ANNO XXVI - NUMERO I GENNAIO 2011

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1 Acquacoltura informa ANNO XXVI - NUMERO I GENNAIO 2011 organo ufficiale dell associazione piscicoltori italiani PUBBLICAZIONE MENSILE DI PROBLEMI TECNICI ECONOMICI SINDACALI DEGLI ALLEVATORI ITTICI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Sede: Via del Perlar, 37/a VERONA Tel. 045/ Aut. Trib. di VR n. 961 del Stampa Cierre Grafica s.c.a r.l. - Caselle di Sommacampagna (VR) - Direttore Responsabile: Antonio Trincanato Associato all Unione Stampa Periodica Italiana I CONSUMI NEL 2010 Scenario Macroeconomico: rapporto consumatori-crisi La fiducia dei consumatori Secondo l ultima edizione del Nielsen Global Consumer Confidence Index che rileva online la fiducia dei consumatori, le loro principali preoccupazioni e la conseguente propensione alla spesa nel quarto trimestre del 2010 si è registrato un calo di fiducia in 25 dei 52 Paesi analizzati allorquando, al termine dello scorso anno, le aspettative di ripresa economica a livello mondiale sono sfumate. L indagine che nello scorso novembre ha coinvolto oltre utenti internet in 52 Paesi, indica che i livelli di fiducia dei consumatori si sono ridotti nella metà dei Paesi monitorati e che l inquietudine per l aumento della disoccupazione, l incertezza del posto di lavoro, l aumento dei prezzi di alimentari e servizi, hanno cancellato qualsivoglia aspettativa di forte ripresa economica. In tutto il mondo, i consumatori sono giunti alla fine del 2010 più pessimisti di quanto non fossero all inizio dello scorso anno. La situazione economico-finanziaria ancora fragile e la mancanza di indicatori positivi nel corso dell intero anno, hanno messo i consumatori di fronte al fatto che una vera e propria ripresa è ancora piuttosto lontana afferma Venkatesh Bala, Chief Economist - Cambridge Group, parte di The Nielsen Company. Il persistente impatto della grande recessione è un ulteriore prova della nuova normalità. Al termine del 2010, l indice globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori non ha registrato variazioni rispetto ai 90 punti del trimestre precedente e ha concluso l anno 2 punti al di sotto del valore di inizio anno. A livello globale, nel 2010, la fiducia dei consumatori ha raggiunto il picco durante il secondo trimestre con 93 punti. L area geografica in assoluto più ottimista è risultata l America Latina con 100 punti (una crescita di 6 punti rispetto all anno precedente) seguita dall Asia-Pacifico con 97 punti (+6 punti). Il Nord America ha registrato 83 punti (-2 punti rispetto all anno precedente), mentre l Europa è stata la regione più pessimista con 78 punti (+2 punti). In Italia l indice è in rialzo (71 punti) rispetto al trimestre precedente (64 punti) quando aveva toccato il minimo storico dal Difficile però parlare di ripresa perchè il livello raggiunto in questo trimestre non si discosta dai 70 punti raggiunti nel primo trimestre del 2009, cioè a inizio crisi. La paura della recessione è ancora presente In tutto il mondo e, soprattutto in occidente, i consumatori si stanno preparando ad un altro anno di crescita molto lenta. I dati relativi alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla disoccupazione hanno deluso le aspettative e, nonostante molti Paesi siano ufficialmente usciti dalla recessione, molti consumatori seguono ancora uno stile di vita cauto che riduce sia la spesa che la domanda interna e non prevedono che la situazione si modifichi nel breve termine, afferma Bala. Nonostante molti Paesi siano ufficialmente usciti dalla recessione, numerosi consumatori prevedono che la situazione non si modifichi nel breve termine: il 54% degli Americani, il 56% degli Europei e 47% dei consumatori in Asia-Pacifico ipotizza che la recessione perduri per un altro anno. In Europa occidentale, tra i Paesi più pessimisti troviamo i cosiddetti Paesi PIIGS (Portogallo 74%, Irlanda 79%, Italia 49%, Grecia 83% e Spagna 66%). No a spese voluttuarie Negli ultimi sei mesi del 2010, il numero di consumatori senza reddito per le spese superflue è salito dal 22 al 31% in Nord America, dal 16 al 20% in Europa e dal 10 al 15% in America Latina. In tutte le regioni del mondo, mai come oggi i consumatori avvertono la crisi finanziaria. Oltre alle preoccupazioni relative alle problematiche economiche nazionali e globali, essi stanno lottando con gli aumenti quotidiani dei prezzi utility, benzina e trasporti. Cosa tenere sotto controllo A livello globale ed europeo (anche in Italia si conferma questa tendenza), oltre alle preoccupazioni relative alle problematiche economiche nazionali e globali, si inserisce anche la preoccupazione per gli aumenti quotidiani dei prezzi di utility, benzina e trasporti. In Italia, nonostante la crescente attività promozionale degli ultimi anni e l aumento di quota delle marche private che offrono convenienza, il largo consumo è il settore su cui i cittadini continuano a concentrare la propria attenzione. I consumatori continueranno a lavorare

