MUSEO DEL CENEDESE PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLE SEZIONI PREISTORICA, PROTOSTORICA, ROMANA, MEDIEVALE
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- Antonino Colucci
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1 MUSEO DEL CENEDESE PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLE SEZIONI PREISTORICA, PROTOSTORICA, ROMANA, MEDIEVALE PARTI COMUNI (Claudia Casagrande, Elena Natali, Elga Tomaello)... p. 2 Sala introduttiva al esposizione museale: elementi comuni alle singole sezioni espositive Sale relative alle singole sezioni: elementi comuni LA PREISTORIA (Elena Natali).. p. 5 Sala 1: Paleolitico Sala 2: Mesolitico e Neolitico Sala 3: La fine del Neolitico LA PROTOSTORIA E L ETA ROMANA (Claudia Casagrande, Elga Tomaello). p. 12 Sala 4: Età del Bronzo Sala 5: Aree sacre -Villa di Villa - Territorio Sala 6: Aree sacre -Villa di Villa Territorio Sala 7: Romanizzazione Età romana Sala 8: Età romana - L abitato e la vita quotidiana/ Collezioni Età del ferro/età romana IL MEDIOEVO (Annamaria Larese, Elisa Possenti )... p. 20 Sala 9: Età tardoantica Sala 11: Età longobarda Sala 12: Età medievale ALLEGATI Elenco reperti (Allegato 1) Tavole (Allegato 2)
2 PARTI COMUNI Sala introduttiva al esposizione museale: elementi comuni alle singole sezioni espositive Sale relative alle singole sezioni: elementi comuni Si precisa che il presente progetto è stato redatto, su indicazione dell Amministrazione del comune di Vittorio Veneto, cercando di recuperare e utilizzare al meglio tutto ciò che era stato realizzato nel precedente allestimento. Le piante utilizzate a supporto del progetto espositivo, sono state fornite dall Amministrazione e si riferiscono al precedente progetto di allestimento, a volte realizzato in modo difforme a quanto previsto. Claudia Casagrande, Annamaria Larese, Elena Natali, Elisa Possenti, Elga Tomaello 2
3 SALA INTRODUTTIVA AL MUSEO: ELEMENTI COMUNI ALLE SINGOLE SEZIONI ESPOSITIVE Pannelli introduttivi ubicati nel salone d ingresso come presentazione del percorso museale con riferimento a: definizione geografica del territorio del Cenedese e ambito cronologico di riferimento di ogni sezione; storia dell edificio (Loggia della Comunità di Serravalle), con particolare attenzione al Palazzo Cesana Torres, che ospiterà le sezioni archeologiche; descrizione del percorso museale e delle scelte espositive adottate, connesse alla struttura dell edificio; sintetica introduzione alla storia delle collezioni; grande vetrina-pannello con riferimento alla planimetria delle sale, alla stratigrafia e alla cronologia. Nella parte superiore del pannello verrà disegnata la planimetria delle sale espositive e nella parte inferiore verrà riportata una stratigrafia indicativa dei diversi periodi preistorici e storici; un reperto simbolo per ogni periodo verrà applicato in corrispondenza di ciascuna epoca (Possibile titolo: Cosa c è sotto i tuoi piedi?). dettaglio planimetrico del percorso all interno delle diverse sezioni. Al fine di meglio orientare il visitatore nel percorso non lineare delle esposizioni si propone di assegnare ad ognuna di esse un colore, come di seguito specificato, secondo la consuetudine all utilizzo di questi colori in ambito scientifico: VERDE: Preistoria. Diverse tonalità di verde distingueranno i principali ambiti cronologici di questa sezione: - verde scuro = Paleolitico-Mesolitico; - verde intermedio : Neolitico; - verde chiaro: La fine del Neolitico; GIALLO: Età del bronzo; ARANCIONE: Età del ferro; ROSSO ACCESO: Età di romanizzazione; ROSSO SCURO: Età romana; VIOLA: Medioevo (da confermare con responsabile sezione); BLU: Età moderna (da confermare con responsabile sezione); MARRONE: Età contemporanea (da confermare con responsabile sezione). 3
4 SALE RELATIVE ALLE SINGOLE SEZIONI: ELEMENTI COMUNI All inizio di ogni sezione archeologica verrà posizionato: un pannello contenente un introduzione generale sul periodo trattato e sui siti presenti nel territorio del Cenedese, corredato da una cartina con l ubicazione delle aree di interesse archeologico. All interno delle diverse sezioni saranno adottate le seguenti indicazioni grafiche: segni grafici a pavimento che riprendono il colore della sezione al fine di meglio guidare il visitatore lungo il percorso espositivo non lineare; richiamo grafico relativo al periodo cronologico di riferimento posizionato all ingresso e/o sulle pareti delle diverse sezioni; richiamo al colore della sezione di riferimento su tutti i pannelli e sulle didascalie. Le didascalie a corredo del materiale esposto dovranno contenere nell ordine le seguenti indicazioni: Comune; Località; Definizione dell oggetto; Materia; Cronologia assoluta (III millennio a.c., prima/ seconda metà del sec.; d.c.) o relativa (Paleolitico, Età del bronzo, Età romana, Età tardoantica; Età medievale); Per la parte preprotostorica eventuali indicazioni sulla Cultura (Vasi a Bocca Quadrata III, Appenninico, ecc.). Si sottolinea la necessità di prevedere la collaborazione di un grafico (per la progettazione e impaginazione dell apparato grafico), di un architetto (per le modifiche ed eventuali integrazioni all allestimento già in essere, per l allestimento interno delle vetrine e l illuminazione) e di un restauratore (per gli interventi conservativi sui pezzi e la loro collocazione nelle vetrine). 4
