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1 19 febbraio 2017 Gentili Colleghi, Presidenti di Associazioni infermieristiche e persone interessate, Durante il Consiglio di amministrazione di CNAI congiunto con l Assemblea dei Presidenti delle Associazioni regionali, delle Associazioni provinciali e dei Delegati dei Nuclei associativi, tenuto a Roma il 18 febbraio, si è deciso di cominciare a diffondere il contributo del Gruppo di esperti CNAI in ambito deontologico sulla bozza del nuovo codice elaborato da apposita Commissione nominata dalla Federazione nazionale dei Collegi IPASVI. Ci auguriamo questo testo possa essere utile al dibattito, auspicando un ampio coinvolgimento degli infermieri italiani. La consultazione, aperta il 6 febbraio, terminerà il 30 aprile 2017 e invitiamo tutti a far presente l eventuale adesione a questo documento o a parti di esso nei feed-back da inviare tramite il proprio Collegio provinciale di appartenenza (per le indicazioni vedi Una sola precisazione tecnica: fra parentesi quadre sono stati messi i riferimenti alle precedenti edizioni dei Codici della Federazione nazionale dei collegi IPASVI, compresa la proposta del 2016, o altre fonti e commenti. Ringraziando il Comitato centrale per la possibilità di intervenire in modo attivo in questa Consultazione, auguro a tutti buon lavoro. La Presidente nazionale CNAI Cecilia Sironi 1

2 Considerazioni sulla prima stesura del nuovo codice deontologico della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI presentato al Consiglio nazionale il 26 novembre 2016 a cura della Consociazione nazionale delle Associazioni infermiere/i Con queste considerazioni CNAI intende contribuire al dibattito sulla prima stesura del Codice deontologico presentato il 26 novembre 2016 ai Presidenti dei Collegi provinciali. Il presente contributo è influenzato dagli indirizzi presenti nel codice deontologico dell ICN 2012 che, in diversi Paesi, è il codice che regolamenta la professione di infermiere. Tiene conto, inoltre, dei Codici deontologici della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI del 1999 e 2009, della bibliografia consultata e della lettura dell attuale contesto professionale italiano. Di seguito sono riportate alcune considerazioni di carattere generale per passare poi a una proposta di codice deontologico che tiene conto, per quanto possibile, della Bozza Considerazioni generali Un codice deontologico dovrebbe prevedere la seguente struttura: A) Una Premessa, nella quale si dichiara la Mission della professione infermieristica, i principi e i valori professionali. B) Una serie di Capi così titolati: Gli infermieri e i valori professionali; Gli infermieri e la persona assistita; Gli infermieri e la funzione assistenziale; Gli infermieri e la professione; Gli infermieri e il rapporto con i colleghi di lavoro, gli altri operatori socio-sanitari e le istituzioni; Disposizioni finali. C) Un Glossario. D) Bibliografia e Allegati (fra cui Prese di posizione su temi specifici, modificabili e aggiornabili). La Premessa potrebbe essere come segue: L infermiere è responsabile dell assistenza infermieristica. Le principali responsabilità dell infermiere sono: promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza. L infermiere, nell agire professionale, utilizza l ascolto e il dialogo per instaurare una relazione basata sulla compassione e sulla fiducia con le persone assistite, le loro famiglie e le persone significative. Nel curare e nel prendersi cura delle persone, l infermiere rispetta i diritti fondamentali dell uomo e, in particolare, la dignità, la libertà, l uguaglianza della persona assistita, le sue scelte di vita e la sua concezione di salute e di benessere. L infermiere persegue il benessere 2

3 della persona, la aiuta a esprimere i propri bisogni e valori e a potenziare le proprie risorse fisiche, affettive e sociali, anche quando le terapie non bastano o non sono più efficaci. L infermiere s impegna ad acquisire e mantenere le proprie competenze, finalizzate al bene del paziente, considerando valori imprescindibili la collaborazione, la cooperazione, l auto-formazione, la garanzia della sicurezza, la partecipazione alla ricerca e alla definizione delle politiche sanitarie. Tale Premessa consente di includere i principali valori della professione infermieristica: tutela della vita e della salute, rispetto della dignità della persona, prendersi cura con comprensione e compassione instaurando un rapporto di fiducia, uguaglianza ed equità, condivisione e cooperazione intra e interprofessionale, tutela della sicurezza e della privacy, solidarietà e tutela morale della professione. La presenza di questa Premessa esplicita cosa s intende per ideale di servizio dell infermiere [citato negli artt. 1 e 2/2016] includendo i contenuti degli attuali artt. 1, 2, 3 e 4/2016. CAPO I - Gli infermieri e i valori professionali 1. L infermiere è il professionista sanitario responsabile dell assistenza infermieristica. L assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività e consiste nel curare e prendersi cura con interventi fondati sulle più recenti conoscenze e risultati della ricerca nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell individuo [cfr. artt. 1, 2 e 3/2009]. 2. L infermiere opera affinché i diritti umani siano rispettati e protetti, in particolare il diritto alla salute per tutti e il diritto delle popolazioni attuali e future a un ambiente sicuro, salubre e sostenibile [cfr. WHO Millennium Development Goals]. 3. L infermiere riconosce la salute come bene fondamentale della persona e interesse della collettività e s impegna a tutelarla con attività di promozione, prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione [cfr. art. 6/2009]. 4. L infermiere orienta la sua azione al bene dell assistito, di cui attiva le risorse, sostenendolo nel raggiungimento della maggior autonomia possibile anche quando questi si dovesse trovare in condizione di disabilità, svantaggio, fragilità [cfr. art. 7/2009]. 5. L infermiere rispetta la scelta libera e autonoma della persona di richiedere gli interventi di assistenza infermieristica, in relazione ai propri valori e convinzioni personali [cfr. art. 3/2016]. 6. L infermiere presta assistenza secondo equità e giustizia, tenendo conto dei valori morali, culturali e religiosi, senza distinzione di età, sesso, condizioni sociali, stato d invalidità, cause di malattia o tipologie di malattia della persona [cfr. art. 4/2009]. 7. L infermiere interviene, attraverso la partecipazione a organismi e associazioni, nelle situazioni di necessità sociale e calamità con interventi ispirati alla solidarietà e al bene comune [cfr. art. 3.6/1999]. 3

