PROVINCIA DI MATERA PIANO PROVINCIALE DI ORGANIZZAZIONE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SEZIONE RIFIUTI SPECIALI ANALISI PRELIMINARE
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1 PROVINCIA DI MATERA PIANO PROVINCIALE DI ORGANIZZAZIONE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SEZIONE RIFIUTI SPECIALI ANALISI PRELIMINARE DEI DATI PER LA PROPOSTA DI PIANO SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 1 di 60
2 Sommario 1. INTRODUZIONE QUADRO GESTIONALE Fonti informative di riferimento Classificazione dei rifiuti speciali Valutazione delle produzioni Valutazioni del recupero Valutazioni dello smaltimento FABBISOGNI IMPIANTISTICI PER RECUPERO E SMALTIMENTO CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE...59 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 2 di 60
3 1. INTRODUZIONE Il presente documento riporta l analisi preliminare dei dati sui Rifiuti Speciali della Provincia di Matera riferiti al triennio , le informazioni e i criteri ed orientamenti sulla base dei quali sarà predisposta la proposta di Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti. Partendo dai dati aggiornati e verificati relativi alla produzione di rifiuti nel triennio si riportano le elaborazioni utili a fornire le linee di indirizzo per la strutturazione di un sistema di gestione dei rifiuti speciali funzionale alle esigenze di protezione ambientale e di servizio alle attività produttive presenti sul territorio. In particolare si sono tenuti in considerazione i seguenti aspetti: - produzioni, attività di recupero e smaltimento di rifiuti ed individuazione dei trend evolutivi al fine di operare una programmazione valida in un arco temporale di 10 anni, in grado di interpretare i mutamenti di scenario a medio termine; - valutazione del fabbisogno impiantistico esistente in Provincia con riferimento alla capacità di soddisfacimento dei fabbisogni del territorio e alla sua adeguatezza in relazione ai quantitativi prodotti, da recuperare e da smaltire stimati. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 3 di 60
4 2. QUADRO GESTIONALE 2.1. Fonti informative di riferimento L analisi della gestione dei rifiuti speciali in Provincia di Matera è stata effettuata sulla base delle dichiarazioni MUD 1 degli anni dal 2007 al Tali dati sono stati forniti dalla Camera di Commercio di Matera, elaborati per flussi di produzione, recupero e smaltimento e riportati in allegato. Con riferimento alle finalità del Piano Provinciale, l analisi della base dati MUD ha prodotto una serie di elaborazioni al fine di valutare i diversi scenari connessi alle esigenze pianificatorie della Provincia di Matera riguarda alle tematiche trattate Classificazione dei rifiuti speciali Ai sensi dell art. 183 comma 3 D.Lgs 152/2006 e s.m.i., sono classificati speciali i seguenti rifiuti: i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 186; i rifiuti da lavorazioni industriali, fatto salvo il coke da petrolio utilizzato come combustibile per uso produttivo; i rifiuti da lavorazioni artigianali; i rifiuti da attività commerciali; i rifiuti da attività di servizio; i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; 1 MUD Modello Unico di Dichiarazione è compilato obbligatoriamente da tutti i soggetti che producono o trattano rifiuti e trasmessi alle CCIAA. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 4 di 60
5 i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; il combustibile derivato da rifiuti; i rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani. I rifiuti prodotti sono classificati in ossequio a quanto previsto dal Catalogo Europeo Rifiuti, composto da 20 sezioni delle quali dalla 01 alla 19 riguardano i rifiuti speciali. Sezione Descrizione 01 Rifiuti derivanti dalla prospezione, estrazione, trattamento e ulteriore lavorazione di minerali e materia di cava 02 Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e preparazione di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca ed acquacoltura 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone e pannelli mobili 04 Rifiuti della produzione conciaria e tessile 05 Rifiuti dalla raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone 06 Rifiuti da processi chimici inorganici 07 Rifiuti da processi chimici organici 08 Rifiuti dalla produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), sigillanti e inchiostri per stampa 09 Rifiuti dell'industria fotografica 10 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 11 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e ricopertura dei metalli 12 Rifiuti di lavorazione e trattamento superficiale di metalli e plastica 13 Oli esauriti tranne gli oli commestibili 14 Rifiuti di sostanze organiche utilizzati come solventi 15 Imballaggi, assorbenti; stracci, materiali provenienti ed indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 16 Rifiuti non specificati altrimenti sul catalogo 17 Rifiuti di costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade) 18 Rifiuti di ricerca medica e veterinaria (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da luoghi di cura) 19 Rifiuti di impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento acque reflue fuori sito e industrie dell'acqua 20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 5 di 60
