IZ 02 Impianto di controllo raffrescamento Luglio 2015
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- Angelina Pavone
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1 IZ 02 Impianto di controllo raffrescamento Luglio 2015 Riferimenti normativi: - Norma Europea EN Guida CEI Introduzione: La norma EN classifica le funzioni di automazione degli impianti tecnici degli edifici al fine di identificarne le prestazioni connesse al risparmio energetico, specificando i requisiti minimi delle funzioni di controllo automatico e di gestione degli impianti tecnici degli edifici in base alla loro influenza sulla riduzione dei consumi energetici. La Norma EN definisce quattro diverse classi di efficienza per i sistemi di automazione di edificio, valide sia per le applicazioni di tipo residenziale sia per le applicazioni di tipo non residenziale: Classe D NON ENERGY EFFICIENT : comprende gli impianti tecnici tradizionali e privi di automazione; Classe C STANDARD : corrisponde agli impianti automatizzati con apparecchi di controllo tradizionali o con sistemi BUS (BACS/HBES). E considerata la classe di riferimento perché corrisponde ai requisiti minimi richiesti dalla direttiva EPBD. Infatti, questa Classe, rispetto alla Classe D, può realizzare un miglioramento della prestazione energetica utilizzando un sistema di automazione tradizionale o un sistema bus con un livello prestazionale e funzionale minimo rispetto alle sue potenzialità. Classe B ADVANCED : comprende gli impianti controllati con un sistema di automazione bus (BACS/HBES) ma dotati anche di una gestione centralizzata e coordinata delle funzioni e dei singoli impianti (TBM); Classe A HIGH ENERGY PERFORMANCE : come la Classe B ma con livelli di recisione e completezza del controllo automatico tali da realizzare una gestione dell impianto molto puntuale. Dalla tabella che segue, si determina che per questa funzione, nell ambito Non-Residenziale e relativamente alla Classe D, il livello minimo richiesto è il livello 0, essendo le celle di colore grigio a partire da questo livello in avanti. Analogamente si determina che per la Classe C il livello minimo richiesto è il 2, mentre per le Classi B e A il livello minimo richiesto è il 3. Un sistema di automazione è di Classe D, C, B o A se tutte le funzioni che implementa sono rispettivamente almeno di Classe D, C, B o A. Le funzioni di seguito descritte riportano le sigle definite nella guida CEI da cui è stata tratta anche la tabella e sono identificate dal codice parlante : Dove: F = Prefisso che sta per Funzione N = Numero progressivo F N Classe 1
2 Classe = Indicatore (A, B, C) di più elevata Classe energetica realizzabile dalla Funzione Esempio: Il codice F17A indica la funzione numero 17, di Classe A 2
3 Le funzioni di controllo del riscaldamento (scheda IZ01) e del raffrescamento sono trattate in modo identico nella EN 15232, ad eccezione delle funzioni di interblocco parziale o totale F25B ed F26A che sono citate nel solo raffrescamento pur avendo evidentemente una valenza comune a entrambe le applicazioni. Pertanto, per le schede tecniche del raffrescamento, si rimanda ai criteri generali già trattati nelle corrispondenti schede del riscaldamento (IZ01) con lo stesso titolo (da F1C a F14A) e si aggiungono le funzioni comuni di interblocco F25B e F26A. Per comodità la seguente tabella fornisce le corrispondenze tra le funzioni del riscaldamento e quelle del raffrescamento con lo stesso titolo. Per ogni funzione descritta consideriamo solo gli elementi controllati significativi. Interblocco tra riscaldamento e raffrescamento a livello di generazione e/o distribuzione: Per gli edifici dotati di condizionamento, la funzione di interblocco tra riscaldamento e raffrescamento è una delle più importanti ai fini del risparmio energetico. La possibilità di fornire contemporaneamente riscaldamento e raffrescamento nello stesso Ambiente/Zona è da evitare perché porta a notevoli sprechi di energia. Essa dipende in massima parte dal tipo di sistema utilizzato e dal controllo previsto. Alcuni sistemi (ad. es. pompa di calore reversibile) hanno un interblocco intrinseco o facile da realizzare mentre altri richiedono controlli più complessi. F25B Parziale interblocco (dipende dal sistema di condizionamento HVAC) La funzione di controllo viene generalmente realizzata predisponendo un intervallo opportuno tra la temperatura di mandata del termovettore caldo e quella del termovettore freddo (zona neutra). In tale modo si minimizza la possibilità di riscaldamento e raffrescamento simultanei. 3
4 La temperatura di mandata dei due termovettori può essere ulteriormente condizionata dalla temperatura esterna per diminuire la possibilità di riscaldamento in estate e raffrescamento in inverno. Funzionamento: Il Regolatore 1) attiva il riscaldamento quando la temperatura esterna è inferiore al setpoint del riscaldamento (es. 20 C nel grafico dello schema). Il Regolatore 2) attiva il raffrescamento quando la temperatura esterna è superiore al set-point del raffrescamento (es. 24 C nel grafico dello schema). Può essere necessario un rilevatore di temperatura esterna 3) per variare l ampiezza della zona neutra in dipendenza dalla temperatura esterna. 1) Regolatore inizio mandata per riscaldamento 2) Regolatore inizio mandata per raffrescamento 3) Rilevatore temperatura esterna F26A Interblocco totale L interblocco totale tra raffrescamento e riscaldamento garantisce che nell edificio non ci sia mai il funzionamento simultaneo del generatore del caldo e del freddo. 4
5 Ciò dipende dal tipo di generatore utilizzato, dalla distribuzione del termovettore e dal suo controllo, realizzato centralmente o nei singoli locali. Funzionamento: Può essere realizzato con - Sistema centrale che impedisce, con interblocco elettrico, l avvio contemporaneo del generatore Caldo e Freddo: per migliorare il comfort ed attuare opportunamente la commutazione Caldo / Freddo è possibile condizionare il sistema con la temperatura esterna. Generazione sequenziale di Caldo o Freddo: impiego di generatori (es. pompe di calore reversibili) che impediscono per costruzione la generazione contemporanea del termovettore caldo e di quello freddo. Distribuzione ed emissione a singola circolazione (2 tubi) per termovettore Caldo e Freddo: impiego di utenze con fan-coil a 2 tubi e termovettore controllato a livello di generatore (selettore locale caldo / freddo automatico, che agisce in base alla temperatura del termovettore). Distribuzione ed emissione a doppia circolazione (4 tubi) per termovettore Caldo e Freddo: impiego di controllore d ambiente che agisce in sequenza su termovettore Caldo o Freddo. Questo si applica ai sistemi previsti per fornire riscaldamento o raffreddamento autonomo e totalmente controllato a livello di stanza (es. alberghi, comunità). Nota: Si evidenzia che i sistemi costituiti da un controllo del riscaldamento (raffrescamento) a livello centrale di edificio ed un controllo del raffrescamento (riscaldamento) a livello di stanza hanno spesso dato origine a problemi riguardo all interblocco tra riscaldamento e raffrescamento. Note : 5
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