Note relative all'attuazione della DGR 1102/2014 sull'integrazione socio-sanitaria Area Minori

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1 Documento presentato e approvato dalla CTSS di Bologna nella seduta del Note relative all'attuazione della DGR 1102/2014 sull'integrazione socio-sanitaria Area Minori 1. Presa in carico integrata e precoce A conferma di quanto già condiviso nell'accordo per la realizzazione di interventi integrati socio sanitari sui minori d'età (CTSS 21/05/2013) e di quanto indicato dalle ultime Direttive regionali 1 si ribadisce: la necessità di intervenire precocemente nelle situazioni che rappresentano un rischio per la crescita equilibrata dei minori all'interno del loro ambiente famigliare e non solo nel momento di emergenza o di rischio conclamato; la necessità di intervenire in modo integrato e intensivo, per individuare la migliore risposta al bisogno del minore e del suo nucleo familiare e per cercare di evitare l'allontanamento; la necessità di individuare equipe integrate socio-sanitarie che garantiscano un intervento multi professionale e Unità di Valutazione Multidimensionale, con assetti stabili, personale chiaramente individuato e funzioni definite, in particolare per quanto concerne l attività della figura professionale dello psicologo. 2. Casi complessi e compartecipazione finanziaria La DGR 1102/2014 stabilisce che la spesa relativa agli interventi di accoglienza in comunità, di affidamento familiare, di assistenza domiciliare e/o educativa territoriale intensiva rivolti ai casi complessi sia ripartita al 50% tra bilancio sociale e bilancio sanitario. Per casi complessi, con presa in carico integrata sociale e sanitaria, si intendono le situazioni nelle quali si rende necessario attivare interventi per la protezione/tutela dei: minori con disabilità accertata; minori con diagnosi di problematiche di natura psico-patologica; minori vittime di maltrattamento, abuso, trauma e violenza assistita. 1Direttiva accoglienza (DGR 1094/2011) e Linee di indirizzo per la realizzazione degli interventi integrati nell'area delle prestazioni socio sanitarie rivolti ai minorenni allontanati o a rischio di allontanamento (DGR n. 1102/2014).

2 2 La DGR 1102/2014 precisa inoltre che: per i minorenni inseriti in strutture sanitarie accreditate la spesa è a totale carico del SSR; per i minorenni inseriti in strutture di pronta accoglienza la spesa è a totale carico del bilancio sociale; per i minorenni con gravissima disabilità di cui alla DGR n. 840/2008 la spesa degli interventi socio-assistenziali è a totale carico del FRNA. 2. a Casi complessi: casistica condivisa Rispetto alle tre tipologie citate DGR 1102/2014 si condivide di declinare con maggior dettaglio la casistica specifica di caso complesso nel modo seguente: 1. minore disabile con famiglia temporaneamente incapace di provvedere alla cura o con necessità di sostegno; 2. minore con problemi relazionali e disturbi comportamentali a rischio; 3. minore disabile con problemi psicopatologici; 4. minore vittima di grave trascuratezza, maltrattamento, abuso o abbandono della famiglia; 5. situazioni con difficoltà familiari che richiedono l allontanamento temporaneo del minore e la sua accoglienza in affidamento familiare o in comunità a causa di situazioni di emergenza che ne richiedano l immediata tutela (se rientranti nei casi precedenti ); 6. situazioni di minori, ovunque accolti, con disabilità accertata ai sensi della L.R. 9 febbraio 2008 n. 4 Disciplina degli accertamenti della disabilità ulteriori misure di semplificazione ad altre disposizioni in materia sanitaria e sociale (se rientranti nei casi precedenti ).