5 LA PREISTORIA Sala 1: Paleolitico Sala 2: Mesolitico e Neolitico Sala 3: La fine del Neolitico Elena Natali 5
6 PREMESSA La sezione preistorica, dal punto di vista cronologico, è distinta nelle epoche del Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed Eneolitico e ha lo scopo di descrivere, attraverso un esposizione didattica dei reperti, le fasi del più antico popolamento del territorio cenedese. Al primo piano del palazzo Cesana Torres, i reperti pertinenti queste epoche saranno collocati nelle sale 1 (Paleolitico), 2 ( Mesolitico e Neolitico) e 3 (Neolitico Finale- Eneolitico) (Tav. 1). Le più antiche attestazioni della frequentazione umana nel cenedese risalgono alla fase media del Paleolitico ( anni fa) e sono rappresentate unicamente da tre strumenti in selce raccolti in loc. San Giuseppe (Tarzo); la loro fabbricazione è avvenuta con la cosidetta tecnica Levallois, un sistema di produzione largamente utilizzato dall Homo di Neanderthal, autore della cultura musteriana. A una fase successiva, nota come Paleolitico superiore ( anni fa), sono da attribuire i tronchi fossili datati anni fa, rinvenuti in loc. Fornace Tomasi di Revine (Tarzo); essi forniscono preziose informazioni riguardo l ambiente e il clima dell epoca. Con l inizio del Paleolitico superiore l Homo sapiens rappresenta l unica specie umana a popolare il nostro pianeta. Nel territorio del cenedese non vi sono tracce di frequentazione umana durante quest epoca, anche se futuri rinvenimenti e ricerche potrebbero cambiare il quadro finora noto. Un intensa presenza umana è attestata, invece, durante il Mesolitico ( anni fa) nella loc. San Giuseppe (Tarzo), da cui, come abbiamo visto, provengono anche i pochi strumenti pertinenti al Paleolitico medio. Qui le raccolte di superficie, condotte da parte del Gruppo Archeologico del Cenedese, e le successive campagne di scavo da parte dell Università di Ferrara, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Veneto, hanno recuperato abbondante industria litica in selce pertinente alla cultura Castelnoviana del Mesolitico recente. Gli studi suggeriscono come in queste fasi più antiche della preistoria dell uomo (Paleolitico e Mesolitico), la popolazione fosse suddivisa in gruppi formati, in media, da una o due decine di individui. La loro sopravvivenza era basata sullo sfruttamento delle risorse offerte dall ambiente, principalmente dalla caccia, associata alla pesca e alla raccolta delle specie vegetali spontanee. Questi gruppi erano nomadi e i loro spostamenti erano, presumibilmente, ciclici all interno di un territorio definito. Per quanto riguarda il Neolitico non sono emerse, per il momento e in analogia con tutto il territorio trevigiano, tracce di frequentazione antropica durante le fasi iniziale e media; è solo con la fase recente, nota come cultura dei Vasi a Bocca Quadrata fase III ( a.c.), che è visibile un popolamento intenso e capillare su tutto il territorio cenedese. In questo periodo si assiste all impianto di veri e propri villaggi e alla diffusione di un economia di produzione basata sull agricoltura e sull allevamento, integrata dalla caccia e dalla raccolta di specie vegetali selvatiche. I resti lignei di alcune capanne, facenti parte di un villaggio su sponda lacustre, sono stati indagati sistematicamente presso i laghi di Revine, in loc. Colmaggiore (Tarzo), alla fine degli anni 80 e 90 (scavi del Gruppo Archeologico del Cenedese e della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto). La notevole quantità di reperti recuperati, comprendenti strumenti in pietra e in osso, vasellame in ceramica, resti di fauna, ecc., ha permesso di abbozzare un quadro dell ambiente e delle diverse attività che si svolgevano in questo sito: agricoltura, allevamento, lavorazione della pietra e dell argilla, filatura, tessitura, ecc. Lo studio del materiale rinvenuto ha precisato che il villaggio fu impiantato intorno alla metà del V millennio a.c. e la sua frequentazione è continuata durante il IV e fino al III millennio a.c. (Eneolitico). La presenza di altri villaggi pertinenti alla fase tarda del Neolitico è attestata anche in loc. Palù di Cordignano dalla notevole quantità di reperti recuperati in superficie dal Gruppo Archeologico del Cenedese a partire dagli