Mitigazione del Rischio Sismico nelle costruzioni esistenti
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- Maddalena Carlucci
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1 Mitigazione del Rischio Sismico nelle costruzioni esistenti Prof.
2 Il mondo in cui viviamo
3 Il mondo in cui viviamo Cile (2010) Haiti (2010) Irpinia (1980) Abbruzzo ( )
4 Il numero delle vittime Data Area epicentrale Intensità Magnit. Vittim (MCS) (Maw) e 8 settembre 1905 Calabria XI ottobre 1907 Calabria meridionale VIII-IX dicembre 1908 Reggio C. Messina XI giugno 1910 Irpinia - Basilicata VIII-IX ca. 15 ottobre 1911 Area etnea X maggio 1914 Area etnea IX gennaio 1915 Abruzzo (Avezzano) XI aprile 1917 Val Tiberina IX ca. 29 giugno 1919 Mugello IX ca. 7 settembre 1920 Garfagnana IX-X marzo 1928 Carnia (Friuli) VIII-IX luglio 1930 Alta Irpinia X ottobre 1930 Senigallia IX settembre 1933 Maiella VIII-IX ottobre 1936 Veneto-Friuli IX agosto 1962 Irpinia IX gennaio 1968 Valle del Belice X maggio 1976 Friuli IX-X novembre 1980 Irpinia X settembre 1997 Umbrie Marche VIII-IX
5 Vittime - XX SEC. Burrasche marine 0,5 % Incendi 0,23% Eruzioni vulcaniche 1% Frane 4% nubifragi, ecc., 7% Alluvioni 13% Terremoti 75% (FONTE ENEA)
6 Un disastro può essere definito come la situazione di crisi sociale causata dall impatto sul tessuto antropico, generalmente improvviso, di un agente fisico, sia esso naturale o tecnologico Scuola di Giotto, XIV secolo
7 Terremoto di Reggio e Messina, 1908
8 Terremoto dell Abbruzzo, 2016
9 Il Rischio
10 Gli ingredienti del rischio Esposizione Vulnerabilità Pericolosità Rischio Percezione
11 Il riscio sismico Rischio = f(pericolosità, Esposizione, Vulnerabilità) La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dall intensità dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità
12 Il riscio sismico Rischio = f(pericolosità, Esposizione, Vulnerabilità) La vulnerabilità sismica è la propensione di una struttura a subire un danno di un determinato livello a fronte di un evento sismico di una data intensità
13 Il riscio sismico Rischio = f(pericolosità, Esposizione, Vulnerabilità) L esposizione rappresenta i beni, le persone, le attività esposte al rischio
14 La Pericolosità (Sismica)
15 Pericolosità Sismologia
16 Eventi dal 1000 al 2015
17 I forti terremoti dal 800 al 2004
18 I terremoti dal 1985 al 2014
19 Le ultime settimane
20 Il terremoto dell Abbruzzo
21 Il terremoto dell Abbruzzo
22 Database of Individual Seismogenic Source DISS
23 la previsione Pericolosità sismica di riferimento
24 la previsione nel tempo Probabilità che si abbia un evento con magnitudo uguale o maggiore di 5,5 nel decennio
25 La Vulnerabilità
26 VULNERABILITÀ NORME CRITERI DI PROGETTO SCENARI DI CARICO AZIONI CONSIDERATE LIVELLO DI MANUTENZIONE DANNI ACCUMULATI NEL TEMPO MODIFICHE DELLE CONDIZIONI D USO CARICHI MODIFICHE DELLE CONDIZIONI AL CONTORNO
27 lo stato e le norme
28 Norme & Terremoti Area Etnea Marsica X-XI MCS, MORTI Reggio Calabria Messina XI MCS, MORTI Alpago-Cansiglio Irpinia, Marche settentrionali Monte Baldo, Maiella Colli Albani, Friuli, Bolognese Carnia, Valle del Velino, Irpinia Palermo, Marche e Abruzzo, Calabria Alto Adriatico, Riminese,Val Tiberina, App. Romagnolo, Mugello, Toscana merid., Garfagnana
29 Norme & Terremoti NTC Riclassificazione Sismica del Territorio Nazionale Impostazione delle Norme (EC8) Friuli, Friuli, Calabria Meridionale Golfo di Patti, Valnerina, Irpinia-Basilicata Monti Nebrodi, Valle del Belice, Tuscania
30 Come cambia la Classificazione
31 Classificazione Sismica post Irpinia a categoria 2 a categoria 3 a categoria Non classificato
32 San Giuliano in Puglia, 2002
33 Come cambia la Classificazione 1 a categoria 2 a categoria 3 a categoria Non classificato Classificazione al 2003 Classificazione pre 2003
34 L evento Aquilano del 09
35 Patrimonio Edilizio Residenziale distribuzione del patrimonio abitativo (ISTAT 1991) % ab. c.a. %ab. mur percentuale < epoca di costruzione Al 1991 risulta che solo il 14% delle abitazioni presenti in Italia era stato costruito dopo la classificazione sismica (Fonte SSN)
36 Vulnerabilità degli edifici Distribuzione delle classi tipologiche di vulnerabilità EMS98
37 Patrimonio Edilizio Pubblico Previsione e prevenzione dei rischi derivanti dalle azioni sismiche Bruno Palazzo
38 Vulnerabilità Edifici Pubblici in Campania Elaborazione dei dati del Censimento di Vulnerabilità degli Edifici Pubblici, Strategici e Speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia PCM, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, GNDT, DPC
39 il cittadino
40 Un caso tipo
41 Descrizione dello stato di fatto Stato di conservazione Cornicioni Stato di conservazione Parete Torrino Scala