3 3 3. Proposte all attenzione dell UdP di CTSS in attuazione della DGR 1102/2014 Si ribadisce la necessità di garantire l'applicazione della DGR 1102/2014 a far data dal 1/10/2014 sui nuovi casi complessi con presa in carico integrata sociale e sanitaria che necessitano di interventi per la protezione e tutela. Si ritiene opportuno proseguire il lavoro di confronto a livello metropolitano rispetto ai seguenti ambiti di azione: 1. perfezionare in ogni Distretto gli assetti organizzativi individuati in modo tale da poter efficacemente realizzare il processo di presa in carico del minore di cui all Allegato 1, anche attraverso: A) il potenziamento della dotazione di personale dedicato per poter rispondere alla crescente complessità dei casi in carico, B) l individuazione delle funzioni delle diverse figure professionali coinvolte, con particolare riferimento alla figura dello psicologo e del neuropsichiatria, per garantire un intervento il più possibile qualificato, precoce ed integrato; 2. realizzare un ulteriore approfondimento delle tipologie di caso complesso (p.2.a), coinvolgendo i professionisti dei Servizi sociali territoriali e dei Servizi sanitari competenti; 3. ridisegnare la rete dell offerta in ambito metropolitano, realizzando una committenza socio-sanitaria interistituzionale integrata in particolare rispetto a: A) interventi educativi territoriali; B) accoglienza in emergenza di minori e madri con bambino; C) accoglienza per le donne vittime di violenza, abuso e maltrattamento; D) accoglienza in strutture residenziali di minori che presentano problematiche comportamentali complesse e di difficile gestione. 4. promuovere momenti di formazione congiunta tra professionisti sociali e sanitari, individuando strumenti di lavoro condivisi nella presa in carico del minore ed in particolare la definizione del Progetto Quadro ; 5. individuare a livello distrettuale un budget definito per la presa in carico dei casi complessi.

4 4 Rispetto alle 5 azioni sopra indicate si propone un costante monitoraggio da parte del Gruppo di lavoro tecnico per l attuazione della Direttiva regionale sull' integrazione sociosanitaria area minori (istituito nell UdP di CTSS dello scorso 5/11/2014) che, di qui a 6 mesi, renderà conto di quanto nel frattempo sarà stato realizzato, presentandone gli esiti in una seduta dell UdP di CTSS.

5 5 Allegato 1 PROCESSO DI PRESA IN CARICO INTEGRATA DEL MINORE DALLA SEGNALAZIONE DI RISCHIO/PREGIUDIZIO AL PROGETTO/INTERVEN- TO PRODUZIO- NE DOCUMENTI AZIONE RESPONSABI- LITA Valutazione del Serv. Soc. Minori dei fattori di rischio, pregiudizio e protettivi Valutazione socio-sanitaria dei fattori di rischio, pregiudizio e protettivi Elaborazione Progetto intervento Segnalazione al Servizio Sociale Minori D.G.R. 1904/11 EMERSIONE DI CASO MULTIPROBLEMATI CO EQUIPE TERRITORIALE INTE- GRATA (AS e/o EP del Serv.Soc.Minori, PSI AUSL) NO Valutazione dei fattori di rischio, pregiudizio e protezione Il caso è compless o? SI UVM MINORI R Serv. Sociale Caso R Resp. del PRESA IN CARICO DELL E.T.I Valutazione multidimensionale. Rielaborazione progetto intervento D.G.R. 1904/11 Ridefinizione del progetto di intervento con apporti specialistici (NPIA, CSM, Ser.T., PLS o MMG, ) e relativa attribuzione costi EQUIPE TERRITORIALE integrata da componente specialistica R Resp. Coord. UVM: Resp. UASS Rete dei servizi sociosanitari D.G.R. 1904/11 D.G.R. 1102/14 Presa in carico del caso complesso Caso R Resp. del Progetto dell intervent o (progetto quadro, ) Attivazione PROGETTO INTERVENTO INDIVIDUALIZZAT O

6 6 Allegato 2 Dati area minori Riportiamo alcuni dati sulla presa in carico dei minori in ambito metropolitano. Serie storica dei minori in carico ai servizi sociali territoriali al 31/12 NB: i dati 2013 sono provvisori Var. assoluta Var. assoluta Var. % Var. % Provincia di Bologna % +1% Emilia Romagna % +2% Fonte: Sistema Informativo Socio-assistenziale Minori (SISAM) e rilevazioni integrative I minori in carico al 31/12/2013 in ambito metropolitano sono , in aumento rispetto al 2011 del 6%. A livello regionale si riscontra complessivamente un andamento costante nel triennio considerato. Di seguito riportiamo l'ultima percentuale disponibile sui minori in carico al servizio sociale, di cui stranieri Minori in carico ai servizi sociali territoriali al 31/12/2012 Minori residenti al 31/12/2012 Minori stranieri residenti al 31/12/2012 Minori in carico al 31/12/2012 di cui stranieri % minori in carico su minori residenti % minori in carico stranieri su minori stranieri residenti Provincia di Bologna ,7% 20,4% Emilia Romagna ,5% 20,5% Fonte: Sistema Informativo Socio-assistenziale Minori (SISAM) e rilevazioni integrative Essere minore straniero comporta una maggior probabilità di presa in carico (+13,7%a livello metropolitano) Minori in carico ai servizi sociali territoriali, in affido ed in comunità al 31/12/2013 NB: i dati 2013 sono provvisori Minori in carico Minori in affido % su minori in carico Minori in comunità % su minori in carico Provincia di Bologna ,7% 505 4,8% Emilia Romagna ,7% ,4% Fonte: Rilevazione Provincia di Bologna e Sistem a Inform ativo Socio-ass istenziale Minori (SISAM) e rilevazioni integrative Dalla tabella si rileva la percentuale dei minori in affido ed in comunità sui minori in carico.