6 2.3. Valutazione delle produzioni Sono stati analizzati i dati relativi ad un periodo limitato nel tempo e relativo al triennio dedotti dalle dichiarazioni MUD. Si è passati da una produzione di ton nel 2007 a ton nel 2008 e ton nel Per quanto riguarda le operazioni di recupero si è passati da ton nel 2007 a ton nel 2008 e ton nel Per quanto riguarda le operazioni di smaltimento si è passati da ton nel 2007 a ton nel 2008 e ton nel I dati delle produzioni sono riportati nella tabella 1 e nel grafico 1. Tabella 1 Produzione rifiuti nella Provincia di Matera (periodo ) Sezione Anno Media SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 6 di 60
7 TOT Pericolosi Non pericolosi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 7 di 60
8 Grafico 1 Produzione rifiuti nella Provincia di Matera (periodo ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 8 di 60
9 Grafico 2: Produzione rifiuti media triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 9 di 60
10 Le produzioni maggiori si riferiscono alle sezioni 15, 16, 17 e 19. Di seguito si riportano i grafici dettagliati relativi a tali sezioni e alle sezioni con minore produzione. Grafico 3 Produzione rifiuti CER 15, 16, 17 e 19. Grafico 4 Produzione rifiuti CER da 01 a 14, 18 e 20 Per i codici riportati nel grafico 2 sono state valutate le produzioni specifiche relative ai singoli capitoli e con specifica fino alla terza e quarta cifra identificativa del Codice Europeo dei Rifiuti di riferimento (CER). I dati sono riportati nella tabella e grafico seguenti: SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 10 di 60
11 CAPITOLO Tabella 2: Produzioni triennio per CER specifici. ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 Produzione (ton.) CAPITOLO Produzione (ton.) CAPITOLO Produzione (ton.) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 11 di 60
12 Grafico 5: Produzioni triennio per CER specifici. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 12 di 60
13 Sono stati evidenziati i dati di produzione con quantitativi superiori a ton/anno con relativo codice CER, per singolo anno e come media sul triennio con la percentuale di incidenza sul quantitativo totale di rifiuti prodotti. Tabella 3: Dati di produzione con quantitativi superiori a t. relativi al triennio CODICE CODIFICA CER DEL RIFIUTO TOTALE 2007 (t) soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Altri CER CODICE CODIFICA CER DEL RIFIUTO TOTALE 2008(t) soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce Altri CER altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 13 di 60
14 CODICE CODIFICA CER DEL RIFIUTO TOTALE soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Altri CER Tabella 4: Dati di produzione media con quantitativi superiori a ton CODICE CODIFICA CER DEL RIFIUTO MEDIA TRIENNIO 2007/ soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Altri CER SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 14 di 60
15 Grafico 6: Produzione 2007 con incidenza percentuale dei CER con maggiori quantitativi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 15 di 60
16 Grafico 7: Produzione 2008 con incidenza percentuale dei CER con maggiori quantitativi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 16 di 60
17 Grafico 8: Produzione 2008 con incidenza percentuale dei CER con maggiori quantitativi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 17 di 60
18 Grafico 9: Produzione media con incidenza percentuale dei CER con maggiori quantitativi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 18 di 60
19 2.4. Valutazioni del recupero Le operazioni di recupero sono codificate dalla normativa con i seguenti codici R1 Utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) R4 Riciclaggio /recupero dei metalli e dei composti metallici R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R7 Recupero dei prodotti che servono a ridurre l inquinamento R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R10 Trattamento in ambiente terrestre a beneficio dell agricoltura o dell ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R117 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) Di seguito si riportano i dati delle operazioni di recupero. Tabella 5: Rifiuti avviati a Recupero nella Provincia di Matera (periodo ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 19 di 60