2 2 su quest area anche in futuro. Forte pressione nel breve termine anche sulle spese dei cellulari di cui gli italiani sono tra i maggiori utilizzatori, prova ne sia che diminuisce il loro interesse sulla riduzione delle spese per questa voce in futuro. Il mercato ittico nazionale e riflessi della crisi Pesce fresco Il 2010 risulta anche per il mercato di pesce fresco (Fresco + decongelato) una annata non particolarmente brillante. Infatti, ha fatto segnare una contrazione sia in termini di volume (-5,4%) che in termini di valore (-3,1%), per un totale di Inoltre, si è registrato un calo del parco acquirenti che passa da 16,2 milioni di famiglie a 15,8 tornado in tal modo ai livelli del informa Fiume Anche il mercato del pesce d acqua dolce fa registrare una contrazione nel 2010, tuttavia il calo si fa notare solo in termini di volume (-6%) in quanto a valore siamo di fronte ad una sostanziale stabilità (-0,6%), frutto dell andamento discordante delle principali varietà. Tra queste ultime si segnala un incremento del consumo di anguilla/capitone che registra un incremento del 6,9% rispetto lo scorso anno. Detto incremento va comunque considerato in relazione alla stagionalità e marginalità del consumo di tale specie. Si registra poi una diminuzione del 6,7% per il Salmone e del 0,9% per la trota. Prezzi Prezzi in crescita su base annua (da 9,74 6 a 9,98 6 al kg) con un incremento del +2,5% dovuto all aumento congiunto del prodotto marino e di fiume. FRESCO + DECONGELATO In termini di aree è l area 4 (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) che per andamento e peso sul mercato (39% circa dei volumi) traina verso il basso il mercato, insieme all area 3 (Toscana, Marche, Umbria e Lazio). fresco + decongelato TREND trend % volume CONTRIBUTO ALLA CRESCITA Totale Italia -5,5-5,5 Area 1-2,0-0,4 Area 2-0,6-0,1 Area 3-6,7-1,6 Area 4-8,4-3,3 Legenda Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D Aosta; Area 2: Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna; Area 3: Toscana, Marche, Umbria e Lazio; Area 4: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; Area 5: Sardegna. trend % valore Totale Italia -5,5-3,1 Ipermercati 6,4 12,5 Supermercati -6,1-3,1 Hard Discount -7,7-0,4 Libero Servizio -12,4-10,0 Totale Tradizionali -8,7-9,1 Pescheria -8,9-9,2 In termini di canali, positivo solo l ipermecato, la cui crescita non riesce a compensare il calo dei restanti, principalmente tradizionali e pescherie che restano i principali. Marino Il pesce marino fresco nel 2010 fa registrare trend negativi sull anno, sia in termini di volume (-6,7%) che di valore (-5,9%) coinvolgendo nel suo calo sia il prodotto già pulito che i tranci. In termini di consumi, sono stati sostanzialmente stabili i molluschi; in calo invece pesce e i crostacei (- 22,8 %), che sono stati principali artefici della crescita dello scorso anno. Nonostante l andamento del mercato non sia molto positivo, vi sono alcune varietà che hanno fatto registrare trend positivi nell ultimo anno. Tra queste ricordiamo le vongole (+4,8%), la cernia (+ 6,4%) e polipo (+ 6,8%). Quest ultima specie ha fatto registrare anche un sensibile aumento in termini di valore (+ 10,1%). In diminuzione sono i consumi di alici (- 13,7%), merluzzo (-13,9%) e orata (-14,7%). DECRETO MILLE PROROGHE Con il decreto legge 29/12/2010 n. 225, pubblicato sulla G.U. n. 303 del 29/12/2010 sono state prorogate, tra le altre, varie disposizioni di carattere fiscale di cui di seguito si riportano le principali disposizioni. Accatastamento immobili fantasma (art.1, comma 1) È disposto lo slittamento dal al del termine per la regolarizzazione delle case cd. fantasma, di cui all art. 19, commi 8, 9 e 10, del D. L. n. 78/2010 (vedi circolare confederale n del 21/06/2010). In base a tale disposizione i titolari di diritti reali sugli immobili che risultano non dichiarati in catasto o per i quali non è stata comunicata la variazione di consistenza o destinazione a seguito di interventi edilizi, hanno l obbligo di presentare la dichiarazione di aggiornamento entro il nuovo termine del 31/03/2011. Peraltro, a norma del comma 2 dell art.1 del decreto legge in commento, è prevista la possibilità di prorogare ulteriormente il predetto termine al 31/12/2011 in base ad apposito DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri). Va evidenziato che l Agenzia del Territorio ha iniziato a partire dal primo gennaio 2011, a verificare, con la collaborazione dei comuni, la corrispondenza tra gli immobili risultanti nelle banche dati e quelli presenti sul territorio. Invio telematico retribuzioni e ritenute (770/mensile) È previsto un ulteriore differimento da gennaio a marzo 2011 del termine a decorrere dal quale, probabilmente in via sperimentale, i sostituti d imposta dovranno utilizzare le nuove modalità di trasmissione mensile delle retribuzioni corrisposte e delle ritenute operate (c.d. 770 mensile ). Destinazione 5 per mille Anche per il 2011, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2010, vengono stanziati i fondi per la ripartizione del 5 IRPEF in base alle apposite scelte espresse dai contribuenti. Sospensione versamenti per gli alluvionati del Veneto Vengono sospesi dal al i termini per il pagamento dei tributi contributi e premi dovuti dalle imprese dei lavoratori autonomi colpiti dalle alluvioni. La proroga della sospensione riguarda i versamenti già sospesi con il DM 1/12/2010 e non si applica ai versamenti in scadenza successivamente al Per esempio nessuna sospensione è prevista per l acconto Iva scaduto il 27 dicembre Sospensione versamenti per i terremotati d Abruzzo Viene sospesa la riscossione delle rate in scadenza tra gennaio e giugno 2011, prevista dall art. 39, D.L. n. 78/2010, relative ai tributi e contributi non versati tra il ed il da parte dei soggetti che hanno beneficiato della sospensione dei versamenti di imposte e contributi perché colpiti dal terremoto in Abruzzo del 2009 nei c.d. Comuni del cratere.

3 Inserto Acquacoltura Api Informa n. 1/2011 Studio sulle condizioni biotiche degli affluenti da troticolture tipo del Friuli Venezia Giulia I Sintesi risultati progetto API/DIAN L. R. FVG n. 30 del 28/12/2007 Art. 5, comma 1, lettere b e c Intese di Programma 2010 con le associazioni del settore della pesca e dell acquacoltura INTRODUZIONE - INQUADRAMENTO DELLA TEMATICA In un sistema naturale in equilibrio ecologico la comunità di organismi che lo caratterizza è strutturata in modo tale da sfruttare al meglio le risorse alimentari disponibili. Ciascuna specie vivente ha una propria valenza ecologica ed è adattata a vivere in un intervallo specifico di condizioni ambientali. Negli ecosistemi fluviali la struttura delle comunità presenti in ogni tratto di fiume è influenzata da diversi fattori: il tipo di substrato, la profondità e turbolenza dell acqua, la velocità della corrente, la portata, la temperatura, la torbidità, i solidi sospesi, la durezza delle acque, l ossigeno disciolto, i nutrienti, la presenza di sostanza organica più o meno metabolizzabile, la presenza di sostanze inorganiche direttamente o indirettamente tossiche, le modificazioni fisiche e morfologiche degli habitat. Lungo l asta fluviale, dalla sorgente alla foce, si assiste ad una variazione naturale e continua di questi fattori. In conseguenza dei cambiamenti generali che i fattori abiotici subiscono nel passaggio dalla sorgente alla foce, anche le comunità degli organismi viventi si modificano in modo tale che in ogni tratto del corso d acqua siano presenti le specie più adattate a quella determinata tipologia ambientale. Al verificarsi di un alterazione della normale variazione dei parametri ambientali si modificano in maniera anomala le caratteristiche dell habitat. In particolare, si possono evidenziare gli effetti negativi prodotti dalle modificazioni antropiche (modificazioni morfologiche e strutturali dell alveo, alterazione del regime idrico, inquinamento chimico e fisico delle acque) cui spesso corrisponde una diminuzione di qualità nell ecosistema. Quando le capacità auto depurative ed omeostatiche del corpo idrico