2.1 Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto di climatizzazione Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto idrico sanitario 3
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3 IMPIANTI MECCANICI 1. OGGETTO 2 2. IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E CLIMATIZZAZIONE Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto di climatizzazione Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto idrico sanitario Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto di scarico Descrizione degli impianti 4 3. IMPIANTO DI TRATTAMENTO ARIA Allacciamenti ed impianti esistenti Descrizione degli impianti 5 4. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO 6 5. IMPIANTO DI SCARICO 7 6. REGOLAZIONE E SUPERVISIONE 8 7. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO 9 8. CALCOLO DEI FABBISOGNI ENERGETICI CALCOLO DELL IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE 13 CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE 13 CARATTERISTICHE DEI FLUIDI DI ALIMENTAZIONE 14 DISPERSIONI INVERNALI, RIENTRATE ESTIVE 14 TERMINALI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE CALCOLO DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE FORZATA CALCOLO DELL IMPIANTO IDRICO SANITARIO CALCOLO DELL IMPIANTO DI SCARICO 20 1
4 1. OGGETTO Nella presente sono descritti gli impianti termomeccanici che saranno installati nell ambito del progetto per la sistemazione interna di locali per l associazione Komen, presso il padiglione H, piano secondo dell Ospedale Bellaria di Bologna. 2
5 2. IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E CLIMATIZZAZIONE 2.1 Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto di climatizzazione Sono presenti le predisposizioni valvolate delle linee: Acqua calda; Acqua refrigerata. Da esse ci si allaccerà per l alimentazione dei pannelli radianti a soffitto e dei radiatori nei servizi igienici. Le tubazioni saranno in acciaio nero ss, coibentate esternamente con guaina isolante in P.E. di classe 1 di reazione al fuoco e negli spessori di legge (D.P.R. n. 412 del 26/08/93 e s.m.i.) per il contenimento energetico. Oltre le tubazioni, anche gli accessori come valvolame, dispositivi, etc, saranno coibentati per evitare fenomeni di condensa. Le tubazioni saranno ovunque installate in modo tale da evitare punti alti non sfiatabili lungo la linea. Nei punti di attraversamento delle strutture REI, le tubazioni dovranno essere dotate di appositi elementi tagliafuoco certificati allo scopo di garantire la compartimentazione antincendio. Per gli impianti saranno adottati provvedimenti specifici per sopportare le azioni del sisma. 2.2 Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto idrico sanitario Sono presenti le predisposizioni valvolate delle linee: Acqua calda sanitaria; Acqua fredda sanitaria; Acqua calda di ricircolo. Da esse ci si allaccerà per l alimentazione dei sanitari nei servizi igienici. Le tubazioni saranno in acciaio zincato, coibentate esternamente con guaina isolante in P.E. di classe 1 di reazione al fuoco e negli spessori di legge (D.P.R. n. 412 del 26/08/93 e s.m.i.) per il contenimento energetico. Oltre le tubazioni, anche gli accessori come valvolame, dispositivi, etc, saranno coibentati per evitare fenomeni di condensa. Le tubazioni saranno ovunque installate in modo tale da evitare punti alti non sfiatabili lungo la linea. Le disribuzioni secondarie in multistrato. Nei punti di attraversamento delle strutture REI, le tubazioni dovranno essere dotate di appositi elementi tagliafuoco certificati allo scopo di garantire la compartimentazione antincendio. Per gli impianti saranno adottati provvedimenti specifici per sopportare le azioni del sisma. 2.3 Allacciamenti ed impianti esistenti: Impianto di scarico In prossimità del cavedio adiacente ai servizi igienici sono presenti le seguenti colonne: Scarico acque nere; Ventilazione parallela. 3
