welforum.it Un osservatorio per monitorare e innovare le politiche sociali Emanuele Ranci Ortigosa direttore welforum.it
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- Silvano Pappalardo
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2 welforum.it Un osservatorio per monitorare e innovare le politiche sociali Emanuele Ranci Ortigosa direttore welforum.it Primo convegno welforum.it Roma, Cnel, 28 novembre
3 Welforum.it nasce dal lavoro che Ars, in collaborazione con Irs, svolge da decenni in materia di analisi e valutazione indipendente e qualificata delle politiche sociali e da quanto sviluppato all interno di cinque esperienze significative
4 L Osservatorio è sviluppo e apertura dell esperienza decennale di Welforum Regioni e grandi Comuni offre un servizio informativo, divulgativo, di approfondimento, scambio e confronto sui temi delle politiche sociali, aperto a tutti va ad occupare uno spazio non ancora sviluppato di monitoraggio indipendente delle politiche sociali nazionali e regionali, con uno sguardo all Europa Non uno spazio di archiviazione, ma un sito dinamico continuamente aggiornato per quanti per ruolo, professione, interesse e impegno personale sono interessati alle politiche sociali
5 Questo progetto richiede ampio sostegno, adeguate risorse, utilizzo diffuso Ars è associazione non profit, si finanzia solo con le proprie attività, e garantisce così anche la propria provata autonomia. ha potuto creare welforum.it grazie alla fiducia e al sostegno economico di Fondazioni bancarie, Regioni e Province autonome, Comuni, organizzazioni sociali e sindacali, ordini professionali, tutti indicati sul sito. Ai Promotori Ars propone interazioni e collaborazioni costituendo a tal fine il Comitato dei Promotori.
6 L Osservatorio rileva sistematicamente e mette a sistema normativa, dati e ricerche in tema di welfare, per renderli accessibili e fruibili ai più; approfondisce, interpreta, confronta i materiali raccolti; comunica i contenuti con chiarezza espositiva e grafica; registra posizioni e attiva un confronto su tematiche e contenuti di policy anche attraverso seminari di approfondimento
7 I sevizi offerti il sito (articoli e segnalazioni) con continuità e attenzione all attualità le newsletter almeno quindicinali che ne annunciano i nuovi contenuti. Attiviamo ora due ulteriori attività : questo convegno, con successivi seminari di approfondimento Il punto di welforum,, con la sua prima uscita 7
8 welforum.it Il sito presenta articoli e segnalazioni Ogni articolo o segnalazione è collocato in una (o più) aree tematiche e in una (o più) sezioni. Aree tematiche e sezioni sono elencate il homepage Ogni articolo o segnalazione è corredato di tag (parole chiavi) e di elenco di contenuti correlati, come strumenti di ricerca Ogni articolo o segnalazione è affiancato da bottone per la stampa In alto alla homepage appositi link consentono di visualizzare descrizione del progetto welforum, elenco dei Promotori, composizione di direzione e redazione, contatti, oltre che di apposito accesso per iscriversi alla newsletter di aggiornamento quindicinale sulle novità pubblicate
9 I primi 6 mesi di welforum.it pagine visitate visite visitatori iscritti alla newsletter Più di segnalazioni Più di 100 articoli Più di 20 contributi di sintesi Più di 10 newsletter inviate
10 Come Osservatorio dobbiamo porre grande attenzione ai dati di realtà Nella nostra società molte persone, famiglie, gruppi di popolazione soffrono gravi condizioni di bisogno: bisogno di nutrimento e vestiario, di casa, di salute, di istruzione, di relazioni e socialità, di lavoro, di riposo. Vari bisogni che spesso si combinano, tali da condizionare pesantemente la loro possibilità di liberare e valorizzare le loro risorse, per vivere una vita veramente umana, sviluppare le loro capabilities, contribuire così alla crescita del capitale umano, fattore cruciale di sviluppo sociale e anche di crescita economica. Bisogni che interpellano le nostre coscienze, la nostra società, le nostre istituzioni, il nostro welfare
11 Questi gravi bisogni nel tempo aumentano o si riducono? Cosa ne abbiamo fatto, come gli abbiamo trattati negli ultimi anni? Abbiamo richiamato i tanti volti del bisogno, non solo il bisogno economico. Ma il bisogno economico spesso è esito e a sua volta genera altre condizioni di bisogno, e può essere assunto come indicatore significativo, Esso può essere letto in termini di disuguaglianza sociale e di povertà 11
12 La disuguaglianza economica fra più ricchi e più poveri è aumentata Nella maggior parte dei paesi OECD (ma non in tutti) negli anni della crisi la disuguaglianza è aumentata ed è ora al più alto livello Anche in Italia dal 2008 il reddito dei poveri si riduce, la disuguaglianza cresce: il 10% delle famiglie più ricche ha ora 6,6 volte il reddito del 10% di quelle più povere Fra i paesi europei l Italia ha il livello di disuguaglianza più elevato dopo Spagna e Grecia 12