non riescono a fronteggiare tali stress, si determinano fenomeni di contaminazione e alterazione della qualità dell acqua e del sedimento che possono avere delle importanti ricadute sulle comunità biotiche e, di conseguenza, sull efficienza dell ecosistema. In Italia, uno dei metodi più usati per definire in modo semplice, rapido e sintetico lo stato di qualità biologica delle acque correnti superficiali è quello basato sul calcolo dell Indice Biotico Esteso (I.B.E.), un valore numerico convenzionale determinato in base all analisi delle comunità di macroinvertebrati bentonici che colonizzano gli ecosistemi fluviali. Condizioni ecologiche migliori corrispondono a valori più elevati dell indice I.B.E. Sfruttando la dipendenza degli animali bentonici dai substrati, la relativa lunghezza dei loro cicli vitali e la particolarità della comunità di essere costituita da popolazioni con diversi livelli di sensibilità alle condizioni di stress, l IBE consente sinteticamente di evidenziare gli effetti prodotti nel tempo da differenti cause di turbativa (fisiche, chimiche e biologiche). Tuttavia, essendo difficile stabilire una relazione biunivoca tra causa ed effetto, non è possibile identificare il tipo di alterazione che ha prodotto la deviazione dalla comunità attesa (l indice ha bassa capacità analitica). La metodica si basa sull ipotesi che in condizioni ecologiche ottimali per ogni biotopo esista una comunità di macroinvertebrati ideale a cui corrispondono i valori più elevati di indice I.B.E. Negli ambienti in cui esistono sorgenti di stress la comunità realmente presente (osservata) si differenzia da quella ideale. Tale diversità è tanto più marcata quanto maggiore è l intensità della sorgente perturbante e di conseguenza minore sarà il valore dell Indice I.B.E. Valori decrescenti dell indice indicano una più o meno marcata destrutturazione della comunità stessa e quindi un allontanamento dalla situazione ideale in cui dovrebbe trovarsi una determinata tipologia fluviale. I MACROINVERTEBRATI BENTONICI Modifica della comunità biologica dalla sorgente alla foce (da Vannote ed al modif.) I macroinvertebrati che colonizzano gli ambienti di acque correnti hanno di norma dimensioni superiori al millimetro (e perciò sono facilmente visibili ad occhio nudo) ed appartengono ai gruppi degli Insetti, Crostacei, Molluschi, Irudinei, Tricladi, Oligocheti, Nemertini e Nematomorfi.

4 II Inserto Acquacoltura Api Informa n. 1/2011 Coleotteri Odonati Anellidi Plecotteri Efemerotteri Nell interpretazione dei dati ottenuti dall esame della comunità macrozoobentonica è necessario tenere conto di un importante fattore: benché i macroinvertebrati bentonici costituiscano una componente piuttosto stabile dei vari tipi di substrati, il drift, cioè il trasporto verso valle di una piccola quota di organismi a causa della corrente, può condizionare il dato finale. Il fenomeno del drift, infatti, è in grado di riequilibrare le popolazioni di determinati habitat in caso di eccessiva densità di individui (perdita del surplus di produzione), oppure di contribuire alla ricolonizzazione di tratti a valle che abbiano subito uno spopolamento, garantendo un rifornimento costante di organismi in grado di compensare eventuali effetti di stress dovuti ad asciutte, piene rovinose, o altro. Per effetto del drift è quindi possibile ritrovare in una determinata biotipologia (a volte solo per breve tempo e con basso numero di individui) delle specie che non costituiscono dei rappresentanti stabili di questa comunità. Le specie driftate non appartengono quindi a pieno titolo alla comunità e quindi non vanno conteggiate nel computo dell indice I.B.E. per evitare una distorsione del valore dell I.B.E. causata dal rinvenimento di taxa presenti solo occasionalmente nelle stazioni di prelievo in quanto provenienti da tratti a monte per effetto della corrente. Tricotteri Crostacei Eterotteri Ditteri PRELIEVO DEI MACROINVERTEBRATI BENTONICI Il metodo I.B.E. prevede un protocollo di applicazione standardizzato, basato sulla raccolta dei macroinvertebrati e di osservazioni e notizie sul corso d acqua che possono aiutare nell interpretazione dei risultati. Dove possibile, il campionamento và eseguito spostandosi in Il prelievo di macroinvertebrati bentonici viene eseguito utilizzando un retino immanicato con rete a 21 maglie/cm. Gasteropodi Tricladi I