6 Ad esse ci si allaccerà per l evacuazione delle acque nere dei servizi igienici. Nei punti di attraversamento delle strutture REI, le tubazioni dovranno essere dotate di appositi elementi tagliafuoco certificati allo scopo di garantire la compartimentazione antincendio. 2.4 Descrizione degli impianti Sono previste le seguenti tipologie di impianti: Uffici, stanze e corridoio, impianto di condizionamento invernale/estivo ad aria primaria con integrazione mediante pannelli radianti a soffitto; Servizi igienici, riscaldamento mediante radiatori ed aspirazione forzata. Impianto a pannelli radianti Per i dimensionamenti si rimanda alla relazione di calcolo, di seguito si descrivono gli elementi di impianto previsti a progetto. I pannelli radianti sono del tipo a soffitto, le piastre saranno in parte attive ed in parte inerti, integrate con le lampade, i rivelatori e gli altri impianti previsti all interno dei locali. Essi funzioneranno in riscaldamento e raffrescamento. Tutti i circuiti faranno capo, come per la parte esistente, ad un modulo composto da collettore, pompa di circolazione e sistema di commutazione estate/inverno mediante valvole di regolazione a tre vie. Compresi elementi di regolazione in campo. La regolazione più specifica è localizzata all entrata dei locali, infatti per ogni circuito si ha valvola motorizzata a tre vie, valvole di intercettazione e bilanciamento del circuito. La tre vie è collegata al pannello comandi a parete che, grazie ad un regolatore locale, sonda di temperatura e potenziometro consente la modifica del set point entro un intervallo prefissato. Le tubazioni di alimentazione che si staccano dalla dorsale principale sono in multistrato precoibentato. Impianto a radiatori Essi sono previsti solamente nei servizi igienici. Saranno alimentati mediante lo stacco dal circuito acqua calda. Essi sono del tipo in acciaio tubolare a colonne, l emissione termica dei corpi scaldanti è stata calcolata in base alle condizioni reali di impiego dell impianto, avendo come riferimento l emissione termica nominale prevista dalle norme UNI-EN 442. Ognuno sarà dotato di valvola termostatica e detentore. Le tubazioni di alimentazione che si staccano dalla dorsale principale sono in acciaio nero coibentato, fino al collettore complanare a valle del quale si prevedono tubazioni in rame precoibentato. 4
7 3. IMPIANTO DI TRATTAMENTO ARIA 3.1 Allacciamenti ed impianti esistenti L aria sarà convogliata agli ambienti con canalizzazioni metalliche in lamiera di acciaio zincato. I canali saranno coibentati esclusivamente sul lato esterno, i soli canali di mandata nella distribuzione all interno dei locali climatizzati. Sarà utilizzata esclusivamente guaina in classe 1 di reazione al fuoco. Tutti gli impianti sono a bassa velocità e saranno dotate di aperture di ispezione a tenuta posizionate e realizzate in uniformità alla norma UNI EN Tutti gli impianti appesi ad elementi strutturali dell edificio saranno supportati mediante idonei staffaggi dimensionati per sostenere le canalizzazioni sia in condizioni statiche che sismiche. In corrispondenza degli attraversamenti di strutture di compartimentazione saranno installate serrande tagliafuoco motorizzate omologate REI 120. Saranno azionate dall impianto di rivelazione incendi. Ci si allaccerà alle predisposizioni presenti, sia di mandata che ripresa, attualmente localizzate nel cavedio all altezza dell entrata. Tali canali sono collegati ad una centrale di trattamento aria collocata nel sottotetto. La macchina dovrà essere verificata alla nuova portata ed eventualmente riadeguata nel funzionamento, essa risulta comunque in grado di soddisfare le nuove condizioni di progetto, in quanto fu progettata per soddisfare anche la porzione di piano oggetto del presente intervento. 3.2 Descrizione degli impianti I canali di ventilazione sono localizzati nel corridoio, da qui gli stacchi per le mandate/riprese ai locali. L impianto è ad aria primaria con integrazione mediante pannelli radianti a soffitto. In analogia con quanto già funzionante al piano, l aria viene immessa in ambiente mediante idonei terminali: diffusori combinati di mandata/ripresa e diffusori lineari a feritoia, dimensionati per garantire in zona occupata una velocità residua dell aria <0,15 m/s in tutti i locali ad eccezione dei servizi igienici per i quali sarà <0,07 m/s. I servizi sono mantenuti in depressione rispetto ai locali circostanti. L aria afferisce alle bocchette di captazione, posizionate a soffitto, attraverso griglie di transito poste nella parte inferiore delle porte di bagni, antibagni e disimpegni. 5