20 Sezione Anno Media Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 20 di 60
21 Grafico 10: Rifiuti avviati a Recupero nella Provincia di Matera (periodo ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 21 di 60
22 Nelle tabelle e grafici successivi si riportano i dati relativi ai quantitativi di rifiuti avviati a recupero nel triennio distinti per sezione CER e per tipologia di recupero (Da R1 a R15). Tabella 6: Dati rifiuti avviati a recupero distinti per tipologia di recupero relativi al triennio Sezione Anno 2007 R1 R3 R4 R5 R10 R Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 22 di 60
23 Sezione Anno 2008 R1 R3 R4 R5 R10 R Totale Sezione Anno 2009 R3 R4 R5 R10 (R11+R12) R SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 23 di 60
24 Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 24 di 60
25 Grafico 11: Quantitativi avviati a recupero anno 2007 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 25 di 60
26 Grafico 12: Quantitativi avviati a recupero anno 2008 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 26 di 60
27 Grafico 13: Quantitativi avviati a recupero anno 2009 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 27 di 60
28 Anche nel caso del recupero si evince dai dati che ci sono tipologie di rifiuti che in percentuale hanno un incidenza predominante sul totale. Per le attività di recupero la classe dominante appartiene al CER 17. Di seguito si riportano tabelle e grafici relativi a tali dati. Tabella 7: Quantitativi inviati a recupero per CER 17 triennio Anno 2007 CODICE R3 R4 R10 R13 Totale Totale Anno 2008 CODICE R3 R4 R5 R10 R13 Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 28 di 60
29 Totale Anno 2009 CODICE R3 R4 R5 R10 R11 + R12 R13 Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 29 di 60
30 Totale Come si evince dai grafici seguenti per l anno 2007 si evidenzia per l attività di recupero R4 (Riciclaggio /recupero dei metalli e dei composti metallici ) la netta predominanza del solo CER (ferro e acciaio). Analoga situazione per l attività di recupero R10 (Trattamento in ambiente terrestre a beneficio dell agricoltura o dell ecologia) relativamente al CER (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce ). Per la messa in riserva R13 si evince la presenza dei CER (miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce ), (miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce ), (ferro e acciaio), (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce ), (rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e ). Per l anno 2008 analoga situazione si presenta per l attività di recupero R5 (Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche) relativamente ai CER (cemento), (miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce ), (miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce ), (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce ) e (rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e ) e per l attività di messa in riserva R13 relativamente ai CER (miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce ) e (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce ). Per l anno 2009 analoga situazione si presenta per l attività di recupero R5 una predominanza dei CER , , , e , per l attività di messa in riserva R13 una predominanza dei CER , e , mantenendo sostanzialmente un andamento simile all anno precedente. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 30 di 60
31 Grafico 14: Quantitativi di rifiuti 2007 distinti per classe di recupero (CER ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 31 di 60
32 Grafico 15: Quantitativi di rifiuti 2008 distinti per classe di recupero (CER ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 32 di 60
33 Grafico 16: Quantitativi di rifiuti 2009 distinti per classe di recupero (CER ) SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 33 di 60
34 Grafico 17: Quantitativi di rifiuti (CER ) del triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 34 di 60
35 2.5. Valutazioni dello smaltimento Le operazioni di smaltimento previste dalla normativa sono riportate nella tabella seguente D1 Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica). D2 Trattamento in ambiente terrestre (ad esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli). D3 Iniezioni in profondità (ad esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi, in cupole saline o faglie geologiche naturali). D4 Lagunaggio (ad esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc.). D5 Messa in discarica specialmente allestita (ad esempio sistematizzazione in alveoli stagni, separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall ambiente). D6 Scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione. D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino. D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12. D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.) D10 Incenerimento a terra. D11 Incenerimento in mare D12 Deposito permanente (ad esempio sistemazione di contenitori in una miniera). D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12.2 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13. D15 Deposito preliminare prima di uno delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) Di seguito si riportano i dati delle operazioni di smaltimento. Tabella 8: Rifiuti avviati a smaltimento Sezione Anno MEDIA SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 35 di 60
