STEFANO GIAZZON. L affaire Moro di Leonardo Sciascia (o della memoria imbarazzante)

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1 STEFANO GIAZZON L affaire Moro di Leonardo Sciascia (o della memoria imbarazzante) In La letteratura italiana e le arti, Atti del XX Congresso dell ADI - Associazione degli Italianisti (Napoli, 7-10 settembre 2016), a cura di L. Battistini, V. Caputo, M. De Blasi, G. A. Liberti, P. Palomba, V. Panarella, A. Stabile, Roma, Adi editore, 2018 Isbn: Come citare: Url = Congresso?pg=cms&ext=p&cms_codsec=14&cms_codcms=1039 [data consultazione: gg/mm/aaaa]

2 STEFANO GIAZZON L affaire Moro di Leonardo Sciascia (o della memoria imbarazzante) Il sequestro di Aldo Moro è stato uno degli eventi più traumatici della storia repubblicana e Leonardo Sciascia ne ha prontamente intuito la rilevanza epocale. Scontata la funzione attribuita al sequestro nelle più serie ricostruzioni storiografiche, esso non è mai divenuto vero e proprio argomento scolastico, nonostante sia il punto di svolta della storia italiana del secondo Novecento, perché contemporaneamente rimosso dalla memoria istituzionale, penalizzato da indica-zioni nazionali troppo generiche, infine fruito solo secondo una logica spettacolare, sensazionalistica o complottistica. Leonardo Sciascia, scrivendo il suo pamphlet sul sequestro di Aldo Moro nell estate del 1978 (che più a caldo non si poteva), ne individuava da subito, e per varie ragioni, la funzione di coupure decisiva della storia politica italiana del secondo Novecento. 1 Evidenziava con illuministica, razionalistica limpidezza le ambiguità, le zone d ombra dell affaire Moro: 1) la dialettica fra correlazione (così pensava Pasolini) e contraddizione (così pensava 1 La bibliografia sulla vicenda è enorme. Mi limito qui a fornire qualche riferimento: A. ROSSANO, L altro Moro, Milano, SugarCo, 1985; A. SOFRI, L ombra di Moro, Palermo, Sellerio, 1991; A. C. MORO, Storia di un delitto. Le ombre del caso Moro, Roma, Editori Riuniti, 1998; F. M. BISCIONE, Il memoriale di Aldo Moro rinvenuto in via Monte Nevoso a Milano, Roma, Nuova Coletti, 1993; ID., Il delitto Moro. Strategie di un assassinio politico, Roma, Editori Riuniti, 1998; ID., Il sommerso della Repubblica. La democrazia italiana e la crisi dell antifascismo, Torino, Bollati Boringhieri, 2003; A. GIOVAGNOLI, Il caso Moro. Una tragedia repubblicana, Bologna, Il Mulino, 2005; G. DE LUTIIS, Il Golpe di via Fani. Protezioni occulte e connivenze internazionali dietro il delitto Moro, Milano, Sperling&Kupfer, 2007; M. CASTRONUOVO, Vuoto a perdere. Le Brigate Rosse, il rapimento, il processo e l uccisione di Aldo Moro, Nardò, Besa, 2007; S. GRASSI, Il caso Moro. Un dizionario italiano, Milano, Mondadori, 2008; C. GUERZONI, Aldo Moro, Palermo, Sellerio, 2008; C. BREZZI, Berlinguer e Moro tra compromesso storico e solidarietà nazionale, in «Storia e problemi contemporanei», 49, 3, 2008, pp ; G. BIANCONI, Eseguendo la sentenza. Roma, 1978: dietro le quinte del sequestro Moro, Torino, Einaudi, 2008; F. IMPOSIMATO-S. PROVVISIONATO, Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro: il giudice dell inchiesta racconta, Milano, Chiarelettere, 2008; F. M. BISCIONE, Il delitto Moro. La storia, gli indizi, le lettere dalla prigionia, in «Passato e presente», 76, 2009, pp ; G. SCIRÈ, Il caso Moro. Frammenti di una verità indicibile, in «Italia contemporanea», CCLV (2009), pp ; R. BIANCO-M. CASTRONUOVO, Via Fani ore testimoni oculari raccontano l agguato ad Aldo Moro, Roma, Nutrimenti, 2010; F. M. BISCIONE, Il delitto Moro e la deriva della democrazia, Roma, Ediesse, 2012; P. CASAMASSIMA, Troveranno il corpo. Il caso Moro: le verità nascoste dietro le menzogne e i depistaggi, Milano, Sperling&Kupfer, 2015; P. CUCCHIARELLI, Morte di un Presidente, Milano, Ponte alle Grazie, 2016; G. FORMIGONI, Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma, Bologna, Il Mulino, 2016; U. GENTILONI SILVERI, Il giorno più lungo della