macroinvertebrati bentonici sono dei buoni indicatori dello stato di salute del fiume, valutato qualitativamente come scostamento dalla situazione che ci attenderemmo in un contesto naturale, perché: 1) sono dotati di scarsa mobilità vivendo sulla superficie dei substrati di cui è costituito il letto fluviale (epibentonici) o all interno dei sedimenti (freaticoli) e perciò non possono volontariamente allontanarsi dal substrato in cui vivono al manifestarsi di fenomeni di alterazione ambientale; 2) hanno cicli vitali relativamente lunghi e quindi sono rinvenibili per gran parte dell anno; 3) sono contraddistinti da diversi livelli di sensibilità alle condizioni di stress: alcune specie, particolarmente sensibili, scompaiono anche con minimi effetti di disturbo ; le specie più resistenti possono sopravvivere anche in ambienti fortemente alterati, altre possono addirittura trovare un vantaggio da tale situazione, nutrendosi di eventuali sostanze inquinanti versate, altre ancora possono essere favorite dall eliminazione dei loro predatori o avvantaggiate dalla soppressione dei loro competitori. obliquo e controcorrente tracciando un transetto ideale di campionamento in senso trasversale (da sponda a sponda). Transetto Sponda Sponda Direzione della corrente Nelle stazioni in cui le condizioni idriche (velocità della corrente e portata elevate con altezza media dell acqua superiore al metro) non permettono l attraversamento dell alveo, il transetto viene eseguito parallelamente alla sponda in un area rappresen-

5 Inserto Acquacoltura Api Informa n. 1/2011 III tativa della zona di quel corso d acqua. In campo viene effettuata una prima fase di pulizia, sorting ed analisi di ciascun campione. I campioni sono quindi fissati e conservati in alcool etilico al 70% per essere sottoposti ad una verifica ed identificazione approfondita in laboratorio con l ausilio di guide specifiche e di microscopio stereoscopico 20x. DEFINIZIONE DELL INDICE I.B.E L I.B.E. è un metodo semi-quantitativo in quanto la definizione del valore di indice, si basa su 2 tipi di misura: (1) la ricchezza totale in taxa (unità tassonomiche) della comunità; (2) la presenza dei taxa più esigenti in qualità. Inoltre, viene effettuata una stima dell abbondanza (numero di individui) di ciascun taxon nel campione e si segue il criterio di escludere dal calcolo dell I.B.E. le unità sistematiche rappresentate da un numero di individui inferiore ad un limite prefissato (numero minimo di presenze) perché sono da considerarsi non appartenente in modo stabile alla comunità quanto piuttosto rinvenute occasionalmente a causa di fenomeni di trasporto (drift) a causa della corrente. La definizione del valore dell indice da assegnare ad una determinata sezione di corso d acqua si basa su di una Tabella a 2 entrate tarata per consentire il calcolo dell indice in modo omogeneo e comparabile, sulle differenti tipologie di acque correnti. La cifra segnata nella casella risultante dall intersezione dell entrata orizzontale con quella verticale costituisce il valore dell Indice Biotico dell ambiente indagato. I valori così ottenuti (numeri interi) appartengono ad una scala discreta che va da un minimo di 0 (pessimo estremo inquinamento) a 14 (ottimo - acque non inquinate). In effetti, valori da 11 a 12 vengono raggiunti raramente nelle acque libere italiane. Per una formulazione di più facile comprensione e di più semplice interpretazione pratica, i punteggi calcolati con il metodo I.B.E. (0-14) sono direttamente traducibili in 5 Classi di Qualità identificate da numeri romani (I, Il, III, IV, V). Ciascuna di esse corrisponde ad un determinato grado di inquinamento o di alterazione ambientale, variabile da ottimale a di massimo degrado (Tab. 1). Tabella 1 Tabella di conversione dei valori di I.B.E. in classi di qualità, con relativo giudizio (= Tab. 4 APAT CNR-IRSA 9010 Man. 29:2003). Classi di qualità Valori di I.B.E. Giudizio di qualità Classe I Ambiente non alterato in modo sensibile Classe II 8 9 Ambiente con moderati sintomi di alterazione Clase III 6 7 Ambiente alterato Classe IV 4 5 Ambiente molto alterato Classe V Ambiente fortemente degradato MATERIALI E METODI DELL INDAGINE Le attività di prelievo dei macroinvertebrati bentonici nei corsi d acqua sono state eseguite a monte ed a valle di 9 ittiocolture regionali in due tappe successive: 1) la prima tra agosto