13 I poveri sono sempre più numerosi Sono oltre 118 milioni le persone a rischio povertà ed esclusione sociale in Europa, il 23,7% dei residenti EU28, con grande variabilità tra i paesi In Italia sono il 28,7%, superiore alla media europea, 17,5 milioni di persone, il numero più alto d Europa, con molti in grave deprivazione materiale Con la crisi in Italia i poveri «assoluti» più che raddoppiano, divengono nel milioni, il 7,9%, con una nuova composizione sociale
14 Dal 2007 al 2016 in Italia i poveri assoluti aumentano di 2,5 volte, nel 2016 divengono 4,7 milioni, il 7,9% della popolazione 7,3 6,8 7,6 5,9 3,6 3,9 4,2 4,4 3,
15 Accentuate disuguaglianze e grave povertà in vent anni hanno ridotto la crescita economica (OECD 2014) Nell insieme dei paesi Oecd del 8,5% cumulativo, in Italia del 6% perché nel breve contraggono le risorse delle famiglie con basso reddito che hanno per necessità forte propensione al consumo perché soprattutto nel medio/lungo periodo condizioni di grave bisogno rendono difficile alle persone svantaggiate di utilizzare le opportunità in termini di crescita, relazionalità, educazione, formazione, occupazione, salute. perché nuocciono quindi allo sviluppo delle capabilities, riducono la mobilità sociale intra ed inter generazionale, non favoriscono l accumulazione di capitale umano
16 Per ragioni tanto sociali che economiche, occorre contrastare la crescita delle disuguaglianze e della povertà con un insieme di più politiche convergenti, fra le quali determinanti quelle occupazionali anche con politiche sociali mirate a ridurre povertà e diseguaglianze reddituali che colpiscono ormai anche la bassa classe media, con mix di erogazioni monetarie + accesso a servizi di accompagnamento, socializzazione, qualificazione scolastica e lavorativa, tutela della salute, ben disegnati e implementati (OCSE). 16
17 In Italia nostro welfare non ha contrastato efficacemente la crescita di disuguaglianze e povertà prodotta dalla crisi, come altrove è accaduto. Dati di realtà e comparazioni fra paesi evidenziano la scarsa equità ed efficacia delle nostre politiche sociali. Alcuni flash sono illuminanti, vediamoli 17
18 Il confronto fra il tasso di popolazione a rischio di povertà dei paesi UE prima e dopo i trasferimenti sociali evidenzia la scarsa efficacia del nostro sistema 18
19 La bassa efficacia è dovuta anche alla ripartizione sociale dei nostri trasferimenti assistenziali, assai meno redistributiva di quella di altri paesi 70% EU - Silc: Quota della spesa per trasferimenti monetari (escluse le pensioni) che va a ciascun quintile di reddito disponibile 60% 50% 40% 30% italia francia germania UK spagna 20% 10% 0%
20 Scarsa equità: tra il 2007 e il 2015 del tasso di povertà assoluta degli ultrasessantacinquenni è stabile, mentre triplica quello dei minori di 18 anni e dei potenziali genitori tra i 35 e i 64 anni 20
21 Gran parte degli interventi assistenziali nazionali sono obsoleti, non appropriati ne inclusivi Per l assoluta prevalenza delle erogazioni monetarie e delle detrazioni fiscali nazionali, 60 miliardi, l 80% della spesa, rigide e standardizzate, Per la mancata lettura specifica dei bisogni, con valutazioni e progettazioni personalizzate e interventi di servizi e professionali di sostegno e inclusione sociale. La spesa assistenziale dei Comuni, è di solo 7 miliardi, un decimo della spesa assistenziale totale, e solo per 2/3 produce servizi Perché se le misure assistenziali nazionali sono garantite, costituiscono diritti esigibili, gli interventi sociali territoriali configurano diritti condizionati dalle risorse messe nell anno a bilancio dallo Stato (fondi sociali) e dai governi locali e, soprattutto in certe aree a forte disagio sociale, risultano carenti 22
22 A questo sistema assistenziale si propongono sfide nuove e complesse che non è in grado di affrontare povertà largamente legate a mancanza o precarietà del lavoro, difficoltà delle giovani famiglie e disoccupazione dei giovani, invecchiamento della popolazione con oneri sulle famiglie per la cura di non autosufficienti o disabili, crescenti esigenze di autonomia personale e sociale delle persone disabili, difficoltà nell accoglienza e integrazione degli immigrati 23
23 Vanno costruite proposte per il cambiamento e insieme consenso per affrontarle Il legame fra le specifiche condizioni di bisogno e l accesso all ascolto e a interventi appropriati e adeguati di sostegno e promozione è scarso e non funzionale all efficacia sui bisogni E allora necessario destrutturare le funzioni, le misure, le risorse delle politiche sociali per poi ricomporle e riorganizzare gradualmente il sistema nelle sue componenti e nel suo insieme su criteri coerenti, esplicitati, condivisi Occorre una visione e una strategia generale, nella logica dell inclusione e dello sviluppo sociale ed economico, anche se l attuazione per necessità avverrà con passi parziali e graduali Occorre contestualmente promuovere aggregazione di forze e consenso fra gli interessati e nell opinione pubblica su contenuti e strategie, come sulla povertà ha fatto l Alleanza 24