Repubblica: un paese ferito nelle lettere a casa Moro durante il sequestro, Milano, Mondadori, Imprescindibile è poi l edizione dell epistolario del Presidente della Democrazia Cristiana: cfr. A. MORO, Lettere dalla prigionia, a cura di M. Gotor, Torino, Einaudi, 2008 e M. GOTOR, Il Memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l autonomia del potere italiano, Torino, Einaudi, Da segnalare ancora i molti libri, per la verità troppo sbilanciati nella direzione della teoria del complotto, ma certo interessanti, di S. FLAMIGNI, La tela del ragno. Il delitto Moro, Milano, Kaos, 1993; ID., «Il mio sangue ricadrà su di loro». Gli scritti di Aldo Moro prigioniero delle Br, Milano, Baldini&Castoldi, 1997; ID., Convergenze parallele. Le Brigate rosse, i servizi segreti e il delitto Moro, Milano, Kaos, 1998; ID., Il covo di Stato. Via Gradoli 96 e il delitto Moro, Milano, Kaos, 1999; ID., Le idi di marzo. Il delitto Moro secondo Mino Pecorelli, Milano, Kaos, 2006; ID., Dossier delitto Moro, Milano, Kaos, 2007; ID., La prigione fantasma. Il covo di via Montalcini e il delitto Moro, Milano, Kaos, 2009; ID., Patto di omertà, Milano, Kaos, 2015; ID., La sfinge delle Brigate rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti, Milano, Kaos, Infine, la vasta e varia diaristica e memorialistica dei brigatisti non è dotata di autentica consistenza documentaria ed è anzi, perlopiù, fuorviante per la comprensione del caso, a causa di clamorose omissioni e contraddizioni interne. Ciò nondimeno, cfr. A. L. BRAGHETTI-P. TAVELLA, Il prigioniero, Milano, Mondadori, 1998; M. MORETTI, Brigate rosse. Una storia italiana, Milano, Baldini&Castoldi, 2000; V. MORUCCI, La peggio gioventù. Una vita nella lotta armata, Milano, Rizzoli, 2004; P. GALLINARI, Un contadino nella metropoli. Ricordi di un militante delle Brigate rosse, Milano, Bompiani, Importante, per la messe di informazioni, il lavoro di S. ZAVOLI, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri,

3 Sciascia) tra l incom-prensibile e obliqua lingua di Aldo Moro, latinorum «disponibile a riempire quello spazio da cui la Chiesa cattolica ritraeva il suo latino proprio in quegli anni», 2 e quella parlata dal gruppo dirigente della Democrazia Cristiana, la qual cosa fece sì che, ad un certo punto del sequestro, l assenza dell onorevole Moro fosse «più producente [ ] della sua presenza»; 3 2) il fatto che le lettere scritte da Moro, assolutamente autentiche per Sciascia, sebbene sottoposte a robuste strategie di autocensura e di cifratura («adattando alla funzione del dire il suo linguaggio del nondire»), 4 ma senza che vi sia stata coercizione da parte del commando dei sequestratori, 5 siano state rese pubbliche secondo una logica certamente stravagante; 6 3) il colossale fallimento di tutte le strategie impiegate da un farraginoso sistema di indagini: le Brigate rosse furono in grado di sfuggire, e ripetutamente, «al calcolo delle probabilità», anche a causa della disorganizzazione e dell inefficienza delle indagini: E stando alle statistiche diffuse dal ministero degli Interni, relative alle operazioni condotte dalla polizia nel periodo che va dal rapimento di Moro al ritrovamento del cadavere, le Brigate rosse appunto sono sfuggite al calcolo delle probabilità. Il che è verosimile, ma non può essere vero e reale. 7 4) L inquadramento della vicenda Moro, cosa che le indagini ufficiali hanno sempre smentito, nel contesto internazionale, dominato dalla Guerra fredda e dalla relativa «guerra civile a bassa intensità», 8 nel quale l Italia era un avamposto strategicamente essenziale dell Alleanza atlantica e la collaborazione politica della DC con il Partito Comunista Italiano, avviata prudentemente da Moro, non era guardata con favore: fu lo stesso Moro, verosimilmente ben informato, a chiamare in causa, nella lettera di risposta a Paolo Emilio Taviani del 10 aprile 1978, gli Stati Uniti e la Germania come possibili ostacoli nei confronti dell ipotesi dell apertura