4 8. L infermiere s impegna a creare un ambiente in cui siano rispettati i principi, i valori, le consuetudini e il credo religioso della persona, della famiglia e della comunità. In situazioni ove si generi un contrasto tra i principi e valori dell infermiere e quelli della persona, l infermiere fa ricorso all obiezione di coscienza o alla clausola di coscienza rendendosi garante della continuità assistenziale [cfr. art. 8/2009 e art. 6/2016]. CAPO II - Gli infermieri e la persona assistita 9. L infermiere promuove la diffusione della cultura della salute e della tutela ambientale; promuove stili di vita sani anche progettando e organizzando specifici interventi educativi e informativi a singoli, gruppi e collettività [cfr. art. 19/2009 e art. 7/2016]. 10. L infermiere favorisce i rapporti della persona assistita con chi le è di riferimento e con la comunità, valutando il loro coinvolgimento nel processo di cura, tenendo conto della dimensione interculturale [cfr. art. 21/2009 e art. 16/2016]. 11. L infermiere ascolta la persona assistita, la informa e dialoga con essa per valutare, definire, qualificare e attuare la risposta curativo-assistenziale e facilitarla nell esprimere le proprie scelte. [art. 14/2016]. 12. L infermiere conosce il progetto diagnostico e terapeutico per la logica influenza che questo ha sul piano di assistenza, sulla relazione con l assistito e la continuità assistenziale [cfr. art. 22/2009 e art. 17/2016]. 13. L infermiere si assicura che la persona riceva informazioni accurate e in un modo culturalmente appropriato, su cui basare il consenso all assistenza e ai trattamenti a essa correlati. Qualora la persona esprimesse la volontà di non essere informata sul proprio stato di salute, l infermiere la rispetta purché non costituisca un pericolo [vedi codice ICN, 2012 e art. 19/2016]. 14. L infermiere rileva, sostiene e facilita l espressione del dolore e della sofferenza della persona assistita, della sua famiglia e delle persone di riferimento, durante l intero processo di cura. Si adopera affinché la persona assistita sia libera dal dolore [artt. 15 e 28/2016]. 15. L infermiere assiste la persona qualunque sia la sua condizione clinica e fino al termine della vita, attuando le cure palliative. L infermiere tutela il diritto a porre dei limiti a interventi diagnostici e terapeutici non proporzionati alla sua condizione clinica o non coerenti con la concezione di qualità di vita dell assistito e tutela le sue volontà dichiarate e documentate in precedenza [cfr. art. 4.15/1999; art. 37/2009; artt. 23, 26 e 27/2016]. 16. L infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento della persona assistita in particolare nell evoluzione terminale della malattia e nel momento della morte ed elaborazione del lutto [art. 39/2009]. 4