36 Totale Come si evince dai grafici seguenti i rifiuti quantitativamente predominanti avviati a smaltimento nel triennio appartengono ai capitoli CER 16, 17, 19 e 20. Nel 2007 i quantitativi di rifiuto maggiormente smaltiti relativi ai capitoli 16, 17, 19 e 20 del Catalogo sono: (soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose) e (soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce ); (terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce ), (fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce ); (percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce ), (altri rifiuti, compresi materiali misti, prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce ), (rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce ); SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 36 di 60
37 (rifiuti urbani non differenziati). Nel 2008 i quantitativi di rifiuto maggiormente smaltiti relativi ai capitoli 16, 17, 19 e 20 del Catalogo sono gli stessi evidenziati nell anno precedente ad eccezione del CER (materiali contenti amianto) e azzeramento dei quantitativi relativi al CER Nel 2009 i quantitativi di rifiuto maggiormente smaltiti relativi ai capitoli 16, 17, 19 e 20 del Catalogo sono gli stessi evidenziati negli anni precedenti confermando l eccezione dovuta alla presenza di rifiuti contenenti amianto con CER SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 37 di 60
38 Grafico 18: Rifiuti avviati a smaltimento relativi al triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 38 di 60
39 Grafico 19: Rifiuti avviati a smaltimento relativi ai CER con quantitativi maggiori SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 39 di 60
40 Grafico 20: Rifiuti avviati a smaltimento relativi ai CER con minori quantitativi SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 40 di 60
41 Grafico 21: Quantitativo medio di rifiuti avviati a smaltimento nel triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 41 di 60
42 Nelle tabelle e grafici successivi si riportano i dati relativi ai quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento nel triennio distinti per sezione CER e per tipologia di smaltimento (da D1 a D15). Tabella 9: Rifiuti avviati a smaltimento distinti per anno e per tipologia di smaltimento Sezione Anno 2007 D1 (D8+D9+D8/9) D Totale Sezione Anno 2008 D1 (D8+D9+D8/9) D SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 42 di 60
43 Totale Sezione Anno 2009 D1 (D8+D9+D8/9) D SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 43 di 60
44 Totale SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 44 di 60
45 Grafico 22: Quantitativi smaltiti distinti per tipologia di smaltimento anno 2007 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 45 di 60
46 Grafico 23: Quantitativi smaltiti distinti per tipologia di smaltimento anno 2008 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 46 di 60
47 Grafico 24: Quantitativi smaltiti distinti per tipologia di smaltimento anno 2009 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 47 di 60
48 Le operazioni di smaltimento effettuate nel triennio in Provincia di Matera riguardano solo le classi D1, D8, D9 e D15. Di seguito si riportano i grafici relativi ai flussi nei tre anni relativamente a tali operazioni, con riferimento ai dati riportati in tabella 9. Per l operazione di smaltimento D1 si evince una predominanza dei capitoli 17, 19 e 20 del CER. I quantitativi smaltiti sono diminuiti nel corso del triennio passando da circa ton nel 2007 a circa ton nel 2008 e circa nel (in particolare per i rifiuti con codice 20 " Rifiuti urbani si registrano ton nel 2007, ton nel 2008 e ton nel 2009 a questi si aggiungono quota parte dei rifiuti con codice CER In particolare in base al rapporto ISPRA rifiuti urbani 2010 cap.2 tabella 2.64 si ha lo smaltimento in discariche per RSU di ton nel 2007, ton nel 2008, e ton nel Si ha pertanto che i cosi detti rifiuti speciali hanno interessato un smaltimento D1 di anno 2007 = = ton circa anno 2008 = = ton circa anno 2009 = = ton circa come si vede sono dati molto variabili (una media di circa ton nel triennio) Dagli stessi, emergono alcune considerazioni come negli ultimi anni si è avuto un minor smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi con molta probabilità legate alla crisi economica ed industriale di diversi settori, quale quello del distretto del mobile imbottito. I maggiori quantitativi di rifiuto smaltiti in discarica nel corso del triennio sono identificati dal CER , e Solo per l anno 2007 sono state smaltite circa ton di fanghi di dragaggio CER , non presenti nel biennio successivo. Inoltre nel 2009 oltre a mantenersi costante il quantitativo smaltito di rifiuti appartenenti al CER (altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce ) si contano circa ton di rifiuti identificati come rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce , CER SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 48 di 60
49 Per quanto riguarda i trattamenti biologici e fisico-chimici D8 e D9 rispettivamente, nel corso del triennio si mantengono pressoché costanti i quantitativi relativi allo smaltimento di CER (soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce ) e CER (percolato da discarica). SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 49 di 60
50 Grafico 25: Operazioni di smaltimento D1 nel triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 50 di 60
51 Grafico 26: Operazioni di smaltimento D8 e D9 nel triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 51 di 60
52 Grafico 27: Operazioni di smaltimento D15 nel triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 52 di 60
53 3. FABBISOGNI IMPIANTISTICI PER RECUPERO E SMALTIMENTO I fabbisogni impiantistici per la gestione ed il trattamento dei rifiuti speciali nella provincia di matera vanno rapportati alle seguenti esigenze: assicurare il trattamento dei quantitativi di rifiuto prodotti su base provinciale; consentire la piena operatività di attività già autorizzate che hanno raggiunto livelli si specializzazione su una o più categorie di rifiuti. I fabbisogno si esprimeranno in potenzialità operativa (ton/anno) per gli impianti di recupero e trattamento rifiuti solidi e liquidi, e volumetria complessiva (m 3 ) per gli impianti di discarica controllata. Per gli impianti di rottamazione veicoli a motore si farà riferimento alle attuali autorizzazioni che prevedono un numero giornaliero di veicoli da demolire (numero/giorno). Nei grafici seguenti si mettono in evidenza i rapporti tra rifiuti prodotti (complessivi) e rifiuti avviati a recupero e smaltimento sul territorio provinciale. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 53 di 60
54 Grafico 28: Gestione rifiuti anno 2007 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 54 di 60
55 Grafico 29: gestione rifiuti anno 2008 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 55 di 60
56 Grafico 30: gestione rifiuti anno 2009 SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 56 di 60
57 Grafico 31: gestione rifiuti media triennio SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 57 di 60
58 Alla luce dell elaborazione dei dati relativi al triennio si possono fare delle valutazioni circa le potenzialità impiantistiche necessarie nei prossimi dieci anni per soddisfare le esigenze di recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti nella provincia di Matera, nonché quelli provenienti da aree esterne alla provincia come avvenuto nel triennio analizzato. La media dei rifiuti prodotti nel triennio è pari a circa ton/anno, dei rifiuti inviati a recupero è pari a circa ton/anno, e di quelli inviati a smaltimento pari a circa ton/anno, con netta prevalenza dei trattamenti chimico-fisici e biologici su rifiuti liquidi (D8-D9) Il dato che emerge chiaramente è la buona dotazione impiantistica della provincia relativamente agli impianti di trattamento e recupero che, nel complesso, supera i fabbisogni strettamente provinciali. Per questa categoria di impianti si propone la riconferma delle potenzialità già autorizzate. Per quanto riguarda le attività di smaltimento D1 (discarica controllata) si è registrato uno smaltimento nel triennio considerato di circa ton/anno. Occorre specificare che gli stessi comprendono sia le frazioni inerti che quelle non pericolose. (anche il codice CER "urbani non differenziati" e parte dei codici CER con una media di conferimento in discarica di RSU di circa t/anno) In ragione della presenza di frazioni ad alto peso specifico (frazioni inerti con prevalenza codice CER sez. 17) in caso di mantenimento di operatività si può valutare un fabbisogno volumetrico di discarica pari m3/anno (con l accortezza di considerare che tale valutazione può non trovare piena corrispondenza dal punto di vista volumetrico stimato data la significativa differenza di peso specifico tra i rifiuti non pericolosi generici e i rifiuti i e che la stessa comprende anche lo smaltimento dei codici CER 20 ) (N.B.) per la valutazioni delle volumetrie di soli rifiuti speciali