PROVINCIA DI PRATO. Determina N del 30/10/2015

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1 Determina N del 30/10/2015 Oggetto: Comunicazione ai sensi dell'art. 110 del D.Lgs. 152/06 per il trattamento di fosse settiche e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali,presso l'impianto di depurazione di Calice. Provvedimento di iscrizione. IL DIRETTORE VISTA La Parte Terza Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e gestione delle risorse idriche del D.Lgs. 152/06, con particolare riferimento all'art. 110 Trattamento di rifiuti presso impianti di trattamento delle acque reflue urbane ; RICHIAMATA la determinazione n. 600 del 21 Febbraio 2012 quale provvedimento di pronuncia di compatibilità ambientale positiva ai sensi dell'art. 57 della L.R. 10/210 e di autorizzazione allo scarico, ai sensi dell'art. 124 comma 8 del D.Lgs. 152/06,delle acque reflue urbane provenienti dal depuratore di Calice e recapitanti nel Fosso Calicino, rilasciata a favore di GIDA SpA con sede a Prato, Via Baciacavallo 36; CONSIDERATA la richiesta di GIDA SpA di scorporare dall'autorizzazione Integrata Ambientale dell'itl il trattamento delle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ), inserendoli nell attività dell impianto di depurazione di Calice, in analogia a quanto avviene presso il Depuratore di Baciacavallo (Determina n.16 del 09/01/2015); DATO ATTO che la suddetta richiesta è stata formulata da GIDA SpA nell'ambito l'istanza di rinnovo dell' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) trasmessa dal SUAP del Comune di Prato in data , inviata dal SUAP con nota avente protocollo IIA del e acquisita agli atti della Provincia di Prato con protocollo 5417 del , contenente la proposta di rifacimento (riformulazione) dell'aia; DATO ATTO altresì che la proposta di rifacimento (riformulazione) dell'aia era stata trasmessa a tutti gli Enti interessati (precedentemente rispetto all'istanza di rinnovo dell'aia sopra citata) a mezzo SUAP con nota del (protocollo di acquisizione della documentazione da parte del SUAP del ); VISTA l'istanza di AUA, acquisita agli atti del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato in data con protocollo n. 5619, formulata causa della necessità di effettuare istanza di rinnovo dell'autorizzazione allo scarico del depuratore di Calice nei termini di legge, comprensiva della matrice acustica e delle emissioni in atmosfera derivanti dalla linea fanghi; CONSIDERATO l'esito della riunione della Conferenza dei servizi effettuata ai sensi della L.241/1990 con riferimento all'istanza di AUA, tenutasi in data , come da verbale depositato agli atti che per quanto riguarda ciò che attiene il presente provvedimento riporta: In relazione alle fosse settiche, per il quale la Provincia di Prato rilascerà specifico provvedimento ex art. 110 del D.Lgs. 152/06 che verrà richiamato nell'aua, verrà prescritto un limite su base annua pari a ton/anno e un limite settimanale di ton/sett. : la prescrizione preciserà di non superare il limite in m 3 /settimana considerando più e meno un franco del 20%;