anni 70 del Un piccolo lotto di reperti, esito di recuperi isolati a Vittorio Veneto (loc. Serravalle, Borgo Vinera e Monte Altare), costituisce, per ora, l unica traccia di una frequentazione umana genericamente inquadrabile tra tardo Neolitico ed Eneolitico; anche se si tratta di elementi sporadici essi appaiono di fondamentale importanza poiché testimoniano la presenza dell uomo in un periodo ancora poco conosciuto in questo territorio. I materiali esposti nella sezione preistorica sono, per la maggior parte di essi, il frutto di raccolte di superficie effettuate da appassionati locali, spesso facenti parte del Gruppo Archeologico del Cenedese; questi, a partire dagli anni 70, hanno sistematicamente ricognito le campagne intorno al vittoriese recuperando anche i più minuti reperti emergenti dal terreno. A partire dagli anni 50, infatti, le profonde arature e le sistemazioni agrarie hanno profondamente alterato la morfologia del territorio, sconvolgendo e portando alla superficie le tracce degli antichi abitati. Si tratta di reperti che hanno perduto il loro contesto di provenienza e per questo, 6
7 molti di essi, risultano di difficile o incerta attribuzione cronologica. Nonostante ciò, grazie ai recuperi di superficie, è stato possibile identificare alcune località di interesse archeologico, come quella di Palù di Cordignano, di San Giuseppe e di Colmaggiore di Tarzo, la cui memoria si sarebbe altrimenti perduta. Inoltre, le raccolte hanno consentito di impostare campagne di ricerca sistematiche e scientifiche in quei contesti che presentavano caratteri di maggior interesse, come a San Giuseppe e a Colmaggiore di Tarzo. Le indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto e dall Università di Ferrara in questi siti, durante gli anni 90, hanno arricchito notevolmente le nostre conoscenze e hanno reso possibile la ricostruzione di un quadro complessivo di riferimento del popolamento di questo territorio. In generale il materiale oggetto dell esposizione preistorica presenta dimensioni ridotte ed è quindi necessaria un adeguata illuminazione dei pezzi, in particolare per l industria microlitica del Mesolitico, dove gli strumenti in selce hanno dimensioni millimetriche. Inoltre alcuni dei reperti selezionati per l esposizione necessitano di essere opportunamente ripuliti, consolidati e reintegrati. È da sottolineare, infine, come la struttura del nuovo allestimento ha tentato di recuperare e mantenere gli elementi precedentemente inseriti nelle sale dove erano già stati posizionati pannelli, vetrine e ricostruzioni; alcune modifiche sono necessarie al fine di rendere più fruibile l esposizione. 7
8 DESCRIZIONE DEL PERCORSO NELLE SINGOLE SALE Al fine di rendere più comprensibile lo sviluppo del percorso espositivo all interno delle singole sale, della posizione delle vetrine, dei pannelli e delle ricostruzioni si rimanda alla planimetria elaborata (Tav. 1) nella quale sono stati schematicamente ubicati questi elementi e indicate le principali modifiche da apportare. In allegato al presente testo sono state stampate le schede elaborate per ogni singolo reperto scelto per l esposizione (cfr. Allegato n. 1: schedatura del materiale da esporre). Colore: verde scuro. SALA N. 1: PALEOLITICO Vetrina n. 1 (larg. x alt. X prof.: 50/60 x 15/20 x 10/15 cm.; 1 ripiano), da inserire ex novo Materiale litico proveniente dal sito di San Giuseppe (Tarzo): industria litica in selce scheggiata rappresentata da 4 strumenti (2 raschiatoi, 1 denticolato, 1 punta). Paleolitico medio (cultura Musteriana). IG: Vetrina n. 2 (larg. x alt.: 198x107 cm.) Tronchi fossili dalla loc. Fornaci Tomasi (Tarzo) già presenti e inseriti nella ricostruzione del contesto di rinvenimento (da mantenere). Paleolitico superiore. IG: Pannello-foto n. 1 (larg. x alt.: 173x94 cm.) 1 Il pannello attualmente sistemato in questa sala ospiterà le immagini dell Homo di Neanderthal e dell Homo sapiens, le due specie umane diffuse nel territorio cenedese durante il Paleolitico medio e superiore. Pannello n. 2 (larg. x alt.: da definire cm.) da inserire ex novo Inquadramento generale del Paleolitico (cronologia e ambiente) carta distribuzione dei siti. Il pannello con questo testo dovrà essere stampato su supporto tipo tessuto plastificato e collocato in corrispondenza della finestra, tra le vetrine nn. 1 e 2. Sintesi delle principali modifiche da apportare nella sala: - Vetrina n. 1: realizzare e inserire; in alternativa questa vetrina potrebbe essere ricavata nella porticina di accesso alla vetrina n Pannello n. 2.: inserire. 1 Le dimensioni riportate si riferiscono alla parte che dovrà essere occupata dal testo/foto; per conoscere la misura dell ingombro del pannello occorre aggiunti a queste misure 5 cm per lato (bordo del pannello). 8
