TITOLO SEMINARIO 25 Giugno 2015

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1 TITOLO SEMINARIO 25 Giugno 2015 LUOGO E DATA 25 Giugno 2015 Avenue de Tervueren 67, B-1040 Bruxelles Unioncamere Veneto Delegazione di ORGANIZZATORE Bruxelles RELAZIONE La Delegazione di Bruxelles di Unioncamere Veneto, anche quest anno ha organizzato il consueto seminario di formazione annuale sulle tematiche europee, dedicato ai funzionari camerali del territorio Veneto e agli enti Domiciliati. La giornata di formazione del 25 giugno ha coinvolto gli Europarlamentari Veneti, che hanno potuto presentare le principali attività di cui si stanno occupando al Parlamento Europeo, e un funzionario della Rappresentanza Permanente dell Italia presso l UE, che ha illustrato i principali risultati ottenuti in materia di mercato interno. Ad inaugurare l evento, è intervenuto il Presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio, il quale ha ricordato la tragica scomparsa di Egidio Maschio, imprenditore padovano che ha deciso di togliersi la vita. A tal riguardo, ha ribadito l importanza di Unioncamere nell aiutare e promuovere le imprese del territorio Veneto, cercando di capire le attuali dinamiche economiche e le possibilità di accesso a risorse finanziarie, soprattutto a livello europeo. La Delegazione di Bruxelles svolge quindi un ruolo chiave, ma sarà comunque necessario pensare maggiormente all azione e alla progettazione, per permettere una migliore redistribuzione del denaro. Dopo aver accennato ai numerosi tagli che il governo Renzi ha previsto per le Camere di Commercio, ha rilevato come la partecipazione degli Europarlamentari al seminario sia un ottima occasione per confrontarsi su temi di grande attualità. Ha poi dichiarato che, con le nuove elezioni regionali, sarà necessario avere delle persone qualificate che si confrontino sempre più con i corpi intermedi. Successivamente, i colleghi della Regione Veneto hanno portato i saluti del Direttore della sede di Bruxelles, Marco Paolo Mantile, e hanno presentato la nuova piattaforma Progetto Europa, contenente tutti i bandi e le opportunità, a gestione diretta, promossi dell Unione Europea. La giornata è poi proseguita con gli interventi degli Europarlamentari Veneti. Dopo aver ricordato la scomparsa di Egidio Maschio, l Onorevole Remo Sernagiotto (PPE, Commissione per la Pesca PECH) ha sottolineato l importanza del personale presente a Bruxelles, chiedendo che venga raddoppiato, e dei corpi intermedi, che devono cercare di rendere il più possibile operativi i fondi Europei disponibili, come FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE (Fondo Sociale Europeo), che ammonteranno a 747 milioni di euro

2 e che potranno aiutare e salvare molti imprenditori veneti. Ha anche suggerito di mettere a disposizione delle borse di studio per i neolaureati italiani per promuovere l europrogettazione. Inoltre, ha concordato con il Presidente Zilio sull estrema rilevanza della scelta dei futuri Assessori regionali. Durante il suo intervento, ha poi presentato i principali dossier di cui si sta occupando, all interno della Commissione Parlamentare per la pesca (PECH): - la Strategia dell UE per la Regione Adriatica e Ionica, prima strategia macroregionale che coinvolge diversi Paesi extra-ue (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) chiamati a collaborare con i Paesi membri dell UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia); - la Politica Comune della Pesca (PCP), che consiste in una serie di norme per la gestione delle flotte pescherecce europee e la conservazione degli stock ittici, il cui principale obiettivo è garantire che la pesca e l acquacoltura siano sostenibili dal punto di vista ecologico, economico e sociale e che rappresentino una fonte di alimenti sani per i cittadini dell UE. Ha poi rivelato che sono stati avviati numerosi accordi bilaterali nel settore della pesca sostenibile, con altri Paesi extra-ue, come, ad esempio, con il Madagascar, Capo Verde e il Senegal. In aggiunta, ha fatto sapere che, all interno dei finanziamenti di Horizon2020, è stata prevista una parte interamente dedicata alla pesca sostenibile. Ha poi riferito che in Italia sono stati fatti numerosi tagli ma, a suo parere, è necessario potenziare la pesca artigiana anche attraverso il supporto delle grandi flotte. Nel prendere in esame le azioni avviate a livello regionale, ha manifestato la sua approvazione per il regolamento sulle tegnùe. Anche l Onorevole Flavio Zanonato (S&D, Commissione per l industria, la ricerca e l energia - ITRE) ha posto l accento sull importanza di fornire le indicazioni adeguate per i finanziamenti europei e, a tal riguardo, ha citato l esempio dei fondi disponibili per le iniziative economicoculturali, facendo però notare le principali criticità riscontrate. Ha poi discusso i principali argomenti che si trova ad affrontare all interno della Commissione Parlamentare ITRE, riguardanti soprattutto lo sviluppo economico e le questioni ambientali. In particolare, si è soffermato sulla questione del Made In, di estrema rilevanza per l Italia. Nel far notare come il Made in Italy sia il secondo brand più conosciuto al mondo, dopo Coca-Cola e al pari di VISA, ha dichiarato che il Parlamento Europeo aveva votato positivamente l art. 7 del Regolamento sulla sicurezza dei prodotti, che definiva l obbligo di indicare l origine del prodotto (per alcune categorie di prodotto) facendo riferimento al codice doganale. Purtroppo, però, il Consiglio UE ha deciso di bloccare la proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. Questa decisione è stata supportata in particolare dalla Germania in quanto, nonostante abbia dei brand molto conosciuti a livello mondiale, soprattutto per il settore automobilistico, non produce interamente in Germania. L Onorevole ha quindi rivelato che si sta cercando una soluzione e che il Parlamento supporta questa iniziativa, poiché permetterebbe una maggiore protezione delle produzioni locali dalle contraffazioni e dalle assonanze. A livello italiano, inoltre, si stima promuoverebbe una crescita importante di PIL. Successivamente, ha comunicato che si sta occupando del tema dell unione energetica. Nel ricordare come l Europa sia nata con una forma di unione energetica (CECA), ha affermato che il problema attuale è riuscire a vendere l energia allo stesso costo per tutti i Paesi Europei,