8 4. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO È essenzialmente costituito dalle reti di distribuzione dei fluidi di consumo e dalle dotazioni sanitarie nelle quantità e tipologie espresse negli elaborati grafici. Le reti della distribuzione principale e le colonne sono in tubo di acciaio zincato trafilato, gli stacchi alle utenze sono in tubo multistrato. La distribuzione al piano è del tipo orizzontale con dorsali principali in controsoffitto e reti secondarie, sempre alte ed in traccia a parete. Tutte le tubazioni sono coibentate per l intero sviluppo con: - Guaina isolante per anticondensa sulle reti fredde; - Guaina isolante negli spessori di legge, sulle reti calde, in funzione degli spessori richiesti per legge. Sono previste le seguenti reti di distribuzione: - Acqua fredda di consumo per uso sanitario; - Acqua calda di consumo per uso sanitario; - Ricircolo acqua calda sanitaria. Le reti saranno sezionate con valvole a sfera nella distribuzione principale e con rubinetti da incasso nella distribuzione secondaria per ogni servizio o gruppi di apparecchiature. Le tubazioni in multistrato all interno dei servizi saranno alloggiate a parete e non a pavimento. Nella realizzazione dell impianto saranno rispettate le distanze minime nella posa degli apparecchi sanitari (secondo UNI 9182 appendica V e W) e le disposizioni particolari per locali destinati a disabili (legge n. 13 del 9 gennaio 1989 e D.M. n. 236 del 14 giugno 1989). Nei locali da bagno saranno rispettate le prescrizioni relative alla sicurezza (distanze degli apparecchi sanitari da parte dell impianto elettrico) così come indicato nella CEI 64-8/7 sez Nei servizi igienici per disabili verranno installati apparecchi sanitari sospesi per disabili completi di accessori quali miscelatore e doccetta uso bidet per il wc, nonché la serie di maniglioni. Le apparecchiature sanitarie saranno del tipo sospeso Nei punti di attraversamento delle strutture REI, le tubazioni dovranno essere dotate di appositi elementi tagliafuoco certificati allo scopo di garantire la compartimentazione antincendio. Per gli impianti saranno adottati provvedimenti specifici per sopportare le azioni del sisma. 6
9 5. IMPIANTO DI SCARICO Le acque usate, nere saranno allontanate utilizzando la colonna esistente in prossimità del cavedio. Negli eventuali punti di attraversamento delle strutture REI, la tubazione dovrà essere dotata di apposito elemento tagliafuoco certificato allo scopo di garantire la compartimentazione antincendio. Le distribuzioni orizzontali saranno alloggiate all interno dei pannelli in cartongesso in quanto non sarà possibile posarli a pavimento o a soffitto del piano sottostante. 7
10 6. REGOLAZIONE E SUPERVISIONE Il materiale di campo, il modulo di regolazione dei pannelli radianti (pompa, sonde, valvole di commutazione stagionale, di regolazione etc.) sono tutte gestite da supervisione. I punti di input/output digitali/analogici relativi ai dispositivi di cui sopra sono gestiti e controllati da apposito controllore a microprocessore con interfaccia utente, il quale consente l immissione dei dati richiesti per il funzionamento e la visualizzazione dei dati derivanti dall esercizio. In questa fornitura è prevista la supervisione di quanto sopra in loco cioè non si prevede di riportarla nel sistema di gestione remoto già presente, tale implementazione verrà valutata in altri interventi. 8
11 7. NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO Si farà riferimento alle seguenti norme vigenti per centrali termiche, sottostazioni, distribuzioni generali, ecc.: - Norma UNI 5364/1976 "Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Regole per la presentazione dell'offerta e per il collaudo"; - Norma UNI 8065/1989 "Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile ; - Legge n. 10 del 09/01/1991 Norme per l attuazione del piano energetico di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia ; - D.P.R. n. 412 del 26/08/1993 Regolamento recante norme per la progettazione, l installazione, l esercizio e la manutenzione degli impianti termici ai fini