9 SALA N. 2: MESOLITICO e NEOLITICO Colore: verde scuro (Mesolitico), verde chiaro (Neolitico). Vetrina n. 1 (larg. x prof. x alt.: 120x60x95 cm.; 1 ripiano) da inserire ex novo Materiale litico proveniente principalmente dal sito di San Giuseppe di Tarzo e, in minor misura da quello di Serravalle: industria litica in selce scheggiata rappresentata da numerosi trapezi, grattatoi, punte, troncature, ecc.; residui di lavorazione tra cui nuclei, tablette e microbulini. Mesolitico, fase recente (Castelnoviano). IG: , , , Vetrina n. 2 (larg. x prof. x alt.: 103x48x98 cm.; 2 ripiani) Materiale litico proveniente dai siti di Colmaggiore (Tarzo), Palù (Cordignano), Serravalle e Borgo Vinera (Vittorio Veneto): industria litica in selce scheggiata rappresentata da punte di freccia, grattatoi, raschiatoi, ecc.; residui di lavorazione (nuclei) e industria in pietra levigata costituita, asce/accette, brunitoio. Neolitico recente (cultura dei Vasi a Bocca Quadrata fase III stile a impressioni e incisioni ). IG:, , , , , , , , da , , , , , , , , , , , , , , , , ; , , , , , , , , , , , , Vetrina n. 3 (larg. x prof. x alt.: 80x60x70 cm.; 1 ripiano) Materiale litico proveniente dai siti di Palù (Cordignano) e Colmaggiore (Tarzo): industria litica in pietra levigata costituita da macine e macinelli. Neolitico recente (cultura dei Vasi a Bocca Quadrata fase III stile a impressioni e incisioni ). IG: , , Vetrina n. 4 (larg. x prof. x alt.: 103x48x98 cm.; 2 ripiani) Materiale fittile proveniente dai siti di Colmaggiore (Tarzo), Palù (Cordignano): frammenti di contenitori in ceramica decorati a impressioni, incisioni e motivi plastici (cordoni digitati, bugne, ecc). Neolitico recente (cultura dei Vasi a Bocca Quadrata fase III stile a impressioni e incisioni ). IG: / , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Pannello n. 1 (larg. x alt.: 173x94 cm.) Inquadramento generale del Mesolitico (cronologia e ambiente) e carta di distribuzione dei siti). Pannello n. 2 (larg. x alt.: 173x94 cm.) Tecnologia della produzione litica durante il Mesolitico. Pannello n. 3 (larg. x alt.: 173x94 cm.) Inquadramento generale del periodo Neolitico (cronologia e ambiente) e carta di distribuzione dei siti. Pannello n. 4 (larg. x alt.: 119x74 cm.) Tecnologia della produzione litica e ceramica durante il Neolitico. Ricostruzione Ricostruzione (già in loco) di un riparo sottoroccia come rappresentazione esemplificativa della tipologia abitativa del Paleolitico e Mesolitico. È da precisare che ripari analoghi non sono, per il momento, documentati nell area del cenedese ma sono attestati nei territori limitrofi. All interno del riparo saranno sistemati due manichini in posizione seduta/accovacciata intenti a svolgere l attività della scheggiatura della selce e la lavorazione della pelle. Le pareti del riparo dovranno essere arricchite con l aggiunta di ulteriori elementi vegetali (muschio sulle pareti). Le ricostruzioni e le repliche degli oggetti presenti andranno corredate da schede esplicative. Sintesi delle principali modifiche da apportare nella sala: - Pedana posta al centro della stanza, in modo da ampliare: rimozione - Vetrina n. 1: inserire ex novo; in museo è disponibile una vetrina, inutilizzata, di forma rettangolare (larg. x prof. x alt.: 60x120x95 cm.; alt ripiano: 77 cm.) che potrebbe essere riutilizzata previo ritocco per uniformarla al resto dell arredamento (colorare di grigio le parti metalliche in nero). - Riparo sottoroccia: sistemare e ritoccare i vecchi manichini o sostituirli con sagome (1 sola) in plexiglass; aggiungere ulteriori elementi vegetali sulla roccia. 9
10 SALA N. 3: LA FINE DEL NEOLITICO Colore: verde chiaro Vetrina n. 1 (larg. x prof. x alt.: 95x20x90 cm.; 2 ripiani) Materiale ceramico e litico proveniente dai siti di Colmaggiore (Tarzo) e Palù (Cordignano): frammenti di recipienti, fusaiole, pesi da telaio, ascia martello (e altro materiale scheggiato da Palù. Neolitico-Eneolitico. IG: , , , , , , , , , Pannello n. 1 (larg. x alt.: 100x90 cm.) Inquadramento generale sulla fine del Neolitico-passaggio Eneolitico (cronologia, ambiente) e carta di distribuzione dei siti. Pannello n. 2 (larg x alt: 100x90 cm) Tecnologia della filatura e della tessitura. Ricostruzioni Ricostruzione (già in loco) della capanna, unitamente a tutti gli arredi presenti (copie di vasi in ceramica, strumenti per la lavorazione della pietra, macina, ecc.), della piroga e del telaio per tessere. Tale ricostruzione intende rappresentare un abitazione del tardo Neolitico-inizio Eneolitico, ricostruita sulla base dei dati forniti dallo scavo nel sito di Colmaggiore (Tarzo). All interno della capanna, sulla scala, sarà posizionato un manichino (esistente o ex novo in plexiglass) intento a sistemare la paglia del soppalco. La presenza della piroga rimanda alla notizia del recupero, tra i materiali