3 senza che vi siano delle differenziazioni dovute alle difficoltà di approvvigionamento. Inoltre, ha comunicato che ci sono alcuni Paesi che producono energia con il metano e altri, soprattutto quelli dell Est Europa e in parte anche la Germania, che producono energia con il carbone, molto più economico e, nonostante inquini di più, riescono a non sforare la soglia di emissioni di CO2, grazie al loro acquisto attraverso il meccanismo di ETS (Emission Trading System). In Italia, si produce l energia elettrica, che risulta la più cara di tutte. Ha quindi elencato i pilastri del problema: 1) trovare l energia più sicura dal punto di vista dell approvvigionamento e diversificare le fonti energetiche, in quanto, attualmente, l Europa dipende molto dalla Russia e c è il rischio tale fornitura venga bloccata; 2) avere l energia ad un costo relativamente basso, altrimenti inciderebbe sui costi di molti prodotti e sarebbe molto più difficile l esportazione; 3) avere l energia che inquini il meno possibile. Ha infine rivelato che un accordo in materia è difficile poiché ogni Paese membro tende a tutelare la propria fonte energetica e, inoltre, gli impianti per produrla sono molto costosi e variano a seconda del Paese. Infine, ha accennato alla questione del partenariato transatlantico di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti (TTIP) ribadendo come il Parlamento si stia impegnando affinchè vengano decisi in anticipo gli standard normativi dei due Paesi, in modo da tutelare maggiormente le PMI. Una delle principali controversie su questo accordo riguarda la questione della risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (ISDS) e il Parlamento sta lavorando ad una nuova proposta. Ha poi ricordato che l importazione di prodotti OGM non è oggetto di negoziazione, così come tutto ciò che riguarda la sfera culturale. Si è infine detto favorevole a tale accordo e ha sottolineato la necessità di approvarlo, prima che vengano stilati altri accordi internazionali di libero scambio che potrebbero definire dei nuovi standard a cui l Europa si dovrà adattare. Marco Zullo (EFDD, Commissione per l agricoltura e lo sviluppo rurale AGRI e Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori - IMCO) ha elencato le principali attività di cui si sta occupando: - il nuovo regolamento in materia di biologico; - i programmi di educazione alimentare nelle scuole; - la concorrenza sleale nel settore dell agroalimentare e, in particolare, il problema della grande distribuzione; - l estensione della protezione delle indicazioni geografiche ai prodotti non agricoli, in modo che il consumatore sia maggiormente tutelato e informato su ciò che acquista; - il mercato unico digitale, per ottenere una forma di armonizzazione dei sistemi europei digitali; - la questione del Made In, quantomeno per alcuni settori (calzaturiero, orafo, abbigliamento..) per cercare di valorizzare l innovazione sul territorio; - la promozione del turismo, in particolare l Onorevole vorrebbe ottenere una linea di fondi diretta dedicata al turismo.

