I o scrittore. S chede pratiche per avvicinarsi all arte della scrittura
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- Angelo Pizzi
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1 I o scrittore S chede pratiche per avvicinarsi all arte della scrittura
2 Nel testo narrativo la storia può essere: ü reale, se racconta fatti che possono accadere nella realtà; ü fantastica, se i personaggi o i fatti sono frutto dell immaginazione. Ogni testo narrativo deve rispettare lo schema della narrazione: TITOLO:... PARTE INIZIALE O INIZIO Viene presentata la situazione di partenza con i personaggi, il tempo e il luogo. PARTE CENTRALE O SVOLGIMENTO Si narrano i fatti: i personaggi agiscono, affrontando e risolvendo i loro problemi. PARTE FINALE O CONCLUSIONE Si racconta come finisce la storia e si mettono eventuali insegnamenti (morale), impressioni, riflessioni. Le parole giuste per scrivere un testo narrativo sono: ü gli indicatori di tempo: ieri, prima, oggi, un bel giorno, verso sera ; ü le parole legame: e, quindi, perciò, perché, siccome, infatti, ma, però Se voglio scrivere un testo narrativo: 1) decido se sarà realistico o fantastico; 2) penso e invento la storia nella mia testa scegliendo i personaggi, il tempo, il luogo; immagino i fatti, inserendoli mentalmente nello schema della narrazione; 3) scrivo in brutta copia, immaginando i fatti che accadono, i personaggi e i luoghi come se vedessi un film; li racconto spiegandoli bene e curando le descrizioni; 4) rileggo bene, correggo e copio il mio testo. 2
3 Le fiabe sono testi narrativi fantastici molto antichi, tramandati a voce, di generazione in generazione, che alcuni studiosi appassionati di tradizioni popolari hanno raccolto e trascritto. Quindi, ci sono fiabe tradizionali (Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Biancaneve, I tre porcellini, ), ma oggi si possono leggere anche fiabe inventate e scritte da autori moderni. I PERSONAGGI possono essere realistici (bambini, uomini e donne, principesse, ) o fantastici (gnomi, maghi, streghe, ). IL TEMPO È INDETERMINATO: spesso le fiabe iniziano con espressioni come c era una volta, tanto tempo fa, un tempo lontano, IL LUOGO È IMMAGINARIO: castello, bosco, paese incantato, C È SEMPRE UN EROE PROTAGONISTA, buono e coraggioso, che si trova in difficoltà e deve affrontare delle prove difficili. SONO PRESENTI UNO O PIÙ PERSONAGGI cattivi, che cercano di contrastare il protagonista e vengono chiamati ANTAGONISTI. A VOLTE C È UN AIUTANTE che interviene per salvare il protagonista offrendogli spesso UN MEZZO MAGICO, che aiuta l eroe nelle sue avventure. LE FIABE HANNO SEMPRE UN LIETO FINE: i buoni vincono e i cattivi sono puniti e VISSERO FELICI E CONTENTI. 3
4 INIZIO DELLA FIABA: c è una situazione di equilibrio (si descrive l ambiente, il protagonista, ) AVVENIMENTO IMPREVISTO: succede qualcosa che provoca la rottura dell equilibrio (il protagonista parte, disobbedisce a un divieto, un personaggio muore, ) SVOLGIMENTO DEI FATTI: il protagonista deve compiere un impresa per ristabilire l equilibrio (prove da superare, aiuto magico, scontro con l antagonista) FINALE DELLA FIABA: il protagonista riesce a realizzare l impresa e a ristabilire l equilibrio (l antagonista viene sconfitto, il protagonista torna a casa, diventa ricco, si sposa, ) 4
5 La favola è un racconto breve (anche in poesia), che ha lo scopo di insegnare qualcosa, di fare la morale. Ha per protagonisti quasi sempre animali, raramente uomini o vegetali. I personaggi sono umanizzati, cioè parlano, ma non hanno dei caratteri molto complessi, perché devono simboleggiare i comportamenti degli uomini, i loro vizi e le loro virtù, che si vogliono condannare o consigliare. Per questo di ciascun animale viene messa in risalto di volta in volta solo una particolare caratteristica, quella che è più tipica. ESEMPIO La cicala imprudente e fannullona La formica prudente e laboriosa Nelle favole vi è quasi sempre un solo episodio, avvenimento. Durante la narrazione non vengono quasi mai indicati un tempo e un luogo precisi. L insegnamento o morale può essere scritto nel testo, ma a volte è il lettore stesso che lo deve ricavare. 1) Per scrivere una favola, si segue lo schema del testo narrativo: inizio à sviluppo à conclusione 2) Nella scrittura vanno rispettate le caratteristiche della favola. 5
