Formazione Particolare Aggiuntiva dei Preposti Accordo Stato Regioni 21/12/11

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1 Formazione Particolare Aggiuntiva dei Preposti Accordo Stato Regioni 21/12/11 MODULO 5 TECNICHE DI COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI, IN PARTICOLARE NEOASSUNTI, SOMMINISTRATI, STRANIERI. A cura dei RSPP L. Bortolussi S. Pighin Obiettivi di questa sezione Approfondire i meccanismi di sensibilizzazione su salute e sicurezza Delineare principi di base della comunicazione Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori COMUNICARE=TRASMETTERE Il rapporto Preposto/altre Figure sensibili e Personale della Scuola non si fonda solo sulle conoscenze specifiche ma in particolare si basa sulla comunicazione. L azione intenzionale di trasmettere qualcosa a qualcuno presuppone di conoscere e padroneggiare le tecniche della comunicazione (oltre ai contenuti). Solo a questa condizione si sarà in grado di utilizzare al meglio le proprie competenze specifiche. La capacità del preposto e delle altre figure sensibili d integrare le competenze comunicative con quelle specifiche costituisce il fondamento dell efficacia e dell autorevolezza della loro azione. GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Non si può non comunicare La comunicazione è un processo circolare La comunicazione possiede livelli di CONTENUTO e di RELAZIONE GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO LA COMUNICAZIONE SONO: La comunicazione verbale La comunicazione non verbale L ascolto La metacomunicazione LIVELLI O PIANI DELLA COMUNICAZIONE (fonte: P. Watzlawich) la comunicazione avviene secondo due piani o livelli: il piano dei contenuti il piano della relazione CONTENUTI: EMISFERO CEREBRALE SINISTRO (logico) governa ciò che è analitico, razionale, verbale, culturale PREVALGONO I LINGUAGGI RELAZIONE. EMISFERO CEREBRALE DESTRO (analogico) governa le emozioni, il non verbale, le immagini, l'inconscio PREVALGONO I METALINGUAGGI LA SINTESI DETERMINA CIO' CHE UNA PERSONA RECEPISCE E COMPRENDE DI UNA COMUNICAZIONE O MESSAGGIO E NE CONDIZIONA I COMPORTAMENTI E LE SCELTE 17/04/13 1

2 GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO LA COMUNICAZIONE la comunicazione verbale. E = emittente R = ricevente M = messaggio E M feedback R A) L'ASCOLTO ATTIVO 1. Ascoltare con empatia e senza pregiudizi 2. Non giudicare dalle apparenze o dalla reputazione 3. Impegnarsi per diventare migliori ascoltatori 4. Dedicare attenzione all altro sforzandosi di comprendere bene e ammettere la sua posizione anche se molto differente dalla propria B) LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Comprende: 1. I paralinguaggi (voce, volume, tono, modo 2. La prossemica (distanza tra E e R) 3. Il linguaggio del corpo (atteggiamento, mimica, gestualità C) LA METACOMUNICAZIONE Quando non usiamo più la comunicazione per comunicare ma per comunicare sulla comunicazione, gli schemi concettuali che adoperiamo non fan parte della comunicazione ma vertono su di essa. Definiamo, quindi, metacomunicazione, la comunicazione sulla comunicazione. L EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE SI FONDA SU: Capacità di comunicare in termini di possesso di conoscenze e competenze linguistiche e culturali di base. Abilità nel comunicare in termini di attitudine e abitudine ad esprimere un sapere specifico in forma appropriata. Competenze per comunicare in termini di padronanza di tecniche comunicative e metacomunicative e di capacità di cogliere feedback verbali e non verbali. LA COMUNICAZIONE EFFICACE PRODUCE EFFETTI POSITIVI IN ORDINE A: Clima psicologico nelle dinamiche sociali. Comprensione dei messaggi. Processi di apprendimento. Livello di consapevolezza. Motivazioni al compito. STILI COMUNICATIVI Si può affermare che esistono due principali modalità comunicazionali: COMUNICAZIONE. Assertiva: Onesta Diretta Rispettosa dei diritti comunicazionali 17/04/13 2