4 Infine, ha comunicato di far parte di diversi intergruppi che approfondiscono tematiche quali il turismo, i beni comuni, il benessere animale e l alimentazione sostenibile. Gaetano De Salvo (Rappresentanza Permanente d Italia presso l Unione Europea Mercato Interno) ha dichiarato che la Rappresentanza Permanente si sta occupando di diversi dossier. Primo tra tutti, quello relativo all estensione della protezione delle indicazioni geografiche ai prodotti non agricoli, per il quale vi è stata una stretta collaborazione con Unioncamere Veneto, nel sollevare la questione a livello europeo coinvolgendo il Comitato delle Regioni che, a sua volta, ha chiesto l iniziativa legislativa alla Commissione Europea. Attualmente, la questione viene discussa anche in Parlamento Europeo, nella Commissione parlamentare IMCO. Un altro dossier, chiuso recentemente, è quello riguardante la revisione del sistema marchi di impresa a livello europeo. In particolare, per proteggere maggiormente i prodotti dalla contraffazione, è stata approvata una clausola che permette, ai titolari dei marchi, di chiedere alle dogane di bloccare i prodotti contraffatti che transitano per i porti europei, anche qualora l Europa non sia il Paese di destinazione. Per quanto riguarda il dossier del Made In, ha ribadito quanto precedentemente raccontato dall Onorevole Zanonato: la posizione dell Italia è a favore di tale iniziativa ma, in Consiglio UE, c è ancora una forte opposizione da parte di 15 Stati membri. Attualmente, si sta lavorando ad un possibile compromesso che preveda questa tutela almeno per alcuni settori. Ha infine rivelato che, durante la Conferenza diplomatica di Ginevra per la revisione dell accordo di Lisbona sulla protezione internazionale delle denominazioni di origine, presso l Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, il Governo Italiano, insieme ad altri Stati, nonostante le opposizioni di importanti partner commerciali, è riuscito ad introdurre le disposizioni in grado di proteggere a livello internazionale, oltre alle denominazioni di origine, anche le indicazioni geografiche. In seguito, è intervenuta l Onorevole Elisabetta Gardini (PPE, Commissione per l ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ENVI) che ha ribadito le maggiori criticità sulla questione del Made In e la sua delusione per non essere riusciti a giungere ad un accordo con la Germania durante il semestre di Presidenza Italiano. Ha poi presentato le principali questioni di cui si sta occupando all interno della Commissione e i risultati finora raggiunti: - la Direttiva contro le emissioni prodotte dai motori a combustione interna destinati all installazione su macchine mobili non stradali; - l economia circolare e la raccolta di rifiuti; - la Direttiva sull assistenza sanitaria transfrontaliera, che si basa sul principio fondante per cui ogni cittadino ha diritto ad un assistenza adeguata in qualunque Stato membro dell UE. A tal riguardo, l Onorevole ha fatto notare come vi sia una disparità di cure a livello europeo: in Romania, per esempio, il 75% dei malati di cancro non ha la possibilità di accedere alla radioterapia. Tra le diverse azioni, questa Direttiva prevede anche la creazione di reti di riferimento europee per centri di eccellenza e malattie rare e si pone come obiettivo la creazione di centri per acquistare farmaci che siano

5 accessibili ovunque a livello europeo e, possibilmente, meno costosi. Ha fatto poi sapere che il PPE ha presentato un interrogazione al Parlamento per valutare se alla Cina debba essere riconosciuto lo status di economia di mercato. A conclusione del seminario, ha preso la parola David Borrelli (EFDD, Commissione per il commercio internazionale INTA e Commissione per l industria, la ricerca e l energia - ITRE) che ha presentato i principali lavori della Commissione Parlamentare INTA. Ha poi comunicato che si sta occupando dei monitoring group dei Paesi dell Asia Centrale e della Turchia. Per i primi, ha riferito che, attualmente, non sono stati ancora avviati degli accordi commerciali con l Unione Europea ma sarà uno degli obiettivi futuri. A tal riguardo, ha rivelato che alcuni dei Paesi di quest area, come il Kazakistan, sono ricchi di giacimenti petroliferi e di materie prime ma, allo stesso tempo, non hanno delle vere e proprie realtà industriali e mancano molti know-how. Per quanto riguarda la Turchia, invece, ha riportato la posizione del Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, contrario all allargamento a nuovi Stati membri. Ha poi ricordato che con la Turchia era già stato siglato un accordo commerciale nel 1995, che ha portato ad innumerevoli benefici, ma è ora necessaria una sua modernizzazione, allargando il numero dei prodotti e dei servizi previsti nell accordo e garantendo l apertura degli appalti pubblici. Allo stesso tempo, l Onorevole ha rivelato i suoi dubbi su una possibile apertura del mercato in maniera bilaterale, perché potrebbe portare a maggiore competitività e concorrenza per le PMI europee. Ad esempio, nel settore dei trasporti o dei servizi, i prezzi turchi sono molto più concorrenziali rispetto a quelli europei. Infine, ha illustrato le principali criticità del TTIP: il diverso trattamento del riconoscimento delle indicazioni geografiche, le normative differenti, soprattutto nel settore chimico-farmaceutico e la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (ISDS). Link Slide disponibili dei relatori Eseguito da: Eleonora Colonna UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B Bruxelles Tel Fax bruxelles1@bruxelles.ven.camcom.it

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