vanno sottratti i volumi di discarica previsti nella pianificazione RSU Per quanto attiene i rifiuti inerti occorre precisare che la produzione, trattamento e smaltimento di tale tipologia di rifiuti, varia sensibilmente anche in funzione della programmazione ed attuazione di interventi infrastrutturali, urbanistici, ecc. A queste stime vanno aggiunti i volumi derivanti dalle attività di bonifica di siti inquinati, che nel solo 2009 ammontavano a circa ton (rifiuti identificati come rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce , CER ), e che nel prossimo periodo di pianificazione potrebbero crescere sensibilmente per effetto dell avvio dei piani di bonifica della val Basento. Si ritiene, in questa fase preliminare che occorrano stante i dati utilizzati quale valutazione complessiva di produzione e attività di smaltimento circa SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 58 di 60
59 m 3 /anno di volumetria di impianti di smaltimento D1 per rifiuti inerti e non pericolosi (compresi le discariche previste nel piano RSU). Per le esigenze di smaltimento dei rifiuti da demolizione contenenti amianto si ritiene di poter confermare le previsioni di piano regionale. Dal punto di vista impiantistico, sia finalizzato al recupero che allo smaltimento, le operazioni di recupero hanno riguardato ton nel 2007, ton nel 2008 e ton nel 2009, con una media pari a ton/anno; le operazioni di smaltimento hanno riguardato ton nel 2007, ton nel 2008 e ton nel 2009, con una media pari a ton/anno. Pertanto la potenzialità totale degli impianti di recupero non dovrà essere inferiore a circa ton/anno, mentre la potenzialità degli impianti di smaltimento comprendenti solo le categorie D8 e D9 dovrà mantenersi sopra le ton/anno, considerando che dal totale di ton/anno va scomputato il quantitativo inviato in discarica D1 precedentemente valutato. Occorre tener presente inoltre la correlazione di scomputo per le volumetrie destinate a smaltimento D1 di quanto previsto dal PPGRSU in fase di aggiornamento. 4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE In merito alla gestione dei rifiuti speciali, si precisa che il regime normativo che disciplina il sistema dei rifiuti speciali è completamente diverso da quello sul quale si fonda il sistema di gestione dei rifiuti urbani. Per questi ultimi la legge stabilisce la competenza obbligatoria dei Comuni ed il diritto di privativa pubblica per l esercizio delle attività connesse; a ciò consegue che le pianificazioni territoriali (provinciali e regionali) di gestione possono e devono indicare non solo obiettivi generali ma anche soluzioni organizzative ed impiantistiche sul territorio congrue a soddisfare il fabbisogno connesso alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti, nonché prevedere che tali soluzioni vengano approntate dalla parte pubblica e che la stessa parte pubblica ne assicuri e garantisca la gestione. Diversamente, soluzioni organizzative ed imprenditoriali, funzionali all esercizio di attività di gestione dei rifiuti speciali, possono essere oggetto della iniziativa di qualunque imprenditore, nel rispetto, ovviamente, di tutte le norme che ne compongono l organica disciplina. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 59 di 60
60 Da ciò discende che il relativo Piano Provinciale di gestione può e deve indicare il fabbisogno quali-quantitativo di impianti, indicare le tecnologie utilizzabili, individuare i criteri tecnici in base ai quali possono definirsi nell ambito del territorio regionale le zone idonee e quelle non idonee alla localizzazione degli impianti, individuare le azioni da porre in essere per favorire in primo luogo il recupero di materiali e di energia ed in secondo luogo il recupero e/o lo smaltimento in luoghi il più possibile vicini a quelli di produzione, allo scopo di ridurre gli impatti ed i costi della movimentazione. In definitiva la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento, nel rispetto dei principi generali di tutela dell ambiente e salvaguardia della salute pubblica, e quindi la determinazione dei fabbisogni può essere espressa a mero titolo indicativo, essendo la realizzazione di impianti di gestione di rifiuti speciali anche pericolosi affidata in ultima istanza alle dinamiche del mercato. Fatta salva la possibilità di realizzare nuovi impianti, nel rispetto dei criteri enunciati in precedenza, per la specifica realtà provinciale si ritiene più opportuno privilegiare il potenziamento, la ristrutturazione e la specializzazione degli impianti esistenti al fine di evitare l'antropizzazione di ulteriori spazi. Si ribadisce come la presente relazione è una prima analisi di dati per fornire un supporto alla pianificazione. SEZIONE RIFIUTI SPECIALI AGOSTO 2012 Pagina 60 di 60
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