6 La parola leggenda è di origine latina e significa cose da leggere. LA LEGGENDA: è un racconto fantastico molto antico che mescola elementi reali e immaginari; ha lo scopo di spiegare l origine di elementi e fenomeni naturali (il coccodrillo, perché le farfalle sono colorate, ), geografici (la croce del Sud, perché la terra trema, ), ma anche di alcuni fatti (l esistenza della spada di re Artù, ); si svolge in un tempo lontano ma anche in un epoca storica (tanto tempo fa, al tempo di ); è ambientata in luoghi immaginari ma anche reali (nella grotta del drago, in Inghilterra, ); ha protagonisti immaginari dotati di poteri eccezionali (streghe, sirene, ) ma anche reali (re, condottieri, ); è stata trasmessa oralmente e anche in forma scritta; può essere modificata nel corso del tempo, perciò non è ritenuta autentica. ATTENZIONE! 1) Per scrivere una leggenda, si segue lo schema del testo narrativo: inizio à sviluppo à conclusione 2) Nella scrittura vanno rispettate le caratteristiche della leggenda. 6
7 La parola mito è di origine greca e significa narrazione di fatti. IL MITO: è un racconto fantastico ritenuto sacro, quindi autentico e indiscutibile per il popolo che l ha prodotto; ha lo scopo di far conoscere e spiegare l origine del mondo, dell uomo e delle cose, i fenomeni della natura, i modi di produrre (economia), i metodi di vita (organizzazione sociale), i valori in cui credere; si svolge in un tempo imprecisato (quando ancora non c era tempo, ); è ambientato in uno spazio indefinito (la Terra delle origini, ); ha spesso come protagonisti dèi o eroi, dotati di poteri straordinari; è stato trasmesso oralmente dalle popolazioni che non conoscevano la scrittura (Americhe, ) e scritto dai popoli che, invece, lo sapevano fare (Grecia, ); rispecchia il modo di vivere e di pensare del popolo che lo ha creato. ATTENZIONE! 1) Per scrivere un mito, si segue lo schema del testo narrativo: inizio à sviluppo à conclusione 2) Nella scrittura vanno rispettate le caratteristiche del mito. 7
8 La LETTERA è un MODO PER COMUNICARE con persone lontane, PUÒ AVERE DIVERSI SCOPI (informare, ringraziare, esprimere sentimenti, ) e SI SCRIVE SECONDO QUESTO SCHEMA: DESTINATARIO: la persona a cui si scrive. LUOGO E DATA Cara Susy, grazie mille per la tua cartolina di auguri. Roma, 4 luglio 2012 SCOPO APERTURA: frase iniziale con cui ci si rivolge al destinatario, solitamente indicativa anche dello scopo della lettera Per il mio compleanno ho ricevuto tanti regali. La mia festa è stata molto divertente, nonostante la pioggia. Non siamo potuti rimanere in giardino e quindi abbiamo giocato in salotto. Abbiamo fatto la corsa dell uovo, tenendo un cucchiaio in bocca e l uovo appoggiato sopra, e la corsa dei sacchi. E poi, con gli occhi bendati, dovevamo camminare su una linea retta. E ancora dovevamo tenere una mela in equilibrio sulla punta del naso. La mamma ha organizzato anche la tombola e ogni bambino ha vinto tre premi. CORPO DELLA LETTERA: contenuto o parte centrale in cui si scrive tutto ciò che si vuole comunicare al destinatario. CONTENUTO Ti faccio un disegno di tutti i regali che ho ricevuto per il mio compleanno. Un grosso abbraccio. Il tuo amico Paul CHIUSURA: frase finale con cui si termina la lettera, si saluta e si mette la firma. MITTENTE: la persona che scrive. 8