e settembre, nel periodo in cui le temperature sono elevate ed i corsi d acqua sono maggiormente soggetti a periodi di magra o di riduzione del flusso idrico contemporaneamente ai quali può verificarsi un aumento dell accumulo locale di sedimenti o/e di materiale organico; 2) la seconda tra ottobre e dicembre in cui, invece, la temperatura è di norma più bassa, l ossigenazione migliore e sono più frequenti i fenomeni di piena o di abbondanza idrica: se troppo intensi possono depauperare le comunità macrozoobentoniche a causa di fenomeni di trasporto (drift) verso valle ma che, contestualmente, possono anche arricchire i tratti fluviali con nuove specie trasportate da stazioni collocate più a monte lungo l asta fluviale. La scelta delle ittiocolture si è basata su un criterio di rappresentatività geografica della realtà friulana: 2 impianti in zona montana, 3 impianti nell alta pianura friulana, 4 nella zona delle risorgive, con 3 aziende in provincia di Pordenone e 6 in quella di Udine. Durante le fasi operative non si sono mai manifestate condizioni ambientali che avrebbero potuto indurre errori nel calcolo dell Indice Biotico Esteso (fase di magra o forte piena). Quasi tutti i corsi d acqua esaminati non vanno incontro a fase di asciutta in nessun periodo dell anno ed hanno invece una portata piuttosto elevata anche in assenza di fenomeni di piena (altezza minima dell acqua superiore a 40 cm; spesso superiore al metro). I campionamenti eseguiti dal mese di ottobre in poi, periodo in cui la portata dei corsi d acqua è aumentata a causa di notevoli precipitazioni, sono stati organizzati in modo da lasciar passare almeno 7-10 giorni dal momento di massima piena. Il prelievo di macroinvertebrati bentonici è stato effettuato, in accordo con il metodo APAT CNR-IRSA 9010 Man. 29:2003, utilizzando un retino immanicato con rete a 21 maglie/cm. Dove possibile, il campionamento è stato eseguito spostandosi in obliquo e controcorrente tracciando un transetto ideale di campionamento in senso trasversale (da sponda a sponda). Nelle stazioni in cui le condizioni idriche (velocità della corrente e portata elevate con altezza media dell acqua superiore al metro) non hanno permesso l attraversamento dell alveo, il transetto è stato eseguito parallelamente alla sponda in un area rappresentativa della zona di quel corso d acqua. In campo è stata effettuata una prima fase di pulizia, sorting ed analisi di ciascun campione. I campioni sono stati quindi fissati e conservati in alcool etilico al 70% per essere sottoposti ad una verifica ed identificazione approfondita in laboratorio con l ausilio di guide specifiche e di microscopio stereoscopico 20x. Il calcolo dell Indice Biotico Esteso è stato ottenuto utilizzando la Tabella 2 del Metodo APAT CNR-IRSA 9010 Man. 29:2003. RISULTATI Di seguito si riportano le tabelle riassuntive dei risultati ottenuti, suddivise in base all impianto ittico interessato. Le tabelle complete, comprendenti anche l elenco delle unità sistematiche rinvenute nelle diverse stazioni di prelievo, sono riportate in allegato alla presente relazione. Allevam. Montano 1 Prelievo del: 18/08/10 Prelievo del: 16/12/10 Totale U.S Valore I.B.E (=9,6) (=10,6) Classe di Qualità I I-II I I Allevam. Montano 2 Prelievo del: 15/09/10 Prelievo del: 03/12/10 Totale U.S Valore I.B.E (= 8,4) Classe di Qualità II II II II

6 IV Inserto Acquacoltura Api Informa n. 1/2011 Allevamento ALTA Prelievo del: 05/08/10 Prelievo del: 27/10/10 PIANURA 1 Totale U.S Valore I.B.E. 9-8 (= 8,6) 8-9 (= 8,4) (= 9,4) Classe di Qualità II II II II-I Allevamento ALTA Prelievo del: 10/09/10 Prelievo del: 03/12/10 PIANURA 2 MONTE (1) VALLE MONTE (1) VALLE Totale U.S Valore I.B.E Classe di Qualità I II II II (1) Le due stazioni di prelievo non coincidono: per espressa richiesta del referente dell azienda il secondo prelievo è stato eseguito in una stazione diversa per non correre il rischio di contaminare l avannotteria. Allevamento ALTA Prelievo del: 15/09/10 Prelievo del: 03/12/10 PIANURA 3 Totale U.S Valore I.B.E (= 9,6) (= 9,6) Classe di Qualità I-II II I I-II Allevamento zona Prelievo del: 06/08/10 Prelievo del: 13/12/10 risorgive 1 Totale U.S Valore I.B.E Classe di Qualità II II II II Allevamento zona Prelievo del: 06/08/10 Prelievo del: 19/11/10 risorgive 2 Totale U.S Valore I.B.E Classe di Qualità II II I II Allevamento zona Prelievo