di Colmaggiore, di un imbarcazione che fu rigettata in acqua al momento del ritrovamento. In questo caso, nonostante l assenza del reperto sembra importante ricordare questo rinvenimento connesso allo sfruttamento delle risorse del lago. La ricostruzione del telaio appare particolarmente utile ai fini didattici per meglio esplicitare questa attività, largamente diffusa nei villaggi preistorici a partire dal Neolitico. Le ricostruzioni e le repliche degli oggetti presenti andranno corredate da schede esplicative. Sintesi delle principali modifiche da apportare nella sala: - Capanna: sistemare l arredo interno e il manichino (analogamente a quelli nel riparo della sezione Mesolitico sala 2) - Area del telaio: rivestire il terreno su cui poggia il telaio con erba/muschio. 10
11 LA PROTOSTORIA E L ETA ROMANA Sala 4: Età del Bronzo Sala 5: Aree sacre -Villa di Villa - Territorio Sala 6: Aree sacre Monte Altare Sala 7: Romanizzazione - Età romana Sala 8: Età romana - L abitato e la vita quotidiana Collezioni Età del ferro/età romana Elga Tomaello Claudia Casagrande 11
12 SALA 4 ETÀ DEL BRONZO La proposta di allestimento (Tav. 2) vuole rendere conto anche dei recenti scavi effettuati nel territorio del Comune di Vittorio Veneto, pertanto si è ritenuto fondamentale l inserimento dei materiali rinvenuti durante le più recenti campagne di scavo oltre al materiale già presente nei magazzini del Museo ESPOSITORE 1 Piano superiore e piano inferiore: materiale dell Età del bronzo medio-recente da via Malanotti (I reperti non sono stati ancora oggetto di inventariazione - scavi Università degli Studi di Trento). La vetrina potrebbe essere dotata di sfondo riproducente un ambiente domestico con vasellame disposto su scaffali. ESPOSITORE 2 Piano superiore: reperti da nuovi scavi (San Rocco e via Malanotti; i reperti non sono stati ancora oggetto di inventariazione scavi Università degli Studi di Trento). Piano inferiore: materiale dell Età del bronzo finale/ Età del ferro da vecchi scavi e recuperi dal territorio. L esposizione dovrebbe essere corredata da disegni ricostruttivi, data la frammentarietà dei materiali PANNELLI Il posizionamento dei pannelli è condizionato dalle precedenti scelte espositive: Pannello 1 : a stampa sulla tenda collocata sopra il calorifero a destra della porta, dedicato all inquadramento dell Età del bronzo medio-recente. Pannello 2 : retro-illuminato, già presente nel precedente allestimento, dedicato all inquadramento del bronzo finale / Età del ferro. 12
13 Età del ferro Età romana SALA 5 AREE SACRE VILLA DI VILLA - TERRITORIO L allestimento esistente verrà in parte reimpiegato (Tav. 3), anche se si renderanno necessarie alcune modifiche per renderlo maggiormente fruibile da parte dei visitatori. Sopra la porta d ingresso alla sala sarebbe opportuno eliminare la riproposizione in legno dello sviluppo della decorazione della situla Benvenuti di Este (PD) comunque riutilizzabile per eventuali laboratori didattici. Bisognerebbe inoltre: rimodulare la luminosità interna di ogni vetrina o prevedere un illuminazione accessoria e suppletiva esterna funzionale alla futura lettura dei pannelli; eliminare le aste in legno originariamente destinate all esposizione dei bronzetti, in quanto risultano non idonee ad esporre materiali così delicati; eliminare almeno tre curve di livello per rendere la sala più ampia e quindi maggiormente fruibile da parte delle scolaresche e dei gruppi organizzati; eliminare la riproduzione del focolare e del pozzo sacro perché non trovano corrispondenza nella realtà archeologicamente indagata. L albero collocato nell angolo a sinistra dell ingresso e la grande immagine a tutta parete dovrebbero invece essere reimpiegati e utilizzati per dare un idea dello spazio sacro; l albero in particolare potrebbe essere utilizzato per appendere copie degli ex voto esposti nelle vetrine. Le vetrine-albero conterranno ex-voto di tipologia diversa: le prime quattro, reperti databili all Età del ferro (bronzetti, laminette decorate a punzone) le altre tre a reperti di età romana (fibule, frammenti di recipienti metallici, monete, recipienti in vetro soffiato, ceramica a P.S. e T.S.I.) PANNELLI I pannelli potrebbero essere collocati lungo la parete disadorna a destra dell ingresso e tra le finestre di fronte all entrata. Pannello 1 Villa di Villa Storia degli scavi con foto o disegni effettuati al momento dello scavo. Pannello 2 Villa di Villa Età del ferro. Pannello 3 Villa di Villa Romanizzazione ed età romana. Pannello 4 Territorio. Ai fini espositivi, sarebbe molto importante trasferire a Vittorio Veneto una selezione dei reperti presenti nei magazzini della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto di Padova. 13