9 Descrivere significa rappresentare con le parole. Quindi, per scrivere una descrizione chiara che permetta a chi legge di farsi un idea il più possibile precisa e vicina alla realtà, bisogna: 1. ORDINARE LE INFORMAZIONI: ü con i dati sensoriali (vista, udito, olfatto, tatto, gusto) - si fa in particolar modo quando si descrivono oggetti o ambienti; ü dal generale al particolare (dalle caratteristiche comuni a quelle specifiche); ü dall alto in basso o viceversa (secondo il percorso che fa l occhio) - si fa in particolare con le persone; ü dal vicino al lontano o viceversa (usando gli indicatori di luogo come sopra, sotto, davanti, dietro, a destra, a sinistra, sullo sfondo, in primo piano, ) - si fa in particolare quando si descrive un ambiente. 2. DARE INFORMAZIONI COMPLETE: ü Usando sostantivi (nomi), aggettivi qualificativi (parole qualità), verbi (azioni) adatti a esprimere ciò che si vuole comunicare. PER DESCRIVERE UNA PERSONA 1) PRESENTAZIONE Nome Età Attività lavorativa Luogo in cui vive 4) CARATTERE E COMPORTAMENTO Modo di fare/di muoversi Voce Gesti Pregi/Difetti 2) ASPETTO FISICO Statura/Corporatura Viso/Carnagione Occhi Naso Orecchie Bocca Capelli 5) GUSTI, ABITUDINI, INTERESSI Attività e/o sport praticati Hobby Volontariato 3) ABBIGLIAMENTO Tipo di abiti Accessori 6) RAPPORTI CON GLI ALTRI Comportamento con le persone che lo/la circondano (bambini, adulti, ) 9
10 Per dare a chi legge un immagine il più possibile chiara e precisa dell animale che si vuole descrivere, è bene: ü utilizzare gli aggettivi qualificativi (parole- qualità) adatti; ü usare i dati sensoriali per arricchire la descrizione; ü provare a fare dei paragoni. Per descrivere un animale non devono mancare soprattutto tre delle parti della tabella che segue: 1) la presentazione; 2) l aspetto fisico; 3) il carattere e il comportamento. 1) PRESENTAZIONE Che tipo di animale è? Come si chiama? Quanti anni ha? Da quanto vive con te o lo conosci? 4) CARATTERE E COMPORTAMENTO Che cosa gli piace fare? Che cosa non sopporta? Dove vive? 2) ASPETTO FISICO Dimensioni e forma del corpo Colore Rivestimento del corpo (pelo, pelle, squame, piume, ) Come sono le varie parti del suo corpo (muso o testa, zampe, occhi, naso, bocca o becco, orecchie, coda, ) 5) ABITUDINI Quali sono le sue abitudini (le cose che è solito fare ogni giorno) 3) ALIMENTAZIONE Cosa mangia? Cosa beve? 6) RAPPORTI CON GLI ALTRI ANIMALI E LE PERSONE Come si comporta con gli altri animali e le persone (conosciuti e sconosciuti)? Cosa fate insieme? 10
11 POSSO FOTOGRAFARE UNA COSA CON: la vista l udito l olfatto il tatto il gusto i colori, le i profumi, gli le forme, le forme, la luce, le voci, i suoni, odori, le superfici, i la posizione, la i rumori, i i sapori, la fragranze, le materiali, la dimensione, i versi, il consistenza puzze, gli temperatura, il materiali, i silenzio aromi peso movimenti ALLORA: ³ Per descrivere una cosa, si usano i dati sensoriali. MA: ³ Non è sempre possibile descrivere utilizzando tutti e cinque i sensi. 11
12 ESTERNO INTERNO SIGNIFICA FARSI TRE DOMANDE COSA VEDO? DOVE SI TROVANO LE COSE CHE VEDO (IN COME SONO GLI ALTO/NEL CIELO - IN ELEMENTI CHE VEDO BASSO/A TERRA/NEL (CHE QUALITÀ/CARAT- PRATO/SULLA STRADA - TERISTICHE HANNO)? DAVANTI/AL CENTRO - A DESTRA - A SINISTRA - SULLO SFONDO, )? NOTA BENE - In genere, quando si descrive un ambiente: 1. È bene usare un ordine dal VICINO al LONTANO o, viceversa, dal LONTANO al VICINO, servendosi degli indicatori spaziali adeguati (vedi seconda colonna della tabella sopra). 2. Si possono utilizzare i dati sensoriali. 3. È possibile esprimere emozioni e impressioni che l ambiente ti suscita. 12
13 LIBRO DI:.. LETTO NEL MESE DI:.... PROVENIENZA: BIBLIOTECA COMUNALE BIBLIOTECA PERSONALE BIBLIOTECA SCOLASTICA PRESTATO ACQUISTATO. SCHEDA DI LETTURA DEL LIBRO TITOLO DEL LIBRO: AUTORE:. CASA EDITRICE: N DI PAGINE:. GENERE DEL LIBRO: (racconto fantastico, realistico, giallo, rosa, di avventura, storico, scientifico, fiaba, favola, raccolta di poesie, diario, ). LUOGO: (dove si ambienta la storia). TEMPO: (tempo non specificato, nel passato, nel futuro, nel presente ). PERSONAGGI PRINCIPALI:... TRAMA: (dire in breve di cosa parla il testo)... MORALE: (il libro ha una morale, vuole insegnare qualcosa).. COMMENTO PERSONALE: (dire che cosa è/non è piaciuto, motivare con perché, scrivere se lo si vorrebbe consigliare agli altri e perché, sottolineare se lungo/corto, divertente/noioso, educativo/leggero, di facile lettura/con termini difficili, ecc, Attribuire, se si desidera, un voto al libro da uno a dieci.. 13
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