del: 18/08/10 Prelievo del: 19/11/10 risorgive 3 Totale U.S Valore I.B.E (=10,4) Classe di Qualità I I I I Allevamento zona Prelievo del: 10/09/10 Prelievo del: 09/11/10 risorgive 4 Totale U.S Valore I.B.E Classe di Qualità I II I-II II Dall esame delle comunità di macroinvertebrati bentonici rinvenuti nei punti di prelievo risulta che le stazioni sottoposte a verifica ricadono nelle due migliori classi di qualità ambientale tra le cinque possibili: la classe I a cui appartengono ambienti non alterati in modo sensibile e la classe II in cui vengono classificati ambienti con moderati sintomi di alterazione. Le differenze qualitative tra le stazioni situate a monte degli impianti ittici e quelle collocate a valle degli stessi spesso non sono rilevabili oppure sono ridotte. Laddove queste diversità sussistono si manifestano prevalentemente con una lieve diminuzione del valore di Indice Biotico Esteso nelle stazioni poste a valle degli impianti ittici. Ciò si deve presumibilmente dell effetto barriera che le opere di contenimento delle specie ittiche allevate esercitano anche sul flusso idrico: la riduzione della velocità della corrente determina, di conseguenza, un accumulo locale di sedimenti e materiale organico. Tali differenze risultano però trascurabili ponendo a confronto i risultati ottenuti dai prelievi autunnali e invernali rispetto a quelli delle stesse stazioni campionate in estate. Si osserva, infatti, che il numero di unità sistematiche rinvenute nelle stazioni di prelievo in autunno-inverno sono nel complesso più numerose di quelle trovate nei medesimi siti durante i campionamenti estivi e che, soprattutto, l Indice Biotico Esteso determinato in autunno per molte delle stazioni a valle degli impianti è uguale o addirittura superiore a quello determinato in estate per le stazioni collocate a monte degli stessi impianti. L aumento del numero di taxa complessivamente presente potrebbe essere dovuto al trasporto di organismi ad opera delle piene, talora quantitativamente significativo (e quindi condizionante il valore dell I.B.E.), da stazioni situate più a monte. Viceversa, potrebbe anche denotare un effettivo miglioramento delle condizioni ambientali. In tal senso, i dati ottenuti andrebbero periodicamente verificati ed integrati con misure chimico-fisiche delle acque. Nell interpretazione dei risultati relativi ad un impianto ubicato nell Alta pianura 2, si segnala che nelle due fasi di campionamento (estivo ed autunno-invernale) i prelievi sono stati eseguiti in due differenti stazioni a monte per espressa richiesta del referente dell azienda presente sul luogo allo scopo di evitare eventuali contaminazioni di origine batterica o virale delle vasche di allevamento. Il prelievo estivo è stato, infatti, effettuato a monte della vasca in cui vengono allevati gli avannotti, alimentata da acqua di risorgiva, mentre per il prelievo invernale è stato indicato un punto differente ubicato all accesso della derivazione del corso d acqua che alimenta l impianto. CONCLUSIONI L esame delle comunità di macroinvertebrati bentonici rinvenuti nei punti di prelievo e l applicazione dell Indice Biotico Esteso, ha evidenziato una situazione ecologica complessivamente buona per tutte le stazioni in cui sono stati eseguiti i prelievi. Infatti, dall esame dei dati raccolti nel corso del programma è risultato che la qualità ambientale dei corsi d acqua sottoposti a verifica subisce delle variazioni nell arco dell anno indipendente dalla presenza degli impianti di ittiocoltura, come rilevato per le stazioni a monte degli stessi. Presumibilmente queste variazioni sono causate dalle normali variazioni ambientali annuali del corso d acqua (portata, intensità della corrente e conseguente variazione del tasso di sedimentazione, ecc). Nel complesso dell attività svolta, non sono emerse criticità particolari che facciano ipotizzare un impatto significativo derivante delle attività antropiche oggetto di valutazione sui corsi d acqua, che alimentano gli impianti ed in cui si riversano le acque utilizzate per le suddette attività di troticoltura. Rodolfo Ballestrazzi, Claudio Franci, Giulio Fait Dipartimento di Scienze Animali, Via San Mauro, Pagnacco Udine Tel ; Fax ; rodolfo.ballestrazzi@uniud.it Inserto realizzato nell ambito del progetto API/DIAN L.R. FVG n. 30 del 28/12/ Art. 5, comma 1, lettere b e c Intese di programma 2010 con le associazioni del settore della pesca e dell acquacoltura