24 Dal 2013 al 2016 Ars, Irs e Capp abbiamo elaborato e proposto una visione generale per la riforma delle attuali politiche assistenziali, su questi criteri guida: intervenire su tutte (universalismo) e solo (economicità, efficienza della spesa) le reali situazioni di bisogno socialmente riconosciute Integrare le risorse personali e familiari gravemente carenti e sostenere le potenzialità delle persone e del contesto (inclusione) sostegno proporzionato e appropriato al bisogno (equità sociale e efficacia) ridurre e semplificare le misure (efficienza e trasparenza) assumere come vincolo la sostenibilità economica e organizzativa, oltre che l accettabilità sociale 25
25 Abbiamo ridefinito il campo e le risorse delle politiche sociali (Commissione Onofri 1995) trattano problemi di benessere della persona, delle famiglie, delle popolazioni; sono finanziate con il prelievo fiscale, non con contributi o premi; vanno individuate in base alla loro funzione, non alle classificazioni amministrative; consistono in erogazioni monetarie, servizi, detrazioni fiscali, da trattare in modo unitario e integrato nel miliardi di euro di spesa assistenziale pubblica, oltre, 4,5 punti del Pil.,di cui: 60 miliardi di spesa nazionale (oltre l 80%) assorbiti da pretazioni Inps e detrazioni fiscali; solo 7 miliardi gestiti da Comuni, Regioni ed altri enti, per servizi e anche erogazioni monetarie; quasi 5 miliardi stimati di spesa socio-sanitaria per la non autosufficienza 26
26 Abbiamo ipotizzato di sostituire tutte le attuali misure nazionali con solo i seguenti interventi presidiati da livelli essenziali Reddito minimo di inserimento a integrazione del reddito fino alla soglia della povertà assoluta per tutti accompagnata da progetti personalizzati Assegno means tested a famiglie con figli minori o studenti fino a 25 anni Dote di cura: sostegno economico e/o con servizi a tutte le famiglie con persone non autosufficienti o disabili di entità rapportata alla intensità del fabbisogno assistenziale, senza alcuna selettività economica Pensione unica per invalidi means tested Budget di inclusione: per persone con disabilità e opportunità di vita autonoma Sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi territoriali grazie a risorse locali condivise e a finanziamenti nazionali aggiuntivi, 27
27 Abbiamo calcolato che tale visione quando realizzata costerebbe 79 miliardi per erogazioni e servizi (5 + dell attuale spesa), sarebbe quindi sostenibile e conseguirebbe i seguenti benefici : Tendenziale azzeramento della povertà assoluta Concentrazione dei benefici sui più bisognosi non solo per reddito, ma anche per impegni di cura per figli, non autosufficienti e disabili Passaggio dalla centralità di prestazioni monetarie standardizzate a sostegni personalizzati, articolati, promozionali Ruolo centrale dei servizi territoriali, con maggiori opportunità di integrazione degli interventi e di coinvolgimento degli attori, delle organizzazioni, delle risorse locali, verso un welfare comunitario 28
28 Abbiamo mostrato che si può riqualificare il sistema con consistenti benefici distributivi, come mostra la ripartizione per decili Isee della spesa per trasferimenti sociali prima (blu) e dopo (rosso) la riforma ipotizzata 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0%
29 In questa prospettiva le riforme in atto sono da implementare con grande impegno Bene l avvio finalmente del Rei, del Dopo di noi e di altre politiche e interventi anche a livello regionale e locale innovativi perché uniscono sostegno e inclusione e impegnano le risorse locali e di prossimità, istituzionali professionali e sociali. Rappresentano anche una diffusa sfidante sperimentazione, su processi e percorsi che vanno riproposti su altre politiche
30 Le riforme ancora da formulare, approvare, introdurre Altre politiche attendono di essere a loro volta riformate, come quelle per le famiglie con figli: in Parlamento un pdl sull assegno unico e universale di sostegno che assorbe le attuali misure lavoreremo nel pomeriggio su una proposta di riforma dell indennità di accompagnamento, che non esaurisce certo le riforme su non autosufficienza e disabilità proposte che dovranno essere integrate da una adeguata attenzione ai servizi territoriali di sostegno e promozione, nella logica assunta dal Rei
31 Bene i singoli passi, ma senza perdere di vista l azimut Ad ogni passo non perdere mai di vista che occorre pervenire ad un insieme di politiche e interventi sociali coerente che faccia convergere risorse e attività per massimizzare esiti di efficacia sui problemi e di equità sociale. In prospettiva quindi le vecchie misure assistenziali andranno necessariamente tutte o quasi riqualificate o assorbite in nuove misure che ricompongano l offerta per le persone e le famiglie, sui territori, nelle e fra le diverse aree di bisogno.