di una trattativa fra lo Stato e le Brigate rosse per la sua liberazione; 9 5) la presenza di comunicati depistanti, come il famigerato comunicato 2 L. SCIASCIA, L affaire Moro, Palermo, Sellerio, 2009, Ivi, Ivi, Come invece tendevano a pensare i compagni di partito di Moro che, ad un certo punto, almeno pubblicamente, rifiutarono di credere che a scrivere le lettere fosse lo stesso uomo che conoscevano. Sciascia scrive invece a 28: «Al di là della necessaria reclusione una reclusione che comprendeva anche loro [i brigatisti] nessuna costrizione dunque, nessuna violenza fisica, psichica o farmacologica». 6 Cfr. A. MORO, Lettere dalla prigionia, a cura di M. Gotor, Torino, Einaudi, Su novantasette fra lettere e messaggi scritti da Moro durante la prigionia, solo otto furono resi pubblici. 7 L. SCIASCIA, L affaire Moro, Cfr. G. FASANELLA, C. SESTIERI, G. PELLEGRINO, Segreto di Stato. La verità da Gladio al caso Moro, Torino, Einaudi, Sulla posizione degli USA durante il sequestro Moro, cfr. R. N. GARDNER, Mission: Italy. Gli anni di piombo raccontati dall ambasciatore americano a Roma ( ), Milano, Mondadori, 2004 e, più in generale, G. ZUPO-V. MARINI, Operazione Moro, Milano, Franco Angeli, Inoltre, cfr. S. FLAMIGNI, Trame atlantiche. Storia della loggia massonica segreta P2, Milano, Kaos, Cfr. inoltre ciò che dice, efficacemente, R. LA VALLE, Prima che l amore finisca, Milano, Ponte alle Grazie, 2003, 112: «La democrazia è funzionale alla fedeltà di schieramento. Se è possibile garantire gli interessi supremi di questo schieramento con la democrazia, va bene, altrimenti bisogna rinunziare alla democrazia. Questa è la posizione degli Stati Uniti e questa è la scelta che 2

4 n. 7 del 18 aprile 1978, in cui le Brigate rosse sostenevano di aver eseguito la condanna a morte del Presidente della Democrazia Cristiana, il cui corpo si diceva essere stato gettato nelle acque del lago della Duchessa: cose che si rivelarono destituite di qualunque fondamento. Per Sciascia, che era propenso a ritenere autentico il comunicato, con esso vennero allontanate le indagini da Roma, permettendo al gruppo operativo delle Br di riorganizzarsi e di pianificare meglio il sequestro; ma a ben guardare Il fatto è che il «falso» comunicato poteva essere indifferentemente escogitato dalle Brigate rosse come dal governo. [ ]. Serviva ed è servito ad entrambi: come ballon d essai, come prova generale, come ovvio sistema per far scaricare su una notizia falsa che sarebbe poi stata dichiarata falsa quelle tensioni, emozioni e giudizi che si sarebbero scaricati sulla vera; e di rendere quindi la vera, [ ] come ridotta, come devitalizzata. Moro era stato condannato a morte direttamente dalle Brigate rosse e indirettamente dalla Democrazia Cristiana, dallo Stato. 10 E potrei continuare. Sciascia portava dunque in superficie, nel suo folgorante scritto, tutte le aporie che avrebbero caratterizzato la successiva ricostruzione dell affaire Moro nella storiografia e nella memoria politica italiana e ne riconosceva contestualmente i tratti di vera e propria «strage di Stato», destinata però all oblio, al silenzio, se è vero che già un mese dopo l esecuzione del Presidente della Democrazia Cristiana, scriveva: «ormai si tende a rimuovere l affaire, a dimenticarlo». 11 A distanza di anni, e nonostante il materiale prodotto ed emerso, sul caso Moro e sulle sue contraddizioni continua ad agire quella che Sciascia stesso definiva memorabilmente «invisibilità della evidenza»: tali e tante furono e sono ancora le zone d ombra, che la cultura ufficiale ha avuto gioco facile nel presentare come sensazionalistico o complottistico tutto ciò che sia esorbitato dalle sue ricostruzioni, perlopiù omissive, fuorvianti, tendenziose. Omissive perché imbarazzanti e imbarazzate, giacché il coinvolgimento delle istituzioni nella gestione del caso non è ormai più revocabile in dubbio, se non da imperterriti negazionisti. 