Piano Strategico Nazionale (PSN) per lo sviluppo rurale

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1 Piano Strategico Nazionale (PSN) per lo sviluppo rurale Giuseppe Blasi - Mipaaf Le fasi di definizione del PSN 3/2/2005: Approvazione Conferenza Stato-Regioni Orientamenti per la redazione del PSN nel settore dello sviluppo rurale 19/4/2005: Insediamento Tavolo di concertazione nazionale (riunito 6 volte) 2/5/2006: Presentato il primo progetto di strategia nazionale 2/6/2006: Avviate le consultazioni informali con la CE 6/6/2006: Riunione tecnica a Bruxelles 27/6/2006: Ricevute osservazioni informali dalla CE 7/7/2006: Riunione tecnica a Roma tra CE, Mipaaf e Regioni 31/10/2006: Approvazione Conferenza Stato-Regioni PSN e riparto fondi Feasr 3/11/2006: Presentato PSN alla CE 17/11/2006: Osservazioni CE comunicate informalmente 5/12/2006: Riunione a Bruxelles tra CE e Autorità italiane 21/12/2006: Approvazione Conferenza Stato-Regioni PSN 22/12/2006: Invio ufficiale della strategia nazionale 2

2 Le Regioni Obiettivo convergenza Obiettivo convergenza (phasing out statistico) Obiettivo competitività (phasing in) Obiettivo competitività 3 Il contesto di riferimento Popolazione: 58,7 Milioni di abitanti PIL/abitante: 110% (EU a 25) Regioni convergenza: 74% (PIL/abitante) Regioni competitività: 124% (PIL/abitante) Tasso di occupazione: 57,6 % (EU a 25: 63,1%) Tasso di disoccupazione: 8% Territorio: 30,1 Milioni di ha SAU: 13,2 Milioni di ha (43,8%) Superficie forestale: 10,7 Milioni di ha (35,5%) Zone svantaggiate/montagna: 18,4 Milioni di ha (61%) Zone Natura 2000: 4,3 Milioni di ha (14,4%) Zone Vulnerabili ai Nitrati: 2,8 Milioni di ha (*) (9,3%) (*) Dato provvisorio comprensivo delle ultime delimitazioni 4

3 Le risorse finanziarie 21 Programmi regionali 1 Programma nazionale «rete rurale» 16 PSR «Competitività»: 4,110 Miliardi di 5 PSR «Convergenza»: 4,141 Miliardi di 1 Rete rurale nazionale: 0,041 Miliardi di Totale quota Feasr 8,292 Miliardi di Quota Nazionale 8,395 Miliardi di (*) Totale risorse disponibili Miliardi di (*) Di cui Miliardi di (8,9% del totale) a carico delle Regioni 5 La strategia Sulla base delle esigenze identificate e delle strategie di Lisbona e Göteborg, il PSN individua 3 obiettivi strategici: 1. Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale 2. Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale 3. Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale Risorse disponibili: Quota FEASR 8,292 Miliardi di Euro Quota Nazionale 8,395 Miliardi di Euro TOTALE 16,697 Miliardi di Euro Equilibrio tra assi: Asse 1: 41% Asse 2: 41% Asse 3: 14,5% Leader 6% Assistenza Tecnica: 3,5% (di cui Rete nazionale: 0,5%) (peso impegni pregressi: 17% circa - nella fase erano pari al 24%) 6

4 Le zone rurali A. Poli urbani B. Zone rurali con agricoltura intensiva C. Zone rurali intermedie D. Zone rurali con problemi globali di sviluppo A. Poli urbani 8% superficie 43% popolazione B + C + D 92% superficie 57% popolazione 7 Negoziato con la UE: il punto (1) Piano Strategico Nazionale Programmi di sviluppo rurale e Rete Rurale Nazionale In preparazione Notificato alla UE Ricevibile Non ricevibile Situazione al 12 marzo 2007 Piano Strategico Nazionale v v 1 Abruzzo v 2 Bolzano v Ricevibilità in arrivo 3 Emilia Romagna v v 4 Friuli Venezia Giulia v 5 Lazio v 6 Liguria v 7 Lombardia v Ricevibilità in arrivo 8 Marche v 9 Piemonte v 10 Toscana v v 11 Trento v 12 Umbria v 13 Valle d'aosta v 14 Veneto v v 15 Molise v 16 Sardegna v 17 Basilicata v 18 Calabria v 19 Campania v 20 Puglia v 21 Sicilia v 22 Rete Rurale Nazionale v v 8