14 SALA 6 AREE SACRE MONTE ALTARE Età del ferro Età romana L allestimento esistente verrà in parte reimpiegato (Tav. 4), anche se si renderanno necessarie alcune modifiche per renderlo maggiormente fruibile da parte dei visitatori: Bisognerebbe quindi: eliminare la ricostruzione del simulacro dell altare e la sagoma del druido, non archeologicamente documentati nel sito oggetto d esposizione; ridurre le dimensioni della pedana su cui poggia l altare, sagomandola opportunamente per permettere l ottimale visione della vetrina destinata all esposizione dei reperti di Monte Altare. Verranno riutilizzati l albero e l immagine già presenti nella sala come fondale per dare un idea dello spazio sacro. ESPOSITORE 1 Per dare maggior rilievo alla continuità di frequentazione dell area sacra di Monte Altare durante la seconda Età del ferro e l età romana, i materiali verranno esposti secondo un criterio tipo-cronologico (bronzetti, laminette, sortes, oboli, monete, materiale ceramico). PANNELLI I pannelli troveranno collocazione negli spazi precedentemente previsti e sui supporti già realizzati. Pannello 1 Monte Altare Storia degli scavi con foto o disegni d epoca (se reperibili). Pannello 2 Monte Altare Età del ferro. Pannello 3 Monte Altare Romanizzazione ed età romana vista attraverso il sacro. Il pannello deve costituire un introduzione alla sala successiva. 14
15 SALA 7 ROMANIZZAZIONE ETÀ ROMANA L accesso alla sala dedicata alla romanizzazione non è ottimale perché situato dalla parte opposta alla ricostruzione della strada, fondamentale veicolo di romanizzazione e ideale introduzione alla sezione; l esposizione è fortemente condizionata dalle scelte allestitive operate in precedenza e dalla presenza di vetrine a livello del pavimento limitanti nella scelta dei reperti da esporre (Tav. 5). Per rendere più chiaro e fruibile il percorso espositivo si rende necessaria: la rimozione del manichino raffigurante un soldato romano; lo spostamento della groma all estremità della ricostruzione della strada in prossimità della finestra; l utilizzo della nicchia di fronte all ingresso come sede espositiva. ESPOSITORE 1 Per creare continuità con il percorso espositivo della sala 6, dedicata al sacro, il lungo espositore collocato subito a destra dell ingresso verrà destinato al sacro in età romana con: Ara votiva dedicata a Giove (C.I.L. V, 8795) proveniente dal fondo della famiglia Pestazzi ad occidente della Piazza della Cattedrale. H. max. cm. 77; larg. cm 58; prof. cm 38. Iov(i) cus(todi)/ ara(m)/ pos(uit)/ C(aius) R(ufus) Q(uintilius) c(ives) r(omanus) Stele votiva trovata demolendo la Chiesa di San Marco dove oggi sorge la Biblioteca Comunale, con relativa didascalia (trascrizione dell iscrizione e relativa traduzione) [ ]/ L ( ) Laevonicus/ v(otum) s(olvit) H. cm 23; larg. max. cm 25; prof. cm 7 IG Frammento di lapide rinvenuta nel 2006 a Vittorio Veneto (TV), in località San Rocco, durante lo scavo archeologico dell US 4001 (cortile), H cm 16,5; largh. cm 26; spess. cm 11,5; alt. lett. cm 5,2. Trascrizioni possibili: a) b) [- - - a]ḍ viam [- - -]ọviam ? ? La schiena della vetrina potrebbe essere utilizzata come pannello per integrare in scala 1:1 l iscrizione presente sullo specchio epigrafico delle stele e per inserire anche le didascalie estese con le informazioni sui rinvenimenti. NICCHIA ACCANTO ALL ESPOSITORE 2 Busto femminile acefalo in pietra d Istria, parte di un monumento funerario, rinvenuto nel 1973 a Vittorio Veneto Borgo Zambon, presso il fondo Casagrande. H. cm. 46, spessore cm 20. Il busto andrà adeguatamente illuminato e protetto attraverso un dissuasore sonoro posto a pavimento. Lo sfondo della nicchia potrebbe essere utilizzato per inserire un ricostruzione grafica di come doveva essere il monumento funerario in età romana. ESPOSITORE 2 L espositore introdurrà il visitatore al mondo dei morti con: Stele funeraria con iscrizione t [---] / ae.t( ) l ( )/ i( ), proveniente dall ex Chiesa di San Marco e dedicata alla liberta di un patrono chiamato Tito I sec. d.c. H. max. cm 34; larg. cm 28, prof. cm 20. Base di urna funeraria di [(Marcus) Tu] llius M(arci) f(ilius)/ [Pri]miscus/ [sibi e]t Tulliai Luci f(iliai)/ [Mari?] uxori [t(estamento)] f(ieri) i(ussit) in pietra calcarea del Carso, di provenienza ignota, conservata a Ceneda in casa Zuliani, poi in casa Cavriano, quindi a Venezia, inserita nel muro del cortile di palazzo Zuliani e infine approdata nel fondo Troyer - III sec. d.c. (Ora appoggiato in sala 8). 15