12 Ridimensionato, marginalizzato o rimosso dalla memoria istituzionale, il caso Moro e la sua ricostruzione sciasciana non hanno mai trovato un adeguata sistemazione nelle memoria pubblica del nostro paese. 13 essi hanno sempre praticato in situazioni analoghe, intervenendo in vari modi nei paesi dove ritenessero in gioco i propri interessi». 10 L. SCIASCIA, L affaire Moro, Ivi, Cfr. V. SATTA, Odissea nel caso Moro. Viaggio controcorrente attraverso la documentazione della Commissione Stragi, Roma, Edup, 2003 e ID., Il caso Moro e i suoi falsi misteri, Soveria Mannelli, Rubbettino, Come del resto il fenomeno del terrorismo in generale: non esistono in Italia il romanzo o il film sul terrorismo, mentre invece esistono testimonianze letterarie sulla Grande Guerra, sulla Seconda Guerra Mondiale, sulla Shoah, sulla resistenza e la guerra civile degli anni Sulla relazione fra terrorismo e letteratura cfr. R. CONTU, Anni di piombo. Penne di latta : gli scrittori dentro gli anni complicati, Passignano sul Trasimeno, Aguaplano,

5 E anche laddove si sia notata la straordinaria qualità letteraria del pamphlet dello scrittore siciliano, si è poi ridimensionato il valore documentario e l attendibilità della ricostruzione della vicenda ivi compiuta, come hanno fatto, qualche anno fa, studiosi quali Bruno Pischedda, che ha definito L affaire Moro uno «tra i massimi esempi di prosa civile novecentesca», salvo poi aggiungere che «non sappiamo più dargli fiducia», 14 o Miguel Gotor che ha insistito sul «limite interpretativo di un opera di indubbio valore letterario»: 15 rilievi fuori asse, che non c entrano il punto, dal momento che quali che siano gli errori storiografici, comprensibili, di un instant book scritto nella vampa delle polemiche del tempo e non da uno storico di professione non è più in discussione il fatto che il caso Moro sia stato pesantemente manomesso nella ricostruzione pubblica e sia ancora oggi gravato da un carico di falsità che queste stesse puntute riserve, inopportunamente, finiscono se non per alimentare, quantomeno per non valutare in modo corretto. E nella scuola, qual è lo specifico spazio dedicato alla riflessione sul caso Moro? Nonostante continui proclami sulla necessità di aggiornare la programmazione didattica, aprendola maggiormente allo studio della contemporaneità storica, politica, artistica, letteraria, la scuola non è mai stata veramente messa nelle condizioni di fornire adeguate competenze sulle vicende e sugli eventi più recenti. Ciò che si legge negli allegati alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento nei licei (2010), in riferimento alla programmazione disciplinare di Storia nel quinto anno scolastico, è di estrema genericità: Il quadro storico del secondo Novecento dovrà costruirsi attorno a tre linee fondamentali: 1) dalla guerra fredda alle svolte di fine Novecento: l ONU, la questione tedesca, i due blocchi, l età di Kruscëv e Kennedy, il crollo del sistema sovietico, il processo di formazione dell Unione Europea, i processi di globalizzazione, la rivoluzione informatica e le nuove conflittualità del mondo globale; 2) decolonizzazione e lotta per lo sviluppo in Asia, Africa e America latina: la nascita dello stato d Israele e la questione palestinese, il movimento dei nonallineati, la rinascita della Cina e dell India come potenze mondiali; 3) la storia d Italia nel secondo dopoguerra: la ricostruzione, il boom economico, le riforme degli anni Sessanta e Settanta, il terrorismo, Tangentopoli e la crisi del sistema politico all inizio degli anni Per non parlare della banale conclusione delle indicazioni programmatiche riguardanti l insegnamento della Letteratura italiana: Raccomandabile infine la lettura di pagine della migliore prosa saggistica, giornalistica e memorialistica Cfr. B. PISCHEDDA, Il Moro tradito da Sciascia, Il Sole 24 Ore-Domenica, 4 maggio Cfr. A. MORO, Lettere dalla prigionia, a cura di M. Gotor, Torino, Einaudi, 2008, Cfr. Le Indicazioni sono identiche per tutte le tipologie di liceo. 17 Ibid. 4