2 PRESO ATTO delle decisioni assunte in sede di riunioni del e del relative alla Conferenza dei servizi effettuata al fine del rilascio dell'aia per l'attività di trattamento dei rifiuti liquidi (percolati e rifiuti per i quali non è previsto l'iter di cui all'art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06) effettuata presso l'impianto di Calice che, con riferimento a ciò che attiene il presente provvedimento, si rissumono di seguito come da verbali depositati agli atti: - nullaosta a consentire a GIDA la gestione delle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ) in comunicazione ex art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06, anziché nell'ambito dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Tali rifiuti saranno sottoposti al pretrattamento che avviene nella parte appositamente dedicata dell'impianto di Calice per i rifiuti in comunicazione ex art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 (ITL), come previsto nelle norme relative alla gestione delle acque reflue urbane disciplinate al paragrafo 1.1. dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06, prima dell'ingresso nella parte dell'impianto di Calice dove avviene il processo depurativo delle acque reflue urbane (IDL); - nullaosta da rilasciare tramite un provvedimento a parte ai sensi dell' art. 110 comma 5 del D.Lgs. 152/06, da richiamre nell'aua, dove dovrà essere prescritto un limite quantitativo su base annua pari a ton/anno e un limite settimanale di ton/sett più e meno un franco del 20%.; CONSIDERATO il parere favorevole emerso per gli aspetti sopra descritti in sede delle Conferenze dei servizi richiamate nei punti precedenti inerenti il procedimento finaluzzato al rilascio dell'aua ed il procedimento finalizzato al rilascio dell'aia; PRESO ATTO della proposta tecnica del funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, allegata e parte integrante del presente provvedimento; RITENUTO in considerazione di quanto sopra di poter dar seguito alla richiesta di GIDA SpA di scorporare dall'aia dell'itl il trattamento delle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ), inserendoli nell attività dell impianto di depurazione di Calice, in analogia a quanto avviene presso il Depuratore di Baciacavallo (Determina n.16 del 09/01/2015); CONSIDERATO che il presente provvedimento, per sua natura, non è soggetto al parere di regolarità contabile DETERMINA DI PRENDERE ATTO della proposta tecnica del funzionario del Servizio Ambiente e Energiadella Provincia di Prato, allegata e parte integrante del presente provvedimento; DI ESPRIMERE il proprio nulla osta rispetto alla richiesta inerente le fosse settiche (CER ) e i rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ) avanzata da GIDA SpA con sede a Prato, Via Baciacavallo 36, citata in premessa con le condizioni e prescrizioni indicate di seguito;

3 DI PRESCRIVERE a GIDA S.p.A.: 1. GIDA SpA può gestire in comunicazione ai sensi dell'art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 i seguenti quantitativi di fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ): ton/anno con limite settimanale di ton/sett più e meno un franco del 20%.; 2.tutte le operazioni di trasferimento e trattamento del liquame devono essere svolte minimizzando al massimo le emissioni odorigene, eventualmente adottando idonei sistemi di abbattimento; 3.dovrà essere effettuata una gestione che consenta di individuare nei tempi sufficienti eventuali carichi anomali. A tal proposito dovranno essere adottate almeno le modalità operative in analogia a quelle indicate nel paragrafo 3.3 Modalità di accesso all'impianto di cui alla Relazione Tecnica depositata a corredo della comunicazione ex art. 110 del D.Lgs. 152/06 effettuata per il Depuratore di Baciacavallo; 4. i rifiuti costituiti dalle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ) devono provenire dal proprio Ambito Territoriale Ottimale; la provenienza può essere estesa ad area fuori ambito fino a un massimo del 10% sul totale, tenuto conto che, può accadere che il bilico in arrivo possa avere un carico costituito anche da provenienza diversa. DI PRECISARE che il presente provvedimento: - costituisce atto di iscrizione sulla base di quanto previsto all'art 110 comma 5 del D.Lgs. 152/06; - integra l'autorizzazione allo scarico rilasciata con determinazione n. 600 del 21 Febbraio 2012; - sarà richiamto come parte integrante dell'aua che verrà rilasciata al depuratore di Calice in forza dell'esito della riunione della Conferenza dei servizi del ; DI INDIVIDUARE quale Responsabile del procedimento, ai sensi dell art. 5 della L. 241/90 la Dott.ssa Vittoria Giacomelli, Funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato; DI RISERVARSI di effettuare una revisione del presente provvedimento qualora se ne ravvisi la necessità; DI TRASMETTERE il presente provvedimento agli Enti interessati e in particolare all'azienda USL n. 4 affinché provveda eventualmente ad un monitoraggio dell'impatto odorigeno; Il Direttore dell'area Tutela e Valorizzazione dell'ambiente, Pianificazione Territoriale, Trasporto e Infrastrutture Ing. Antonio De Crescenzo