16 Frammento di base di urna mancante del fianco sinistro con iscrizione entro tabula ansata in pietra calcarea del Carso [---]ia Prima/ [-] Marce[---] comiug(i)/ [---]mo m/[---] posui(t)/ [---]t/ ---, di provenienza ignota e facente parte del fondo iniziale Troyer - III sec. d.c. H. max cm 29; larg. cm 42; spess. cm 10. Coperchio di sarcofago con acroteri in cui probabilmente sono raffigurati il volto di una defunta e di un defunto di cui l iscrizione D(is) M(anibus) d(icatum) non fa menzione, proveniente dalla località Tremeacque, situata tra il colle di San Paolo e il Monte Altare IV-V sec. d.c. La schiena potrebbe essere utilizzata per collocare due pannelli di sfondo dedicati alle necropoli, distinti su base cronologica: il primo sfondo con i monumenti più antichi e il secondo legato al coperchio di sarcofago più tardo. Elemento unificante dei due pannelli sarà la strada vista di scorcio, ideale raccordo con quella ricostruita in continuità con l espositore. ESPOSITORI A CASSETTO 3, 4 e 5= ricostruzione di tombe in anfora con relativi corredi PANNELLI I pannelli, fatta eccezione per quello nella nicchia di fronte all ingresso, troveranno collocazione negli spazi precedentemente previsti e sui supporti già realizzati. Pannello 1 Introduzione generale al territorio in età romana corredato da una cartina con l ubicazione dei siti documentati e un introduzione alle necropoli e al mondo dei morti. Troverà collocazione nello spazio precedentemente previsto e sul supporto già realizzato a sinistra dell ingresso. Pannello 2 Il sacro in età romana. Per questo pannello verrà utilizzata la schiena dell espositore 1. Pannello 3 La Sirena del Cenedese - Il pannello troverà collocazione nella nicchia utilizzata per esporre il busto femminile acefalo e riporterà una ricostruzione di come doveva essere il monumento funerario di cui faceva parte il busto e la relativa didascalia del reperto. Pannello 4 La necropoli. Per questo pannello verrà utilizzata la schiena dell espositore 2; in fase di allestimento si dovrà decidere se utilizzare la schiena anche per le didascalie o collocarle vicino ai reperti per non generare confusione con il disegno. Pannello 5 La strada come veicolo di romanizzazione. Il sistema stradale romano nel Veneto. Il sistema costruttivo delle strade. Pannello 6 Approfondimento sul mondo dei morti e sulle tipologie tombali documentate nel territorio. Tenda pannello a carattere grafico: a chiusura del telaio della finestra sul lato opposto all ingresso andrebbe realizzato un pannello tenda in tessuto-non tessuto o stoffa con la prosecuzione della strada di scorcio e un gromatico all opera sul fondo. 16
17 SALA 8 ETÀ ROMANA - L ABITATO E LA VITA QUOTIDIANA. COLLEZIONI ETÀ DEL FERRO / ETÀ ROMANA. Nella sala, dedicata alle testimonianze relative all abitato in età romana, troverà posto anche una piccola sezione dedicata alla nascita del museo e al primo nucleo costitutivo delle sue collezioni. Pannello 1 Le testimonianze riferibili all abitato provenienti dal territorio (carta archeologica). Pannello 2 L abitare Tipologie abitative presenti nel territorio. Pannelli 3-4 L abitare Pannello didascalico con le diverse tipologie di materiali provenienti dal territorio e riferibili all abitato. ESPOSITORE QUADRATO 1 = plastico ricostruttivo di una villa rustica (modificato) con reperti relativi all abitato provenienti dal territorio, quali laterizi bollati e frammenti di tessere musive. Particolare risalto verrà dato ai reperti provenienti dagli scavi condotti dall Università degli Studi di Trento a Vittorio Veneto via Malanotti e Vittorio Veneto San Rocco. ESPOSITORE QUADRATO 2 = testimonianze relative al costume e alla vita quotidiana (fibule, armillae, vasellame ceramico, trullae ecc.) ESPOSITORI PRESENTI NELLA NICCHIA = reperti di età protostorica, romana, medievale,delle collezioni private donate al Museo (Troyer Moret). Pannello 5 Storia del Museo e delle sue collezioni. N.B. L anfora della collezione Troyer (Inventario Museo del Cenedese n. 287), adesso presente nella sezione rinascimentale andrà collocata nell angolo sinistro opposto all ingresso della sala, come da precedente progetto espositivo, mentre il dolium (Inventario Museo del Cenedese n. 149) ora esposto nella sala 9,troverà posto nell angolo a sinistra dell ingresso alla sala (Tav. 6). Allegati: piante delle sezioni preistorica, protostorica, romana e medievale con l indicazione degli espositori e l ubicazione della pannellistica (Tav. 1 8). Elenchi dei materiali scelti per l esposizione. Presso il Museo del Cenedese e presso la Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto sono stati depositati: file excel con revisione dei materiali attualmente esposti; file excel con ricognizione dei materiali archeologici presenti presso il Museo del Cenedese; file excel con ricognizione dei materiali archeologici presenti presso i magazzini della Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto sede di Padova; i file relativi all ultima campagna di inventariazione nel formato digitale richiesto dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto. 17