6 Come si evince chiaramente, nessuna specifica attenzione viene dedicata al caso Moro (e alla sua ricostruzione saggistica o letteraria), con ciò non riconoscendogli di fatto alcuna centralità storica e politica e surrettiziamente rimuovendolo dalla memoria pubblica, di cui la scuola è spazio di elaborazione primario. E la manualistica letteraria ha sostanzialmente assecondato questa imbarazzante esigenza di rimozione: si prendano, senza alcuna pretesa di esaustività, alcuni fra i più diffusi manuali di Letteratura italiana adottati nelle scuole e si analizzi quale ruolo viene ritagliato per lo scritto di Sciascia: MANUALE S. GUGLIELMINO-H. GROSSER - Il sistema letterario. Guida alla storia letteraria e all analisi testuale. Novecento, Milano, Principato, 1989 C. SEGRE-C. MARTIGNONI - Testi nella storia. La letteratura italiana dalle origini al Novecento. 4. Il Novecento, Milano, Bruno Mondadori, 1992, p F. BRIOSCHI-C. DI GIROLAMO - Manuale di Letteratura italiana. Storia per generi e problemi, vol. 4, Torino, Bollati Boringhieri, 1996 R. LUPERINI-P. CATALDI-L. MARCHIANI-F. MARCHESE - La scrittura e l interpretazione. 3 III, Palermo, G. B. Palumbo, 2001, p.769 G. BALDI-S. GIUSSO-M. RAZETTI-G. ZACCARIA - Testi e storia della Letteratura. Dal dopoguerra ai giorni nostri, vol. G, Milano-Torino, Pearson, 2011, p. 264 SPAZIO DEDICATO A L AFFAIRE MORO Nessuno «Vi è inoltre il libello polemico L affaire Moro, che nel 1978 suscita feroci contestazioni a Sciascia, accusato persino di connivenza con le Brigate rosse, a causa delle istanze garantiste che vi esprime». Nessuno «Vasta eco sollevarono [ ] le sue prese di posizione nelle settimane del rapimento di Moro, in cui egli sostenne la necessità di trattare con le Brigate Rosse per salvare la vita dello statista (sulla vicenda egli scrisse il pamphlet intitolato L affaire Moro, uscito nel 1978)». «[ ] il pamphlet politico L affaire Moro (1979), dedicato ai misteri connessi con il rapimento e l uccisione dell esponente politico democristiano da parte delle Brigate Rosse». Pur con qualche sfumatura, modesto è nel complesso, e con qualche svista di datazione, lo spazio dedicato al saggio, 18 conferma del fatto che la ricostruzione saggistico-letteraria del caso Moro ha incontrato le stesse difficoltà a diventare patrimonio condiviso della cultura nazionale dell evento vero e proprio, trauma irrisolto della storia repubblicana e autentico turning point di tutta la successiva storia italiana. Concludo, però, con una nota lieta: nel suo fortunato e recente manuale scolastico, 19 Claudio Giunta assegna finalmente all Affaire Moro una precisa e rilevante funzione, nell ambito della 18 Nemmeno più citato è il saggio di Alberto Arbasino, In questo stato (ripubblicato da Garzanti nel 2008 con piccola variazione nel titolo: In questo Stato), uscito nel 1978, negli stessi mesi del sequestro Moro. 19 Cfr. C. GIUNTA, Cuori Intelligenti. Mille anni di letteratura, Novara, De Agostini, Si vedano specificamente le pp del vol. 3b. 5

7 scrittura saggistica del secondo Novecento, e pone l attenzione come si evince da un colloquio con Paolo Di Stefano sul Corriere su un problema didattico e culturale ineludibile: A me interessano i libri che dicono qualcosa sulla storia italiana recente, di cui i ragazzi non sanno quasi niente: anche dal punto di vista didattico, l intreccio tra letteratura e storia contemporanea funziona molto bene. Per questo ho messo la camorra di Saviano e però anche L affaire Moro di Sciascia. 20 Non so se sia l inizio di un nuovo approccio alla questione, ma certo la speranza è che il caso Moro possa avere, grazie al recupero della saggistica di impegno civile che se ne è occupata e al rilancio delle sue motivazioni, il ruolo che gli spetta nell elaborazione di una memoria pubblica condivisa. 20 Cfr. P. DI STEFANO, Meno Dante. E un po di Fantozzi, «Corriere della Sera», 26 febbraio

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