5 Negoziato con la UE: il punto (2) IL PSN deve essere integrato in modo da: Definire meglio la strategia ed i tempi di intervento ai fini della riconversione del settore tabacco (501,5 milioni di concentrati su 7 PSR) Dimostrare che gli interventi strutturali volti ad estendere la rete irrigua siano realizzati in conformità alla direttiva quadro sull acqua (Direttiva 2000/60/CE) Rassicurare la Commissione sulla qualità degli interventi volti all attuazione di alcune priorità ambientali (cambiamenti climatici, sostanza organica, biodiversità, ecc.) Quantificare gli indicatori ed i relativi obiettivi, in conformità a quanto emerso dalla valutazione ex ante di ciascun PSR (successivamente all approvazione dei PSR) 9 Negoziato con la UE: il punto (3) I Programmi regionali devono essere integrati in modo da: Differenziare adeguatamente la strategia di intervento a livello di ciascun settore produttivo Rispettare le percentuali di risorse per Asse indicate dal PSN Definire con maggiore chiarezza i criteri di demarcazione adottati tra il Feasr e gli altri strumenti finanziari disponibili (Fers, Fep, Fse, Feaga, Aiuti di stato). A questo ultimo fine, alcune integrazioni riguardano anche il PSN 10

6 Negoziato con la UE: il punto (4) Principali problematiche riscontrate: Impiegati 2 anni per mettere a punto il PSN Molte Regioni hanno lavorato alla definizione del rispettivo PSR come se la strategia nazionale non esistesse. Questa carenza è particolarmente evidente a livello di due temi: La strategia regionale Le aree 11 Negoziato con la UE: la strategia In molti casi non si è ancora capito che la sequenza logica da seguire è la seguente: Orientamenti strategici comunitari Piano Strategico Nazionale Programma regionale Un eventuale documento strategico regionale può essere utilizzato per finalizzare il PSR. Esso non può costituire un punto di partenza 12

7 Negoziato con la UE: le aree Le aree: il PSN definisce una metodologia comune condivisa con tutte le Regioni Alcune Regioni, pur utilizzando la delimitazione del PSN, adottano un metodo diverso Soluzione: le aree del PSR vanno individuate utilizzando il metodo del PSN (il processo deve essere descritto). Un eventuale ulteriore metodologia regionale può essere utilizzata per differenziare al meglio il risultato ottenuto 13 Il ruolo del Mipaaf (1) Coordinamento finanziario PSR Un comitato di sorveglianza nazionale sarà chiamato ad adottare ogni iniziativa utile per limitare i danni del disimpegno automatico (n+2) Il mancato raggiungimento di precisi obiettivi di spesa si tradurrà in un taglio automatico di una quota di risorse attribuite ai programmi più lenti. Il taglio di risorse dovrebbe agire sugli ultimi anni della programmazione (2013 o 2012) Accordo Conferenza Stato-Regioni del 31/10/2006, articolo 8 Reg. (CE) 1974/

8 Il ruolo del Mipaaf (2) Quantificazione impatto politiche di sviluppo rurale Il sistema di monitoraggio e di valutazione nazionali servono per misurare il livello di raggiungimento dei risultati attesi. Solo in questo modo potranno essere efficacemente comunicati i benefici prodotti per la collettività La funzione principale della Rete Rurale Nazionale è proprio questa: conoscere per comunicare 15 Prospettive finanziarie La settimana scorsa è ripreso il dibattito sulla revisione del bilancio comunitario La Presidenza tedesca ha proposto una serie di emendamenti alla bozza di regolamento che disciplina la modulazione volontaria (che nessun Paese sembra disposto seriamente ad applicare) La battaglia vera si svolgerà sulla modulazione obbligatoria, che potrebbe essere consistentemente rafforzata, per restituire allo sviluppo rurale le risorse finanziarie che il Consiglio europeo del dicembre 2005 ha tolto Se questa dovesse essere l unica strada percorribile, è evidente che l Italia si batterà per mantenere le attuali regole di ridistribuzione tra Stati dei fondi tagliati al primo pilastro 16

9 Prospettive finanziarie Per meritare ulteriori fondi è prima necessario dimostrare di saper spendere bene le risorse che si dispongono già 17 Grazie per l attenzione 18