7 informa 3 DECRETO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI La G.U. n. 304 del 30 dicembre 2010 ha pubblicato il decreto n. 984 del 14 dicembre 2010 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che riporta le direttive ed il calendario per le limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati per l anno I VEICOLI ESCLUSI TOTALMENTE DAL DIVIETO Il divieto di circolazione fuori dai centri abitati, per i veicoli ed i complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata a 7,5 t, nei giorni festivi e negli altri giorni particolari indicati nel decreto, non trova applicazione, per i veicoli e per i complessi di veicoli di prevalente interesse agricolo di seguito elencati, anche se circolano scarichi: 1- adibiti esclusivamente al trasporto di latte. Escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest ultimo caso, gli stessi trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso; 2- macchine agricole di cui all art. 57 del decreto legislativo 285/92 e successive modificazioni, adibite al trasporto di cose, che circolano su strade non comprese nella rete stradale di interesse nazionale; 3- adibiti al trasporto esclusivamente di animali destinati a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate (da effettuarsi od effettuate nelle 48 ore); 4- per il trasporto di derrate alimentari deperibili in regime ATP; 5- per il trasporto di prodotti deperibili (frutta, ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall estero, sottoprodotti derivanti dalla macellazione degli stessi, pulcini destinati all allevamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali). I veicoli di cui ai punti 1) e 5) devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 mt di base e di 0,40 mt di altezza, con impressa in nero la lettera d minuscola di altezza pari a 0,20 mt, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. I VEICOLI ESCLUSI PURCHé MUNITI DI AUTORIZZAZIONE PREFETTIZIA Sono esclusi dal divieto di circolazione, nei giorni indicati dal decreto, purché muniti di autorizzazione prefettizia: 1- i veicoli adibiti al trasporto di prodotti diversi da quelli deperibili in regime di esclusione totale che, per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, nonché i veicoli ed i complessi di veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all alimentazione degli animali; 2- i veicoli ed i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose, che circolano su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale; 3- i veicoli adibiti al trasporto di cose, per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza (ad esempio veicoli utilizzati per lo svolgimento di fiere e mercati), ivi compresi quelli impiegati per esigenze legate a cicli continui di produzione industriale tra imprese localizzate in regioni contigue, a condizione che tali esigenze siano riferibili a situazioni eccezionali, contingenti e difficilmente ripetibili. I veicoli di cui ai punti 1 e 3 devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde, delle dimensioni di 0,50 mt di base e 0,40 mt di altezza, con impressa in nero la lettera a minuscola di altezza pari a 0,20mt, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. VEICOLI E TRASPORTI ECCEZIONALI Per i veicoli eccezionali adibiti a trasporti eccezionali, viene confermata la regolamentazione del Le macchine agricole eccezionali (superamento dei limiti di sagoma o di massa previsti dal Codice) che circolano su strade non comprese nella rete stradale di interesse nazionale son escluse dal divieto; quelle invece che circolano nella rete stradale di interesse nazionale sono soggette al rilascio dell autorizzazione da parte della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo (oltre alla specifica autorizzazione rilasciata dagli Enti proprietari delle strade art. 104 C.d.s.). calendario limitazioni circolazione stradale anno 2011 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE G ORE Il presente calendario rappresenta uno schema indicativo del contenuto del d.m. n. 984 del cui in ogni caso bisogna fare riferimento. La riproduzione, anche parziale, dei contenuti del presente periodico è subordinata alla citazione esplicita della testata «Acquacoltura - Api Informa» e degli autori.

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