4 PROPOSTA TECNICA Il D.Lgs. 152/06 all'art. 110 detta le disposizioni inerenti il trattamento di rifiuti presso impianti di trattamento delle acque reflue urbane. In linea di principio la norma vieta l'utilizzo degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane per lo smaltimento dei rifiuti, salvo in casi specifici. In deroga al suddetto divieto, ossia al comma 1 dell'art. 110, l'autorità competente, d'intesa con l'ente di governo dell'ambito (l'ait n. 3), in relazione a particolari esigenze e nei limiti della capacità residua di trattamento, autorizza il gestore del servizio idrico integrato a smaltire nell'impianto di trattamento di acque reflue urbane rifiuti liquidi, limitatamente alle tipologie compatibili con il processo di depurazione. Il gestore, ai sensi del comma 3 dell'art. 110, previa comunicazione all'autorità competente ai sensi dell'articolo 124 (cioè l'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione allo scarico) è comunque autorizzato ad accettare in impianti con caratteristiche e capacità depurative adeguate, che rispettino i valori limite di cui all'articolo 101, commi 1 e 2 del D.Lgs. 152/06, i seguenti rifiuti e materiali, purché provenienti dal proprio Ambito territoriale ottimale oppure da altro Ambito territoriale ottimale sprovvisto di impianti adeguati: a) rifiuti costituiti da acque reflue che rispettino i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura; b) rifiuti costituiti dal materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche previsti ai sensi dell'articolo 100, comma 3 del D.Lgs. 152/06; c) materiali derivanti dalla manutenzione ordinaria della rete fognaria nonché quelli derivanti da altri impianti di trattamento delle acque reflue urbane, nei quali l'ulteriore trattamento dei medesimi non risulti realizzabile tecnicamente e/o economicamente. Nella lettera b) sono quindi ricomprese le fosse settiche. L'autorizzazione alla possibilità per il depuratore di acque reflue urbane di accettare i suddetti rifiuti allo stato liquido viene concessa direttamente ex legge indipendentemente dai quantitativi purché sia presente nell'impianto la necessaria capacità residua. GIDA SpA nell'ambito della proposta di rifacimento riformulazione dell'aia e di rinnovo dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ha chiesto di scorporare dall'aia dell'itl il trattamento delle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ), inserendoli nell attività dell impianto di depurazione di Calice, in analogia a quanto avviene presso il Depuratore di Baciacavallo (Determina n.16 del 09/01/2015). Questo trattamento, infatti, ricade fra quelli previsti ai sensi dell'art. 110, comma 3, del D.Lgs 152/06 ss.mm.ii. nella Parte Terza del Decreto Legislativo. Per quanto attiene la provenienza di detti rifiuti, GIDA SpA ha chesto di prevedere un'estensione della stessa ad area fuori ambito fino a un massimo del 10% sul totale, tenuto conto che può accadere che, il bilico in arrivo, possa avere un carico costituito anche da provenienza diversa. La richiesta come sopra descritta è stata accolta dagli Enti come risulta dai verbali delle riunioni delle Conferenze dei servizi inerenti il rinnovo dell'aia (riunione del e del ) e il rilascio dell'aua (riunione del ). Nell'ambito delle suddette riunoni è stata individuata la quantitatà di rifiuti ex art. 110 che GIDA SpA può gestire nell' impianto di Calice e precisamente: ton/anno con limite settimanale di ton/sett più e meno un franco del 20%. Le quantità sono superiori alle 50 ton/g che rappresenta il limite per cui l'attività di smaltimento di rifiuti non pericolosi rientra, sulla base di quanto previsto dall'allegato VIII alla Parte Seconda del D.lgs. 152/06, tra quelle da assoggettare ad AIA. A tal proposito le interpretazioni della norma chiariscono che poiché l'art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 rappresenta una disciplina speciale, in quanto tale, è prevalente rispetto a quella generale dell'aia: per cui l'iter amministrativo è correttamente quello dell'art. 110 del D-lgs. 152/06 e non obbligatoriamente quello dell'aia. In ogni caso, si ritiene che, poiché la gestione richiesta da GIDA sulle fosse settiche e sui rifiuti della