42 Descrizione dello stato di fatto Stato di conservazione Cornicioni Stato di conservazione Muro perimetrale piano attico
43 Descrizione dello stato di fatto Stato di conservazione di una trave
44 Descrizione dello stato di fatto
45 Descrizione dello stato di fatto Sbalzo crollato Lato mare
46 Descrizione dello stato di fatto Stato di conservazione Solai
47 Descrizione dello stato di fatto
48 Descrizione dello stato di fatto
49 Descrizione dello stato di fatto
50 Il Rischio
51 Rischio Sismico ELEVATO RISCHIO SISMICO (ZONA 1 - ZONA 2A ZONA 2B) COMUNI il 36% dei comuni italiani 131mila km2 il 44% del territorio italiano 21,8 milioni di PERSONE il 36% della popolazione italiana Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT e Dipartimento di Protezione Civile 2012
52 Rischio Sismico TABELLA POPOLAZIONE IN AREE A RISCHIO NELLA SITUAZIONE ATTUALE E NELLO SCENARIO PREVISIONALE Situazione attuale (2010) Scenario previsionale (2020) Rischio sismico Rischio idrogeologico Rischio Sismico Rischio idrogeologico Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Totale Fonte: elaborazione CRESME Demo/SI su dati ISTAT
53 Popolazione residente esposta % 94% 83% 91% 100% 93% 86% 120% 100% % % 52% 60% % 11% 30% 16% 33% 20% 40% 20% - 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Numero % su totale Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT e Dipartimento di Protezione Civile 2012
54 Rischio Scuole % % 95% 85% 91% 87% 100% 92% 100% % % 55% 60% % 12% 30% 16% 39% 22% 40% 20% 0 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna numero % su totale OSPEDALI
55 Cosa fare?
56 le attività ordinarie pianificazione, progettazione, costruzione, controllo le attività pre-evento analisi del rischio, azioni di tutela e rinforzo, preparazione, allerta le attività post-evento emergenza, piani di protezione e recupero POLITICHE GESTIONE DI GESTIONE DEL RISCHIO DEL RISCHIO SISMICO Pianificazione mappe di pericolosità e di rischio (VIA & Risk Analysis) Progettazione standard progettuali, condizionamenti locali, prescrizioni specifiche Costruzione previsione di eventi rischiosi durante la costruzione Monitoraggio ispezioni periodiche, sistemi di monitoraggio e allarme
57 le attività ordinarie pianificazione, progettazione, costruzione, controllo le attività pre-evento analisi del rischio, azioni di tutela e rinforzo, preparazione, allerta le attività post-evento POLITICHE GESTIONE DI GESTIONE DEL RISCHIO DEL RISCHIO SISMICO emergenza, piani di protezione e recupero Analisi del rischio identificazione e valutazione delle variabili del rischio, schematizzazione dei processi Azioni di tutela e rinforzo difesa attiva e difesa passiva Preparazione preannuncio dell evento o predisposizione dei piani di emergenza Allerta programmazione delle attività post-evento
58 le attività ordinarie pianificazione, progettazione, costruzione, controllo le attività pre-evento analisi del rischio, azioni di tutela e rinforzo, preparazione, allerta le attività post-evento emergenza, piani di protezione e recupero POLITICHE GESTIONE DI GESTIONE DEL RISCHIO DEL RISCHIO SISMICO Riunione del Coordinamento di Protezione Civile, Attivazione del Piano di Protezione Civile, Rilievo generale della rete, Classificazione dei danni diretti, Classificazione dei danni indiretti, Identificazione del livello di funzionalità della rete, Interventi immediati e temporanei, Rilievi particolareggiati ed interventi permanenti, Restrizioni al traffico, Campagna di informazione alla popolazione
59 Caso studio Miglioramento Sismico edificio in c.a.
60 Interventi in fondazione
61 Interventi in elevazione
62 Interventi in elevazione
63 Ricostruzione Sbalzi
64
65 Caso studio Demolizione e ricostruzione con isolamento sismico
66 Progetto di ricostruzione
67 Fasi di demolizione
68 Ricostruzione
69 Ricostruzione
70 Ricostruzione
71 Risposta sismica all evento del 30 ottobre 16
72 Istituto di Istruzione Superiore Caso studio Miglioramento sismico con dissipazione di energia
73 Dispositivi di dissipazione
74
75 ALCUNE RIFLESSIONI Consolidamento della struttura Isolamento alla base Dissipazione di energia Prestazioni Condizioni di fatto e vincoli Progetto ed esecuzione Costi
76 Politiche di mitigazione intervento sul cittadino con azioni di informazione e sensibilizzazione per aumentare la percezione
77 Perché si fa poco?
78 Building a culture of prevention is not easy While the costs of prevention have to be paid in the present, its benefits lie in a distant future Moreover, the benefits are not tangible; they are the disasters that did NOT happen (Kofi Annan 1999)
79 grazie Info:
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