del contenimento dei consumi di energia degli edifici ai fini del contenimento di energia, in attuazione dell art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n.10 ; - D.L. n.192 del 19/08/2005 e s.m.i Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell edilizia ; - D.L.G.R.n /07/2015 Approvazione dell atto di coordinamento tecnico regionale per la definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici ; - Norma UNI/TS Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale ; - Norma UNI/TS Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria ; - Norma UNI/TS Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva ; - Norma UNI/TS Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di Energie Rinnovabili e di altri metodi di generazione per la Climatizzazione invernale e per la produzione di Acqua Calda Sanitaria ; - Decreto Legislativo 03/03/2011, n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. - Disposizioni dei Vigili del Fuoco di qualsiasi tipo; - Norme CEI per tutta la parte elettrica degli impianti; Per gli impianti idrico sanitario scarichi - Norme UNI EN; 9
12 - Normative locali; - Norma UNI 9182 Edilizia Impianti di alimentazione d acqua fredda e calda Criteri di progettazione, collaudo e gestione ; - Norma UNI EN Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Requisiti generali e prestazioni. - Norma UNI EN Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo - Norma UNI EN Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Installazione e prove, istruzioni per l'esercizio, la manutenzione e l'uso. Per gli impianti di ventilazione e condizionamento: - Norma UNI 10339/1995 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura ; - Norma UNI EN 12237/2004 Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica ; - Norma UNI 12097/2007 Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte ; - D.M. del 31/03/2003 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell aria degli impianti di condizionamento e ventilazione ; - D.P.C.M. del 01/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno ; - Circolare del 22/09/1974 Requisiti fisico-tecnici per le costruzioni edilizie ospedaliere ; - Regolamento di Igiene Edilizia del Comune di Bologna; - Linee guida dell Agenzia Sanitaria Regionale di autovalutazione ed accreditamento delle strutture sanitarie; 10
13 8. CALCOLO DEI FABBISOGNI ENERGETICI DATI IN IGRESSO Caratteristiche geografiche Località Bologna Provincia Bologna Altitudine s.l.m. 54 m Latitudine nord Longitudine est Gradi giorno DPR 412/ Zona climatica E Località di riferimento per dati invernali per dati estivi Bologna Bologna Stazioni di rilevazione per la temperatura per l irradiazione per il vento Bologna Bologna Bologna Caratteristiche del vento Regione di vento: B Direzione prevalente Sud-Ovest Distanza dal mare > 40 km Velocità media del vento 2,0 m/s Velocità massima del vento 4,0 m/s Dati invernali Temperatura esterna di progetto -5,0 C Stagione di riscaldamento convenzionale dal 15 ottobre al 15 aprile 11
14 Dati estivi Temperatura esterna bulbo asciutto 33,0 C Temperatura esterna bulbo umido 22,9 C Umidità relativa 43,0 % Escursione termica giornaliera 12 C Temperature esterne medie mensili Descrizione u.m. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Temperatura C 1,3 5,4 9,6 13,6 17,7 22,2 24,8 21,6 19,3 15,6 9,3 3,8 Irradiazione solare media mensile Esposizione u.m. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Nord MJ/m² 1,6 2,6 3,8 5,5 8,3 9,2 9,7 7,0 4,8 2,9 1,9 1,4 Nord-Est MJ/m² 1,8 3,3 5,2 7,9 10,9 11,4 12,8 9,7 6,8 3,5 2,1 1,4 Est MJ/m² 3,6 6,1 7,9 10,7 13,1 13,1 15,3 12,3 9,7 5,4 3,6 2,3 Sud-Est MJ/m² 6,0 9,0 9,6 11,3 12,3 11,6 13,6 12,1 11,0 7,0 5,4 3,6 Sud MJ/m² 7,6 10,8 10,1 10,2 10,2 9,5 10,9 10,5 10,7 7,8 6,6 4,5 Sud-Ovest MJ/m² 6,0 9,0 9,6 11,3 12,3 11,6 13,6 12,1 11,0 7,0 5,4 3,6 Ovest MJ/m² 3,6 6,1 7,9 10,7 13,1 13,1 15,3 12,3 9,7 5,4 3,6 2,3 Nord-Ovest MJ/m² 1,8 3,3 5,2 7,9 10,9 11,4 12,8 9,7 6,8 3,5 2,1 1,4 Orizz. Diffusa MJ/m² 2,4 3,6 5,4 7,0 9,4 9,8 9,6 8,5 6,7 4,3 2,9 2,1 Orizz. Diretta MJ/m² 2,1 4,4 5,7 8,8 10,8 10,8 14,0 10,0 7,3 3,3 1,9 1,0 Irradianza sul piano orizzontale nel mese di massima insolazione: 273 W/m 2 DATI DI CALCOLO Si adotteranno le seguenti abbreviazioni: T = temperatura U.R. = umidità relativa N.C. = parametro non controllato Tolleranze: temperatura + 2 C 12