3 Tutte le forme di comunicazione assertiva creano negli altri disponibilità all ascolto, alla comprensione del messaggio e favoriscono la relazione. Non assertiva: (aggressiva, passiva) Dominare, minacciare, imporre. Sottomettersi, evitare, accettare Tutte le forme di comunicazione non assertiva creano di fatto negli altri a livelli diversi un disagio, conflitti e compromettono la relazione. Se non risolti, disagi e conflitti producono l escalation che distrugge la relazione in quanto genera una storia negativa fatta di azioni e reazioni negative tendenti a divenire circolari. Queste non sono più disagi e conflitti ma veri atti di attacco e difesa, di offesa e prevaricazione. ESEMPI DI STILI COMUNICATIVI ASSERTIVO aggressivo NON ASSERTIVI passivo Valutiamo insieme se Non si deve Mi scusi, non volevo Io penso e credo che Non fare mai Non so se faccio, dico bene È probabile che.. Ricordati sempre Se mi permette, vorrei In che modo, perché? Come ti permetti? Mi dispiace IN SINTESI I CRITERI UTILI PER UN EFFICACE COMUNICAZIONE SI POSSONO COSÌ SINTETIZZARE: Essere consapevoli trasmettere qualcosa di utile qualcosa a qualcuno Considerare i bisogni individuali e del gruppo Motivare adeguatamente il personale Comprendere le relazioni interpersonali Porsi in relazione di tipo collaborativo Utilizzare sempre i feed-back di processo I RAPPORTI DIVENTANO UMANI QUANDO SONO REGOLATI DALL ETICA CONTRARI ALL'ETICA SONO: Lo sfruttamento Inganno e falsità Manipolazione Omissione di responsabilità Limitazione della libertà decisionale Violenza fisica e morale 17/04/13 3

4 Il sistema delle relazioni e della comunicazione per la gestione della sicurezza in ambito scolastico SICUREZZA A SCUOLA: LE RELAZIONI COME SISTEMA I soggetti: Interni RSPP ASPP Addetti antincendio Addetti p.s. RLS RSU Preposti Lavoratori Studenti Datore di lavoro Dirigente scolastico Esterni MIUR EE. LL. OO. SS. ASS VVF INAIL OSPITI LE RELAZIONI PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA: UNO SGUARDO D INSIEME 17/04/13 4

5 L IMPORTANZA DI CORRETTE RELAZIONI PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA: VANTAGGI DI CORRETTE RELAZIONI: Favorire la consapevolezza del ruolo e la autonomia dei soggetti Migliorare la gestione della complessità attraverso processi prevedibili Favorire la possibilità dei sottoinsiemi di rendicontare Favorire sinergie e processi di integrazione SVANTAGGI DI RELAZIONI INEFFICACI: Favorire un approccio burocratico alla sicurezza. Favorire l insorgere di conflitti e veti Aumentare almeno inizialmente la complessità del sistema Favorire un depotenziamento del ruolo dirigenziale Richiedere per la loro gestione risorse e competenze Richiedere un minimo di autonomia per gli attori LA COMUNICAZIONE INTERNA: definizione La comunicazione interna è un complesso processo di comunicazione, utilizzata per la diffusione di informazioni, compiti, dati, all interno di un organizzazione. Esempi 1. trasmissione di contenuti: circolari, , segnaletica 2. condivisione dei contenuti: riunioni, formazione, colloqui 3. condivisione di comportamenti: valorizzare i comportamenti virtuosi, essere d esempio COSTRUIRE UNA BUONA COMUNICAZIONE INTERNA: effetti 17/04/13 5

6 LA COMUNICAZIONE ESTERNA: gli strumenti GLI STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE Le direttrici che seguono i messaggi possono essere individuabili in tre gruppi: top-down, bottom-up e a rete. Tutte queste modalità sono accomunate dal fatto di essere bi-direzionali (considerando quindi il ruolo attivo del destinatario delle informazioni). Per processi bottom-up si intendono genericamente i processi alimentati dal basso (da singoli dati), di tipo induttivo, che procedono dalla assimilazione e dalla analisi delle informazioni, delle conoscenze verso la formulazione di significati, concettualizzazioni, strutture, modelli. Per processi top-down si intendono genericamente i processi alimentati dall alto (da concetti e modelli), di tipo deduttivo, che procedono attraverso l applicazione di sistemi concettuali, modelli strutturali, regole generali, fronti di aspettative, configurazioni di mondi possibili. NUOVI ASSUNTI STRANIERI Iniziative di sensibilizzazione: 1. Predisporre materiali da distribuire ai neoassunti relativo all organigramma della sicurezza dell Istituto, al piano di evacuazione, al piano di primo soccorso. 2. Predisporre del materiale da distribuire agli studenti stranieri, tradotto in diverse lingue. BIBLIOGRAFIA P. Watzlawick, J. H. Beavin e D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1971 M. Contini, Comunicazione e educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1980 De Mauro T., Minisemantica dei linguaggi non verbali e delle lingue, Laterza, Roma - Bari Anolli L., Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino, Bologna 2006 Pacori M., I Segreti della Comunicazione, DVE Editore, Milano Lowen A. (1997), Il linguaggio del corpo, Feltrinelli, Milano. T.Gordon: Insegnanti efficaci, Giunti Lisciani Editori 17/04/13 6

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