7 7 Minori in carico, per problematica utente Regione Emilia Romagna - 31/12/2011 1% 1%1%2% 2% 5% 9% Con nucleo problematico Con disagio relazionale o scolastico Disabile Vittima di violenze Coinvolto in procedure penali In stato di adottabilità Straniero non accompagnato Altre motivazioni 78% Nel 78% dei casi la motivazione di presa in carico del minore in carico è legata a problematiche del nucleo familiare. La tavola sottostante mette in evidenza l andamento dell affido familiare che, dopo la crescita dei primi anni (dal 1995 al 2005), dal 2005 al 2013 appare tendenzialmente stabile. 350 ANDAMENTO AFFIDO DAL 1995 AL Il grafico sotto riportato mette in evidenza la serie storica del minori in comunità, emerge negli ultimi 7 anni una certa stabilità rispetto al numero delle accoglienze.

8 I minori in comunità. Serie storica 1999/ Dalla tabella sottostante emerge che il 28% dei minori in comunità, è in struttura con la propria madre. Minori in carico al servizio sociale della Provincia di Bologna, inseriti in strutture per mamme con bambini nell'anno 2013 TOT Minori Totale minori in strutture mamme con bambini nell'anno 182 TOTALE MINORI IN STRUTTURA NELL'ANNO 660 Riportiamo alcuni dati sintetici rispetto ai minori accolti in adozione dalle coppie residenti nell area della Città Metropolitana. In merito alle adozioni nazionali sono in aumento gli affidi a rischio giuridico a scopo adottivo. Nell adozione internazionale si sta riflettendo un importate decremento degli arrivi (fenomeno significativo anche a livello mondiale dovuto al continuo cambiamento del contesto internazionale e alla crisi economica). L età media riscontrata nel 2013 a livello nazionale è di 5,5 anni, la fascia d età maggiormente rappresentata negli arrivi è quella 6-10 (età scolare), dato da tenere in considerazione per promuovere al meglio un adeguato servizio di post adozione. Minori accolti dalle coppie residenti nella Città Metropolitana di Bologna attraverso procedura di adozione nazionale e/o di affido a rischio giuridico a scopo adottivo Città Metropolitana di Bologna Fonte: rilevazione Provincia di Bologna minori entrati in adozione internazionale nella provincia di Bologna Fonte: rilevazione Provincia di Bologna

9 9 POST ADOZIONE dopo il 2 anno - dati 2013 n nuclei visti individualm ente dal 2 anno di post adozione in avanti n gruppi di post adozione n coppie coinvolte nei gruppi minori coinvolti in attività di gruppo Totale Città Metropolitana di Bologna Dati integrazione socio-sanitaria MINORI IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE E SANITARIO Totale Aziendale TOTALE SOC SAN SOCIOSAN % SOCIOSAN Minori in carico nd nd PROV (esclusa Imola) Di cui: a costo ,41% Il dato sui minori in carico al Servizio Sociale al 31/12/2013 (10.420) è in fase di validazione. Il resto dei dati trae origine da un lavoro nato dalla CTSS di Bologna. I dati non comprendono Imola TOTALE SOC SAN SOCIOSAN Minori in struttura residenziale Minori in struttura semiresidenziale Minori in affido Minori con solo intervento educativo Dall'analisi dei dati sui minori in carico emerge una piccola percentuale di casi complessi in compartecipazione tra sociale e sanitario per quanto riguarda le accoglienze in comunità e un forte carico sulla spesa sanitaria degli interventi educativi.

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