è calcolata con il 95% di probabilità, fattore di copertura K=2. Il Chimico (Dott. Ugo Bartolucci) Il Responsabile del Laboratorio (Dott. Paolo Cornale) Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 2 di 2

28 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 RAPPORTO DI PROVA N. 15CA10147 Spett. le GIARA ENGINEERING S.R.L. Via Puccini, Vicenza Data emissione rapporto: 19/05/2015 Sigla campione: SA 8 Descrizione campione: Terreno Provenienza campione: Località Soave; punto di prelievo: Alveo T.Alpone (dichiarata dal committente) Descrizione prova e metodo analitico: Indicati nelle tabelle Prelievo effettuato da: Committente Accettazione campione: 08/05/2015 Inizio analisi: 11/05/2015 Fine analisi: 18/05/2015 Il presente rapporto di prova si riferisce solo al campione sottoposto alle prove. È vietata la riproduzione parziale del rapporto di prova senza l approvazione di C.S.G. Palladio s.r.l.. I campioni vengono conservati presso C.S.G. Palladio s.r.l. per 3 mesi salvo diverse prescrizioni. RISULTATI ANALITICI Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Residuo a 105 C % 72,9 - - UNI EN 14346:2007 Met.B Scheletro % 38,2 - - Arsenico mg/kg s.s. <2, Cadmio mg/kg s.s. <0, Cobalto mg/kg s.s. 12,9±1, Cromo totale mg/kg s.s. 299,3±25, DM 13/09/99 SO GU n /10/99 Met II.1 EPA 3051A EPA 6010C 2007 Cromo (VI) mg/kg s.s. 1, CNR IRSA 17 Q64 Vol Nichel mg/kg s.s. 54,7±4, Piombo mg/kg s.s. 4,8±0, Rame mg/kg s.s. 31,0±3, Vanadio mg/kg s.s. 31,5±3, Zinco mg/kg s.s. 89,8±10, Idrocarburi pesanti (C>12) mg/kg s.s. < ISO :2004 Policlorobifenili (PCB) mg/kg s.s. <0,01 0,06 5 EPA 3550C EPA 8082A 2007 Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 1 di 2

29 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 Rapporto di prova n. 15CA10147 continua dalla pagina precedente Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Aromatici policiclici: Benzo(a)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(a)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Benzo(b)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(k)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Crisene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Dibenzo(a,e)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,l)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,i)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Indenopirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 5 UNI EN :2008 Pirene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Sommatoria policiclici aromatici mg/kg s.s. <0, Per via di calcolo Limiti di legge: DL 152/06, parte IV, titolo V, allegato 5, Tab. 1 Concentrazioni soglia nel suolo e nel sottosuolo riferite a: colonna A per siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale; colonna B per siti ad uso commerciale e industriale. L incertezza estesa è calcolata con il 95% di probabilità, fattore di copertura K=2. Il Chimico (Dott. Ugo Bartolucci) Il Responsabile del Laboratorio (Dott. Paolo Cornale) Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 2 di 2

30 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 RAPPORTO DI PROVA N. 15CA10148 Spett. le GIARA ENGINEERING S.R.L. Via Puccini, Vicenza Data emissione rapporto: 19/05/2015 Sigla campione: SA 9 Descrizione campione: Terreno Provenienza campione: Località Soave; punto di prelievo: Alveo T.Alpone (dichiarata dal committente) Descrizione prova e metodo analitico: Indicati nelle tabelle Prelievo effettuato da: Committente Accettazione campione: 08/05/2015 Inizio analisi: 11/05/2015 Fine analisi: 18/05/2015 Il presente rapporto di prova si riferisce solo al campione sottoposto alle prove. È vietata la riproduzione parziale del rapporto di prova senza l approvazione di C.S.G. Palladio s.r.l.. I campioni vengono conservati presso C.S.G. Palladio s.r.l. per 3 mesi salvo diverse prescrizioni. RISULTATI ANALITICI Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Residuo a 105 C % 72,9 - - UNI EN 14346:2007 Met.B Scheletro % 38,2 - - Arsenico mg/kg s.s. <2, Cadmio mg/kg s.s. <0, Cobalto mg/kg s.s. 11,6±1, Cromo totale mg/kg s.s. 74,4±10, DM 13/09/99 SO GU n /10/99 Met II.1 EPA 3051A EPA 6010C 2007 Cromo (VI) mg/kg s.s. <0, CNR IRSA 17 Q64 Vol Nichel mg/kg s.s. 49,3±5, Piombo mg/kg s.s. 5,3±0, Rame mg/kg s.s. 23,7±2, Vanadio mg/kg s.s. 28,5±2, Zinco mg/kg s.s. 37,0±4, Idrocarburi pesanti (C>12) mg/kg s.s. < ISO :2004 Policlorobifenili (PCB) mg/kg s.s. <0,01 0,06 5 EPA 3550C EPA 8082A 2007 Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 1 di 2

31 Ministero dell Università e della Ricerca Sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001:2008 certificato da DI.QU. Iscrizione all Albo dei Laboratori di Ricerca con Decreto Direttoriale n. 535/Ric. del 21 aprile 2004 Rapporto di prova n. 15CA10148 continua dalla pagina precedente Parametro Unità di Misura Valore Limite Metodo di prova A B Aromatici policiclici: Benzo(a)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(a)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Benzo(b)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(k)fluorantene mg/kg s.s. <0,01 0,5 10 UNI EN :2008 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Crisene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Dibenzo(a,e)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,l)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,i)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)pirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Dibenzo(a,h)antracene mg/kg s.s. <0,01 0,1 10 UNI EN :2008 Indenopirene mg/kg s.s. <0,01 0,1 5 UNI EN :2008 Pirene mg/kg s.s. <0, UNI EN :2008 Sommatoria policiclici aromatici mg/kg s.s. <0, Per via di calcolo Limiti di legge: DL 152/06, parte IV, titolo V, allegato 5, Tab. 1 Concentrazioni soglia nel suolo e nel sottosuolo riferite a: colonna A per siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale; colonna B per siti ad uso commerciale e industriale. L incertezza estesa è calcolata con il 95% di probabilità, fattore di copertura K=2. Il Chimico (Dott. Ugo Bartolucci) Il Responsabile del Laboratorio (Dott. Paolo Cornale) Strada Saviabona, 278/ VICENZA Tel. ++39/ Fax ++39/ info@csgpalladio.it Web site Rif. 15CO02244 pag. 2 di 2

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