10 Analisi di base: settore agroalimentare e forestale (I) Valore aggiunto del settore agricole e agroalimentare: 5% VA Produzione agricola: 3% VA Produzione agro-alimentare: 2% Produttività del lavoro agricolo: 148% (EU 25) 63% della produttività dell economia (50% Conv.) Aziende agricole: 2,594 Milioni Dimensione media: 5 ha (3,1 ha Zone Convergenza) Dimensione economica: Aziende specializzate (> 12 UDE): 12% Aziende < 4 UDE : 72% Struttura dell età: <40 anni: 10%; >55 anni: 60% Formazione: diploma scuola media: 19% 19 Analisi di base: settore agroalimentare e forestale (II) SAU: seminativi (55%); colture permanenti (19%); prati e pascoli (26%) Prodotti di qualità: 9% della produzione agroalimentare DOP/IGP: 155 (21% UE) VQPRD: 333 (DOCG:23 e DOC: 310) 31% della produzione Agricoltura biologica: 7% SAU Settore forestale: Produzione forestale: 1% della produzione primaria (VA 1,45%) Produttività: 3m³/anno/ha Produttività del lavoro: (EU 10: ) Dimensione media delle aziende: <7ha 20

11 SWOT: settore agroalimentare e forestale Principali punti di forza/opportunità: Diffusione della produzione e consumo di qualità Aumento dell impiego nelle industrie agro-alimentari Aumento degli investimenti fissi nel settore agricolo e agro-alimentare. Aumento della superficie forestale Sviluppo di nuove forme societarie in agricoltura Principali debolezze/minacce: Costi di produzione elevati, VA agricolo e produttività/lavoro bassi Dimensione ridotta delle aziende Dotazione infrastrutturale e dei servizi insufficiente (Convergenza) Debolezza, inefficienza nelle filiere (lunghe) VA/addetti transformazione e commercializzazione bassa (Convergenza) Invecchiamento e basso livello di istruzione Produttività delle foreste ridotta Bisogni individuati: rispondere alla debolezza strutturale del settore agro-industriale e forestale; migliorare l efficienza delle aziende agricole; aumentare il VA dei prodotti agricoli e forestali (focus qualità); migliorare le capacità professionali e imprenditoriali degli agricoltori; rafforzare le infrastrutture 21 Analisi di base: ambiente Biodiversità: Zone rurali con alto valore naturale: 2,8 Milioni ha (21% SAU) Zone protette: 20% del territorio, di cui 14,4% zone Natura 2000 Patrimonio importante di biodiversità e varietà di habitat legati alle attività agricole e forestali Qualità dell acqua: Acque superficiali: qualità sufficiente differenziazione Acque sotterranee: situazione critica Nord/Sud Nitrati e inquinamento delle acque: situazione più critica al centro-nord Cambiamenti climatici e qualità dell aria: Agricoltura contribuisce alle emissioni di gas a effetto serra (CH4, protossido N) Produzione di energia dalle biomasse: livello limitato Ammoniaca: ruolo importante dell agricoltura (94%) Suolo: Riduzione progressiva della SAU (prati e pascoli) Pressione sui suoli agricoli nelle zone periurbane Erosione idrica e riduzione della sostanza organica 22

12 SWOT: ambiente Principali punti di forza/opportunità: Legame tra paesaggio, cultura, produzioni tipiche e biodiversità agricola e rurale Riduzione input chimici, delle emissioni e diffusione dell Agricoltura Biologica Tendenza all aumento dell utilizzo delle biomasse Importanza delle zone di alto valore naturale Principali debolezze/minacce: Diminuzione della biodiversità, anche nelle zone agricole Qualità e disponibilità di acqua (compresa l efficienza della rete irrigua) Importanza delle emissioni a effetto serra e utilizzo ridotto delle biomasse Riduzione della sostanza organica e erosione dei suoli Abbandono dell attività agricola nelle zone svantaggiate Esigenze individuate: riduzione dell impatto del settore agricolo sull ambiente e sul paesaggio; valorizzazione della funzione di salvaguardia e conservazione dell ambiente e del paesaggio, dell attività agricola e forestale 23 Analisi di base: situazione socio-economica delle zone rurali Definizione delle zone rurali: adattamento del metodo OCSE Superficie B, C, D = 92% del territorio; 93% SAU Popolazione: 57% ; Densità (ab./km²): 54 zone D; 143 zone C; 210 zone B Reddito per abitante (IT=100): 88% (zone C e D) Disoccupazione: 12% (zone C e D); Convergenza 20% Agricoltori che esercitano un altra attività: 26,5% Lavoratori indipendenti: 24% Formazione continua nelle zone rurali: 6,3% (9% EU 25) Le zone rurali C e D sono caratterizzate da: Infrastrutture (compreso quelle turistiche) e servizi alla popolazione insufficienti Invecchiamento degli attivi in agricoltura, abbandono delle terre Ricchezza del paesaggio e del patrimonio ambientale, culturale e storico Insufficiente diffusione di internet Popolazione Leader + concentrata nelle zone C e D 24