32 Apro e chiudo un importante parentesi Mi sono finora attenuto al campo tradizionale delle politiche sociali ma voglio anche sottolineare l importanza in termini di civiltà, e anche proprio di socialità, dell approvazione: della legge sullo ius soli e la riforma delle norme tuttora vigenti sulle immigrazioni di altre importanti leggi su diritti civili (fine vita), che attendono la definitiva approvazione di misure adeguate per la promozione del lavoro, e del lavoro giovanile in particolare, senza delle quali non ci può essere welfare
33 Arriviamo al tema servizi, e quindi ai livelli essenziali che devono garantirli ai cittadini Sui territori bisogni e problemi sono complessi e si intrecciano e i servizi di conseguenza devono flessibilizzarsi e connettersi, grazie ad una ricomposizione di interventi e politiche. Stabilire livelli essenziali di servizi e programmi d intervento per aree specifiche è spesso necessario in partenza, ma si dovrà tender ad una trattazione dello sviluppo dei sistemi territoriali e dei loro livelli essenziali nel loro insieme. Impresa necessaria ma non facile se si vuole un coordinamento e il controllo sui livelli a livello nazionale e, insieme, il rispetto e la valorizzazione delle competenze e specificità regionali e locali
34 Dare centralità ai territori, per mirare alla costruzione di welfare integrati e inclusivi È sul territorio che si intercetta il bisogno, espresso e inespresso, lo si legge nel suo insieme, si costruisce un progetto di sostegno e valorizzazione delle risorse di persone famiglie e contesti, con attivazione e inserimento, si cercano risposte anche a esigenze abitative occupazionali sanitarie È sul territorio che nascono e si sviluppano iniziative e reti sociali solidali, capaci anche di produrre innovazione La riforma deve poter contare sull impegno, la condivisione e l iniziativa delle istituzioni e delle organizzazioni culturali, sociali, sindacali dei territori, parte anche dal basso
35 Sensibilizzare, coinvolgere, premere, insistere, al centro e dai territori Innovare è impegnativo e difficile, e deve essere preparato da iniziative continue e efficaci sul piano, critiche e propositive, che stimolino il pensiero e le pratiche politiche e amministrative importanti le iniziative di sensibilizzazione e ai problemi e di coinvolgimento e partecipazione diffusa che in varie sedi vengono realizzate. importanti le numerose serie sperimentazioni in logiche di interconnessione comunitaria fra attori istituzionali e sociali promosse da Regioni, Comuni, Fondazioni welforum le segnalerà, le seguirà
36 Più spazio e rilievo per le politiche sociali Assumendo una prospettiva di innovazione e ricomposizione, a tutti i livelli, politiche, sistemi di servizi e interventi sociali potranno superare la dispersione ed assumere una loro più forte identità. Gli stessi attori, politici, sociali e professionali, del sociale potranno acquisire un riconoscimento e gestire un ruolo più forte e significativo dell attuale questo concorrerà ad un più efficace sostegno e promozione delle persone e delle famiglie in difficoltà, che è la ragione e la misura di politiche e servizi sociali e delle persone che vi si impegnano.
37 Welforum come luogo di conoscenze, di confronto, di proposta L Osservatorio che abbiamo costruito con il sostegno di tante e diverse istituzioni e organizzazioni vuole appunto seguire e stimolare dare una mano a quanti operano con impegno e spirito creativo nel sociale, a tutti i livelli e ruoli. Teniamo a offrire e discutere con loro osservazione e riflessione sui temi concreti, quotidiani, e insieme su prospettive e obiettivi, per alimentare pensieri e pratiche condivise Ascoltandoci e dialogando, sul sito e anche in questo convegno e nei prossimi seminari, possiamo fare un buon lavoro
38 Grazie a tutti voi che avete risposto al nostro invito, grazie a chi ci sostiene e a chi ci ospita oggi, e buon lavoro a tutti noi in questa giornata 39
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