15 Umidità + 5% Gli impianti saranno dimensionati con l assunzione dei seguenti parametri di progetto: - Condizioni esterne Inverno T = -5 C U.R. = 80% Estate T = +33 C U.R. = 50% 9. CALCOLO DELL IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Per il dimensionamento delle unità interne di climatizzazione (pannelli radianti e radiatori) è stato utilizzato un programma di calcolo in grado di fornire, a partire dai dati specifici relativi all edificio (stratigrafia e tipologia superfici disperdenti, tipologia serramenti, orientamento, carichi interni, ombreggiamenti, ecc.) e dai dati climatici della località di ubicazione, i seguenti valori: - potenza termica dei singoli locali per il riscaldamento invernale; - potenza frigorifera dei singoli locali per il raffrescamento estivo (metodo Carrier). La scelta delle caratteristiche dei terminali sarà fatta in funzione delle seguenti considerazioni: - in ciascun ambiente deve essere garantito un idoneo grado di ventilazione per uniformare la temperatura; - le potenze nominali estive ed invernali saranno riferite alle condizioni di funzionamento dell impianto. L'emissione termica dei radiatori sarà calcolata in base alle condizioni reali di impiego dell'impianto, avendo come riferimento l'emissione termica nominale prevista dalla norma UNI-EN 442. CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE Si adotteranno le seguenti abbreviazioni: T = temperatura U.R.= umidità relativa N.C.= parametro non controllato Tolleranze: temperatura ± 2 C umidità ± 5% Condizioni interne per le destinazioni prevalenti: - Uffici e locali 13
16 Inverno T = 20 C U.R. = 45% Estate T = 26 C U.R. = 45% - Corridoio Inverno T = 20 C U.R. = N.C. Estate Raffrescamento U.R. = N.C. - Servizi igienici Inverno T = 20 C U.R. = N.C. Estate Raffrescamento con aspirazione forzata CARATTERISTICHE DEI FLUIDI DI ALIMENTAZIONE Circuito primario acqua per il riscaldamento 70 C Circuito acqua refrigerata 7 C Acqua calda per radiatori 55 C Acqua calda pannelli radianti 42 C/39 C Acqua fredda pannelli radianti 15 C/18 C DISPERSIONI INVERNALI, RIENTRATE ESTIVE Risultati dei calcoli delle dispersioni/rientrate: Zona 1 - Nuova zona fabbisogno di potenza dei locali Loc Descrizione θi [ C] n [1/h] Φ tr 1 Corridoio 20,0 0, Ufficio 4P 20,0 0, Stanza polifunzionale 20,0 0, Spazio attività motorie 20,0 0, WC H 20,0 8, WC 20,0 12, Anti WC 20,0 8, Φ ve Φ rh Φ hl Φ hl sic Totale: Totale Edifico:
17 Legenda simboli θi n Φ tr Φ ve Φ rh Φ hl Φ hl sic Temperatura interna del locale Ricambio d aria del locale Potenza dispersa per trasmissione Potenza dispersa per ventilazione Potenza dispersa per intermittenza Potenza totale dispersa Potenza totale moltiplicata per il coefficiente di sicurezza Carichi termici frigoriferi nell ora di massimo carico di ciascun locale: N. Descrizione Ora Q Irr Q Tr 1 Corridoio Ufficio 4P Stanza polifunzionale Spazio attività motorie Totali Q v Q c Q gl,sen Q gl,lat Q gl Legenda simboli Q Irr Q Tr Carico dovuto all irraggiamento Carico dovuto alla trasmissione Q v Carico dovuto alla ventilazione Q c Carichi interni Q gl,sen Carico sensibile globale Q gl,lat Q gl Carico latente globale Carico globale TERMINALI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Pannelli radianti a soffitto Raffrescamento 15
18 La relazione rappresenta la differenza tra la temperatura ambiente e la temperatura media del fluido, ipotizzando una emissione estiva =75 W/mq, una temperatura media del fluido pari a 17 (1) C, dai grafici di dimensionamento dei pannelli sopra descritti, si ricava relazione (1) diventa: =9 C per cui la che verifica la condizione di temperatura ambiente estiva. Riscaldamento La relazione rappresenta la differenza tra la temperatura media del fluido con quella ambiente, ipotizzando (2) una emissione invernale =100 W/mq, una temperatura ambiente pari a 20 C, dai grafici di dimensionamento dei pannelli sopra descritti, si ricava =14 C per cui la relazione (2) diventa: che verifica la condizione di temperatura media del fluido in funzionamento invernale. Dimensionamenti Con i dati di dispersione e rientrate estive, con quanto appena sopra descritto, sono stati dimensionati i pannelli radianti secondo le seguenti esigenze termiche: Corridoio Pfrigo richiesta = 371 W 16