13 SWOT: situazione socio-economica delle zone rurali Principali punti di forza/opportunità: Presenza di risorse in termini di paesaggio, storia, natura e cultura Diffusione dei prodotti di qualità e tipici legati al territorio Attività agricola complementare con altre attività Importanza del lavoro autonomo nelle zone Principali debolezze/minacce: Infrastrutture (materiali e immateriali) insufficienti Servizi alla popolazione e alle imprese insufficienti Invecchiamento e spopolamento (zone D) Degradazione dell ambiente e del paesaggio Esigenze individuate: attrattività del territorio; dotazione di servizi per la popolazione e per l economia rurale; opportunità d impiego e di reddito 25 La strategia: Asse 1 Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale: 1. Ammodernamento, innovazione nelle imprese e integrazione di filiera Principali misure: investimenti nelle aziende agricole, trasformazione e commercializzazione 2. Sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e forestali Principali misure: partecipazione ai regimi di qualità, informazione e promozione dei prodotti di qualità, investimenti nelle aziende agricole, trasformazione e commercializzazione 3. Rafforzamento della dotazione delle strutture fisiche e telematiche Principali misure: investimenti relativi alle infrastrutture fisiche e innovazione tecnologica, risorse idriche, logistica 4. Miglioramento delle capacità imprenditoriali e professionali e ricambio generazionale - Principali misure: Formazione, informazione, consulenza, primo insediamento dei giovani agricoltori Equilibrio tra priorità: Peso preponderante alle priorità 1 e 2; La priorità 3 è importante soprattutto nelle regioni Convergenza 26

14 La strategia: Asse 2 Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale: 1. Conservazione della biodiversità, protezione e diffusione dei sistemi agroforestali di alto valore naturale - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, investimenti non produttivi, imboschimento 2. Salvaguardia qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvoambientali 3. Riduzione dei gas a effetto serra Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, imboschimento, aztioni silvo-ambientali e ricostituzione del potenziale silvicolo e azioni di prevenzione 4. Salvaguardia del territorio (suolo, paesaggio e territorio) Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali Equilibrio tra priorità: Le quattro priorità hanno lo stesso peso (differenziate su base regionale/territoriale). Focus sull agricoltura biologica e integrata 27 La strategia: Asse 3 e 4 Qualità della vita / diversificazione dell economia rurale: 1. Miglioramento dell attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione - Principali misure: servizi di base per l economia e la popolazione rurale, rinnovamento e sviluppo dei villaggi, conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale 2. Mantenimento e creazione di nuove opportunità d impiego nelle zone rurali - Principali misure: diversificazione (agriturismo, produzione di energia, valorizzazione dei prodotti del territorio, agricoltura sociale), creazione e sviluppo delle micro-imprese e promozione attività turistiche Equilibrio tra priorità: Le due priorità hanno lo stesso peso Differenziazione territoriale: L asse 3 è concentrato nelle zone C e D Leader Rafforzamento della capacità di programmazione e gestione locale Valorizzazione delle risorse endogene nei territori 28

15 Coerenza e Rete rurale Coerenza interna: ben sviluppata Coerenza esterna: presentazione della coerenza con le altre strategie comunitarie e con il primo pilastro della PAC Demarcazione (FERS e FEP): definizione de criteri generali di demarcazione per gli interventi dei differenti assi (infrastrutture, investimenti, logistica, ricerca e sviluppo, formazione, etc.) Strumenti per assicurare coerenza tra strategie e interventi: struttura di coordinamento, comitato di sorveglianza, gruppi di lavoro Rete rurale nazionale: 41 Milioni Euro; attuazione sotto la responsabilità del MIPAAF; composizione e principali funzioni 29

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