5 17. L infermiere, nell esercizio professionale, assicura e tutela la riservatezza dei dati sensibili riguardanti l intero processo di cura [cfr. art. 18/2016]. Nella fattispecie della tutela del segreto professionale, il suo comportamento sarà ispirato all intima convinzione ed espressione concreta del rapporto di fiducia nel rispetto della legge [cfr. art. 24/2016]. 18. L infermiere non attua e non partecipa a interventi finalizzati a provocare la morte, sia che la richiesta provenga dall assistito, dai familiari o da altri [art. 4.17/1999; art. 38/2009, tolto nella bozza 2016]. CAPO III - Gli infermieri e la funzione assistenziale 19. L infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull esperienza e l utilizzo dei risultati della ricerca. L infermiere, inoltre, progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione [cfr. art. 11/2009; art. 9/2016]. 20. L infermiere prende decisioni e agisce tenendo conto del proprio livello di competenza, mentre declina la responsabilità quando ritenga di non poter agire in sicurezza o di nuocere alle persone. Quando necessario, ricorre all intervento e/o alla consulenza di infermieri specializzati, infermieri esperti e altri professionisti [cfr. art. 3.2 e 3.3/1999; art. 9/2009; art.11/2016]. 21. L infermiere collabora alla diffusione della cultura del prendersi cura dell altro sia esso la persona assistita, la sua famiglia e/o le persone di riferimento -, in particolare nelle condizioni di fragilità, disabilità e svantaggio, facendosi garante della continuità assistenziale [cfr. art. 7/2009; artt. 4 e 6/2016]. 22. L infermiere, ai diversi livelli di responsabilità assistenziale, gestionale e formativa, partecipa e contribuisce alle scelte dell organizzazione, alla definizione di modelli assistenziali, formativi e organizzativi, all imparziale ed equa allocazione delle risorse [cfr. art. 29/2016]. 23. L infermiere promuove le migliori condizioni di sicurezza della persona assistita, opera nel rispetto dei percorsi di prevenzione e gestione del rischio e aderisce fattivamente alle procedure operative, alle metodologie di analisi degli eventi accaduti e alle modalità d informazione alle persone coinvolte [cfr. art. 31/2016]. CAPO IV - Gli infermieri e la professione 24. L infermiere esercita l attività professionale con lealtà nei confronti delle persone assistite, dei colleghi e degli altri operatori e segnala al proprio organismo di rappresentanza professionale ogni abuso o comportamento dei colleghi contrario alla deontologia [cfr. art. 43 e 45/2009; art. 10/2016]. 5

6 25. L infermiere riconosce l importanza della ricerca per il proprio agire professionale e per lo sviluppo delle scienze infermieristiche finalizzate al miglioramento della qualità e sicurezza dell assistenza; progetta, svolge e partecipa a progetti di ricerca in ambito clinico, assistenziale e sanitario. L infermiere si astiene dal partecipare a sperimentazioni contrarie ai propri principi e valori etici e morali esercitando la clausola di coscienza [cfr. art. 8/2016]. 26. L infermiere riconosce la natura dei problemi etici vissuti nell operatività quotidiana. Li affronta facendo ricorso a un processo decisionale etico e ricorre, se necessario, alla consulenza professionale e istituzionale, contribuendo così al continuo sviluppo della riflessione etica [cfr. 3.4/1999 e art. 16/2009]. 27. L infermiere, a tutela della salute delle persone e del decoro della professione, segnala al proprio organismo di rappresentanza professionale, le situazioni che possono configurare l esercizio abusivo della professione infermieristica [artt.50 e 51/2009; art. 37/2016]. 28. L infermiere esercita la professione tutelandone la dignità e il decoro; utilizza espressioni e adotta comportamenti che promuovono il prestigio e l immagine della comunità professionale e dei suoi attori istituzionali nella società [artt. 38, 39 e 40/2016]. 29. L infermiere si auto-valuta e sottopone il proprio operato a verifica al fine di garantire il proprio sviluppo e quello della professione [cfr. art. 5.3/1999]. 30. L infermiere, nell agire professionale, è libero da condizionamenti, interessi, pressioni di assistiti, di familiari e altri operatori, imprese, associazioni e organismi [art. 17/2009 e art. 34/2016]. CAPO V - Gli infermieri e il rapporto con i colleghi di lavoro, gli altri operatori socio-sanitari e le istituzioni 31. L infermiere collabora e coopera con gli altri professionisti e le istituzioni affinché le persone assistite dispongano di tutte le informazioni necessarie a prendere decisioni sulla propria salute [cfr. art. 23/2009]. 32. L infermiere intrattiene relazioni con i colleghi di lavoro sia appartenenti alla professione infermieristica sia ad altri ambiti, basate sulla collaborazione, cooperazione e rispetto delle specifiche professionalità al fine di garantire la tutela della salute e la qualità delle cure [cfr. art. 14/2009 e art. 13/2016]. 33. L infermiere comunica ai propri responsabili e all istituzione in cui opera le situazioni di disservizio o di carenza che possono pregiudicare la sicurezza o la qualità delle cure. Si attiva per proporre soluzioni temporanee nel rispetto dell ideale di servizio [cfr. art. 48/2009 e art. 33/2016]. 6

7 Disposizioni finali Le norme deontologiche contenute nel presente Codice sono vincolanti; la loro inosservanza è sanzionata dall organismo di rappresentanza professionale. L organismo di rappresentanza professionale si rende garante nei confronti della persona e della collettività della qualificazione dei professionisti e delle competenze da loro acquisite e sviluppate. Glossario [esempi di voci di Glossario] Autonomia Clausola di coscienza Compassione Cooperazione Dignità umana Dilemma etico Diritti fondamentali dell uomo Etica Fiducia Ideale di servizio Obiezione di coscienza Presa di posizione Princìpi etici Privacy Problema etico Responsabilità Segreto professionale Solidarietà Tutela morale della professione Valore Valore professionale Allegati [esempi di allegati da prevedere] [si suggeriscono] Prese di posizione su: contenzione fisica, tutela dei minori [art. 22/2016], rilevazione abusi, privazioni o maltrattamenti [art. 21/2016], alimentazione e idratazione artificiali, trapianti, uso di mezzi informatici e rapporti con i media. 7

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