19 Ptermo richiesta = 369 W Ufficio 4P Pfrigo richiesta = 1937 W Ptermo richiesta = 1252 W Stanza polifunzionale Pfrigo richiesta = 947 W Ptermo richiesta = 1057 W Spazio attività motorie Pfrigo richiesta = 1737 W Ptermo richiesta = 2363 W Non è stato considerato il contributo della ventilazione. Radiatori Si riportano i parametri di riferimento per il dimensionamento dei radiatori in base alle norme UNI EN 442: = 30 C Dove: Ti è la temperatura dell acqua in ingresso: 55 C Tu è la temperatura dell acqua in uscita: 45 C Ta è la temperatura ambiente: 20 C 17
20 Si prevedono le seguenti tipologie: 2/885, che hanno una resa di 32 W/elemento WCH Di seguito il dimensionamento: Ptermo richiesta = 400 W (considerando un franco del 30% per accensione/spegnimento) Si prevede un 13/2/885, Ptot = 416 W WC Di seguito il dimensionamento: Ptermo richiesta = 270 W (considerando un franco del 30% per accensione/spegnimento) Si prevede un 9/2/885, Ptot = 288 W dove n.elementi/n.colonne/altezza elemento 10. CALCOLO DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE FORZATA Gli impianti di ventilazione forzata sono dimensionati con l'assunzione dei seguenti fattori di ventilazione minimi per le sottoelencate destinazioni prevalenti. Si assumono i seguenti fattori di ventilazione minima: - Uffici e locali 40 mc/h/persona - Corridoio 1 vol.amb/h - Servizi igienici 10 vol.amb/h in estrazione I canali sono dimensionati con il metodo a perdita di carico distribuita costante non superiore a 0,5 Pa/m. I terminali degli impianti ad aria vengono dimensionati in funzione del livello di rumorosità (max 40 db(a)), caratteristiche di lancio, velocità residua in ambiente (max 0,15 m/s) e con i valori di velocità massima riportati in tabella. 18
21 11. CALCOLO DELL IMPIANTO IDRICO SANITARIO Il dimensionamento delle reti idriche è stato condotto seguendo criteri di progettazione proposti dalla norma UNI 9182 e comunque riconducibili alla prassi consolidata (Norme Idrosanitarie Italiane compilate a cura dell ASSISTAL). Il metodo proposto dalla UNI 9182 è quello delle unità di carico (UC); l unità di carico è definita come quel valore convenzionale, che tiene conto della portata di un punto di erogazione, delle sue caratteristiche dimensionali e funzionali e della sua frequenza d uso. Nell Appendice F della norma 9182 sono riportate tabelle con indicati i valori di UC in funzione del tipo di apparecchio sanitario, del tipo di fluido e del tipo di edificio. Il dimensionamento delle reti viene eseguito assumendo coefficienti di contemporaneità e velocità massime nelle tubazioni in accordo con le disposizioni della norma UNI WCH e WC Dalla tabella punto D3.1.1 si evince: Descrizione n. di eleme nti U.C. A.F. U.C. A.C. U.C. TOT Contemporaneit à [%] Note Vaso 2 x 5=10 x 5=10 50 Lavabo 2 x 1,5=3 x 1,5=3 x 2=4 50 TOTALE (UC) D Portata [l/s] 0,64 0,2 0,68 SOLUZIONE DI PROGETTO 19
22 Considerando una contemporaneità del 50%, Secondo disposizioni di appendice I si selezionano i seguenti diametri: - Alimentazione acqua fredda DN 20 - Alimentazione acqua calda DN 20 (si mantiene lo stesso diametro) 12. CALCOLO DELL IMPIANTO DI SCARICO Trattandosi di impianto esistente sarà effettuato un calcolo di verifica per le circostanze più gravose. Il calcolo tiene conto delle indicazioni della norma UNI EN per scarichi a gravità sistema tipo I. Si assumono, per ogni bagno, le unità di scarico come da prospetto 2 punto 6. Si ottiene: US = 2,5 x2 (vaso) + 0,5x2 (lavabo) = 6 Si calcola la portata delle acque reflue con la formula del punto assumendo coefficiente di frequenza = 0,7, come riportato nel prospetto 3, per destinazione ospedaliera. Si calcola: QR = 0,7 6 = 1,71 l/s Verifica: dal prospetto 11, punto 6.5, si rileva una capacità idraulica di 5,2 l/s per colonna DN 100 con braghe a 45. La verifica è soddisfatta. 20
1. DATI CLIMATICI DELLA LOCALITA 2 2. DISPERSIONI DEI LOCALI CALCOLO INVERNALE 4 3. RISULTATI DEI CALCOLI ESTIVI 6
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