18 SALA 9 TARDOANTICO Nella sala si entra scendendo da una scala. Si ritiene opportuno eliminare il plastico ricostruttivo del Monte Castellazzo dal momento che la ricostruzione non è corretta. Sulla medesima parete verrà invece posizionato un pannello introduttivo al periodo Tardoantico (supporto da fare ex novo) Sulla parete opposta (scendendo dalle scale a sinistra) si posizionerà invece una foto aerea del Monte Castellazzo utilizzando la bacheca luminosa già presente (da fare prendendola da Google) ESPOSITORE 1 (si recupera quello già esistente) Materiali da siti con cinture militari (sulla schiena della vetrina ricostruzione di un cingulum militiae, da eseguire ex novo) materiali da Osigo Colle di S. Daniele ESPOSITORE 2 (si recupera quello già esistente) Materiali da Monte Castellazzo (con plastico ricostruttivo abitazione, già presente) 18
19 10 SALA LONGOBARDA (già sala 11) In generale tutto l allestimento presente viene riutilizzato ma si propone di rinfrescare e modificare la tinta utilizzando un fondo neutro e per la parte disegnata un marrone scuro, color seppia. Entrando a destra i due pannelli in legno sopra gli espositori 1 e 2 verranno utilizzati per altrettanti pannelli didascalici, il primo sul ducato longobardo, il secondo sulla diocesi di Ceneda. Espositore 1 Materiali longobardi da Ceneda (S. Michele di Salsa, Palasi, Col del Mort) + foto della crocetta al Kunsthistorische Museum di Vienna Da fare: disegno ricostruttivo donna longobarda e uomo longobardo da inserire nel fondo dell espositore 1 Espositore 2 Materiali longobardi dal territorio cenedese Inserire disegno ricostruzione scudo da parata (recuperando quello esistente facendo però una nuova versione adeguata al resto dell allestimento) Espositore 3 Fibula a disco Area lapidei Materiali da località varie di Ceneda Da valutare con l architetto se lasciare la didascalie a parete o realizzare piccoli supporti 19
20 11 SALA MEDIEVALE (già sala 12) Si ritiene indispensabile eliminare completamente le parti ricostruite di murature presenti su due lati della stanza, compresa la muratura attualmente al di sotto di una vetrina. Si lascerebbe invece l arco ricostruito nella parete di fronte all entrata. Si propone inoltre di chiudere completamente con cartongesso la parete aperta. Entrando a sinistra si riutilizzano i tre pannelli già esistenti Pannello 1 San Rocco altomedievale Pannello 2 San Rocco medievale Pannello 3 Via Malanotti Inoltre al di sopra delle vetrine 1 e 2 si propone di mettere rispettivamente l assonometria ricostruttiva (già elaborata ma da stampare in versione adeguata all allestimento) della chiesa altomedievale (al di sopra della vetrina 1) e della torre basso medievale (al di sopra della vetrina 2) di San Rocco Espositore 1 (utilizzare quello presente, attualmente senza vetro superiore e inoltre da adeguare alle due anfore LR4) materiali da San Rocco (2 anfore) Espositore 2 (da fare ex novo) Materiali da San Rocco di età alto e basso medievale Espositore 3 ripiano in alto via Malanotti: Ceramiche più teschio cane dal pozzo Ripiano centrale (attenzione: da fare supporti inclinati per i reperti) Selezione materiali altomedievali da via Malanotti e di età ottoniana da altre località Ripiano in basso (attenzione: da fare supporti inclinati per i reperti) Selezione di fibbie bassomedievali da Ceneda e una o due patere basso medievali da Ceneda Al centro della sala: pluteo opistografo (riutilizzare la struttura già presente in Museo ma soprattutto verificare tenuta solaio) A parete (da verificare punto esatto con architetto) esposizione a libro di frammento opistrografo da scavo San Rocco (da fare) + disegno ricostruttivo dei due plutei (da fare) Parete di fondo (in sostituzione della muratura in cartapesta attualmente presente): stampa a colori con fotopiano murature di San Rocco con evidenziati limiti tra le varie USM (fotopiani già disponibile ma da stampare in modo adeguato) 20
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30 Museo del Cenedese di Vittorio Veneto TV Sezione Archeologica Quadro economico di massima delle spese per il completamento della Sezione Archeologica del Museo del Cenedese come da Progetto Scientifico inviato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto in data (ns. prot. n. 3596/ ): elaborazione dei pannelli informativi generali a corredo del nuovo allestimento elaborazione delle didascalie dei reperti esposti elaborazione del materiale di comunicazione , ,00 (iva 22%) = ,00 adattamento e completamento delle scenografie adattamento e completamento delle vetrine espositive adattamento e completamento degli impianti esistenti, realizzazione del microallestimento realizzazione dei pannelli informativi generali a corredo del nuovo allestimento realizzazione delle didascalie dei reperti esposti , ,00 (iva 22%) = ,00 totale: , ,00 (iva 22%) = ,00
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