5 pulizia dei pozzetti stradali rappresenta un'attività continuativa e non sporadica dettata, talvolta, da particolari esigenze, sia corretto dettare specifiche prescrizioni con apposito provvedimento, pur consentendo l'iter dell'art. 110, come già fatto per l'impianto di depurazione di Baciacavallo. Altro aspetto importante da evidenziare è quello impiantistico, ossia: l'impianto di Calice autorizzato nel 2012 e che a breve sarà gestito in regime di AUA ha una parte denominata ITL appositamente dedicata ai rifiuti da gestire ex art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 (fosse settiche e rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali) ed una parte denominata IDL dove avviene la depurazione delle acque reflue urbane. Le fosse settiche ed i rifiuti della pulizia dei pozzetti stradali, subiscono un pretrattamento appositamente dedicato nella parte di ITL, per poi confluire nell'idl dove vengono sottoposti a depurazione insieme alle acque reflue urbane. Ciò è in linea con le norme relative alla gestione delle acque reflue urbane disciplinate al paragrafo 1.1. dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 e quindi in particolare ci si riferisce a quanto di seguito indicato e riportato nel paragrafo 1.1: ove le caratteristiche dei rifiuti da smaltire lo richiedano per assicurare il rispetto, da parte dell'impianto di trattamento di acque reflue urbane, dei valori limite di emissione in relazione agli standard di qualità da conseguire o mantenere nei corpi recettori interessati dallo scarico dell'impianto, l'autorizzazione prevede: a) l'adozione di tecniche di pretrattamento idonee a garantire, all'ingresso dell'impianto di trattamento delle acque reflue, concentrazioni di inquinanti che non compromettono l'efficienza depurativa dell'impianto stesso. Per quanto sopra è anche opportuno che l'autorizzazione allo scarico e quindi l'aua identifichi la parte di ITL appositamente dedicata ai rifiuti da gestire ex art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 (fosse settiche e rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali) come parte in cui sono adottate tecniche di pretrattamento idonee a garantire all'ingresso della parte di IDL concentrazioni di inquinanti che non compromettono l'efficienza depurativa dell'impianto stesso. Proposta Tutto ciò premesso, si prone di esprimere il proprio nulla osta rispetto alla richiesta avanzata da GIDA SpA sopra descritta. Il provvedimento che verrà rilasciato dovrà prescrivere a GIDA S.p.A.: 1. GIDA SpA può gestire in comunicazione ai sensi dell'art. 110 comma 3 del D.Lgs. 152/06 i seguenti quantitativi di fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ): ton/anno con limite settimanale di ton/sett più e meno un franco del 20%.; 2.tutte le operazioni di trasferimento e trattamento del liquame devono essere svolte minimizzando al massimo le emissioni odorigene, eventualmente adottando idonei sistemi di abbattimento; 3.dovrà essere effettuata una gestione che consenta di individuare nei tempi sufficienti eventuali carichi anomali. A tal proposito dovranno essere adottate almeno le modalità operative in analogia a quelle indicate nel paragrafo 3.3 Modalità di accesso all'impianto di cui alla Relazione Tecnica depositata a corredo della comunicazione ex art. 110 del D.Lgs. 152/06 effettuata per il Depuratore di Baciacavallo; 4. i rifiuti costituiti dalle fosse settiche (CER ) e dei rifiuti di pulizia dei pozzetti stradali (CER ) devono provenire dal proprio Ambito Territoriale Ottimale; la provenienza può essere estesa ad area fuori ambito fino a un massimo del 10% sul totale, tenuto conto che, può accadere che il bilico in arrivo possa avere un carico costituito anche da provenienza diversa. Il provvedimento dovrà precisare che lo stesso: - costituisce atto di iscrizione sulla base di quanto previsto all'art 110 comma 5 del D.Lgs. 152/06; - integra l'autorizzazione allo scarico rilasciata con determinazione n. 600 del 21 Febbraio 2012;

6 sarà richiamto come parte integrante dell'aua che verrà rilasciata al depuratore di Calice in forza dell'esito della riunione della Conferenza dei servizi del Il Funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato Dottoressa Vittoria Giacomelli

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